
un vecchio criminale di guerra vive con sua figlia, divisa tra la repulsione e il dovere di accudire. lui e` convinto di avere per unico torto la sconfitta. lei non vuole sapere i capi d`accusa perche` il torto di suo padre non e` per lei riducibile a circostanza, momento della storia. insieme vanno a un appuntamento prescritto dalla kabbala ebraica, che fa coincidere la parola fine con la parola vendetta. pretesto sono le pagine impugnate da uno sconosciuto in una locanda.

dove sta andando il professor bordini, carico di valigie e di inquietudini? che cosa lo spinge verso quell`appuntamento importante con una persona che non lo aspetta? il suo non sara` soltanto l`incontro, temuto e desiderato, con un essere umano che ha sempre cercato di rimuovere dalla sua vita, ma sara` anche l`incontro con venezia, la citta` su cui "tutto e` gia` stato detto e ridetto". il professore, un cinquantenne dall`aspetto ingombrante con un passato da scrittore di un unico insuccesso, viene sospinto verso percorsi misteriosi, incontri occasionali con persone che, come la loro citta`, si rivelano sempre diverse da quello che sembrano. la sua dichiarata misantropia e il suo sorridente nichilismo, a contatto con le multiformi visioni della laguna, lo trascinano in fantasie labirintiche e bizzarre, e la sua missione veneziana diventa ancora piu` intricata. in un luogo in cui "l`aqua no ga ossi", la storia di un difficile rapporto tra padre e figlio produrra` un inatteso risultato che il professore non aveva previsto. flussi d`acqua e flussi di vita, il ritmo di una svelata serenita`, come la barca che viaggia leggera e sicura quando, su invisibili e incessanti correnti marine, cattura "il filo dell`acqua".

che cosa succede al piu` famoso dissacratore del "sogno americano" quando un regista gli anticipa una bella somma per scrivere una sceneggiatura? bene, dietro consiglio del suo consulente fiscale, chinaski/bukowski si compra una bmw nera ("le bmw nere sono le macchine dei duri" dice) e una casa ("se vi dicono altrimenti non credeteci. la vita comincia a 65 anni" spiega quando ne e` in possesso). una moglie molto piu` giovane di lui ce l`ha gia` ("mandata dagli dei ad allungarmi di dieci anni la vita. nel bene e nel male"). sembrerebbe che anche il cantore e cronista degli emarginati e dei disadattati d`america si sia integrato. e che proprio come la maggior parte dei suoi lettori di vent`anni fa sia rientrato - anzi entrato per la prima volta - nel sistema. ma non e` detto.

si puo` raggiungere la quiete interiore, in mezzo alla confusione, al movimento e al rumore del mondo moderno? una quiete che non sia scossa dalle avversita` del quotidiano e permetta di trovare sempre un proprio equilibrio, conforto e pace? non esiste una risposta che valga per tutti e ovunque, ma la tradizione filosofica ha sempre dedicato molto spazio a questi temi, e gerd b. achenbach ci presenta le intuizioni, i suggerimenti per trovare la propria strada verso la serenita`. lo fa prendendo spunto da una scelta di testi i cui autori vanno da seneca e marco aurelio a plutarco, montaigne e pascal, schopenhauer e nietzsche. testi ricchi di ispirazione, profondi, ma spesso anche non privi di humour, che mostrano come sia possibile fermarsi, ribellarsi alla superficialita` del mondo e prendere coscienza della pesantezza e della leggerezza del vivere. seguendo un`idea che era gia` degli stoici antichi, questo parlare di quiete interiore non e` una proposta di intimismo, ma ricerca di un atteggiamento che porta a prenderci cura con attenzione, compassione e delicatezza di noi stessi e degli altri esseri umani: perche` solo chi e` attivo conosce la vera quiete.

matilde ha dodici anni. non sopporta i guanti spaiati e compie piccoli, bizzarri rituali per addomesticare la realta`, per darle un ordine. e un dicembre torinese, pieno di neve e di ombre. pochi giorni prima di natale, il padre di matilde, il magistrato giovanni corrias, e` chiamato a indagare sul caso di un bambino morto in circostanze misteriose. mentre avvia i primi accertamenti e formula le prime ipotesi sua moglie viene investita da un`auto, ed e` come se la sorte disegnasse una sua geometrica contemporaneita`. al colpo durissimo il magistrato risponde facendo leva sul senso del dovere e della professione, aggrappandosi alle indagini in corso. violaine, una giovane poliziotta laureata in psicologia, lo aiuta a ricostruire la sequenza dei fatti. matilde, intanto, osserva gli adulti e il loro dibattersi alle prese con la fragilita` dell`esistenza. con ostinata tenerezza si domanda in che maniera curare il dolore del padre e delle sorelle, nella convinzione che spetti a lei tentare di aggiustare quello che si e` improvvisamente rotto, e alla geometria oscura della morte se ne sovrappone un`altra, luminosa e impalpabile.

un viaggio nella memoria per immagini. questo libro, frutto di terribili esperienze vissute in prima persona, e` un racconto per immagini dell`annientamento perpetrato dal nazismo. fu pubblicato da feltrinelli nel 1960 e viene qui riproposto in tutta la potenza drammatica del progetto grafico originale di albe steiner. la paurosa realta` dello sterminio non e` purtroppo ancora abbastanza conosciuta. il grido taciuto di questo documentario, nel muto silenzio delle fotografie, ricostruisce la verita`, perche` non sia possibile dimenticarsene.

ci sono tanti tipi di droga, dall`alcol ai videogiochi, dagli spinelli a facebook. una droga e` "tutto cio` che esercita su di noi il suo incantesimo". come spiegare ai propri ragazzi la pericolosita` delle droghe senza apparire "bacchettoni"? come tenerli lontani dall`alcol senza ricorrere a uno sterile proibizionismo? come rispondere alle loro curiosita` in materia? come interpretare certi comportamenti "strani" e capire se c`e` un problema di dipendenza? prova a spiegarlo un esperto che da decenni lavora nel campo delle tossicodipendenze e della riabilitazione. senza pretendere di giudicare, ma chiarendo bene quanto sia alta la posta in gioco, illustra a genitori, educatori e ai giovani stessi i meccanismi dei diversi tipi di droga, la pericolosita`, gli effetti sulla psiche e sul corpo, e offre a tutti uno strumento prezioso per combattere, conoscendola e prevenendola, una delle piu` infide piaghe sociali di questo tempo. per imparare a trattare - insieme ai nostri figli, non contro di loro - lo spinosissimo tema delle droghe e delle dipendenze, dall`alcol al web.

esistono molti modi per raccontare la vita di un uomo come frank lloyd wright. e t.c. boyle ne sceglie uno davvero particolare: le sue donne. al diavolo il successo, l`intuizione che l`architettura deve creare un`armonia tra uomo e natura, o i progetti che hanno cambiato definitivamente il concetto di spazio vitale. al diavolo tutto questo. meglio parlare di sesso e di tradimenti, deviazioni dell`anima e contraddizioni, fallimenti e chiusure nel carattere del grande architetto. a innescare un percorso di memoria a ritroso e` l`ironico e spesso sorprendente sguardo di un giovane studente di architettura giapponese - sato tadashi - che nel 1932 sbarca alla corte di frank lloyd wright. cosi`, con passo di danza, fa entrare olga, una ballerina serba che l`architetto incontra quando ha piu` di cinquant`anni e lei non arriva alla trentina. la porta con se` come donna delle pulizie a taliesin, nel wisconsin, il nido d`amore creato per un`altra amante, e presto diventa la terza moglie dopo miriam. miriam e` una morfinomane, in gioventu` sensuale e passionale, che ha costretto wright a divorziare, e che tenta, prima con la violenza e poi attraverso vie legali, di allontanarlo da olga. andando ancora indietro, emerge, vigoroso e straziante, il personaggio di mamah, un`amante dell`architetto, femminista ante litteram, che da` a wright sei figli e viene uccisa in una notte di follia da un domestico infuriato per essere stato ingiustamente licenziato.

"le storie per l`infanzia devono essere scritte con parole molto semplici, perche` i bambini sono ancora piccoli, e quindi conoscono poche parole e non amano usare quelle complicate. magari sapessi scrivere storie cosi`, ma non sono mai stato capace di imparare, e mi dispiace. e poi, bisogna saper scegliere le parole, occorre un certo non so che` per raccontare, una maniera molto diretta e molto chiara, una pazienza infinita. e a me manca quanto meno la pazienza, cosa di cui chiedo scusa. se avessi tutte queste qualita`, potrei raccontare, nei particolari, una storia bellissima che un giorno ho inventato..." (jose` saramago) eta` di lettura: da 5 anni.

"sono esistiti nella storia del bar alcuni cani veramente leggendari. grandi segugi, cercatori di tartufi, cani da guardia, cani da cieco, cani da salvataggio. ma nessuno fu mai come fen il fenomeno. giunse a montelfo una notte, profugo da un paese lontano. nessuno seppe mai come. era stato abbandonato in mezzo alla piazza del mercato e si mise a ululare. ma ululare e` un termine riduttivo: lui cantava, anzi ulocantava. ululava con melodiosa tristezza". da una storia compresa fra le memorabili storie di "pane e tempesta", luca ralli trae una buffa, tenera, immaginifica graphic novel.

"se la causa della decadenza e` la malattia, allora la causa fondamentale di essa, la carne, e` una malattia. l`essenza della carne e` la decadenza. la funzione della carne, collocata nel trascorrere del tempo, e` quella di testimoniare la distruzione e la decadenza." honda shigekuni, indimenticabile protagonista della tetralogia "il mare della fertilita`" che trova compimento in questo romanzo, giudice ormai in pensione, adotta con grande slancio l`orfano toru. in lui vede l`ennesima reincarnazione del suo amato e perduto compagno di scuola kiyoaki. ma si tratta dell`inseguimento di qualcosa di impossibile da raggiungere... un grande romanzo sul dolore e sul disfacimento di ogni illusione, completato da mishima il giorno stesso in cui commise seppuku.

in questo libro massimo piattelli palmarini, biofisico e scienziato cognitivo, e jerry fodor, filosofo del linguaggio e cognitivista, sostengono che il principio darwiniano di selezione naturale e di progressivo adattamento all`ambiente non e` verificabile. anzi, con grande probabilita`, e` sbagliato. lo dimostrano i dati piu` recenti della ricerca genetica, embriologica e biomolecolare. e lo dimostra l`esame stringente della logica interna della teoria darwiniana. sulla scia di stephen j. gould e richard lewontin, i primi evoluzionisti a mettere in seria discussione il principio di selezione naturale, piattelli e fodor processano darwin e i suoi seguaci piu` ortodossi. oggi, sostengono, possiamo affermare con certezza che i viventi evolvono. quali siano pero` i meccanismi che innescano il cambiamento e` questione controversa e non ancora del tutto chiara. atei, materialisti, non sospetti di derive creazioniste, i due autori credono che non esistano nella scienza discussioni "inopportune". al contrario, proprio nel nome della scienza occorre discutere con chiarezza e onesta` i presupposti, i riscontri e le aporie di tutte le teorie scientifiche. darwin e il darwinismo sono stati a lungo ritenuti fondamentali per comprendere la natura del vivente, ma non sono un feticcio che non possa essere messo sotto osservazione critica.

"le lezioni" si basano sulle dispense e sulle annotazioni per il corso di filosofia politica moderna che john rawls tenne all`universita` di harvard a partire dalla meta` degli anni sessanta fino al suo ritiro dall`insegnamento, nel 1991. rawls vi discute le concezioni dei fondatori del pensiero politico moderno: hobbes, locke, hume, rousseau, mill e marx. lo scopo che si prefigge e` quello di enucleare le idee che caratterizzano il liberalismo come teoria politica della giustizia. il suo punto di partenza sono le teorie del contratto sociale; discute poi le obiezioni di hume a tali teorie e presenta un`analisi dettagliata della versione non contrattualistica di mill, per concludere con l`esame della critica marxiana al capitalismo liberale. oltre a essere un eccellente manuale di storia della filosofia politica moderna, le lezioni offrono a rawls l`opportunita` di operare un confronto sistematico tra la propria teoria e le concezioni morali della tradizione filosofica. proprio questa caratteristica delle "lezioni" consente a quanti sono gia` familiari con il pensiero di rawls di scoprirne i nessi con i temi che egli esplora. nota all`edizione italiana di salvatore veca.

e ormai noto che la notizia dello sterminio sistematico degli ebrei a opera dei nazisti circolava in europa e negli stati uniti fin dal 1942. eppure ci vollero tre lunghi anni prima che si ponesse fine alla barbarie del genocidio. nel frattempo, nessuna azione militare specificamente finalizzata a sabotare la macchina nazista dell`orrore. nessuna iniziativa diplomatica esplicitamente rivolta a fermare la mano degli aguzzini. anzi, l`accoglienza di rifugiati ebrei in fuga dalla germania fu resa ancor piu` difficile e le porte delle frontiere si chiusero per loro quasi ermeticamente. perche`? theodore hamerow fornisce a questo inquietante interrogativo storico una risposta sgradevole ma molto precisa: l`olocausto non fu fermato prima perche` anche le democrazie occidentali furono percorse al loro interno da una fortissima ondata di antisemitismo, che impedi` ai governi di prendere misure concrete in soccorso degli ebrei. perfino negli stati uniti, si tento` di far passare le notizie sullo sterminio per semplice propaganda e la questione ebraica come un problema locale. frutto di un vastissimo lavoro d`archivio, il libro di hamerow documenta in modo sistematico perche` l`occidente lascio` mano libera alla follia omicida nazista. con una conclusione amara: pur sconfitto, hitler in un certo senso ha vinto perche` e` riuscito a spazzare via gli ebrei dall`europa.

vent`anni fa questo libro raccontava per la prima volta le storie normali di adolescenti gay normali. a casa, a scuola, al bar, in parrocchia, in vacanza. tirandoli fuori da un fasullo, grottesco, irreale "torbido mondo degli omosessuali". ma sottraendoli anche al piu` terribile dei coni d`ombra: quello dell`invisibilita`, della cancellazione di ogni identita` (agli altri, ma anche a se stessi) e dunque dell`impossibilita` di vivere, niente di meno. questo libro tenero e commovente - tessuto solo con le voci dirette ma intime dei ragazzi che in prima persona raccontano la loro vita quotidiana, spesso fatta di paura, di incertezza, di esclusione - finisce via via, col passare del tempo, per risuonare come un grido. oltre tremila lettere scritte all`autore dicono che "ragazzi che amano ragazzi" ha cambiato la vita di migliaia di persone, non solo omosessuali. ma come e` possibile che ragazzi piu` giovani di queste pagine affermino che storie di un`italia di vent`anni fa sono ancora le loro? significa che il poco o tanto che e` cambiato non basta. con l`implacabilita` di uno specchio, "ragazzi che amano ragazzi" ci rimanda oggi l`immagine di tutta l`arretratezza e l`incivile crudelta` di questo immobile paese. l`attualita` di questo libro e` un manifesto della vergogna italiana.

chissa` se e` vero che dietro ogni grand`uomo ci sia una grande donna. e vero che spesso dietro una grande donna non c`e` che lei. quando cristina di belgiojoso dirigeva in francia la "gazzetta italiana", terenzio mamiani protesto` che "un giornale politico, primo di tal fatta per l`italia, fosse diretto da una donna". poveri uomini: anche i piu` grandi. alessandro manzoni, per esempio, turbato dalla "mani`a di quella signora di diffondere l`istruzione ne` suoi contadini". cristina ebbe una vita straordinaria: "bambola da salotto, topo di biblioteca e strega, principessa rivoluzionaria e infermiera, zingara e pellegrina`". il poeta heine la descrisse come "una bellezza assetata di verita`". al centro della sua personalita`, dei suoi amori e delle sue peregrinazioni stette la passione politica. aspetto` lungamente la stagione che si chiamo` primavera dei popoli (nome tornato improvvisamente vivo ai giorni nostri), la preparo` e vi si preparo`. gli scritti qui raccolti su milano e venezia uscirono alla fine di quel 1848 a parigi. "la liberta` individuale puramente politica," pensava allora, "non e` favorevole che alla liberazione effettiva di alcune classi privilegiate... il principio realmente popolare, il principio democratico ed evangelico e` il principio dell`uguaglianza. "corsa poi a condividere la "democrazia pura" della repubblica romana del `49, pur annotando le "minchionerie molte e varie" dei triumviri, cristina fu a capo del soccorso ai feriti.

"la formula `fine del moderno` - entrata da tempo in uso e oggi forse anche uscitane - suggerisce l`idea, in qualunque modo la si voglia intendere, che del moderno qualcosa e` tramontato. che, poi, si sia definitivamente concluso si puo` anche discutere, ma non v`e` dubbio che nietzsche si colloca al centro di questo snodo e ne rappresenta il radicale crocevia. motus in fine velocior, e di questo nietzsche e` conseguenza e insieme manifestazione: non per caso formula la sua filosofia come un annuncio. per la stessa ragione, costituisce un punto di non ritorno, un inevitabile transito. cio` da` conto della ragione per cui proprio con nietzsche venga quasi spontaneo passare al `dopo nietzsche`. e lui che suggerisce d`oltrepassarlo. questo libro non e` percio`, ne` vuole esserlo, una ricostruzione storico-critica del pensiero di nietzsche, ma piuttosto insiste e si muove lungo quella traiettoria di pensiero, quella curvatura che nietzsche ha impresso alla filosofia come luogo proprio per sollevare questioni di verita`."

carolina ha quasi quattordici anni. e unica, come lo sono molte ragazze di quell`eta`. e un momento magico. ci sono le amiche con cui dividere i giorni e i sogni. ci sono i primi baci rubati nella penembra del portone. c`e` la musica che capita sempre al momento giusto e quelle parole che sembrano sempre parlare di lei. poi ci sono le feste. c`e` la scuola, ci sono gli scherzi tra gli alunni, a quel professore che e` un soggetto, ma anche gli esami da preparare. c`e` una nonna meravigliosa che la sa guardare in fondo all`anima. c`e` un fratello leggendario che aiuta il suo cuore a sognare. e l`amore? com`e` per davvero l`amore? ha forse gli occhi di massimiliano, incontrato per caso? e quello l`amore? chissa`... peccato che carolina ha perso il cellulare e con il cellulare tutto quello che sapeva di lui. pero` non ha dubbi, ritrovera` quel ragazzo. e cosi`, mentre sogna di arrivare presto tre metri sopra il cielo, la vita scivola spensierata tra le avventure di ogni giorno, tra le ombre della vita famigliare, ancora lontana dal sospetto e dalla sfiducia, accelera ogni volta che gli affetti le aprono il cuore, si arrampica con agilita` sulla speranza, sull`alba, sul futuro. la strada e` li`, di fronte a lei, invitante, morbida, infinita. e carolina e` pronta a essere felice.

una notte in una casa di campagna un uomo si risveglia al suono di una sirena di allarme aereo. l`ha gia` sentita a belgrado nella primavera del `99, quando la citta` era bombardata dagli aerei partiti dall`italia. anche sua madre conosce la stessa sirena, che precedeva i bombardamenti su napoli. quella notte intorno al tavolo della cucina loro due si ritrovano a parlare di uova al tegamino e di guerre, di un cuore malandato e di un diario di viaggio con la copertina rossa. e una notte d`insonnia e d`intesa. nell`alba seguente un vetro e` sufficiente a separarli. in "napo`lide" erri de luca parla di napoli e delle sue contraddizioni, del suo destino da quando, provvisoria "citta` nuova", fu fondata dai greci. de luca ne parla come di un luogo originario, di fasto, di vitalita` e vanita`. sulla sequenza calda della voce dello scrittore scorrono le immagini della citta` - della citta` che e` stata e continua a essere sostanza delle sue narrazioni, delle sue storie. il dvd, della durata complessiva di 39 minuti, contiene il cortometraggio "di la` dal vetro" scritto da erri de luca e andrea di bari, diretto da andrea di bari, e interpretato da isa danieli ed erri de luca; il making of del film; "napo`lide", un cortometraggio di francesco rizzi con erri de luca; una galleria fotografica.

ritorna barney thompson, barbiere di glasgow e killer per caso nella "bottega degli errori". in questa seconda avventura barney abbandona la sua piovosissima citta` per ritirarsi in un convento nel ghiacciosissimo nord della scozia. causa di questa fuga e` l`eccessiva notorieta` a cui lo sottopongono i media dopo che, per una forbiciata non proprio perfetta, ha ammazzato un paio di persone. l`accanimento dei giornali e` parossistico. barney diventa il capro espiatorio di qualunque cosa sia capitata in tutta la scozia, in qualsiasi epoca. come le sconfitte della squadra di calcio scozzese: "l`errore di billy bremner contro il brasile nel `74: colpa di barney thompson". ma barney non fa in tempo a rilassarsi che il convento viene funestato da un terribile serial killer che getta nello sconforto e nel terrore i poveri, ignari monaci e crea non pochi problemi all`ispettore capo mulholland e al sergente proudfoot, la coppia di poliziotti piu` strampalata che mente umana potesse inventare. citazioni letterarie e cinematografiche, con una trama surreale e molto noir, il libro conferma il particolare black humour di douglas lindsay.

"in fondo, chi puo` stabilire se questi tempi siano o meno tristi? ovviamente: chi li vive. chi li attraversa e li valuta. in questo caso, la mia tristezza dipende e deriva dalla `mia` difficolta` ad accettare quel che mi avviene intorno. faccio fatica e anzi non riesco a riconoscermi in questo territorio informe, in questa plaga immobiliare per me senza senso; dove le relazioni personali sono povere e rarefatte, dove le persone si chiudono e si isolano, comunicano attraverso i cellulari, internet, i social network, dove le paure sono le lenti degli occhiali con cui guardiamo gli altri e il mondo, dove il mondo e gli altri arrivano nelle case e agli occhi delle persone attraverso i media, dove la politica e` antipolitica, dove i partiti non sono piu` idee e associazioni ma leader e oligarchie, senza idee e senza associazioni; e vivono a pieno tempo nei telesalotti. fatico a orientarmi dove gli stranieri appaiono nemici, dove anche gli altri appaiono nemici. perche` tutti diventano stranieri - e potenzialmente nemici, altri da noi - in un mondo e in un territorio che non conosciamo e in cui non ci riconosciamo. per questo ho - e, forse, abbiamo - bisogno di bussole. per procedere e orientarsi nella nebbia, cognitiva ed emotiva, prodotta dal nostro tempo. almeno ai nostri - miei - occhi."

ai piu` giovani il nome feltrinelli evoca anzitutto una catena di librerie e poi la casa editrice che pubblica libri di successo, soprattutto di narrativa. per le generazioni meno giovani il nome e` associato ad alcuni grandi casi editoriali, come "il gattopardo" o "il dottor zivago", nonche` a un drammatico evento storico, la morte del fondatore della casa editrice, giangiacomo feltrinelli, nel 1972. questo libro non si occupa di quella feltrinelli e accenna appena a giangiacomo. si arresta infatti alla seconda guerra mondiale, quando la famiglia feltrinelli era considerata una delle piu` importanti del capitalismo italiano, a fianco degli agnelli, pirelli, volpi, orlando, breda, falck, cantoni, donegani: grandi famiglie che avevano legato il proprio nome alla nascita di una nuova italia, che avevano saputo trasformare, in poco piu` di un paio di generazioni, un paese fondamentalmente agricolo in una moderna nazione industriale. quando molti dei nomi piu` altisonanti del nascente capitalismo industriale italiano muovevano i primi passi sulla scena economica del paese, i feltrinelli avevano gia` alle spalle quaranta o cinquant`anni di storia, costellati di successi e iniziative in diversi settori economici. frutto di una ricerca condotta in vari paesi europei e in una trentina di archivi, primo fra tutti quello della famiglia, questo libro illustra la storia di tre generazioni di feltrinelli e delle attivita` economiche che hanno consentito loro di raggiungere le vette del capitalismo italiano ed europeo.

Subito in testa al box office e in concorso al Festival di Cannes - dove Nanni Moretti ha già trionfato dieci anni orsono con "La stanza del figlio" e vinto il premio per la regia con "Caro diario" - "Habemus Papam" è il film italiano più atteso dell'anno. Lo spunto di partenza sono i dubbi, i timori e l'insicurezza di un Papa appena eletto, il quale teme di non avere la forza morale e spirituale necessaria per assolvere il proprio, schiacciante compito. Viene allora scelto uno psichiatra per aiutare il Santo Padre a superare le proprie difficoltà personali. "Habemus Papam", in perfetta sintonia col miglior cinema di Moretti, mescola senza soluzione di continuità i toni comici e caustici più personali del cineasta con riflessioni decisamente più profonde. Come non essere curiosi di assistere ai duetti tra Moretti, che interpreta lo psichiatra, e uno dei colossi del cinema europeo, quel Michel Piccoli cui è stato affidato il ruolo del Papa?

sylvia, diciassette anni appena compiuti, viene investita nel pieno della notte dalla porsche di un calciatore argentino ventenne del quale finira` per innamorarsi. lorenzo, il padre di sylvia, abbandonato dalla moglie, disoccupato, tenta di ricostruirsi una vita assassinando il suo vecchio socio d`affari. leandro, padre di lorenzo e nonno di sylvia, uomo mediocre e pianista mancato, ora pensionato (la moglie aurora e` in ospedale in punto di morte), si gioca pensione e reputazione frequentando un bordello di periferia. tre protagonisti, una sola famiglia, una sola citta`. madrid. tre vite, tre biografie, tre prospettive: trueba esplora le possibilita` esistenziali del sentimento in un mondo in cui nulla e` piu` cio` che sembra. ognuno cerca di conquistare a modo suo un`identita` vincente, ma in verita` "bisogna saper perdere". "saper perdere" e` uno spaccato della madrid contemporanea, che rivela fino in fondo l`ansia dell`uomo di fronte alla felicita`: un oggetto quanto mai indefinito e impossibile da comprendere al di fuori della barriera della propria intimita`.

dalla napoli borbonica fastosa e miserabile, passando per la napoli sfigurata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, fino a oggi, per vicoli e palazzi, umide stamberghe e salotti sontuosi, si dipana il destino dello scurnuso, "il vergognoso". e uscito dalle mani sensibilissime dell`orfano sebastiano, ceduto ancora bambino al pastoraio tommaso iannacone come risarcimento per un lavoro non pagato. sebastiano ha disegnato e scavato nella creta il suo amore per il padre adottivo e maestro, perche` risuonassero per sempre la musica di quelle dita gentili e lo spasimo della bellezza. quel miracolo sopravvive nel tempo, attraverso proprietari diversi, nel farsi e disfarsi dei grandi presepi. passa di mano in mano destando ogni volta uno sgomento segreto. una sequenza narrativa che ha come protagonista la bellezza stessa, una bellezza umile che dice le ragioni di un durevole incantamento.

"alla fine gli anni macinano coincidenze. siamo a quarantanni dall`addio di luciano bianciardi al mondo. a quasi venti dalla prima edizione di questo libro che gli tolse la polvere della dimenticanza, restitui` un posto ai suoi romanzi e luce al suo viaggio solitario, scoperto da migliaia di nuovi lettori, incantati dalla sua ironia, dalla sua rabbia, ma anche dalla sua eccentrica preveggenza. con questa nuova edizione, luciano torna a casa, piu` o meno dove tutto comincio`, casa editrice feltrinelli appena nata, anno 1954, lui redattore fresco di maremme e minatori, sceso da uno dei tanti treni che in quei mesi, in quegli anni, stavano portando le braccia e le teste che avrebbero fabbricato a milano il miracolo economico. era il tempo giovane del dopoguerra. il futuro declinato per una volta al presente. nascevano non solo i palazzi e le fabbriche dalle macerie. ma anche le case editrici, i giornali, le agenzie di pubblicita` e naturalmente la televisione, che in una decina di anni avrebbero svezzato l`italiano medio dandogli uno specchio, una lingua, quattro ruote, una cucina americana, e qualche volta persino una rotonda sul mare. tutti (o quasi tutti) ne cantavano le lodi, tranne lui. il provinciale, il guastafeste che di tante addizioni conteggiava quel che andava perduto, a cominciare dai sogni per una italia diversa, un po` piu` giusta, non arresa alla religione del conformismo, del guadagno, dell`arrivismo, del piccolo e del grande potere."

gilgul, nella qabbalah ebraica, e` il frenetico movimento delle anime vagabonde che ruotano intorno a noi quando la separazione dal corpo e` dovuta a circostanze ingiuste o dolorose. tanto violenti possono essere i conflitti che attendono gli spiriti rimasti sulla terra, che la tradizione parla addirittura di "scintille d`anime" prodotte dalla loro frantumazione. gad lerner si addentra nel suo gilgul familiare, nelle "scintille d`anime" della sua storia personale. suo padre moshe` reca il trauma della galizia yiddish spazzata via dalla furia della guerra. dietro di lui si staglia enigmatica la figura di nonna teta, incompresa e dileggiata perche` estranea alla raffinatezza levantina della beirut in cui e` cresciuta tali, la moglie di moshe`. ma anche la beirut degli anni quaranta si rivela un recinto di beatitudine illusoria. vano e` il tentativo di rimuovere lo sterminio degli ebrei d`europa e la guerra d`indipendenza nella nativa palestina: anche se taciuti, questi eventi si ripercuotono nella vicenda familiare generando malessere e inconsapevolezza. un`indagine sulla memoria e sui conflitti familiari si rivela occasione per un viaggio nel mondo contemporaneo minato dalla crisi dei nazionalismi. una storia sospesa tra biografia e reportage.

"`le affinita` elettive` sono, di tutti i romanzi di goethe, il piu` artisticamente perfetto. [...] che cos`e` l`affinita` elettiva? lo chiedo a un vocabolario, e leggo: "e` la proprieta` di alcune sostanze di reagire tra loro formando composti nuovi". ci si chiede che cos`abbia a che vedere questo con un romanzo, dove sono in ballo personaggi umani. e la prima sorpresa e` questa: che goethe applica le leggi della chimica, delle scienze naturali, alla psicologia degli esseri umani. [...] un romanzo positivo? si`, perche` grande opera d`arte, che come tale e` positiva sempre; ma non come opera "edificante" (se le opere edificanti possono mai dirsi positive), perche` al contrario esso e` un libro che turba, che sgomenta, che pone mille interrogativi e non ne risolve alcuno: ma e` forse questa la sua vera e unica positivita`. [...] quando leggo "le affinita` elettive" sento quel sottile tremore ai nervi, meta` delizia meta` terrore, che pare colga gli animali quando sentono avvicinarsi il terremoto." (dal saggio introduttivo di italo alighiero chiusano)

in una chicago mitica e solforosa troviamo una piccola little egypt in esilio, forgiata sul dipartimento dell`universita` di chicago che l`autore ha conosciuto bene negli anni della sua formazione americana. in questo mondo claustrofobico e formicolante di vite `ala al-aswani intreccia storie di esistenze che si cercano e si perdono. sono esistenze strappate alla loro terra d`origine che vivono in un universo strano e straniero: la tentazione di conformarsi all`american way of life non e` abbastanza. l`egitto e` li`, nel cuore di un`america traumatizzata dagli attentati terroristici dell`11 settembre. quando viene annunciata la visita ufficiale del presidente egiziano a chicago, si mette in moto il sistema di sicurezza dell`ambasciata, orchestrato dal temibile safwat shaker, che controlla e sorveglia tutti gli egiziani residenti in america. complotto, manipolazione, proteste di liberta` e sottomissione al potere, coraggio e vigliaccheria: al-aswani trova cosi` l`ampiezza e l`ambizione del romanzo politico e riesce a esprimere la dolcezza dei sogni e la violenza delle contraddizioni del mondo quale lo conosciamo.

Giorgio Bocca: il ruvido, aspro decano dei giornalisti italiani, uno dei pochi che può ancora raccontarci il fascismo, i venti mesi di guerra di Liberazione, il sangue dello scontro fratricida e l'alba del 25 aprile 1945. E poi la ricostruzione, il boom visto dalle redazioni dei giornali più prestigiosi del paese, la scoperta della provincia, la doccia fredda del riflusso, gli anni di piombo e l'era del craxismo, fino alle incertezze di un presente così lontano dai sogni e dalle illusioni della Resistenza di rifondare un paese civile e democratico. Nel libro un intervista di 144 pagine. Nel DVD: "La neve e il fuoco" un'ora di intervista a Giorgio Bocca, che ripercorre la propria storia umana e professionale. In un'unica appassionata cronaca dell'essere italiano e insieme antitaliano, Bocca rievoca l'infanzia e l'adolescenza a Cuneo durante il Ventennio, il salto da Torino a Milano, la passione viscerale e intellettuale per la professione di giornalista, i grandi incontri, i viaggi da cronista al Sud, ma anche il suo rapporto con il lavoro e con il denaro, la fragilità della vecchiaia, il momento dei bilanci, in un intreccio continuo e necessario fra storia personale e storia del paese.

un padre semialcolizzato che nessuno sa come si guadagni da vivere, una madre un tempo bellissima, scampata ad auschwitz e preda delle proprie nevrosi: e la famiglia del giovane arnon, protagonista di questo romanzo d`esordio tradotto in tutto il mondo. il ragazzo, convinto che le persone piu` amate possano diventare i nostri peggiori nemici, e mosso da un`irrefrenabile curiosita`, divide la sua vita sregolata tra i bar di amsterdam e le prostitute. si succedono cosi gli incontri con marcella, natasja, astrid, sandra che devono pero` restare irripetuti, significativi proprio per la loro unicita`. del resto, per uno che cerca di evitare le classiche domande sulla vita, quelle frequentazioni sono le uniche possibili.

albert otto hirschman, economista, sociologo, storico delle idee, mette a fuoco il principio intorno al quale girava, e gira, la politica moderna: l`interesse. hirschman non sottovaluta il ruolo svolto dalle motivazioni materiali in altre epoche storiche, ma sostiene che i moderni siano stati gli unici nella storia a teorizzare sistematicamente la "naturalita`" dell`interesse come spontanea e benefica. non solo: sono stati anche i soli che abbiano presentato come una necessita` politica, economica e sociale la sostituzione dell`egoismo calcolato all`altruismo appassionato. hirschman ricostruisce la genealogia storico-culturale del moderno concetto di interesse, indicando gli autori che tra il cinquecento e il settecento (grosso modo da machiavelli a smith) ne avrebbero giustificato il ruolo positivo nella vita sociale, economica e politica. due fattori avrebbero giocato un ruolo determinante: la tesi della forza pacificatrice degli interessi (nel senso che mentre lo scontro fra le passioni puo` provocare conflitti, il misurato calcolo degli interessi in gioco puo` evitarli) e la capacita dei moderni di tradurre, grazie alla diffusione del denaro, l`interesse in termini di guadagni e perdite monetarie, oggettivamente quantificabili. un libro fondamentale per capire l`attualita economica e politica.

una carrella sul mare, piena di umanita` che fugge dalla guerra, dalla fame, dalla persecuzione, dalla tirannia, con il sogno di un altrove. fra loro, c`e` un vecchio. una specie di saggio o di sciamano che ha vissuto, in tempi diversi, molte vile in molti luoghi del mondo. assumendo via via le sue mutevoli identita`, risponde alle domande dei migranti. salvatore veca affida al suo vecchio, carico di anni, di sapere, di scritture, il compito di guardare dentro il nostro destino, il destino di un occidente che. una volta di piu`. si sporge sulla catastrofe possibile. la voce del vecchio e` la voce di una cultura che. per segmenti, per lacerti luminosi, e` tutta chiamata a raccolta, prima del silenzio, e contro il silenzio.

da anni le donne italiane tacciono. per fortuna non l`autrice de "il corpo delle donne". lei si e` ribellata alla dittatura dei media usando per il suo documentario di denuncia le stesse immagini televisive che quotidianamente offendono la dignita` femminile. "perche` le donne italiane continuano a sopportare una televisione che le umilia profondamente?" chiede lorella zanardo. "perche` le donne hanno silenziosamente introiettato il presunto modello maschile di bellezza e perche` le donne italiane accettano di lavorare piu` di tutte le donne europee?" attraverso i commenti che le lettrici del blog ilcorpodelledonne.com le inviano, lorella zanardo intuisce che il silenzio delle donne e` solo nella sfera pubblica, mentre nell`ambito privato sono in atto cambiamenti profondi che la societa` e la politica non sono in grado di riconoscere. dice lorella zanardo: "se con il documentario mi ero proposta di lavorare sulla consapevolezza delle donne, di stimolarla e se possibile di approfondirla, a partire dai danni provocati dalla tv, il libro contempla anche la proposta di un metodo concreto su come educare i piu` giovani a una visione critica dei media: `nuovi occhi per la tv` diventa cosi` un percorso formativo per cambiare, da subito e concretamente". piu` di un manifesto, piu` della ricostruzione di una stagione di lotta contro l`arroganza televisiva, "il corpo delle donne" e` innanzitutto la storia di una donna che ha finalmente detto basta all`abuso mediatico del corpo femminile.

credevamo di poter dimenticare tutto quello che abbiamo vissuto come cittadini italiani? michele serra si adopera perche` nessuno debba, perche` nessuno possa dimenticare cosa ci ha portato sin qui. di quando berlusconi regalo` alla regina d`inghilterra un reggiseno di pizzo, pregandola di indossarlo in sua presenza. di quando venne finalmente chiarito che "cariche dello stato" non si riferiva agli esplosivi usati durante la prima repubblica. e di quando il pd diede in affido i suoi elettori a chi garantiva di trattarli con umanita`. torna il breviario umano, sociale e politico di michele serra. in una nuova edizione piu` vasta, piu` ricca, ancora piu` tragicamente comica.

l`autrice ripercorre centocinquant`anni di storia della societa` italiana attraverso i galatei. i trattati di buone maniere sono sono testi che dettando regole e divieti, svelano le mentalita`, gli usi prevalenti e i mutamenti del costume. i galatei raccontano molte storie: quella dell`immagine che una collettivita` ha o vorrebbe avere di se`; quella dei criteri di normalita`, correttezza e signorilita`; quella delle elaborazioni dei modelli di comportamento che nascono da processi di contrattazione e di accordo tra i diversi ceti. all`indomani dell`unita` ai manuali di buone maniere fu assegnato il compito di rafforzare l`identita` nazionale, sotto il fascismo furono usati per imporre i modelli della nuova donna e del nuovo uomo fascisti, mentre nel secondo dopoguerra e durante il boom si sforzarono di pacificare i conflitti latenti e di arginare il caos di una modernizzazione che sconvolgeva certezze da lungo tempo acquisite. con il sessantotto, quando pareva che spontaneita` e informalita` valessero piu` delle regole, si ripresentarono le norme di comportamento in veri e propri controgalatei con cui si passa dall`arte di saper vivere ai manuali di sopravvivenza. dagli anni ottanta fino a oggi, in una cultura di massa sempre piu` frammentata e narcisistica, i galatei si trasformano in prontuari di rapida consultazione per apprendere velocemente quanto serve per il successo e la carriera. in piu` di un secolo, la storia dei tentativi di educazione e autoeducazione della borghesia italiana.

questa biografia si basa su una lunga ricerca durata cinque anni, su un`analisi rigorosa delle fonti, molte delle quali inedite, e sulle testimonianze di chi conobbe il che. in un libro che e` contemporaneamente un saggio, racconto d`avventure, giallo, kalfon, con una scrittura giornalistica e letteraria allo stesso tempo, fa emergere un`immagine del che inedita che va oltre gli stereotipi, per consegnarci la storia di un uomo collocato nel suo tempo, nella sua famiglia, nella sua malattia, che tanta parte ebbe nel forgiare il suo carattere e che cosi` profondamente influenzo` le sue scelte di vita. il volume contiene una prefazione di manuel vazquez montalban.

kimiko, giovane scrittrice di romanzi d`amore, esce con goro. una sera, dopo una visita all`acquario di tokio per vedere i delfini, fanno l`amore, ma kimiko capisce subito che la loro storia non ha futuro; goro convive infatti con un`altra donna, piu` grande di lui e dalla quale non vuole separarsi. kimiko decide allora di abbandonare tokio per trovare rifugio in un tempio vicino al mare, dove conosce mami, ragazza dalle doti soprannaturali. e da lei che viene a sapere di essere incinta. le notti di kimiko, i suoi sogni, si popolano di delfini, meravigliose creature che l`accompagnano, insieme ad akane, la bambina che porta in grembo, verso un futuro che non si era immaginata. un romanzo molto intimo, quasi privato, che apre una nuova area di esperienza emozionale del mondo di banana yoshimoto.

l`ultimo viaggio di un commesso viaggiatore alla ricerca di un`anima. bunny munro vende prodotti di bellezza, miraggi alle solitarie casalinghe della costa del sud dell`inghilterra. alla deriva dopo il suicidio della moglie e in lotta nel tentativo di mantenere una presa sulla realta`, bunny fa l`unica cosa che gli viene in mente: si mette sulla strada che e` sempre stata la sua, con il figlio bunny junior di nove anni a rimorchio. la peregrinazione diventa sempre piu` bizzarra e frenetica, e il viaggio lo porta inesorabilmente a una resa dei conti. sulla via, riemergono gli spettri del passato - padri decrepiti, fantasmi vendicativi, mariti gelosi e eccitati killer psicopatici e vengono a riscuotere i loro crediti. incandescente e moderno racconto morale, il romanzo e` anche il tenero ritratto di una complessa relazione padre-figlio da parte di un mito vivente della musica internazionale.

questo libro e` un atto d`amore. per la musica. per i suoni. per lo strumento, la tromba, compagno di strada di una vita. dentro c`e` tutto l`universo di un artista sempre piu` apprezzato e conosciuto sia in italia sia all`estero. c`e` il legame con le radici sarde, i silenzi di una campagna selvaggia rotti dal fruscio delle foglie e dai belati delle pecore. c`e` la scoperta della vocazione musicale e il severo tirocinio di un artista. c`e` l`incontro con miles davis, modello e ispiratore di sempre. e c`e` un`idea della musica come esplorazione incessante di paesaggi sonori. la tromba di fresu ha dato lustro alla nouvelle vague del jazz europeo, le sue incursioni nel pop e nella musica colta hanno contribuito ad aprirle nuove strade, la sua passione e generosita` hanno aiutato ad avvicinarla a un pubblico sempre piu` ampio. fresu si narra qui con voce semplice e intensa, rivelandoci oltre al musicista il maestro, l`organizzatore culturale, il viaggiatore innamorato dell`africa e di parigi, il tessitore di magie, di incontri e di storie.

"anni di piombo". con questa espressione un po` spettrale si e` creduto - e tuttora spesso si crede - di poter riassumere un intero decennio della nostra storia, quello che va dalla strage di piazza fontana del dicembre 1969 al "riflusso" degli anni ottanta. eppure sotto quella coltre di piombo restano ancora seppellite le tracce e le storie di troppi protagonisti, in primo luogo le vittime innocenti ma non inconsapevoli di una violenza che le ha travolte insieme ai movimenti e alle idee alle quali avevano deciso di dedicare la propria vita. e un passato che in italia non riesce ancora a passare, ma su cui non si riesce a costruire una memoria pubblica condivisa. non si tratta di difendere il decennio dai suoi detrattori. piuttosto, il tentativo e` quello di smontarlo, di sottrarlo a immagini troppo univoche. solo cosi` possono riemergere le coordinate di uno straordinario impegno politico e i contorni di una militanza dai tratti profondamente originali, solo cosi` riesce a rivivere uno "spirito del tempo" fatto non solo di violenza, ma di canzoni, film, intrecci della memoria e rapporto con la storia. un saggio sul passato recente che si fa riflessione sulle dinamiche profonde del nostro presente.

e san pietroburgo a ispirare e ospitare questi trentatre` attimi di felicita` sotto forma di altrettanti racconti. sfila un serissimo carnevale di malavitosi, impiegati, prostitute, turisti, miserabili e milionari, maschere che si alternano e incrociano su un palcoscenico sempre mobile che si tinge di giallo, rosa, nero e rosso. un microcosmo dove sesso e violenza sembrano spesso gli unici punti di riferimento. un mondo illuminato da quella felicita` che nessuno sembra trovare ma che si trova ovunque.

don gaetano e` uomo tuttofare in un grande caseggiato della napoli popolosa e selvaggia degli anni cinquanta: elettricista, muratore, portiere dei quotidiani inferni del vivere. da lui impara il giovane chiamato "smilzo", un orfano formicolante di passioni silenziose. don gaetano sa leggere nel pensiero della gente e lo smilzo lo sa, sa che nel buio o nel fuoco dei suoi sentimenti ci sono idee ed emozioni che arrivano nette alla mente del suo maestro e compagno. scimmia dalle zampe magre, ha imparato a sfidare i compagni, le altezze dei muri, le grondaie, le finestre - a una finestra in particolare ha continuato a guardare, quella in cui, donna-bambina, e` apparso un giorno il fantasma femminile. un fantasma che torna piu` tardi a sfidare la memoria dei sensi, a postulare un amore impossibile. lo smilzo cresce attraverso i racconti di don gaetano, cresce nella memoria di una napoli (offesa dalla guerra e dall`occupazione) che si ribella - con una straordinaria capacita` di riscatto - alla sua stessa indolenza morale. lo smilzo impara che l`esistenza e` rito, carne, sfida, sangue. e cosi` che l`uomo maturo e l`uomo giovane si dividono in silenzio il desiderio sessuale di una vedova, e` cosi` che l`uomo passa al giovane la lama che lo dovra` difendere un giorno dall`onore offeso, e` cosi` che la prova del sangue apre la strada a una nuova migranza che durera` il tempo necessario a essere uomo.

dato alle stampe alle soglie dei grandi mutamenti del 1989, "fiasco" e` imbevuto di uno dei piu` grandi timori dell`uomo dell`est europeo: il fallimento della liberta`, che si presenta, dall`altra parte del muro, come il fallimento della ricerca della felicita`. un fallimento, un fiasco, in cui si riconosce anche lo scrittore. imre kerte`sz, nato a budapest nel 1929, deportato ad auschwitz e liberato a buchenwald nel 1945, ha vinto il premio nobel per la letteratura nel 2002. kerte`sz impiego` circa dieci anni a scriere "essere senza destino" (pubblicato in ungheria nel 1975 e ignorato fino alla fine degli anni ottanta), il primo capitolo dell`ideale trilogia che prosegue con "fiasco" (1988) e "kaddish per un bambino non nato" (1989).

"l`insurrezione di milano", testo fondamentale del risorgimento e opera di un cattaneo in esilio, e` molto piu` di una mera cronaca degli eventi: riesce a trasfigurare quanto avvenne in quelle convulse giornate in una penetrante analisi del "ventre" politico di una - non ancora nata ma gia` percepibile nazione. spesso la storiografia ufficiale (per lo piu` vicina a casa savoia) ha ritratto in maniera agiografica l`anelito del popolo verso la liberta`, un anelito sicuramente presente ma mescolato a interessi economici potentissimi. le pagine lucide e infuocate di cattaneo (allora a capo del consiglio di guerra) ci fanno rivivere quelle giornate piene di passione civile come un vero e proprio "documentario" in presa diretta. ma, allo stesso tempo, ci ricordano le profonde aspirazioni federaliste (nel senso piu` nobile del termine) del suo autore, uno dei primi a sognare un`italia unita nelle sue differenze, cuore pulsante degli stati uniti d`europa.

"Bisogna cogliere il momento decisivo" diceva Henri Cartier-Bresson. E di momenti decisivi Inge Feltrinelli ha saputo coglierne tanti, accanto all'uomo che amava, mentre con il lavoro e la passione per i libri prendeva vita il sogno della letteratura come lucido progetto di elevazione sociale e culturale di un intero paese. La vita di Inge Schoenthal Feltrinelli, e di tutte le donne che è stata: la giovanissima ebrea sotto il nazismo, la fotografa di Hemingway e Picasso, la compagna di Giangiacomo e testimone, fino all'ultimo, della sua tormentata coerenza, in un'Italia ancora lontana dalla liberazione dei costumi. E poi, da quel giorno di marzo '72, l'anima di una delle case editrici più importanti d'Europa e la "regina dell'editoria", sempre carica di aspettative e ansiosa di meraviglie, intraprendente, indomabile, appassionata. Al DVD - della durata di 75 minuti - è allegato un libro con scritti di Inge Schoenthal Feltrinelli, contributi di L. Scarzella, S. Fiori, M. Maggiani, B. de Moura, J. Herralde, F.J. Raddatz, J.J. Rohwer, N. Aspesi, F. Augstein, S. Salis, P. Di Stefano, P. Zonca, C. Feltrinelli e interviste a Inge Feltrinelli.

pubblicato nel 1850, "frangois le champi" divenne in seguito un libro di culto per gli amanti della "recherche" proustiana, dove viene definito "straordinario". la storia del trovatello francois, allevato amorevolmente dalla moglie di un mugnaio, e` solo all`apparenza una favola di buoni sentimenti. nella forma di un romanzo di formazione nasconde infatti in ogni piega il motivo scabroso dell`incesto, che vede una madre adottiva trasformarsi dapprima in amica e poi in moglie. "frangois le champi" e` da sempre, a pieno merito, uno dei romanzi piu` celebri di george sand, scrittrice francese impegnata e anticonformista, di cui gustave flaubert ebbe a dire: "bisognava conoscerla come l`ho conosciuta io, per sapere quanta femminilita` c`era in quel grand`uomo".

il signor l. ha una questione aperta con le donne: negli ultimi tre mesi, sei appuntamenti con sei donne diverse. e non uno che abbia funzionato. il signor k. e` molto solo, e i suoi problemi sono cominciati con una frattura. ma non esistenziale, una banale frattura al polso. il signor f. ha qualche difficolta` a controllare l`aggressivita`, almeno cosi` dice sua mamma. il signor c. si sente la depressione appiccicata addosso e ha cambiato decine di specialisti, ma il dottor g. gli piaceva. la signorina d. pare di un altro secolo, lontanissima nel tempo perche` e` lontana da tutto. la signora a. logora i nervi. questo fa, in estrema sintesi. lo psicologo massimo cirri racconta i suoi incontri in un centro di salute mentale. vita vissuta all`interno del servizio sanitario nazionale, persone, dolori, umanita`. e infermiere sindacalizzate, colleghi pescecani, informatori farmaceutici avvoltoi e fascinose dottoresse con cui tuffarsi in un cappuccino tra una storia e l`altra. quando si ascoltano le storie degli altri si ripassa la propria e viene voglia di raccontarle tutte da vicino. perche` da vicino nessuno e` normale.

"mose`, primo alpinista, e` in cima al sinai. inizia cosi` il suo corpo a corpo con la piu` potente manifestazione della divinita`." erri de luca racconta l`eroe mose` con la grazia del grande scrittore che reimmagina, attraverso la scrittura, la grandezza sofferente dell`uomo alla guida di un popolo in fuga. "e disse": con questo verbo la divinita` crea e disfa, benedice e annulla. dal sinai che scatarra esplosioni e fiamme, vengono scandite le sillabe su pietra di alleanza. nell`impeto di un`ora di entusiasmo un popolo di servi appena liberati si sobbarca di loro: "faremo e ascolteremo". luogo di appuntamento e` il largo di un deserto, dove la liberta` e` sbaraglio quotidiano. notizia strepitosa: nell`antico ebraico, madrelingua, le parole della nuova legge sono rivolte a un tu maschile. le donne guardano con tenerezza gli uomini commossi e agitati. il dito scalpellino che scrive in alto a destra: "anokhi", io, e` il piu` travolgente pronome personale delle storie sacre.

quali sono le ventisette azioni dell`uomo civile? lo scoprirete a montelfo, il paese piu` magico e fantastico del mondo. in un romanzo di sfrenata comicita`, stefano benni monta un grande circo di creature indimenticabili: il nonno stregone, ispido manidoro, trincone carogna, sofronia e rasputin, archimede detto archivio, frida fon, lo gnomo kinotto, il beato inclinato, simona bellosguardo, il gargaleone e il cinfalepro, fen il fenomeno, piombino, raffaele raffica, alice, don pinpon e don mela, zito zeppa, la jole, gino saltasu`, il sindaco velluti, ottavio talpa, bubba bonazzi, bum bum fattanza, nestorino e gandolino, sibilio settecanal, tramutone, la mannara, giango, i fratelli sgomberati, bingo caccola e tamara colibri`, maria sandokan, adelmo il cupo, checca e caco.

"il tempio dell`alba" e` il terzo romanzo della "tetralogia del mare della fertilita`" (definitiva da national review "un`eredita` letteraria di caratura paragonabile a quella lasciata da proust") dopo "neve di primavera" e "a briglia sciolta". ne e` nuovamente protagonista honda shigekuni, nel suo ossessivo inseguimento di una magnifica donna (una giovane principessa thai conosciuta in un viaggio di lavoro a bangkok) e, allo stesso tempo, nella sua altrettanto appassionata ricerca dell`illuminazione. "il tempio dell`alba" e` una potente rappresentazione della vita in giappone dai primi fuochi della seconda guerra mondiale all`immediato dopoguerra, un palco sul quale va in scena il tragico anelito di un uomo ormai anziano alla ricerca della liberazione spirituale in un amore di esasperata sensualita`. mishima si conferma autore impareggiabile, sia per la qualita` assoluta della sua scrittura sia per il suo profilo umano discusso, discutibile e fuori dagli schemi.

come possiamo trasformare i sentimenti di amore per i nostri figli in comportamenti capaci di esprimere questo amore e di indirizzarli verso uno sviluppo sano? volersi bene, infatti, non significa automaticamente andare d`accordo. spesso atteggiamenti permissivi o, al contrario, autoritari nascondono l`incapacita` di crescere figli autonomi, in grado di realizzare il proprio potenziale, di giocare un ruolo nella vita che sia di amore e di rispetto verso se stessi e verso gli altri. jesper juul, uno dei piu` apprezzati terapeuti familiari del nostro tempo, offre ai genitori e alle coppie consigli utili per trovare la propria via nell`impostare e mantenere le relazioni all`interno della famiglia: non ricette di pronto consumo, tanto rapide quanto inefficaci, ma riflessioni che provocano e interrogano, una solida base per tutti coloro che cercano di definire il proprio ruolo come padri, madri e partner. jesper juul in questo libro spiega come compiere le scelte giuste anche in situazioni difficili e improntare la vita familiare ai propri personali valori.

autore inquieto e osservatore attento dei meccanismi del successo, bruce springsteen ha influenzato generazioni di giovani, venduto milioni di dischi e respinto definizioni ed etichette. accanto alla fama di irresistibile maestro di cerimonie del rock, ha maturato una sempre piu` consapevole identita` acustica e si e` fatto custode di un`antica tradizione popolare. i suoi personaggi sono operai, disoccupati, migranti, assassini, reduci di guerra, ex galeotti: tutti idealmente figli di tom joad, il protagonista di furore di john steinbeck. marina petrillo si lascia guidare dalla "voce folk", quella con cui springsteen sa rievocare i personaggi di steinbeck, i paesaggi di faulkner, le ballate di woody guthrie fino al blues, al gospel e allo spiritual. dai boschi stregati di nebraska al tour solitario di the ghost of tom joad, da devils & dust alle esperienze con la seeger sessions band e la campagna elettorale di barack obama, la voce folk e` quella in cui si materializza la voce del vero narratore. da li`, e soprattutto da li`, dice petrillo, affiora la voce del mistero e della passione civile. rigoroso nella ricostruzione di uno springsteen quasi inedito, "nativo americano" e` quasi una ballata.

un viaggio eccezionale nell`italia degli anni ottanta, attraverso i luoghi e le esperienze degli operai della fiat. un reportage che va oltre l`universo metallico delle grandi fabbriche automobilistiche, qui descritte in "presa diretta", per raccontare la vita nei casermoni di periferia, le metamorfosi avvenute nei paesini meridionali degli emigranti, gli operai divisi tra robot e lavoro contadino, le patetiche gite aziendali in cui si ricerca la socialita` un tempo vissuta nel sindacato. non e` solo la storia di una sconfitta collettiva, ma anche il racconto di mille vittorie individuali nell`inedita lotta per emanciparsi dalla condizione di operaio. un racconto pieno di sorprese e di imprevisti, che si dipana fra il piemonte e l`irpinia, milano e la brianza, termoli e cassino. gad lerner incontra gente indimenticabile, di tale ricchezza umana da coinvolgere come i protagonisti della migliore narrativa: operai costretti a mantenere la famiglia con un milione di lire al mese e altri che hanno trovato gli espedienti per guadagnare di piu`, e poi anche i loro figli rocchettari, i capireparto, i comunisti smarriti, gli specialisti in attivita` ricreative, gli esiliati dei reparti-confino, gli operai dalle mani d`oro. tra le catene di montaggio tradizionali e le nuove officine della robotica piu` avveniristica, si da` voce e identita` a cinque milioni di operai dimenticati, ma che pure continuano a evocare un`irrisolta questione di giustizia sociale.

"lungi dall`essere poco teatrale, re lear puo` ben dirsi l`opera piu` teatrale di shakespeare, e cio` nel senso che in essa il linguaggio del drammaturgo raggiunge la sua piu` alta, e specifica, intensita` ed espressivita`. ne` poteva essere diversamente. nel dramma, composto intorno al 1605 (poco dopo l`0tello e pressoche` contemporaneamente al macbeth) e dunque nel momento in cui piu` profonda era la sua riflessione sull`uomo e sulla sua condizione, shakespeare crea un linguaggio la cui `teatralita`` e` suprema perche` suprema e` la funzione che ad esso viene affidata; un linguaggio che, volendo esplorare e conoscere il movimento e le ragioni della vita, ha cosi` approfondito e arricchito le proprie specifiche risorse e qualita` da aver bisogno, come mai prima, del proprio elemento naturale, il teatro." (dalla prefazione)

l`ultima raccolta di poesie di edoardo sanguineti. che solo formalmente e` un libro postumo. "varie ed eventuali" e` stato consegnato in forma dattiloscritta pronto per la stampa. diventa, con la morte dell`autore, un lascito di ironia, acutezza, prensilita` sulle cose del mondo. un lascito paradossale che non indulge ad alcuna flessione testamentaria. il gioco, l`invenzione e l`avventura dentro il linguaggio - e dentro il mondo - staccano ritmi con erotica esuberanza, e con quasi comica accensione di smorfie e sberleffi. la deriva dell`occidente o piu` drasticamente dell`italia, la crisi economica mondiale, gli affanni della societa` civile e politica, barack obama incerto imperatore del mondo, le sorti degli amici, le nequizie dei nemici - tutto rifluisce in un "girotondo" di "storie crude e cotte", che rimescola beffardamente le carte. le "varie ed eventuali" di sanguineti appartengono al tenace teatro di una scrittura poetica che si protende diabolica sul filo come un saltimbanco che non teme le altezze e lo svanire: "e` un punto, appena, un puntolino, un niente: / sparisce, e via, velocissimamente".

la paura di volare e` una delle fobie maggiormente diffuse nel nuovo millennio. solo in italia le statistiche rilevano che oltre il 50% degli italiani vive il volo con uno stato d`animo che va dal semplice sentimento di disagio al vero e proprio terrore, e i dati sembrano indicare un progressivo aumento del fenomeno. la paura di volare e` assolutamente democratica: puo` colpire chiunque, in ogni momento della vita. "mai piu` paura di volare" prende per mano i lettori e li porta alla scoperta dell`origine e dei meccanismi della paura. e, cosa piu` importante, offre loro il modo per sconfiggerla per sempre e poter viaggiare finalmente con serenita` e tranquillita`. sia che siate "caratteri gialli" sia che siate "caratteri azzurri" - ebbene si`, la paura di volare ha un colore - in questo libro troverete tutte le risposte ai vostri dubbi, domande, perplessita`, ma soprattutto la possibilita` di adattare alla vostra specifica forma fobica la soluzione piu` indicata per ristabilire con l`aereo e il volo un giusto rapporto. prefazione di umberto guidoni.

"sapienza e` una condizione dello spirito, un modo di essere, e non un insieme di contenuti che si ritengano veri e saggi. il sapiente e` radicato nella sorgente delle cose, e dell`esperienza sapienziale possono farsi testimonianza scritta o orale parole, come quelle di eraclito, parmenide, empedocle in occidente, e delle upanishad o dello chuangtzu in oriente, che vibrano della risonanza mistica da cui sorgono. a differenza della filosofia, la sapienza e` un modo di essere, non di pensare, ed e` frutto del se`, mentre la filosofia lo e` dell`ego. i sapienti greci non erano uomini di scrivania, come forse amerebbero dipingerli a propria immagine e somiglianza gli esangui ermeneuti contemporanei, bensi` individui che intraprendevano una via di continua ricerca di se stessi, all`insegna del motto delfico gn?thi sauton, e da questa pratica di ricerca spirituale venivano trasformati fin nelle intime midolla, come i sapienti d`oriente. nel versante orientale, la sapienza e` un immenso commentario intorno alle folgorazioni mistiche e alle formulazioni religiose dei veda, che trovano sistemazione nelle upanishad. diversa e` la sapienza greca, in cui fioriscono personalita` spiccate, con maggiore differenziazione di linguaggio e di pensiero. ma i temi di fondo sono gli stessi, e con ogni evidenza la madre della sapienza d`oriente e d`occidente e` una sola e la medesima, benche` da essa germoglino frutti ben diversi."

"la storia delle chansons de bilitis rimanda due immagini ottocentesche della grecia molto diverse tra loro, ma unificate dal fatto di essere, comunque, la proiezione di un sogno: quello di chi, come pierre lou`ys (e i suoi molti ammiratori), la vagheggiava come il luogo della liberta` pagana e il momento felice in cui sentimenti, emozioni e sensazioni avevano potuto esprimersi al di la` di ogni forma di repressione, e quello di chi, come wilamowitz, la idealizzava come luogo dell`autodisciplina, del controllo di se`, della bellezza e della civilta` intese come risultato di una tensione intellettuale e morale che era stata alla base di ogni conquista scientifica, artistica e politica. che il sogno di pierre lou?s fosse, nelle linee generali, assai lontano dalla realta` abbiamo detto. ma anche la grecia di wilamowitz era in altro modo un sogno: che la disciplina dei greci e il loro controllo di se` fossero ispirati a una morale sessuale diversa dalla sua era cosa che neppure il principe dei filologi poteva ammettere. cosi` che, delle chansons, egli si impegno` a criticare con particolare accanimento, per denunciarne la falsita`, proprio l`unico aspetto che in qualche modo, sia pur molto approssimativo, poteva avvicinarsi alla realta`: l`amore tra due fanciulle in un thiasos, l`amore tra bilitis e mnasidika." (eva cantarella)

una guida rapida alla mente, un manualetto per imparare a conoscere composizione e meccanismi del cervello umano, una lettura scientifica gradevole e alla portata di tutti. ogni capitoletto delle sette sezioni in cui e` suddiviso presenta dapprima l`argomento, poi da conto delle piu` recenti ricerche e sperimentazioni in proposito, infine raccoglie alcune notizie curiose, strane o divertenti sul tema. si puo` cosi` imparare qualcosa su componenti, funzionamento, specializzazione, analisi del cervello; le sue funzioni in rapporto al corpo (il movimento, il sonno, i sensi ecc.) o quelle piu` complesse (la decisione, l`emozione, la creativita`, il linguaggio ecc.); il suo malfunzionamento e le malattie (dall`ictus all`alzheimer, dalla schizofrenia al coma); la sua cura (passando dalla psicoterapia alla neurochirurgia); i cambiamenti che vi si verificano e le cause di crescita o appassimento; infine le differenze individuali ascrivibili alle funzioni cerebrali (l`intelligenza, la personalita`, l`orientamento sessuale ecc.). con linguaggio semplice e tono spiritoso consente di saperne di piu` su di un organo affascinante, che ci riguarda tutti, che condiziona come nessun altro le nostre vite e che pare tutt`uno con la nostra identita` e individualita`.

milano, aprile. alina malavasi, una bella attrice non piu` giovane e famosa come un tempo, e` vittima di uno stalker. il caso, delicato per l`universo di privilegiati che tocca, e` affidato all`ispettore sebastiano rizzo. la questione sembra risolta, finche` la donna non viene trovata strangolata, nel suo attico del centro. e cosi` rizzo torna in pista, affiancato dal fido vice maurizio de carlo e dal medico legale marco intra. l`ambiente dorato in cui alina si muoveva pullula di possibili colpevoli. il vedovo, adalberto riccardi, odioso e odiato direttore di quotidiano. i due ex: il ciclista balestrieri e il modello marudi. l`inquieto e bellissimo figliastro brenne. l`ex moglie di riccardi, che accusava alina di averle rubato la famiglia. e poi ancora la dee-jay vanessa, rampante e ambiziosa. l`amica gallerista renata, che nasconde qualcosa. e quel fan di vecchia data, antonio capuano, che di alina sembra sapere tutto. tra coinvolgimenti sentimentali ed echi di un passato mai risolto, rizzo arriva alla fine delle indagini. ma quando il caso di alina sembra chiarito, al bell`ispettore i conti non tornano. il suo quarantesimo compleanno gli riservera` molte amarezze e aprile si confermera` il piu` crudele dei mesi. "io so tutto di lei" e` un noir di ritmo serrato, che procede per rapide inquadrature successive, intrigante per lo sguardo impietoso su doppiezza e ipocrisia del mondo dei vip. al quale si contrappone l`ombroso e tenace investigatore, a meta` tra marlowe e montalbano.

betti vive a parigi, e` appena uscita da un divorzio e per arrotondare lo stipendio lavora nella rosticceria araba di hassan. tra i clienti abituali spicca suleiman - algerino, professore in un liceo di periferia, musulmano praticante e depresso. betti e suleiman si guardano, si scrutano, lanciandosi occhiate di sfuggita e sperando che prima o poi uno dei due faccia un passo avanti. ma quando finalmente si incontrano casualmente a una festa e si parlano per la prima volta entrambi rimangono delusi. si immergono di nuovo nelle rispettive solitudini concedendosi qualche altro appuntamento. ed e` proprio la solitudine che alla fine salda il loro rapporto, che all`inizio ruota attorno alla voglia di betti di soggiacere alle fantasie erotiche dell`uomo, spesso al limite della violenza, ma che poi si tramuta in sincera intesa. betti riesce cosi` a rielaborare il trauma legato alla sua prima storia d`amore: ha solo quattordici anni quando si innamora di ennio - un meccanico trentenne sposato - con il quale, in cambio della sua innocenza, impara a conoscere i segreti del proprio corpo e del sesso. la moglie di ennio li scopre e denuncia il marito per pedofilia. betti e ennio scappano, vanno a torino, ma la polizia li blocca, nasce uno scontro a fuoco e ennio perde la vita. da allora betti non e` piu` riuscita a voltare pagina, ma soprattutto non e` piu` stata capace di ammettere con se stessa di meritare un futuro migliore. e forse con suleiman, un uomo cosi` diverso, ha l`ultima possibita`.

naboru kuroda ha tredici anni, vive a yokohama solo con la madre fusako da quando il padre e` morto, cinque anni prima. e un ragazzo duro e orgoglioso della propria insensibilita`, che ama pero` spiare la madre quando si spoglia nuda per coricarsi. una sera viene ospite da loro un ufficiale di marina, tsukazaki ryuji, e la donna gli si concede di nascosto dal figlio che pero` li osserva alla luce della luna. e questa sara` per lui un`esperienza voluttuosa e illuminante. intanto ryuji pur impacciato nell`esprimere e riconoscere i sentimenti, capisce che fusako, con la sua bellezza imperturbabile e sensuale, e` la donna della sua vita. naboru, da parte sua, prova a spiegare alla sua piccola banda di amici, nichilisti come lui e crudeli per scelta, che meraviglioso uomo di mare sia l`amante della madre. ma si ricredera` e dovra` rassegnarsi alla volonta` sadica dei compagni, al loro delittuoso anelito di negare ogni senso al mondo. mishima scandaglia con maestria il fondo oscuro dell`animo di questi ragazzi per i quali, che si tratti di un gatto sfortunatamente capitato nelle loro mani o di un uomo, conta solo la capacita` di non provare compassione o emozione nell`aggredire. per loro che si affacciano alla vita, la maturazione pare non consistere in altro che nell`impassibilita` davanti all`esperienza del sangue e della morte.

"verso la fine del 1924, sulla vetta dove nietzsche aveva avuto l`intuizione dell`eterno ritorno, lo scrittore russo andrei belyj fu colto da una crisi nervosa nel constatare l`inarrestabile avanzata della lava del supercosciente. quello stesso giorno e alla stessa ora, a non molta distanza da li`, il musicista edgar vare`se cadeva improvvisamente da cavallo mentre, per scimmiottare apollinaire, fingeva di accingersi ad andare in guerra. a me sembra che quelle due scene siano state i pilastri su cui fu edificata la storia della letteratura portatile. una storia europea, alle origini, e leggera quanto la valigia-scrittoio con la quale paul morand percorreva su treni di lusso la luminosa europa notturna: scrittoio mobile che ispiro` a marcel duchamp la sua boite-en-valise, senza dubbio il tentativo piu` geniale di esaltare il portatile in arte. la cassetta-valigia di duchamp, che conteneva riproduzioni in miniatura di tutte le sue opere, si trasformo` rapidamente nell`emblema della letteratura portatile e nel simbolo in cui si riconobbero i primi shandy."

vi siete mai chiesti che cosa succede ai vostri cibi nel microonde? perche` la carne rossa e` rossa (non dipende dal sangue)? se le pentole a pressione sono veramente a prova di esplosione? come cavarsela con crostacei e ostriche vive? perche` l`acqua bolle? leggere questo libro e le ricette che lo accompagnano sara` come mettersi ai fornelli con uno scienziato al vostro fianco, pronto a spiegare divertito tutti i fenomeni chimici e fisici nascosti nei vostri gesti e nei vostri piatti. einstein probabilmente non ne parlava al suo cuoco, ma se avesse dovuto spiegargli la scienza che sta dietro ai cibi e alla loro preparazione avrebbe fatto cosi`.

sabine e` una giovane donna olandese che sta per tornare al suo posto di lavoro ad amsterdam dopo un lungo periodo di assenza dovuta a una crisi depressiva. nove anni prima, quando ancora andava al liceo, ha vissuto un`esperienza traumatica di cui non conserva pero` memoria: e` scomparsa una sua compagna di scuola, isabel, e sabine ha rimosso il ricordo degli eventi di cui forse e` stata diretta testimone. il passato pero` pian piano riaffiora, grazie a una sorta di sdoppiamento tra la sabine matura e la sabine ragazzina. lei cerca intanto di proseguire la sua vita, continua a lavorare e avvia una relazione con olaf, un ex compagno di robin, suo fratello maggiore. ma le ricerche sulla scomparsa di isabel ben presto finiranno per travolgerne l`esistenza, nel momento in cui la polizia fa passi avanti determinanti nelle indagini, e fatti e persone cominciano ad apparire sotto una nuova luce. tra quelli che sveleranno un lato oscuro e nascosto del carattere ci saranno anche olaf e il bidello di allora groesbeek. poi con un ritmo sempre piu` incalzante il puzzle della misteriosa tragedia si ricompone. sino al conturbante finale.

il gesu` cristo di saramago, da alcuni cristiani ortodossi ritenuto blasfemo, e` un carattere fortemente spirituale, ma in tutto e per tutto umano, che incarna i dubbi e le sofferenze propri della condizione universale di uomo. il figlio di dio, dalla nascita a betlemme alla morte sul golgota, affronta le medesime esperienze descritte nel vangelo, qui pero` narrate secondo una prospettiva terrena, con spirito critico e senso logico. in questa storia non c`e` fede nei miracoli, bensi` coscienza di trovarsi in bali`a della volonta` di potenza di un dio padre distante e indifferente al dolore che provoca. la serie di disgrazie, stragi e morti che costellano l`esistenza di gesu`, fino al non cercato e non accettato compimento del destino di vittima sacrificale, diventa cosi` un`occasione per riflettere sulla contrapposizione tra bene e male, sulla problematicita` di fare il giusto tramite l`ingiusto, sull`imperscrutabilita` del senso della vita umana e sulla sconcertante ambiguita` della natura divina.

la scalata al potere dei talebani, il loro impatto sull`intera regione dell`asia centrale, il loro ruolo nelle strategie delle grandi compagnie petrolifere, il mutamento della politica estera americana. oltre a definire questi aspetti che sono ormai al centro di un`attenzione planetaria, ahmed rashid disegna con efficacia, e con la scorrevolezza tipica del buon giornalismo di marca anglosassone, l`attuale volto del fondamentalismo islamico, spiegando perche` proprio l`afghanistan sia diventato il punto cardine del terrorismo mondiale. dopo avere ripercorso gli avvenimenti storici che hanno portato alla cosiddetta "rivoluzione afgana" del 1973, l`autore analizza il movimento dei talebani sotto diversi piani e aspetti (l`interpretazione del corano, le politiche sociali, il coinvolgimento nel commercio dell`oppio, il rapporto con osama bin laden) per descrivere infine gli scenari piu` inquietanti del "grande gioco" di politica internazionale che ruota intorno alla questione petrolifera.

kaori e` una quarantenne single che lavora nel settore dell`importazione di abiti, accessori e articoli griffati dall`italia. viaggia spesso per lavoro, per acquistare la merce da rivendere nel negozio di una zia. parla molto bene la nostra lingua, avendo vissuto per un certo periodo in italia. sua cugina chie e` una ragazza sui trentacinque anni, estremamente silenziosa e introversa, che dopo la morte della madre si e` trasferita a vivere da kaori. fra le due si e` instaurato un rapporto di amicizia molto profondo. sara` un segreto nella vita dell`una e un amore nella vita dell`altra a scombussolare la serenita` della loro esistenza in comune e a portare chie a fare i conti con il proprio passato mettendo kaori davanti a una scelta dolorosa. un romanzo sull`amicizia, su come un`amica possa diventare anche una sorella, una figlia e una madre affettuosa.

tutta l`opera di james g. ballard e` un`autobiografia segreta. utilizzando se stesso come lente su cui far convergere i raggi della contemporaneita`, ballard ha costruito una delle mappe piu` acute dell`immaginario tardomoderno: media landscape e geometrie dell`atrocita`, tecnologia e sessualita`. ma ha sempre tenuto nascosta quella lente. adesso la svela, in questa straordinaria autobiografia. solo adesso, che si sente vicino alla fine, puo` raccontare direttamente la sua infanzia a shanghai, i lunghi anni dell`apprendistato alla vita nel campo di prigionia di lunghua, la morte prematura e insensata della moglie, la dedizione ai figli. come ogni autobiografia, neanche questa racconta la "verita`", inaccessibile per definizione, ma diventa un`inestimabile chiave di lettura per tutti gli altri suoi libri.

nel i960, il fotografo cubano alberto korda scatto` a ernesto che guevara una foto destinata a diventare la fotografia piu` riprodotta della storia. "la secondo vita del che" e` il racconto della incredibile metamorfosi di questa immagine che da scatto fortuito e` diventata uno dei simboli di ribellione per eccellenza e si e` poi trasformata in un brand stampato sugli oggetti piu` impensabili, dalle t-shirt ai preservativi. casey ne ripercorre la storia, dall`uso consapevole che ne fece fidel castro per promuovere la rivoluzione cubana, al suo imporsi come icona dopo la morte del che, anche grazie a personalita` come jean-paul sartre, giangiacomo feltrinelli e andy warhol che la portarono nel mondo. casey ne segue le tracce in europa, nelle americhe, in asia, tra dissidenti e governi rivoluzionari, idealisti e mercanti, nell`industria del turismo e nella nuova economia dell`informazione, nell`arte e sulle etichette delle bottiglie, mostrando come il processo di costruzione del mito e quello della sua mercificazione si sono intrecciati, fino a creare un simbolo immortale, una bandiera capace di rappresentare un`infinita` di significati, idee, desideri.

oggi che sulla terra incombono la minaccia del cambiamento climatico, nuovi disastri ambientali e il rischio di estinzione per molte specie, si presta sempre maggiore attenzione alla questione del vivere in modo sostenibile. eppure, anche chi e` sinceramente preoccupato e dimostra zelo nella giusta direzione ha difficolta` a individuare una motivazione personale che induca a uno stile di vita ispirato ai valori "verdi". quali sono i fondamenti etici dietro le nostre scelte? dove trovare la determinazione emotiva e spirituale per affrontare le molte sfide davanti a noi? a quali fonti attingere una saggezza "verde"? in questo libro stephanie kaza descrive quella che e` secondo lei "la via dell`agire verde". partendo da alcuni semplici spunti di riflessione del pensiero buddhista - quell`etica del nuovo millennio" di cui parla il dalai lama, fondata su compassione, moderazione e accettazione della responsabilita` universale per il benessere della terra - suggerisce come si possa agire nel concreto ed efficacemente con spirito ambientalista. al lettore, buddhista o meno che sia, si offre la possibilita` di meditare sull`impatto che la vita di ognuno di noi ha sull`ambiente cosi` da impegnarsi in iniziative pratiche in difesa della natura, non come obbligo civile astratto bensi` facendo del vivere verde un percorso personale basato su un`autentica consapevolezza etica.

"altman racconta altman" e` la storia di uno dei grandissimi registi americani, il frutto delle sue conversazioni informali con david thompson. altman, nato a kansas city nel 1925 e scomparso nel 2006 a los angeles poco dopo l`oscar alla carriera, e` stato per lo piu` restio a offrire un resoconto completo della propria lunga carriera, ma in questo libro si abbandona piacevolmente a un dialogo che ne ripercorre l`intero percorso artistico. partendo dagli esordi, come factotum in uno studio cinematografico, narra dei primi documentari, dell`esperienza in televisione, dei film fatti come regista e poi come produttore, racconta con entusiasmo della vita sul set che e` il suo vero elemento, di come nascono i film e della genesi delle loro idee da intuizioni improvvise, della sua liberta` dai copioni nelle riprese, dell`importanza per lui dell`indipendenza nella creazione e nella produzione, della passione per il suo mestiere. un mestiere dove contano l`atto del fare e il divertimento, e che lui stesso sintetizza cosi`: "per me girare un film equivale a fare castelli di sabbia". genio ribelle, provocatorio, trasgressivo, ma che ha goduto del rispetto e dell`ammirazione di tutti, ha legato il suo nome a opere inimitabili e indimenticabili, che hanno il sapore della genuinita` artigianale e insieme il tocco dell`arte, come l`esilarante "m.a.s.h.", il corale "nashville", lo sconcertante "quintet", il dissacrante "america oggi", fino agli ultimi "gosford park" e "radio america".

era il 1979 quando un giovane deciso a laurearsi sui movimenti autonomistici sbarco` per la prima volta in corsica. da allora vi e` tornato molte volte, in molti modi, e ogni volta si e` sentito a un tempo pago e insoddisfatto, desideroso di vedere ancora, e di capire. e l`amor di corsica, originato da quest`isola unica, dura, piantata al centro del mediterraneo in un magico cerchio di acqua, di popoli, lingue e culture, che parte dalla sicilia e va fino all`arabeggiante andalusia. l`autore percorre tutta l`isola, anche nei suoi angoli piu` segreti, e la racconta con le parole dell`innamorato fedele e corrisposto. durante il viaggio emergono, oltre a quelle forti del presente, figure e immagini antiche: seneca, napoleone, i deserti, il vino, le foreste. cosi` la corsica si rivela indipendente e orgogliosa, e ancora oggi, nella sua rocciosa immobilita`, sembra guardare impassibile i destini incerti degli uomini che la attraversano. "per me il gusto principale del viaggio non e` conoscere cose assolutamente nuove e diverse da quelle che conosco. e passione per le somiglianze piu` che per le differenze. puo` essere un nome, una scritta, un piatto, un intonaco, un panorama, qualsiasi cosa che metta in rapporto due punti diversi, e a me noti, di questa europa mediterranea di cui, alla fine, la corsica e` al centro. per chi concepisca il viaggio a questo modo, la corsica non puo` essere meta di un viaggio solo.

gerusalemme 1947: mentre gli eventi storici incalzano, un ragazzino ebreo di dodici anni vive un momento di grande significato nella sua vita. ora che e` adulto lo racconta. dopo l`olocausto, quando si rafforza il movimento clandestino per la nascita dello stato di israele, anche lui ha fondato con un paio di amici una societa` segreta con l`obiettivo di combattere gli inglesi, che occupano la palestina, rivendicando il diritto a una patria dopo tanta sofferenza. lui e` soprannominato profi, abbreviazione di professore, perche` e` molto intelligente, ha una cultura enciclopedica, ama studiare le parole e leggere. di carattere e` comunque socievole e vivace, si considera coraggioso come una pantera e gode della simpatia dei compagni di gioco e di cospirazione. almeno fino al giorno in cui non fa amicizia con il nemico, un sergente inglese che gli insegna la sua lingua in cambio di lezioni di ebraico. da quel momento agli occhi degli altri diventa un vile traditore, e come tale va punito nonostante la sua pretesa di innocenza. "una pantera in cantina" racconta una piccola grande storia di emozioni e sentimenti adolescenti, un`avventura di amicizia e di crescita, che pone domande incalzanti sulla colpa e sulla fiducia, in un contesto storico di epocali stravolgimenti. profi e` infatti testimone di fatti piu` grandi di lui, ma ci consente di coglierne appieno gli effetti sulle relazioni umane grazie al suo sguardo ancora candido, alla sua sensibilita` intatta.

il mondo siede su due bombe: la crisi ambientale e quella sociale. mentre le risorse si fanno sempre piu` scarse, alcuni segnali relativi al cambiamento del clima indicano che gli equilibri naturali si stanno alterando in maniera irrimediabile. nel contempo la maggior parte della popolazione non riesce a soddisfare neanche i bisogni fondamentali. ci troviamo di fronte a un dilemma: piu` crescita economica per uscire dalla poverta` o meno crescita economica per salvare il pianeta? e possibile passare dall`economia della crescita all`economia del limite, facendo vivere tutti in maniera sicura? questo libro dimostra che e` possibile purche` si mettano in atto quattro rivoluzioni che riguardano stili di vita, tecnologia, lavoro ed economia pubblica.

il vostro bambino si rifiuta di mangiare: urla, serra le labbra e allontana il piatto. la sera, quando siete distrutti dal lavoro e sognate il sonno profondo, lui si catapulta puntualmente nel lettone e neanche un carro attrezzi riesce a smuoverlo. non vuole andare all`asilo, si rifiuta di usare il vasino, piange e non si capisce perche`. "questo e` mio!" urla un fratellino."no, lascialo, e` mio!" risponde l`altro... quante volte vi e` capitato di assistere a scene come queste? e poi, quale gioco proporgli? come "intrattenerlo" senza ricorrere a "mamma televisione"? come fargli rispettare le regole? quante attenzioni dedicargli senza viziarlo? a questi e molti altri interrogativi rispondono le tate piu` famose d`italia. direttamente dalla trasmissione televisiva s.o.s. tata, munite di quadernone e penna, tata renata e tata francesca accorrono in vostro aiuto a suggerirvi tutte le strategie per sopravvivere alla caotica vita familiare. grazie alla loro preparazione ed esperienza sul campo, sapranno darvi ricette di ogni tipo per crescere i vostri bambini con qualche regola d`oro ma liberi di esprimere la loro personalita`. non un manuale del perfetto genitore, ma un ricettario utilissimo per trovare voi stessi le risposte alle vostre domande e intraprendere la strada piu` giusta per crescerli liberi e sereni. vedrete, basteranno semplici ingredienti come costanza, razionalita` e un pizzico di fantasia, e saprete adempiere al meglio al difficile e meraviglioso compito di genitori!

storia d`amore che si trasforma in ossessione e sfocia in omicidio, il primo romanzo di sabato, apprezzato tra gli altri da albert camus, thomas mann e graham greene, e` una meditazione sulla condizione patologica dell`artista o, piu` in generale, sulla patologia della conoscenza. la voce narrante e` quella di un pittore, juan pablo castel, un uomo solitario che si sente come imprigionato in un tunnel che lo isola dagli altri. dopo il processo che l`ha condannato a scontare la sua colpa, descrive in pagine di grande e impietosa lucidita` il proprio amore per maria iribarne, la moglie di un altro uomo. lei costituisce per lui l`unica residua possibilita`, sebbene parziale, di contatto con il mondo attraverso la sua arte. almeno fino a quando lui non si accorge che anche questa forma di comunicazione e` irrealizzabile e arriva, in un crescendo drammatico di delirio, a eliminare l`oggetto stesso della sua allucinata e contorta passione. "e esistita una persona che mi potrebbe capire. ma fu, precisamente, la persona che ho ucciso."

la quasi centenaria edena rievoca la propria vita e quella del suo popolo, gli etoni. edena e` la figlia del capo villaggio assanga dju-li, in camerun. bambina all`inizio del romanzo, la vediamo crescere di capitolo in capitolo. non bella, ma forte e intelligente, di carattere non somiglia ne` alla madre andela, donna devota e rassegnata, ne` alla seconda moglie del padre, l`edonista e sfrontata fondamento di piacere. a fianco del padre si sente al riparo dai pericoli che minacciano la sopravvivenza della comunita`, ma la colonizzazione avanza, sotto i tedeschi prima, poi sotto i francesi, e l`autorevolezza del capotribu` ne viene travolta. edena intanto, sebbene innamorata del primo convertito al cristianesimo nel villaggio, viene data in sposa al padre di lui, il successore designato di assanga, gazolo, che le impone una vita di frustrazioni e umiliazioni. finche` lei non si ribella e fugge nella giungla, per poi rifugiarsi nel locale gestito da fondamento di piacere dove scopre quanto sia facile il passo dalla sottomissione alla prostituzione. una volta fuggita dal villaggio ha acquisito maggiore consapevolezza di se`, e la maturita` dell`indipendenza le fa capire meglio la fragilita` umana, l`ipocrisia delle convenzioni e il destino della sua gente, una civilta` in via di dissoluzione.

nel 1995 il montalban saggista impegnato aveva previsto che cosa sarebbe accaduto in campo politico negli anni a venire. questioni che adesso sono sotto gli occhi di tutti. l`immaginario che aveva nutrito generazioni di uomini nel ventesimo secolo e` crollato e con esso sono andati in crisi il sistema democratico e la sinistra occidentali. sono scomparsi gli intellettuali critici, e` ricomparso l`integralismo. l`europa ha abbandonato l`idea che lo stato abbia finalita` di emancipazione e ha rinunciato a essere una possibile terza via tra capitalismo selvaggio e barbarie. eppure sopravvivono le ragioni che avevano generato quegli ideali. montalban passa in rassegna le cause delle degenerazioni delle attuali democrazie - l`evoluzione dei moderni partiti, liberal-conservatori e socialdemocratici, la rimozione del comunismo con la caduta del modello sovietico, le nuove poverta` e ingiustizie, la falsa o cattiva coscienza del nord, per individuare una via d`uscita. e come se vivessimo in un pianeta delle scimmie sopravvissuto a una terza guerra mondiale fredda, dove dobbiamo espiare i sogni utopici, rassegnarci alla civilta` consumistico-capitalista, rinunciare a un mondo migliore. montalban pero` rifiuta tale pessimismo, non si pente di aver creduto nel progresso della democrazia e fa appello alle coscienze critiche per ricostruire una ragione democratica e lottare a favore del bene delle verita` possibili, ma soprattutto contro il male delle non verita` evidenti.

sono gli anni che seguono la morte della figlia paula. isabel allende adotta la forma "diario" per fare la cronaca della famiglia, faticosamente riunita in california dal 1992 al 2006. i ricordi si intrecciano alle riflessioni sulla vita, sulla sua opera e sul mondo contemporaneo. due leitmotiv danno coesione all`insieme: la relazione amorosa con il secondo marito willie e l`ansia di costituire e difendere una grande tribu` familiare. con intelligenza e autoironia isabel ci mostra le difficolta` di tenere insieme un clan variegatissimo e di dominarlo; in una sorta di messa a nudo delle proprie inclinazioni, ci dice che un`innata generosita` puo` facilmente travalicare in esercizio di potere e controllo nelle altrui vite per modificarne il corso. gli episodi teneri, burleschi si intrecciano a quelli tragicomici o drammatici e la narratrice esibisce una tolleranza imperturbabile per le passioni e un`intolleranza viscerale nei confronti dell`ingiustizia. non mancano le acute riflessioni sull`incombere della terza eta`, sulle proprie debolezze, sulla fatica di sbagliare. si esce dalla lettura con la sensazione di aver attraversato una grande galleria di ritratti familiari, di aver vissuto una cronaca di affetti che ci riguarda da vicino.