nato in germania, w. g. sebald (1944-2001) e` vissuto dal 1970 in inghilterra, dove ha insegnato letteratura tedesca contemporanea presso la university of east anglia a norwich. tra le sue opere sono da ricordare: "vertigini", "storia naturale della distruzione", "austerlitz". "il passeggiatore solitario" e` apparso per la prima volta nel volume "logis in einen landhaus".
la donna che parla dalle pagine di questo romanzo impariamo a riconoscerla subito. e` incinta. non ha voglia di bere. non ha voglia di stravizi. con qualche risentimento nei confronti del padre della creatura che porta in grembo, sta cercando di pianificare la sua esistenza strampalata. e invece ecco che arriva fruit, che le fa passare una inaspettata notte saffica. sta ancora riprendendosi dalla sorpresa che fruit e` morta. un suicidio? per una come lei, che guarda in faccia uomini e realta`, fruit non aveva ragione di togliersi di mezzo... col suo pancione entra nel complicato labirinto di strade, volti, ambienti, nel marcio di una societa` che continua a sotterrare i suoi cadaveri nel profitto. e svolge una vera indagine.
sabine e` una giovane donna olandese che sta per tornare al suo posto di lavoro ad amsterdam dopo un lungo periodo di assenza dovuta a una crisi depressiva. nove anni prima, quando ancora andava al liceo, ha vissuto un`esperienza traumatica di cui non conserva pero` memoria: e` scomparsa una sua compagna di scuola, isabel, e sabine ha rimosso il ricordo degli eventi di cui forse e` stata diretta testimone. il passato pero` pian piano riaffiora, grazie a una sorta di sdoppiamento tra la sabine matura e la sabine ragazzina. lei cerca intanto di proseguire la sua vita, continua a lavorare e avvia una relazione con olaf, un ex compagno di robin, suo fratello maggiore. ma le ricerche sulla scomparsa di isabel ben presto finiranno per travolgerne l`esistenza, nel momento in cui la polizia fa passi avanti determinanti nelle indagini, e fatti e persone cominciano ad apparire sotto una nuova luce. tra quelli che sveleranno un lato oscuro e nascosto del carattere ci saranno anche olaf e il bidello di allora groesbeek. poi con un ritmo sempre piu` incalzante il puzzle della misteriosa tragedia si ricompone. sino al conturbante finale.
in una innominata cittadina dell`irlanda contemporanea un ragazzo salta in aria nel giardino di casa. la versione ufficiale e` che "stava fabbricando un razzo", il sospetto e` che fosse un bombarolo legato all`ira. la madre viene ricoverata in un ospedale psichiatrico in stato di choc. la famiglia fa quadrato intorno all`amour fou di questa madre per il figlio compianto. la figlia olivia decide di sacrificare gli anni dell`adolescenza, e solo quando vede la situazione migliorare, col ritorno della madre a un`apparente normalita`, lascia l`irlanda per l`inghilterra per fare l`attrice. fara` ritorno sull`isola per assistere alla morte del padre e aiutare la madre in quella circostanza. poco a poco, tutte le ferite aperte dalla morte violenta del ragazzo sembrano rimarginarsi. "la verita` sull`amore" e` il sesto romanzo di josephine hart, il suo romanzo piu` ambizioso, che segna il suo grande ritorno in irlanda. se "il danno" mostrava come un uomo apparentemente stabile ed equilibrato poteva essere letteralmente distrutto da una romantica ossessione, qui si procede in senso contrario, per mostrare come il cuore si puo` rimettere insieme dopo essere stato spezzato. un romanzo psicologico sul dolore e sull`elusivita` della consolazione: sul cuore, le sue ragioni, le sue regole segrete.
"... siamo in un carcere, come in alcune tragedie greche, nei drammi da camera di strindberg e nella metamorfosi di kafka. carcere e` dovunque, anche sotto il cielo aperto: carcere e` soprattutto atene, dove i bambini greci muoiono di fame e le madri pregano perche` muoiano presto; e dove l`acropoli sembra un tetro fondale da teatro, costruito con la pietra nuda. carcere e` il mondo, da quel poco che possiamo intravedere. e se si scopre all`improvviso una crepa nel muro, `una porta appena socchiusa, un fievole raggio di sole sul pavimento`, possiamo essere certi che e` un`illusione: perche` la crepa e la porta socchiusa e il finto raggio di sole alzeranno mura sempre piu` alte, dalle quali nessuno potra` fuggire".
. (italo calvino)