
una cinquantennale accanita infedelta`: pier paolo pasolini e` stato per walter siti prima un oggetto di studio accademico, poi una palestra critica, quindi un classico di cui curare un monumentale progetto editoriale (le quindicimila pagine in dieci tomi dei "meridiani" mondadori), infine un vizio a cui tornare. ma soprattutto e` stato un inesauribile sparring partner; lo ha combattuto, odiato, imitato senza volere, ha scontato l`angoscia dell`influenza. in questo volume siti raccoglie finalmente tutti i suoi saggi pasoliniani, dal 1972 a oggi, con scritti ad ampio raggio e altri piu` specifici o occasionali. il pasolini di walter siti vale piu` nel complesso che sull`opera singola. poeta nativo, sociologo per amore, intellettuale appassionato; sempre pronto a ributtare sul piatto la vincita, sempre in lotta con l`impotenza dello scrittore. cio` che, sorprendentemente, emerge in queste pagine e` una visione unitaria, un ritratto multiforme capace di tenere insieme la miriade di contraddizioni che hanno caratterizzato pier paolo pasolini. un`interpretazione originale e che matura progressivamente di uno dei nostri autori novecenteschi piu` polemici e discussi, in grado di attrarre, come e` stato per siti, chi voglia riflettere sui rapporti intricati tra letteratura e vita. ma questo libro prende anche, in qualche modo, le sembianze di un addio. l`addio di uno scrittore a un`ossessione, uno specchio deformante, una pietra d`inciampo. un addio inevitabile, forse doloroso, senz`altro liberatorio.

che cos`e` la ricchezza? che cosa determina le sorti economiche di un individuo, di un`impresa, di una nazione? molte delle risposte formulate negli ultimi duecento anni, anche quelle tra loro piu` lontane e confliggenti, sono state espressione di scuole di pensiero scaturite in un modo o nell`altro dalla "ricchezza delle nazioni". testo fondante dell`economia politica moderna, intesa come scienza dell`analisi dei fatti economici - via via piu` formalizzata e autonoma rispetto ai sistemi filosofici -, il capolavoro di adam smith e` anche considerato alla base del liberismo moderno, l`ideologia che considera il mercato come unico efficiente meccanismo di allocazione delle risorse, motore naturale dell`economia e garanzia del suo benessere. smith, osservatore attento della rivoluzione industriale, che stava prendendo piede in gran bretagna nella seconda meta` del settecento, e` il primo e piu` importante interprete delle forze che in essa si dispiegano; dal loro studio, egli ricava gli elementi fondamentali di una teoria economica capace di interpretare il nascente capitalismo; elementi che verranno mutuati, criticati, rielaborati da tutti i modelli proposti nei secoli successivi per spiegare l`economia, le scelte politiche, la societa`. ebook compreso nel prezzo, scaricabile dal sito www.utetlibri.it fino al 31 dicembre 2017.

l`8 settembre 1943, con l`occupazione nazista del nostro paese, poco meno di un milione di militari italiani vennero disarmati e catturati dai tedeschi. alcuni riuscirono a dileguarsi nel caos di quelle settimane, alcuni - una volta entrati nei campi di prigionia - aderirono alla repubblica sociale italiana e tornarono in italia. ma la stragrande maggioranza, circa 600.000, preferi` rimanere nei campi di prigionia piuttosto che aderire alla rsi. colpito dal rifiuto dei prigionieri, nell`estate del 1944 hitler li trasformo` in `lavoratori volontari`, ovvero coatti. per le pessime condizioni di vita nei campi, circa 50.000 persero la vita. gli internati militari italiani (imi), dunque, furono protagonisti del primo `referendum antifascista`, ma hanno sempre fatto fatica a trovare un riconoscimento nella memoria della guerra e della resistenza e in questi ultimi anni sono diventati un oggetto di contesa politica. il loro `no` al fascismo di salo` e` stato depotenziato di ogni valore morale e politico. sono tornati a essere dei prigionieri e non dei `resistenti senz`armi`. un esempio di `battaglia sulla memoria` nella quale la resistenza rischia di essere di nuovo accantonata.

cesare lombroso e` stato senza dubbio uno degli intellettuali italiani che hanno esercitato maggiore influenza sulle politiche sociali in tutto il mondo. alla fine dell`ottocento, poi, l`america latina impazzi` per le sue teorie: tourne`e nei teatri, conferenze di fronte a capi di stato e parlamenti, sembrava che si fosse trovata la formula magica per disinnescare i conflitti razziali o di classe. questo enorme successo non fu casuale ma il prodotto dell`attivismo di una vera e propria `galassia` che si riuniva attorno allo studioso piemontese, ovvero la famiglia e i ricercatori a lui piu` vicini, capace di operare una sorta di `marketing` delle idee oltre oceano e di costruire una rete di relazioni importante, sfociata in viaggi, traduzioni di libri, riviste e incontri accademici. ecco allora che in brasile, in argentina e a cuba si sviluppo` un vero e proprio culto per la categoria di `criminale nato`, per la `fisiognomica`, con un influsso molto forte tanto sul sistema repressivo, carcerario e manicomiale quanto sulle relazioni razziali di questi paesi. un fenomeno culturale di enorme significato e finora dimenticato.

mario torelli, fra i maggiori archeologi italiani, analizza e ricostruisce l`insieme delle forme religiose, i culti, le pratiche della devozione dominanti nel mondo greco, quelle che i coloni hanno recato con se` dalla madrepatria. ne esamina le successive trasformazioni, mostrando anche come queste forme religiose - articolandosi secondo specifici rituali - hanno informato edifici, monumenti e materiali artigianali. sulla base di una ricchissima documentazione e un vasto materiale di ricerca sul campo durata due secoli di scavi, si sono potuti ricostruire alcuni comportamenti sociali, come il simposio, o la cerimonialita` di rituali, come il matrimonio, le dediche votive e le tradizioni patrie di religiosita` domestica o funeraria. le citta` e le produzioni della magna grecia e della sicilia durante la colonizzazione greca: il racconto di una `cultura delle colonie` fatta di pratiche, consuetudini e simboli che combinano insieme saperi, tecniche e modelli culturali originati nella madrepatria.

mai prima d`ora la lunga e affascinante storia di roma era stata pensata e raccontata attraverso l`uso dell`infografica. nutrito dall`erudizione di john scheid (con la collaborazione di milan melocco), visivamente trasposta con grande efficacia da nicolas guillerat, il volume offre al lettore la possibilita` di immergersi nel mondo romano antico, dalla nascita della repubblica al sistema politico imperiale, dalle guerre civili allo scontro con cartagine, dalla religione all`economia dell`urbe. tra queste pagine lo stato di roma, la res publica del popolo romano, centro politico e autorita` superiore di un`entita` di immense proporzioni, trova una rappresentazione tridimensionale. un approccio originale e rigoroso basato sulle migliori fonti internazionali per un libro senza pari, con una costante attenzione alla chiarezza nonostante la difficolta` di reperire dati numerici attendibili per l`epoca antica. grazie alle molteplici possibilita` offerte dalla computer grafica, la storia di roma si offre al nostro sguardo con una nuova, avvincente modalita` di narrazione.

le parolacce sono i palliativi verbali delle molteplici miserie e angosce che segnano l`umano arrancare. con vivacita` e ironia, il volume racconta la storia del colorito frasario volgare e mostra che il linguaggio basso e sprezzante, per la sua straordinaria potenza emotiva, esiste da sempre. negli ultimi decenni, pero`, il turpiloquio ha infranto le barriere che ne regolavano la circolazione: non e` piu` "una cosa da uomini" ne` una risorsa espressiva di uso marginale, ma e` sconfinato dal privato al pubblico, nella fluviale comunicazione social e perfino nel dibattito politico. ecco perche` la nostra e` stata definita .

roberto pertici in questa fondamentale opera in tre volumi che ha accompagnato per piu` di cinquant`anni il suo itinerario intellettuale e umano, roberto vivarelli rilegge la storia dell`italia postunitaria mostrando come il fascismo sia il frutto, non la causa, delle debolezze dello stato liberale, incapace di gestire la propria trasformazione in stato democratico dopo l`avvento del suffragio universale. orientata da tale ipotesi interpretativa e sorretta da una rigorosa documentazione, questa opera e` molto piu` di una cronaca delle vicende italiane tra il 1918 e il 1922: al di la` della guerra, infatti, il problema delle origini del fascismo trova qui la sua definizione nell`intero contesto della storia politica, istituzionale e sociale dell`italia dopo l`unita`. questo primo volume copre il periodo fra l`ultimo anno di guerra e l`impresa dannunziana di fiume nel settembre 1919.

la storia delle colonie britanniche ha inizio molto prima del 1785, eppure nella scelta dell`arco storico di questo saggio sull`impero vi e` gia`?un preciso valore simbolico. il 1785 e` l`anno in cui comincia in gran bretagna il lungo cammino culturale e politico per l`abolizione della tratta degli schiavi. il 1999 e` l`anno della fine del mandato di nelson mandela come presidente del sudafrica. attraverso dieci capitoli e un epilogo che brulicano di figure storiche ed eventi noti o meno conosciuti, il lettore puo` ripercorrere storia e storie dell`impero che piu` di ogni altro ha legato il proprio nome al fenomeno del colonialismo, tema caldo della riflessione storiografica degli ultimi anni. luigi bruti liberati affronta i fatti di questi due secoli relativi ai territori dell`impero britannico con una vena narrativa senza mai trascurare la documentazione rigorosa mirando a conquistare lettori comuni e non solo studiosi. ogni capitolo e` accompagnato da riferimenti a saggi storici, letteratura e cinema, per continuare il viaggio oltre queste pagine.

se "il capitale" rimane un testo inaggirabile per ogni rivoluzionario che voglia dare solide basi alla propria passione, lo si deve a un metodo di analisi che, come scrisse lenin, "ha dato un criterio completamente oggettivo, discriminando i rapporti di produzione come struttura della societa` e dando la possibilita` di applicare a questi rapporti quel criterio scientifico generale della reiterabilita`, la cui applicazione alla sociologia era negata dai soggettivisti. [...] marx non si limito` alla sola "teoria economica" nel senso abituale della parola, [...] investigo` cio` nondimeno sempre e dappertutto le sovrastrutture corrispondenti a questi rapporti di produzione, rivesti` lo scheletro di carne e di sangue. se "il capitale" ebbe un successo cosi` gigantesco, e` perche` questo libro di un "economista tedesco" mostro` al lettore tutta la formazione sociale capitalistica come una cosa viva, con i suoi aspetti della vita quotidiana, con le manifestazioni sociali concrete dell`antagonismo delle classi inerenti ai rapporti di produzione". il volume e` introdotto dal primo capitolo di "lotte di classe e partito rivoluzionario" di arrigo cervetto, in cui sono riprese le tesi di lenin sull`opera di marx.

"in questo libro racconto dei fatti. atti e fatti. non ci sono commenti, suggestioni, analisi sociologiche. ci sono dei dati di fatto che forse vi faranno pensare. hanno arrestato i miei genitori con un provvedimento subito dopo annullato, hanno sequestrato i telefonini ai miei amici non indagati, hanno cambiato nomi nei documenti ufficiali per indagare sulle persone a me vicine, hanno scritto il falso in centinaia di articoli, hanno pubblicato lettere privatissime tra me e mio padre, mi hanno fotografato negli autogrill e mentre uscivo dal bagno di un aereo, hanno controllato e pubblicato tutte le voci del mio estratto conto, hanno violato la costituzione per controllare i miei messaggi di whatsapp. io non voglio fare la vittima. voglio raccontare cio` che e` successo dicendo perche` ho scelto di combattere a viso aperto contro le ingiustizie. perche` ho scelto di denunciare in sede civile e penale, convinto che la legge sia uguale per tutti. per i politici, certo. ma deve essere uguale per tutti davvero, anche per certi magistrati, anche per certi giornalisti. e mentre racconto atti e fatti che mi hanno reso un mostro agli occhi di molti miei connazionali, torno a confessare che io rifiuto il vittimismo. perche` io sono e resto un uomo felice. chissa` che sia questo cio` che - alla fine - non mi perdonano." matteo renzi replica punto per punto alle accuse che gli sono state rivolte dalla procura di firenze: "non accettero` di stare in silenzio davanti a fakenews e diffamazioni varie". "il mostro" e` una ricostruzione lucida e allo stesso tempo accorata del funzionamento della giustizia italiana e di un certo legame con taluni organi di informazione. una ricostruzione che, tassello dopo tassello, evidenzia come il cattivo uso di un potere costituito possa distruggere la carriera e la vita di ogni singolo cittadino, non solo di personaggi pubblici.

un personalissimo incrocio fra un diario di viaggio e la cronaca di un lungo esperimento, dove pollan incontra una serie di uomini e donne straordinari - guru veri o presunti, scienziati serissimi, medici di frontiera -, e poi decide di provare in prima persona che cosa intendessero i profeti dell`lsd per . scoprendo la luce strana, violenta e terribilmente fascinosa che la sostanza piu` stupefacente di tutte sembra gettare sul mistero definitivo, quello che tuttora resiste nelle nostre, spesso affannose, ricerche: la mente.

restando fedele alle date, ai luoghi e ai fatti storici, ma con scrittura gustosa nei dettagli e felicemente narrativa, carlo maria lomartire ci racconta le vicende umane e sentimentali che ruotano intorno ai principali protagonisti della famiglia sforza: da francesco, figlio illegittimo di un contadino romagnolo, arrivato a conquistare il ducato di milano, a ludovico detto , il grande mecenate di leonardo, fino agli , l`inetto ercole massimiliano e il brillante francesco ii, morto senza eredi. attorno ai protagonisti l`autore fa rivivere un`intera epoca, piena di rivolgimenti politici e di trasformazioni sociali: l`eta` dei comuni e` ormai definitivamente tramontata, il rinascimento si e` affermato con i suoi nuovi valori, la prospettiva degli stati italiani si allarga sempre piu`, fino a divenire europea. se e` vero, come ha scritto qualcuno, che , nelle appassionate e turbolente vicissitudini degli sforza, nelle spietate lotte tra fazioni, negli intrighi di corte come nelle gesta eroiche degli uomini e delle donne descritte in queste pagine, il lettore potra` ritrovare non poche delle caratteristiche, degli splendori e delle miserie, dei pregi e dei difetti dell`italia e della milano di oggi: allora come adesso magnifica e cinica, geniale e crudele. questo volume contiene i tre saggi - gli sforza, il moro e gli ultimi duchi di milano - che carlo maria lomartire ha dedicato alla dinastia che resse il ducato di milano tra il 1450 e il 1535, segnando una stagione indelebile nella storia della citta` lombarda e di tutta la penisola.

quando la sorprendente indeterminazione della meccanica quantistica travolse il mondo ordinato della fisica newtoniana, albert einstein e erwin schrodinger erano in prima linea nella rivoluzione. entrambi pero` rimasero sempre insoddisfatti dell`interpretazione "ortodossa" della meccanica quantistica e si ribellarono a cio` che consideravano la sua caratteristica piu` irragionevole: la casualita`. einstein protesto` con una battuta che "dio non gioca a dadi con l`universo", mentre schrodinger costrui` il celebre paradosso di un gatto che era vivo e morto contemporaneamente. ma questi due giganti non si limitarono a opporsi, cercarono di formulare una teoria onnicomprensiva che rendesse nuovamente sensato l`universo. il fisico paul halpern racconta la vicenda di come einstein e schrodinger abbiano cercato di trascendere gli aspetti bizzarri dei quanti, dando ai lettori spunti originali circa la storia della fisica e raccontando l`impresa di due scienziati le cui ossessioni ne hanno guidato il progresso.

sulla sicilia, sin da tempi antichissimi, si sono riversate ondate di civilta`. ma i greci vi hanno lasciato un carattere indelebile, che fa parte della natura profonda di questa terra. gli de`i non se ne sono mai andati dall`isola. nelle campagne assolate nel cuore dell`estate, per le strade aggrappate ai pennacchi di roccia delle montagne siciliane si puo` ancora sentire eracle chiamare le sue mandrie e ulisse ridere del ciclope. nel tramonto di agrigento, di selinunte, di segesta abitano ancora le processioni in onore degli de`i. quando il giorno chiama la notte, nei teatri di siracusa e di taormina, il racconto del mito, nella rappresentazione delle tragedie, ritrova la voce potente che dovette avere nel v secolo a.c., in grecia e nell`occidente greco. terra rifugio di de`i e di eroi, di ninfe e di filosofi, di mostri e di re, la sicilia e` l`incarnazione di quello straniamento magico e felice che tanto piaceva ai greci. e la stranizza di un mezzogiorno d`estate, con i cortili risuonanti di voci e qualche buona storia da ascoltare e da raccontare.

quali furono le battaglie chiave, quali le tattiche, le tecnologie e i punti di svolta del conflitto? quali furono i presupposti che portarono all`orrore dell`olocausto? perche` la seconda guerra mondiale contribui` al declino di alcune grandi potenze in favore di nuovi equilibri? il libro fornisce le risposte a queste e ad altre grandi domande, per esplorare il conflitto che piu` ha avuto un impatto sul nostro mondo e sugli assetti del pianeta. un punto di vista unico e originale basato su una grafica intuitiva, che riporta alla luce concetti e personaggi, spesso inquadrandoli da una nuova prospettiva. che tu sia un cultore dell`argomento, un semplice curioso o un appassionato studente di storia troverai fra queste pagine moltissimi spunti di riflessione.

l`immagine dell`alfieri profeta della "rigenerazione morale" italiana e guida delle generazioni future, dell`uomo, poeta e tragediografo di "animo risoluto, ostinatissimo ed indomito" nasce in massima parte nelle pagine di questa sua vita. scritta in un italiano sapido e avventuroso, l`autobiografia di alfieri resta ancora oggi l`opera di un appassionato cosmopolita, che leopardi defini` "vero scrittore, a differenza di quasi tutti i letterati del suo e del nostro tempo".

america o ? una nazione creatrice di miti e valori o un paese in declino e diviso al suo interno? come si misura la tra san francisco e miami? perche` e` impossibile avere una conversazione in inglese con un tassista di new york? come si spiegano la tragica sequenza delle sparatorie e nel contempo il record delle start-up, la scarsa disoccupazione giovanile e la migrazione interna dalla california verso la florida? capire l`america e` una sfida, oggi piu` che mai: ci fa velo un secolo di stereotipi costruiti da cinema e letteratura, moda e arte, musica e serie televisive. si aggiunge la rinascita di un antiamericanismo antico e viscerale, che condiziona molti italiani. bisogna avere radici profonde in questa nazione - pagarci le tasse, averci mandato i figli a scuola, usarne la sanita`, aver fatto il giurato in un processo, averci comprato casa e creato una societa` - per superare la barriera dei luoghi comuni. le sorprese sono tante quante le americhe, al plurale, e tutte le loro comunita` etniche. federico rampini, che in america ha vissuto per quasi un quarto di secolo, firma un ritratto illuminante degli stati uniti che enuclea i grandi e i piccoli problemi del paese. di ogni differenza abissale con l`europa indica origini e ragioni, dalla politica all`economia, dalla cultura alla societa`, dalla quotidianita` alla genesi del dna nazionale. l`autore compie uno slalom fra le contraddizioni, un`operazione di pulizia dai preconcetti, e ci regala una guida di viaggio in senso letterale: perche` si puo` comprendere l`america solo vivendola e guardando dietro le apparenze. per intuire magari dove andra` a finire.

nel libro che si presenta qui, quarant`anni dopo la prima edizione, carlo ginzburg, un non storico dell`arte, si propose di confutare sulla base di elementi esterni, legati a committenti e iconografia, la data precoce - avanzata da uno dei maggiori storici dell`arte del `900, roberto longhi - di un`opera capitale come la flagellazione di piero. nel caso della flagellazione, e in generale in queste indagini, gli elementi connessi allo stile erano, a differenza di quelli esterni, ignorati - ma solo in apparenza, perche` veniva ripetutamente esaminato un dato di convergenza (o di frizione) tra gli uni e gli altri: la cronologia. si tratta dunque di un libro che discute con gli storici dell`arte (che l`hanno criticato, talvolta con asprezza)? anche, ma non solo. "indagini su piero" si rivolge a tutti coloro che amano la pittura di piero della francesca, che appare qui in una luce inattesa.

il principe antonio de curtis non era solito leggere i racconti degli storici. lo appassionava solo la storia della sua famiglia, che risaliva all`imperatore costantino. non lo divertiva la storia, cioe` l`esistenza umana nel fluire del tempo, perche` aveva una visione tragica della vita. ma permetteva a toto` di spernacchiare tutte le persone che nella storia, e quindi nella vita, si comportano da : i prepotenti che tormentano gli qualunque, costretti a vivere un`esistenza grama. nei suoi novantasette film, ambientati nelle piu` varie epoche storiche, dall`egitto dei faraoni all`italia del `miracolo economico` e all`europa del muro di berlino, antonio incarna nei personaggi di toto` sia i `caporali` sia gli `uomini`, ma sempre con lo stesso proposito: i caporali, spiegando che la pernacchia . e difende cosi` la dignita` dell`uomo libero.

il "medico della mutua" ha esercitato il suo "mestiere di medico" - di famiglia, di ambulatorio, di territorio, "di base" - per trentacinque anni, dalla creazione nel 1943 dell`istituto nazionale assicurazione malattie (inam) alla istituzione nel 1978 del servizio sanitario nazionale (ssn). ha ricevuto apprezzamento dai molti assistiti che hanno trovato in lui una risposta adeguata ai loro bisogni. al contempo le istituzioni detentrici del "potere" politico hanno dimostrato pressoche` costantemente disattenzione e disaffezione per il suo "sapere" sanitario. ha retto per sette lustri le sorti di una sanita` pubblica ritardataria, svalutato a "medico generico" dal confronto con la medicina esercitata dal "medico specialista". oggi sono numerose le raccomandazioni e gli appelli che propongono riforme della sanita` pubblica ambulatoriale e territoriale. nell`ascoltarli, senza udire mai un cenno di autocritica e tanto meno di "mea culpa", l`autore di questo libro, ripensando il passato, mette in guardia pensando al futuro.

per gli antichi le sirene erano mostri orripilanti, per meta` uccelli e per meta` donne. eppure, esse avevano qualcosa che le rendeva irresistibili: la voce, suadente e ammaliatrice. insieme ad altre figure mitologiche a loro affini come circe, calipso ed elena, le sirene sono in questo libro le protagoniste della prima tappa di un cammino che, partendo da omero e a omero ritornando, si concentra sull`atene del v secolo, la citta` della democrazia e della parola. ripercorrendo storie poco note e celebri passi di prosa e di poesia, laura pepe indaga le incredibili potenzialita` di peitho, persuasione, la parola che insieme seduce e convince. sovrano potentissimo, la parola e` capace di compiere le imprese piu` divine: sa convincere del vero e del giusto, ma puo` anche illudere e ingannare. scopriremo la sua forza in queste pagine, guardando ai protagonisti della politica che arringano il popolo riunito in assemblea, agli accusatori e agli accusati che si industriano a convincere i giudici del tribunale e, infine, a quei maestri di persuasione che furono i sofisti. e ancora una volta saremo grati alla grecia antica, che - tra storia, mito, poemi e filosofia - ha dato forma al nostro modo di pensare e di confrontarci con il mondo.per gli antichi le sirene erano mostri orripilanti, per meta` uccelli e per meta` donne. eppure, esse avevano qualcosa che le rendeva irresistibili: la voce, suadente e ammaliatrice. insieme ad altre figure mitologiche a loro affini come circe, calipso ed elena, le sirene sono in questo libro le protagoniste della prima tappa di un cammino che, partendo da omero e a omero ritornando, si concentra sull`atene del v secolo, la citta` della democrazia e della parola. ripercorrendo storie poco note e celebri passi di prosa e di poesia, laura pepe indaga le incredibili potenzialita` di peitho, persuasione, la parola che insieme seduce e convince. sovrano potentissimo, la parola e` capace di compiere le imprese piu` divine: sa convincere del vero e d

scriveva heidegger di kuki shuzo, aggiungendo: . forse perche` non pote` leggere il trattato di kuki sull`iki qui tradotto. che cos`e` dunque l`iki? nel giappone del periodo bunka-bunsei (1804-1830) questa parola veniva usata per definire l`ineffabile fascino della geisha, il suo stile sprezzante ma accattivante, ammiccante ma riluttante, improntato a sensualita` e rigore, inflessibilita` ed eleganza. kuki circumnaviga ogni accezione dell`iki, filtrando la parola con uno sguardo che ne individua i tratti distintivi nella seduzione, nell`energia spirituale e nella rinuncia; la colloca in un sistema estetico rigoroso; ne scopre le tracce nell`acconciatura, nell`incedere, nei gesti e nelle posture della geisha; nei motivi decorativi a righe verticali, nel colore marrone, nell`architettura della casa da te`, nella musica per shamisen. capire l`iki e` come percepire la fragranza di un`intera civilta`.

scritto nei primi anni del xix secolo, "destini dei fiori nello specchio" e` considerato l`ultimo grande classico dell`epoca imperiale cinese. il romanzo, unica opera del filologo e insigne linguista li ruzhen, e` qui presentato per la prima volta in italia nei 40 capitoli iniziali che ne costituiscono la parte di maggior rilevanza. complesso gioco letterario costruito come un divertissement, il testo si snoda su molteplici piani: il mondo ultraterreno, l`impero celeste dell`epoca tang (vii-x secolo d.c.) e gli immaginari paesi d`oltremare. la vicenda ha inizio quando la dispotica imperatrice wu zetian ordina a tutti i fiori dei giardini imperiali di sbocciare in pieno inverno. le fate dei fiori acconsentono, contravvenendo alle leggi celesti, e vengono cosi` condannate a "scendere nella polvere rossa", ovvero a incarnarsi come esseri mortali sulla terra. i loro destini si incroceranno con quello di tang ao, funzionario imperiale che, degradato al rango inferiore di xiucai per le sue sovversive amicizie, decide di abbandonare la carriera accademica e intraprendere un lungo viaggio per mare alla ricerca dell`immortalita`. elementi fantastici, storici e satirici si intrecciano in una narrazione ricca di influenze taoiste, buddiste e confuciane dando vita a una grande celebrazione della cultura cinese in tutte le sue espressioni.

"i volonterosi carnefici di hitler" e` stato uno dei casi piu` clamorosi della storiografia degli ultimi decenni, un saggio che ha suscitato un intenso dibattito, in germania e non solo, divenendo in breve un bestseller. daniel j. goldhagen ripropone l`inquietante interrogativo di come abbia potuto il popolo tedesco, una delle grandi nazioni della civile europa, compiere il piu` mostruoso genocidio mai avvenuto. esaminando le figure degli e l`antisemitismo radicato nella societa` tedesca fra il 1933 e il `45, attingendo a materiale inedito e a testimonianze dirette, goldhagen dimostra che i responsabili dell`olocausto non furono solo le ss o i membri del partito nazista, ma i tedeschi di ogni estrazione sociale, uomini e donne comuni che brutalizzarono e assassinarono ebrei per convinzione ideologica e per libera scelta, senza subire pressioni psicologiche o sociali. uno sconvolgente atto d`accusa, un`opera scientifica nel metodo e provocatoria nelle conclusioni, che e` fondamentale per comprendere la peggiore tragedia del xx secolo.

ben prima che la globalizzazione si imponesse come concetto comune presente in ogni discorso economico e politico contemporaneo, il mondo tra fine ottocento e novecento era gia` avvolto da un fitto tessuto di scambi sociali e culturali. "in un mondo sempre piu` piccolo" ricostruisce il ruolo delle istanze globali alla base di istituzioni regolatrici, dalla societa` delle nazioni al comitato olimpico internazionale, all`universal postal union, e mette a fuoco la dimensione transnazionale caratteristica delle reti sociali di classe, etniche, di genere, religiose, delle grandi manifestazioni espositive (le fiere mondiali, i musei), delle e`lite professionali di ingegneri, medici, scienziati sociali, urbanisti, dei mass media e delle culture del consumo. queste correnti determinarono una modernita` che sovrapponeva alla fede nella razionalita` della scienza e della tecnologia l`attrazione emotiva dell`industria dello spettacolo. in un`epoca di nazionalismi e imperialismi, proprio questa polarita` accompagno` ambizioni di espansione territoriale; inaugurando un mondo nuovo, in cui le tecnologie a diffusione mondiale (telegrafo, ferrovie, navi veloci, radio, aviazione, fotografia, cinema...) estesero il loro raggio d`azione, dando il via a una serie di rapidi e drastici cambiamenti. spesso trascurate nelle storie dedicate agli stati-nazione, le correnti transnazionali evidenziano gli schemi irregolari delle trasformazioni globali, sottolineando la fluidita` delle identita` spaziali e personali nel periodo compreso tra il 1870 e la fine della seconda guerra mondiale.

vasco da gama raggiunse l`india via mare nel 1498. se il suo nome rinvia all`epopea delle scoperte geografiche, questo libro ne ricostruisce la vita e le imprese sottraendole all`ingannevole leggenda che s`inizio` a formare intorno alla sua figura quando era ancora in vita fino a farne, secoli dopo, un eroe nazionale portoghese. cosi`, una magistrale ricerca storica diviene un`occasione per riflettere su questioni piu` generali come l`invenzione dei miti e il modo in cui il nazionalismo se ne serve.

pubblicati nel 1687, i "principi matematici della filosofia naturale" sono il culmine della rivoluzione scientifica del xvii secolo. in un quadro coerente e unitario, arricchito di nuovi contenuti empirici, newton offre un monumentale compendio di tutti i risultati che - da copernico a keplero e galileo - avevano demolito la concezione aristotelico-tolemaica dell`universo. e lo fa grazie a una rigorosa definizione matematica di quei concetti - tempo, forza e movimento - che avevano guidato gli sviluppi della scienza moderna e che ora trovano un`impressionante sintesi in una formula semplice ed elegante: la legge di gravitazione universale. un`unica e fondamentale legge che sancisce l`unificazione dei fenomeni celesti e terrestri, superando definitivamente la tradizionale divisione tra astronomia e meccanica. e questo il nuovo che newton delinea nella sua opera e che rimarra` immutato fino alla teoria della relativita` di einstein.

che le parole abbiano un significato e che noi - quando siamo competenti in una lingua - siamo in grado di comprenderlo e` un fatto che diamo per scontato. ci sono pero` domande a cui e` difficile rispondere, come: cos`e` il significato? come facciamo a comprendere il significato degli enunciati? e come facciamo a farci capire anche quando insinuiamo invece di dire le cose in modo esplicito? come facciamo a comprendere le battute, le parolacce e le metafore? per comprendere il linguaggio abbiamo bisogno di una mente. ma anche la mente e` misteriosa: cos`e`, infatti, la mente? mente e cervello sono la stessa cosa o due cose distinte? come fa uno stato mentale a rappresentare oggetti ed eventi del mondo? e cos`e` la coscienza? non esistono risposte definitive a questi interrogativi, ma la filosofia del linguaggio e la filosofia della mente hanno fatto importanti progressi nel cercare di chiarire queste domande e offrire soluzioni. in questo volume sono presentate in modo introduttivo le risposte che la filosofia ha proposto, dando gli strumenti per poterle soppesare e valutare.

l`essere umano e` l`animale che racconta storie. jonathan gottschall ha usato questa fortunata metafora in "l`istinto di narrare", descrivendo magistralmente quell`ecosistema di finzione narrativa nel quale siamo immersi e che caratterizza in maniera cosi` peculiare la nostra specie. le storie creano la struttura delle nostre societa`, fanno vivere a ogni persona migliaia di vite, preparano i bambini alla vita adulta e formano i legami che ci consentono di convivere in pace. ma tutto questo ha un lato oscuro che non possiamo piu` ignorare: le storie potrebbero anche essere la causa della nostra distruzione. con questo libro jonathan gottschall torna sul tema della narrazione con tutto il bagaglio interdisciplinare delle sue conoscenze, attingendo alla psicologia, alla scienza della comunicazione, alle neuroscienze e alla letteratura per raccontarci fino a che punto le storie siano in grado di influenzare il nostro cervello e le nostre vite. e non sempre per il meglio. la narrazione ha agito nel corso della storia come collante delle societa`, certo, ma e` anche la forza principale che disgrega le comunita`: e` il metodo piu` efficace che abbiamo per manipolare il prossimo eludendo il pensiero razionale. dietro i piu` grandi mali della civilta` - il disastro ambientale, la demagogia, il rifiuto irrazionale della scienza, le guerre - c`e` sempre una storia che confonde le menti. le nuove tecnologie amplificano gli effetti delle campagne di disinformazione, e le teorie del complotto e le fake news rendono quasi impossibile distinguere i fatti dalla finzione, per cui la domanda che dobbiamo porci urgentemente e`: .

per tutti noi l`assunzione quotidiana di caffeina coincide nientemeno che con la . eppure, quell`alcaloide naturale e` a tutti gli effetti una droga, come rivela l` cui michael pollan si e` sottoposto, trovandosi afflitto via via da mal di testa, letargia e . per cercare di rispondere alla domanda cruciale da cui e` partito - che cosa sia esattamente una droga -, pollan intreccia reportage, memoir e saggio scientifico, spaziando attraverso varie discipline e concentrandosi soprattutto su tre molecole psicoattive: oltre alla caffeina, l`oppio, il cui effetto - secondo il poeta vittoriano robert bulwer-lytton - e` assimilabile al , e la mescalina, la piu` , che permise ad aldous huxley di vedere il mondo nella sua autentica . da questo affascinante percorso emerge ogni aspetto di queste sostanze, e in particolare la loro : il loro essere cioe` e al tempo stesso, in grado da un lato di dissuadere gli animali dal mangiare le piante che le producono, dall`altro di spingerli a utilizzarle accrescendo cosi` la loro espansione ecologica: la caffeina contenuta nel nettare di certe piante, per esempio, rende le api impollinatrici . un`ambiguita` che contraddistingue anche il millenario rapporto con le degli esseri umani - e spiega come mai, sul piano evolutivo e culturale, nei loro confronti si sia .

i media sono pieni di affermazioni contrastanti e accese discussioni sull`impatto e sui rischi associati al cambiamento climatico. lawrence m. krauss, fisico e divulgatore scientifico tra i piu` stimati al mondo, fa chiarezza spiegando in modo conciso la scienza alla base del fenomeno. la fisica del cambiamento climatico fornisce una panoramica chiara e accessibile della scienza del clima e dei rischi associati all`inazione a livello globale. la narrazione di krauss ripercorre i progressi degli scienziati verso la moderna comprensione del clima terrestre e del futuro del pianeta. il generoso corredo di grafici e illustrazioni permette ai lettori di distinguere le predizioni saldamente basate sull`analisi di dati empirici da quelle di origine piu` speculativa.

che relazione ci puo` essere tra "fantasia-improvviso" di chopin e la meccanica quantistica? che sensazione farebbe cadere in un buco nero? e perche` ballare un valzer non e` troppo diverso da considerare una dualita` di stringhe? questo libro di steven gubser introduce il lettore in modo leggero e brillante alle idee chiave della concezione delle stringhe, uno dei campi piu` nuovi e controversi della fisica contemporanea. nel loro tentativo di combinare insieme relativita` generale e meccanica quantistica, i teorici delle stringhe spaziano dall`in-finitamente piccolo all`infinitamente grande, non smettendo di provocare sul loro terreno matematici, fisici e filosofi con problemi nuovi e affascinanti.

pioggia, pioggia, ancora pioggia. poco cibo, tende insufficienti e scarse armi. le truppe fasciste concentrate a nord di roma per l`attacco alla capitale sono stanche, bagnate e affamate quando si diffonde la notizia che mussolini e` stato nominato capo del governo. ma l`entrata a roma non coincide con la sua conquista, anzi in quei giorni la citta` continua a respingere i fascisti come nessun`altra, e gli scontri si fanno durissimi. inizia cosi` un nuovo racconto della marcia su roma che finalmente spiega il ruolo giocato dalla violenza, il motivo per cui la classe dirigente politica non ha compreso subito la gravita degli avvenimenti, il modo in cui lo stato liberale e` crollato. e che mostra come la marcia non sia stata solo quella degli squadristi su roma, ma anche l`invasione e la trasformazione degli equilibri di potere nelle altre citta` d`italia.

niccolo` machiavelli e` considerato uno dei piu` grandi teorici della ragione politica. in effetti e` straordinaria la capacita` con cui analizza le situazioni, i rapporti di forza, le alternative. ma non e` solo questo. e anche un visionario capace di sporgersi oltre le barriere dei canoni consueti, di vedere al di la` delle situazioni di fatto, di proporre soluzioni `eccessive`, straordinarie: appunto, . non per nulla gli amici gli attribuiscono capacita` profetiche, cioe` di prevedere cosa sarebbe, infine, accaduto. machiavelli condivide naturalmente il giudizio sulla pazzia come mancanza di senso della realta`, stravaganza, addirittura idiozia: fare le cose , come dice nella mandragola, gli e` completamente estraneo. la `pazzia`, pero`, puo` essere anche un`altra cosa: capacita` di contrapporsi alle opinioni correnti, di rischiare il tutto per tutto inerpicandosi sul crinale che divide la vita dalla morte, di combattere affinche` le ragioni della vita - cioe` della politica, dello stato - possano prevalere sulle forze della crisi, della degenerazione, pur sapendo che sara` infine la morte a prevalere sulla vita, perche` questo e` il destino di ogni cosa. realismo e `pazzia`: e` in questa tensione mai risolta che sta il carattere non comune, anzi eccezionale, dell`esperienza di machiavelli rispetto ai suoi contemporanei. una pazzia totalmente laica e mondana, senza alcun contatto con la follia cristiana di erasmo.

da qualche tempo, l`"afropessimismo" di maniera - che descrive il continente come una nebulosa indifferenziata in perenne emergenza - ha lasciato il posto a toni piu` lusinghieri, sulla base dei tassi di crescita dei paesi piu` favoriti. con le sue enormi risorse, l`africa e` un partner importante del mondo sviluppato ed e` sempre piu` presente nell`agenda della politica internazionale anche perche` influisce sulla "sicurezza" dell`intero sistema. e cosi` piu` che mai essenziale inquadrare i successi e le crisi nel contesto argomentato di una storia che e` stata a lungo negletta o travisata. il libro, in questa nuova edizione, fa il punto sull`evoluzione della storia e della storiografia dell`africa e da` conto di come gli assetti istituzionali, la societa` e l`economia dei vari stati africani - e di un`africa che non ha rinunciato a perseguire una politica unitaria a livello regionale e continentale - hanno assunto un profilo piu` stabile e meglio definito.

tutti ci accorgiamo di una trasformazione del mondo verso una maggiore complessita`. il futuro e` incerto e il nostro rapporto con l`ambiente e` sempre piu` difficile: un equilibrio sostenibile sembra molto lontano e la strada per raggiungerlo e` piena di dilemmi. ma in che modo gli alberi, le citta`, gli ecosistemi e tutti gli esseri e le cose che ci circondano, compresi noi stessi, sono piu` complessi? il complesso futuro del mondo si riferisce a profondi cambiamenti materiali nel tessuto stesso della realta`. nuove forme di resistenza alla distruzione della vita stanno emergendo ovunque. i dati hanno colonizzato ogni aspetto della vita e sono l`elemento paradigmatico del nostro secolo. ma un soggetto che si trasforma in un flusso infinito di dati diventa passivo e cosi` smette di essere propriamente un soggetto: lo spazio che dobbiamo riconquistare e` quello dell`azione. piuttosto che chiedere il ritorno della figura cartesiana dell`azione, che pretende di essere il padrone e il possessore della natura, benasayag e cany costruiscono una nuova etica, in cui la coscienza del singolo non e` piu` solitaria e sovrana, ma e` in un rapporto costante con gli ecosistemi in cui abita. non possiamo piu` permetterci di pensare la conoscenza e l`azione come il risultato di un lavoro compiuto sul mondo da un soggetto conoscente, ma come la produzione di rapporti tra il vivente e il suo ambiente. in un mondo nel quale gli effetti delle nostre azioni sono ormai segnati dall`incertezza e dall`impotenza, come possiamo imparare a vivere, pensare e agire? la razionalita` del soggetto moderno, chiuso in se stesso, non ha piu` alcuna presa sulla realta`. dobbiamo imparare a pensare e a vivere a partire da cio` che e` vivente e ci circonda.

gerusalemme e` una citta` dilaniata da millenni di guerre, scontri tra religioni, conflitti tra politiche contrapposte, che ne hanno fatto di volta in volta un simbolo, un avamposto strategico, un luogo da conquistare e controllare all`interno di un mercato di territori e popolazioni. paola caridi ha vissuto per dieci anni a gerusalemme. le sue pagine ci restituiscono una citta` vissuta intimamente, indimenticabile per la bellezza delle mura antiche, delle pietre bianchissime, della sua umanita` dolente. ma ci restituiscono anche una citta` crudele, dove israeliani e palestinesi fanno talvolta la spesa negli stessi supermercati, per poi rinchiudersi nei confini dei rispettivi quartieri, invisibili gli uni agli altri. una citta` costellata di posti di blocco che controllano gli spostamenti di donne e uomini, merci e idee, nemici e potenziali attentatori. una citta` densa di segni e memorie antiche e recenti, in cui ogni stagione politica porta con se` nuovi vincitori, nuove versioni della storia passata, nuove ripartizioni degli spazi urbani, nuove abitudini di vita. gerusalemme si e` aperta per un breve periodo alla modernita`, per poi rinchiudersi dentro i propri muri. rimane comunque un laboratorio, in cui si scontrano politica e vivere quotidiano. sopravvive la speranza: che gerusalemme, una e condivisa da tutti, torni a essere una citta` per gli uomini e le donne che li` vivono.

. il gioco della sabbia si insegna e si impara, si fa o non si fa, se lo si fa e` necessario farlo in due. lo si studia, lo si mette in scena, lo si comprende o lo si rifiuta. e una tecnica junghiana che jung non pratico` e che oggi viene adottata da analisti che lavorano sia con gli adulti sia con i bambini. si svolge cosi`: nello studio, l`analista chiede all`analizzante di avvicinarsi alla sabbiera, che e` una cassetta di forma rettangolare . la sabbiera di solito, ma non sempre, e` di metallo. l`analizzante viene invitato a usare la sabbia, bagnandola oppure no. deve modellare, costruire, . deve utilizzare le miniature esposte negli scaffali dello studio e comporre una scena. alla fine verra` chiesto un titolo da dare a quella che forse si potra` definire un`opera e la "sabbia" verra` fotografata e verra` cosi` inevitabilmente conservata nella memoria di entrambi i presenti, . insomma - commenta subito clementina pavoni -, ma i , ognuno lo sa, sono varchi, sono porte, da dove si esce per lasciar parlare il gioco, il fantasticare; per ascoltare, questa volta in due, di comunicare. nasce cosi` il caso clinico dell`uomo che clementina pavoni ha voluto chiamare signor alonso, il quale detesta - con consapevolezza, sapere e violenza - prima di tutto se stesso e il proprio corpo e poi il mondo che lo circonda, come in un assedio senza fine. e bravo il signor alonso, e spietato, a giocare con la sabbia e a scovare personaggi inquietanti come kitsune, che in giapponese vuol dire ed e` segno che protegge e a un tempo minaccia, che ama e so

tenuto nel 1932 e dedicato all`interpretazione di anassimandro e parmenide - insieme a eraclito i della filosofia occidentale -, questo corso universitario rappresenta una vera e propria cesura nel percorso di heidegger dopo essere e tempo, e si inserisce nella celebre inaugurata dal saggio del 1930 sull`essenza della verita`. compito della filosofia e` ormai per heidegger, impegnato nella ricerca di tale essenza, quello di rievocare la forza delle parole piu` elementari del pensiero delle origini - phy?sis, ale`theia, nous, logos - mediante una comprensione prefilosofica, cioe` preplatonica e prearistotelica, del fenomeno della verita`. si tratta cioe` di compiere quel passo indietro che permette di ripensare in modo ancora piu` iniziale l`inizio del pensiero occidentale, prima della soglia che da` accesso alla storia della metafisica: non gia` per operare una ricostruzione filologica e storiografica, ma nella prospettiva che tale possa essere e, soprattutto, trasformato in un nuovo inizio, promosso da un`umanita` futura in modo ancora piu` originario. sicche`, conclude heidegger, .

tutti hanno bisogno di amare e di essere amati, anche gli uomini. e questa la verita` essenziale che anima "la volonta` di cambiare", il libro a cui bell hooks ha affidato le sue riflessioni sulla mascolinita` tossica, sull`inclinazione maschile alla violenza e all`assenza di emozioni, ma soprattutto sulla rivoluzione affettiva necessaria per immaginare una societa` nuova, in cui nessuno debba piu` avere paura del proprio universo sentimentale. cresciuti in una societa` patriarcale, in cui resta fondamentale gestire e preservare il mito della forza, gli uomini hanno imparato a fabbricare meccanismi di difesa per resistere alla pressione emotiva che viene esercitata sulle loro coscienze. sono spinti a indossare maschere sempre piu` convincenti per evitare di esprimere cio` che sentono davvero e rivelare cosi` la loro incapacita` di gestire relazioni profonde e aperte. sono maschere di rabbia e violenza, con cui compiono i delitti che colpiscono migliaia di vittime ogni giorno. ma con una disposizione positiva al cambiamento, una rivoluzione delle coscienze non e` piu` un`irraggiungibile utopia, diventa anzi un`indispensabile visione per abitare un futuro diverso: l`unico in cui tutti avranno il coraggio di amare e di essere amati.

radko suban, alter ego dell`autore, torna a trieste dopo la drammatica esperienza del lager e la degenza nel sanatorio dove l`amore per l`infermiera francese arlette gli ha fatto riscoprire il gusto per la vita. la citta` natale, con i suoi caffe` che un tempo echeggiavano delle conversazioni di una intellighenzia tra le piu` brillanti d`europa, e` la stessa di ieri ma radko fatica a riconoscerla, mentre le grandi potenze ne tengono ancora in sospeso il destino. la comunita` slovena e` piu` straziata che mai dopo la costituzione della jugoslavia che un tempo sembrava incarnare l`anima della resistenza a tutti i fascismi e che gia` versa, appena nata, nella peggiore caricatura totalitaria. arlette, che prometteva di aiutarlo con la sua presenza, gli scrive ma si guarda bene dal raggiungerlo. presto radko comprende che i rapporti che riesce a intessere sono falsati dalle ideologie, dal calcolo. ormai dovra` avanzare su un terreno minato, eredita` trasmessa dalla guerra alla pace ritrovata, ricavarsi la strada in un labirinto ostile. imparare di nuovo a orientarsi nella notte: questo e` il compito che si trova davanti. impossibile, forse, il solo pero` che valga la pena di affrontare se si e` uomini.

sulla volta del teatro goldoni domina marx. sopra il suo ritratto, lo striscione: "proletari di tutti i paesi unitevi!". il diciassettesimo congresso del partito socialista italiano si apre a livorno il 15 gennaio 1921 e, dopo una settimana drammatica, si chiudera` con la scissione e la nascita del partito comunista d`italia. siamo al punto di non ritorno: e` vietato qualsiasi compromesso tra rivoluzionari e riformisti. sembra passato molto tempo dalla presa del palazzo d`inverno, mentre sono trascorsi solo tre anni e poco piu`. ma questa e` un`epoca nuova: il secolo breve e` cominciato e avanza molto velocemente. mancano meno di settecento giorni alla marcia su roma. in una cronaca politica animata dalle voci di protagonisti epici - da terracini a turati, da serrati a bordiga, a gramsci defilato e silenzioso - ezio mauro ricostruisce un capitolo fondamentale della nostra storia, che raccoglie in se` ideali altissimi di liberazione e riscatto, ma in cui sembrano tutti condannati dentro il perimetro delle loro divisioni, mentre il paese sta per essere inghiottito dalla reazione che si fa dittatura. da quella scissione usciranno due partiti che cambieranno per sempre la storia d`italia, ma quanto accadde a livorno dev`essere compreso: come un peccato originale, una tentazione ricorrente. perche` "altre dannazioni seguiranno, come sappiamo, nei cent`anni. ma le occasioni perdute pesano, anche quando svaniscono gli errori e scompaiono i loro protagonisti".

e difficile immaginare che sia stata proprio la sua prolificita` a relegare per lungo tempo gaetano donizetti, negli ultimi trent`anni riscoperto come uno dei protagonisti della cultura romantica europea, in un cono d`ombra. eppure, se da un lato le piu` di settanta opere teatrali e le centinaia tra composizioni da camera e brani liturgici gli garantirono notevole fortuna in vita, dall`altro apparvero agli occhi dei critici e dei colleghi contemporanei espressione di superficialita` e trascuratezza. la sperimentazione di un`ampia varieta` di generi, dal comico al patetico-avventuroso, da quelli italiani a quelli francesi, costo` a una reputazione che oggi definiremmo di autore , tanto che, dopo la sua scomparsa, poche delle sue opere rimasero in circolazione. luca zoppelli ci presenta invece il compositore bergamasco come un artista moderno e pragmatico, che difende le proprie idee ma sa anche creare dei capolavori . cosi` per esempio le origini proletarie ritornano nell`attenzione verso gli umili in elisir d`amore o la fille du re`giment, mentre la vasta cultura letteraria e l`indole cosmopolita emergono nell`esplorazione di generi come l`opera romantica frenetica (lucrezia borgia), il dramma musicale politico, o il grand-ope`ra francese (dom se`bastien). donizetti ci accompagna lungo il percorso che ha portato un ragazzino povero e dalla voce sgraziata, ma vivacissimo d`ingegno, instancabile, ironico e malinconico, attraverso ambienti musicali e culturali diversissimi, fino a divenire il compositore piu` rappresentato nei teatri dell`europa intera: l`autore di un arcipelago drammatico e musicale che e` per noi una fonte inesauribile di scoperte e di meraviglia.

le "teorie sul plusvalore" fanno parte dei ventitre` quaderni, scritti tra il 1861 e il 1863 da marx e su cui lavoro` engels per estrarre il secondo e il terzo libro del "capitale". in queste pagine si trovano le sintesi, le comparazioni e le riflessioni che marx condusse sulle opere di decine di economisti borghesi che nel precedente secolo e mezzo avevano affrontato l`enigma del capitale e le origini del plusvalore. sono il risultato di studi ventennali, iniziati nel 1844 a parigi e distillati negli anni con rigore scientifico. per chi desidera conoscere e capire il ruolo e i limiti della scienza economica della borghesia prima e dopo la sua conquista del potere politico, la lettura delle pagine di marx non ha sostituti. sul piano teorico, la storia delle "teorie sul plusvalore" e` una splendida applicazione del materialismo storico al campo delle relazioni fra le classi principali e dei riflessi che le loro lotte hanno avuto nella formazione del pensiero economico. sul piano politico, pone il concetto del "plusvalore" come una netta linea di demarcazione con l`opportunismo. la battaglia teorica delle "teorie sul plusvalore" ha ancora molto da insegnare alle nuove generazioni del marxismo.

il secondo libro del "capitale" raccoglie studi decisivi per lo sviluppo della teoria marxista, come si puo` facilmente evincere dai titoli delle tre sezioni del volume: "le metamorfosi del capitale e il loro ciclo", "la rotazione del capitale", "la riproduzione e la circolazione del capitale complessivo sociale". il materiale lasciato da marx fu sistemato da engels, che nella sua prefazione scrivera`: "non fu lavoro facile approntare per le stampe il secondo libro del capitale, e in maniera tale che si presentasse, da una parte, come un`opera organica e il piu` possibile compiuta, e insieme, d`altra parte, come opera esclusiva dell`autore, non dell`editore". preziosa e illuminante sull`opera di marx un`ulteriore annotazione di engels: "la semplice enumerazione del materiale manoscritto postumo di marx per il ii libro dimostra con quale impareggiabile coscienziosita`, con quale rigorosa autocritica egli tendesse ad elaborare fino alla estrema perfezione, prima di pubblicarle, le sue grandi scoperte economiche; un`autocritica che solo raramente gli concesse di adeguare nella forma e nel contenuto l`esposizione al suo orizzonte che si allargava continuamente attraverso nuovi studi".

le "teorie sul plusvalore" fanno parte dei ventitre` quaderni, scritti tra il 1861 e il 1863 da marx e su cui lavoro` engels per estrarre il secondo e il terzo libro del "capitale". in queste pagine si trovano le sintesi, le comparazioni e le riflessioni che marx condusse sulle opere di decine di economisti borghesi che nel precedente secolo e mezzo avevano affrontato l`enigma del capitale e le origini del plusvalore. sono il risultato di studi ventennali, iniziati nel 1844 a parigi e distillati negli anni con rigore scientifico. per chi desidera conoscere e capire il ruolo e i limiti della scienza economica della borghesia prima e dopo la sua conquista del potere politico, la lettura delle pagine di marx non ha sostituti. sul piano teorico, la storia delle "teorie sul plusvalore" e` una splendida applicazione del materialismo storico al campo delle relazioni fra le classi principali e dei riflessi che le loro lotte hanno avuto nella formazione del pensiero economico. sul piano politico, pone il concetto del "plusvalore" come una netta linea di demarcazione con l`opportunismo. la battaglia teorica delle "teorie sul plusvalore" ha ancora molto da insegnare alle nuove generazioni del marxismo.

. dal circolo polare artico alle steppe del caspio, dalla moldavia alle miniere d`oro della kolyma in siberia, le "isole" del gulag - l`organismo che gestiva i campi d`internamento nell`unione sovietica - formavano un invisibile arcipelago, popolato da milioni di cittadini sovietici. nei gulag e` vissuta o ha trovato fine o si e` formata un`"altra" russia, quella di cui non parlavano le versioni ufficiali, e di cui sol?enicyn, per primo, ha cominciato a scrivere la storia. in un fitto intreccio di esperienze dirette, di apporti memorialistici, di minuziose ricostruzioni dove non un solo nome o luogo o episodio e` fittizio, "arcipelago gulag" racchiude una tragica cronaca di quella che e` stata la vita del popolo sovietico "del sottosuolo" dal 1918 al 1956. una straordinaria opera corale che ha visto la luce per la prima volta a parigi nel 1973. questa edizione recepisce sia le importanti aggiunte e integrazioni apportate al testo dallo stesso sol?enicyn nel 1980, sia i successivi interventi, volti a esplicitare nomi e luoghi, effettuati nell`edizione curata da sua moglie nel 2006.

il fascismo e` stato il piu` importante fenomeno politico nella storia d`italia e uno dei piu` rilevanti del xx secolo in genere. ha influenzato la politica di molti paesi ed e` stato oggetto di una straordinaria mole di studi. a cent`anni dalla marcia su roma continua a essere utile riflettere sulle condizioni politiche, economiche, sociali e culturali che aprirono la strada alla sua affermazione. e quanto fanno - e ci aiutano a fare - i saggi raccolti nel volume, che ne ripercorrono la storia dalle origini alla caduta, ricostruendone i "valori", la conquista del potere, le trasformazioni, il consenso, le interpretazioni, e contestualizzandolo nel piu` ampio scenario europeo. la chiave di lettura e` duplice: innanzitutto, il fascismo non e` il passato che non passa, ma e` un passato che ha considerevolmente influenzato il presente e che deve essere conosciuto approfonditamente per costruire un futuro migliore. in secondo luogo, esso tento` di imporre una visione totalitaria alla societa` italiana ma, tra ambiguita`, concessioni, vilta`, non riusci` ad acquisire il pieno controllo sopra la monarchia, la chiesa, le forze armate, gli industriali, e dovette fare i conti anche con gli antifascisti che coraggiosamente mantennero viva la loro opposizione. il volume mira a offrire ai lettori il materiale indispensabile per acquisirne una corretta e approfondita conoscenza e comprendere se esso possa in qualche modo ripresentarsi.

la storia di un uomo - prima contadino, poi operaio, infine gestore di un bar-drogheria in una citta` della provincia normanna - raccontata con precisione chirurgica, senza compatimenti ne` miserabilismi, dalla figlia scrittrice. la storia di una donna che si affranca con dolorosa tenerezza dalle proprie origini e scrive dei suoi genitori alla ricerca di un ormai impossibile linguaggio comune. una scrittura tesissima, priva di cedimenti, di una raffinata semplicita` capace di rendere ogni singola parola affilata come un coltello. il posto e` un romanzo autobiografico che riesce, quasi miracolosamente, nell`intento piu` ambizioso e nobile della letteratura: quello di far assurgere l`esperienza individuale a una dimensione universale, che parla a tutti noi di tutti noi.

la storia degli ebrei in italia e` antichissima: nessuna comunita` in occidente ha una presenza cosi` costante, dalla roma antica fino a oggi. soprattutto, la storia degli ebrei in italia e` una storia fortemente specifica e in parte diversa rispetto a quella dei centri della diaspora europea. distinta da una netta continuita` attraverso oltre venti secoli; prima culla, all`inizio dell`era volgare, dell`ebraismo diasporico. caratterizzata da una forte integrazione nella societa` cristiana, sia nel medioevo che nei secoli successivi, nonostante le mura dei ghetti; poco toccata, nei secoli, dai fenomeni piu` estremi di antisemitismo; segnata da una forte partecipazione degli ebrei, nel xix secolo, alla costruzione risorgimentale; e infine colpita durante l`occupazione nazista da arresti e deportazioni a cui partecipano attivamente i fascisti della repubblica di salo`. e ancora, almeno fino al secondo dopoguerra, poco impegnata nel progetto sionista e anche successivamente poco coinvolta in una concreta emigrazione in israele, anche se molto condizionata e segnata dalla presenza dello stato ebraico. una storia che, a essere compendiata in una sola frase, potrebbe esser definita come `una storia italiana`.

dalle prime statue greche alle invenzioni di michelangelo, cellini, vasari, bernini, canova, fino alle forme e alle figure del ventesimo secolo di moore, arp e molti altri. presentata nella forma del racconto (il volume raccoglie in edizione economica tutto il ciclo delle lezioni di wittkower nel 1970-71), questa storia propone un`interpretazione della scultura radicalmente diversa rispetto a quella canonica. l`autore ci fa entrare nei laboratori dei piu` importanti artisti di tutte le epoche e ci fa vedere come nasce l`idea di una scultura e come, con quali strumenti, si puo` realizzarla, evitando di cadere negli specialismi e nelle trappole retoriche degli storici dell`arte . : il suo augurio e` che, al termine della lettura, lo sia in grado di . completa il volume la bibliografia

al cuore della crisi economica e finanziaria degli ultimi anni c`e` un problema evidente: nel moderno capitalismo l`estrazione del valore, ovvero la raccolta dei profitti - dai dividendi degli azionisti ai bonus dei banchieri - e` ricompensata assai meglio della creazione effettiva di valore. oggi scambiamo chi raccoglie i profitti con chi effettivamente crea valore, chi guadagna con chi produce. quel concetto di valore cosi` centrale nella storia del pensiero economico - basti pensare alle riflessioni di ricardo, marx, schumpeter e keynes - oggi e` misconosciuto o distorto tanto nella teoria quanto nella prassi. se vogliamo riformare il capitalismo dobbiamo porci una serie di domande radicali: da dove viene la ricchezza? chi crea il valore? chi lo estrae? chi lo sottrae? solo rispondendo a queste domande possiamo sostituire l`attuale sistema capitalistico di tipo parassitario con un capitalismo piu` sostenibile, piu` interdipendente: un sistema che funzioni per tutti.

guardano il cielo stellato ma non si meravigliano, sono angosciati dall`esistenza ma non sono tragici, elaborano ricette ma non redigono nuove tavole della legge, parlano di tutto ma non di noi. i contemporanei non ci sono attuali. sono i classici i competenti in umanita` e i maestri di saggezza: con i loro precetti - obbedire al tempo, seguire il demone, conoscere se stessi, non eccedere, conoscere la natura - ci soccorrono nel rispondere alla domanda di agostino: . sono i classici che, liberandoci dalla saturazione e dalle spire del presente, ci ricollegano alla memoria dei trapassati e ci interpellano sulla responsabilita` verso i nascituri, rendendoci partecipi di quella grande comunita` - res publica maior la chiamava seneca - che ci precede e ci eccede. il libro spinge questa riflessione fino ai nostri giorni. intercetta le domande dei giovani, abitati da una divorante ansia di verita` e chiamati a una missione supplementare e difficile: arrivati in un mondo fatto su misura per i loro padri, devono costruirne uno per loro stessi e per i loro figli. torna cosi` attuale l`invito che max weber, echeggiando la saggezza classica, rivolse ai giovani nei giorni segnati dalle macerie della prima guerra mondiale. alla loro domanda: , rispose semplicemente: .

perche` putin ha pensato di poter conquistare in pochi giorni l`ucraina con il consenso dei russi ma anche degli ucraini? cosa vuol dire `denazificazione`? per spiegare questa tragedia che cambia il mondo occorre ritornare ad alcuni passaggi essenziali della storia del novecento prima e dopo il 1991. una vicenda complessa, che parte dal rapporto dell`ucraina con il potere sovietico di lenin e che passa dall`holodomor, la terribile carestia provocata da stalin che nel ?32-?33 fece in ucraina piu` di quattro milioni di vittime. una storia che continua con la seconda guerra mondiale e l`occupazione nazista e prosegue con la fine dell`urss e le difficolta` degli novanta, cui l`ucraina ha risposto guardando all`unione europea mentre in russia si affermava la svolta autoritaria di putin, fondata sul consenso a una ideologia di potenza radicata nella storia russa e condivisa da una classe dirigente formatasi tra declino sovietico e riaffermazione del potere dello stato. una ideologia che spinge putin a disprezzare un occidente opulento e corrotto in declino economico e demografico. e che gli fa pensare che sia arrivato il momento per ridare alla russia il suo ruolo di grande potenza mondiale.

brahmana, upanisad, jainismo, buddhismo, le scuole materialistiche, lo yoga, il vedanta, le scuole scivaite, fino alle correnti contemporanee: il libro e` una sintesi dei maggiori sistemi della filosofia indiana. dopo la presentazione delle principali scuole filosofiche, giuseppe tucci prende in esame i temi e i problemi piu` rilevanti della tradizione filosofica indiana nel corso di cinquemila anni: la questione della conoscenza, l`analisi dell`io, del tempo e dello spazio, il rapporto con il divino, il linguaggio, l`esperienza estetica.

viene pubblicato qui, in una nuova edizione italiana che ne restituisce tutto il suo carattere dirompente, il celebre saggio "noi rifugiati". hannah arendt lo scrisse di getto nel 1943, a due anni dal suo arrivo a new york. testimonianza esistenziale di un`apolide d`eccezione, ma anche primo manifesto politico sulla migrazione, e` una lettura indispensabile per orientarsi nello scenario politico attuale, dove e` andata aumentando la massa di coloro che, presi tra le frontiere nazionali, vengono considerati corpi estranei, rifiuti ingombranti. che ne e` dell`accoglienza? e della partecipazione al mondo comune? ricostruisce la lezione di arendt, e riflette sui diritti umani dei rifugiati, il saggio conclusivo di donatella di cesare. gli stati nazionali continuano a discriminare e respingere, mentre si moltiplicano i campi di internamento e le zone di transito a cui, nelle periferie dell`ordine mondiale, sono consegnati gli esseri umani ritenuti .

la soddisfazione per un`invenzione linguistica che piace, l`emozione dell`intuire e dell`indovinare, la sorpresa di una combinazione casuale, la sfida dell`enigma o la trasgressione del nonsense, la spensieratezza della comicita`, l`intelligenza dell`ironia questa e` la vita dei draghi locopei: ersilia zamponi, un`insegnante sensibile e inventiva, e i ragazzi di una scuola media intitolata a gianni rodari, sul lago d`orta. assieme hanno usato le parole - i loro nomi, i nomi dei loro professori e delle squadre di calcio preferite, le parole dei libri e quelle della pubblicita` - non per parlare o scrivere ma per trasformarle. il loro inno e` un esilarante rovesciamento di quello di mameli: "sorelle di francia / la francia va a letto / col piede infilato / in una ciabatta". "l`unico modo davvero possibile, davvero serio, per imparare a usare, a possedere, ad amare la lingua", avrebbe osservato giovanni raboni. sono gli esercizi di stile della scuola e hanno sedotto molti altri insegnanti, studenti e lettori comuni: e` quasi impossibile incontrare i draghi locopei senza sentire la voglia di emularne i giochi.

"prendere una sberla non fa male in certi casi: si sente di non dovere piu` niente a nessuno." una morale amara quella di francesco, istriano di materada, nel momento in cui decide di abbandonare il suo paese, e strappare le radici che lo legano da generazioni a una terra aspra e fertile, ora negata e contesa. con i trattati del 1954 la zona b dell`istria, in cui materada e` inclusa, viene assegnata definitivamente alla jugoslavia anche se e` permesso scegliere se restare o passare a trieste, verso l`italia: in questo lacerante scenario storico, tomizza, venticinquenne, ha ambientato il suo primo romanzo. un`opera epica che attraverso la storia di una famiglia e di una proprieta` frodata e inottenibile racconta il destino di un popolo diviso, alla ricerca di una nuova, definitiva identita`, tra rancori, odi e vendette sanguinose. introduzione di mauro covacich.

gjorg vive nel nord dell`albania, tra montagne e villaggi fermi nel tempo. quando il fratello viene ucciso da un vicino di casa, la vita del giovane muta radicalmente: secondo l`antico codice del kanun, gjorg dovra` uccidere il colpevole dell`omicidio di suo fratello e accettare di essere poi, di li` a un mese, assassinato a sua volta da chi vorra` vendicarsi di lui. i trenta giorni che gjorg ha davanti, fino alla meta` di aprile, potrebbero essere gli ultimi della sua vita, cosi` decide di fuggire per cercare di viverli il piu` pienamente possibile. nel frattempo una giovane coppia e` partita da tirana in viaggio di nozze: besun e diana vogliono raggiungere gli altopiani settentrionali per studiare le tradizioni e le leggi rimaste intatte dal medioevo, a dispetto della modernizzazione. lungo il loro percorso incrociano il cammino del fuggitivo; la sposa, al primo sguardo, si innamora di gjorg, mutando per sempre il destino dei tre protagonisti.

aprile 2000. mattina. sull`east river. il giovane miliardario eric packer esce dal suo lussuoso attico a tre piani e sale sulla limousine bianca per andare a tagliarsi i capelli a hell`s kitchen. e l`inizio di un viaggio lungo un giorno che lo portera` ad attraversare manhattan per andare incontro al proprio destino. durante il tragitto packer, ossessionato da una folle scommessa finanziaria contro lo yen e da un`oscura alla propria incolumita`, incontra gli uomini e le donne della sua vita sullo sfondo di scenari erotici, o tragici, o enigmatici. con un vivace alternarsi di situazioni metafisiche e comiche, dove il tempo subisce un`accelerazione e il presente finisce per confondersi con il futuro, don delillo descrive il mondo contemporaneo con una profondita` che sfiora la premonizione.

questo e` un elogio della lentezza, intesa come elogio della lettura e della scrittura attenta. se scrivere e` indugio intorno al , e leggere un restare in totale compagnia di se stessi, percorrendo un percorso individuale, il testo in quanto oggetto privilegiato deve di conseguenza assorbire ogni attenzione. e l`attenzione e l`indugio sono virtu` da coltivare per i loro effetti positivi soprattutto in un`eta` come la nostra, l`eta` della velocita`. e la velocita` porta con se`, insieme ai notevoli agi, un`erosione culturale di cui ancora non siamo in grado di valutare le conseguenze.

. fu questa la richiesta di philip roth al suo biografo. in cambio, il genio di newark offriva a bailey l`accesso a un`impressionante quantita` di materiali esclusivi, fra documenti e interviste, sulla propria vicenda umana e artistica. il frutto di questo patto, elaborato in quasi dieci anni di lavoro, e` un ritratto vivido, esaustivo, composito, a tratti sorprendente a tratti piccante, mai agiografico, di uno dei piu` grandi scrittori americani di ogni tempo; un`opera definitiva e inevitabilmente controversa, destinata a far parlare a lungo di se`. determinato a tutelare la propria immagine postuma - , soleva dire, - philip roth dedico` gli ultimi anni della propria esistenza a collaborare con blake bailey, scelto come proprio biografo perche` ritenuto in grado di fornire della sua vita una versione composita e articolata, capace di dar conto dei suoi aspetti controversi ma anche di liberarlo dalla gabbia in cui lo avevano rinchiuso prima le accuse di antisemitismo e e poi quelle di misoginia. nel corso di una decina d`anni di lavoro, terminati poco dopo la morte di roth nel 2018, bailey ha rielaborato l`immensa mole di materiale raccolto - centinaia di ore di interviste e di lettere, appunti, diari, ritagli di giornale, prime stesure di romanzi, pubblicati e non, privatissime memorie - fino a produrre una biografia ricchissima, vivace, curiosa, mai agiografica, che si muove con ordine e misura sul crinale fra vita e opera dell`autore del teatro di sabbath e di pastorale americana, soffermandosi su tantissimi episodi piu` o meno noti di un`esistenza quotidiana dedicata quasi esclusivamente alla letteratura (letta, scritta, insegnata, sorprendentemente spesso criticata) e alle donne (dai giovanili flirt ai due catastrofici matrimoni, prima con margaret martinson e poi con claire bloom; dalle numerose amanti

nel corso di centocinquant`anni l`irlanda ha conosciuto la piu` devastante carestia dei tempi moderni, e` divenuta l`economia industriale d`europa in piu` rapida crescita, e` passata dalla sussistenza alla globalizzazione avanzata. insulare ma cosmopolita, monarchica e repubblicana, culla del moderno terrorismo eppure modello di democrazia parlamentare, con la sua cultura popolare, la sua musica e la sua antica lingua, l`irlanda per gli italiani e` ancora poco conosciuta. questo libro offre un`introduzione aggiornata e critica ai temi e problemi che hanno segnato lo sviluppo di questa nazione nell`epoca contemporanea.

gli anni turbinosi di un`italia ove i nodi di una modernizzazione non risolta vengono al pettine. anni settanta: il decennio piu lungo del secolo breve inizia nel 1966 con gli che accorrono a firenze invasa dall`arno e finisce nel 1982 con il trionfo ai mondiali di calcio. tra questi due poli corre una storia piena di speranze e di ferocia, di sogni e di violenza in cui l`italia, condizionata con forza dal contesto internazionale, vive trasformazioni profonde all`inseguimento di una sempre difficile modernizzazione. questo libro racconta quegli anni generosi e terribili in cui tutto e` sembrato possibile con uno sguardo generazionale non del testimone ma dello storico. un segnale tangibile della presenza di un risveglio giovanile non legato esclusivamente alla nuova classe operaia, bensi riguardante anche la piccola e media borghesia, coinvolta nel processo di scolarizzazione di massa allora in corso, si registro` in occasione dell`alluvione di firenze nel novembre 1966. tantissimi giovani, mossi da una volonta` d`impegno collettivo, accorsero in modo spontaneo nella citta` da ogni parte d`italia per rispondere anche al bisogno di un nuovo protagonismo generazionale. nell`immaginario comune quei ragazzi divennero i cosiddetti , che s`impegnarono volontari per salvare almeno una parte del patrimonio artistico e librario custodito nei musei e nelle biblioteche fiorentine sommerse dalle acque dell`arno. la voglia di contare si mescolava con un`ansia pungente di ribellione, che contestava i valori perbenisti e i modelli di vita borghesi. quell`irrequietezza esistenziale poteva trasformarsi in una rabbia sorda e impotente. e da qui che miguel gotor inizia a raccontare i momenti chiave del arrivando fino al 1982, data del trionfo dell`italia nei mondiali di calcio. un decennio turbinoso, ove le contraddizioni della modernizzazione sono il basso continuo su cui si muovono la contestazione giovanile

forse non lo sapete, ma il piccolo oggetto che avete in mano - cosi` maneggevole, chiaramente stampato, dai caratteri eleganti, corredato da un frontespizio e da un indice - deve quasi tutto al genio di aldo manuzio, che cinque secoli fa ha rivoluzionato il modo di realizzare i libri e ha reso possibile il piacere di leggere. benvenuti nel mondo del primo editore della storia.

il "mondo di ieri" e` l`europa d`inizio novecento in cui stefan zweig e` cresciuto, si e` appassionato alla lettura e ai viaggi, ha raccolto i primi consensi come scrittore. e un mondo stabile e sicuro, ricco di charme e sempre pronto a stupire con nuove invenzioni, nuovi artisti, nuove promesse. e il mondo della certezza e della speranza infinite. per i tantissimi che scoprono o rileggono questo capolavoro, il mondo di ieri e` straordinariamente simile al nostro: ricco, soddisfatto, compiaciuto. ma se ieri tutto e` stato tragicamente travolto e cancellato dalla grande guerra e dalla tetra, ignobile affermazione dei totalitarismi, quale futuro possiamo attenderci per il mondo di domani?

david thomson, per john banville, ha qui tentato una storia di hollywood - la sua - e lo ha fatto col piglio caustico e malandrino che contraddistingue chi da sempre ama quel mondo e cio` che ha da offrire: sogni surrettiziamente innervati dalla realta`. thomson prende spunto da un capolavoro, chinatown, il mitico film di roman polanski del 1974, il che gli permette di ripartire da molto lontano, dalla crescita indiscriminata, corrotta e manovrata di los angeles, e di puntare la sua personale macchina da presa sulle speculazioni fraudolente intorno alla gestione dell`acqua e della viabilita`, elementi che, sottotraccia, contribuirono notevolmente alla nascita e allo sviluppo di hollywood. ricostruisce poi la storia di quegli anni, dalle prime salette improvvisate ai grandi cinema, alla creazione degli studios, affrontando il passaggio dal muto al sonoro, dal bianco e nero al colore e alle ulteriori innovazioni tecniche. ma soprattutto racconta le storie, sempre curiose, spesso sordide, comunque illuminanti, dei grandi che hanno fatto grande il cinema: registi come griffith, welles o hitchcock, divi come greta garbo o marlene dietrich, humphrey bogart o jack nicholson, e insieme produttori come jack warner, louis mayer o samuel goldwyn, nonche` altre figure meno note ma non meno influenti. thomson vuole darci , espressione che riprende dall`ultimo romanzo incompiuto di fitzgerald, ambientato nella mecca del cinema: l`equazione che sola puo` offrire una visione d`insieme di quel mondo, quell`arte, quel mestiere, quell`industria, quel gioco d`azzardo, in tutta la sua varieta`, follia e grandezza.


un`enciclopedica storia universale delle vicende di tutto il mondo greco e romano successive alla guerra di troia fino all`eta` di cesare: ecco l`ambizioso progetto concepito nel i secolo a.c. dallo storico siceliota diodoro di agirio. dopo aver illustrato nei primi tre libri mitologia, storia ed etnografia delle principali genti anelleniche, nei cinque libri raccolti in questo volume diodoro si occupa inizialmente delle medesime tematiche ma con riferimento al mondo greco. il iv libro presenta una ricca panoramica dei cicli mitici ellenici, il v tratta il popolamento, l`etnografia e la topografia delle isole greche e il vi delinea una schematica sintesi della teogonia ellenica. la narrazione propriamente storica inizia con il vii libro, che si occupa del cosiddetto medioevo ellenico - durante il quale ando` prendendo forma la civilta` delle poleis - e delle origini di roma, in un`esplorazione dell`affascinante zona di confine che separa il mito dalla storia.

piu` che ricostruire la storia della filosofia islamica, questo libro vuole restituircene il senso complessivo. vuole cioe` definire i modi e le tematiche fondamentali di una speculazione che non e` rimasta chiusa nei confini del mondo islamico ma ha contribuito all`evoluzione di tutta la storia della filosofia con una sua peculiare originalita`.

nel 1944 un anonimo antifascista pubblico` un opuscolo il cui primo capitolo si intitolava "il fascismo non e` mai esistito". cinquant`anni dopo un illustre intellettuale antifascista dichiaro`: . la storia del fascismo e` stata spesso raccontata per sostenere o confutare una teoria. questa "storia del fascismo" non presuppone ne` propone una teoria. racconta i fatti accaduti, come e` stato possibile conoscerli attraverso i documenti. essendo storia e non cronaca, l`autore ha dato risalto a persone, momenti, condizioni, eventi che maggiormente contribuirono a trasformare il minuscolo movimento del 1919 in un regime totalitario nel 1926, con tutto quello che ne e` seguito nei successivi diciannove anni. dall`inizio alla fine, il fascismo ebbe un solo capo, ma questo libro mostra che non fu mussolini a generare il fascismo, ma fu il fascismo a generare il duce. nel corso della sua parabola, il fascismo visse varie metamorfosi, ma la "storia del fascismo" mostra che i suoi caratteri essenziali e indelebili ebbero origine non dal minuscolo fascismo mussoliniano del 1919 ma dal fascismo che nel 1920 inizio` la guerra civile squadrista e la prosegui`, diventando un partito di massa, fino alla conquista del potere, per istituzionalizzarla nel regime totalitario e riprenderla nell`ultimo momento dell`agonia. nel raccontare la storia del fascismo, emilio gentile non ha seguito il copione del postero, che sa gia` come e` andata a finire. il caso, l`imprevisto, la scelta, l`iniziativa, fanno parte di questa nuova "storia del fascismo", come fecero parte del fascismo durante la sua storia. che era storia nuova, senza copione, anche per i suoi protagonisti.

e il 1327. il giorno di ognissanti, quattro bambini si allontanano di nascosto dal priorato di kingsbridge e nella foresta assistono per caso all`omicidio di due uomini. da allora le vite di questi ragazzi - un piccolo genio, un bulletto, una adruncola e una ragazzina dalle grandi ambizioni - saranno indissolubilmente egate tra loro e, una volta adulti, conosceranno amore, avidita`, ambizione e vendetta. vivranno momenti di prosperita` e carestia, malattia e guerra. dovranno fronteggiare la piu` terribile epidemia di tutti i tempi: la peste. uno di loro viaggera` per inseguire un amore impossibile e un`altra sfidera` il potere della chiesa. ma su ciascuno restera` l`ombra dell`inspiegabile omicidio di cui sono stati testimoni in quel fatidico giorno della loro infanzia. dopo "i pilastri della terra", ken follett ambienta "mondo senza fine" due secoli dopo la costruzione della cattedrale di kingsbridge, sullo sfondo di un lento ma inesorabile mutamento che rivoluzionera` le arti e le scienze. i secoli bui sono alle spalle e si cominciano a vedere i primi bagliori di una nuova epoca. prefazione dell`autore all`edizione per il decimo anniversario.

quando pensiamo al medioevo, automaticamente ci vengono in mente immagini di spade, castelli e armature. quasi ogni cosa che ricordiamo di questo periodo storico ha a che fare con battaglie, duelli o assedi. mai come nei mille anni dell`eta` di mezzo, la guerra ha occupato uno spazio cosi` centrale nella vita degli uomini. in queste pagine troveremo tutte le battaglie piu` famose, da hastings ad azincourt, da poitiers a bouvines, ma piu` volte ci stupiremo inoltrandoci in luoghi lontani, sconosciuti e affascinanti: dalle umide pianure indiane alle gole del tagikistan, dalle acque del giappone fino alle inesplorate valli dell`impero azteco, dai ghiacci del baltico fino al profondo deserto d`arabia. ciascuno di questi 21 `fatti d`arme` diventa un prisma attraverso il quale conosciamo gli avanzamenti dell`?arte della guerra`, ma anche uomini, culture, contesti. un libro che piacera` a tutti gli appassionati di storia militare e che ha l`ambizione di proporre uno sguardo nuovo, capace di coinvolgere tutti coloro che amano la storia.

la conquista del potere da parte del fascismo, cento anni fa, si caratterizzo` per l`uso di una violenza smodata e senza limiti. pestaggi, uccisioni, linciaggi, devastazioni furono sistematici nel `biennio nero` 1921-1922, ma continuarono con la stessa brutalita` anche dopo la marcia su roma fino ad annientare l`opposizione politica nel paese. questa brutalita` cosi` efferata provoco` uno shock fortissimo: i socialisti e i comunisti, che si erano sentiti fino a quel momento sul punto di scatenare la rivoluzione, non seppero reagire e difendersi. ma l`effetto dirompente della violenza sul corpo della nazione venne sottovalutato anche dallo stato liberale e dalle e`lites che, in un primo momento, avevano pensato di utilizzare i fascisti per liquidare il `pericolo rosso`. se l`ascesa del fascismo fu efferata, altrettanto lo fu la sua caduta, con i venti mesi di guerra civile che portarono l`italia sull`orlo del baratro. per molto tempo gli storici si sono interrogati sul consenso al regime fascista e hanno dedicato poca attenzione all`uso della violenza da parte dei fascisti e al ruolo anche simbolico che questo ha avuto. john foot, nel solco della migliore divulgazione inglese, ne ricostruisce la storia a partire da singole storie individuali, spesso dimenticate.

la "russia in guerra" non e` un titolo a effetto, ma la sintesi di un elemento caratterizzante della politica russa nel passato quindicennio. questo si intreccia, e a volte si attorciglia, con altri elementi: uno su tutti, la non superata dipendenza di mosca dal settore energetico. un altro filone riguarda la forma statale. la semplificazione ricorrente e` quella dell`autoritarismo contrapposto alla democrazia occidentale. posto che i comportamenti autoritari nel sistema politico russo sono evidenti, piu` utile e` individuarne le determinanti. allo scopo e` sicuramente piu` efficace la concezione marxista, che rimanda alle "variazioni e gradazioni" della democrazia. e in questo quadro che si puo` collocare il concetto di "democrazia sovrana", come si autodefinisce la specifica forma politica russa, nella quale non va perso il nesso con le relazioni internazionali. questo e` lo stato imperialista russo, oggi impegnato nella guerra di spartizione dell`ucraina. con questa forma politica la classe dominante russa cerca di far valere i propri interessi imperialistici nell`epoca di "inedite tensioni" che abbiamo davanti: con quali risultati sara` il tempo a dirlo.

una volta, alla domanda se leggesse romanzi gialli, faulkner replico` sornione: . al pari di dostoevskij, amava infatti trasfigurare e usare ai suoi fini la struttura del poliziesco - quasi che la letteratura non fosse altro che un polveroso tribunale, nascosto tra le quinte del profondo sud americano. questo romanzo del 1948 ne e` l`ennesima riprova. nella mitica contea di yoknapatawpha - dove faulkner ambiento` molti dei suoi romanzi e racconti piu` celebri -, il vecchio nero lucas beauchamp e` accusato di aver ucciso un bianco, e rischia il linciaggio. il solo disposto ad aiutarlo e` un ragazzo bianco, chick, che non esita - accompagnato dall`amico nero aleck sander e da una vecchia zitella forse leggermente tocca - a riesumare il corpo della vittima come lucas gli ha chiesto. li attende una scoperta sconvolgente, che cela una torbida realta`. ma a catturare e trascinare il lettore, assai piu` del ricorso al murder mystery, sara` il mirabolante di chick, intramezzato da descrizioni di una natura bella e crudele, da brani risentiti sulla guerra civile, da brevi, convulse scene d`azione: una , per usare le parole di emilio cecchi, che sigilla sulla pagina lo stile folgorante, unico di faulkner.

insieme al mahabharata, il ramayana e` non solo una delle piu` antiche epopee della mitologia indiana, ma anche uno dei testi sacri piu` importanti della tradizione religiosa e filosofica del subcontinente. in india e` considerato un`opera degna di devozione e rispetto, alla stregua della bibbia in occidente. il nucleo originario del poema e` databile tra il vi e il iii secolo a.c. e narra l`epopea del principe rama, ingiustamente esiliato dalla sua patria e privato della sua sposa. condotta a partire dalla storica edizione di gaspare gorresio, fondatore nell`ottocento dell`indologia italiana, questa traduzione si presenta in tre volumi con note critiche e glossario curati da alcuni dei piu` autorevoli indologi contemporanei. introduzione di john brockington.

c`e` un`ombra nel passato di morrow e, sebbene il debito con la giustizia sia stato saldato e lui abbia persino cambiato nome, sono ancora in troppi a ricordarlo. ed ecco perche` morrow si ritrova prigioniero volontario in una casa deserta, con molte stanze e troppe serrature, sorvegliato a vista da morden, un ambiguo personaggio; da francie, il suo grottesco tirapiedi; da un boss della malavita con una passione quantomeno singolare per i travestimenti assurdi, e addirittura da un cane, che sembra vigilare su di lui con sguardo quasi umano. in realta` e` la piu` improbabile (e la piu` logica) delle catene a vincolarlo alla casa di rue street: un corpo fragile, bianchissimo, ansioso di esplorare il confine tra piacere e dolore. morrow chiamera` questa donna a., come atena, figlia di zeus nata dalla testa del padre, simbolo dell`immaginazione che diventa carne...

quello che avete davanti non e` un libro come gli altri. e un edificio, composto di ingressi, piani, stanze, cortili e uscite. e una mappa per muoversi al suo interno. e un museo, tra le cui sale viene mostrato un nuovo approccio alla costruzione delle storie. leggerlo significa spostarsi come in una visita guidata, immergersi tra visioni e architetture, racconti e progetti, scoprire un punto di vista inedito da cui guardare alle narrazioni che danno forma e respiro alla nostra vita. il grande museo vivente dell`immaginazione esplora i legami inattesi tra letteratura e architettura, fantasia e costruzione. a partire dall`osservazione di forme e strutture del passato - dalle capanne di paglia al partenone, dalle case in pietra al guggenheim di new york -, matteo pericoli ci conduce tra le opere di italo calvino e annie ernaux, beppe fenoglio e william faulkner, elena ferrante e jun`ichir? tanizaki per analizzarle come se fossero anch`esse edifici dotati di soffitto e scantinato, fondamenta e finestre, tetti e rampe di scale: le notti bianche dopotutto non potrebbe essere un grattacielo inclinato? e l`amica geniale due palazzi che si sostengono e respingono a vicenda? grazie all`esperienza fatta in scuole di scrittura e universita` con il suo laboratorio di architettura letteraria, pericoli ci invita a ripensare il nostro ruolo di autori e lettori, ad abitare la scrittura in senso proprio, a permettere alla nostra immaginazione di strutturarsi, crescere e arricchirsi. perche` le storie non sono strade da percorrere: sono case in cui si puo` entrare, sostare, curiosare e da cui si esce sempre cambiati.

all`inizio dell`era imperiale zhenguan, l`imperatore taizong della dinastia tang (618-907) decreto` che fosse redatta l`opera qunshu zhiyao (istruzioni per il buon governo). affido` a due ministri della corte il compito di catalogare il materiale storico e storiografico attinente all`arte di governo, scegliendo tra i classici, le compilazioni storiche e le opere di pensatori ogni contenuto che potesse illustrare i principi della coltivazione di se`, della cura della famiglia e del governo dello stato. durante la dinastia song (960-1279) l`opera ando` perduta, ma fortunatamente una copia manoscritta a cura dei monaci giapponesi dell`epoca kamakura (1192-1330) fu conservata in una delle collezioni del museo kanazawa. nel sessantesimo anno (1795) del regno dell`imperatore qianlong della dinastia qing (1644-1911) l`opera fu restituita alla cina. la raccolta consta di sessantacinque volumi divisi in cinquanta libri e racchiude, attraverso un`esperienza politica plurisecolare, l`essenza della cultura cinese. la versione qui pubblicata e` una selezione di 360 aforismi divisi in sei capitoli: il dao del governante, l`arte del ministro, valorizzare le virtu`, sull`atto del governare, avere ligia premura e comprendere e giudicare.