
"tre anelli" e` il racconto di tre vite geniali e randagie, quelle di tre uomini che hanno scelto o subito l`esilio in momenti diversi della storia. ed e` allo stesso tempo il racconto di una tecnica letteraria, la narrazione ad anello che, almeno dall` odissea, e` il ritmo con cui l`occidente plasma le storie. ma "tre anelli" e` anche il racconto di un modo di vedere il mondo, il racconto della vita di tutti, perche` le vite di tutti sono fatte di luce e oscurita`, di curve e deviazioni, di incontri e abbandoni, di anelli che ci fanno scoprire noi stessi. . < tre anelli e` stupendo. mendelsohn fa qualcosa che di solito associamo ai migliori scrittori di finzione - penso a sterne, proust, eco o calvino>. helen dewitt . chi e` lo straniero errante, l`esule, il viaggiatore sperso? oggi potrebbero essere i tanti popoli che lasciano le loro terre e attraversano il mediterraneo, nel novecento sono stati gli ebrei - i piu` fortunati almeno - che hanno lasciato la germania e l`europa. in passato i tanti che hanno abbandonato la loro terra a causa di una guerra, di un rovescio, di un accidente. questa frase torna ciclicamente in "tre anelli" di daniel mendelsohn, via via che l`autore la vita di tre esuli, diversi ma in qualche modo uniti: erich auerbach, il piu` grande critico del novecento, ebreo che fuggi` dalla germania di hitler e scrisse il suo grande classico sulla letteratura occidentale, mimesis, in esilio a istanbul; francois fe`nelon, l`arcivescovo francese del diciassettesimo secolo il cui

da gottfried benn, che ha sempre scompaginato tutte le categorie, e che ha bollato l`io come , non ci si poteva certo aspettare una compita autobiografia che raccontasse gli eventi di un`esistenza. il paesaggio biografico di benn e` quello del suo alter ego ronne, , che non riesce piu` a sopportare ne` ad afferrare la realta`, . un uomo che non possiede ormai , e che solo a tratti, in una perpetua doppia vita, riesce a ritrovare un`identita`, . questo libro, insieme bilancio e breviario d`artista, ma anche definitiva resa dei conti con la germania - come il solo nietzsche, prima, aveva osato -, e` un prisma da cui promanano bagliori di pensiero e poesia, vertice di quella di cui benn e` stato solitario cultore nel suo secolo. e proprio lui, avulso come nessun altro dall`, fa affiorare, pagina dopo pagina, il profilo di un`epoca: . una crisi che non puo` trovare una se non nella forma: . con un saggio di roberto calasso.

questo capolavoro incompiuto del novecento, da mezzo secolo al centro di un tormentato lavoro di sistemazione critica e filologica, ora in una edizione che organizza i materiali inediti in una prospettiva capace di illuminare l`architettura segreta del lavoro di musil.

"il lavoro migliore di una vita di ricerca puo` saltare fuori per caso: lo si incontra su una strada percorsa per andare da un`altra parte." "le idee spesso sono come un boomerang: partono in una direzione ma poi vanno a finire altrove. se si ottengono risultati interessanti e insoliti, le applicazioni possono apparire in campi assolutamente imprevisti." realta` sperimentali che sembrano sfuggire a ogni legge, ricerche che portano a scoperte che sorprendono lo stesso ricercatore, il lampeggiare dell`intuizione fisica e matematica: e` il mondo indagato da piu` di cinquant`anni da giorgio parisi, vincitore nel 2021 del premio nobel. dall`ingresso, nel 1966, all`istituto di fisica di roma (dal retro, perche` gli studenti dei primi due anni non potevano passare dalla porta principale) al nobel sfiorato gia` all`eta` di venticinque anni, dagli studi pionieristici sulle particelle all`interesse per fenomeni enigmatici come le trasformazioni di stato, i "vetri di spin" e il volo degli storni, dalle riflessioni su come nascono le idee a quelle sul senso della scienza nella nostra societa`, questo libro e` un viaggio nella mente geniale di un fisico che ha cercato le regole dei sistemi complessi, perche` quelli semplici gli sono sempre sembrati un po` troppo noiosi.

centaine de thiry non puo` dimenticare michael courteney. l`ha conosciuto in francia, durante la guerra, quando il giovane pilota sudafricano imperversava contro l`aviazione tedesca; l`ha ammirato e lo ha amato, senza limiti. e quando l`ha perduto ha capito di dover raggiungere la sua terra. ma l`africa che, dopo una navigazione avventurosa, accoglie la giovane donna non e` solo il continente abbagliante e fascinoso dei racconti di michael, e` anche una terra assetata, ostile, che respinge con la stessa forza con cui attira. animata da un disperato coraggio, centaine affronta a testa alta la drammatica avventura che la sorte le ha preparato, disposta a tutto pur di salvare la propria vita e quella che sta portando dentro di se`.

con una scrittura sospesa tra agatha christie e raymond chandler, tra indagini psicologiche e asciutti resoconti dei fatti, ma anche con una memoria mai dimentica dell`esempio dei grandi romanzieri francesi come alexandre dumas padre e figlio (i cui libri sono una cornucopia di personaggi, situazioni, ambienti, avventure, cambiamenti di scena, per luoghi e per tempi affastellati eppure conseguenti), adelfo maurizio forni propone questo esempio di narrativa d`avventura, la spia del titanic, indagine storica documentata che non rinuncia pero` a essere invenzione geniale. la vita reale e la vita immaginaria, binomio contrapposto cosi` sacrale e complicato per gli psicanalisti, viene adoperato da forni come un sonaglio tric-trac di scontato funzionamento alternativo e consequenziale: sono due mondi congruenti eppure contrari l`uno all`altro, come il giocattolo. le possibilita` combinatorie degli elementi si camuffano l`uno nell`altro: il messaggio dello scrittore diviene la vita e` trasformazione.

scrittrice, drammaturga, saggista, poetessa, figura di spicco della cultura italiana dagli anni sessanta ad oggi, dacia maraini si e` fatta interprete sensibilissima e originale dei mutamenti della nostra societa`, dimostrando con sempre maggiore evidenza una vocazione civile profonda. le sue storie, spesso incentrate sul tema della condizione femminile, hanno appassionato intere generazioni di lettori e i suoi libri hanno riscosso un grande successo in italia all`estero. questo meridiano ripercorre le tappe fondamentali della sua straordinaria carriera di narratrice, tra romanzi e racconti, con alcuni testi mai raccolti in volume. il meridiano e` a cura dello scrittore e saggista paolo di paolo e di eugenio murrali, che insieme firmano una appassionata e inedita cronologia della vita dell`autrice.

prima erano inseparabili: pietro figlio dei servi, paolo dei padroni, un`adolescenza trascorsa in comunione con la natura, nel cuore vivo di una sardegna selvaggia. i giochi, le parole pronunciate per conoscersi o per ferire, poi lucia, : sono tante le vie per scoprire chi sei, chi vuoi diventare, qual e` la misura esatta del tuo potere. quando paolo viene chiamato alle armi, per una promessa che assomiglia a un patto di sangue si arruola anche pietro, da volontario. il suo compito e` guardare a vista l`amico fragile, sorvegliarlo, proteggerlo. le disparita` nel loro rapporto ora non e` piu` possibile ignorarle, s`impongono come le regole di grammatica che paolo un tempo spiegava a pietro: ci sono dei verbi, gli ausiliari, che permettono a tutti gli altri di spostarsi nello spazio e nel tempo. chiede paolo, e pietro forse lo tradira` o forse rispettera` la promessa, ma da quei giorni di bombe e combattimenti le loro vite, e quelle delle loro famiglie in sardegna, cambieranno per sempre. sino a quel mattino di gennaio in cui, ormai uomini fatti, si troveranno di nuovo uno di fronte all`altro. in una resa dei conti dove tradirsi o salvarsi puo` essere paradossalmente lo stesso gesto.

tutti i lettori sanno bene che le storie narrate dagli scrittori portano sempre in tempi che non si sono vissuti e in luoghi che non si conosceranno mai. cio` vale in modo estremo per "paese dalle ombre lunghe" che, grazie al funambolismo mimetico della voce che narra, addirittura situa il lettore, direttamente, fin dal primo rigo, fra gli inuit, gli eschimesi del nord, in un luogo del pianeta oltre il quale non c`e` piu` pianeta. top of the world e` infatti il titolo originale del libro, pubblicato nel 1950, letto da milioni di persone in tutto il mondo, con una celebre versione cinematografica nel 1960, protagonista anthony quinn. e la storia di ernenek e asiak, che vivono, si amano diventano genitori e muoiono scoprendo tutto come se fosse la prima volta al mondo, un istante prima dell`arrivo della civilta` occidentale, in un luogo violento e ingenuo dove la legge che comanda e` quella della natura, una natura che non risparmia nessuno. . il giorno e la notte durano mesi, le tempeste sottomarine innalzano forme che sembrano rovine pietrificate, il vento rovescia le slitte e sposta i cani, a cui vengono limate le zanne per evitare che, rivoltandosi, possano sbranare l`uomo e i suoi cuccioli. eppure si dorme tutti insieme negli igloo, costruiti sempre uguali ovunque sia necessario, anche al buio, in fretta e a memoria, contro la furia del vento e la morsa del gelo. dentro, gli uomini e le donne si parlano senza dover urlare, mangiano, dormono, finalmente, e si fanno magari , magari gli uni con le mogli degli altri, perche` cosi` e` giusto e cosi` si fa da sempre... la salvezza a queste latitudini della civilta` e del pianeta e` non pensare al futuro piu` di quanto si pensi al passato, dice il narratore, si vive . il mondo e` giovane, gli esseri u

messina, 1977. aurora, figlia del fascistissimo silini, ha sin da piccola l`abitudine di rifugiarsi in bagno a studiare, per prendere tutti nove immaginando di emanciparsi dalla sua famiglia, che le sta stretta. giovanni e` sempre stato lo scavezzacollo dei santatorre, ce l`ha con il padre e il suo "comunismo che odora di sconfitta", e vuole fare la rivoluzione. i due si incontrano all`universita`, e pochi mesi dopo aspettano gia` una bambina. la vita insieme pero` si rivela diversa da come l`avevano fantasticata. perche` la frustrazione e la paura del fallimento possono offendere anche il legame piu` appassionato. perche` persino l`amore piu` forte puo` essere tradito dalla storia.

. ida e` appena sbarcata a messina, la sua citta` natale: la madre l`ha richiamata in vista della ristrutturazione dell`appartamento di famiglia, che vuole mettere in vendita. circondata di nuovo dagli oggetti di sempre, di fronte ai quali deve scegliere cosa tenere e cosa buttare, e` costretta a fare i conti con il trauma che l`ha segnata quando era solo una ragazzina. ventitre` anni prima suo padre e` scomparso. non e` morto: semplicemente una mattina e` andato via e non e` piu` tornato. sulla mancanza di quel padre si sono imperniati i silenzi feroci con la madre, il senso di un`identita` fondata sull`anomalia, persino il rapporto con il marito, salvezza e naufragio insieme. specchiandosi nell`assenza del corpo paterno, ida e` diventata donna nel dominio della paura e nel sospetto verso ogni forma di desiderio. ma ora che la casa d`infanzia la assedia con i suoi fantasmi, lei deve trovare un modo per spezzare il sortilegio e far uscire il padre di scena.

un piatto vegan e` un`armonia di ortaggi benefici, cereali, legumi, erbe aromatiche e spezie da tutto il mondo. queste ricette basate su una dieta esclusivamente vegetale celebrano la possibilita` di combinazioni insolite e interessanti per chi sceglie una cucina attenta alla salute. la collana e` come un gioco di composizione culinaria: propone ricette ultrasemplici, originali e squisite, da realizzare in quattro e quattr`otto. il concetto e` chiaro: presentare su una doppia pagina le foto degli ingredienti accanto al piatto finito che andranno a comporre. la ricetta sta in meno di dieci righe, cottura rapida, quasi zero trasformazione.

fin dai primi contatti con l`occidente la poesia giapponese non ha smesso di colpire l`immaginazione degli europei per via delle sue peculiari caratteristiche come la brevita` dei componimenti, il costante riferimento agli elementi naturali, la particolare importanza data alla calligrafia, la sostanziale assenza di rima compensata dalla scelta di strutture ritmiche e prosodiche estremamente durature: caratteristiche queste spesso fraintese o deformate da una visione tipicamente orientalista ed eurocentrica di stampo novecentesco. questo inedito progetto editoriale in tre volumi, corrispondenti al periodo antico (fino al 1185), periodo medievale (fino al 1868) e periodo moderno (fino alla fine del secolo scorso), si propone di selezionare e presentare sotto una nuova luce versi, canti e liriche prodotti in giappone nell`arco di piu` di diciotto secoli. un ricco apparato critico e il testo a fronte rendono questa antologia un prezioso strumento di studio e riferimento sia per l`esperto di culture dell`asia orientale che per il semplice appassionato di poesia e letteratura mondiale. il primo volume dell`antologia, dai canti antichi allo splendore della poesia di corte (viii-xii secolo), raccoglie piu` di trecento componimenti scaturiti dal pennello di circa un centinaio tra i piu` rappresentativi poeti dei periodi nara (710-794) e heian (794-1185). le venti sezioni che compongono il volume corrispondono alle piu` importanti raccolte e antologie compilate nei primi secoli della storia della letteratura giapponese, come il man`yoshu, il kokinshu, il kaifuso, ma anche opere mai tradotte in italiano come il kudai waka o lo honcho monzui. canti religiosi, struggenti poesie d`amore, elaborati giochi di parole e artifici retorici che diventeranno modello imprescindibile per tutta la successiva storia letteraria dell`arcipelago. un`attenzione particolare e` stata inoltre dedicata alla poesia in cinese composta da giapponesi, che rappresenta l`altra faccia di questa tradizione

storia di naufraghi e naufragi, di un`isola circondata da un cordone di fari cosi` bello da essere definito "la versailles del mare". come una zattera ancorata alla prua del finiste`re, il libro narra la storia della piccola isola di sein, in bretone enez sun, collocata nel parco marino d`iroise. la distanza che la separa dal continente e` soltanto di otto chilometri, ma quel tratto di mare, chiamato la raz de sein, e` il luogo piu` pericoloso al mondo per la navigazione. un`isola abbracciata da due mari, rincorsa da leggende di corsari, dove i celti presupponevano la fine del mondo. l`isola delle nove sacerdotesse votate alla castita` e di un popolo di anime in pena che dalla baia dei trapassati erano traghettati a sein per essere inumati. streghe, miti e leggende di cui enez sun custodisce un mistero. l`isola di sein e` un crocevia di ricordi. i senani hanno cavalcato le onde della vita dimostrando a loro stessi uno straordinario carattere forgiato dall`istinto di sopravvivenza. i sassi e le rocce custodiscono i pensieri di chi ha attraversato il tempo e i confini. i senani svicolano, ma sanno di essere ereditieri di un passato che e` entrato nella memoria.

il 15 novembre 1959, nella cittadina di holcomb, in kansas, un proprietario terriero, sua moglie e i loro due figli vengono trovati brutalmente assassinati:sangue ovunque, cavi telefonici tagliati e solo pochi dollari rubati. a capo dell`inchiesta c`e` l`agente alvin dewey, ma tutto cio` che ha sono due impronte, quattro corpi e molte domande. truman capote si reca sul luogo dell`omicidio con la sua amica d`infanzia, la scrittrice harper lee, e, mentre ricostruisce l`accaduto, le indagini che portano alla cattura, il processo e infine l`esecuzione dei colpevoli perry smith e dick hickock, esplora le circostanze di questo terribile crimine e l`effetto che ha avuto sulle persone coinvolte, scavando nella natura piu` profonda della violenza americana. non appena il reportage viene pubblicato, prima a puntate sul nel 1965 e in volume l`anno successivo, truman capote diventa una vera celebrita` e le vendite si impennano, cosi` come gli inviti ai party piu` esclusivi e ai salotti televisivi. ancora oggi, "a sangue freddo" viene considerato da molti il libro che ha dato origine a un nuovo genere letterario, un`opera rivoluzionaria e affascinante, una combinazione unica di abilita` giornalistica e potere immaginativo. prefazione di andrea vitali. nuova traduzione di alberto rollo.

l`attesa e` finita. per la prima volta mel brooks racconta la sua folgorante carriera: la storia di un ragazzo cresciuto a brooklyn, dove usava i pochi risparmi per andare al cinema il sabato mattina, e destinato a incantare, commuovere ma soprattutto far ridere il pubblico di tutto il mondo. sotto le armi nella seconda guerra mondiale o durante i primi lavoretti da adolescente, il giovane mel raccoglie aneddoti, personaggi, situazioni alla ricerca della battuta perfetta. esordisce in televisione, dove lavora fianco a fianco con alcuni dei piu` brillanti autori di sempre: woody allen, carl reiner, neil simon, larry gelbart. un laboratorio di dissacrante comicita` che ispira i suoi successi al cinema e a broadway, con titoli diventati classici imperdibili come per favore, non toccate le vecchiette, frankenstein junior, la pazza storia del mondo, balle spaziali, robin hood - un uomo in calzamaglia. mel brooks svela il dietro le quinte di una carriera leggendaria, ripercorre i successi e le delusioni, le amicizie a hollywood, le collaborazioni con sid caesar, gene wilder, alfred hitchcock, marty feldman, david lynch, e l`incontro con il grande amore della sua vita, l`attrice anne bancroft. un`autobiografia, arricchita da decine di fotografie inedite, che scorre al ritmo di una commedia di mel brooks - divertente, corrosiva, piena di sorprese - per raccontare il film della vita di un inarrivabile showman.

racconta il destino di esmeralda, donna conturbante che scatena passioni e desideri. molti uomini si contendono il suo amore: l`arcidiacono di notre-dame, claude frollo, uomo di chiesa e di scienza che cede alle lusinghe di eros; il capitano phoebus de chateaupers, incallito seduttore; il gobbo quasimodo, campanaro della cattedrale, anima sensibile imprigionata in un corpo deforme. ma la vera protagonista di questa storia e` parigi, e soprattutto la maestosa cattedrale di notre-dame, che domina la citta` con i suoi segreti di pietra e con l`ombra cupa delle sue torri. introduzione di carlo bo.

un "viveur senza famiglia, curioso di donne piu` che libertino", numerose, incisive figure femminili, altri personaggi dalle "vite sprecate, gettate al vento" in una serie di situazioni fra il grottesco e il patetico.

ottobre 1963: una studentessa ventitreenne e` costretta a percorrere vie clandestine per poter interrompere una gravidanza. in francia l`aborto e` ancora illegale - la parola stessa e` considerata impronunciabile, non ha un suo . "l`evento" restituisce i giorni e le tappe di un`: le spaesate ricerche di soluzioni e la disperata apatia, le ambiguita` dei medici e la sistematica fascinazione dei maschi, la vicinanza di qualche compagna di corso e l`incontro con la mammana, sino al senso di fierezza per aver saputo attraversare un`abbacinante compresenza di vita e morte. calandosi , ernaux interroga la memoria come strumento di conoscenza del reale. dalla cronistoria di un avvenimento individualmente e politicamente trasformativo sorge una voce esattissima, irrefutabile, che apre uno spazio letterario di testimonianza per generazioni di donne escluse dalla storia.

tornato a itaca sotto mentite spoglie, ulisse si rivela a eumeo e a telemaco, organizza la vendetta, la esegue. ma come e` possibile che penelope non riconosca mai, neppure nel bagliore di un sospetto, lo sposo? a questa domanda risponde la penelope di luigi malerba, che, pur avendo riconosciuto subito l`eroe, tace. e nel silenzio si macera, chiedendosi: perche` ulisse si svela a tutti e non a me? non ha piu` fiducia in me? non l`ha mai avuta? il risentimento di penelope, in omero appena abbozzato nell`interrogatorio sul mistero del letto coniugale, innesca cosi` un dramma intimo che attira nel suo vortice anche ulisse, il quale giungera` a dubitare di se stesso, della propria celebrata astuzia, della propria incrollabile personalita`.

gorston hall, longdale, campagna inglese. anni trenta. natale. le famiglie accantonano i contrasti e si riuniscono per festeggiare, a volte solo con lo scopo di mascherare odi e rivalita` feroci. e infatti la riunione familiare voluta dal vecchio e tirannico simeon lee, che ha chiamato attorno a se` figli e nipoti, si trasforma in dramma. il vecchio patriarca viene misteriosamente ucciso in una stanza chiusa dall`interno. l`assassino e` un membro della famiglia? tutti sono sospettabili, tutti hanno un motivo per volere la sua morte. prefazione e postfazione di marco polillo.

opera piu` famosa della letteratura classica medievale, scritta intorno al 1330, lo "tsurezuregusa" ha goduto e gode tuttora di enorme successo, sia all`estero, dove e` stato tradotto in numerosissime lingue, sia nella madrepatria. in virtu` del suo stile raffinato e del suo particolare genere e` infatti oggi letto in tutte le scuole del giappone come esempio piu` significativo della tradizione classica. all`interno del testo scorrono con suggestiva limpidezza le 243 prose che lo compongono, piccole gemme di un sapere poliedrico e di una lucida saggezza. riflessioni personali, aforismi, appunti e ricordi si alternano in modo spontaneo e genuino tradendo la profonda sensibilita` dell`autore, che fa propri i canoni della letteratura giapponese medievale e i principi estetici del pensiero buddhista nipponico. estraniatosi dalle accese dinamiche di corte, l`autore fa dell`immersione nella natura il prisma attraverso cui considerare la realta` circostante: il passato mondano, la societa`, ma anche la posizione dell`uomo nell`universo, l`essenza stessa della vita. il "beato ozio" diventa allora un momento di ebbrezza che permette di acuire il proprio sguardo e di inoltrarlo prima verso la contemplazione e poi verso la stesura di queste brevi, penetranti, a volte autoironiche "quisquilie", ineguagliabili nella loro semplicita` e bellezza.

una donna si accorge che qualcuno abita nella sua testa. all`improvviso, la voce di un`altra donna si e` insinuata nei suoi pensieri. iniziano a dialogare: hanno progetti incompiuti, desideri e paure, speranze perdute ed altre che, ostinatamente, conservano. come tutti. soltanto che una di loro vive in questo nostro mondo, l`altra si trova nell`aldila`. anna ha vissuto a londra all`inizio del secolo scorso: lavorava in una fabbrica di fiammiferi, un`esistenza trascorsa a fare figli, scappando dalla poverta` e combattendo la fame. adesso cammina verso chissa` dove, insieme a un gruppo di sconosciuti in un deserto abbacinante. l`altra donna vive il nostro presente: ha un compagno, due case, un amante e un lavoro d`ufficio. e opaca in una realta` fatta di ombre, forse per questo si e` abituata cosi in fretta ad avere un`ospite in testa. insieme elaborano un piano per trovare la risposta al mistero che le avvolge, e forse per salvarsi. perche` su una cosa non hanno dubbi: le scopriranno. i morti - precipitati in quell`infinita distesa di sabbia arancione solcata da fiumi che sembrano fatti di latte - sanno essere spietati: chi mette in pericolo il baricentro del gruppo viene lasciato indietro, a seccarsi come una statua di sale. un`esperienza di lettura inedita e spiazzante, che esplora la forza della mente e dei suoi guasti. con una lingua tersa che non ha paura dell`indicibile, maurizio torchio ha plasmato un nuovo e materico aldila`. mentre le due protagoniste cercano un varco nella barriera che separa l`incompletezza di quello che c`e` dallo splendore di quello che manca, anche chi legge si ritrova a contemplare l`abisso. . due donne si parlano senza aprire bocca, senza mai incontrarsi. conversano in silenzio, all`insaputa di tutti. l`una si dice viva, l`altra no. una si muove nel nostro presente, l`altra cammina nell`aldila`. da quando hanno imparato a convivere nella stessa testa, ad apprezzare quella strana intimita`,

9.91 €Aggiungi al carrello
Un acrobata dell'esistenza insegue la verità scientifica per poi tradirla in cambio di due parole: leggerezza e silenzio. L'esordio di Giuseppe Longo, docente di teoria della informazione all'Università di Trieste, ha le mosse di un giallo. Il protagonista insegue l'Enigma, una macchina per la descrittazione universale, cioè in grado di decodificare qualsiasi messaggio a prescindere dal codice usato. Studiato da un professore estone negli anni Trenta, l'Enigma fu poi, forse, realizzato dal III Reich come arma di controspionaggio. La ricerca diventa un giallo, una ridda di ipotesi cosmologiche, un persorso geografico e letterario nella mitteleuropa, nel quale si mescola il vissuto e l'angoscia esistenziale del protagonista.

un grande giornalista traduce, rispettando finalmente la stesura originale, e commenta, mostrandone la deflagrante attualita`, l`opera letteraria del suo illustre collega degli inizi dell`era moderna. l`isola dove si svolgono le avventure del naufrago robinson rappresenta tutti i problemi e le contraddizioni di quel mondo moderno che, agli inizi del xviii secolo, si andava delineando nel confronto tra l`europa e le nuove terre scoperte. il romanzo puo` essere quindi considerato una sorta di "odissea semplificata" degli albori della nostra epoca, con la stessa carica simbolica, la stessa ricchezza di allegorie.

"girandosi, guardo` al di la` della baia, e laggiu`, certo, scivolando a intervalli regolari sulle onde, prima due lampi veloci, poi uno lungo e durevole, c`era la luce del faro. l`avevano acceso". 1914. la signora ramsay, serena e materna. il signor ramsay, brusco e severo. insieme a loro, in vacanza sull`isola di skye, ci sono gli otto figli e una nutrita schiera di amici. una sera programmano una gita al faro. per james, il figlio piu` piccolo, quel faro lontano rappresenta una meta magica e sconosciuta, un luogo a lungo sognato. ma trascorreranno dieci lunghi anni prima che i superstiti della famiglia ramsay realizzino quel desiderio in una giornata che fara` riaffiorare ricordi mai dimenticati e si trasformera` in un ultimo tentativo di riconciliazione. a partire da un episodio all`apparenza insignificante, virginia woolf costruisce un romanzo profondo e straordinario, un viaggio nel cuore di una famiglia, tra conflitti sotterranei, alleanze e tensioni che sopravvivono nel tempo. un esperimento letterario, un`elegia ai fantasmi dell`infanzia, un caleidoscopio di punti di vista e pensieri che la nuova traduzione di anna nadotti restituisce in tutta la sua struggente poesia. introduzione di hisham matar.

sempre accompagnato dal fido watson, sherlock holmes e` il detective londinese astuto, imperturbabile, imprevedibilmente ironico: il prototipo dell`investigatore. pubblicata nel 1892, questa raccolta di dodici racconti usciti originariamente sullo "strand magazine" e` la prima edita da conan doyle, e ci mostra holmes alle prese con una serie di misteri e problemi da risolvere: recuperare una fotografia compromettente che minaccia il trono del re di boemia; scoprire un`ingegnosa "banda del buco" che opera con un sistema piu` unico che raro; salvare un ragazzo innocente dall`accusa, sostenuta da indizi schiaccianti, di aver ucciso il padre. o ancora, una ragazza che vuole la verita` sulla morte della sorella, una serie infernale di decessi legati a cinque semi d`arancio, o il mistero di un gioiello rubato: sfide al limite dell`impossibile, ma non per l`ingegno sovrumano di sherlock holmes.


13 agosto 1944: il giovane lucien carr, per difendersi dalle avances dell`amico david kammerer, lo ammazza e ne getta il corpo nelle acque dello hudson. due altri suoi amici, william burroughs e jack kerouac, vengono arrestati per non aver denunciato l`omicidio. forse anche per elaborare a modo loro l`accaduto, i due scrittori ne tracciano in seguito un resoconto a quattro mani iperrealistico e visionario, dissepolto solo in anni recenti. raccontando a capitoli alternati, burroughs e kerouac assumono il punto di vista di due personaggi-narratori: burroughs quello di will dennison, barista originario del nevada, sempre preceduto dalla sua "ombra di un metro e novanta", kerouac quello del marinaio mike ryko, "un finlandese diciannovenne dai capelli rossi". attraverso il loro sguardo e intorno ai protagonisti del tragico fatto di cronaca vediamo cosi` delinearsi una folta compagnia anarco-utopista e sgangherata, euforica e malinconica, che trascorre giorni e notti bevendo e fumando in pub luminescenti, leggendo faulkner e sognando di raggiungere parigi. sullo sfondo, una new york caotica, atterrita e aggressiva, una metropoli di fine guerra in cui il caos visivo e` tutt`uno con quello acustico, con le radio che trasmettono le note della prima sinfonia di brahms o il reportage concitato di un giornalista su un circo in fiamme dove "gli ippopotami si sono lessati nelle loro vasche". con una nota di james w. grauerholz

molti luoghi del mondo sono macchine del tempo, quasi sempre rivolte al passato. poi ce ne sono alcuni - pochissimi - che portano direttamente, se non al futuro, a quello che del futuro riusciamo a immaginare. uno e` la california di michele masneri. non importa dove masneri si aggiri, ne` con chi parli: che ascolti un autista di uber descrivergli nei particolari la startup che lo rendera` miliardario, registri le lagnanze dei vicini di casa di mark zuckerberg, tormentati dalle sue perenni ristrutturazioni di interni, esplori quanto sopravvive dell`un tempo gioioso ecosistema gay, o si faccia spiegare molto bene da jonathan franzen dove il pianeta dovrebbe andare per salvarsi, quella che masneri scrive qui e` una lunga, movimentata, esilarante prova provata di quanto ci avesse visto lungo frank lloyd wright, quando sosteneva che tutto quanto sul pianeta non abbia un ancoraggio sufficientemente solido prima o poi comincera` a scivolare verso la california.

nel 1961 la scena letteraria fu scossa da un romanzo molto diverso da tutti quelli che negli stessi anni venivano letti, discussi e acclamati. era la possente saga di mr biswas, nato in una capanna di trinidad, involontario responsabile della morte del padre, e da allora destinato a spendere la vita in cerca di una casa diversa da quelle in cui via via si consuma la sua dannazione. epica resa dei conti col viluppo di sentimenti che lega ciascuno alle proprie origini, commedia nera, satira di un mondo meticcio che ci restituisce, rovesciata, l`immagine dell`occidente, questo romanzo popolare fu la rivelazione di un universo di suoni, odori e voci che rimane un puro incanto esplorare.

(ruggero guarini).

celebrati, introvabili, inediti, commissionati o nati per gioco, in un unico volume tutti i racconti dello scrittore spagnolo, classificati secondo il suo personale giudizio - e la consueta autoironia - in e . ma e` difficile trovare qualcosa di meno che perfetto tra le pagine del grande maestro spagnolo, raffinato tessitore di romanzi monumentali quanto di capolavori della forma breve. dalle atmosfere oniriche di mentre le donne dormono, alla picaresca hollywood di malanimo, passando per la dimensione evanescente di "quand`ero mortale", tra temi ricorrenti e personaggi affezionati, questa raccolta rappresenta una via d`accesso privilegiata al seducente universo letterario di javier marias.

tre amici si ritrovano dopo molti anni. sono tedeschi, ora vivono negli stati uniti e in un passato che nessuno di loro vuole fare ricordare hanno suonato di fronte a hitler, suscitando l`ammirazione della germania intera. in quei giorni sciagurati di musica, applausi e grandi ambizioni erano un quartetto, ma quando ritrovano victoria, la suadente violoncellista, lei non sembra nemmeno riconoscerli. in ricordo della giovinezza si preparano ora per un nuovo concerto insieme, l`ultimo, ma a pochi giorni dal debutto la morte violenta di max brentano, il carismatico violinista del gruppo, fa tornare a galla una storia di gelosia, odio e rancore. una storia, a distanza di tempo, ancora ferocemente nazista. perche` il personaggio che dice in questo libro, oltre a suonare il violino nel quartetto razumovsky, durante il reich veniva soprannominato . e dopo la caduta del regime, la sua unica speranza di sopravvivere e` stata scomparire nel nulla, dall`altra parte dell`atlantico. con un nome fittizio, rudolf vogel ha trovato rifugio nelle comunita` tedesche del montana, dove scrive infimi romanzetti di genere, sentendosi braccato e cercando di non destare troppi sospetti. ben presto, pero`, la preda scopre di poter tornare a indossare i panni del predatore, e quando incontra i compagni del quartetto sa di dover chiudere una volta per tutte il cerchio della sua ossessione. il commiato di paolo maurensig e` una storia drammatica e potente, un romanzo in tre atti che ci interroga sull`impeto della memoria e sulla persistenza della colpa quando la colpa non sbiadisce, mettendoci di fronte all`ostinata e tragica fascinazione di alcuni uomini per il male assoluto. in un`altra vita, poco piu` che ragazzi, i membri del quartetto razumovsky avevano avuto l`onore di esibirsi davanti al fuhrer. adesso, dopo piu di trent`anni di silenzio, si riuniscono per suonare beethoven in una piccola citta` del montana. ma a pochi giorni dal concerto il primo violino muore per u

la fenomenologia espone "il sapere nel suo divenire", cioe` le varie tappe dell`autodispiegamento dialettico dello spirito nella storia. essa comprende le diverse figure dello spirito come stazioni del cammino mediante il quale lo spirito diviene sapere puro ovvero spirito assoluto. in ogni suddivisione fondamentale di questa scienza vengono considerate: la coscienza, l`autocoscienza, la ragione osservativa e attiva, lo spirito nelle sue varie forme (etico, colto, morale, religioso), per giungere allo spirito assoluto o sapere puro. l`introduzione di cicero mette in evidenza le difficolta`, il significato e i contenuti dell`opera. il glossario, la bibliografia e gli indici analitici completano l`opera. testo tedesco a fronte.

scritto all`indomani della morte di primo levi, lettera alla madre e` un "dialogo in forma di soliloquio" in cui, accanto a temi cruciali per l`opera di edith bruck, quali il racconto del trauma vissuto in prima persona nei campi di concentramento dell`europa centrale, la propria diaspora famigliare e il dramma storico della shoah, l`autrice affronta, attraverso una prospettiva intima, la contrapposizione tra fede religiosa e laicita` e propone una profonda riflessione su cosa significhi per un superstite dell`olocausto avere la responsabilita` di esserne testimone. il confronto serrato e a tratti impietoso con la figura della madre, ebrea ungherese saldamente ancorata alle tradizioni, diventa il luogo per la rievocazione di un`infanzia sospesa tra ricordi e fantasmi, per un`analisi delle proprie scelte e per una interrogazione di se` e del proprio valore testimoniale.

in questo libro, che susan sontag ha definito , kenneth anger si e` rivelato il primo adeguato chroniqueur, il piu` felice e amaro favolista del mondo di hollywood. con tocco sicuro, da grande maniaco del cinema, anger ci fa constatare come gli scandali, i pettegolezzi, i suicidi, gli amori, le morti sospette, le perversita`, i trionfi, i delitti e gli imbrogli avessero un altro colore a hollywood: quei fatti sordidi e scintillanti andavano infatti subito a disporsi tra le vaste costellazioni dello star system, le loro oscurita` nutrivano la luce irreale dello schermo. era un motto della metro goldwyn mayer. oggi, dopo decenni in cui lo star system e` stato additato come macchina di depravazione commerciale e di svendita dell`arte al dollaro, cominciamo finalmente a intenderlo alla lettera: sistema di miti, orbite di astri, varianti e ripetizioni inesauribili di storie e figure esemplari. in fondo, l`unico grande sistema mitologico che il nostro tempo abbia saputo offrirci. e, guidati da kenneth anger, qui ci avviciniamo al mito di hollywood con lo spirito che gli e` piu` congeniale: quello di laforgue, dove la devozione si congiunge al sarcasmo e la parodia non si pone alla fine dei tempi ma alla loro origine. la babilonia di gesso che griffith fece costruire nel 1915 per accogliervi centinaia di comparse, e poco tempo dopo era un cimitero di relitti e di erbacce, e` il luogo perenne del cinema, e da questo punto - soglia dell`epoca dei dubbi splendori, quando hollywood appariva a un osservatore attendibile come aleister crowley abitata da - giustamente muove il racconto di anger. fatty e hearst, chaplin e valentino, von stroheim e mae west, errol flynn e marlene dietrich, lupe velez e robert mitchum, lana turner e judy garland, e tanti nomi ormai sepolti, sfilano tutti davanti a noi, fra episodi atroci e dettagli oltraggiosi, in immagini della loro vita in

steinar di hlidar vive in un mondo di miti e valori antichi nell`islanda di fine ottocento. umile contadino e artigiano della pietra, del legno e della poesia, strenuo custode degli ideali delle saghe, si rifiuta di vendere ai potenti del distretto un magnifico cavallo che i suoi due figli considerano magico e che dunque per lui non ha prezzo. una creatura tanto speciale puo` essere degna solo di un re, percio` il villico finisce per regalarla al suo sovrano, re cristiano di danimarca, insieme a uno scrigno dotato di una chiave nascosta in una poesia. ma la reazione della corte reale non puo` essere piu` deludente per steinar che, perso di colpo il suo mondo fiabesco, sembra trovare il paradiso in terra nelle parole di un predicatore mormone, e parte fiducioso alla scoperta dello utah. comincia cosi` la sua picaresca iniziazione alla nuova fede nella controversa comunita` poligama che popola il regno millenario di salt lake city, dall`altra parte del mondo, dove il contadino islandese comincia a costruire una vita migliore per la propria famiglia, mentre l`adorata figlia, rimasta sola in patria, cade vittima di soprusi e disgrazie di ogni sorta. e forse questo il deserto da attraversare per meritarsi la terra promessa?

in un mattino di primavera una giovane donna entra nello studio di un illustre penalista di tokyo. e kiriko. ha appena vent`anni, il volto pallido dai tratti vagamente infantili, ma qualcosa di inflessibile nello sguardo, "come fosse stata forgiata nell`acciaio". non ha un soldo e ha attraversato il giappone dal lontano kyushu per arrivare fin li`, a implorare il suo aiuto. il fratello, accusato di omicidio, e` appena stato arrestato, e kiriko e` la sola a crederlo innocente. l`avvocato rifiuta il caso: non ha tempo da perdere, tanto piu` per una difesa che dovrebbe assumersi senza essere retribuito. kiriko si scusa con un piccolo inchino, esce dallo studio e cosi` come e` arrivata scompare. il fratello verra` condannato e morira` in carcere qualche mese dopo, poco prima che l`esecuzione abbia luogo. sono solo gli antefatti da cui prende il via questo noir di matsumoto. dove un "caso-fantasma", ripercorso nei minimi dettagli, lascia spazio a una vendetta esemplare che si fa strada da lontano, andando a segno quasi per caso. e mentre ogni colpa - consapevole o inconsapevole - viene pesata accuratamente, come su una bilancia cosmica, una tensione sotterranea, un "rumore di nebbia" accompagnano questa storia da cima a fondo. finche` lei, kiriko, "la ragazza del kyushu", non otterra` cio` che le spetta.

tra i grandi personaggi dell`antica roma, nessuno e` stato piu` geniale, astuto e controverso di marco tullio cicerone. eppure ben pochi avrebbero scommesso sul suo futuro quando, all`eta` di ventisette anni, scelse di lanciarsi nell`infido e violento mondo della politica, deciso a raggiungere con ogni mezzo l`imperium, il sommo potere statale. cicerone era un avvocato promettente, oltre che un affascinante oratore. non discendeva da una delle grandi famiglie aristocratiche, non poteva presentare il conto dei favori politici elargiti dai suoi antenati, non disponeva delle enormi ricchezze di crasso. a raccontare la sua straordinaria vicenda e` il fedele tirone, il segretario particolare sempre al suo fianco nei momenti piu` radiosi e in quelli piu` difficili, testimone dei suoi incontri privati e latore dei suoi messaggi segreti. robert harris ci consegna un ritratto di cicerone ben diverso dal personaggio solenne che noi conosciamo. "imperium" e` un romanzo, il primo di una trilogia che svela i retroscena di una realta` fatta di intrighi e di corruzione, singolarmente affine a quella attuale.

"l`invisibile rivoluzione conformistica di cui pasolini parlava con tanto accanimento e sofferenza dal 1973 al 1975, non era affatto un fenomeno invisibile. cbi ricorda anche vagamente le polemiche giornalistiche di allora, a rileggere questi `scritti corsari` puo` restare sbalordito. il fatto e` die per pasolini i concetti sociologici e politici diventavano evidenze fisiche, miti e storie della fine del mondo. finalmente, cosi`, pasolini trovava il modo di esprimere, di rappresentare e drammatizzare teoricamente e politicamente le sue angosce... di parlare in pubblico del destino presente e futuro della societa` italiana, della sua classe dirigente, della fine irreversibile e violenta di una storia secolare." (dalla prefazione di alfonso berardinelli)
progetto e direzione: enzo bianchi. la nuova edizione einaudi della bibbia si caratterizza innanzitutto per la nuova traduzione, non confessionale, frutto del lavoro di un`e`quipe di filologi ed esegeti fra i piu` autorevoli al mondo, profondi conoscitori dell`ebraico, dell`aramaico e del greco. una traduzione che vuole rendere accessibile il testo biblico al lettore odierno, ma senza omogeneizzare le sue asperita` linguistiche, culturali e teologiche.

la prima scena di questo romanzo e` impressa nella mente di miliardi di persone in tutto il mondo. ci sono tre croci sul monte golgota, a gerusalemme, e su quella centrale e` inchiodato jeshua, l`uomo che con la sua predicazione, e le sue gesta miracolose, aveva sconvolto la palestina negli anni precedenti. sulla croce, l`insegna con il motivo della sentenza: gesu` di nazareth re dei giudei. ai piedi della croce, come narrano i vangeli, ci sono i soldati romani, alcune donne, maria, sua madre, i discepoli piu` fedeli, ma anche una figura misteriosa che, non vista da nessuno, vede tutto. e vedra` anche, tre giorni dopo, jeshua uscire dal sepolcro dove era stato sepolto, e avviarsi verso gerusalemme. e comincera` a seguirlo. nel frattempo, a capri, l`imperatore romano tiberio inizia a ricevere strani segnali dalla palestina. e un uomo intelligente, acuto e sospettoso, e intuisce che quel predicatore, quella "specie di profeta", non era solo l`ennesimo predicatore di una terra dove i predicatori abbondano, ma era qualcosa di piu`. era molto di piu`: un uomo che con la sua sola parola poteva minare le fondamenta dell`impero.

un racconto aggrappato alla realta`, "vissuto alla giornata": la lenta maturazione d`un giovane solo e arrabbiato, avido di conoscere, affamato di parole e di libri. "ragazzo negro", quasi un romanzo di formazione, e` l`autobiografia simbolica di richard wright, scrittore negro nativo del mississippi, dapprima sguattero, spazzino, spalatore, poi impiegato alle poste, agente di assicurazioni, disoccupato, infine narratore di brevi racconti pagati pochi dollari a cartella. l`esperienza di vivere nelle cose, scoprire le parole come arma di liberazione: il coraggio di progettare la propria esistenza proiettandola verso il viaggio dell`utopia come scelta d`una fuga che non e` piu` passiva sconfitta.

. del detective - e dello studioso - nabokov possiede la passione bruciante per il dettaglio. ma anche una voracita` linguistica che lo guida a inseguire, negli scritti altrui, astuzie e trucchi verbali rivelatori; e una felice insistenza nella ricostruzione dei luoghi, degli spazi - dai mobili di una stanza a una citta`, e una regione - in cui si manifestano le storie. sa bene, e lo ripete provocatoriamente, che utili insegnamenti e buoni propositi nulla hanno da spartire con la letteratura. che e` invece composta, in parti uguali, di esattezza e incantamento: . e questo insegna nabokov nelle sue "lezioni di letteratura": a leggere con occhio penetrante, ma disposto alla magia. a non guardare soltanto alle storie, ma al modo in cui sono raccontate. a riconoscere, al tempo stesso, il genio individuale dello scrittore e l`architettura dei testi. rischiarati da un`intelligenza appuntita e beffarda, sfilano sette capolavori delle letterature occidentali, da mansfield park di jane austen all`ulisse di joyce. e lui, il professor nabokov - docente a wellesley e quindi alla cornell tra il 1941 e il 1958 -, li racconta agli studenti americani, e a noi, con il brio conversevole, il coinvolgimento, l`attenzione minuziosa che, dalla sua viva voce, approdano direttamente a queste pagine. introduzione di john updike.

questo romanzo e` la storia dell`amore, lancinante e assoluto, di una figlia, marie, nata da uno stupro, per la madre, euge`nie detta ge`nie, che, ripudiata dalla famiglia e respinta dalla comunita` dopo che ha generato una bastarda, si e` murata nel silenzio e nella lontananza. una madre che sa dirle soltanto: , che raramente la abbraccia; una che tutti, in paese, bollano come matta e sfruttano facendola lavorare nei campi e nelle fattorie in cambio di un po` di frutta, di un pezzo di carne. ma l`amore di marie e` impavido, indefettibile - va oltre il tempo. con una scrittura di assoluto nitore, laconica e bruciante, a tratti intensamente lirica, cagnati ci racconta una vicenda in cui, sullo sfondo di una terra aspra e inclemente, si intrecciano brutalita` e tenerezza, strazio e rancore, lutto e incantamento, riuscendo a raggiungere un`essenzialita` trasognata che sembra dissolvere la tragicita` degli eventi.

un racconto di viaggio puo` essere molte cose diverse: un semplice rapporto, un portolano, un promemoria, un romanzo di formazione, un taccuino di appunti, magari in forma di disegni, una raccolta di incontri con volti e persone, un reportage, la cronaca di una fuga, persino un canzoniere. questo di basho, e` un pellegrinaggio e nel contempo il ritratto piu` preciso e profondo del giappone e del suo spirito, che incontra la lingua italiana nella magia della traduzione di chandra candiani e asuka ozumi. siamo nel 1688, basho e` forse il piu` grande poeta contemporaneo. il percorso narrato, in realta` solo parte di un itinerario piu` lungo, dura circa centocinquanta giorni in un territorio all`epoca quasi selvaggio, comunque pericoloso: ... la scrittura del viaggio, tuttavia, si prolunga per altri cinque anni, durante i quali basho, poeta e maestro di poeti, maestro zen, inquieto e instancabile viandante, ricorda, probabilmente affina e precisa, forse aggiunge, o elimina, un verso, uno haiku, una parola. insomma, modifica la cronaca diaristica fino a farne opera, composta tanto dal viaggio in un territorio concreto, fatto di natura incontaminata non meno che di monumenti lasciati dagli uomini e di sterminate reminiscenze letterarie, quanto dal racconto del viaggio dentro un`anima. lo stretto sentiero del profondo nord - scrive asuka ozumi nella sua prefazione - viene considerato il di basho. .

l`ingegner ivo brandani e` sempre vissuto in tempo di pace. quando il libro comincia, il 29 maggio 2015, ivo ha sessantanove anni, e` disilluso, arrabbiato, morbosamente attaccato alla vita. lavora per conto di una multinazionale a un progetto segreto e sconcertante, la ricostruzione in materiali sintetici della barriera corallina del mar rosso: quella vera sta morendo per l`inquinamento atmosferico. nel limbo sognante di un viaggio di ritorno dall`egitto, si ricompongono a ritroso le varie fasi della sua esistenza di piccolo borghese: la decadenza profonda degli anni duemila, i soprusi e le ipocrisie di un paese travolto dal servilismo e dalla burocrazia, il sogno illusorio di un luogo incontaminato e incorruttibile, l`egeo. e poi, ancora indietro nel tempo, le lotte studentesche degli anni sessanta, la scoperta dell`amore e del sesso, fino ad arrivare al mondo barbarico del dopoguerra, in cui brandani ha vissuto gli incubi e le sfide della prima infanzia. chirurgico e torrenziale, divagante e avvincente, "la vita in tempo di pace" racconta, dal punto di vista di un antieroe lucidissimo, la storia del nostro paese e le contraddizioni della nostra borghesia: le debolezze, le aspirazioni, gli slanci e le sporcizie, quel che ci illudevamo di essere e quel che alla fine, nostro malgrado, siamo diventati.

la nostra seconda vita negli universi digitali, il cibo geneticamente modificato, le protesi di nuova generazione, le tecnologie riproduttive sono gli aspetti ormai familiari di una condizione postumana. tutto questo ha cancellato le frontiere tra cio` che e` umano e cio` che non lo e`, rivelando le fondamenta non naturalistiche dell`umanita` contemporanea. sul piano della teoria politica e filosofica, urge adeguare le categorie di comprensione delle identita` individuali e dei fenomeni sociali a partire da questo salto. sul piano dell`analisi, dopo aver constatato la fine dell`umanesimo, occorre vedere in questa trasformazione le insidie di una colonizzazione della vita nel suo complesso da parte dei mercati e della logica del profitto. serve dunque aggiornare la teoria ai cambiamenti in atto, senza rimpianti per un`umanita` ormai perduta e cogliendo le opportunita` offerte dalle forme di neoumanesimo che scaturiscono dagli studi di genere, postcoloniali e dai movimenti ambientali.

carmilla, la prima vampira della storia della letteratura, e il dottor hesselius - medico e metafisico tedesco -, il primo detective dell`occulto, sono i due principali protagonisti di questa raccolta di storie "gotiche". un testo chiave, la cui influenza sara` fortissima in tutta la letteratura del novecento sui fantasmi. te` verde (1869) e` il racconto del reverendo jennings che, dopo la lettura di "certi volumi antichi, edizioni tedesche di testi in latino medievale", mentre torna a casa con l`omnibus, vede comparire una misteriosa scimmia, che da quel momento in poi, tra improvvise sparizioni e scoraggianti ricomparse, continuera` a seguirlo fissandolo con bramosia maligna. il giudice harbottle (1872) e` la funesta cronaca della nemesi piombata su mr harbottle, uomo malvagio e corrotto. carmilla (1871-1872), infine, il piu` famoso dei racconti di le fanu, narra le astuzie e i languori della vampira carmilla. le storie di questo volume non sono paurose perche` fantastiche, bensi` paurose perche` vere: riflessi del nostro essere, voci della nostra coscienza, proiezioni della nostra angoscia, immagini duplicate del nostro volto inquietante. le fanu ci invita a guardare nello specchio del reale con la consapevolezza che quanto vedremo non sara` la verita`, ma una sua ombra confusa, il riflesso baluginante di qualcosa che sfugge al controllo della ragione.

supplizi capitali, deportazioni spietate, ovattati isolamenti. in questo corso, uno dei piu` importanti del suo insegnamento al colle`ge de france, michel foucault si interroga sul significato delle punizioni che l`europa, nel corso dei secoli, ha predisposto per chi trasgrediva la legge e incorreva nelle sue sanzioni. per la prima volta possiamo toccare con mano la documentazione da cui foucault ricavera` le sue celebri analisi sul potere sovrano, sul potere disciplinare e sul paradigma biopolitico. ed ecco che il patibolo, le prigioni, i lavori forzati, le torture piu` feroci, l`isolamento piu` silenzioso diventano lo specchio di cio` che l`europa e` stata ed e` diventata nel corso dei secoli. c`e` stato il tempo della punizione spettacolare e granguignolesca e quello della pena silenziosa e sottratta agli sguardi, il tempo del potere che inscena la sua magnificenza e quello del potere che si nasconde, il tempo del potere che da` la morte e quello del potere che amministra minuziosamente la vita dei cittadini. in questo specchio straniante vediamo prendere forma decisioni epocali circa i rapporti tra soggetto e potere, legalita` e illegalita`, ordine e disordine. sullo sfondo di queste pagine, un`ipotesi finora meno evidente nell`itinerario foucaultiano: che la guerra civile non costituisca affatto una condizione eccezionale per le nostre societa`, ma sia lo stato normale, la materia sottostante, la stoffa eterna di cui e` fatto il potere.

la lingua batte dove il dente duole, e il dente che duole alla fin fine e` sempre lo stesso. l`unica rivoluzione possibile e` smettere di piangerci su. in questo romanzo esilarante e feroce, veronica raimo apre una strada nuova. racconta del sesso, dei legami, delle perdite, del diventare grandi, e nella sua voce buffa, caustica, disincantata esplode il ritratto finalmente sincero e libero di una giovane donna di oggi. "niente di vero" e` la scommessa riuscita, rarissima, di curare le ferite ridendo. (domenico starnone). (claudia durastanti). prendete lo spirito dissacrante che trasforma nevrosi, sesso e disastri famigliari in commedia, da fleabag al lamento di portnoy, aggiungete l`uso spietato che annie ernaux fa dei ricordi: avrete la voce di una scrittrice che in italia ancora non c`era. veronica raimo sabota dall`interno il romanzo di formazione. il suo racconto procede in modo libero, seminando sassolini indimenticabili sulla strada. all`origine ci sono una madre onnipresente che riconosce come unico principio morale la propria ansia; un padre pieno di ossessioni igieniche e architettoniche che condanna i figli a fare presto i conti con la noia; un fratello genio precoce, centro di tutte le attenzioni. circondata da questa congrega di famigliari difettosi, veronica scopre l`impostura per inventare se stessa. se la memoria e` una sabotatrice sopraffina e la scrittura, come il ricordo, rischia di falsare allegramente la tua identita`, allora il comico e` una precisa scelta letteraria, il grimaldello per aprire all`indicibile. in questa storia all`apparenza intima, c`e` il racconto precisissimo di certi cortocircuiti emotivi, di quell`energia paralizzante che puo` essere la famiglia, dell`impresa sempre incerta che e` il diventare donna. con

"un bambino e` curioso. fa molte domande e si aspetta risposte precise e convincenti. non bariamo con le domande di un bambino. mentre mi accompagnava a una protesta contro un disegno di legge sull`immigrazione, mia figlia mi ha chiesto del razzismo. abbiamo parlato molto. i bambini sono in una posizione migliore di chiunque altro per capire che non nasciamo razzisti ma a volte lo diventiamo. questo libro, che cerca di rispondere alle domande di mia figlia, e` per i bambini che non hanno ancora pregiudizi e vogliono capire meglio la realta`. per quanto riguarda gli adulti che lo leggeranno, spero che li aiuti a rispondere alle domande, piu` imbarazzanti di quanto pensano, dei propri figli." (tahar ben jelloun)

. questa spiazzante formula di poetica racchiude i due estremi del fuoco e del ghiaccio, al centro della visione di frost come di molti suoi versi - estremi inestricabilmente complementari, di quelli che fanno il tormento e la delizia di critici e lettori. recita un suo verso. cosi`, dietro i grandi monologhi drammatici espressi in un parlato popolare, come dietro i sonetti e le altre composizioni formalmente ineccepibili da lui predilette - del verso libero diceva che era come -, c`e` sempre qualcos`altro. qualcosa che ci turba, che ci mette in discussione, e non si lascia domare. sara` per questo che le sue poesie, anche a leggerle cento volte, manterranno sempre la loro freschezza, continueranno a custodire il loro segreto. in questa vastissima scelta, tratta da tutta la sua produzione, il lettore avra` modo di incontrare il maggiore poeta americano del novecento, diventato paradossalmente, come tutto cio` che lo riguarda, il piu` `moderno`, forse perche` il piu` refrattario, ingannevole, e a modo suo audace, fra i grandi modernisti. quello con cui bisogna ogni volta tornare a fare i conti.

si imparano molte cose in tre anni di carcere passati a raccogliere le storie d`innocenza dei propri compagni di cella, tutti abele uccisi da caino e tutti adamo corrotti da eva. duca lamberti - un ex medico condannato per aver aiutato un`anziana paziente a morire - in prigione ha imparato ad ascoltare, e a non parlare troppo. per questo un ricco imprenditore, pietro auseri, lo ha scelto per un compito che gli sta particolarmente a cuore: salvare il figlio davide da un`improvvisa depressione annegata nell`alcool. forse per riscattare la sua vita dedicata agli altri, o forse solo per curiosita`, lamberti accetta di prendersi cura del giovane auseri, entrando in confidenza con lui fino a stanare il segreto che lo ha gettato nel buio. e una storia che porta alle strade poco battute della periferia di milano, dove la nebbia custodisce i segreti di amanti e criminali che si dividono la notte, fino al corpo di una giovane ragazza che cercava una vita migliore e ha trovato la morte. gli unici indizi, un rullino di fotografie bollenti e una donna combattiva, livia, che applica alla realta` gli imperativi categorici della filosofia. in una citta` tentacolare e seduttiva come le anime peccatrici che la abitano, duca lamberti ha cominciato a indagare.

duca lamberti era un medico prima di finire in carcere per essersi spinto troppo in la` nell`alleviare le sofferenze di una sua paziente. forse e` un uomo giusto, certamente sa frequentare con un certo talento i lati oscuri dell`esistenza. questa qualita` lo rende apprezzato quando si tratta di incarichi molto particolari, come aiutare una giovane apparentemente sprovveduta che non vuole deludere il suo futuro sposo. ma lamberti ha un intuito speciale per scoprire quando le persone mentono, e in questa vicenda troppe cose puzzano di bruciato. una coppia annegata in macchina nel naviglio fuori milano, in un modo che ricorda un omicidio accaduto diversi anni prima. una valigia misteriosa che porta a un ristorante di provincia dove il piatto forte del menu` non va molto d`accordo con la legge. una storia di spie e tradimenti che riapre le ferite della seconda guerra mondiale. in un`italia dove tutto e` possibile ma non ci si puo` fidare di nessuno, che guarda incantata la televisione mentre il crimine allunga le mani sottobanco, la polizia ha di nuovo bisogno di duca lamberti.

l`enigma del tempo che ci plasma, di un presente , della memoria custodita dalla , dei nostri gesti ligi alle regole di un gioco oscuro diretto da un dio indecifrabile sono motivi familiari a chi ama borges. mai come in storia della notte, tuttavia, hanno trovato un`espressione piu` vivida, diretta e, soprattutto, intima, tanto che l`infinita, imperscrutabile catena delle cause e degli effetti puo` ora tendere verso un luminoso punto di fuga, incarnato dalla donna amata: . ma c`e` di piu`: oltre che l`oscurita` della morte e della cecita`, la del titolo evoca la capacita` dell`uomo di forgiare parole e miti (), sicche` questa raccolta poetica del 1977, inframmezzata da brevi prose, andra` letta anche come un emozionante (e autobiografico) riepilogo dell`ininterrotto sforzo di - di dare senso alla vita attraverso le parole.

londra, inizio del xvi secolo: un`epoca di fasti e sperperi, miseria e abbandono. tom canty e edoardo nascono lo stesso giorno: il primo in un tugurio, figlio di un malfattore, il secondo a palazzo, erede di enrico viii. i due ragazzi vivono gli "anni di apprendistato" l`uno nei panni dell`altro, il principe alle prese con stenti a cui e` impreparato, il povero prigioniero di un lusso e di un potere che non ha mai conosciuto. una fiaba a lieto fine che twain costruisce con il consueto humour e una vena critica verso la vecchia europa aristocratica e antidemocratica. eta` di lettura: da 8 anni.

la dimensione misteriosa del reale, i simboli arcani, l`incubo della paura, della morte, della malattia, la solitudine dell`uomo, la strana preveggenza di inquietanti sogni premonitori, la complessa, magica visione del mondo di dino buzzati in sessanta racconti brevi.

un racconto di una famiglia lacerata dall`arrivo di ben, il loro ferale quinto figlio. quattro figli, una bella casa antica, l`amore di parenti e amici: la vita di harriet e david lovatt e` un glorioso inno alla felicita` domestica e ai valori familiari vecchio stile. ma quando nasce il loro quinto figlio, un`ombra malata e implacabile viene proiettata su questo tenero idillio. grande e brutto, violento e incontrollabile, il bambino ben, "pieno di fredda antipatia", piange stretto al petto di harriet. nel prendersi cura del suo bambino appena nato, di fronte a un`oscurita` e una strana sfida che non aveva mai conosciuto prima, harriet e` profondamente spaventata di cio` a cui ha dato vita...

servono i superpoteri per amarsi tutta una vita, anna e marco lo sanno bene. lei e` una fumettista dal carattere impulsivo, nemica delle convenzioni; lui un professore di fisica convinto che ogni fenomeno abbia la sua spiegazione. a tenerli insieme e` un`incognita che nessuna formula puo` svelare. quante possibilita` ci sono che le esistenze di due persone, sfioratesi appena in un giorno di pioggia, si incrocino per caso una seconda volta? cosi` poche da essere statisticamente irrilevanti, direbbe la scienza. eppure ad anna e marco questo accade e riaccade. ed entrambi si chiedono se a riavvicinarli di continuo sia un algoritmo, il destino o invece un sentimento tanto forte da resistere alle fughe improvvise, agli scontri, alla routine, alle incomprensioni e al dolore. spostandosi avanti e indietro sulla linea delle loro esistenze, paolo genovese racconta gli istanti perfetti e i drammi di una storia d`amore bellissima, che sfida il tempo, fa riflettere e infine commuove. una storia d`amore che solo due supereroi possono vivere.

la milano di meta` ottocento e` una citta` che sa conservare i suoi segreti. un filo invisibile, per esempio, lega l`elegante palazzo di brera - nel quale vivono i discendenti di cesare beccaria - agli antri malfamati del bottonuto, il quartiere del vizio che si nasconde tra le pieghe dell`abitato, come un bubbone sotto un vestito di gala. lungo questa traiettoria imprevedibile, che dal salotto dell`anziana marchesina giulia conduce alla bisca su cui regna il losco faggini, si muove con abilita` pari alla sorpresa il barone di cerclefleury, il bell`avventuriero francese che si proclama seguace di franz anton mesmer e suo discepolo negli arcani del magnetismo. da un susseguirsi di intrighi e macchinazioni, promesse mirabolanti e destini mancati, emerge la figura di evaristo tirinnanzi, il contabile al servizio dei beccaria: sara` lui, incalzato dall`ombra di un doppio che spesso prende la parola al posto suo, a guidare l`intrepido cerclefleury nei meandri di una realta` che non e` mai quella che appare, fino alla rivelazione disarmante dell`identita` di quell`altro. opera di uno scrittore in stato di grazia, poco a me stesso e` il racconto della vita ipotetica, esatta e mentita di alessandro manzoni: una fantasmagoria condotta sul filo dell`inverosimiglianza e sorretta da una liberta` espressiva che reinventa, rendendola attuale, la lingua italiana di due secoli fa.


la biografia di bukowski include due tentativi di lavorare come impiegato, dimissioni dal "posto fisso" a cinquant`anni suonati, "per non uscire di senno del tutto" e vari divorzi. questi scarsi elementi ricorrono con insistenza nella narrativa di bukowski, piu` un romanzo a disordinate puntate che non racconti a se`, dove si alternano e si mischiano a personaggi ed eventi di fantasia. "rispetto alla tradizione letteraria americana si sente che bukowski realizza uno scarto, ed e` uno scarto significativo", ha scritto beniamino placido su "la repubblica", aggiungendo: "in questa scrittura molto "letteraria", ripetitiva, sostanzialmente prevedibile, bukowski fa irruzione con una cosa nuova. la cosa nuova e` lui stesso, charles bukowski. lui che ha cinquant`anni, le tasche vuote, lo stomaco devastato, il sesso perennemente in furore; lui che soffre di emorragie e di insonnia; lui che ama il vecchio hemingway; lui che passa le giornate cercando di racimolare qualche vincita alle corse dei cavalli; lui che ci sta per salutare adesso perche` ha visto una gonna sollevarsi sulle gambe di una donna, li` su quella panchina del parco. lui, charles bukowski, "forse un genio, forse un barbone". "charles bukowski, detto gambe d`elefante, il fallito", perche` questi racconti sono sempre, rigorosamente in prima persona. e in presa diretta". un pazzo innamorato beffardo, tenero, cinico, i cui racconti scaturiscono da esperienze dure, pagate tutte di persona, senza comodi alibi sociali e senza falsi pudori.

"l`uomo senza qualita`" di robert musil riflette l`uomo contemporaneo, per cui il mondo di ieri, con le sue illusioni di armonia, di compiutezza, con le sue pretese di esattezza da ricercare in ogni campo, e` finito per sempre. vie di uscita non ve ne sono, vie soltanto, che dovremo costruire mentre si va, si cerca. vi sono poche opere universali che in figure e situazioni storicamente concrete sanno esprimere lo spirito di un`epoca, la `ragione` dei suoi drammi e della sua catastrofe, con la massima obbiettivita`, il piu` lucido disincanto e insieme la partecipazione piu` coinvolgente e sofferta. opere che compiono il della trasformazione del `pathos` in conoscenza, e della conoscenza piu` esatta e anche spietata della realta` che rappresentano in autentica `saggezza` intorno alle insuperabili contraddizioni e aporie della nostra esistenza, saggezza che trascende ogni limite di tempo e cultura. "l`uomo senza qualita`" e` una di queste. l`uomo contemporaneo abita il , di cui canta lo zarathustra di nietzsche, ma le sue conoscenze statistico-probabilistiche gli consentono di affrontarlo pur sempre armato di relative certezze. il mondo di ieri, con le sue illusioni di armonia, di compiutezza, con le sue pretese di esattezza da ricercare in ogni campo, e` finito per sempre - ma guai a lasciarsi infatuare da ideologie, vuoti profetismi, promesse salvifiche. vie di uscita non ve ne sono, vie soltanto, che dovremo costruire mentre si va, si cerca. la me`ta non e` determinabile, eppero` occorre tenere lo sguardo ben lucido per cogliere tutto cio` che durante il viaggio ci viene incontro e contro. e il romanzo e` una straripante piena di indimenticabili incontri. la me`ta e` forse almeno indicabile? possiamo farne segno? il suo segno e` quel "viaggio in paradiso" in cui avrebbe dovuto compiersi il grande romanzo? la rinuncia a ogni dialettica conciliativa, a ogni ben fondata sovranita` politica, a ogni immutabile legge, non e` rinuncia all`"imposs

"avevamo la sensazione che la vita sarebbe stata una gran cosa" poeta dell`eccesso, bukowski porta alta la bandiera di un anticonformismo californiano che ha una lunga storia alle spalle (una storia che comprende henry miller, i poeti beat e una cultura underground tanto articolata quanto pittoresca). in , forse piu` che altrove, la vena satirico-umoristica dell`autore assume talora colorature selvagge o addirittura feroci. colpa dell`atmosfera alienante di los angeles (). ma anche in questi racconti il vitalismo sfrenato, la scelta provocatoria dell`emarginazione e della provvisorieta`, la sessualita` eternamente in furore sono tanti sberleffi contro il perbenismo conformista, del quale qui si occupa opportunamente l`. in fondo al sunset boulevard, charles bukowski, il "folle", il "fallito", salda il conto con il sogno americano. nuova traduzione di simona viciani.

sono passati parecchi anni da quell`estate in riviera: elio, in piena confusione adolescenziale, aveva scoperto la forza travolgente del primo amore grazie a oliver, lo studente americano ospite del padre nella casa di famiglia. erano stati giorni unici, in grado di segnare le loro vite con la forza di un desiderio incancellabile, nonostante ciascuno abbia poi proseguito per una strada diversa. il nuovo romanzo di andre` aciman si apre con l`incontro casuale su un treno tra un professore di mezza eta` e una giovane donna: lui e` samuel, il padre di elio, sta andando a roma per tenere una conferenza ed e` ansioso di cogliere l`occasione per rivedere suo figlio, pianista affermato ma molto inquieto nelle questioni sentimentali; lei e` una fotografa, carattere ribelle e refrattaria alle relazioni stabili, e in quell`uomo piu` maturo scopre la persona che avrebbe voluto conoscere da sempre. tra i due nasce un`attrazione fortissima, che li portera` a mettere in discussione tutte le loro certezze. anche per elio il destino ha in serbo un incontro inaspettato a parigi, che potrebbe assumere i contorni di un legame importante. ma nulla puo` far sbiadire in lui il ricordo di oliver, che vive a new york una vita apparentemente serena, e` sposato e ha due figli adolescenti, eppure... una parola, solo una parola, potrebbe bastare a riaprire una porta che in fondo non si e` mai chiusa. andre` aciman riannoda i destini dei protagonisti di "chiamami col tuo nome", in un romanzo che si interroga e ci interroga sulla durata dell`amore, al di la` del tempo e delle distanze.

che cosa succede al piu` famoso dissacratore del "sogno americano" quando un regista gli anticipa una bella somma per scrivere una sceneggiatura? bene, dietro consiglio del suo consulente fiscale, chinaski/bukowski si compra una bmw nera ("le bmw nere sono le macchine dei duri" dice) e una casa ("se vi dicono altrimenti non credeteci. la vita comincia a 65 anni" spiega quando ne e` in possesso). una moglie molto piu` giovane di lui ce l`ha gia` ("mandata dagli dei ad allungarmi di dieci anni la vita. nel bene e nel male"). sembrerebbe che anche il cantore e cronista degli emarginati e dei disadattati d`america si sia integrato. e che proprio come la maggior parte dei suoi lettori di vent`anni fa sia rientrato - anzi entrato per la prima volta - nel sistema. ma non e` detto.

nuova edizione aggiornata, con lettere e documenti inediti. giangiacomo feltrinelli, editore con "la testa tra le nuvole e i piedi per terra". l`infanzia, il legname di famiglia, il dopoguerra, la militanza nel pci, lo spirito del "fare le cose", un "mausoleo bavarese", le "carte della rivoluzione", un viaggio a osnabruck, gli anni cinquanta, la cooperativa del libro popolare, la nascita della casa editrice, il "terribile" 1956, un dattiloscritto in cirillico, l`"operazione gattopardo", la luna di miele tra bassa california e zihuatanejo, la "politica estera", africa, l`eskimosa nel fiordo di trondheim, libri "osceni", libri "necessari", fratelli d`italia a villadeati, la "biblioteca di psicologia e psichiatria clinica", i beatnik e un "bruco agrimensore", ping-pong con henry miller, juke-box in libreria, cuba cuba cuba, un politico-politico e un politico-impolitico, la prima intervista di yasser arafat, sgt. pepper`s e la stanza del camino, una lettera a lyndon johnson, la bolivia e il diario del che, il sessantotto, "dipingi di giallo il tuo poliziotto", il vietnam, il "colpo di stato all`italiana", piazza fontana, l`"irreperibilita`", "caro carlino, e` tanto tempo che non ti scrivo...", la pistola del console, i gap, la lotta armata, le minacce, la fine. senior service e` una sigaretta inglese, una storia di famiglia e molto altro ancora.

una paura atavica e insuperabile attanaglia da sempre julian barnes, quella della propria estinzione. nessun conforto puo` venire dalla fede, all`agnostico scrittore, che fin dalla prima riga confessa: . non resta dunque che unirsi alla fitta schiera di illustri tanatofobici che l`hanno preceduto - da montaigne a renard, da rachmaninov a larkin - provando a convincersi che nel grande non c`e` niente, ma proprio niente, di cui avere paura. , scriveva jules renard quand`era giovane e in salute. . lo sa bene julian barnes, che dell`una e dell`altro ha sempre fatto ampio uso nel tentativo di esorcizzare la piu` atavica e insuperabile delle paure, quella della morte, senza mai riuscire ad addomesticarla. quali armi restano, dunque, all`agnostico scrittore che, per trovare sollievo dall`idea dell`estinzione, non puo` neppure contare sul balsamo della fede? be`, innanzitutto ricordare che, oltre a essere la piu` viscerale e antica, la paura della morte e` anche la piu` comune e condivisa. e se e` vero che , guardarsi intorno puo` aiutare. julian comincia dal suo entourage piu immediato, la famiglia di sangue - suo padre, un professore , sua madre, anche lei insegnante, ma , e suo fratello maggiore jonathan, filosofo aristotelico, ateo, asciuttamente pragmatico - trovandoli tutti piu` bravi di lui in . allarga quindi lo sguardo ai compagni quotidiani della sua vita, la sua : artisti, filosofi, compositori e soprattutto scrittori, in primo luogo jules renard, di cui ripercorre la brev

. pensa philip benjamin, il protagonista di questo romanzo nel momento in cui, a venticinque anni, si appresta a rivelare alla famiglia la propria omosessualita`. sa che il tipo di amore che lui ha scelto di vivere non e` convenzionale ne` facile; ma non vede motivi per costringersi ancora a tenere segreta la sua vera aspirazione, la sua speranza di felicita`, perche` . eppure per rose e owen, piccoli intellettuali nella sfavillante new york degli anni ottanta, la scoperta delle inclinazioni amorose del figlio apre una crepa dapprima sottile, poi sempre piu` profonda e insanabile, nel delicato equilibrio affettivo familiare, costringendoli a fare i conti con la propria piu` intima natura, le proprie scelte, le proprie responsabilita`. ma in questo paesaggio desolato, in questo sfacelo di relazioni personali, philip (e non solo lui) sapra` individuare la strada per costruirsi una via sentimentale flessibile, realistica, libera, saldamente ancorata all`autenticita` e alla sincerita`.

nel febbraio del 1932 la marchesa luisa casati stampa, la donna piu` ricca d`europa, riceve nella sua residenza fuori parigi il suo legale, l`avvocato milanese giuseppe bassi, che viene ad annunciarle il tracollo della sua fortuna. l`immenso patrimonio della signora e` confiscato e nel giro di pochi mesi, otto per la precisione, lei , come drammaticamente comunicato dall`amministratore. si snoda da qui l`itinerario tra immediato futuro e passato della personalita` eccentrica della marchesa, che aveva speso la propria esistenza per divenire . ritratta sull`orlo del baratro della miseria, con cui convivra` per venticinque anni (morira` poverissima e sola a londra nel 1957), la casati ripercorre la sua avventura umana in lampi di memoria. le sta accanto, personaggio ombra nel ricordo e nell`affetto (forse l`unico della sua singolare vicenda), la sarta che, fin da principio, ne ha assecondato l`adorazione per la ricercatezza e lo stile, l`assoluta originalita` del tutto indipendente da qualsiasi moda. un controcanto di normalita` per una vita eccezionale di eccessi e di cadute, la costruzione ardita di un gioco di specchi tra verita` e affascinante interpretazione.

martino bux e` un diciottenne in libera uscita durante la visita di leva quando scopre che i sogni possono diventare realta`. le donne irraggiungibili sono li` davanti ai suoi occhi in un cinema a luci rosse, puo` guardarle senza essere visto, puo` goderne senza dover rendere conto a nessuno. ma ben presto per martino la pornografia diviene un`ossessione. invece di frequentare l`universita`, si perde bighellonando nei locali piu` equivoci della capitale. e soprattutto perde fabiana, esasperata dalla sua inconcludenza, dalla sua pervicace inadeguatezza alla vita adulta. fabiana studia per diventare medico, mentre per martino quel suo camice bianco e` soprattutto un dettaglio che accende le fantasie erotiche. le donne in carne e ossa, quelle che si potrebbero abbracciare, perdono via via consistenza e verita`. si innamora solo di ragazze che somigliano ad attrici hard, lavora solo in posti in cui regnano libertinaggio e sensualita` esplicita, si affida a chiunque possa concedergli un attimo di felicita` del corpo. attraversa cosi` un trentennio di storia del porno, passando per i giornaletti, i film di rocco siffredi, i locali di striptease, e poi internet e i prive`, fino ad arrivare a oggi. sullo sfondo, la citta` di roma e l`italia, fatta di cialtroneria, finta opulenza, in continua oscillazione tra bigottismo e trasgressione, moralismo e voyeurismo.

questo volume raccoglie tre sceneggiature: accattone, mamma roma e ostia (quest`ultima realizzata a quattro mani con sergio citti, che del poeta era per i romanzi e i film, nonche` collaboratore fidato alle sceneggiature e ai dialoghi). in "accattone" (1961), che segna il suo esordio come regista, pasolini ripropone il mondo dei suoi romanzi in una struttura piu` scarna e profonda; l`odissea del diseredato accattone si dipana come in un affresco antico conferendo una dimensione sacrale a un universo che sta per scomparire. con "mamma roma" (1962), partendo da una situazione di analoga , attraverso le vicende dell`ex prostituta che vuole strappare il figlio alla strada, ci avviciniamo a un ideale piccolo-borghese. "ostia" (1970) rivisita in forma di apologo tragicomico i temi della morte, del mito, della congiunzione di sacro e profano, spogliati della loro drammaticita`, cantati con vena ingenua, nostalgica, straordinariamente arguta. il libro e` corredato da numerosi interventi scelti da pier paolo pasolini - pagine dai diari di lavorazione, appunti personali, riflessioni sull`arte cinematografica, letture private - che permettono di osservare da una prospettiva privilegiata l`officina creativa di un grande artista. prefazione di ugo casiraghi,

"mia madre dava l`impressione di essere un meccanismo rotto. non era malata, ma una parte di lei aveva ceduto... le parti integre e quelle compromesse si mischiavano di continuo ed era arduo distinguerle. nonostante fosse afflitta da una notevole mancanza di memoria, vi erano particolari che ricordava perfettamente". cosi` leggiamo in questi "ricordi di mia madre", in cui inoue cela, con pudore, il suo lato piu` intimo e dolente. e non possiamo non ascoltare partecipi quella voce che ci spiega come la donna "avesse incominciato a cancellare a ritroso, con una gomma, la lunga linea della sua vita", del tutto inconsapevolmente, "perche` a tenere in mano la gomma era quell`evento ineluttabile che e` la vecchiaia". vecchiaia su cui inoue ci offre, con quest`opera in tre tempi, pagine fra le piu` intense che abbia mai scritto, dove riesce a trovare la misura perfetta, con una delicatezza di tratto che nulla concede all`effusione sentimentale, per raccontare un lento congedo, raffigurare angosce primordiali ed evocare immagini che si incidono nella memoria. come quella dell`anziana donna che - con una lampadina tascabile in mano - vaga di notte nella casa del figlio, senza che sia possibile sapere se ora, nella sua mente, lei e` la madre alla disperata ricerca del bambino perduto o la bambina smarrita in cerca della mamma.

un ritratto di pasolini: il dissidio irrisolto tra vita e storia, corpo e ragione, individuo e comunita`, mito e demitizzazione; le metamorfosi del potere e la resistenza della parola.

il milan e la fantasia a centrocampo. alcuni giocatori hanno indossato la maglia numero 10, ma non tutti. si puo`, infatti, "essere un 10" anche senza averlo sulla casacca. un diario di "eroi" e memorie, esclusivo e appassionato come l`immensa storia del club rossonero. prefazione demetrio albertini.

e passato piu` di un secolo da quando, nel 1886, cuore venne pubblicato per la prima volta e rese de amicis lo scrittore piu` letto d`italia. eppure, ancora oggi questo libro ci colpisce non solo per la straordinaria, ineguagliata fortuna che l`ha accompagnato lungo tutta la sua storia, ma anche per i suoi pregi letterari: per la scrittura, per la sapienza di una sceneggiatura completa, per la capacita` di concludere un episodio con una singola, magistrale frase. lo stesso intento pedagogico e l`impegno civile che lo permeano sono la dimostrazione di una tensione morale capace di renderlo emozionante e commovente anche per il lettore contemporaneo - e per lo spettatore: come dimostrano i molti film e sceneggiati che sono stati tratti da cuore.

una vita errabonda, chiusa a trentatre anni con il ricovero in manicomio, ha fatto di dino campana (1885-1932) un maudit, il rimbaud italiano, un caso clinico da affidare all`aneddotica. autore di un solo libro, i "canti orfici" (1914), pur affondando le proprie radici nella cultura europea, quella simbolista in particolare, il "poeta pazzo" ha in realta` caratteri propri che lo rendono difficilmente collocabile in una linea o in una tradizione. quella del "visionario", forse la figura piu` inquietante del nostro novecento letterario, e` una scrittura orfica (cioe` misteriosa, oscura, per iniziati) scaturita da una vena ben consapevole della "purita` di accento" che la percorre.

tennessee, 1870. winona, un`indiana lakota rimasta orfana e adottata dagli ex soldati dell`unione thomas mcnulty e john cole, prova con tenacia a lasciarsi alle spalle le perdite del passato. almeno finche` l`ennesima violenza non la costringe a cercare giustizia. anche travestendosi da uomo... dalla penna di uno dei piu` importanti scrittori contemporanei, la storia di una donna determinata a scegliere per il proprio futuro, un canto alla liberta` di espressione, un`ode a ogni forma d`amore.

sembra che in ogni opera di emanuele trevi ci sia la consapevolezza del confine. l`idea di un`altra terra dove sia possibile non soltanto ignorare i generi ma forgiarli a proprio modo, fonderli, renderli un`altra cosa, senza mai tradirli: tenendo assieme una scrittura narrativa, un resoconto autobiografico, l`idea del romanzo, il diario, il ragionamento filosofico, senza che nulla venga sacrificato. sembra che in trevi il racconto privato finisca per riguardare tutti noi come lo avessimo sempre saputo, che - per esempio - rocco e pia di due vite erano nelle nostre vite, anche se non ne avevamo mai sentito parlare prima. accade anche con l`asia de "l`onda del porto": la storia di un viaggio, intrapreso d`istinto l`anno dopo la catastrofe dello tsunami del 2004. un uomo parte per vedere quel che resta di un disastro. ma senza neppure rendersene conto alla prima tappa rinuncia e si ferma. quel luogo, che doveva essere soltanto una linea di passaggio, la prima di tante, il preludio a una storia da raccontare su una delle catastrofi piu` grandi degli ultimi vent`anni, diventa altro. cosa d`altro? e un restare, un essere trattenuti da qualcosa che non prendendo alcuna forma nitida assume sempre piu` importanza. "l`onda del porto", uscito per la prima volta nel 2005, e` un viaggio nel viaggio. e l`india, il rapporto con i bambini, la concretezza di quel mondo, la sua semplicita`, e al tempo stesso e` gia` la consapevolezza che per emanuele trevi scrivere e raccontare sono una magia misteriosa, elegantissima, beffarda e sfuggente, una sfida alla verita` delle cose. ci invita ad approdare su una terra mentendoci, promettendo di andare altrove, fingendo che sia soltanto una stazione di posta. e invece ci ritroviamo in un universo che contiene come sempre l`autentica consistenza del mondo letterario e poetico, ma anche personale e umano, di emanuele trevi. e ogni volta finisce per stupirci, attraverso una voce che non ha eguali nella letteratura italiana di questi ultimi vent`