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63 a.c., la repubblica di roma sta scricchiolando. aulo spurinna e` un ragazzo di famiglia ricca. ha tredici anni e vive con gli zii in etruria, perche` i suoi genitori sono morti entrambi. i possedimenti di famiglia sono in pericolo, minacciati da manlio, un prepotente e violento che ha deciso di impossessarsene. quando lo zio viene trovato morto, aulo decide di recarsi a roma per chiedere aiuto al protector della famiglia, il console cicerone. a roma, aulo viene a scoprire che manlio altri non e` che un tirapiedi al servizio di catilina, che sta ordendo una congiura ai danni della repubblica di roma. giunto a casa di cicerone, aulo conosce tullia, la giovane figlia del console. insieme a lei e al padre, riuscira` a sventare la congiura. eta` di lettura: da 10 anni.

. del detective - e dello studioso - nabokov possiede la passione bruciante per il dettaglio. ma anche una voracita` linguistica che lo guida a inseguire, negli scritti altrui, astuzie e trucchi verbali rivelatori; e una felice insistenza nella ricostruzione dei luoghi, degli spazi - dai mobili di una stanza a una citta`, e una regione - in cui si manifestano le storie. sa bene, e lo ripete provocatoriamente, che utili insegnamenti e buoni propositi nulla hanno da spartire con la letteratura. che e` invece composta, in parti uguali, di esattezza e incantamento: . e questo insegna nabokov nelle sue "lezioni di letteratura": a leggere con occhio penetrante, ma disposto alla magia. a non guardare soltanto alle storie, ma al modo in cui sono raccontate. a riconoscere, al tempo stesso, il genio individuale dello scrittore e l`architettura dei testi. rischiarati da un`intelligenza appuntita e beffarda, sfilano sette capolavori delle letterature occidentali, da mansfield park di jane austen all`ulisse di joyce. e lui, il professor nabokov - docente a wellesley e quindi alla cornell tra il 1941 e il 1958 -, li racconta agli studenti americani, e a noi, con il brio conversevole, il coinvolgimento, l`attenzione minuziosa che, dalla sua viva voce, approdano direttamente a queste pagine. introduzione di john updike.

"soares va scrivendo minuziosamente, con la maniacale puntigliosita` del contabile, il suo diario: grandioso zibaldone fatto di journal intime, di riflessioni, di appunti, di impressioni, di meditazioni, di vaneggiamenti e di slanci lirici che egli chiama libro e che noi potremmo chiamare romanzo." (dall`introduzione di antonio tabucchi)

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