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pubblicato per la prima volta nel dicembre 1900 dalla rivista viennese "die zeit", fu composto da schnitzler quando era nel pieno della sua maturita` artistica. al centro il grande motivo della coppia di fratelli. in geromino il motivo del sospetto che offusca il vincolo fraterno e` trattato nella formula di una parabola fortemente simbolica. protagonisti una coppia di mendicanti italiani. l`azione si svolge presso il passo dello stelvio, luogo simbolico: "un luogo che non invitata a una sosta prolungata".

in questo monologo ernesto ferrero coglie elisa nell`imminenza della sua caduta, in una notte della primavera 1814. la granduchessa rievoca la sua giovinezza solitaria, la ricerca di un`identita`, i complessi rapporti con la famiglia e con i numerosi favoriti, la passione per il teatro, i trionfi e i dolori. ne esce l`autoritratto di una delle poche donne capaci di improntare di se` un`epoca. nelle sue confessioni si possono cogliere le esaltazioni di un momento storico di rara intensita`.

le giornate di sandro corrono fra l`asilo della piccola fiona, arrivata da haiti a milano 2 chiusa in un pozzo di silenzio, e le puntate di un reality show in cui il sesso e la violenza sembrano essere diventate le sole regole del gioco. fino al mattino in cui compare una donna dai capelli rossi, ferma a spiare lui e la bambina: sotto il suo sguardo esplodera` la tensione di una vita in caduta libera, e una sottile speranza di salvezza. a parlare in questo romanzo magnetico sono le distanze di una coppia che e` stata felice, il vertiginoso rispecchiarsi della vita dentro e fuori il televisore, la mente di un giovane padre che sogna amore e morte con il ritmo febbrile di un conto alla rovescia.

pare che l`espressione "piantare in asso" si debba a teseo che, uscito dal labirinto grazie all`aiuto di arianna, anziche` riportarla con se` da creta ad atene, la lascia sull`isola di naxos. in naxos: in asso, appunto. proprio su quell`isola, l`inquieta e misteriosa protagonista di questo romanzo sente l`urgenza di tornare. e li` che, dieci anni prima, e` stata abbandonata da stefano, il suo primo, disperato amore, e sempre li` ha conosciuto di, un uomo capace di metterla a contatto con parti di se` che non conosceva e con la sfida estrema per una persona come lei: rinunciare alla fuga. che cosa e` davvero finito, che cosa e` cominciato su quell`isola? solo adesso lei riesce a chiederselo, perche` e` appena diventata madre e deve fare i conti con il padre di suo figlio e con la loro difficolta` a considerarsi una famiglia. dialogando con il mito sull`abbandono piu` famoso della storia dell`umanita` e con i fumetti per bambini con cui la protagonista interpreta la realta`, chiara gamberale ci mette a tu per tu con le nostre fatali trasformazioni, con il miracolo e la violenza della vita, quando irrompe e ci travolge, perche` qualcuno nasce, qualcuno muore, perche` un amore comincia o finisce. un romanzo sulla paura che abbiamo di perdere il filo, il controllo della nostra esistenza: mentre e` proprio in quei momenti - quando ci abbandoniamo a quello che non avevamo previsto - che rischiamo di scoprire davvero chi siamo.

tutto comincia con "delitto e castigo", un romanzo che paolo nori legge da ragazzo: e` una iniziazione e, al contempo, un`avventura. la scoperta e` a suo modo violenta: quel romanzo, pubblicato centododici anni prima, a tremila chilometri di distanza, apre una ferita che non smette di sanguinare. "sanguino ancora. perche`?" si chiede paolo nori, e la sua e` una risposta altrettanto sanguinosa, anzi e` un romanzo che racconta di un uomo che non ha mai smesso di trovarsi tanto spaesato quanto spietatamente esposto al suo tempo. se da una parte nori ricostruisce gli eventi capitali della vita di fedor m. dostoevskij, dall`altra lascia emergere cio` che di se`, quasi fraternamente, dostoevskij gli lascia raccontare. perche` di questa prossimita` e` fatta la convivenza con lo scrittore che piu` di ogni altro ci chiede di bruciare la distanza fra la nostra e la sua esperienza di esistere. ingegnere senza vocazione, genio precoce della letteratura, nuovo gogol`, aspirante rivoluzionario, condannato a morte, confinato in siberia, cittadino perplesso della "citta` piu` astratta e premeditata del globo terracqueo", giocatore incapace e disperato, marito innamorato, padre incredulo ("abbiate dei figli! non c`e` al mondo felicita` piu` grande", e` lui che lo scrive), goffo, calvo, un po` gobbo, vecchio fin da quando e` giovane, uomo malato, confuso, contraddittorio, disperato, ridicolo, cosi` simile a noi. quanto ci chiama, sembra chiedere paolo nori, quanto ci chiama a sentire la sua disarmante prossimita`, il suo essere ferocemente solo, la sua smagliante unicita`? quanto ci chiama a riconoscere dove la sua ferita continua a sanguinare?

. un libro illustrato per bambini dai 5 anni sul vuoto che lascia la scomparsa di una persona amata e sull`importanza dell`amore e dell`amicizia. una storia capace di raccontare il dolore e l`accettazione di una perdita con una delicatezza commovente. un libro per tutti, grandi e piccoli, per superare insieme il dolore causato dalla morte di un proprio caro. eta` di lettura: da 5 anni.

La Biennale, 1981, IT. Volume dedicato alla biennale del 28 agosto/ 8 settembre 1980.

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