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nel romanzo doris lessing immagina che l`europa non sia stata sconvolta dalla prima e poi dalla seconda guerra mondiale, e che tutte le pulsioni belliche siano state dirottate in imprese coloniali extraeuropee. la protagonista e` emily, fondatrice di scuole per i poveri e infaticabile "dama di carita`", tormentata pero` da una vita sentimentale infelice. intorno a lei varie figure, tra cui quella di alfred, agricoltore sposato con una simpatica e affettuosa cicciottella di nome betsy. attraverso questo singolare filtro metastorico, l`autrice rilegge in forma paradossale la vita dei suoi genitori (e di tutta una generazione di inglesi), una vita che invece e` maturata nel cono d`ombra della guerra e ha patito il trasferimento in africa. un terribile lascito da cui la lessing tenta pervicacemente di liberarsi.

raskolnikov e arianna si incontrano per caso su un treno. lui e` un geniale pianista e musicologo con una concezione estetizzante dell`arte e della vita; lei una intellettuale romantica che ha una concezione morale di entrambe, ed e` affascinata-ossessionata dai libri di primo levi. raskolnikov ha i tratti del dandy: si esibisce con parsimonia al pianoforte, preferibilmente in antiche ville affrescate dai suoi pittori preferiti. la coscienza del proprio valore di interprete lo rende ironicamente distaccato. nella vita pratica si perde un po` e spesso viene salvato dalla concreta arianna. il sogno di arianna e` realizzare un grande spettacolo su primo levi, in cui le musiche di mozart siano suonate da raskolnikov...

l`anima, il dolore, la sofferenza, i tormenti e gli odori, le folle e il caldo torrido di un luglio senza fine visto attraverso gli occhi e la pelle del "cattivotenente", filo conduttore di una storia composta da tante storie che in qualche modo si intrecciano, si toccano, si sovrappongono. i veri protagonisti del romanzo sono la crudezza di napoli, il denaro, il sesso, l`usura: e` tutto un circolare di assegni, assegni a vuoto, prestiti per riparare prestiti, tensione e angoscia. e le banche, gli scoperti, gli assegni postdatati, i milioni, le promesse, i salvatori che non ti salvano ma ti fanno restare ore con il fiato sospeso, senza richiamare mai, e quando lo fanno, le risposte rassicuranti sono in codice...

e se gli oggetti sfuggissero alla loro natura di muti testimoni, per diventare diversamente protagonisti, soggetti dotati di un proprio pensiero e proprie capacita` decisionali? nell`immaginario surreale di jose` saramago puo` succedere. gli effetti di questo spostamento onirico sono straordinari. gli oggetti assumono una personalita` e un`inedita moralita`, ribellandosi ai loro proprietari e guidandoli in comportamenti bizzarri e autolesionistici. nei racconti di questo libro, raccolti nel 1978, l`epidemia di indipendenza delle cose si diffonde e si radicalizza. in "sedia" la protagonista e` una sedia occupata da un uomo che al rallentatore viene indotto a cadere (metafora neppure troppo velata della fine del dittatore portoghese salazar, morto in seguito a una rovinosa caduta da una sedia). in "embargo" invece, un racconto ambientato ai tempi del blocco petrolifero sancito dai paesi arabi, l`auto utilizzata da un comune impiegato per andare a lavorare diventa protagonista. non solo essa si ribella, decidendo fermamente di bloccare il conducente con le cinture di sicurezza, ma porta l`uomo alla morte, in una struggente scena finale di fronte all`oceano. completano il libro altri quattro racconti.

jane austen e` una delle poche, autentiche grandi scrittrici che hanno saputo fare breccia nei cuori e nelle menti di tutti i lettori, senza eccezioni. fra i suoi tanti capolavori, "orgoglio e pregiudizio" (pubblicato nel 1813) e` sicuramente il piu` popolare e amato: le cinque figlie dell`indimenticabile mrs bennet, tutte in cerca di un`adeguata sistemazione matrimoniale, offrono l`occasione per tracciare un quadro frizzante e profondo della vita nella campagna inglese di fine settecento. i destini di elizabeth, jane, mr bingley e dell`ombroso mr darcy intrecciano un balletto irresistibile, una danza psicologica che getta luce sulla multiforme imprendibilita` dell`animo umano, specie quando si trova alle prese con l`amore o qualcosa che all`amore somiglia.

la specie umana e` stata sul punto di estinguersi? puo` la genetica spiegare l`amore ossessivo di certe persone per i gatti? perche` nascono individui privi di impronte digitali e bambini con la coda? che cosa possono dirci i geni sulla morte prematura del faraone tutankhamon o sulla vicenda di tsutomu yamaguchi, il giapponese sopravvissuto a due esplosioni nucleari? quale combinazione genetica creo` le dita straordinariamente flessibili di paganini? con la consueta brillantezza e il peculiare gusto per l`aneddoto scientifico, kean esplora queste e altre questioni, e ci mostra come da qualche parte, nel groviglio di filamenti della doppia elica, si trovino le risposte a molti misteri sugli esseri umani. la decifrazione del codice genetico non e` stata facile, ma grazie a essa gli scienziati sono ora in grado di leggere le storie stupefacenti e vecchie di migliaia (o a volte milioni) di anni scritte nel nostro dna. come un antico oracolo che non ha ancora smesso di parlare, il dna sa raccontarci le grandi saghe delle origini e dell`evoluzione della nostra specie, la piu` dominante che il nostro pianeta abbia conosciuto, e insieme le semplici storie individuali, dimostrando l`impatto decisivo che l`eredita` genetica ha sul destino di ciascuno di noi. ma non si pensi che il sequenziamento del genoma umano rappresenti un punto d`arrivo.

la placida cittadina di pau e` sconvolta dalla notizia che colui che appare come papa sarebbe solo un impostore: la massoneria ha imprigionato il vero santo padre nei sotterranei del vaticano. ma si tratta di un inganno per spillar denari ai borghesucci cattolici, ordito dall`abile protos e dalla sua banda di truffatori, maestri del raggiro e del travestimento. ma quando uno di quei borghesi, travolto dal fervore religioso, decide di accorrere a roma dalla quieta provincia francese per liberare il papa, la truffa rischia di sfuggire di mano. una commedia degli inganni che coinvolge scienziati positivisti ferocemente atei, ma di facilissima e altrettanto fanatica conversione alla fede; scrittori che della fede sono i portavoce, mossi dalle peggiori vanita` e sconvolti dai piu` atroci dubbi; e infine lui, lafcadio, il bellissimo figlio illegittimo e ribelle di tanta ipocrita e sfibrata societa` borghese. teoria e pratica dell`"atto gratuito" gli appartengono, nascono con lui, e influenzeranno nel bene e nel male tante rivolte a venire. quest`opera e` satira e farsa, romanzo e pamphlet, sberleffo e manifesto; provocare e inquietare il lettore e` stato per gide quasi una bandiera, certo una parola d`ordine. e i sotterranei del vaticano, pubblicato nel 1914, l`anno stesso in cui prendeva il via l`immane e gratuito massacro di tutta una generazione, resta il piu` provocatorio, il piu` inquietante dei suoi tanti interventi.

"le isole della grecia accendono la fantasia e soddisfano l`anima con la loro storia intrecciata al mito e raccontata dalle antiche rovine sbiadite dal sole". in questa guida: atene bizantina, di isola in isola, lontano dalla follla, la cultura dell`antica grecia. autori: peter dragicevich, trent holden, anna kaminski, vesna maric, kate morgan, isabella noble, leonid ragozin, kevin raub, andrea schulte-peevers, greg ward.

queste quattro raccolte, pubblicate tra il 1924 e il 1926, comprendono novelle risalenti agli anni 1895-1924: il rapporto tra generazioni e l`implacabile ripetitivita` del destino segnano una narrazione dominata da quella poetica dell`umorismo capace di saldare tragico e grottesco.

israele viene solitamente descritto come un`isola democratica in mezzo a un oceano oscurantista e hamas come un esercito di belve assetate di sangue. la storia sembra tornare al xix secolo, quando l`occidente perpetrava genocidi coloniali in nome della sua missione civilizzatrice. i suoi presupposti essenziali rimangono gli stessi: civilta` contro barbarie, progresso contro intolleranza. accanto alle dichiarazioni di rito sul diritto di israele a difendersi, nessuno menziona mai il diritto dei palestinesi a resistere a un`aggressione che dura da decenni. ma se in nome della lotta all`antisemitismo viene scatenata una guerra genocida, sono i nostri stessi orientamenti morali e politici a offuscarsi. a uscirne minati sono i presupposti della nostra coscienza morale: la distinzione tra bene e male, oppressore e oppresso, carnefici e vittime. l`attacco del 7 ottobre e` stato atroce, ma deve essere analizzato e non solo condannato. e dobbiamo farlo chiamando a raccolta tutti gli strumenti critici della ricerca storica. se la guerra a gaza dovesse concludersi con una seconda nakba, la legittimita` di israele sarebbe definitivamente compromessa. in tal caso, ne` le armi americane, ne` i media occidentali, ne` la memoria distorta e oltraggiata della shoah potranno riscattarla.

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