
nato nel 1943 in egitto, nasr cresce nel villaggio di quhafa dove ancora bambino diventa "portatore del corano". dopo un percorso formativo insolito, approda all`universita` dove comincia la sua avventura intellettuale che lo portera` alla scoperta dell`ermeneutica e delle moderne scienze del linguaggio. nel 1995 gli viene mossa l`accusa di apostasia e nelle moschee infuria contro di lui una violenta campagna denigratoria. questo volume intreccia memorie personali e riflessioni di largo respiro, sullo sfondo delle vicende mediorientali degli ultimi decenni. nasr racconta la sua fede, parla di liberta` e democrazia, dei rapporti tra religione e politica nell`islam in un libro che si pone come vero e proprio ponte fra due culture.

da oltre mezzo secolo, da quando nel 1948 in palestina fu creato lo stato di israele, il medio oriente e` una delle zone di tensione permanente nello scacchiere internazionale; una condizione che sfocia in conflitto aperto a intervalli quasi regolari. nel 1993, la stretta di mano fra rabin e arafat pareva aver aperto una nuova epoca avviando infine un processo di pace: quell`evento oggi e` lontanissimo e soprattutto dimenticato. questa seconda edizione, aggiornata agli eventi degli ultimi due anni, percorre le tappe di questa storia accidentata e dolorosa, tratteggiando il complesso di ragioni che portarono alla decisione di dar vita a israele e la serie di eventi che hanno disegnato il grafico delle relazioni arabo-israeliane dal 1948 a oggi.

il volume analizza la natura della pubblica amministrazione, intesa come potere fra i poteri a garanzia degli interessi pubblici, e i suoi compiti e le sue funzioni. a partire dalla sua genesi, e` tracciato un percorso dell`esperienza italiana, dall`unita` ai mutamenti degli ultimi cinquant`anni. una parte e` dedicata alle riforme amministrative e istituzionali dell`ultimo decennio, illustrando la crisi del modello e come esso si vada ridisegnando anche attraverso l`integrazione con il sistema comunitario, un nuovo sistema amministrativo orientato a dimensioni piu` contenute, a un diverso rapporto tra politica e apparati e a un forte ridimensionamento dell`amministrazione statale a favore di maggiori competenze del governo locale.

evitando di sposare una specifica teoria dell`opinione pubblica, questo volume discute tutto quello che sull`argomento e` indispensabile sapere. i temi passati in rassegna attingono a una molteplicita` di discipline: la nascita e la storia del concetto, i diversi modi di intendere i due termini che lo costituiscono, alcuni problemi classici, le dinamiche sottese alla formazione dell`opinione pubblica e gli attori che vi partecipano, le tecniche di ricerca usate per rilevarla.

l`assassinio del conte bonmartini poteva restare un episodio di cronaca nera dell`italia d`inizio novecento e invece, coinvolgendo i figli di un noto esponente della cultura scientifica italiana, il clinico augusto murri, si trasformo` nel caso giudiziario piu` discusso dell`epoca giolittiana; giornali, pubblicazioni a dispense, cartoline illustrate, fogli volanti, volumi stampati ancor prima della conclusione del dibattimento fecero di questo episodio giudiziario un fenomeno collettivo di grande portata sociale. la strumentalizzazione ideologica e politica, l`attacco alla scienza, la perdita di rispettabilita` della borghesia, ma anche il richiamo di tutto cio` che e` intrigo e licenziosita` sessuale: piu` che una causa celebre il "bel delitto di bologna" - come lo defini` la stampa straniera - negli anni che vanno dall`apertura dell`istruttoria nel 1902 al verdetto nel 1905 viene assumendo i tratti di un grande romanzo popolare. sulla scia dell`affaire dreyfus, la vicenda murri diviene il primo caso mediatico dell`italia unita, che sollecita tra l`altro l`appassionata partecipazione di illustri personalita` della cultura come pascoli, ada negri, capuana, oltre ai lombroso, a mann, mesnil, bjornson e ad anna kuliscioff. attraverso la rilettura di atti giudiziari, perizie, carteggi inediti, reportages giornalistici, memorie e diari dei protagonisti, l`autrice ricostruisce il caso offrendo una vivace fotografia della societa` italiana all`aprirsi del secolo nuovo.

dopo l`11 settembre, le divisioni politiche hanno impedito una visione strategica comune, mentre il sanguinoso "dopoguerra" iracheno rappresenta un ulteriore dramma per gli stati e le coscienze. questo volume delinea alcuni possibili scenari per uscire dal caos e ripristinare un ordine internazionale fondato sulla cooperazione multilaterale. l`autore discute l`intervento americano in iraq e le sue conseguenze, le prospettive per l`esportazione della democrazia, le mutazioni del terrorismo internazionale, il ruolo dell`onu e dell`europa. e necessaria la ricostruzione di un ampio consenso internazionale attraverso un`azione concertata fra le potenze. l`unico percorso con qualche probabilita` di successo per la stabilizzazione mondiale.

questo libro e` tra le piu` precoci testimonianze autobiografiche sulla resistenza. pubblicato nel settembre del 1945, e` una memoria scritta "a caldo" nell`italia liberata durante gli ultimi mesi della guerra. battaglia racconta l`evoluzione che lo porta da tranquillo storico dell`arte a spericolato comandante partigiano, dalle biblioteche ai boschi, con una lucidita` che fa di questo testo una delle voci piu` penetranti della letteratura partigiana.

bracciante, autodidatta, leader di primo piano di un partito, il pci, diretto per lo piu` da intellettuali, uomo del sud, giuseppe di vittorio diresse una confederazione sindacale che aveva nel resto d`italia il suo principale insediamento sociale. passo` attraverso diverse esperienze, dal sindacalismo rivoluzionario al comunismo, mantenendo sempre come stella polare l`esigenza di salvaguardare l`unita` dei lavoratori, cercando di abbattere le barriere territoriali e impegnandosi sempre perche` l`emancipazione politico-sociale dei lavoratori non fosse disgiunta dal superamento dell`estraneita` tra masse e stato. l`asprezza della lotta di classe in puglia e in italia, lo portarono su posizioni rivoluzionarie, ma ispirate da un netto riformismo.

il 1848 marca uno spartiacque nella storia dell`ottocento europeo; le rivoluzioni che quell`anno si innescarono in diversi paesi - dalla francia all`italia - furono il piu` vistoso tentativo di tradurre in un mutamento istituzionale e politico quello sviluppo d`ordine sociale ed economico che era ormai consolidato, nonostante il ritorno all`ordine imposto dalla restaurazione dopo la rivoluzione francese. questo studio ripercorre origini, svolgimento e conseguenze delle rivoluzioni europee di quell`anno, interpretandole come una crisi di crescita di un sistema economico e sociale e occasione per le e`lite dirigenti di riaffermare e consolidare la propria presa sulla societa`.

come definire il terrorismo? come distinguerlo dalla violenza, politica o criminale, e dalla guerra, di liberazione o degli stati? nessun "terrorista" si ritiene tale, ma rivendica il titolo di "combattente" per la liberta`, per il popolo o la fede. questo studio esamina le categorie e le definizioni proposte dalla letteratura e i principali casi storici in cui il terrorismo ha svolto un ruolo rilevante. una parte del volume e` dedicata alle strategie contro il terrorismo, con tutti i problemi di efficacia e di legalita` che esse comportano per le democrazie. il rischio piu` dirompente e`, infatti, proprio quello di destabilizzazione delle istituzioni liberal-democratiche, poste di fronte all`alternativa fra liberta` e sicurezza.


du`mini e` stato il principale organizzatore e attore del rapimento e dell`omicidio di giacomo matteotti. subi` una mitissima condanna nel 1924, fu nuovamente processato nel 1947 e condannato a trent`anni. questo volume e` un`indagine sulla sua vita, dalle prime azioni squadristiche a firenze al delitto del deputato socialista, ma e` soprattutto una ricostruzione dell`ambigua "carriera" di ricattatore e, al tempo stesso, di perseguitato che egli fece nel ventennio. preoccupato di quanto avrebbe potuto rivelare sul delitto, mussolini fece in modo di foraggiare per anni, e per una cifra ingente, lui e la sua famiglia, ma al tempo stesso lo fece vivere sempre sotto stretto controllo. fini` in carcere sotto tutti i regimi e mori` in miseria.

il volume raccoglie undici storie, vere e documentate, che tentano di dar voce al non detto e all`immaginazione. nella roma papale fra quattro e seicento, la roma della costruzione dello stato della chiesa e poi della controriforma, queste storie rappresentano il rapporto fra il potere e la repressione: censure, processi, difese e accuse, esecuzioni, pentimenti. ma sono anche spaccati della politica e della cultura del tempo: dalle scelte della compagnia di gesu`, a quelle della chiesa sui rapporti con la minoranza ebraica, riflesse nel racconto di marcello ii e alessandro farnese.

l`autore identifica la piazza quale teatro tipicamente italiano della vita pubblica e della lotta politica, ricostruendo, attraverso le trasformazioni dell`uso della piazza, le trasformazioni della vita civile italiana. dai moti del 1848 alle cannonate di bava beccaris e ai grandi scioperi, dai comizi interventisti alle adunate oceaniche del fascismo, da piazzale loreto ai disordini di piazza, ma anche alle piazze dei paesini, questa e` la storia dell`ultima stagione in cui "l`andare in piazza" e` stato parte integrante della vita dei cittadini, prima che la televisione diventasse il luogo della vita pubblica. il testo esamina anche come l`uso politico della piazza si stia riaffermando, in un interscambio fra la piazza mediatica e quella reale.

giovanni gentile e` il padre della riforma della scuola nella quale hanno studiato generazioni di italiani. filosofo, senatore, ministro, intellettuale militante fu mosso dall`intento di "trovare un percorso ideale e storico unitario in grado di dare agli italiani un nuovo senso di appartenenza a una cultura comune e condivisa". un percorso intrapreso dapprima con croce, con "la critica" e numerose iniziative editoriali, poi con il fascismo di cui fu il costruttore, insieme a mussolini, e il massimo organizzatore culturale. dopo l`8 settembre diede la sua adesione alla repubblica sociale e rimase a firenze dove fu ucciso da un gruppo di partigiani nell`aprile del 1944.


questo volume traccia la storia del mondo islamico in se` e non a partire da una prospettiva europea. dal settimo secolo in poi, con conquiste che portarono i musulmani in europa, in africa e in asia, l`impero musulmano si estese su un territorio immenso. ripercorrendo questa vicenda, gli autori mettono pero` in luce come, sotto il mantello unificante dell`islam, permanesse una marcata diversificazione fra le diverse aree, nelle quali rimasero vive le culture precedenti, anche perche` i musulmani non mirarono affatto a una islamizzazione integrale. sono descritti anche gli aspetti salienti della societa` e della cultura araba e i rapporti non solo conflittuali che nel corso del medioevo il mondo islamico ebbe con l`occidente cristiano.

il passaggio dal fascismo alla democrazia non coinvolge solo la questione delle violenze perpetrate dai vincitori ai danni dei vinti. a questo aspetto s`intrecciano altri temi - la continuita` dello stato tra italia fascista e post-fascista, il mito della "resistenza tradita", la guerra civile - che fanno della resa dei conti con il fascismo un momento cruciale della storia italiana. questo lavoro affronta il tema dell`epurazione nella sua globalita`, avvalendosi di una vasta documentazione. dimostra come l`epurazione dei fascisti avvenne in modo discontinuo a seconda delle fasi e delle zone e che essa fu vasta, ma anche molto limitata nel tempo. impaziente di assolversi da un passato imbarazzante, l`italia chiuse in fretta i conti con il fascismo.

le recenti crisi, dalla guerra nei balcani a quella in irak, hanno reso evidente che, se sul piano economico l`unione europea e la sua moneta hanno posto le basi per competere con gli stati uniti, sul piano della politica estera, della sicurezza e della difesa, molto resta ancora da fare. il volume ripercorre questo aspetto ancora incompiuto dell`integrazione europea dal dopoguerra alle minacce del terrorismo internazionale. nonostante tutto la sindrome dell`insicurezza che caratterizza l`attuale situazione spinge per una maggior cooperazione tra i paesi europei.

g. john ikenberry, uno dei maggiori esperti di politica internazionale esamina le caratteristiche peculiari dell`egemonia americana. l`apertura e la permeabilita` del sistema, la sua congruenza con le forze piu` profonde della modernizzazione, la rete multilaterale di istituzioni economiche e politiche nella quale e` inserito, giocano a suo favore e al tempo stesso lo condizionano: in sintesi gli interessi e le convenienze reciproche fra gli usa e i suoi alleati sono piu` forti delle frizioni che pure esistono.

con l`ingresso nella scuola materna e poi in quella elementare i bambini escono per la prima volta dal mondo protetto e sicuro della famiglia per entrare in quello nuovo e variegato della scuola, che occupera` una parte importante della loro esperienza infantile. l`autore del volume ripercorre tutte le tappe del cammino scolastico, talvolta facile e sereno, ma piu` spesso impervio e faticoso, dall`asilo alla fine della scuola elementare. soffermandosi su tutti i passaggi fondamentali dello sviluppo cognitivo, affettivo, sociale e morale dell`eta` infantile, egli si rivolge in particolare agli insegnanti e ai genitori, perche` possano collaborare con la scuola per far vivere al meglio al proprio bambino l`avventura dell`imparare.

la corte costituzionale, organo fondamentale nel sistema di garanzie previsto dalla nostra costituzione, e` un giudice molto particolare, in quanto nasce dall`esigenza di garantire che tutti, compreso il parlamento, rispettino la costituzione. il volume, oltre a fornire un quadro sui modelli di giustizia costituzionale nel mondo e sulle vicende istitutive della corte costituzionale in italia, descrive strutture e funzioni della corte, dal controllo della costituzionalita` delle legge alla risoluzione dei conflitti fra gli organi di vertice della stato, al giudizio delle accuse contro il presidente della repubblica, all`ammissibilita` del referendum abrogativo.

terzo volume della serie "storia intellettuale dell`occidente", questo saggio indaga il rinascimento, tradizionalmente visto come l`inizio di una indefinita fase di progresso, analizzandone il momento del declino e della crisi. considerando l`intero complesso della cultura europea, l`autore ricapitola i tratti caratteristici del rinascimento inteso come un generale e ottimistico moto di "liberazione" dell`individuo, del sapere, del tempo, dello spazio e mostra come quella stessa liberazione generasse timori e chiusure e come, sotto il segno dell`inquietudine e dell`angoscia, convivessero moti contrari. osservata dalla prospettiva della fine, la cultura rinascimentale appare attraversata da ambiguita` e contraddizioni, luci e ombre.

fino agli anni `80 la mappa politica dell`italia appariva sostanzialmente stabile, imperniata su due "subculture" precise e ben radicate sul territorio, che facevano riferimento alla chiesa e al mondo cattolico nelle zone bianche, alle associazioni e alle reti di solidarieta` del movimento operaio nelle zone rosse. poi, dagli anni `90, si sono verificati cambiamenti sostanziali: la scomparsa della zona bianca; l`affermarsi, negli stessi contesti, di una zona verde, colorata dalla lega; il ridimensionarsi della zona rossa nell`italia centrale; il declino della destra nel sud; l`avanzata dell`italia azzurra, in modo diffuso, in tutto il paese. il volume ricostruisce i caratteri sociali, economici e politici che fondano queste diverse italie.

dante, michelangelo, galilei, garibaldi e gli altri italiani illustri li abbiamo conosciuti a scuola per poi ritrovarli eternati nei monumenti e nei nomi delle strade, in qualita` di simboli della storia nazionale italiana. questo nesso tra i grandi uomini e la nazione fu stretto nel corso del risorgimento; dopo il 1860 e fino alla seconda guerra mondiate il pantheon dei grandi costitui` una parte rilevante del discorso pubblico finalizzato a "fare gli italiani". il libro ricostruisce tale tradizione, inaugurata dall`umanesimo e proseguita nei secoli attraverso il costante dialogo con i materiali del passato.


la croce rossa e` una delle prime organizzazioni umanitarie. nata per ispirazione dello svizzero henry dunant, essa opera a sostegno delle vittime dei conflitti su un piano di assoluta neutralita` e imparzialita`. la seconda guerra mondiale fu un duro banco di prova per la croce rossa. il libro ricostruisce la difficile attivita` del comitato internazionale della croce rossa di ginevra nel corso della guerra: un`attivita` che, volendosi sempre ufficiale e alla luce del sole, dovette svolgersi in associazione con i paesi belligeranti, dalla germania nazista alla russia di stalin, all`italia fascista, alle potenze alleate.

nel volume si analizza sia la periodizzazione storica, sia il medioevo come problema storico. viene poi approfondita la tematica generale, approfondendo alcuni punti piu` critici del periodo. il volume poi esamina la scrittura della storia nel medioevo e la documentazione relativa, in particolare quella giuridica.

l`unione europea sta raggiungendo i 25 stati membri e per questo deve adeguare il suo stesso ruolo. spetta oggi alla convenzione europea il compito di proporre un adeguamento del contesto istituzionale e politico, di fornire risposte chiare e consensuali ad alcune questioni fondamentali, tra le quali, come ripartire le competenze tra l`unione e gli stati membri, come definire meglio i compiti tra le istituzioni europee, come assicurare efficacia all`azione esterna dell`unione, come rafforzarne la legittimita`; in sostanza scrivere una costituzione.

donatella della porta, studiosa dell`azione collettiva, illustra le principali caratteristiche del movimento no-global. il volume analizza le sue origini, le varie strategie di contestazione, l`organizzazione a rete, le interazioni con governo e polizia, ma anche con la sinistra istituzionale. infine, mette in luce come il movimento, lungi dal rappresentare una reazione puramente negativa ai processi di cambiamento, intreccia, nella rivendicazione di una "globalizzazione dei diritti", domande di giustizia sociale.

il volume di betts, piu` che una cronistoria della decolonizzazione, vuole essere un`esposizione delle dinamiche generali, politiche, sociali, economiche ma anche culturali, che sono alla base della decolonizzazione e delle sue conseguenze. l`autore descrive le ripercussioni che le due guerre mondiali ebbero sul tramonto degli imperi coloniali, il mutamento negli equilibri internazionali e l`instabilita` postbellica che favorirono la decolonizzazione, insieme al crescente ruolo dell`opinione pubblica internazionale. inoltre prende in esame gli effetti dell`indipendenza sulle ex colonie e mette in luce come tuttora si perpetuino disparita` ereditate dall`eta` del colonialismo.

quale storia hanno dietro di se` le feste nazionali? quante altre ricorrenze sono state dimenticate? porsi questi interrogativi significa anche interrogarsi sul rapporto tra le vicende nazionali di un paese e la sua memoria culturale pubblica, convogliata attraverso il ruolo delle istituzioni. significa esplorare l`insieme dei miti e la simbologia collettiva che si riferisce alla formazione e all`affermazione della comunita` nazionale, cioe` alla religione civile. partendo dall`unificazione d`italia si giunge al secondo dopoguerra e all`affermarsi un un patriottismo costituzionale.

la guerra civile o guerra di secessione che si combatte` fra il nord e il sud degli stati uniti dal 1861 al 1865 fu un conflitto che lascio` sul terreno oltre seicentomila morti e che ebbe conseguenze enormi sulla societa` e sull`economia del paese, a partire dall`emancipazione degli schiavi neri. reid mitchell ripercorre la storia della guerra di secessione, esponendone in primo luogo l`andamento dal punto di vista militare, e poi collocandola all`interno della politica dell`unione e dei confederati. una particolare attenzione e` data agli aspetti sociali della guerra e alle differenti conseguenze che essa ebbe su uomini e donne, sulla popolazione bianca e su quella nera.

nel corso dell`esperienza repubblicana, i nove presidenti che si sono succeduti hanno interpretato ciascuno a modo suo una carica che studiosi autorevoli hanno giudicato la piu` ambigua fra quelle previste dalla carta del 1948: un po` notaio, un po` arbitro, un po` capitano. certo e` che da quasi venticinque anni il presidente ha acquistato una centralita` alla quale i costituenti non avevano pensato e che e` figlia, prima di tutto, delle difficolta` e delle ripetute crisi del sistema politico: essa ha ormai inciso sulla stessa forma di governo. questo libro cerca di raccontare cosa dovrebbe fare, cosa fa e cosa si vorrebbe far fare in futuro al presidente.

dal 1909 fanno piu` di novant`anni che la carovana del giro attraversa l`italia: il giro e` un`istituzione, fa parte della storia e dell`identita` del paese. con una minuziosa attenzione non solo alle cronache, ma anche alle innovazioni tecniche, al contorno pubblicitario, persino ai gadget che alimentano la passione e la mitologia popolare, marchesini offre al lettore una narrazione che illumina molti aspetti della societa` italiana contemporanea.

jean flori dedica questo studio alla trasformazione ideologica che porta il pensiero cristiano dalla originaria nonviolenza alla crociata: una trasformazione lenta, iniziata gia` al tempo della cristianizzazione dell`impero romano, ma avvenuta soprattutto nel x e xi secolo, fra carlo magno e la prima crociata. flori mette in luce come attraverso la difesa armata dei possedimenti della chiesa, tanto i singoli monasteri e le chiese quanto i territori papali, la guerra venga a poco a poco sacralizzata, poi come prenda corpo una demonizzazione dei musulmani che risponde allo spirito della `reconquista` spagnola e quindi come nasca infine la `guerra santa` contro gli infedeli.

in questo volume l`autore ci aiuta a comprendere le ragioni per cui, nel momento che vede l`europa muovere a grandi passi verso l`unificazione economica e politica, lo stesso non accade, ancora, sotto il profilo della unificazione giuridica. le due antiche tradizioni coesistenti nello spazio giuridico europeo, la britannica "common law" e la "civil law" dei continentali, non si lasciano, infatti, facilmente tradurre ad unita`.

questo volume trae ispirazione dagli incontri di un sociologo della cultura con vari tipi di pubblico. sollecitato da domande e invitato a porne, sospinto a misurarsi con le richieste di senso o con il bisogno di allargare il campo psicologico allo sguardo, paolo jedlowski si confronta con la dimensione dialogica della sua disciplina, con la sua capacita` di essere riflessiva, e di apportare spunti illuminati e vivi. affrontando temi che vanno dall`amicizia al razzismo, dalla vita quotidiana ai fumetti, dalla letteratura alla storia della sociologia l`autore si occupa in realta` di cio` in cui crediamo e che facciamo ogni giorno, dei modi con cui attribuiamo senso a quello in cui ci imbattiamo.

quale ruolo ha svolto l`istituzione monarchica nella storia politica dell`italia unita e quale contributo ha dato al formarsi della coscienza nazionale del paese? la casa savoia si assunse il compito peculiare di rappresentare la continuita` nel cambiamento, costituito dall`esperienza risorgimentale. ad unificazione compiuta, il rapporto tra la monarchia sabauda e le istituzioni divento` quanto mai complesso e per certi versi anche ambiguo: mentre esercitava spregiudicatamente la propria influenza nella scelta e nell`attivita` dei governi il re cercava di rappresentare simbolicamente un potere `popolare` alternativo a quello incarnato dalle istituzioni.

la nuova economia riguarda l`intero sistema economico, l`insieme di imprese gia` adulte che iniziano a usare le nuove tecnologie nel processo produttivo e che riescono ad adattare ad esse competenze e capacita` e soprattutto il loro assetto organizzativo. il volume analizza il fenomeno con l`obiettivo di trovare segni eventuali di nuova economia in italia e di capire se e con quali politiche economiche il nuovo paradigma possa affermarsi anche da noi.

dopo aver fornito i dati biografici essenziali, il volume tratta delle ricerche e delle conoscenze che consentirono a darwin di formulare la sua originale teoria dell`evoluzione, mostrando come egli combinasse concetti gia` in circolazione, come quelli di specie, adattamento ed evoluzione. si occupa poi degli altri concetti centrali nella teoria darwiniana: la selezione naturale, la riproduzione sessuale, la variazione, l`ereditarieta`, il perfezionamento e il progresso. howard sostiene che la vera rilevanza di darwin si misura nell`ambito che gli era proprio, cioe` la biologia.

lo scontro fra la superpotenza americana e il piccolo nord-vietnam comunista fu un drammatico banco di prova per gli equilibri del mondo bipolare e per l`opinione pubblica statunitense e occidentale. il volume ripercorre la storia della guerra in vietnam dalle sue lontane origini negli anni quaranta sino al disimpegno americano nel 1973 e alla conquista di saigon nel 1975, concentrandosi non solo sugli avvenimenti militari ma sul contesto internazionale dell`intervento e sulle ripercussioni interne agli stati uniti dove l`opposizione alla guerra fu uno degli elementi forti che coagularono la rivolta giovanile.

le crociate per liberare la terrasanta hanno opposto per due secoli le forze della cristianita` e dell`islam, ben oltre il medioevo hanno occupato i pensieri dei cristiani, hanno creato miti e forgiato ideologie nel mondo cristiano come in quello musulmano. pellegrinaggio o conquista, fede o fanatismo, guerra di liberazione o proto-colonialismo? ricapitolandone i molti e spesso contraddittori moventi, flori traccia un quadro delle crociate e le individua come fatto cardinale della storia.

il volume tratta della storia, della societa` e della cultura dell`antica persia: mille anni di sviluppo storico e culturale dalla sua ascesa a grande potenza fino all`avvento dell`islam. la particolarita` della pubblicazione e` data dallo studio diretto delle fonti persiane. fino a poco tempo fa, la storia della persia veniva raccontata da una prospettiva europea. dopo un capitolo introduttivo, il volume tratta le quattro grandi fasi della storia persiana, fra il 550 a.c. e il 650 d.c.: l`impero della dinastia degli achemenidi, l`epoca di alessandro magno e dei seleucidi, la dinastia dei parti e quella dei sassanidi.

la linea della lega nord e la sua idea di devolution e` ora parte integrante del governo berlusconi: in concreto, un disegno di legge che, in poche righe da inserire nella costituzione, da` ad ogni regione la facolta` di autoattribuirsi competenze esclusive in materia di sanita`, istruzione e sicurezza. ma davvero la devolution padana riflette il modello scozzese? chi ne trarrebbe vantaggio e chi la finanzierebbe? e come si concilia la tanto sbandierata devolution con il centralismo praticato dal governo berlusconi?

tradizionalmente paese di emigrazione, l`italia e` divenuta di recente paese di immigrazione. inoltre, specie tra gli anni cinquanta e sessanta, e` stata interessata da un vasto movimento interno, orientato prevalentemente dal sud al nord, dalle zone povere a quelle ricche, dall`agricoltura all`industria. questo dualismo territoriale si ripropone con la nuova immigrazione, concentrata al nord, soprattutto nella sua componente piu` stabile. la vicenda dell`italia tra migrazioni interne e migrazioni internazionali e` dunque molto complessa e riflette le forti peculiarita` e le profonde trasformazioni del paese.

sorto nel 1995 per governare e sviluppare il commercio internazionale, considerato un fattore chiave della crescita in tutti i paesi, gia` nel 1999 il wto e` il principale bersaglio della protesta noglobal che esplode a seattle e mette sotto accusa la sua politica di liberalizzazione. ma come funziona realmente il wto? come vengono prese le decisioni al suo interno e qual e` il suo ruolo nelle controversie commerciali tra i vari paesi? oltre a fornire queste informazioni di base il volume discute i costi e benefici di una politica commerciale aperta e non protezionistica, illustra le richieste che vengono avanzate dai paesi poveri e dalle ong, presenta l`agenda dei futuri negoziati.

nessuna comunicazione e` neutra. persino quando chiediamo l`ora a qualcuno per strada scegliamo tono, modo, espressione facciale che riteniamo piu` adatti, sfruttiamo cioe` dispositivi e competenze che ci permettono di comunicare piu` di quanto letteralmente diciamo. sono abilita` che ci consentono di giocare su piu` livelli e che attiviamo in particolare nelle situazioni conflittuali. attraverso esempi tratti da romanzi, film, trasmissioni televisive l`autrice esplora e mette a nudo le strategie grazie alle quali i conflitti rimangono "coperti", non solo nei rapporti privati, ma anche in contesti pubblici, di tipo strutturato come i tribunali o, piu` informali, come i dibattiti televisivi e i talk-show.

vengono raccolti in questo volume due saggi convergenti di guido morpurgo-tagliabue (1907-1997). il primo (aristotelismo e barocco) e` la riedizione di uno studio pubblicato negli anni `50 che costituisce una pietra miliare dell`interpretazione novecentesca del barocco. in esso - libero dai pregiudizi illuministici, romantici, ed infine crociani, che hanno caratterizzato in passato la valutazione del barocco - il barocco, attraverso una lettura sistematica dei testi d`epoca, viene rivalutato in positivo quale tentativo d`originale risposta alla crisi dell`umanesimo e del rinascimento. la "mentalita` barocca" viene cosi` ricostruita scientificamente come in laboratorio, e osservata nei suoi concetti portanti (il concettismo, l`edonismo pedagogico, l`acutezza, ecc.), nelle sue tipiche realizzazioni (le forme d`arte e d`intrattenimento, il costume, i rapporti sociali, ecc.), nelle sue principali zone d`irradiazione (italia, spagna, francia, inghilterra). la riproposizione di questo studio fondamentale - oggi introvabile e che anche in passato ebbe circolazione limitata agli specialisti - e` arricchita da un saggio attuale estremamente polemico (il barocco e noi: perche` non siamo e come siamo barocchi), nel quale l`autore, intervenendo nella voga odierna di considerare l`epoca contemporanea come un`eta` neobarocca, e prendendo le distanze da essa, sviluppa una critica lucida e succosissima delle manifestazioni emergenti nella contemporaneita`. la presente affascinante introduzione all`universo della cultura barocca accompagna la pubblicazione, in questa stessa collana, della prima edizione italiana dell`opera che costituisce una delle massime espressioni del barocco: l`acutezza e l`arte dell`ingegno di baltasar gracian.


anton raphael mengs (1728-1779), grande pittore e scrittore d`arte, tedesco di nascita ma romano di adozione, e` uno dei massimi rappresentanti della cultura artistica del settecento. e i suoi pensieri sulla bellezza e sul gusto nella pittura, scritti nel 1762 a roma in stretto contatto col magistero dell`amico winckelmann, sono uno dei testi capitali del neoclassicismo. questo piccolo libretto infatti ebbe subito un enorme successo in tutta europa e procuro` all`autore la singolare fama di



quanto ai diritti umani, il xx secolo ha dato il meglio e il peggio: grandi sforzi nel tentativo di creare le basi istituzionali per il loro rispetto, ma anche accanimenti collettivi nella loro violazione sistematica. se davvero vogliamo che il secolo appena iniziato sia, come molti hanno auspicato, il secolo dei diritti umani, occorre indagare lo scollamento tra la forte adesione di principio di cui essi sembrerebbero oggetto e la tolleranza della loro violazione. a questa indagine il volume fornisce un significativo apporto, studiando il grado di convergenza nella comprensione della "dichiarazione universale dei diritti dell`uomo" in 35 paesi diversi.

il volume presenta una selezione di foto scattate nel momento stesso della tragedia dell`11 settembre e nei giorni successivi da gianluca simoni, giovane fotografo bolognese. una testimonianza visiva diretta dei tragici momenti dall`impatto degli aerei sulle torri gemelle, al loro crollo, ai soccorsi, alle reazioni delle persone nell`immediato e nei giorni successivi. a introdurre l`opera, un saggio sulle conseguenze dell`evento nel mondo occidentale, a firma ernesto galli della loggia.

l`area che, partendo dalle porte di trieste, si estende lino a quelle di salonicco rimane per molti, nella sua struttura storica e umana, una zona grigia, priva di una precisa fisionomia, simile a quelle terre inesplorate che gli antichi cartografi si limitavano a descrivere con uno sbrigativo "hic sunt leones". in realta`, quella fascia` di territorio e` da un millennio e mezzo teatro di un drammatico scontro di popoli, civilta` e religioni. vi si insediarono, a partire dal vi-vii secolo, a seguito delle grandi migrazioni abbattutesi sull`impero romano, popolazioni slave da cui deriveranno tre grandi etnie: serbi, croati e sloveni. caratterizzati da consistenza demografica, storia, tradizioni, lingua e alfabeto diversi, croati e sloveni da una parte, serbi dall`altra sono stati divisi per secoli da due grandi formazioni imperiali, quella asburgica e quella ottomana, che hanno deciso del destino dell`europa e del mediterraneo. a ciascuna delle tre nazioni e` dedicato un capitolo in cui le rispettive vicende -dalle origini ai giorni nostri - s`intrecciano con quelle di altri gruppi (bosniaci, montenegrini, abitanti del kosovo e della macedonia).

in questo volume sono state raccolte sedici cronache comprese tra il 1828 e il 1892, variamente collegate alla storia dell`ottocento italiano: fattacci di cronaca nera, segreti e scandali di famiglia e di paese, vite sciupate.

il saggio identifica nel pensiero di lutero uno dei passaggi fondamentali di quella radicale trasformazione filosofica, religiosa, politica, giuridica ed etica, che segna l`aprirsi dell`eta` moderna. se la visione politica di machiavelli consegna un`immagine della natura umana ancora ambivalente, in lutero i presupposti antropologici si radicalizzano in un pessimismo destinato a creare importanti conseguenze in campo politico, sociale, etico. l`antropologia luterana pone al centro l`intrinseca malvagita` degli uomini, e dunque la loro inevitabile conflittualita`, secondo una visione di cui hobbes trarra` le conseguenze filosofiche e politiche.

preterossi traccia la storia del concetto di autorita` a partire dalle sue prime origini nel diritto romano e ne segue poi il transito nel pensiero cristiano e nella riflessione medievale relativa alla relazione tra chiesa e impero. con lo svincolamento del concetto di autorita` dalla trascendenza, il rinascimento avvia la secolarizzazione della politica che trova il suo compimento in hobbes. il volume procede poi a un`originale disanima dei mutamenti del concetto in eta` contemporanea, da hegel al positivismo, dalle teorie delle e`lites a weber, dalla psicoanalisi all`etologia, per finire con le teorizzazioni dello stato autoritario degli anni trenta, e quelle della filosofia e della scienza politica piu` recente.

alan barnard, integrando l`antropologia sociale inglese e l`antropologia culturale americana, ci fornisce un panorama della disciplina che parte dal contributo dei precursori e dei classici (tylor, frazer, malinowski, mauss, le`vi-strauss), affronta le grandi correnti del pensiero antropologico (evoluzionismo, diffusionismo, funzionalismo, approcci marxisti, relativismo, strutturalismo) e infine considera gli sviluppi recenti, soffermandosi in particolare sui punti di contatto con la linguistica, le scienze cognitive, la critica femminista e gli orientamenti postmodernisti.

paolo emilio taviani e` morto, nel giugno scorso, avendo sul tavolo la copia definitiva delle sue memorie, da consegnare al mulino. ci aveva lavorato fino a quindici giorni prima. sull`onda emotiva della sua scomparsa, la pressione dei media a prendere visione di queste memorie e` stata fortissima, il mulino ha ritenuto di non derogare al proprio stile editoriale e pubblicandolo oggi ha rifiutato di trasformare in "istant book" un libro cui taviani aveva lavorato anni. la narrazione prende le mosse dai primi ricordi "politici" per portarsi subito sul precoce impegno politico di taviani, poi sul suo ruolo nella resistenza, infine sui diversi aspetti della sua carriera politica: dalla costituente al governo berlusconi, passando per gli anni d`oro della dc.

il pregiudizio antiebraico e` una delle piu` antiche e persistenti manifestazioni di intolleranza, che ha assunto la forma del razzismo nell`epoca moderna. manifestazione fra le piu` virulente ed emblematiche. all`accusa di deicidio rivolta al popolo ebraico si e` sostituita quella di voler dominare il mondo attraverso il denaro, fino alla demonizzazione dello stato di israele. oggi il conflitto medio-orientale rappresenta la forma contemporanea in cui si ripropone una questione ebraica tuttora irrisolta. essa ci riguarda tutti, come pietra di paragone dell`intolleranza circolante nella societa`.

un testimone e protagonista di cinquant`anni di giornalismo italiano racconta la storia del giornale, il mestiere di chi lo fa e come, con l`arrivo del marketing, si siano trasformati il prodotto e l`autore. in questa nuova edizione, ampiamente riveduta e aggiornata, viene in particolare proposto un nuovo "diario" del lavoro settimanale di alcune testate nel corso del gennaio 2002, e sono esaminate le conseguenze della recente crisi degli introiti pubblicitari.

al primo campo scout, organizzato nel 1907 dal fondatore del movimento il generale r. baden powell, nell`isola di brownsea, 22 furono i ragazzi che vi participarono. da allora lo scautismo si e` diffuso in moltissimi paesi del mondo. il metodo scout e` centrato sull`autoeducazione, sulla responsabilita` individuale e sulla concretezza dell`imparare facendo. il volume offre una serie di informazioni sulla figura del fondatore, sulle strutture, sui principi e sul metodo pedagogico su cui poggia il movimento.

piu` volte ristampato con piccole varianti, questo fortunato libro viene ora ripubblicato in una nuova edizione riveduta e aggiornata per quel che riguarda i dati e soprattutto alcuni recenti sviluppi: tv digitale, nuovi linguaggi, "il grande fratello".

le riviste degli anni di guerra e d`anteguerra, i fogli interventisti, i diari di trincea e la letteratura sulla guerra: rileggendo questa sterminata produzione isnenghi ha ricostruito in questo studio l`atteggiamento nei confronti dell`intervento e poi dell`esperienza bellica di una intera generazione di intellettuali italiani: da marinetti a papini, da prezzolini a gadda, da soffici a jahier, serra, malaparte, borgese, d`annunzio. dalla guerra come occasione rigeneratrice per l`individuo e la societa` alla guerra come veicolo di protesta o, al contrario, antidoto alla lotta di classe.

nelle democrazie consolidate la partecipazione politica rappresenta una funzione fondamentale, suscettibile di oscillare fra i poli dell`entusiasmo e della delusione. il volume illustra questo complesso e mutevole fenomeno. inoltre tracciate le principali e piu` recenti trasformazioni qualitative e quantitative della partecipazione, e della non partecipazione, in italia e in europa.

un volume dedicato alla tolleranza, un concetto tornato di grande attualita` nel dibattito politico odierno, segnato in generale dalla crisi di tutto un paradigma politico fondato sull`ordine statuale. la ricostruzione storico-concettuale della lunga vicenda della tolleranza dimostra il ruolo delle guerre civili di religione che devastarono l`europa, da bayle, a locke, a voltaire, fino alla dichiarazione francese, dimostra il ruolo della tolleranza nella vicenda della costruzione del sistema statuale e dei due soggetti che in tale sistema si rappresentano, il sovrano e i cittadini.

perche` il centrosinistra, dopo un ciclo quasi decennale di governo, che ha fatto dell`italia un paese assai diverso da quello dei primi anni novanta, non e` riuscito a capitalizzare il suo successo? per una serie di limiti a sinistra, questa e` la tesi del libro. limiti non solo tattici o politici, ma soprattutto culturali. evidenti nella incapacita` di percepire taluni fenomeni, nella difficolta` a scegliere con nettezza linee di intervento e specialmente nella reiterata attitudine alla divaricazione tra teoria e prassi.

ogni giorno la scienza, nel tentivo di offrire risposte, pone nello stesso tempo alla societa` nuove domande, veri e propri dilemmi morali. quali sono le responsabilita` degli scienziati? e come puo` la ricerca scientifica mantenere la propria autonomia rispetto all`intreccio di esigenze sociali, vincoli politici e pressioni economiche? il volume guida il lettore alla comprensione dei rapporti tra ricerca scientifica e contesto sociale, politico ed economico. utilizzando numerosi esempi concreti, l`autore fa il punto su un dibattito che ha assunto recentemente una rilevanza prioritaria e toni fortemente polemici.

il volume indaga le famiglie nobili e borghesi napoletane dell`ottocento ripercorrendo una quantita` di fenomeni e comportamenti: le scelte testamentarie e il connesso problema della continuita` dei patrimoni familiari; la conseguente diseguaglianza all`interno dei nuclei coniugali e degli aggregati parentali, che produce la gerarchia dei primogeniti e dei cadetti, dei maschi e delle femmine, dei coniugati e dei celibi. il quadro che emerge, costruito attraverso una quantita` di microstorie familiari e di rapidi flash biografici, mette in luce la contraddittorieta` dei processi di modernizzazione e il persistere di modelli familiari di antico regime, d`origine aristocratica, anche in gruppi sociali piu` modesti.

nel 1941 henry luce scrisse un celebre editoriale in cui il secolo xx veniva definito il secolo americano. si trattava di convincere gli americani ad uscire dal proprio isolazionismo, di legare la propria sorte a quella della guerra, ma soprattutto di renderli consapevoli della loro missione di difendere i principi democratici dai totalitarismi. in poco meno di cinquant`anni gli stati uniti sono diventati un impero economico, una superpotenza politica e militare, un modello culturale. olivier zunz ripercorre la storia di questa ascesa e delle condizioni e di quel mix di pragmatismo e di immaginazione che l`hanno resa possibile.

il filo della narrazione e` il processo di industrializzazione che nel corso del novecento porta un paese semi-agricolo come l`italia ad appaiarsi alle altre potenze industriali. tale processo si avvia davvero solo con la grande guerra e puo` dirsi compiuto quasi mezzo secolo dopo, tra fine anni cinquanta e primi anni sessanta, con il miracolo economico. il volume dapprima segue cronologicamente le vicende del periodo, poi mette in luce le caratteristiche di fondo della politica economica, e le basi tecnologiche e organizzative dello sviluppo, mostrando infine come esso sia stato favorito e guidato da un sostanziale intervento dello stato nell`economia.

in un momento in cui la soggettivita` dell`europa diviene sempre piu` accentuata e l`idea di una costituzione europea si fa sempre piu` forte, alessandro pizzorusso riflette sul patrimonio costituzionale europeo, sui valori storicamente e culturalmente comuni agli stati d`europa. l`autore indaga sotto molteplici profili: storico, costituzionale, comparatistico, e giunge a ravvisare in essi il nucleo essenziale di una costituzione gia` esistente. una costituzione non scritta ma vigente con l`efficacia e la forza conferitale da secoli di storia e di civilta` comune.

con questa pubblicazione si consente per la prima volta al lettore italiano di accostarsi all`opera di uno dei maestri riconosciuti della scienza politica. i testi di friedrich sono preceduti da un`ampia e approfondita introduzione della curatrice, che fa da guida attraverso i diversi ambiti tematici affrontati: la teoria politica, il costituzionalismo, il federalismo, la politica internazionale, il totalitarismo.

le memorie constano di tre capitoli distinti. il primo e` il racconto spiritoso e vivace dell`infanzia dell`autrice in seno a una famiglia della borghesia ebraica veneziana; il secondo capitolo e` dedicato alla vita trascorsa a firenze dopo la separazione dal marito, con l`attivita` letteraria, il rapporto con i figli, poi l`impegno patriottico durante gli anni di guerra e il primo antifascismo; da ultimo il terzo capitolo, che s`arresta al 1927, racconta del sempre maggiore impegno in politica di carlo, che di li` a poco condurra` i due fratelli al confine, e carlo all`esilio definitivo.

il volume offre una panoramica completa e approfondita sull`evoluzione del mercato azionario e della borsa italiana nel corso del ventesimo secolo, analizzando in prospettiva storica le interrelazioni fra lo sviluppo del mercato di borsa, gli andamenti congiunturali dell`economia italiana e le piu` importanti scelte di politica economica. siciliano individua le principali cause che hanno impedito un adeguato sviluppo della borsa in italia nel corso del ventesimo secolo e documenta, attraverso una ricostruzione originale dei dati relativi ai prezzi delle azioni e dei titoli di stato, l`andamento dei rendimenti dei diversi strumenti di impiego del risparmio per un periodo di circa cento anni.

berta disegna in questo volume il percorso della cultura della grande industria italiana dagli albori negli anni dieci alla trasformazione di fine secolo. dopo una prima parte in cui vengono ricostruite la formazione della grande impresa italiana nei primi decenni del secolo e le posizioni che industriali e sindacati assunsero in merito al modello fordista americana, all`avvio della produzione di massa, al problema delle relazioni di lavoro, e` affrontato il momento d`oro dell`industrialismo italiano negli anni del boom, letto nell`azione di uomini come angelo costa, adriano olivetti, vittorio valletta, enrico mattei, nell`istituzione dell`intersind e nel rinnovamento della confindustria.


