
considerato perduto, questo straordinario ritratto di luchino visconti, steso da giovanni testori, e` inaspettatamente riemerso. era stato elaborato nei primi mesi del 1972, dopo morte a venezia e mentre era in corso la lavorazione di ludwig. di li` a poco una memorabile rottura tra i due con la decisione, dichiarata (ma evidentemente non portata a termine), di distruggere il manoscritto. luchino costituisce un profilo, a piu` strati, di una delle grandi personalita` della cultura del xx secolo, osservata da chi si era trovato in piu` occasioni a collaborare con lui (dalla sceneggiatura di rocco e i suoi fratelli alle messinscene di l`arialda e la monaca di monza). testori fa venire a galla tratti caratteriali, esigenze espressive, modi di vivere e di amare di visconti, nel tentativo di centrarne quella che una volta si sarebbe chiamata la "poetica". nella strabordante letteratura che riguarda il regista milanese questa voce si staglia per rigore di analisi e lucidita` di sintesi. il libro, che doveva uscire verosimilmente da feltrinelli nel 1972, e` accompagnato da un saggio introduttivo, una postfazione e da note di commento, stese da giovanni agosti, che, da un lato, aspirano a chiarire le molteplici allusioni disseminate nel testo e, dall`altro, si pongono come punti di partenza o di verifica per indagini sulle interferenze tra i due autori, visconti e testori, e sui loro mondi, contigui ma distanti, con affondi sulle case, le collezioni d`arte, le amicizie... completano il volume molte immagini inconsuete.

nell`estate del 1960 la citta` di great falls, montana, fu circondata dal fuoco. il fumo proveniente dalla foresta in fiamme copri` le montagne a sud, ovest e a est. fu l`estate in cui il padre di joe trasferi` la famiglia nel montana per non perdere l`occasione del boom petrolifero. fu l`estate in cui il padre perse il lavoro al golf club e ando` a combattere l`incendio. fu l`estate in cui la madre di joe incontro` warren miller e s`innamoro` di lui. fu l`estate in cui joe si accorse che i genitori erano qualcosa di inesplicabile, come tutti. nessuno di questi personaggi ritiene che la felicita` gli sia dovuta. tutti devono fare degli aggiustamenti nei confronti degli altri. tutti, quando e` in gioco la propria sopravvivenza, richiedono innocentemente che il proprio interesse prevalga, anche su quello delle persone che amano. nessuno, sembra dirci ford, conosce il perche` delle proprie azioni. semplicemente le compiamo. sradichiamo le nostre esistenze, abbandoniamo i figli, cambiamo i compagni di vita: tutto nel vago perseguimento della felicita`.

dodici anni prima dell`uscita di the game, ecco il suo nocciolo. un viaggio iniziato in 30 puntate sul quotidiano la repubblica e concluso sulla muraglia cinese, con lo sguardo all`orizzonte: stanno arrivando. sono i barbari che vengono a smantellare la civilta`, pezzo dopo pezzo. ma poi che ci fanno con tutte quelle rovine? le calpestano senza smettere di correre o se ne servono per costruire qualcosa di nuovo? che facce hanno, questi barbari? come si muovono? chi sono davvero? e se loro sono loro, noi chi siamo?

questo volume nasce da un progetto di rilettura del poema omerico destinato alla scena teatrale. baricco smonta e rimonta l`iliade creando ventun monologhi, corrispondenti ad altrettanti personaggi del poema e al personaggio di un aedo che racconta, in chiusura, l`assedio e la caduta di troia. l`autore "rinuncia" agli dei e punta sulle figure che si muovono sulla terra, sui campi di battaglia, nei palazzi achei, dietro le mura della citta` assediata. tema nodale di questa sequenza di monologhi e` la guerra, la guerra come desiderio, destino, fascinazione, condanna. un`operazione teatrale e letteraria insieme, dalla quale emerge un intenso sapore di attualizzazione, riviviscenza, urgenza, anche morale e civile.

sulla volta del teatro goldoni domina marx. sopra il suo ritratto, lo striscione: "proletari di tutti i paesi unitevi!". il diciassettesimo congresso del partito socialista italiano si apre a livorno il 15 gennaio 1921 e, dopo una settimana drammatica, si chiudera` con la scissione e la nascita del partito comunista d`italia. siamo al punto di non ritorno: e` vietato qualsiasi compromesso tra rivoluzionari e riformisti. sembra passato molto tempo dalla presa del palazzo d`inverno, mentre sono trascorsi solo tre anni e poco piu`. ma questa e` un`epoca nuova: il secolo breve e` cominciato e avanza molto velocemente. mancano meno di settecento giorni alla marcia su roma. in una cronaca politica animata dalle voci di protagonisti epici - da terracini a turati, da serrati a bordiga, a gramsci defilato e silenzioso - ezio mauro ricostruisce un capitolo fondamentale della nostra storia, che raccoglie in se` ideali altissimi di liberazione e riscatto, ma in cui sembrano tutti condannati dentro il perimetro delle loro divisioni, mentre il paese sta per essere inghiottito dalla reazione che si fa dittatura. da quella scissione usciranno due partiti che cambieranno per sempre la storia d`italia, ma quanto accadde a livorno dev`essere compreso: come un peccato originale, una tentazione ricorrente. perche` "altre dannazioni seguiranno, come sappiamo, nei cent`anni. ma le occasioni perdute pesano, anche quando svaniscono gli errori e scompaiono i loro protagonisti".

"che uomini erano quelli. riuscirono a salvare l`europa con la sola forza della fede. con l`efficacia di una formula semplicissima, ora et labora. lo fecero nel momento peggiore, negli anni di violenza e anarchia che seguirono la caduta dell`impero romano, quando le invasioni erano una cosa seria, non una migrazione di diseredati. ondate violente, spietate, pagane. unni, vandali, visigoti, longobardi, slavi e i ferocissimi ungari. li cristianizzarono e li resero europei con la sola forza dell`esempio. salvarono una cultura millenaria, rimisero in ordine un territorio devastato e in preda all`abbandono. costruirono, con i monasteri, dei formidabili presidi di resistenza alla dissoluzione. sono i discepoli di benedetto da norcia, il santo protettore d`europa. li ho cercati nelle loro abbazie, dall`atlantico fino alle sponde del danubio. luoghi piu` forti delle invasioni e delle guerre. gli uomini che le abitano vivono secondo una `regola` piu` che mai valida oggi, in un momento in cui i seminatori di zizzania cercano di fare a pezzi l`utopia dei loro padri: quelle nere tonache monacali ci dicono che l`europa e`, prima di tutto, uno spazio millenario di migrazioni. una terra `lavorata`, dove - a differenza dell`asia o dell`africa - e` quasi impossibile distinguere fra l`opera della natura e quella dell`uomo. un paradiso che e` insensato blindare con reticolati. da dove se non dall`appennino, un mondo duro, abituato da millenni a risorgere dopo ogni terremoto, poteva venire questa formidabile spinta alla ricostruzione dell`europa? quanto e` conscia l`italia di questa sua centralita` se, per la prima volta dopo secoli, lascia in macerie le terre pastorali da dove venne il segno della rinascita di un intero continente? quanto c`e` ancora di autenticamente cristiano in un occidente travolto dal materialismo? sapremo risollevarci senza bisogno di altre guerre e catastrofi?" all`urgenza di questi interrogativi paolo rumiz cerca una risposta nei fortini dove resistono i valor

tutti ci accorgiamo di una trasformazione del mondo verso una maggiore complessita`. il futuro e` incerto e il nostro rapporto con l`ambiente e` sempre piu` difficile: un equilibrio sostenibile sembra molto lontano e la strada per raggiungerlo e` piena di dilemmi. ma in che modo gli alberi, le citta`, gli ecosistemi e tutti gli esseri e le cose che ci circondano, compresi noi stessi, sono piu` complessi? il complesso futuro del mondo si riferisce a profondi cambiamenti materiali nel tessuto stesso della realta`. nuove forme di resistenza alla distruzione della vita stanno emergendo ovunque. i dati hanno colonizzato ogni aspetto della vita e sono l`elemento paradigmatico del nostro secolo. ma un soggetto che si trasforma in un flusso infinito di dati diventa passivo e cosi` smette di essere propriamente un soggetto: lo spazio che dobbiamo riconquistare e` quello dell`azione. piuttosto che chiedere il ritorno della figura cartesiana dell`azione, che pretende di essere il padrone e il possessore della natura, benasayag e cany costruiscono una nuova etica, in cui la coscienza del singolo non e` piu` solitaria e sovrana, ma e` in un rapporto costante con gli ecosistemi in cui abita. non possiamo piu` permetterci di pensare la conoscenza e l`azione come il risultato di un lavoro compiuto sul mondo da un soggetto conoscente, ma come la produzione di rapporti tra il vivente e il suo ambiente. in un mondo nel quale gli effetti delle nostre azioni sono ormai segnati dall`incertezza e dall`impotenza, come possiamo imparare a vivere, pensare e agire? la razionalita` del soggetto moderno, chiuso in se stesso, non ha piu` alcuna presa sulla realta`. dobbiamo imparare a pensare e a vivere a partire da cio` che e` vivente e ci circonda.

in una scozia ancora scossa dalle conseguenze dell`insurrezione giacobita del 1745-1746, il giovane david balfour, rimasto orfano, e` costretto a partire alla ricerca del suo ultimo parente, lo zio ebenezer, custode della sua eredita`. ma ebenezer balfour, un uomo tanto avaro da vivere in miseria nonostante i grandi possedimenti, e` tutt`altro che accogliente. david sfugge in extremis alla morte in un incidente architettato dallo zio, prima di essere portato con l`inganno su una nave schiavista diretta in america. per una sorte inaspettata, la nave naufraga e david riesce a salvarsi, grazie all`aiuto dell`audace ribelle alan breck stewart, storico rivoluzionario scozzese. affascinato da quel giovane selvaggio e romantico, ostinato e coraggioso, il ragazzo decide di seguirlo. sara` la nascita di una strana e difficile amicizia che vedra` i due fuggire per le desolate brughiere scozzesi, braccati senza posa da assassini e funzionari governativi. attraverso la rappresentazione di una coppia di protagonisti molto diversi - il sognatore breck e il razionale david -, stevenson mette in scena un thriller mozzafiato ante litteram

quando mae holland viene assunta per lavorare per il cerchio, l`azienda piu` importante e potente al mondo, sa che e` l`opportunita` di una vita. il cerchio si occupa di intrecciare fra loro i dati provenienti dalle mail, le ricerche online, i contenuti dei social network, i conti bancari, in una societa` dove la trasparenza e` sempre piu` una parola d`ordine, a discapito della privacy. tutto del nuovo lavoro entusiasma mae, non solo l`operativita` all`avanguardia: gli uffici sono avveniristici, con palestre e piscine distribuite ai piani, una zona riposo con stanze sempre pronte per chi si trovasse a passare la notte al lavoro, un acquario con rarissimi pesci degli abissi, senza contare le feste organizzate e le gare sportive. mae continua a considerarsi fortunata anche quando la vita al di fuori del cerchio diventa un miraggio lontano, anche quando un misterioso collega cerca di farla riflettere su alcune operazioni poco chiare, anche quando prima il suo lavoro e poi il suo privato iniziano a diventare sempre piu` pubblici. presto quella che sembrava la storia delle ambizioni di una giovane donna idealista diventa un intrigo carico di suspense, un`interrogazione a tutto campo sulle questioni della privacy, della democrazia e dei limiti per la conoscenza umana.

in principio ci sono le storie. campi magnetici. singole tessere del reale escono dal rumore bianco del mondo e si mettono a vibrare con un`intensita` particolare, anomala. la genesi di una storia puo` durare un attimo o incubare per anni. le forme dei campi magnetici che chiamiamo storie sono illimitate. don giovanni e dracula sono buchi neri attorno ai quali un intero mondo prende vita. nell`amleto e nei vangeli un frammento, apparentemente impazzito, diserta e mette in pericolo tutta la sequenza del reale. poi ci sono le trame. abitano le storie, le attraversano, e le rendono leggibili. sono geroglifici che le significano, mappe che le raffigurano. ma il gesto del narrare non e` ancora compiuto. manca una componente chimica, la piu` misteriosa, l`unica che abbia a che vedere con la magia. lo stile. non si puo` insegnare, lo si possiede. e un suono unico. sgorga da un`intimita` altissima e inaccessibile. tiene insieme cielo e terra. il cielo delle storie, la terra del reale. leggendo questo libro si entra in un universo alchemico. "sono le cose principali," scrive alessandro baricco, "che mi e` accaduto di capire da quando mi occupo di narrazione." a volte e` difficile distinguere tra magia e illusione ottica, tra evento mistico e processo chimico. lungo questo confine enigmatico si compie il gesto del narrare, fatto di elementi che, se ben intrecciati, danno un suono a certe misteriose vibrazioni del mondo. questo gesto si puo` imparare? chi puo` insegnarlo? una via della narrazione esiste e "il suo compito possibile e` portare brevi esistenze individuali a compimento, saldando quanto e` certo nella loro coscienza a quanto ancora e` pagina in bianco e carta coperta".

i robot di asimov sono "macchine, non metafore". non sono una minaccia, figli di una tecnologia incontrollata pronti a ribellarsi agli esseri umani, ma strumenti raffinati, progettati per compiti specifici. tuttavia, possono mentire a fin di bene, interrogarsi sulla propria natura e sorprendere persino i loro programmatori. come andrew, in grado di provare qualcosa di simile alle emozioni e desideroso di esplorare i confini che separano la sua esistenza artificiale da quella degli umani. o come le macchine esaminate dalla robopsicologa susan calvin, portatrici di errori di programmazione simili ai nostri difetti e debolezze, impensabili in strumenti teoricamente perfetti. le visioni di asimov travalicano la narrativa di genere per diventare la cronaca affascinante del viaggio dell`uomo verso il futuro, con tutto il suo vissuto di paure, desideri e speranze. le storie, scelte dall`autore, parlano di colonie nello spazio, macchine pensanti e miracoli della scienza, ma soprattutto colpiscono il cuore del lettore con dilemmi universali: quali sono i limiti morali nell`uso delle scoperte scientifiche? in che modo la tecnologia sta spostando i confini stessi dell`umano? con i racconti di questa raccolta e i saggi dello stesso asimov che la chiudono, il piu` profetico degli autori di fantascienza cerca di aiutarci a trovare risposte - e a porci nuove domande.

il diario dell`esperienza di gino strada nei territori di guerra. per portare avanti la sua eredita` e imparare a guardare lontano, in direzione della pace. in queste pagine gino strada racconta gli anni di lavoro con emergency. riporta esperienze, pensieri e ricordi. narra la costruzione di ospedali destinati a essere distrutti, racconta in modo commovente dei bambini mutilati da mine progettate per trarli in inganno, parla dei soccorsi sotto gli spari, della vita di molti volontari che ha incontrato nel suo lungo cammino e, purtroppo, spiega la triste vicenda delle persone distrutte dalla "guerra". eta` di lettura: da 13 anni.

bassam aramin e` palestinese. rami elhanan e` israeliano. il conflitto colora ogni aspetto della loro vita quotidiana, dalle strade che sono autorizzati a percorrere, alle scuole che le loro figlie, abir e smadar, frequentano, ai checkpoint. sono costretti senza sosta a negoziare fisicamente ed emotivamente con la violenza circostante. come l`apeirogon del titolo, un poligono dal numero infinito di lati, infiniti sono gli aspetti, i livelli, gli elementi di scontro che vedono contrapposti due popoli e due esistenze su un`unica terra. ma il mondo di bassam e di rami cambia irrimediabilmente quando abir, di dieci anni, e` uccisa da un proiettile di gomma e la tredicenne smadar rimane vittima di un attacco suicida. quando bassam e rami vengono a conoscenza delle rispettive tragedie, si riconoscono, diventano amici per la pelle e decidono di usare il loro comune dolore come arma per la pace. nella sua opera piu` ambiziosa, colum mccann crea apeirogon con gli ingredienti del saggio e del romanzo, e ci dona un racconto nello stesso momento struggente e carico di speranza.

non da tutti i nidi si puo` vedere il cielo, non tutti i nuovi nati hanno questo privilegio. milena e` venuta al mondo in carcere, ha vissuto li` fino ai tre anni e, anche se ora di anni ne ha ventiquattro, si porta nel corpo quella nascita come una colpa, quella separazione iniziale come una condanna. forse per questo in prigione ci torna regolarmente, di propria volonta`, per prendersi cura dei bambini di rebibbia, i figli delle carcerate, nel tentativo di risparmiar loro - al piccolo marlon, che presto verra` strappato alla madre e andra` ad abitare fuori - quel suo stesso dolore. ma basta un soffio imprevisto per travolgere l`impalcatura che tiene in piedi la sua esistenza e mettere in discussione ogni fragile certezza. l`incontro, apparentemente banale, con un giornalista interessato a pubblicare un servizio sulla vita dei bambini in carcere e` un terremoto che la scuote, qualcosa che la attrae e rappresenta allo stesso tempo un pericolo da fuggire a ogni costo. perche` il desiderio fa scattare le serrature, la costringe a uscire allo scoperto e scavare al cuore di quel che lei e`, delle colpe che si sente addosso. perche` mettersi a nudo con chi appartiene da sempre al mondo di fuori, e solo quello conosce, puo` essere troppo duro per chi la prigione se la porta dentro.

undici racconti apparsi su rivista tra il dicembre del 1892 e il dicembre del 1893, che vedono apparire per la prima volta sulla pagina due personaggi chiave dell`universo creato da arthur conan doyle: la perfida controparte criminale di holmes, moriarty, e l`indolente, geniale fratello del nostro detective, mycroft holmes. alla capace penna di watson questa volta holmes decide di affidare anche il suo primo caso, il mistero della gloria scott, affinche` lo trasmetta ai posteri, assieme a un altro caso giovanile, il cerimoniale dei musgrave, in cui un compagno di universita` di holmes cerca il suo aiuto per risolvere una sparizione e un indovinello vecchio due secoli. passando per un contabile che deve inspiegabilmente spendere le proprie giornate a trascrivere la guida telefonica di parigi, la misteriosa sparizione di un cavallo da corsa purosangue, e giovani fanciulle greche sparite nel nulla, si giunge all`apice de il problema finale, il racconto che vede il celebre detective di baker street in una lotta all`ultimo sangue con la sua nemesi, il "napoleone del crimine", moriarty. un grande sollievo per doyle, felice di liberarsi della sua ingombrante creatura, che scateno` pero` nei lettori anglofoni di tutto il mondo una profonda isteria, impensabile fino a quel momento per un personaggio letterario, come ben ricostruisce giancarlo carlotti nella sua postfazione, uccidero` sherlock holmes.

figlia obbediente di una nobile famiglia decaduta, etsuko e` vittima di un marito donnaiolo, i cui tradimenti ha sempre subito in silenzio, fino al giorno in cui non rimane improvvisamente vedova. la giovane non ha altra scelta che trasferirsi in campagna, nella tenuta dei suoceri, dove gia` vivono cognati e nipoti. in quel finto idillio agreste e` costretta ad accettare passivamente le avances del vecchio yakichi, il suocero, alle quali non e` in grado di sottrarsi, per la propria condizione sociale e per carattere. finche` il suo sguardo non incontra il corpo asciutto del giovanissimo giardiniere sabur?, e si accende di un amore mai provato prima. tuttavia il ragazzo non la considera, procede ignaro dei sentimenti della giovane padrona e le preferisce una delle cameriere. tormentata da questa indifferenza, incapace di gestire un sentimento sconosciuto, etsuko si ritrova arsa dalla passione, stravolta da insensate gelosie e dalle involontarie ferite che il giovane le procura, cieca della consapevolezza che tutti in casa hanno di questa passione non corrisposta. quando sabur? mette incinta la cameriera e il destino pare compiersi, tutto per etsuko sembra perduto. la scrittura concisa di mishima si carica delle tensioni passionali della protagonista e trascina il lettore verso l`inaspettato, terribile finale.

la placida cittadina di pau e` sconvolta dalla notizia che colui che appare come papa sarebbe solo un impostore: la massoneria ha imprigionato il vero santo padre nei sotterranei del vaticano. ma si tratta di un inganno per spillar denari ai borghesucci cattolici, ordito dall`abile protos e dalla sua banda di truffatori, maestri del raggiro e del travestimento. ma quando uno di quei borghesi, travolto dal fervore religioso, decide di accorrere a roma dalla quieta provincia francese per liberare il papa, la truffa rischia di sfuggire di mano. una commedia degli inganni che coinvolge scienziati positivisti ferocemente atei, ma di facilissima e altrettanto fanatica conversione alla fede; scrittori che della fede sono i portavoce, mossi dalle peggiori vanita` e sconvolti dai piu` atroci dubbi; e infine lui, lafcadio, il bellissimo figlio illegittimo e ribelle di tanta ipocrita e sfibrata societa` borghese. teoria e pratica dell`"atto gratuito" gli appartengono, nascono con lui, e influenzeranno nel bene e nel male tante rivolte a venire. quest`opera e` satira e farsa, romanzo e pamphlet, sberleffo e manifesto; provocare e inquietare il lettore e` stato per gide quasi una bandiera, certo una parola d`ordine. e i sotterranei del vaticano, pubblicato nel 1914, l`anno stesso in cui prendeva il via l`immane e gratuito massacro di tutta una generazione, resta il piu` provocatorio, il piu` inquietante dei suoi tanti interventi.

a vienna vi e` un`immoralita` diffusa. il duca vincenzo, preoccupato per gli atteggiamenti dei sudditi e il loro disprezzo per l`istituzione matrimoniale, finge di assentarsi e affida il governo a un vicario all`apparenza retto e intransigente, angelo. travestito da frate, osservera` l`incapacita` di angelo di governare con autentica equita` e giustizia, attaccato com`e` al semplice dettato della legge e travolto dalle stesse passioni che dovrebbe punire. fra tutte le scelte severe di angelo spicca quella di condannare a morte il giovane claudio, promesso sposo di giulietta, colpevole di averla sedotta prima che il matrimonio fosse celebrato. ma questa durezza angelo non la applica a se stesso: quando la virtuosa sorella di claudio, la novizia isabella, lo supplica di graziare il fratello, il vicario le propone di esaudire la sua richiesta a patto che la giovane gli si conceda. shakespeare scrive qui un testo in equilibrio fra commedia e tragedia, dove la luce del comico e` continuamente bilanciata dalle ombre di un`amara riflessione sull`iniquita` dei potenti e il vizio che si cela in chi si pone come moralizzatore. una seria proposta politica e, insieme, una irridente sfida del teatrante ai poteri costituiti.

calista frangopoulou e` una donna sposata di cinquantasette anni, con due figlie gemelle in procinto di lasciare casa. ariane andra` a studiare al conservatorio di sydney e francesca e` stata ammessa per l`anno successivo all`universita` di oxford. dopo aver lasciato ariane all`aeroporto, calista ricorda quando, nel 1976, lei stessa era stata in america per tre settimane e l`incontro casuale che le aveva segnato l`esistenza: una sera a los angeles, con la sua amica gill, si era ritrovata a tavola con billy wilder, senza sapere chi fosse. un`occasione fortuita che un anno dopo l`aveva portata a lavorare come interprete dal greco sul set del penultimo film del grande regista, fedora, che avrebbe determinato la sua scelta di diventare compositrice di colonne sonore e che, molti anni dopo, le avrebbe permesso di maturare una decisione importante con la leggerezza del finale di un film di billy wilder. un delicato romanzo di formazione che e` anche l`intimo ritratto di una delle figure piu` intriganti del cinema di tutti i tempi.

febo ha tredici anni e vive insieme ai nonni in un piccolo borgo sull`appennino all`ombra dei castagni gemelli, popolato da leggende paurose e da un`umanita` bizzarra e variopinta: ci sono bue e suo padre chicco, slim e i sette fratelli carta, pietrino detto zanza che di febo e` il piu` caro amico, celso l`indio silenzioso con il suo cavallo strappafiori. e poi c`e` ca` strega, dove vive luna, muta e selvaggia, con la sua stravagante famiglia capeggiata da una nonna dotata di poteri magici. il destino di febo e luna e` segnato da un pomeriggio al luna park, e dalla profezia su una misteriosa mano di ferro. le loro strade si dividono - lei finisce in un istituto di suore dove il dottor mangiafuoco le fara` recuperare la voce, mentre lui va a studiare in citta` dove ritrova un padre megalomane, sempre sul punto di concludere "un grande affare" e una madre amareggiata. pur se lontani, febo e luna non smettono mai di pensarsi e di volersi bene. lui tutto grandi teorie e proclami, lei concreta e battagliera. il destino della loro vita e` lasciarsi e ritrovarsi, e ogni volta il loro distacco e` preceduto dalla separazione, premonitrice e crudele, di un`altra coppia di amanti. anche quando, sullo sfondo di un`isola cristallina, si illudono brevemente di poter restare sempre insieme, si perderanno. gli anni passano, febo adesso ha un figlio amato e indipendente, e della passione per la natura e l`ecologia ha fatto un mestiere; luna aiuta i deboli e insegna la lingua dei segni a chi non ha la voce. su di loro incombe l`ultima separazione, lei nel gelo del nord, lui nel cuore di una foresta tropicale.


nuova edizione aggiornata, con lettere e documenti inediti. giangiacomo feltrinelli, editore con "la testa tra le nuvole e i piedi per terra". l`infanzia, il legname di famiglia, il dopoguerra, la militanza nel pci, lo spirito del "fare le cose", un "mausoleo bavarese", le "carte della rivoluzione", un viaggio a osnabruck, gli anni cinquanta, la cooperativa del libro popolare, la nascita della casa editrice, il "terribile" 1956, un dattiloscritto in cirillico, l`"operazione gattopardo", la luna di miele tra bassa california e zihuatanejo, la "politica estera", africa, l`eskimosa nel fiordo di trondheim, libri "osceni", libri "necessari", fratelli d`italia a villadeati, la "biblioteca di psicologia e psichiatria clinica", i beatnik e un "bruco agrimensore", ping-pong con henry miller, juke-box in libreria, cuba cuba cuba, un politico-politico e un politico-impolitico, la prima intervista di yasser arafat, sgt. pepper`s e la stanza del camino, una lettera a lyndon johnson, la bolivia e il diario del che, il sessantotto, "dipingi di giallo il tuo poliziotto", il vietnam, il "colpo di stato all`italiana", piazza fontana, l`"irreperibilita`", "caro carlino, e` tanto tempo che non ti scrivo...", la pistola del console, i gap, la lotta armata, le minacce, la fine. senior service e` una sigaretta inglese, una storia di famiglia e molto altro ancora.

gerusalemme e` una citta` dilaniata da millenni di guerre, scontri tra religioni, conflitti tra politiche contrapposte, che ne hanno fatto di volta in volta un simbolo, un avamposto strategico, un luogo da conquistare e controllare all`interno di un mercato di territori e popolazioni. paola caridi ha vissuto per dieci anni a gerusalemme. le sue pagine ci restituiscono una citta` vissuta intimamente, indimenticabile per la bellezza delle mura antiche, delle pietre bianchissime, della sua umanita` dolente. ma ci restituiscono anche una citta` crudele, dove israeliani e palestinesi fanno talvolta la spesa negli stessi supermercati, per poi rinchiudersi nei confini dei rispettivi quartieri, invisibili gli uni agli altri. una citta` costellata di posti di blocco che controllano gli spostamenti di donne e uomini, merci e idee, nemici e potenziali attentatori. una citta` densa di segni e memorie antiche e recenti, in cui ogni stagione politica porta con se` nuovi vincitori, nuove versioni della storia passata, nuove ripartizioni degli spazi urbani, nuove abitudini di vita. gerusalemme si e` aperta per un breve periodo alla modernita`, per poi rinchiudersi dentro i propri muri. rimane comunque un laboratorio, in cui si scontrano politica e vivere quotidiano. sopravvive la speranza: che gerusalemme, una e condivisa da tutti, torni a essere una citta` per gli uomini e le donne che li` vivono.

un ritratto di pasolini: il dissidio irrisolto tra vita e storia, corpo e ragione, individuo e comunita`, mito e demitizzazione; le metamorfosi del potere e la resistenza della parola.

nell`ultimo volume della sua opera, karl ove knausg?rd fa definitivamente i conti con se stesso in un romanzo diviso in tre parti. e il periodo particolarmente turbolento antecedente la pubblicazione del primo volume de "la mia battaglia". karl ove sta ricevendo i pareri e le reazioni delle persone di cui ha scritto e, tra attestati di stima e tenui critiche, emerge la netta opposizione dello zio paterno, gunnar, che lo accusa di aver mentito su ogni cosa. la soluzione che gli prospetta lui e` una sola: cambiare tutto, pena un aspro scontro in tribunale. il suo intervento inaspettato costringe karl ove a togliere il nome del genitore, che nel romanzo viene nominato unicamente con le parole "mio padre". il trauma di questa privazione costringe knausg?rd a interrogarsi e a riflettere sulla memoria e sul ruolo fondamentale che ha il nome nell`infondere vita in una persona reale o in un personaggio di finzione. il nome permette di penetrare l`intimita` dell`essere umano e si contrappone al numero, che invece disumanizza creando sequenze riproducibili. con l`aiuto di una poesia di paul celan e del testo che piu` di ogni altro ha incarnato il male assoluto - quel "mein kampf" che racconta la battaglia di adolf hitler per diventare la persona che tutti conosciamo -, karl ove knausg?rd ancora una volta chiama il lettore a combattere e affrontare le proprie paure. alla fine di questa lotta, cio` che rimane e` l`amore per linda, moglie e madre dei loro tre figli. la famiglia e` un rifugio, un bozzolo che protegge e insieme reclama tempo, che e` la risorsa necessaria alla scrittura. ma adesso tocca a linda leggere cio` che karl ove ha scritto di lei e scoprire quello che hanno visto gli occhi del marito e che vedranno anche i lettori di tutto il mondo.

in una casa sul mare circondata dai fiori vivono yuko, che si prende cura del marito non autosufficiente, e il giovane e vigoroso koji. quest`ultimo e` appena uscito dal carcere dopo aver scontato una condanna proprio per aver ferito gravemente alla testa ippei, il marito di yuko. innamoratosi della giovane donna, il ragazzo aveva voluto difenderla, segnando per sempre il proprio destino e quello della coppia di sposi: l`uomo ne era rimasto infatti semiparalizzato, quasi incapace di parlare e con un perenne, inquietante sorriso sul volto. nonostante la corrente di passione che li unisce e i profumi dell`estate che inebriano l`aria della penisola, i due giovani sono ossessionati dalla presenza silenziosa e rassegnata dell`invalido: non sopportano il sospetto di essere guardati come due animali che si trastullano, innocentemente felici. il senso di colpa, il sorriso perenne di ippei e le indecisioni di yuko permeano l`atmosfera di una tensione crescente, che sembra far precipitare il trio verso il compimento inevitabile di un segreto desiderio di espiazione. vissuta sullo sfondo di una natura idilliaca, tra le spiagge e le pinete della penisola di izu, questa storia di un eros che conduce irragionevolmente alla rovina acquista un`aura di essenzialita` e fatalita` che e` stata paragonata da molti a quella della tragedia greca.

dici acapulco e pensi a spiagge di sabbia finissima, mare cristallino e palme accarezzate dalla brezza. ma l`immagine della citta` si sta incrinando sotto i colpi dei cartelli della droga, sempre piu` presenti, ed e` in questa acapulco che vive lydia, divisa tra il lavoro in libreria e la famiglia: il marito sebastian, giornalista, e il figlioletto luca, otto anni e un`intelligenza fuori dal comune. nonostante la violenza si faccia largo nelle strade, lydia non si aspetta che la sua esistenza venga sconvolta improvvisamente. eppure un commando di uomini armati irrompe alla festa di compleanno della nipote e stermina i suoi cari. nascosti in bagno, solo lydia e luca si salvano dalla carneficina, e per loro inizia una fuga estenuante. rimanere in messico equivale a morte certa, per non farsi rintracciare dal boss che ha ordinato il massacro bisogna evitare le strade piu` battute e i normali mezzi di trasporto. cosi`, a madre e figlio non resta che prendere la via dei migranti. questo significa anche salire sulla bestia, il treno merci su cui montare al volo, rischiando di finire stritolati. sempre braccati, durante la difficile traversata del deserto conoscono altri migranti, alcuni disposti ad aiutarli, altri pronti ad approfittarsi di loro. conservare la propria umanita` in un`esperienza che di umano ha ben poco sara` difficilissimo.

la narrazione, onirica e trasfigurata, di una concretissima crisi coniugale che l`io narrante, edoardo, e la moglie luciana attraversano mentre sono in attesa del terzo figlio. dopo una festa nella sala da ballo di un albergo, la coppia si ritira nella propria stanza. al risveglio edoardo scopre che la moglie, scomparsa dal letto, e` stata vittima di un misterioso incidente. nell`accorrere nel luogo in cui e` ricoverata, precipita in una serie di avventure in cui la dimensione onirica si infiltra nel reale e ne prende il sopravvento: porte, passaggi, cunicoli cavernosi collegano a luoghi del vissuto e dell`immaginato, a passate esperienze erotiche, a momenti della vita coniugale, alla trasformazione in un uccello. un vero e proprio viaggio attraverso dimensioni diverse, in cui piani narrativi e temporali si intrecciano, la realta` si alterna e si confonde con il sogno, fino a culminare e risolversi nella nascita del figlio - evento cruciale grazie al quale, insieme alla crisi che aveva spaccato la coppia, anche la narrazione trovera` una sua ricomposizione. nella sua prima prova narrativa sanguineti mette a frutto la propria ricca riflessione teorica, le suggestioni provenienti da ambiti artistici e scientifici diversi, ma anche l`attenzione acutissima alla quotidianita` concreta di ogni giorno con un testo che, sotto l`apparente rinuncia ai giochi linguistici e alla sperimentazione, si ricollega agli intarsi raffinati delle sue precedenti prove poetiche.

un`antologia di scritti, interviste e corsi, che si propone come primo accostamento al progetto filosofico di foucault. lo stesso autore descriveva l`intero suo lavoro come caratterizzato da tre "spostamenti teorici" e in questo volume essi sono rappresentati in tre principali sezioni. la prima lo porta a interrogarsi sulle pratiche discorsive in cui si articola il sapere: follia e linguaggio, sistema, discorso. la seconda, che prende corpo negli studi genealogici, lo spinge a porre al centro della propria riflessione le relazioni multiple in cui si articola l`esercizio dei poteri e affronta la societa` disciplinare, il bio-potere, guerra e razzismo, e la medicalizzazione indefinita. l`ultima lo fa approdare all`analisi delle forme e modalita` del rapporto con se stesso attraverso le quali l`individuo si costituisce e si riconosce come soggetto: tecnologie del se` e sessualita`, critica e lotta, liberta` e identita`. si tratta di un lavoro contraddistinto da una mole impressionante di analisi e che non si lascia leggere ne` attraverso le lenti di una rigida separazione cronologica e concettuale tra i temi trattati, ne` attraverso quelle di un`evoluzione lineare tra fasi diverse di uno stesso procedimento dialettico. nei contributi raccolti in queste tre sezioni, come in tutta l`opera di foucault, indagine storica e riflessione filosofica sono strettamente connesse, realizzando cosi` un quadro il piu` possibile completo del suo pensiero.

"e vero, raccontare e` un gioco e io, lo ammetto, amo molto giocare. il gioco mi ha sempre tentato; ma in questo momento il gioco che piu` mi tenta e` quello del rovescio. e gli altri giochi che esso si porta appresso, naturalmente. perche` ci sono svariati giochi in questo libro, tutto sta nel lasciarsi tentare. ma quello che importa e` che tutte le sue variazioni, tutte le sorprese, i rischi e le audacie aprono strade che si dirigono verso un obiettivo finale, verso l`individuazione di un`unita` contraddittoria. inquietano e allarmano. seducono. sono illuminazioni che portano alla scoperta piu` profonda o piu` sottile, e che ci possono lasciare davanti a una bicicletta - personaggio che, carico di passato e di mistero, attraversa i pomeriggi del sabato - oppure condurci sull`orlo di un volto esorcizzato: un buco ritagliato in una fotografia. detto questo, e di fronte a tutto il resto che questo libro mi offre, trovo conferma a una vecchia convinzione: che non c`e` gioco gratuito neppure nei giochi dei bambini, che sono cose fin troppo serie, come gli psicologi insegnano. e tantomeno in letteratura, perche` in essa non esiste maestro o croupier che la comandi. no, nell`avventura della scrittura non c`e` mano che si alzi e che ordini: `rien ne va plus, les jeux sont faits`."

istrionico, audace, impertinente. e arse`ne lupin, bestia nera delle forze dell`ordine, seduttore infallibile di ogni donna incontrata sul proprio cammino, eroe d`elezione di chiunque apprezzi un sense of humour sottile e raffinato. facendosi beffe delle regole costituite, deruba e mette in ridicolo i ricchi borghesi, ma non per astratto afflato anarchico o desiderio ridistributivo alla robin hood. no, a muoverlo sono sete di potere, gusto dell`azione e bisogno di dispiegare tutta la propria energia fisica e intellettuale. in questo senso arse`ne lupin e` un vero e proprio uomo del proprio tempo, la belle epoque francese, che filtra tra le pagine delle sue avventure incarnandosi non solo nell`(auto)ironia del protagonista, ma anche nel suo approccio al mondo, ampiamente debitore dei pensatori francesi dell`epoca - in primis bergson, con il suo "e`lan vital" declinato in chiave superomistica. e fu proprio questo suo essere profondamente in sintonia con il sentire di un`epoca a farlo apprezzare anche dai lettori colti legati ai circoli delle avanguardie, oltre che a consacrarlo come eroe indimenticabile della narrativa popolare e di intrattenimento.

mikrokosmos, come l`opera per pianoforte del compositore ungherese be`la bartok, 153 pezzi di difficolta` progressiva destinati allo studio dello strumento: a quella si rifa` questo volume, nell`idea di un piccolo universo autonomo e di una lingua della poesia (la` della musica) concretamente radicata nella realta` materiale. unica antologia di versi pubblicata da sanguineti, ripercorre l`intera opera poetica dell`autore. e questo in realta` un libro autonomo piuttosto che una semplice selezione o una panoramica, capace di rendere conto di un`attivita` piu` che cinquantennale e di delineare una nuova immagine del poeta e della sua opera. tanto da poter parlare, per certi versi, di una vera raccolta originale, poiche` il lavoro di selezione e montaggio non e` stato ridotto a una tecnica di taglio e incollatura, ma e` un modo di costruzione che permette di rappresentare tutti i generi e i linguaggi praticati da sanguineti. l`apparente babele stilistico-formale e`, in un gioco di corrispondenze tra ideologia e linguaggio, l`espressione necessaria, quasi inevitabile, perche` ogni elemento del mondo reale possa trovare collocazione e cittadinanza.

questo volume raccoglie i primi trent`anni dell`attivita` poetica di sanguineti. si trovano in questi primigeni versi sperimentazione e avanguardia, la nascita di bisogni espressivi ibridi in grado di scardinare una lingua che in quegli anni appariva consolidata e sedimentata. e la fase che lo stesso autore defini` "tragica ed elegiaca": dall`intellettualismo dei primi componimenti all`attenzione per le cose del quotidiano, questa raccolta comprende tutta l`evoluzione degli interessi sanguinetiani, mostrando progressivamente sempre piu` il registro parodico- ironico che tanto importante sara` nelle sue opere successive. segnalibro e` dunque un classico, comico e ostico, respingente e immersivo, con l`obiettivo apertamente dichiarato di essere sempre all`altezza delle trasformazioni storiche e sociali, per rappresentare cosi` il destino dell`uomo contemporaneo.

un uomo che di fronte al proprio inesorabile declino constata l`amara dissipazione delle occasioni ormai perdute e una banda di sgangherati crociati che non arriveranno mai in terra santa: due storie molto lontane fra loro nel tempo e nello spazio, ma che raccontano in fondo la stessa malinconia di vivere, la stessa disperata ricerca di un senso per se stessi e per il mondo. un`ossessione e` cio` che spinge shraga unger, conferenziere nei kibbutz, che racconta a chiunque lo ascolti di un piano mondiale dei bolscevichi per sterminare il popolo ebraico. ma la vecchiaia e la solitudine premono sul suo corpo in disfacimento, e potrebbe non riuscire ad avvertire tutti come vorrebbe. un`ossessione spinge anche il conte guillaume de touron, che nel 1096 cerca la redenzione nella crociata, ma per quanti infedeli lui e i suoi improvvisati compagni guerrieri potranno trucidare sulla strada per gerusalemme, la pace d`animo continuera` a sfuggirgli, e l`idea che un ebreo sia con loro sotto mentite spoglie a perseguitarlo. con il suo sguardo lucido e profondo, amos oz conduce il lettore in una tel aviv e un israele che non esistono piu`, e in un`europa arcaica e crudele: al cuore di tutto c`e` un`umanita` in cui, malgrado la distanza, non si puo` fare a meno di riconoscersi.

Da un classico della letteratura cinese, un libro provocatorio e ironico, seducente e trasgressivo. Il capolavoro che ha imposto Milo Manara come maestro internazionale del fumetto.

"del governo dei viventi" costituisce un passaggio cruciale nella storia dei regimi di verita` che michel foucault sviluppa nell`insieme dei corsi al colle`ge de france. dopo aver esplorato il campo giuridico e giudiziario e quello politico si rivolge qui alle pratiche e alle tecniche del se`, al campo dell`etica che d`ora in avanti non lascera` piu`. si domanda: "come accade che, nella cultura occidentale cristiana, il governo degli uomini richiede a coloro che sono diretti, oltre ad atti di obbedienza e di sottomissione, anche `atti di verita`` che hanno di particolare il fatto che al soggetto non solo si richiede di dire il vero, ma di dire il vero riguardo a se stesso, alle sue colpe, ai suoi desideri, allo stato della sua anima ecc.?". la questione lo conduce da una rilettura dell`edipo re di sofocle all`analisi degli "atti di verita`" del cristianesimo primitivo, attraverso le pratiche del battesimo, della penitenza e della direzione di coscienza. foucault si interessa agli atti tramite i quali il credente e` chiamato a manifestare la verita` a proposito di se`, in quanto essere indefinitamente fallibile. dall`espressione in pubblico della propria condizione di peccatore, nel rituale della penitenza, alla verbalizzazione minuziosa dei propri pensieri piu` intimi, nell`esame di coscienza, si vede disegnarsi l`organizzazione di un`economia pastorale centrata sulla confessione. questa e` la prima delle indagini che foucault condurra` in seguito nel campo dell`etica.

amico personale di federico fellini per piu` di quarant`anni, il critico cinematografico del "corriere della sera" ricostruisce il profilo biografico del regista anche negli aspetti privati. testimone oculare, kezich racconta il cinquantennale matrimonio con giulietta masina e la conseguente unione artistica, particolari riguardanti la nascita e la lavorazione dei film, rievocati uno per uno. particolare attenzione e` offerta al contraddittorio rapporto di fellini con le scienze occulte e lo spiritismo di cui fu, per un periodo, scettico ma impressionabile praticante.

sono gli anni che seguono la morte della figlia paula. isabel allende adotta la forma "diario" per fare la cronaca della famiglia, faticosamente riunita in california dal 1992 al 2006. i ricordi si intrecciano alle riflessioni sulla vita, sulla sua opera e sul mondo contemporaneo. due leitmotiv danno coesione all`insieme: la relazione amorosa con il secondo marito willie e l`ansia di costituire e difendere una grande tribu` familiare. con intelligenza e autoironia isabel ci mostra le difficolta` di tenere insieme un clan variegatissimo e di dominarlo; in una sorta di messa a nudo delle proprie inclinazioni, ci dice che un`innata generosita` puo` facilmente travalicare in esercizio di potere e controllo nelle altrui vite per modificarne il corso. gli episodi teneri, burleschi si intrecciano a quelli tragicomici o drammatici e la narratrice esibisce una tolleranza imperturbabile per le passioni e un`intolleranza viscerale nei confronti dell`ingiustizia. non mancano le acute riflessioni sull`incombere della terza eta`, sulle proprie debolezze, sulla fatica di sbagliare. si esce dalla lettura con la sensazione di aver attraversato una grande galleria di ritratti familiari, di aver vissuto una cronaca di affetti che ci riguarda da vicino.

"c`era una volta... - un re! - diranno subito i miei piccoli lettori. no, ragazzi, avete sbagliato. c`era una volta un pezzo di legno." il falegname geppetto si fa un burattino con un pezzo di legno speciale, che parla in modo impertinente e si muove. appena il "padre" gli fa le gambe, pero`, pinocchio prende vita e scappa. nel corso delle sue tante avventure racconta bugie, viene derubato da un gatto furbo e da una volpe, finisce nella pancia di un pescecane... e alla fine scopre come realizzare il suo sogno di diventare un bambino vero. un supporto per la scuola: i classici della collana feltrinelli hanno un apparato didattico ricco di note e curiosita` e una mappa concettuale. eta` di lettura: da 8 anni.

insolente e provocatorio, scritto in una prosa dalla potenza lirica, "i canti di maldoror" e` un poema dell`inconscio e un`allegoria del male, un grido di blasfema ribellione contro dio e la societa`. il protagonista, maldoror, maestro dei travestimenti perseguito dalla polizia poiche` ritenuto incarnazione del male, si fa strada attraverso un mondo sinistro e sadico, popolato da becchini, ermafroditi, prostitute, squali, pazzi e bambini inquietanti. egli rappresenta l`uomo che si rivolta contro il suo creatore, uccidendolo e facendolo a pezzi. delirante, erotico, sacrilego e grandioso al contempo, ignorato dai piu` alla pubblicazione e criticato per la scrittura esplicita e grottesca, "i canti" fu riscoperto alla fine dell`ottocento, raggiungendo notevole successo come uno dei primi e piu` straordinari esempi di scrittura surrealista. e oggi ritenuto fra i testi piu` interessanti e ricchi di spunti del maledettismo ottocentesco, di quel romanticismo satanico che rivendica all`artista il ruolo di angelo caduto, tanto piu` emarginato quanto piu` profondamente consapevole.

per commemorare l`armistizio in un paese sconosciuto del terzo mondo appena uscito dalla guerra, viene commissionata una nuova strada che connette le due meta` dello stato fratturato. sono incaricati del lavoro due uomini che vengono da un paese del primo mondo, due contractor mercenari. per ragioni di sicurezza, prima di iniziare, si sono dati degli pseudonimi numerici. numero quattro, quello incaricato di guidare l`avveniristica macchina asfaltatrice rs-90, si attiene a una disciplina monastica: devono fare una strada perfettamente dritta, lunga 260 chilometri, e i tempi sono stretti, il lavoro deve essere completato prima della parata celebrativa. numero nove, che in sella al suo quad si assicura che non ci siano ostacoli davanti e dietro, e` invece in vena di avventure e curioso di cio` che lo circonda. conosce la lingua locale, mangia le cose del posto invece di limitarsi ai frullati di proteine della razione, fa amicizia come puo` sulla strada e, in generale, fa di tutto per non attenersi al rigoroso protocollo previsto. quattro capisce immediatamente che nove e` un "agente del caos", che rischia di compromettere il lavoro e che, peggio, rende piu` incerto il ritorno a casa. la grande protagonista de "la parata" e` l`attesa. quattro e` a modo suo simile al nostro giovanni drogo del deserto dei tartari di buzzati: la sua fortezza e` la macchina asfaltatrice in cui passa le sue giornate e i suoi tartari sono il collega nove e la popolazione locale. ma il romanzo e` anche la storia di scontro vizioso fra i due protagonisti, fra oriente e occidente, e fra le due anime contrastanti di quattro, quella scientifica e quella umana ed empatica. stranieri in una terra straniera devastata dalla guerra, quattro e nove sono protagonisti di un`allegoria che vuole mostrare l`assurdita` della loro posizione e le conseguenze della loro presenza.

la vita di andrea scotto e` tutto fuorche` perfetta, specie quando c`e` di mezzo la famiglia. quarantenne single e ancora ostinatamente immaturo, andrea ha sempre preferito tenersi alla larga dai parenti: dal padre libero scotto, ex comandante di navi, procidano, trasferitosi a napoli con i figli dopo la morte della moglie, e dalla sorella marina, sposata, con due figlie e con un chiaro problema di ansia da controllo. quando pero` marina e` costretta a partire lasciando il padre gravemente malato, tocca ad andrea prendere il timone. e l`inizio di un fine settimana rocambolesco, in cui il divieto di fumare imposto da marina e` solo una delle tante regole che vengono infrante. tallonato da cane pazzo tannen, un bassotto terribile che ringhia anche quando dorme, costretto a stare dietro a un padre ottantenne che non ha affatto intenzione di farsi trattare da infermo, andrea sbarca a procida e torna dopo anni sui luoghi dell`infanzia, sulla spiaggia nera vulcanica che ha fatto da sfondo alle sue prime gioie e delusioni d`amore e tra le case colorate della corricella scrostate dalla salsedine. e in quei contrasti, in quell`imperfetta perfezione che riporta a galla ferite non rimarginate ma anche ricordi di infinita dolcezza, cullato dalla brezza che profuma di limoni, capperi e ginestre o dal brontolio familiare della vecchia diane gialla della madre, andrea trovera` il suo equilibrio.

ambrosio, monaco dell`ordine dei cappuccini di madrid, e` conosciuto in citta` per la sua saggezza e la condotta virtuosa. fino al giorno in cui scopre che il discepolo con cui ha un profondo legame e` in realta` una fanciulla, matilda. caduto in tentazioni sempre piu` torbide, ambrosio ricorrera` alla magia e al demonio nel tentativo di celare i propri crimini all`inquisizione. considerata uno dei capolavori di quella letteratura nera e sublime che canta il male solo per estenuare il lettore e fargli desiderare il bene per rimedio, l`opera di lewis viene riscoperta dai surrealisti e antonin artaud, nel 1930, decide di farne rivivere la grandezza. la sua non e` una traduzione o un adattamento ma, come dice artaud stesso, "una specie di copia in francese del testo originale". egli usa il testo di lewis come materiale grezzo, modellandolo in profondita` per rendere il ritmo piu` incalzante, l`intreccio piu` intricato, come il dedalo di gallerie sotterranee teatro di alcune delle scene piu` cruente del romanzo.

pare che l`espressione "piantare in asso" si debba a teseo che, uscito dal labirinto grazie all`aiuto di arianna, anziche` riportarla con se` da creta ad atene, la lascia sull`isola di naxos. in naxos: in asso, appunto. proprio su quell`isola, l`inquieta e misteriosa protagonista di questo romanzo sente l`urgenza di tornare. e li` che, dieci anni prima, e` stata abbandonata da stefano, il suo primo, disperato amore, e sempre li` ha conosciuto di, un uomo capace di metterla a contatto con parti di se` che non conosceva e con la sfida estrema per una persona come lei: rinunciare alla fuga. che cosa e` davvero finito, che cosa e` cominciato su quell`isola? solo adesso lei riesce a chiederselo, perche` e` appena diventata madre e deve fare i conti con il padre di suo figlio e con la loro difficolta` a considerarsi una famiglia. dialogando con il mito sull`abbandono piu` famoso della storia dell`umanita` e con i fumetti per bambini con cui la protagonista interpreta la realta`, chiara gamberale ci mette a tu per tu con le nostre fatali trasformazioni, con il miracolo e la violenza della vita, quando irrompe e ci travolge, perche` qualcuno nasce, qualcuno muore, perche` un amore comincia o finisce. un romanzo sulla paura che abbiamo di perdere il filo, il controllo della nostra esistenza: mentre e` proprio in quei momenti - quando ci abbandoniamo a quello che non avevamo previsto - che rischiamo di scoprire davvero chi siamo.

un racconto che si muove a spirale intorno alla figura di maria rosalia inzerillo, conosciuta come "la mennulara". ora e` morta e tutto il paese di roccacolomba si chiede chi e` stata davvero. tutti ne parlano, tutti hanno in qualche modo avuto a che fare con lei, tutti sanno e non sanno, c`e` chi la odia e la maledice e chi la ricorda con gratitudine se non con venerazione. ne parlano soprattutto gli alfallipe, del cui patrimonio la mennulara e` stata sempre oculata amministratrice. le voci che rimbalzano dal passi`o serale alle portinerie ingigantiscono e intorbidano le trame di quella donna che rabbia, passione, intelligenza hanno portato cosi` in alto da tenere in pugno una famiglia di proprietari terrieri, un boss mafioso, un intero paese.

nora d. studia a pisa. ha scelto di raccontare, nella sua tesi di dottorato, le ragioni che portarono alla mancata elezione del presidente della repubblica nel corso di una celebre congiura politica di alcuni anni prima. prova a ricostruire la vicenda attraverso il racconto confidenziale di alcuni protagonisti di quelle ore. intitola il suo lavoro "nella notte" perche` tutto, come spesso nei momenti cruciali della nostra storia, avvenne tra le sette di sera e le nove del mattino. ma dove hanno luogo quegli incontri segreti? in quali palazzi, a che ora? chi e` il regista? nora indaga. dalle parole dei testimoni ricompone nei dettagli la congiura, si imbatte in un delitto. in virtu` della qualita` della sua tesi, trova un impiego di prestigio in un centro studi a roma e arriva nella capitale, oggi. il suo luogo di lavoro si rivela una centrale di dossieraggio, fulcro di una rete di ricatti e giochi di potere. una "fabbrica del fango". decide di rinunciare all`incarico, ma incontra alice: la sua migliore amica d`infanzia e giovinezza. il centro studi diventa per alice l`osservatorio ideale dove studiare il meccanismo delle tre esse - sesso, soldi, segreti - che governa l`informazione politica. insieme le due ragazze avviano un`indagine parallela e segreta che, ripartendo dal delitto di quella notte decisiva, mette a fuoco la guerra dei dossier: una serie di scandali sessuali che hanno coinvolto personaggi politici di primo piano e hanno cambiato il corso della storia. muovendosi tra la cronaca politica, descritta nei suoi retroscena con profonda conoscenza delle persone e delle storie reali, e il ritratto di due giovani donne costrette ad agire in un mondo ostile - e molto maschile -, concita de gregorio racconta una storia di potere esemplare: la matrice del presente, la minaccia perpetua sul futuro. un romanzo teso, elettrico, che ha il respiro del thriller e la potenza del ritratto generazionale.

l`europa si e` lasciata andare al sonno della ragione. imperversano ovunque caos e dissoluzione. l`invenzione della stampa ha sconvolto le menti e il continente. il veleno della propaganda alimenta il fanatismo religioso. nato in un piccolo villaggio nella germania del seicento, il piccolo tyll scappa, con la fedele amica nele, dopo che suo padre, appassionato di astri ed erbe, viene mandato al rogo con l`accusa di stregoneria. malgrado la guerra dei trent`anni, la fame e il cattivo tempo, prima come saltimbanco che balla in bilico sulla fune e incanta e irride gli astanti, poi come buffone alla corte del tragicomico re d`inverno, tyll non muore, anzi. tyll sopravvive alla storia e ai potenti, e diventa testimone eccellente di un passato europeo denso di parallelismi con i nostri tempi, mostrandoci con comicita` l`immenso orrore e la grande bellezza di cui siamo capaci.

sotto la direzione di ewald e fontana, una e`quipe composta da bertani, gros, lagrange, marchetti e senellart sta procedendo alla trascrizione dei tredici corsi tenuti da foucault al colle`ge de france. queste lezioni rappresentano una sorta di laboratorio in cui foucault sperimentava idee e ipotesi di ricerca, solo parzialmente riprese nei libri. in questo corso, in particolare, foucault esamina in che modo la guerra, nei suoi diversi aspetti, sia stata utilizzata come uno strumento di analisi della storia e dei rapporti sociali, individuando nella guerra delle razze e nell`emergere del razzismo di stato uno schema d`intelligibilta` della nostra modernita` storico-politica.

quando l`uragano katrina si abbatte` su new orleans, abdulrahman zeitoun, un americano di origini siriane, benestante e padre di quattro figli, decise di sfidare la tempesta e di restare in citta`, per proteggere la propria casa e l`attivita` lavorativa di ristrutturazioni immobiliari. nei giorni successivi si mise a girare per le strade allagate su una canoa di seconda mano, portando aiuti e viveri alle persone e agli animali bloccati nelle case dall`inondazione. ma il 6 settembre 2005 zeitoun spari` all`improvviso. la moglie, sfollata con i figli nel texas, disperata cerco` di avere sue notizie, nel timore che gli fosse successo qualcosa di molto brutto. cosa successe ad abdulrahman zeitoun? in questa opera di non-fiction, per la quale ha condotto ricerche e lavorato per tre anni, dave eggers, sulle tracce delle radici siriane del protagonista, racconta il suo matrimonio con kathy - un`americana convertitasi all`islam, la nascita dei figli, e soprattutto dipinge magistralmente l`atmosfera surreale (a new orleans e negli stati uniti) che ha reso possibile quanto e` accaduto a zeitoun.

un racconto di una famiglia lacerata dall`arrivo di ben, il loro ferale quinto figlio. quattro figli, una bella casa antica, l`amore di parenti e amici: la vita di harriet e david lovatt e` un glorioso inno alla felicita` domestica e ai valori familiari vecchio stile. ma quando nasce il loro quinto figlio, un`ombra malata e implacabile viene proiettata su questo tenero idillio. grande e brutto, violento e incontrollabile, il bambino ben, "pieno di fredda antipatia", piange stretto al petto di harriet. nel prendersi cura del suo bambino appena nato, di fronte a un`oscurita` e una strana sfida che non aveva mai conosciuto prima, harriet e` profondamente spaventata di cio` a cui ha dato vita...

"mi pento delle diete e di tutte le occasioni di fare l`amore che ho lasciato correre..." isabel allende conosce il gusto lieve e giocoso della vita. la troviamo alle prese con il mondo della cucina, tempio del piacere dei sensi e anticamera del "piacere dei piaceri". in un invito alla gioia dietro il grembiule, un gioco per nutrirsi e inebriarsi senza prendersi troppo sul serio. dalla salsa corallina alle pere ubriache, dall`habanera di gamberi all`insalata delle odalische, dalla zuppa scacciapensieri alle ciliegie civettuole: un patrimonio di ricette piccanti e spiritose condite con le spezie dell`ironia. "dopo aver fatto un paio di giri completi nel mondo degli afrodisiaci, scopro che l`unica cosa che davvero mi eccita e` l`amore. e allora dedico queste divagazioni erotiche agli amanti che giocano e, perche` no?, anche agli uomini spaventati e alle donne malinconiche... non posso separare l`erotismo dal cibo e non vedo nessun buon motivo per farlo; al contrario, ho intenzione di continuare a godere di entrambi fino a quando le forze e il buon umore me lo consentiranno. da qui nasce l`idea di questo libro, un viaggio senza carta geografica attraverso le regioni della memoria sensuale, la` dove i confini tra l`amore e l`appetito a volte sono talmente labili da confondersi completamente."

una sera, mentre rilegge , un uomo sente la presenza del figlio che non ha avuto, il figlio che la madre - la donna con cui in gioventu` lo concepi` - decise di abortire. alla fiamma del camino, il figlio gli appare gia` adulto, e quella presenza basta "qui e stasera" a fare la sua paternita`. per tutta la notte, al figlio "estratto da una cena d`inverno" lui racconta "un poco di vita scivolata". e cosi` ecco l`infanzia napoletana, la nostalgia della madre e del padre, il bisogno di andare via, di seguire la propria liberta`, le guerre trascorse ma anche i baci che ha dato... fino a che il figlio, da muto che era, prende la parola e il monologo diventa un dialogo, che indaga su una vita, sugli affetti, sulle scelte fatte, sui libri letti e su quelli scritti, sull`importanza delle parole e delle storie. un`indagine che, piu` che tracciare un bilancio, vuol essere scandaglio, ricerca interiore - quasi una rivelazione. con erri de luca scrive la sua storia piu` intima.

rimaste orfane, guriko e donko gestiscono un sito di posta del cuore che si chiama le sorelle donguri (donguri significa ghianda in giapponese). donko e` tanto energica e indipendente quanto la sorella e` solitaria e taciturna. questo fino a quando guriko riceve il messaggio di una donna che le scrive del dolore per la perdita del marito, parole che inducono guriko a ripensare al suo primo amore, mugi, incontrato ai tempi della scuola e poi sparito nel nulla. segretamente cova da sempre il desiderio e la speranza di ritrovarlo, decide allora di interrompere la sua clausura e di andare a cercarlo. attraverso la voce narrante di guriko, banana yoshimoto affronta temi quali la perdita e il superamento del dolore, ponendo l`accento sul potere salvifico della condivisione e sulla capacita` dei sogni di sciogliere tensioni e problemi.

tornano alcuni personaggi de "la banda dei brocchi" e di "circolo chiuso": benjamin e lois trotter e i loro amici, che ritroviamo qui ormai alle prese con le grane dell`eta` che avanza. ma l`attenzione del nuovo tragicomico romanzo si concentra sui membri piu` giovani della famiglia trotter, come la figlia di lois, sophie, ricercatrice universitaria idealista, che dopo un matrimonio poco probabile fatica a rimanere fedele al marito, soprattutto da quando le rispettive idee politiche si sono fatte sempre piu` distanti. intanto la nazione sfrigola e questioni come il nazionalismo, l`austerita`, il politicamente corretto e l`identita` politica incendiano il dibattito e gli animi.

"la prima qualita` con cui ci avvince la poesia di donne, pur ricca com`e` di significato, non e` il significato, ma qualcosa di molto piu` immediato e puro: e` l`esplosione con cui irrompe nel discorso. ogni prefazione, ogni convenevole e` stato consumato; egli balza nella poesia per la via piu` breve..." cosi` scriveva virginia woolf, nel 1913, per spiegare il fascino del grande poeta metafisico inglese john donne (londra 1572-1631). il suo testo introduce, assieme a quello di strachey, questa edizione dove si trovano tradotti in italiano tutti gli epigrammi di donne con una nuova versione delle poesie sacre e profane. completa il volume un ampio apparato di note, indispensabile per districarsi nei riferimenti religiosi e culturali del poeta inglese.

oggi in europa viviamo in societa` sempre piu` disomogenee. le tensioni e i conflitti etnici, religiosi e culturali che attraversano centri e periferie impongono la ricerca di nuove forme di convivenza. secondo cinzia sciuto, la strada da percorrere per una societa` capace di tenere insieme disomogeneita` culturale e diritti delle persone e` quella di una visione etica e politica radicalmente laica. ma che cosa significa essere laici? la laicita` e` l`insieme delle condizioni che permettono alle diverse espressioni religiose, e piu` in generale alle diverse visioni del mondo, di coesistere in una societa` pluralistica. condizioni che garantiscono la liberta` di religione ma allo stesso tempo stabiliscono princi`pi ai quali non si puo` derogare in nome di nessun dio. la laicita` dunque non e` il polo di una simmetria, ma la condizione prepolitica della convivenza civile in una societa` disomogenea. un saggio che smaschera le pretese velleitarie del multiculturalismo: nel reclamare riconoscimento e rispetto delle identita` delle diverse componenti etniche, religiose e culturali di una societa`, il rischio e` perdere di vista che il soggetto titolare di diritti e` solo ed esclusivamente il singolo individuo e non i gruppi. sciuto capovolge l`ordine di priorita`: e` l`individuo a essere portatore di identita` e appartenenze, non e` l`appartenenza a definire l`individuo.

nel 1947, dopo dieci anni di lavoro e rifiuti editoriali, di sbornie furiose e disavventure assortite (compreso un incendio dove il manoscritto rischio` di andare perduto), usciva sul mercato anglosassone il secondo libro di uno scrittore inglese poco noto. l`autore era malcolm lowry e il romanzo s`intitolava "sotto il vulcano". venne subito acclamato come un capolavoro e, nel giro di poco tempo, divento` prima un classico moderno e poi un film di john huston. raccontava la storia maledetta di un ex console britannico di stanza in una citta` immaginaria del messico e delle sue ultime ore di vita - nel giorno dei morti del 1938 - insieme a una moglie, innamorata ma infedele, e a un fratellastro, idealista ma sleale. ma soprattutto, con uno stile epico e modernista insieme, raccontava una vita in compagnia dei demoni dell`alcol e dei fantasmi del passato, all`ombra di un minaccioso vulcano e del fatalismo messicano.

boris pasternak nacque nel 1890 a mosca. il suo ingresso nella vita intellettuale russa coincise con la moda del cubofuturismo e con le piu` accese esperienze di rinnovamento letterario. ma per quanto animato da un ansioso bisogno di ricerca, egli non dimentico` mai la piu` genuina tradizione della sua terra, come testimoniano l`opera poetica e, ancor meglio e di piu`, il romanzo. la sua poesia, cosi` improduttiva ai fini della propaganda, non lo mise mai in buona luce presso le autorita`; egli stesso - non per una ben individuata ragione di ordine politico, ma per un preciso bisogno di salvare la liberta` dell`arte e del pensiero - sin dal 1930 visse in disparte nella sua dacia di peredelkino presso mosca, dove mori` nel 1960. fu in questa volontaria solitudine che maturo` e fu scritto ii dottor zivago. il premio nobel per la letteratura, conferitogli nel 1958, e l`eco enorme e l`impressione profonda suscitate in tutto il mondo dal romanzo non valsero a toglierlo dall`isolamento ne` ad attenuare il gelo ufficiale della politica e della letteratura sovietiche. unanime, la critica di tutto il mondo riconosce che ii dottor zivago si inserisce - per dirla con le parole di eugenio montale -"per l`ampiezza del quadro e per la primordialita` delle passioni nella tradizione tolstoiana" e tuttavia, come scrisse edmund wilson, esso "non e` affatto un romanzo d`antico stampo ... e` un romanzo poetico moderno, il cui autore ha letto joyce, proust, e kafka e ... s`e` allontanato dai suoi predecessori per inventare, in questo campo, un genere suo proprio ... l`intero libro e` una grandiosa, enorme espressione simbolica della visione della vita dell`autore".

tara, la sorella audrey e i fratelli luke e richard sono nati in una singolare famiglia mormona delle montagne dell`idaho. non sono stati registrati all`anagrafe, non sono mai andati a scuola, non sono mai stati visitati da un dottore. sono cresciuti senza libri, senza sapere cosa succede nel mondo o cosa sia il passato. fin da piccolissimi hanno aiutato i genitori nei loro lavori: in estate stufare le erbe per la madre ostetrica e guaritrice, in inverno lavorare nella discarica del padre, per recuperare metalli. fino a diciassette anni tara non aveva idea di cosa fosse l`olocausto o l`attacco alle torri gemelle. con la sua famiglia si preparava alla sicura fine del mondo, accumulando lattine di pesche sciroppate e dormendo con uno zaino d`emergenza sempre a portata di mano. il clima in casa era spesso pesante. il padre e` un uomo dostoevskiano, carismatico quanto folle e incosciente, fino a diventare pericoloso. il fratello maggiore shawn e` chiaramente disturbato e diventa violento con le sorelle. la madre cerca di difenderle, ma rimane fedele alle sue credenze e alla sottomissione femminile prescritta. poi tara fa una scoperta: l`educazione. la possibilita` di emanciparsi, di vivere una vita diversa, di diventare una persona diversa. una rivelazione. il racconto di una lotta per l`autoinvenzione. una storia di feroci legami famigliari e del dolore nel reciderli.

una bimba solitaria si innamora dell`amante della madre e, nelle torride sieste della pensione in cui vive, inventa misteriose cerimonie che conducono entrambi sull`orlo di un profondo abisso. da un sotterraneo abbandonato viene liberata una vecchia rimasta prigioniera per mezzo secolo, vittima di un caudillo geloso. quando si ritrova all`aperto, nuda, i lunghi capelli bianchi che sfiorano terra, gli occhi ciechi per il buio di decenni, non ricorda neppure il proprio nome. sono questi alcuni degli straordinari personaggi narrati da eva luna, accanto ai quali incontriamo rolf carle`, il fotografo segnato dagli orrori della guerra, riad halabi`, l`arabo dal cuore compassionevole, la maestra ines, il benefattore e altri che i lettori di "eva luna" gia` conoscono. un sottile filo narrativo unisce queste storie d`amore e di violenza, dal tono sempre contenuto, quasi dimesso, in contrasto con la ricchezza delle immagini, l`esuberanza degli scenari e la stravaganza delle passioni che determinano i destini di una stralunata umanita`. ventitre` racconti, storie di passione e violenza, popolati da personaggi a tinte forti, in cui corre un filo sottile e misterioso.

(d.p.)

in una nuova traduzione, il romanzo che dostoevskij stava scrivendo al momento del suo arresto per mano della polizia zarista. le prime tre parti di vennero pubblicate all`inizio del 1849: a fine aprile dostoevskij fu arrestato, condannato a morte, graziato mentre gia` si trovava sul patibolo. a cio` seguirono la deportazione, i lavori forzati, il confino: dieci anni nel buio della steppa, a cercare la luce; dieci anni dai quali dostoevskij fece ritorno profondamente mutato, colmo di nuove idee, nuove passioni e intuizioni. le altre parti del libro non vennero mai scritte: l`aprile del 1849 segno` davvero la cesura fondamentale della creativita` dostoevskiana. dopo, nulla sarebbe piu` stato lo stesso, nulla di quanto prima era stato progettato sarebbe piu` stato realizzabile. ci si offre cosi` come straordinario esempio di un`opera "di confine" tra due mondi, con pagine di impressionante efficacia, di sconvolgente verita`, che preludono ai grandi romanzi del periodo maturo. netocka e` l`esclusa, e` colei che non e` invitata al banchetto della vita, e che dal suo cantuccio e` destinata a scrutare il mondo, degli adulti di casa prima, degli estranei di fuori poi. un dostoevskij al femminile, dunque, che pero` intreccia all`analisi del mondo interiore della bambina le tematiche tipiche del suo primo periodo, quello a suo modo "romantico", nel quale ragiona ancora sul ruolo dell`artista.

la storia di un ragazzo di ventidue anni, dave, che nell`arco di cinque settimane si trova a perdere per tumore entrambi i genitori e quindi a dover badare al fratellino toph di soli otto anni. con una decisione coraggiosa e sorprendente, dave vende la casa di famiglia, sale in macchina e, sempre con il fratellino al fianco, si muove alla scoperta di una nuova vita. insieme...

in una sonnolenta cittadina del profondo sud degli stati uniti l`avvocato atticus finch e` incaricato della difesa d`ufficio di un afroamericano accusato di aver stuprato una ragazza bianca. riuscira` a dimostrarne l`innocenza, ma l`uomo sara` ugualmente condannato a morte. questo, in poche righe, l`episodio centrale di un romanzo che da quando e` stato pubblicato, oltre cinquant`anni fa, non ha piu` smesso di appassionare non soltanto i lettori degli stati uniti, ma quelli di tutti i paesi del mondo dove e` stato tradotto. non si esagera dicendo che non c`e` americano che non l`abbia letto da bambino o da adolescente e che non l`abbia consigliato a figli e nipoti. eppure non e` un libro per ragazzi, ma un affresco colorito e divertente della vita nel sud ai tempi delle grandi piantagioni di cotone, dei braccianti neri che le coltivavano, delle cuoche di colore che allevavano i figli dei discendenti delle grandi famiglie dell`ottocento, della white trash, i "bianchi poveri" abbrutiti e alcolizzati; e anche, purtroppo, delle sentenze sommarie di giurie razziste e degli ultimi linciaggi americani della storia. quale il segreto della forza di questo libro? la sua voce narrante, che e` quella della piccola scout, la figlia di atticus, una huckleberry finn in salopette (dire "in gonnella" sarebbe inesatto, perche` scout e` una maschiaccia impertinente e odia vestirsi da donna) che, ora sola ora in compagnia del fratello maggiore e del loro amico piu` caro (ispirato all`autrice dal suo amico d`infanzia truman capote), ci racconta la storia di maycomb, alabama, della propria famiglia, delle pettegole signore della buona societa` che vorrebbero farla diventare una di loro, di bianchi e neri per lei tutti uguali, e della vana battaglia paterna per salvare la vita di un innocente.

una saga familiare del nostro secolo in cui si rispecchiano la storia e il destino di tutto un popolo, quello cileno, nei racconti delle donne di una importante e stravagante famiglia. un grande affresco che per fascino ed emozione puo` ricordare al lettore, nell`ambito della narrativa sudamericana, soltanto "cent`anni di solitudine" di garcia marquez.

viaggio al centro della terra e` la mirabolante spedizione nelle viscere del mondo intrapresa dal professor otto lidenbrock, scienziato noto in tutta la germania, dal nipote axel e da hans, la guida che li accompagnera` per l`intera durata dell`avventura. all`origine di tutto quanto, la scoperta da parte dello scienziato di una vecchia pergamena in cui, in linguaggio cifrato, venivano fornite precise indicazioni per raggiungere il centro della terra attraverso l`entrata posta in un vulcano islandese. le avventure che il gruppo vive per arrivare al cuore del pianeta sono straordinarie e non a caso al libro arridera` una tale fama da renderlo fin da subito uno dei piu` letti di jules verne. una storia destinata ad accendere la fantasia dei suoi contemporanei, anche per merito delle splendide incisioni di edouard riou, che accompagnavano le prime edizioni del volume, qui riprodotte. il libro si e` guadagnato un posto di rilievo anche tra i romanzi del cosiddetto ciclo "alla scoperta del mondo perduto". ma anche negli anni a noi piu` vicini e` diventato uno dei testi di riferimento del "genere steampunk". da questo romanzo sono stati tratti innumerevoli film, serie televisive e videogame.

"sulla scrittura, sull`amore, sulla colpa e altri piaceri" e` un dialogo sulla vita e sulla scrittura, ma la voce di shira hadad, la editor di amos oz, e` in fondo la coscienza del grande scrittore, che gli pone domande sul proprio passato, sui temi che l`hanno coinvolto, sulla sua intimita` di uomo e scrittore. ne scaturisce un ritratto a tutto tondo, una sorta di testamento artistico, spirituale e familiare. un autoritratto di amos oz in forma di dialogo.

"il signor pirandello e` desiderato al telefono". cascais, 1935. un attore che interpreta pessoa (o pessoa stesso?) telefona a piran-dello, perche` ha l`anima in pena e "a lui interessano le anime in pena". un dialogo a una sola voce, un gioco del rovescio costruito su continue rifrazioni che danno l`illusione di una poetica polifonia. "il tempo stringe" e` un duello mancato. enrico usa le parole come fendenti, contro un avversario che si e` gia` sottratto allo scontro, poiche` giace morto su un letto di ospedale. tra il disperato e il grottesco, una surreale resa dei conti tra un uomo e un fantasma, simbolo della novecentesca solitudine dell`io. "i dialoghi mancati" di tabucchi sono a ben vedere due monologhi, perche` si articolano con interlocutori che non possono rispondere. e l`umano portato sulla scena attraverso il personaggio, maschera cava costruita per far risuonare l`anima dell`attore: la sua voce. "marconi, se ben mi ricordo". radio londra, 1935. lo speaker guida in una vivacissima trasmissione un gruppo eterogeneo di ospiti, tra cui un professore patriottico, orwell, la sua chiromante, un anarchico italiano e madame liberte`. con una tipica capriola tabucchiana, si finisce per commemorare non tanto marconi, quanto gli anarchici "scacciati senza colpa" da lugano proprio nel 1895. in un radiodramma polifonico, scritto per i cento anni della radio, tabucchi tesse un inno alla liberta` e scaglia un duro monito a non dimenticare la storia, oggi valido piu` che mai.

dancing paradiso e` un locale notturno di una crudele metropoli, dove "non bisogna essere buoni per entrare / prendono anche le carogne / e qualche volta le fanno cambiare". e in quel locale che un angelo custode - "angelo angelica" - tenta di far confluire i cinque protagonisti di questa narrazione in versi: stan, il pianista triste, che prepara un ultimo concerto per bill, l`amico batterista morente in ospedale, amina, giovane profuga che ha perso la madre passando il confine. ed elvis, un grottesco obeso hacker chiuso in casa da anni, forse mitomane, forse assassino, la poetessa lady raffinata e ubriacona, ossessionata dal suicidio. cinque "creature della notte / senza un rifugio nel mondo / mannari senza luna", di cui a poco a poco, mentre si avvicina la serata al dancing, scopriamo la storia grazie al racconto condotto per loro voce. assoli malinconici, struggenti, comici, crudeli, furibondi. costretti alla solitudine, ciascuno di loro sembra aver perso ogni speranza. a vegliare perche` possano incontrarsi, perche` possano unire voci e musica in un racconto polifonico che indichi una possibile via di salvezza, l`angelo/a caduto dal cielo per stare con gli uomini, un angelo straccione dalle ali sporche di fango, lui stesso solo fra i soli.

la scrittrice racconta la sua vita tra il 1944 e il 1945, quando militava a parigi nei ranghi della resistenza aspettando disperatamente il ritorno del marito deportato. sullo sfondo della guerra mondiale e della guerra civile, due racconti immaginari e quattro racconti in due vecchi quaderni.

nel 1872 la corte austro-ungarica finanzia una spedizione artica che ha il compito di rintracciare il leggendario passaggio a nord-est, un varco tra i ghiacci dell`artico che consentirebbe di raggiungere l`oriente. al comando della pericolosa avventura che ha gia` fatto diverse vittime sono due giovani e ambiziosi ufficiali: julius von payer e carl weyprecht. con loro si imbarcano i ventidue membri dell`equipaggio, i marinai perlopiu` triestini o dalmati, i due alpinisti e cacciatori tirolesi johann mailer e alexander klotz,e l`arpioniere norvegese elling carlsen.tutti a bordo dell`admiral tegetthoft salpano dal porto norvegese di tromso, ma gia` dopo un mese la nave e` incagliata a nord dell`isola di novaja zemlja. l`equipaggio deve cosi` affrontare l`orrore della notte artica, sei freddissimi mesi senza luce, in balia della deriva della banchina e degli orsi polari. l`artico li avvolge nella sua morsa e rivela il suo fascino mortale, la forza della creazione sotto forma di desolazione, freddo e gelo. quindi, assieme ai raggi del sole, torna la speranza, ma la nave comunque non puo` piu` fare vela verso casa. approdati sulla terraferma, trascorrono un secondo inverno, ancora piu` duro, poi di nuovo splende il sole...

a vent`anni, karl ove decide di trasferirsi a bergen per seguire i corsi di una prestigiosa accademia di scrittura. come studente piu` giovane mai ammesso, e` eccitato e pieno di aspirazioni. presto pero` si sente defraudato delle sue illusioni giovanili. a disagio in compagnia e senza speranza con le donne, si da` al bere e alla musica rock. poi, pian piano, le cose prendono una piega piu` luminosa. si innamora, lascia perdere lo scrivere e si concentra sulla piu` gratificante critica letteraria, e il principio di una vita adulta prende forma. questo, fino a quando i suoi demoni, le sbronze e l`irresistibile esca della battaglia dello scrittore lo richiamano all`ordine. nel quinto volume del ciclo de "la mia battaglia", karl ove knausg?rd rivela la sua personale e spesso vergognosa lotta contro l`introversione, l`abuso di alcol, l`infedelta` e le ambizioni artistiche, e ci riporta tutto il dramma quotidiano dell`esistenza, in un romanzo in equilibrio tra il disperato desiderio di essere buono e il terribile potere della trasgressione.

"zanna bianca, il protagonista del romanzo, e` l`unico di quattro cuccioli che riesce a sopravvivere in una grotta dello yukon, sopra un torrente, lontano da ovunque. dentro la tana inaccessibile, il piccolo lupo viene al mondo generato da colei che viene semplicemente presentata come `la lupa` e la prima parte del libro lascia in questa sospensione il lettore per condurlo sulla pista dei valori `primordiali`, senza nomi e cognomi. e come se london volesse sfruttare un archetipo e i suoi simboli; solo in seguito scopriamo che `la lupa` e` kiche, figlia di un lupo e di un cane, una femmina agguerrita e astuta, gia` di proprieta` del capotribu` castoro grigio. [...] zanna bianca nasce nel wild e nasce lupo con dentro il codice genetico del cane: quest`altro archetipo alla fine prevarra` dopo una lunga storia formativa fatta di durezza e amore, rinuncia e crudelta`. anche il padre di zanna bianca e` un archetipo, ma il vecchio lupo grigio occhio solo, sopravvissuto a mille battaglie e alla furia della natura selvaggia, diventa il simbolo della vita che sopravvive a se stessa, del wild che scorre dalle generazioni che lo hanno preceduto a quelle future." (dalla postfazione di davide sapienza). con un testo di mario maffi.

il romanzo usci` a puntate sulla rivista tra il 1921 e il 1922, con un finale piu` convenzionale di quello che sarebbe stato utilizzato per l`edizione in volume. e la storia di una coppia e della loro progressiva decadenza morale. da una parte anthony, giovane bello e annoiato, orfano di madre e di padre, che dopo una laurea a harvard trascorre qualche anno a roma dove, tra donne, serate con gli amici e ispirazioni artistiche di vario genere, come molti giovani sente che un giorno non lontano fara` grandi cose nella vita e si conquistera` un posto nel firmamento degli uomini di valore. dall`altra gloria, ventiduenne di kansas city, eccentrica, irrequieta, disincantata, che da subito affascina anthony per la sua bellezza e il suo carattere fiero. i due cominciano a frequentarsi, s`innamorano e si sposano, convinti di avere il mondo in pugno. ora che la vita adulta puo` finalmente cominciare, accade pero` che i due, ancorati ai loro privilegi di ricchezza e di bellezza, si scoprono incapaci di impegnarsi in qualsivoglia progetto. e` una satira sociale e una critica alla politica e alla morale americana di inizio novecento, gli anni del proibizionismo, dove i giovani - i nuovi protagonisti del xx secolo, tutti tesi al piacere - devono fare i conti con la crisi dei valori dell`epoca prebellica e la realizzazione di se` tramite l`attivita` lavorativa. incarnano l`illusione dell`era in cui vivono e che terminera` tragicamente con la crisi del `29.

e possibile parlare, poetare, pensare, oltre la lettera, oltre la morte della voce e della lingua? e l`interrogativo che si pone giorgio agamben nel saggio che introduce "il fanciullino" di giovanni pascoli, uno dei testi piu` profondi, significativi e misconosciuti del decadentismo italiano. per il fanciullino il linguaggio e` una riserva di oggetti che "furono vivi" e che stanno come congelati sull`orlo della vita, in attesa di essere "animati". l`opera poetica e` dunque, in primo luogo, un tentativo di restituire la vita alle cose morte che si sono depositate nella lingua, in una lingua che appare cosi` essa stessa lingua morta: la poesia diventa allora una sorta di attraversamento della morte, una "complicita` con la morte", che lega questo testo pascoliniano ai grandi testi del "moderno".

"sono convocata. giovedi` alle dieci in punto." una giovane donna senza nome, in una citta` rumena, un appuntamento obbligato e temuto con i servizi segreti del regime di nicolae ceausescu. durante il tragitto in tram per presentarsi all`interrogatorio, immagini e figure della vita attraversano la mente della protagonista: l`infanzia in una cittadina di provincia e il desiderio semierotico da lei provato per il padre, il primo matrimonio con un uomo che "non era capace di picchiarmi e percio` si disprezzava", i racconti strazianti del nonno sulla deportazione. e poi la giovane amica lilli, uccisa da una sentinella alla frontiera con l`ungheria mentre tentava di fuggire dal paese; e paul, le sue giornate e le sue notti trascorse fin troppo spesso nell`alcol, ma anche i momenti di felicita` vissuti insieme a lui, come bagliori fuggevolmente accesi. tutto si affaccia alla memoria e si intreccia al presente, agli interrogatori e alle vessazioni, all`angoscia quotidiana e agli stratagemmi con cui il pensiero cerca tenacemente di non soccombere. con questo romanzo herta muller ci offre un`esplorazione toccante e magistrale su come la dittatura arrivi a impadronirsi di ogni fibra dell`umano.

supplizi capitali, deportazioni spietate, ovattati isolamenti. in questo corso, uno dei piu` importanti del suo insegnamento al colle`ge de france, michel foucault si interroga sul significato delle punizioni che l`europa, nel corso dei secoli, ha predisposto per chi trasgrediva la legge e incorreva nelle sue sanzioni. per la prima volta possiamo toccare con mano la documentazione da cui foucault ricavera` le sue celebri analisi sul potere sovrano, sul potere disciplinare e sul paradigma biopolitico. ed ecco che il patibolo, le prigioni, i lavori forzati, le torture piu` feroci, l`isolamento piu` silenzioso diventano lo specchio di cio` che l`europa e` stata ed e` diventata nel corso dei secoli. c`e` stato il tempo della punizione spettacolare e granguignolesca e quello della pena silenziosa e sottratta agli sguardi, il tempo del potere che inscena la sua magnificenza e quello del potere che si nasconde, il tempo del potere che da` la morte e quello del potere che amministra minuziosamente la vita dei cittadini. in questo specchio straniante vediamo prendere forma decisioni epocali circa i rapporti tra soggetto e potere, legalita` e illegalita`, ordine e disordine. sullo sfondo di queste pagine, un`ipotesi finora meno evidente nell`itinerario foucaultiano: che la guerra civile non costituisca affatto una condizione eccezionale per le nostre societa`, ma sia lo stato normale, la materia sottostante, la stoffa eterna di cui e` fatto il potere.

sigillano silenzi, sanciscono alleanze, impartiscono assoluzioni e infliggono condanne, i baci feroci. baci impressi a stampo sulle labbra per legare anima con anima, il destino tuo e` il mio, e per tutti il destino e` la legge del mare, dove cacciare e` soltanto il momento che precede l`essere preda. la paranza dei bambini ha conquistato il potere, controlla le piazze di spaccio a forcella, ma da sola non puo` comandare. per scalzare le vecchie famiglie di camorra e tenersi il centro storico, nicolas `o maraja deve creare una confederazione con `o white e la paranza dei capelloni. per non trasformarsi da predatori in prede, i bambini devono restare uniti. ed e` tutt`altro che facile. ogni paranzino, infatti, insegue la sua missione: nicolas vuole diventare il re della citta`, ma ha anche un fratello da vendicare; drago` porta un cognome potente, difficile da onorare; dentino, pazzo di dolore, e` uscito dal gruppo di fuoco e ora vuole eliminare `o maraja; biscottino ha un segreto da custodire per salvarsi la vita; stavodicendo non e` scappato abbastanza lontano; drone, pesce moscio, tucano, briato` e lollipop sono fedeli a nicolas, pero` sognano una paranza tutta loro... fra contrattazioni, tradimenti, vendette e ritorsioni, le vecchie famiglie li appoggiano per sopravvivere o tentano di ostacolarli, seminando discordia direttamente in seno alle paranze. una nuova guerra sta per scoppiare? prosegue il ciclo della paranza dei bambini e roberto saviano torna a raccontare i ragazzi dei nostri giorni feroci, nati in una terra di assassini e assassinati, disillusi dalle promesse di un mondo che non concede niente, tantomeno a loro. forti di fame. forti di rabbia. pronti a dare e ricevere baci che lasciano un sapore di sangue.

per un intero secolo, da quando, giosue` carducci ne patrocino` la prima edizione a stampa, lo di giacomo leopardi e` assurto a simbolo del "frammento" per eccellenza. quello che e` da tutti considerato un capolavoro assoluto di prosa letteraria, e` stato presentato da una lunga tradizione come un`opera volutamente asistematica, un flusso di pensieri senza ordine. a distanza di oltre un secolo da quella prima edizione carducciana, il meticoloso e acuto lavoro critico-filologico di fabiana cacciapuoti ha portato alla luce l`idea di una grande opera per "trattati". un testo dotato di precise chiavi di lettura, organizzabile - se non compiutamente organizzato - a partire da ben definiti fuochi tematici. un suo progetto di riordino e indicizzazione degli appunti sara` effettivamente messo in atto, attraverso un rigoroso sistema di voci e di numeri, redatto su differenti schedine (conservate presso la biblioteca nazionale di napoli). sono, in particolare, sette paginette scarne ma decisive a evidenziare i differenti percorsi tematici. proprio seguendo quelle pagine, sono stati qui "rimontati" tutti i brani leopardiani, ricostruendo cosi` nella sua compiutezza il tendenziale suo "sistema". questa nuova edizione tematica dello viene ora proposta in un volume unico, con l`indicazione di tutte le indicizzazioni via via appuntate da leopardi. una riaggregazione dei materiali leopardiani che ne cambia la chiave di lettura. con un preludio di antonio prete.

un marito, una moglie, un amante: il classico triangolo al centro di tanta letteratura del passato e del presente costituisce il punto di partenza (e d`arrivo) dell`. l`ottocento letterario fu il secolo per eccellenza dell`adulterio, il rapporto coniugale borghese venne sottoposto a una sorta di costante radiografia, per individuarne la struttura e i meccanismi: da ad , passando per e la , le pieghe piu` riposte della relazione fra i tre vertici in questione furono messe a nudo e offerte all`occhio, perlopiu` avido e curioso, del lettore. naturalmente dostoevskij non pote` fare a meno di dire la sua al riguardo, e di dirla secondo il suo solito, ovvero attraverso l`annientamento del canone e il rovesciamento degli schemi precostituiti. il risultato sta in questo romanzo breve stranamente compatto per la scrittura dostoevskiana, con pochi personaggi e pochissime linee narrative minori, capace tuttavia di andare oltre la banalita` del soggetto e arrivare a soluzioni forse impreviste dallo scrittore stesso, sicuramente imprevedibili per il suo pubblico. arricchisce il volume "la moglie di un altro e il marito sotto il letto", un divertissement composto secondo i ritmi e le gag del vaudeville e con una struttura teatrale, in cui seppure la figura del marito cornuto rispetti i canoni in voga nell`ottocento, la presenza del male nel mondo e il suo costante tentativo di "sporcare" e violare l`innocenza si manifestano con forza.