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l`assassinio del conte bonmartini poteva restare un episodio di cronaca nera dell`italia d`inizio novecento e invece, coinvolgendo i figli di un noto esponente della cultura scientifica italiana, il clinico augusto murri, si trasformo` nel caso giudiziario piu` discusso dell`epoca giolittiana; giornali, pubblicazioni a dispense, cartoline illustrate, fogli volanti, volumi stampati ancor prima della conclusione del dibattimento fecero di questo episodio giudiziario un fenomeno collettivo di grande portata sociale. la strumentalizzazione ideologica e politica, l`attacco alla scienza, la perdita di rispettabilita` della borghesia, ma anche il richiamo di tutto cio` che e` intrigo e licenziosita` sessuale: piu` che una causa celebre il "bel delitto di bologna" - come lo defini` la stampa straniera - negli anni che vanno dall`apertura dell`istruttoria nel 1902 al verdetto nel 1905 viene assumendo i tratti di un grande romanzo popolare. sulla scia dell`affaire dreyfus, la vicenda murri diviene il primo caso mediatico dell`italia unita, che sollecita tra l`altro l`appassionata partecipazione di illustri personalita` della cultura come pascoli, ada negri, capuana, oltre ai lombroso, a mann, mesnil, bjornson e ad anna kuliscioff. attraverso la rilettura di atti giudiziari, perizie, carteggi inediti, reportages giornalistici, memorie e diari dei protagonisti, l`autrice ricostruisce il caso offrendo una vivace fotografia della societa` italiana all`aprirsi del secolo nuovo.

in un mondo dominato dalla scienza e dalla tecnica, rischiamo di non capire piu` i grandi capolavori della letteratura. sul versante della critica, negli ultimi decenni abbiamo messo a punto una serie di strumenti assai efficaci per l`analisi dei testi, a cominciare dalla filologia e dallo strutturalismo, che hanno assunto un`importanza crescente nell`insegnamento. in parallelo, fiorisce una produzione narrativa sempre piu` ripiegata sull`io, e hanno grande fortuna i romanzi di puro intrattenimento. tuttavia rischiamo di perdere di vista quello che e` il senso profondo della opere letterarie, quello che le rende importanti e necessarie. in queste pagine appassionate e polemiche, tzvetan todorov - che all`inizio degli anni sessanta ebbe un ruolo determinante nella diffusione dei formalisti russi - va al cuore del problema: a che cosa ci serve, oggi, la letteratura? todorov parte dalla propria vicenda di studioso, prima nella bulgaria sovietica e poi nella parigi di genette e barthes. discute i metodi piu` in voga d`insegnamento della letteratura. esplora l`attuale produzione narrativa. soprattutto, si confronta con la lezione dei grandi del passato per ritrovare e rilanciare il valore insostituibile della letteratura.

in questo testo ormai classico, pubblicato per la prima volta nel 1981, habermas analizza l`ipotesi che la razionalita` non sia esclusivamente di tipo funzionalistico, finalizzata cioe` a uno scopo e tale da ridurre gli individui a strumenti, ma possa essere di tipo discorsivo, ovvero piu` emancipativa, e scaturire dal dialogo tra soggetti non isolati nel mondo sociale. come il linguaggio non e` solo un insieme di termini ma anche discorso rivolto a qualcuno con cui ci si deve intendere (e che in quell`intesa si realizza), cosi` la legittimazione delle istituzioni politiche dipende in gran parte dalla , in grado di favorire la formazione di una volonta` collettiva e di promuovere la partecipazione democratica da parte di individui non asserviti. un`opera tuttora centrale nella produzione dell`autore, che viene qui riproposta in un`edizione rivista e arricchita della nuova presentazione di alessandro ferrara e di un testo inedito scritto per l`occasione dallo stesso habermas.

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