

non sempre un`opera prima segna la nascita di uno scrittore. ma se si tratta di william faulkner, e se la materia del romanzo ha il sapore di un regolamento di conti, o di un risarcimento, il miracolo puo` avvenire. quando "la paga dei soldati" esce per la prima volta, nel 1926, faulkner ha trascorso gli otto anni dalla fine della grande guerra raccontando episodi del conflitto; e l`impressione che il lettore comune ricava dal libro e` che il suo protagonista, il tenente donald mahon, sia un alter ego dell`autore. cosi` non e`, dal momento che faulkner, scartato dall`aviazione americana per un problema di centimetri e poi arruolatosi sotto falso nome in quella canadese, non aveva fatto in tempo a partire per l`europa prima dell`armistizio: dunque non era stato, come mahon, orribilmente ferito in combattimento, ne` aveva dovuto attraversare una tormentosa convalescenza affidandosi alle cure di tre donne la sensuale fidanzata cecily, "insincera come un sonetto francese", la governante emmy, sua amante anni prima per una sola notte, e la giovane vedova margaret powers. il dolore e le passioni di mahon - o di quanto resta di lui si trasformano cosi` in quell`urlo che di faulkner diverra` piu` tardi l`emblema: e in un magnifico furore che investe le passioni e le miserie di un intero microcosmo, su su fino alla "muta cacofonia dorata delle stelle".

il romanzo racconta le vicissitudini e le avventure di un gruppo di ragazzi, ambientate nella tarda primavera del 1918, in una cittadina dell`alta ungheria lontana dal fronte, dove la vita, placida e sonnacchiosa in apparenza, e` profondamente inquinata dalle venefiche esalazioni della guerra. abbandonati a se stessi mentre i padri combattono chissa` dove, i giovani in bali`a dei demoni della loro "rivolta contro l`utile e il pratico", dichiarano guerra al mondo degli adulti inventandosi giochi molto, troppo pericolosi. un oscuro commediante, che diventa il loro mentore occulto coinvolgendoli nelle sue trame perverse, li trascinera` verso un epilogo tragico e inevitabile.

"grazie alla complessita` e flessibilita` della struttura, alla ricchezza dei toni, alla varieta` dei personaggi, la commedia pulsa di una incantevole vitalita`. nella velocita` straordinaria di una lingua spiritosa, ironica, frizzante, il mondo di messina brilla per sofisticazione e varieta`. articolato e ricco e` quel mondo, anche di ombre. c`e` il principe e c`e` il servo, il fool, il clown, il nobile, il cortigiano, il villain, il buono e il cattivo, il giusto e lo sciocco, tutti vicini, tutti insieme, nella stessa sarabanda. molteplici le voci e i toni. e perfetto l`incastro... tanto per fare un esempio, se e` vero che c`e` in commedia un carattere melanconico, come il saturnino don john, a equilibrare la bilancia zodiacale degli umori, ecco beatrice, nata, come lei stessa annuncia, sotto una stella ballerina. della danza delle stelle beatrice ripete il passo nell`allegria che sprizza da lei da tutti i pori, ma soprattutto trionfa nella lingua. i battibecchi tra lei e benedick sono la fonte principale della vitalita` comica della commedia. da` gusto assistere all`esuberanza inventiva, all`iperbole scherzosa dei due giocolieri. non a caso il re carlo assegno` un nuovo titolo alla commedia: beatrice e benedick. cosi` la chiamo`, assumendo a trama principale, quella che e` in verita` la trama secondaria." (dall`introduzione)


don gaetano e` uomo tuttofare in un grande caseggiato della napoli popolosa e selvaggia degli anni cinquanta: elettricista, muratore, portiere dei quotidiani inferni del vivere. da lui impara il giovane chiamato "smilzo", un orfano formicolante di passioni silenziose. don gaetano sa leggere nel pensiero della gente e lo smilzo lo sa, sa che nel buio o nel fuoco dei suoi sentimenti ci sono idee ed emozioni che arrivano nette alla mente del suo maestro e compagno. scimmia dalle zampe magre, ha imparato a sfidare i compagni, le altezze dei muri, le grondaie, le finestre - a una finestra in particolare ha continuato a guardare, quella in cui, donna-bambina, e` apparso un giorno il fantasma femminile. un fantasma che torna piu` tardi a sfidare la memoria dei sensi, a postulare un amore impossibile. lo smilzo cresce attraverso i racconti di don gaetano, cresce nella memoria di una napoli (offesa dalla guerra e dall`occupazione) che si ribella - con una straordinaria capacita` di riscatto - alla sua stessa indolenza morale. lo smilzo impara che l`esistenza e` rito, carne, sfida, sangue. e cosi` che l`uomo maturo e l`uomo giovane si dividono in silenzio il desiderio sessuale di una vedova, e` cosi` che l`uomo passa al giovane la lama che lo dovra` difendere un giorno dall`onore offeso, e` cosi` che la prova del sangue apre la strada a una nuova migranza che durera` il tempo necessario a essere uomo.

considerati tra i capolavori della letteratura del novecento, questi quindici racconti - terminati nel 1906 ma pubblicati soltanto nel 1914 perche` per la loro audacia e realismo gli editori li rifiutarono - compongono un mosaico unitario che rappresenta le tappe fondamentali della vita umana: l`infanzia, l`adolescenza, la maturita`, la vecchiaia, la morte. fa da cornice a queste vicende la magica capitale d`irlanda, dublino, con la sua aria vecchiotta, le birrerie fumose, il vento freddo che spazza le strade, i suoi bizzarri abitanti. una citta` che, agli occhi e al cuore di joyce, e` in po` il precipitato di tutte le citta` occidentali del nostro secolo.





questo e` un libro per femmine. per quelle che rimpiangono la cesta dei giocattoli e per quelle che vorrebbero vivere dentro la trousse dei trucchi. per quelle che aspettano il principe azzurro, per quelle che non lo vogliono, per quelle che lo hanno trovato e per quelle che hanno bisogno di una bussola. e un libro per quelle che da grandi governeranno il mondo ma adesso non riescono a crederci. e un libro per chi vuole fare la vigilessa del fuoco, la chirurga e la pittrice, pero` insieme. e un libro per quelle che non si vergognano a dire che hanno le mestruazioni. per quelle che sognano il primo bacio e quelle che gia` sanno quel che verra` dopo. per quelle che non hanno paura di niente e per quelle che se la fanno sotto. questo e` un libro per figlie. ma anche un po` per mamme. e magari anche per qualche zia. eta` di lettura: da 13 anni.

nel 1925 un pavese diciasettenne aveva progettato ed iniziato un romanzo. l`aveva intitolato lotte di giovani; era una storia adolescenziale: grandi sogni alternati a lugubri scoramenti e precoci idee di suicidio. e` un incunabolo di molti temi e stati d`animo del pavese maturo. del progettato romanzo rimangono appunti e schemi e solo un capitolo concluso. pavese lascio` ben presto cadere il progetto per passare ad una serie di racconti, in cui appaiono i temi dell`america letta attraverso il cinema, quelli delle conquiste tecnologiche, o la macchina e l`aereo, echi di una cultura futurista. il libro riunisce tutto il pavese narratore degli anni venti. il materiale e` inedito; e` conservato nell`archivio pavese dell`universita` di torino.




gerusalemme, l`inverno tra la fine del 1959 e l`inizio del 1960. shemuel asch decide di rinunciare agli studi universitari, e in particolare alla sua ricerca intitolata gesu` visto dagli ebrei, a causa dell`improvviso dissesto economico che colpisce la sua famiglia e del contemporaneo abbandono da parte della sua ragazza, yardena. shemuel e` sul punto di lasciare gerusalemme quando vede un annuncio nella caffetteria dell`universita`. vengono offerti alloggio gratis e un modesto stipendio a uno studente di materie umanistiche che sia disposto a tenere compagnia, il pomeriggio, a un anziano disabile di grande cultura. quando si reca all`indirizzo riportato nell`annuncio, shemuel trova una grande casa abitata da un colto settantenne, gershom wald, e da una giovane donna misteriosa e attraente, atalia abrabanel. si trasferisce nella mansarda e inizia a condurre una vita solitaria e ritirata, intervallata dai pomeriggi trascorsi nello studio di gershom wald. chi e` veramente atalia? cosa la lega a gershom? di chi e` la casa dove vivono? quali storie sono racchiuse tra quelle mura? shemuel asch trovera` la risposta nel concetto di tradimento, non inteso in senso tradizionale, bensi` ancorato all`idea che si ritrova nei vangeli gnostici, dove emerge che il tradimento di giuda, aver consegnato gesu` alle autorita` e a ponzio pilato, non fu altro che l`esecuzione di un ordine di gesu` stesso per portare a termine il suo disegno.




a questo esperimento casaleggio lavorava fin dalla fine degli anni novanta, quando - amministratore di webegg - comincio` a testare nei forum intranet dell`azienda i meccanismi di formazione e produzione del consenso attraverso le reti. ma quello era solo l`inizio. l`esperimento si sviluppa attorno a un nocciolo: propaganda, propaganda, propaganda. sociale, pianificata, centralizzata, virale. testi e scaletta dei vday (gli eventi che rappresentano di fatto l`antecedente storico del movimento) sono gia` coordinati da due dipendenti della casaleggio. grillo e` l`innesco per far evolvere l`esperimento a un livello superiore: e` il frontman, l`uomo del consenso elettorale che puo` coagulare e incarnare un sentimento di rivolta contro il sistema, ormai fortissimo nella societa`. in questa prima stagione il movimento predica alcune cose con integralismo militare: il rifiuto assoluto di comparire nella tv italiana, la promessa di dimezzare lo stipendio ai suoi futuri politici e di vivere secondo uno stile di vita francescano, la posizione contro l`euro e lo scetticismo verso l`unione europea. al contrario, promette la democrazia attraverso internet ed esalta la meritocrazia, denunciando la piaga dei tanti ragazzi italiani costretti a cercare fortuna all`estero. per ognuno di questi cavalli di battaglia emergera` lo scollamento tra come il movimento si e` proposto inizialmente a elettori e attivisti e quel che realmente ha fatto sino a oggi.

zazie, una ragazzina ribelle e insolente, arriva nella parigi degli anni `50 dalla provincia. il suo sogno e` vedere il metro; ma se uno sciopero glielo impedisce, nessuno puo` trattenerla dal salire su quella giostra vorticosa che per lei diviene parigi. fugge disinvolta dall`olezzo dello zio, ballerino travestito, per incontrare, grazie alla sua vitalita` straripante, una galleria eterogenea di personaggi: un conducente di taxi, diabolici flic, la dolce marceline, una vedova consolabile, un calzolaio malinconico e un querulo pappagallo.

da quando era bambino, dave grohl ha sempre misurato lo scorrere del tempo attraverso la musica. a partire dalla memoria delle prime note di una canzone e` in grado di risalire a un tempo e un luogo precisi, dalle radio am negli anni settanta all`ultimo microfono davanti al quale si e` esibito, ricostruendo uno dopo l`altro tutti i momenti della sua vita. che sia uno dei musicisti piu` preziosi dei nostri tempi e` noto a tutti, ma in questo libro si rivela anche uno scrittore capace di raccontare la sua storia mettendoci il cuore, cosi` come fa quando scrive le sue canzoni. in the storyteller dave grohl ha scelto di fissare i momenti piu` importanti di una vita straordinaria fatta di momenti ordinari, offrendoci un ritratto reale, raro e onesto. che si tratti dei primi tour con gli scream o della folgorante ascesa e tragica fine dei nirvana, della creazione dei foo fighters o della fatica di conciliare il ruolo di padre con gli impegni da rock star, queste pagine traboccano di vita e umorismo, e ci permettono di vedere il successo con lo sguardo sincero e puntuale del suo autore.

non e` solo musica, il jazz. e anche un modo di stare nel mondo, e un modo di stare con gli altri. al cuore della sua "filosofia" ci sono l`unicita` e il potenziale di ciascun individuo, uniti pero` alla sua capacita` di ascoltare gli altri e improvvisare insieme a loro. e stato creato dai discendenti degli schiavi, ma sa parlare di liberta`. e figlio della malinconia del blues, ma sa lasciarsi andare alla felicita` piu` pura. le sue radici sono nella tradizione, ma la sua sfida e` la continua innovazione. e anche se vive di tensioni armoniche e ritmiche, ha saputo e sa essere ancora messaggero di pace. wynton marsalis fa leva sulla sua eccezionale storia artistica e sull`eredita` dei grandi maestri per introdurci in questo universo fatto di opposti che si riconciliano. con la passione del protagonista racconta storie del presente e del passato. con la competenza dello studioso spiega cosa e come ascoltare. e soprattutto mostra come le idee centrali del jazz possano aiutare le persone e le comunita` a cambiare il loro modo di pensare e di agire, con se stesse e le une con le altre.

a tel kedar, una tranquilla cittadina israeliana nel deserto del negev, abitano noa e theo, il cui rapporto, in una fase stagnante, si incrina quando a lei viene affidato il compito di dare vita a un centro di riabilitazione per giovani tossicodipendenti. aiutata da muki, agente immobiliare, da linda, una timida divorziata, e da lumir, un pensionato, noa si dedica al progetto con entusiasmo e idealismo, pronta a lottare contro l`opposizione di tutta la comunita` che teme che un simile centro possa portare droga e criminalita`. non vuole mostrare le sue debolezze e chiedere l`aiuto di theo, e lui non vuole interferire dove non richiesto. se per un verso la vicenda sembra mettere a dura prova la loro relazione, dall`altro dimostra l`affetto struggente, l`infinita tenerezza e l`amore profondo che ancora li lega. sullo sfondo, le vite degli altri abitanti di tel kedar, persone colpite da grandi tragedie, ma anche personaggi buffi, pieni di vitalita` e di speranze. con "non dire notte" amos oz torna a esplorare l`animo umano, raccontando la realta` quotidiana di una comunita` lontana da tel aviv o gerusalemme e che, pur chiusa dietro un filo spinato sorvegliato da guardie, cerca di vivere la vita normale di qualsiasi altra cittadina del mondo."

nino, giovane panettiere siciliano, viene catturato dopo l?8 settembre. dell?armistizio non ha capito granche, credeva che i tedeschi lo rispedissero a casa dalla sua famiglia, nelle madonie, invece quel treno lo ha portato in un campo di prigionia oltre le alpi, a patire fame, freddo e paura. nino e un imi, un internato militare, senza nemmeno i diritti di un prigioniero. qualche conforto gli viene dall?amicizia con lorenzo, un giovane toscano spigliato, che con lui lavora nelle cucine governate dal piemontese, un gigantesco macellaio. insieme, i tre colgono l?occasione dello scompiglio per i festeggiamenti di capodanno del ?44 per fuggire. ma fuori il freddo, la fame e la paura non mordono meno: orientarsi non e semplice, trovare cibo e riparo e un?impresa, e la gente e terrorizzata e feroce. la sicilia sembra irraggiungibile e nino lascia sul terreno, chilometro dopo chilometro, innocenza e giovinezza. eppure, a sorreggerlo nel suo interminabile viaggio attraverso i territori occupati dai nazisti, dove combattono le bande partigiane e continuano i bombardamenti, e poi nella devastazione di un sud martoriato dall?avanzata degli alleati, c?e il ricordo della bellezza, il calore degli affetti. mentre si nutre con le lumache rosse che emergono dal terreno dopo la pioggia, emergono anche le sue memorie: la festa del santo a ferragosto, il profumo di burro e vaniglia dei biscotti preparati dal padre, il sapore dei babbaluci in umido, l?emozione della targa florio, la celebre corsa automobilistica. e il calore dei baci di maria assunta che, forse, lo sta ancora aspettando e che lui desidera riabbracciare a ogni costo. ispirato a una storia familiare, "la strada giovane" e il primo romanzo di antonio albanese, che rivela un talento per la narrazione tesa, a tratti drammatica, venata di tenerezza. nino e un protagonista struggente e vero, di cui e impossibile non innamorarsi.