


ma perche`, perche` corriamo per la spagna cercando cani bastardi? perche` li fotografiamo? lo vuole la duchessa? e va bene! ma chi e` la duchessa? e perche` lo vuole? e` inteso che ci paga. e meno male! ma quanto paga (quando paga)? e fino a quando continuera` a pagare? le duchesse, si sa, sono imprevedibili, si permettono tutto. questa, poi! coinvolto da un amico di gioventu` in un`impresa che gli appare insensata, un giornalista fallito si sfoga a raccontarla, piu` di vent`anni dopo, cosi` come la visse sul camino de santiago e oltre, viaggiando in una citroen verde, altrimenti detta "cocholone" ovvero "pescecane", con l`insopportabile orfeo, l`infedele sabina, l`incantevole beatrice, l`abietto ex collega maravedis e il mozo ramon.

questo libro racconta le principali vicende di dino ciani, della sua vita e della sua parabola artistica, purtroppo breve, ma densa ed estremamente interessante. musicista non convenzionale, studio` privatamente con bianca rodinis e martha del vecchio, sua insegnante prediletta. suono` con claudio abbado, riccardo muti, gianandrea gavazzeni, vittorio gui, thomas schippers, john barbirolli, carlo maria giulini e tanti altri direttori. oltre possedere specialissime caratteristiche pianistiche e musicali, dino ciani aveva una personalita` ricca e sfaccettata. adorava l`opera lirica, della quale aveva una conoscenza molto profonda, amava il teatro, la pittura, il cinema, le arti. la sua cultura, musicale ed extramusicale era enorme, ma senza la minima ombra di saccenteria: la lettura di libri impegnativi era per lui, aiutato da una memoria straordinaria, quasi un gioco. e aveva uno spiccato senso dell`umorismo. furono fondamentali per lui gli anni che visse in una casa sul lago maggiore, luogo di studio, ma sempre aperta agli amici, musicisti e non. poi il trasferimento in una grande villa a sacrofano, vicino a roma, e dopo una breve tourne`e negli stati uniti con giulini, l`incidente e la morte. in queste pagine, mediante ricordi e testimonianze, si cerca di delineare la personalita` complessiva, artistica e umana, di dino ciani, senza indugiare su aspetti strettamente tecnici, nell`intento d`interessare sia gli intenditori che i semplici appassionati.



scritti fra il 1934 e il 1936 e subito raccolti in volume, i racconti di angelici dolori irrompono nel panorama letterario dell`epoca con tutta la forza della loro conturbante eccentricita`: "io vedevo allora tutto il mondo come una stranezza e una meraviglia quasi non sopportabili, ove non si desse loro una espressione, una voce ordinata" spieghera` anni dopo la ortese. e non e` difficile immaginare con quale stupore i lettori accogliessero, da parte di una scrittrice poco piu` che ventenne e sconosciuta, le fiammate di ribellione contro la "terribile e invadente civilta`" nemica dei sogni e della liberta`; e la metamorfosi di napoli in citta` "estatica", dove miracolosamente e` dato vedere il quartiere pezzente del pilar "scintillare di cupole colorate sul cielo d`oro, e i campanili con le bocche aperte, e i balconi delle case-streghe fioriti d`erba e fanciulle" e la violenza inaudita di una passione che e` gioia spaventosa, dolce morte, adorazione mistica, e che per la radicale sproporzione fra il valore totale dell`essere amato e quello irrisorio dell`amante sembra attingere alla lirica provenzale; e, piu` in generale, il clima di fantasmagorica re`verie che ammanta scenari e personaggi, umani e angelici, traducendo in irrequietezza visionaria la piu` segreta ambizione della giovane ortese: afferrare un`immagine e riprodurla "viva, grande, colorata, con tutti i caratteri precisi della realta` e tutti i deliziosi ondeggiamenti dell`irreale".