
il libro riproduce assemblee, lezioni e dialoghi di don giussani con i responsabili degli universitari di comunione e liberazione, tenuti nei periodici incontri chiamati "e`quipes" a partire dalla meta` degli anni settanta (questo volume, il terzo della serie, riguarda gli anni 1982-1983). in essi accade una svolta capitale per il movimento di comunione e liberazione, che rappresenta un vero e proprio ritorno all`origine. la pubblicazione e la diffusione nelle universita` italiane di una sorta di manifesto, "cristo, compagnia di dio all`uomo" segno` l`esplicitarsi nelle comunita` di universitari di una rinnovata coscienza dell`origine ultima dell`esperienza del movimento: il fatto stesso di cristo in tutta la sua intensita` e densita` storica. finche` ci si riferisce a cristo come fatto del passato e si professano ideali o insegnamenti cristiani, si puo` avere patria, essere accettati dalla societa`. non hanno patria invece coloro che riconoscono che cristo e` una presenza reale, che tocca la loro vita e pretende di determinarla in ogni aspetto, affinche` attraverso di essa possa incidere sulla vita della societa`. in un contesto sociale che pare profondamente mutato, si ripropone intatta la sfida di una presenza che cambia l`esistenza e la storia.



si raccolgono in questo volume tutti gli scritti di leonardo che non hanno stretto riferimento alla ricerca scientifica o all`arte figurativa. si tratta delle favole, brevi testi nella tradizione degli apologhi morali; del bestiario, prontuario sul significato favoloso degli animali; delle profezie, sorta di indovinelli da recitarsi a corte; delle lettere, e di una raccolta di pensieri.



gerusalemme e` una citta` dilaniata da millenni di guerre, scontri tra religioni, conflitti tra politiche contrapposte, che ne hanno fatto di volta in volta un simbolo, un avamposto strategico, un luogo da conquistare e controllare all`interno di un mercato di territori e popolazioni. paola caridi ha vissuto per dieci anni a gerusalemme. le sue pagine ci restituiscono una citta` vissuta intimamente, indimenticabile per la bellezza delle mura antiche, delle pietre bianchissime, della sua umanita` dolente. ma ci restituiscono anche una citta` crudele, dove israeliani e palestinesi fanno talvolta la spesa negli stessi supermercati, per poi rinchiudersi nei confini dei rispettivi quartieri, invisibili gli uni agli altri. una citta` costellata di posti di blocco che controllano gli spostamenti di donne e uomini, merci e idee, nemici e potenziali attentatori. una citta` densa di segni e memorie antiche e recenti, in cui ogni stagione politica porta con se` nuovi vincitori, nuove versioni della storia passata, nuove ripartizioni degli spazi urbani, nuove abitudini di vita. gerusalemme si e` aperta per un breve periodo alla modernita`, per poi rinchiudersi dentro i propri muri. rimane comunque un laboratorio, in cui si scontrano politica e vivere quotidiano. sopravvive la speranza: che gerusalemme, una e condivisa da tutti, torni a essere una citta` per gli uomini e le donne che li` vivono.