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un volume per conoscere la cucina indiana e realizzare ricette semplici, gustose, utilizzando ingredienti che si trovano facilmente nei supermercati o nei negozi specializzati. oltre al ricettario, il libro offre suggerimenti per una cena in stile, indicazioni sulle bevande tipiche e schede per tutti i prodotti tipici utilizzati.

david lurie e` il protagonista e la voce narrante di questo romanzo di formazione. la sua infanzia nel bronx, negli anni immediatamente precedenti la grande depressione, e` segnata dalla malattia, dall`ortodossia della claustrofobica comunita` ebraica, dallo strisciante antisemitismo, dagli echi degli isterici comizi hitleriani e dalle notizie sulla shoah che travolge i parenti rimasti in polonia. il tormentato itinerario verso la consapevolezza e l`affermazione della propria individualita` si scontra con questa realta`, fino alla drammatica rottura con la tradizione e al passaggio al mondo dei goyim: solo cosi` potra` finalmente iniziare un nuovo viaggio alla ricerca delle proprie radici.

in un mondo dominato da schermi e smartphone, c`e` qualcosa di deliziosamente tattile e tangibile nel prendere un pezzo di carta, un paio di forbici e mettersi al lavoro. con alcune semplici pieghe e qualche taglio, una vecchia lista della spesa o, perche` no, l`odiata lettera di licenziamento, puo` trasformarsi in un`eterea farfalla o una stella cometa. scatenate la vostra immaginazione e date vita a incantevoli fiabe ricavando da un vecchio libro malconcio una flotta di mongolfiere o una schiera di angeli, oppure date nuova vita ai quotidiani della settimana scorsa componendo un grazioso festone di cuori. le gemelle helene e simone bendix si occupano di papercut da anni, creando stravaganti universi di carta. in questo volume hanno deciso di condividere le loro doti magiche con noi, e la cosa bella e` che sono tutti progetti semplici, creativi e praticamente a costo zero. tutto cio` di cui avrete bisogno sono un paio di forbici e un po` di carta da riciclare: niente bisturi, niente tappetini da taglio, niente modelli complicati da seguire. l`approccio meditativo di helene e simone, arricchito dalle fotografie di ben nason, accoglie l`imperfezione come un dono e vi insegna a esercitare la creativita`, spronandovi a dar vita a progetti e idee tutti vostri. che desideriate ricavare un mazzo di fiori dalle vecchie bollette della luce o trasformare un imballaggio dalla stampa insolita in splendide decorazioni natalizie, e` il libro che fa per voi.

a fort-lamy, nell`africa equatoriale francese, il centro d`attrazione e` l`hotel del ciadien. il caffe`-bar-dancing e` di proprieta` di habib, una canaglia col sigaro perennemente alle labbra, il sorriso beffardo che non si rivolge a nessuno in particolare, ma pare destinato alla vita stessa, e di un suo protetto: de vries, un giovane esile, eretto, capelli biondi ondulati, che si fa vedere raramente a fort-lamy e trascorre il tempo a braccare la natura in tutti i suoi rifugi col suo bel fucile col calcio incrostato d`argento. fino a qualche tempo fa il ciaden era un luogo piuttosto desolato, poi e` arrivata minna, tedesca, bionda, un gran corpo vistoso, un passato da dimenticare alle spalle, e l`atmosfera e` cambiata. un giorno, mentre minna e` al bar intenta a scegliere i dischi per la serata, piomba sulla pista da ballo un uomo con un viso energico e un po` scuro, i capelli castani e ricciuti, che ogni tanto rigetta indietro con un gesto brusco. l`uomo ordina un rhum. poi comincia a parlare a minna. non le dice ne` chi e` ne` da dove viene, ma le parla degli elefanti, delle migliaia di elefanti che vengono uccisi ogni anno in africa. meravigliosi animali in marcia negli ultimi grandi spazi liberi rimasti al mondo, abbattuti senza pieta`. e cosi`, quasi senza accorgersene, minna e morel, il "francese pazzo", l`"avventuriero dello spirito" compiono l`uno verso l`altra i primi passi di un`avventura che diventera` leggenda in ciad e in tutta l`africa equatoriale francese.

si puo` sfuggire alla rigida dicotomia di genere imposta dalla cultura dominante? come concepire nuove soggettivita` politiche a partire da identita` sessuali non unitarie, dinamiche, complesse: in una parola, nomadi? sulla scia di gilles deleuze e luce irigaray, rosi braidotti riscrive la teoria femminista intrecciando racconto autobiografico e riflessione filosofica. in questo libro, gia` da tempo considerato un classico del pensiero contemporaneo e qui presentato in un`edizione completamente rivista e ampliata, la filosofa si interroga sulla possibilita` di una politica nomade materialista, contraria a ogni forma di esclusione e ingiustizia, e rivendica lo statuto della corporeita` e della sessualita` nelle nostre societa` ibride, in costante divenire.

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