Rogan House, 1997, USA. Dai Buffalo Springfield ai Pearl Jam, da Woodstock al Farm Aid, da Heart of Gold a Piece of Crap, per oltre trent'anni Neil Young è stato ai vertici del rock e tra giugno e novembre del 1996, nel corso di un tour monumentale con i Crazy Horse, ha riaffermato la sua reputazione come una delle figure più vitali, dinamiche e popolari della musica contemporanea. Il libro in questione è una preziosa biografia estesa dal padre e scrittore Scott Young, che non può che conoscere la personalità e i fatti realitivi all'artista meglio di chiunque altro. L'autore racconta momenti pubblici e privati dalle riunioni di famiglia al backstage di concerti tutti esauriti alla leggendaria Carnegie Hall, facendo scoprire al lettore l'uomo che sta dietro al musicista. In inglese.

una essenziale e inedita raccolta di scritti che prende avvio con l`immagine di una voce incontrollata che si diffonde a berkeley nella meta` degli anni sessanta per terminare nella notte delle elezioni nel 2008 a minneapolis. nel primo caso, una piccola folla trattiene il respiro di fronte a un uomo che dice di chiamarsi bob dylan che si esibisce all`interno di una scatola di legno; nell`altro, dylan si presenta per la prima volta alla sua vecchia alma mater, l`universita` del minnesota, e, nella notte in cui la nazione vota per il cambiamento, investe di un nuovo significato le canzoni che si e` portato dietro per quasi mezzo secolo. greil marcus, celebre in tutto il mondo per i suoi" mystery train","tracce di rossetto" e "the old","weird america", ha seguito il lavoro e la vita di bob dylan con l`intensita` di un fan e la perseveranza di un detective. alle approfondite e appassionanti indagini sulle storie ingarbugliate della vecchia musica americana si alternano in questa godibilissima narrazione stringati commenti - venticinque, cinquanta parole su dischi, libri, concerti, pubblicita` radiofoniche. prefazione di riccardo bertoncelli.

inviato dalla rivista life per fotografare il memorabile tour del 1972, jim marshall visse un`intera settimana insieme ai rolling stones e li ritrasse in tutto il loro splendore sul palco, ma anche nei momenti privati dietro le quinte. in questo volume sono raccolte le celebri immagini scattate da marshall durante i concerti e nelle sedute di registrazione di "exile on main street", insieme a molte altre mai viste prima. nell`intro keith richards, leggendario chitarrista degli stones, ci offre una testimonianza diretta sull`ambiente rock degli anni settanta. nella prefazione il critico musicale joel selvin spiega l`importanza storica del tour e di "exile on main street" nell`evoluzione della band.

questo libro, riduzione in volume unico del classico studio in quattro tomi che david brown ha dedicato a cajkovskij, racconta la vita di uno dei piu` amati compositori dell`ottocento ed e` anche una guida all`ascolto della sua opera, dai famosissimi balletti fino alle composizioni meno conosciute. ricco di spunti biografici che attingono allo sterminato corpus epistolare del compositore e di consigli all`ascolto frutto di studi decennali, e` uno strumento fondamentale per chiunque voglia conoscere cajkovskij. l`infanzia a san pietroburgo, il rapporto con i fratelli, la depressione che lo accompagno` per tutta la vita, gli anni dell`affermazione a mosca... la vita di cajkovskij viene disegnata accanto alle sue creazioni: opere come evgenij onegin e la dama di picche, balletti come ii lago dei cigni e lo schiaccianoci, fantasie sinfoniche come francesca da rimini e poi il suo lascito testamentario, la sesta sinfonia, la patetica. david brown offre utili strumenti di comprensione e ascolto critico: valutazioni alle singole composizioni, consigli mirati e punti di vista che permettono di costruire percorsi personali all`interno del vasto catalogo cajkovskiano.

"brucetellers" e` una raccolta di racconti, un progetto benefico e un tributo a uno dei rockers piu` amati nel mondo. l`idea nasce da un gruppo di fan di bruce springsteen per ricordare un amico scomparso, e si concretizza grazie alla disponibilita` di 90 autori che raccolgono l`appello e offrono il loro contributo personale, declinando il proprio rapporto con l`artista nella forma a loro piu` congeniale: musicisti del calibro di massimo bubola, cristina dona`, marino severini dei gang e graziano romani, firme del giornalismo (mauro zambellini, stefano mannucci, marco denti, paolo vites e altri) e scrittori (leonardo colombati, ermanno labianca, gianluca morozzi). hanno impreziosito l`opera vini lopez (batterista di springsteen nei primi anni settanta), alessandro portelli (docente all`univerista` "la sapienza" di roma), padre antonio spadaro (direttore de "la civilta` cattolica") e molti altri appassionati del musicista americano tra cui blogger, liutai, semplici fan, disegnatori e fotografi. presente anche una sezione fotografica a colori, che ospita istantanee inedite di concerti e disegni originali. il ricavato dell`opera e` devoluto alla fondazione dell`ospedale pediatrico meyer.

il posto che bruce springsteen occupa nel pantheon del rock e` frutto principalmente dei dischi e degli infuocati concerti fatti con la e street band negli anni settanta e ottanta. incentrato su nuove interviste a compagni e colleghi di springsteen, questa illuminante biografia di clinton heylin cattura il boss nella fase classica della sua carriera, offrendo un vivace ritratto della sua ascesa da provinciale di asbury park a megastar internazionale. heylin traccia con cura i progressi di springsteen come songwriter e come performer, pedinando le prime svolte che condussero l`artista al fatale incontro con il mitico dirigente della columbia john hammond. disseppellendo vario materiale d`archivio, registrazioni, bootleg, appunti della sony, ci svela l`evoluzione del processo creativo di springsteen, facendo luce sul ruolo del pianista/arrangiatore david sancious e su quello di little stevie van zandt. il ritratto di bruce che emerge da queste pagine mostra un uomo determinato a rendere viva la sua visione d`autore, restando fedele alla sua musa anche a costo di frustrare la band e la casa discografica gettando via interi album di grandi canzoni. la narrazione ricca di sfumature di heylin rivela il contrasto tra gli esaltanti concerti grazie ai quali la band e` diventata leggendaria e i dischi di studio dalla cui difficile gestazione si evince l`ossessivo perfezionismo del loro creatore.

l`8 febbraio del 1972, i van der graaf generator sbarcavano in italia iniziando la loro prima tourne`e nel nostro paese con un doppio concerto al teatro massimo di milano. nonostante la band avesse alle spalle gia` quattro album e una lunga serie di concerti in inghilterra, olanda, svizzera e germania (compreso il celebre six bob tour insieme a genesis e lindisfarne) il loro seguito in europa era decisamente modesto. la sorpresa fu grande quando, gia` all`arrivo all`aeroporto, il gruppo fu accolto da decine di fan inneggianti alla loro musica, che accompagnarono i musicisti lungo il percorso verso il teatro, dove la polizia faticava a tenere a bada la folla che spingeva per entrare. il rapporto tra i van der graaf generator, gruppo di punta del movimento rock progressivo inglese, e il nostro paese e` sempre stato speciale, anche se movimentato e non privo di imprevisti: dalle tortuose tourne`e del 1972 (ben tre in pochi mesi per un totale di 43 date, compreso il leggendario festival pop di villa pamphilii a roma), ai trionfali concerti del 1975 culminati con il furto di tutta la strumentazione subito nella capitale, fino alla inaspettata reunion del 2005. in mezzo, le collaborazioni e i concerti del leader del gruppo, peter hammill, e dei suoi compagni, con artisti italiani come le orme, alan sorrenti, pfm. "van der graaf generator. la biografia italiana" racconta per la prima volta in italia quarant`anni di storia del generatore...

cinquant`anni di musica internazionale ripercorsi attraverso le discografie ufficiali dei suoi esponenti piu` rappresentativi, 1000 artisti e gruppi che hanno legato il loro nome alle svolte epocali o alle mode del momento, lasciando in ogni casa un segno della loro presenza. dal blues rurale delle origini, passando per il beat e la psichedelica, fino ai fenomeni piu` recenti come nu-metal e new wave of rock`n`roll, quest`opera ad ampio raggio (quasi cento i generi presi in considerazione, 26.000 gli album e i cd citati) fornisce ai lettori una guida musicale in grado di appassionare cultori e addetti ai lavori, collezionisti e neofiti, fino ai semplici od occasionali fruitori musicali.

tornano paul ed elaine, gli "adulti da soli" nevrotici e insicuri che abbiamo conosciuto nella raccolta "la sicurezza degli oggetti". i figli sono cresciuti, ma i genitori sono sempre piu` impantanati nella fatica di essere normali. un po` per scherzo e un po` per non morire, alla ricerca di una via di fuga, credono di trovarla dando fuoco alla loro stessa casa. ma si sa, il fuoco e` difficile da controllare: se pure i danni alla proprieta` sono esigui, il loro atto innesca una serie di conseguenze impreviste e imprevedibili, che spaziano dal ridicolo al grottesco, dalla commedia alla tragedia, e tengono il lettore con il fiato sospeso fino all`ultima riga. con questo intenso e drammatico romanzo, a.m. homes torna a puntare il suo sguardo spietato e la sua scrittura al vetriolo sulla periferia suburbana newyorkese: tra un barbecue con gli amici e una recita scolastica, si celano solitudini e nevrosi che troppo spesso sfociano nella pura follia.

parinetto seppe avvicinare verdi con intelligenza e con la stessa passione che nutriva verso i temi filosofici, politici e morali che segnarono la sua ricerca. gli scritti qui raccolti appartengono ad anni lontani, e ne serbano il sapore: non per questo sono "superati". talune prese di posizione hanno avuto conferma; e conservano una loro originalita` e freschezza. riscatta il primo verdi in anni in cui ci voleva coraggio a farlo, e in un ambiente culturale in cui pregiudizi, luoghi comuni e remore aprioristiche antiverdiane erano di casa, non meno di quanto lo siano tuttora. non si trincea dietro analisi sedicenti avalutative, ma sa cogliere il valore delle opere nella loro globalita`. non vede le acquisizioni dell`ultimo verdi come una sorta di acquiescenza a modelli che gli sono estranei, a un "vero" dramma musicale, di cui wagner sarebbe l`alfiere. nutri` per la callas un`autentica passione: in anni di contrapposizioni melodrammatiche tra "dive" seppe coglierne la statura interpretativa, la capacita` di far scoprire mondi sottovalutati, quando non compromessi da interpretazioni fuorvianti, se non scadenti o volgari, comunque incapaci di cogliere la verita` del teatro verdiano.


le beibe beibe a gambe spalancate care ai led zeppelin, i pruriti e gli sberleffi di casa zappa, i diavolacci su di giri a zonzo con i black sabbath, i mattoni in caduta sui pink floyd, le strade di tuono per raggiungere springsteen: i king crimson sono davvero lontani. uomini schizoidi, divinita` marine, risvegli di principi e isole lontane, lingue di allodola, grandi ingannatori e incubi rossi, chiacchiere da elefante, nevrotiche e uomini modello, dinosauri, luci in costruzione e curve pericolose. altro che musica leggera. qui ci sono anomalie dentro altre anomalie, una matrioska rock tutta da smontare. se il progressive rappresenta una grande "deviazione" nella storia popular, i king crimson che del prog sono stati gli artefici e tuttora la massima incarnazione - sono una cellula impazzita a dir: poco sorprendente. hanno inventato un genere, se ne sono distaccati senza abbracciare i suoi opposti, hanno un padre-padrone-fondatore-demiurgo senza il quale non esisterebbero, ma i testi delle varie incarnazioni del re cremisi sono opera di personalita` esterne come peter sinfield e richard palmer-james, o di un alter ego conflittuale e pacifico come adrian belew. un gruppo/progetto che cammina tra esoterismo e humour, letterature e surrealta`, razionalismo e follia, allegorie e `clare loqui`. un`isola nel mare magno del rock, una piccola unita` collettiva dove si parla con il vento e si attende il ritorno di me, neal e jack.
	questo testo vuole essere un parziale, ma significativo contributo all`ampliamento degli orizzonti di pensiero dei giovani musicisti, affinche` questi possano cominciare a concepire il mondo musicale come parte di un universo culturale piu` vasto, nelle molteplici correlazioni di tipo interdisciplinare e storico. per fare questo, dobbiamo cercare di chiarire cos`e` stata la musica nelle antiche stagioni degli uomini, nelle culture del passato, quale posto ha occupato nelle varie epoche, in riferimento alla vita di tutti i giorni, alla cultura, alla religione, alle arti. ci si rende conto facilmente che la grande parte delle problematiche e degli interrogativi che ancora oggi ci poniamo hanno le loro radici nel pensiero degli antichi e negli sviluppi che esso ha conosciuto nel lungo cammino della storia. tutto cio` anche per la constatazione che e` mancato fino ad oggi un concreto raccordo, soprattutto nel campo dell`estetica della musica, fra la ricerca musicologica, necessariamente a carattere specialistico e la possibilita` di accedere, da parte dei giovani musicisti, a quelle conoscenze e riflessioni fondamentali sulla musica che possano consentire a chiunque una piu` informata consapevolezza dei fatti musicali. questo volume, affiancando il lavoro dei docenti, spesso anche di alto livello, vuole rappresentare una prima introduzione ad un settore di studio che puo` giungere a riflessioni avvincenti, ma che possono diventare spesso di grande complessita`.

il compositore frank zappa, scomparso vent`anni fa, era un uomo sorprendente e particolare, dotato di un talento musicale straordinario che venne fuori prorompente fin da giovanissimo. questo libro/intervista non vuole essere soltanto un omaggio al musicista, ma anche all`uomo zappa nelle sue relazioni con gli altri, inclusa l`autrice. e un omaggio a una delle figure piu` importanti del novecento, non solo in senso musicale: e` stato, per la cultura americana, l`andy warhol della musica.

primavera del 1956: nascono i blackjacks. estate 1956: gruppo "skiffle" di adolescenti i quarry men. le scuole insieme: pete shotton, nigel whally, rod davis, eric griffiths e ivan vaughan che presento` paul a john alla festa di s. peter church il 6 luglio del 1957. paul, nel `58, presentera` george. le famiglie di amici e altri nomi del gruppo: johnny and the moondoogs, long john and the silver beatles. la musica di quegli anni: cosa accadeva in italia? la differente cultura... la guerra persa e i personaggi: allan williams, cynthia powell, stuart sutcliffe, bill harry, pete e mona best, neil aspinall, mal evans, bob wooler. il club jacaranda, il casbah coffe club, il blue angel, il cavern club. ad amburgo? l`indra club, kaiserkeller, top ten, star club. i personaggi di amburgo: bruno koschmider, horst fascher, manfred weissleder& tony sheridan e i beat brothers col primo disco "my bonnie", poi, astrid kirchherr, klaus voormann. il "quinto" beatles: brian epstein! fuori pete best, dentro ringo starr... e "love me do". quanti segreti di famiglia? conflitti, separazioni e riflessioni psicologiche sull`adolescenza e sulle reazioni ai traumi. con 80 foto liverpool, amburgo, londra. prefazione di franco farias. presentazione di rolando giambelli.


un`antologia per rileggere "l`uomo di pena" saba, il cui percorso poetico e` in equilibrio perfetto fra classicita` e contemporaneita`: la classica perfezione formale delle sue forme poetiche, dove e` sedimentato il suono della migliore tradizione lirica italiana, e la sofferta testimonianza della crisi dell`uomo novecentesco. "saba - sosteneva pier paolo pasolini - e` il piu` difficile dei poeti contemporanei. al piu` semplice esame linguistico non c`e` parola in saba, la piu` comune, il "cuore-amore" della rima famosa, che non risulti immediatamente violentata, o almeno, nei momenti in cui meno chiara fosse la violenza espressiva, malconcia e strappata al suo abituale significato, al suo abituale tono semantico".

una controstoria degli ultimi 50 anni della musica leggera italiana, attraverso il racconto della carriera di toto` savio, geniale compositore e produttore artistico scomparso nel 2004. dalla vita quotidiana dei musicisti di night degli anni `50 e `60, ai comportamenti rapinosi dei discografici dell`epoca, alla realta` degli intrighi del cantagiro e del festival di sanremo, questo libro documenta dall`interno la discografia italiana dei tempi del vinile. con una ricca aneddotica sugli artisti piu` importanti, da little tony a renato zero, da dario fo a loretta goggi, da mina a franco califano. dalla gavetta ai successi internazionali di "cuore matto" e "maledetta primavera", la figura di toto` savio si colloca al centro di una stagione di cambiamenti del costume della vita italiana. nel 1971 esce il primo disco degli squallor di cui savio fu fondatore e autore di tutte le musiche. per la prima volta qui vengono svelati tutti i componenti degli squallor e raccontati tutti i retroscena della loro attivita` discografica. definito "un saggio troppo sentimentale" da dario fo, questo libro e` anche la cronaca di una grande storia d`amore. prefazione di dario fo. introduzione di gianni boncompagni.


quando una band di grande successo negli anni ottanta decide di riunirsi dopo vent`anni di silenzio, scatena subito un nuovo interesse. che senso ha, pero`, rimettere insieme un gruppo di musica dark che all`epoca d`oro della new wave italiana non aveva inciso altro che un demotape e suonato in poche, desolanti date? per luca, ex tastierista dei litania, ora padre di famiglia separato e in piena crisi esistenziale, questo non sembra essere un problema, e all`improvviso decide di richiamare i vecchi compagni d`avventura e rimettere insieme la band. ma se la carriera originale dei litania era stata un disastro quando erano una cricca di studenti ventenni, esiste davvero la possibilita` che oggi un gruppo di adulti disillusi possa avere una nuova chance? "nato sette volte" e` una frizzante meditazione sulla passione per la musica e sul sogno impossibile di rivivere una nuova adolescenza, fosse anche per una sola, memorabile serata.

non esiste luogo sulla terra in cui la sua immagine non campeggi su magliette, graffiti o cartoline. e stato oggetto di film, documentari, libri, interviste, mostre fotografiche. la sua pagina facebook e` la piu` cliccata di sempre, piu` di quella dei beatles, dei rolling stones, di bruce springsteen. i testi delle sue canzoni sono stati studiati e tradotti in tutte le lingue del mondo, la sua vita e` stata raccontata in centinaia e centinaia di libri. eppure mancava una pubblicazione che raccontasse la fonte che ha alimentato e alimenta il suo mito, ovvero le sue esibizioni dal vivo. perche` bob marley, prima di essere un rivoluzionario, un profeta e un`icona, e` stato uno straordinario musicista. ivan serra e marco virgona, due dei piu` grandi collezionisti ed esperti di cose marleyane, colmano ora la lacuna, consegnando al grande popolo dei fan di tuff gong un libro unico. il materiale dei loro archivi, frutto di quasi quarantanni di passione e di ricerche, si unisce a quello raccolto nella rete dei fan club di tutto il mondo e accompagna la storia di tutti concerti che marley ha tenuto dal 1962 al 1980: foto inedite, ticket, poster originali, articoli di quotidiani e settimanali dell`epoca, testimonianze dirette sulla vita in tour, setlist e line-up accompagnano il lungo viaggio di bob e delle sue band attraverso questo mondo, dal primo all`ultimo show, facendoci scoprire, oltre all`artista anche un marley intimo e quotidiano. introduzione di eugenio finardi. prefazione di bunna (africa unite)

direttamente dal 1963, ecco il libro mai sui bearjes con un`introduzione firmata dagli stessi fab fout e foto rarissime. il libro e` l`ultima istantanea di quattro musicisti colti alla vigilia della loro trasformazione da semplici ragazzi in miti universali e intramontabili. una rarita` che torna in libreria nella versione originale, e tradotta in italiano.

e il 1814, siamo a vienna, e` in corso il congresso che ridisegnera` la carta dell`europa come la vorranno i vincitori di napoleone - lo zar, l`imperatore d`austria, il re d`inghilterra, il re di prussia. un giovane, che e` arrivato nella capitale al seguito del segretario di stato del papa, scrive a suo zio del congresso e del clima politico e artistico viennese. attraverso le sue lettere scopriremo la musica di beethoven, autore di sinfonie dalla dirompente carica innovatrice. e un momento di svolta: da qui in poi la musica non sara` piu` affare di pochi aristocratici. il virtuosismo diventa in questo momento la chiave di volta per la conquista di un nuovo pubblico borghese. le regolari stagioni sinfoniche e le regolari stagioni da camera che si diffonderanno ovunque nella seconda meta` dell`ottocento hanno una delle loro piu` importanti radici nella vienna del congresso. fa da contraltare alla potenza di beethoven, la musica di schubert, l`"escluso", il prodigioso giovane musicista incapace di farsi largo nel mondo e di cui il mondo non s`accorge.

un tempo relegati alla singola nazione e alle sue cerimonie, con il diffondersi della televisione e dei grandi avvenimenti sportivi, gli inni nazionali sono diventati ormai noti a un vasto pubblico. pero` questi brani, che per gli abitanti dei rispettivi paesi sono familiari e dati per acquisiti, sollevano delle domande precise. perche` sono stati composti? e da chi? e la loro musica a cosa si ispira? e che genere di musica sono? valida, non valida, bella, brutta, mediocre? a un pubblico abituato alla musica classica, molti inni evocano immediatamente paragoni evidenti: la musica operistica italiana del primo ottocento, ma anche il grande sinfonismo tedesco. e questa lunga e complessa ricerca, frutto di piu` di quaranta anni di ricerche, da` la risposta a tutti questi interrogativi, collegando ovviamente l`esistenza degli inni alla storia delle singole nazioni, ma anche rilevandone lo stretto rapporto con la musica classica, sia perche` in molti casi gli autori sono celebri compositori, sia perche`, al contrario, i temi vengono citati, parodiati, variati in partiture classiche. questo libro affronta anche questo aspetto e analizza tutti i brani collegati con gli inni nazionali; non si limita alla pubblicazione degli inni per finalita` pratiche, ma li inquadra anche nel loro contesto storico e culturale.

"woody guthrie. american radical" delinea il profilo politico di uno dei maggiori autori di ballate che l`america abbia mai prodotto. sebbene oggi sia considerato un eroe nazionale e il suo volto campeggi sui francobolli degli stati uniti, e nonostante la sua "this land is your land" sia percepita come una sorta di secondo inno nazionale americano, woody guthrie dedico` la sua (r)esistenza alla lotta politica radicale. in questo saggio, will kaufman segue il pensiero e l`attivismo di guthrie lungo gli anni della grande depressione, della seconda guerra mondiale, della guerra fredda, della guerra di corea, delle battaglie per i diritti civili, dei veleni del maccartismo. esaminandone il ruolo nello sviluppo di una coscienza proletaria nel contesto di un radicalismo guidato dal partito comunista americano, dal fronte popolare e dal congresso delle organizzazioni industriali, kaufman dimostra l`importanza di guthrie nel perpetuare gli obiettivi del fronte culturale nell`era della new left e ancora oltre, sottolineando la sua influenza sui movimenti di protesta americani e internazionali. attraverso una prosa chiara ed efficace, e una miniera di materiali d`archivio prima inediti, lettere, testi di canzoni, saggi, appunti personali, manoscritti vari, "american radical" ci consegna un woody guthrie finora sconosciuto, l`astuto stratega, il filosofo irregolare e l`attivista culturale, aspetti troppo spesso oscurati dalla romantica celebrazione del "dust bowl troubadour".

le grandi canzoni appartengono alla storia, e sono fatte di leggenda. nel caso di "satisfaction", la storia e` nota: durante il loro primo tour americano, al ritorno da un concerto al jack russell stadium di clearwater, in florida, rovinato dalle intemperanze di una frangia di esagitati, keith richards cade addormentato, ma in piena notte si sveglia, afferra la chitarra e registra su una cassetta le note che gli ronzano nel cervello, rovinandogli il sonno. poi, si rimette a dormire (col nastro che ancora gira e per i successivi quaranta minuti incidera` il suo russare pacato). dopo neanche tre settimane, negli studi della chess records, a chicago, quel riff salvato nel dormiveglia diventa (i can`t get no) satisfaction, ed entra immediatamente nella storia. se a cinquant`anni dall`uscita, il 6 giugno 1965, siamo ancora qui a parlarne e` perche` e` una delle piu` belle rock song di sempre. e anche perche`, da quel giorno, i giovani e gia` ricchi rolling stones, brillanti e iconoclasti, trovarono la loro filosofia. questo libro racconta tutto quello che c`e` intorno, fuori e dentro uno spicchio di tempo sociale bloccato per sempre dal sonno leggero di un chitarrista di talento, e la genialita` di un gruppo che ha fatto storia. e anche leggenda.

nel 1975 bob dylan, nel pieno del fermento creativo di "blood on the tracks" e "desire", torno` a calcare le scene allestendo una spettacolare tourne`e che coinvolse artisti come joan baez, joni mitchell, arlo guthrie, allen ginsberg, ramblin` jack elliott, e che tocco` ogni angolo del nordest americano. larry "ratso" sloman, allora giovane inviato di "rolling stone", segui` e documento` ogni tappa di quello che si chiamo` "rolling thunder revue" e che sarebbe diventato il piu` celebre tour di tutta la storia del rock. tra descrizioni dei concerti e interviste ai musicisti, chiacchierate con i fan e litigi con il management iperprotettivo e paranoico di dylan, scene commoventi come una visita alla tomba di kerouac o bizzarre come un saluto al sole in compagnia di un sedicente capo indiano, sloman racconta da testimone e protagonista un momento epocale dell`autunno del rock, in cui per un attimo sembro` che intorno a dylan potesse rinascere il sogno psichedelico e collettivo degli anni sessanta.

"da ragazzino volevo diventare un musicista, e mio padre, che era un appassionato di musica bandistica, mi aveva regalato una tromba, avevo cominciato a studiare quello strumento, ma dopo un po` avevo smesso: mi faceva troppo male la bocca, e mi ero reso conto che in realta` io volevo cantare, e cantare con quella cosa incollata alle labbra era impossibile... allora, poco prima che la chitarra diventasse lo strumento, avevo deciso di diventare chitarrista, perche` cosi` potevo suonare e cantare". "elvis e` stato un genio, e io l`ho sempre amato. compravo tutti i suoi dischi, da "blue suede shoes" a "heartbreak hotel", e li riascoltavo di continuo, fino a consumarli: impazzivo veramente per la voce di elvis". "da ragazzi andavamo a masturbarci a casa di nigel, a woolton. restavamo tutta la notte, ci sedevamo in poltrona, spegnevamo le luci, e ci masturbavamo alla grande. c`era sempre qualcuno che diceva: "brigitte bardot! oooh!", e quel nome ci manteneva l`eccitazione; poi qualcun altro, credo che fosse john, diceva: "winston churchill!", e a quel punto l`erezione svaniva all`istante". "avevo parecchia paura delle droghe, dato che avevo avuto una madre infermiera, percio` ci andavo sempre cauto. direi che sia stato un bene, visto come giravano le cose, perche` ti capitava di ritrovarti in posti in cui qualcuno ti chiedeva: "vuoi sniffare un po` di eroina?", al che io rispondevo: "si`, ma solo un po`"... mi muovevo sempre come se stessi attraversando un campo minato"...

un saggio che ripercorre le vicende sonore di un`intera civilta`. una grande epopea narrata con ricchezza di dettagli, aneddoti, informazioni e con riferimenti interdisciplinari ai vari contesti socioculturali. dai leggendari maestri del passato fino ai grandi protagonisti della scena musicale jazz odierna, analizzando gli stili e le correnti che li hanno portati alla ribalta e gli ambienti da cui hanno tratto origine e forza creativa. a completare questa `grande avventura`, una completa discografia in ordine cronologico, i 1020 brani e i 2020 cd piu` significativi, la classifica dei 10 migliori album di sempre.

il mondo dell`opera lirica e` fascinoso e bizzarro, grottesco e sublime. i suoi protagonisti non sono da meno. lasciatelo dire a carla maria casanova che ci bazzica dentro da 60 anni. ascoltandoli, rincorrendoli, viaggiando per tutto il mondo, cacciandosi in avventure spericolate, raggiungendo mete impensabili o subendo fiere sconfitte. per fortuna, non le manca l`ironia. e comunque sempre grandissimo e` l`entusiasmo.

il tenore mario, al secolo giovanni matteo de candia (noto anche come mario de candia), fu uno dei grandi tenori dell`ottocento. successore di rubini a parigi e londra, canto` anche a pietroburgo, in spagna, negli stati uniti e nelle citta` britanniche, mai in italia, si dice per un voto fatto in gioventu`. era nato a cagliari nel 1810. mario ebbe vita avventurosa e cio` contribui` al fiorire di leggende e invenzioni su di lui. in questo libro la vita, i viaggi e le avventure di mario sono raccontate su base documentale: fonti d`archivio, epistolario, giornali, pubblicazioni ottocentesche. e da questa biografia emerge anche un quadro degli usi, teatrali e no, e della storia dell`epoca.

questo libro racconta le principali vicende di dino ciani, della sua vita e della sua parabola artistica, purtroppo breve, ma densa ed estremamente interessante. musicista non convenzionale, studio` privatamente con bianca rodinis e martha del vecchio, sua insegnante prediletta. suono` con claudio abbado, riccardo muti, gianandrea gavazzeni, vittorio gui, thomas schippers, john barbirolli, carlo maria giulini e tanti altri direttori. oltre possedere specialissime caratteristiche pianistiche e musicali, dino ciani aveva una personalita` ricca e sfaccettata. adorava l`opera lirica, della quale aveva una conoscenza molto profonda, amava il teatro, la pittura, il cinema, le arti. la sua cultura, musicale ed extramusicale era enorme, ma senza la minima ombra di saccenteria: la lettura di libri impegnativi era per lui, aiutato da una memoria straordinaria, quasi un gioco. e aveva uno spiccato senso dell`umorismo. furono fondamentali per lui gli anni che visse in una casa sul lago maggiore, luogo di studio, ma sempre aperta agli amici, musicisti e non. poi il trasferimento in una grande villa a sacrofano, vicino a roma, e dopo una breve tourne`e negli stati uniti con giulini, l`incidente e la morte. in queste pagine, mediante ricordi e testimonianze, si cerca di delineare la personalita` complessiva, artistica e umana, di dino ciani, senza indugiare su aspetti strettamente tecnici, nell`intento d`interessare sia gli intenditori che i semplici appassionati.

ascoltare le citta` come fossero musica, carpirne il suono segreto e i suoi riverberi nelle opere degli artisti. e seguendo questa stramba e romantica idea che un giovane scrittore siciliano vola a los angeles: in tasca ha il biglietto per un mondo magico popolato da ufo, animali parlanti, mustang cabriolet, funghi allucinogeni e burritos volanti. incontra maestri come ry cooder e giovani band come gli allah-las, dorme nell`ultimo letto di gram parsons e segue le tracce di david bowie. e questa ricerca si trasforma presto in una magnifica ossessione che dalla california lo porta a berlino, la citta` del muro e della rinascita, di nick cave, degli einsturzende neubauten e della love parade. e che lo fa poi rimbalzare dall`altra parte dell`oceano, verso detroit, la "motor town", la citta` della catastrofe postindustriale e dei sogni di redenzione, della motown e della techno. apparentemente ingenuo ma curiosissimo, stralunato ma pratico di mondo, bongiorno si muove come un investigatore della fantasia in questo triangolo magico dove musicisti, artisti, architetti, scrittori e gente comune hanno intrecciato le loro vite lungo un secolo nemmeno tanto breve, producendo la musica piu` travolgente, l`architettura piu` inventiva, la letteratura piu` straordinaria, il cinema senza tempo e i sogni piu` accecanti.

new york, 2 marzo 1959. lo studio della columbia records si fa tempio. alle 14.30 e` fissata una sessione di registrazioni, o forse un appuntamento con la storia. miles davis e il suo leggendario sestetto - john coltrane, bill evans, cannonball adderley, jimmy cobb, paul chambers e wynton kelly - stanno per registrare un album dalla potenza mistica: "kind of blue". su quei nastri magnetici non resteranno mere tracce di suoni ma alchimia di pura eleganza, malinconicamente sensuale, note dal potere afrodisiaco... e tutto intorno a voi si ferma. vent`anni fa, ashley kahn si e` guadagnato il privilegio di poter accedere ai nastri originali delle due sessioni che diedero alla luce "kind of blue", e di sentire le battute che si scambiarono i musicisti in quelle ore di genio feroce; i dubbi e le discussioni che segnarono la ricerca di una nuova strada, dal bepop al jazz modale. per ricostruire nella loro completezza quei due giorni, kahn ha incontrato testimoni e protagonisti, ha ascoltato la voce di bill evans, john coltrane e degli altri, ha interrogato le fotografie, gli appunti presi nella furia creatrice, gli spartiti annotati a penna, e qualsiasi frammento sia stato possibile preservare. in questo libro, che di quelle ricerche e` il frutto, kahn spalanca le porte del celeberrimo studio sulla trentesima strada a manhattan permettendoci di rivivere la genesi di "kind of blue", il distillato immortale della new york degli anni cinquanta, con i suoi locali, i suoi riti, la sua vita notturna, il suo profumo di whisky e sigaretta. il saggiatore riporta in libreria questa cronaca vibrante, documentario di un`epoca: un classico della letteratura musicale, la storia di un disco diventato emblema di una rivoluzione nella musica afroamericana, la migliore risposta che si possa dare a chi chiede cosa sia il jazz.

non torniamo indietro: i migranti, i rifugiati, le seconde generazioni delle migrazioni contemporanee sono qui per restare. una canzone di tanti anni fa, "roma forestiera", lamentava che non c`era piu` musica nelle strade e nei rioni delle nostre citta`. adesso sono proprio i "forestieri" a riportare la musica nelle nostre strade. la musica popolare della nuova italia multiculturale e` anche somala, nigeriana, bengalese, kurda, senegalese, romena, indiana, filippina... ed e` musica di orgoglio, memoria, resistenza, come e` da sempre la musica popolare in italia.
	"genio del pianoforte", "miracolo della natura", "ciclone argentino", o ancora "leonessa della tastiera": non mancano certo le definizioni per evocare la personalita` di martha argerich. nata nel 1941, la leggendaria pianista argentina, applaudita sulle scene internazionali da vari decenni, affascina per la potenza delle sue esecuzioni e per il mistero della sua personalita`. il suo temperamento indomabile, il carattere libero e indipendente ne fanno un personaggio davvero atipico nel mondo della musica classica. in una narrazione costellata di aneddoti inediti e di sorprendenti rivelazioni, olivier bellamy dipana le fila di una vita ricca di eventi e di sviluppi imprevedibili: dall`infanzia in argentina, quand`era bambina prodigio a buenos aires, passando per gli studi di perfezionamento dapprima a vienna con friedrich gulda e quindi ad arezzo e moncalieri con arturo benedetti michelangeli, per arrivare all`esplosivo debutto ad amburgo, ai trionfi del premio busoni di bolzano e del concorso "chopin" di varsavia, fino agli anni piu` recenti, caratterizzati anche da momenti di crisi, da rinunce ai concerti e ancora da trionfali ritorni... di citta` in citta` (buenos aires, vienna, bolzano, amburgo, new york, ginevra, bruxelles, londra, rio de janeiro, mosca...), attraverso i suoi colleghi musicisti, gli amori, le amicizie, il libro delinea il ritratto intimo di un`artista dalla profonda umanita`.

questo saggio vuol essere una sintesi di quanto le neuroscienze offrono costantemente alla nostra attenzione sull`affascinante rapporto musica-cervello. l`esplorazione di un percorso millenario che dal mito conduce alla scienza e` una sfida che abbiamo cercato di affrontare con umilta` e amore. l`amore che deriva da una semplice e provvidenziale consuetudine: l`ascolto! i numerosi approfonditi studi funzionali, corredati da splendide neuroimmagini, hanno modificato profondamente negli ultimi 20 anni l`approccio ad un tema che la ricerca oggi puo` condurre con una strumentazione sempre piu` sofisticata. ugualmente la musicoterapia, anche se con difficolta`, si va affermando come accettata terapia di supporto, mentre gia` novalis asseriva: "ogni malattia ha una soluzione musicale. maggiore e` il talento musicale del medico, tanto piu` breve e completa e` la soluzione". di tutto cio` viene offerta in queste pagine una documentata esplorazione, frutto di una allegata ricerca bibliografica che puo` rappresentare il punto di partenza per ulteriori approfondimenti.


una favola ti prende per mano. ti porta in oriente, dove la principessa turandot assiste impassibile all`esecuzione del suo ultimo, sfortunato, pretendente. ma ecco, s`avanza un altro, deve superare una prova. avrai, caro lettore, il coraggio di seguirlo?

armando corsi riscopre la vena musicale di luigi tenco, un musicista a tutto tondo ampiamente valorizzato per i testi ma non adeguatamente riconosciuto come compositore. 14 brani (di cui 2 omaggi composti dallo stesso corsi) per un ensemble composto oltre che dallo stesso armando corsi anche da luca giugno, bruno cesselli, u.t.gandhi, edu hebling e sandro amicone.

un concept album particolare, forse unico, che si sviluppa come un film attraverso 9 canzoni da ascoltare in sequenza. un film per musica e parole, insomma, ambientato sulle colline piemontesi delle langhe, a cavallo degli anni cinquanta e sessanta del novecento. mauro carrero riprende le pagine della sceneggiatura (incompiuta) che beppe fenoglio stava scrivendo, pochi mesi prima della sua morte, per il film d`esordio del regista gianfranco bettetini. la trasforma in qualcosa di altro, autonomo e concluso: un`opera nuova, ma che custodisce al contempo la struttura materiale e il significato morale e sentimentale del progetto originario. un modo per "riprendere" la` dove fenoglio ha purtroppo dovuto lasciare, ben sapendo che il film vero, come ha sempre ribadito bettetini, non si potrebbe fare piu`.

truo`ispari`s (sentieri scomparsi) e` un viaggio in valcellina (alta provincia di pordenone), terra di montagna, di acque, di poeti e scrittori da cui franco giordani trae ispirazione per raccontare piccole cose, personaggi piu` o meno sconosciuti ed eroici o fatti sconvolgenti come la tragedia del vajont. un percorso originale e potente intrecciato grazie a una lingua straordinariamente "sonora", con forti varianti fra il friulano occidentale, l`arcaico bellunese e il cadorino. il cd vede fra gli altri la partecipazione straordinaria di massimo gatti, jens kruger e claudio sanfilippo. il booklet contiene testi, traduzioni, foto d`epoca ed odierne, oltre a un racconto inedito di mauro corona.

ogni opera, come questa mia piccola testimonianza, nasce dal connubio di determinazione personale e casualita`: devo ad una esplicita sollecitazione del maestro roberto leydi i miei studi sulla chitarra battente e la musica garganica e a giovanna marini - con cui duetto in un canto di lavoro di ischitella - il perentorio invito di mettere le mie doti canore al servizio delle sonorita` della tradizione da riproporre con una creativita` mai scevra dal rispetto e dalla valorizzazione della cultura popolare. - salvatore villani vecchio stile e` il gruppo musicale con cui salvatore villani, nel 1977, avvia il suo originale percorso di riproposta della musica popolare, mai immemore della lezione dei maestri cantori e della tradizione. a distanza di quarant`anni, l`artista ed etnomusicologo pugliese, rende omaggio alla sua terra, alle sue voci e alle sue musiche, alle sue tarantelle, con questo disco, reinterpretando diciotto brani della tradizione garganica e salentina. contiene cd e booklet di 48 pagine con introduzione di giovanna marini.

l`assegnazione del premio nobel 2016 per la letteratura a bob dylan ha suscitato polemiche tra chi lo considera il giusto riconoscimento a una poesia che si estende oltre il limite della pagina e chi al contrario trova che i confini tra poesia e canzone non debbano essere ne` spostati ne` confusi. il premio nobel a bob dylan coincide anche con il suo lavoro di riproposta della canzone americana classica, dagli anni venti agli anni cinquanta, ormai in corso da tre anni. questo libro, del traduttore di bob dylan in italia, affronta le questioni parallele del nobel a dylan e del suo interesse per ogni forma e stile della canzone americana. senza astio ne` indulgenza, senza far finta che il problema del rapporto tra canzone e poesia non esista, carrera scava nel cuore della poetica dylaniana per valutare sia le differenze e le affinita` tra parola scritta e parola cantata sia l`opera complessiva di un artista che, comunque lo si voglia giudicare, ha fatto piu` di ogni altro per rendere la canzone una delle forme d`arte dominanti del nostro tempo.

dopo 45 anni di silenzio, "la ragazza della foto" svela i retroscena del greenwich village e dei suoi molti personaggi straordinari, al tempo in cui dylan affinava i suoi talenti e lei lo affiancava nel duplice, insolito ruolo di musa e precettrice. suze condivide con trasporto e immediatezza quell`ingombrante amore giovanile: cosa significa stare con un giovane genio della musica, di grande successo, che vive in funzione della propria arte? puo` una donna stargli accanto senza annullarsi, senza rinunciare a esprimersi? questi i dubbi di suze, che si sofferma anche e soprattutto sui dettagli della vita e della formazione di due giovani artisti a new york, in tempi in cui tutto sembra possibile - e il village il posto piu` entusiasmante in cui cambiare il mondo. sullo sfondo delle vicende personali e artistiche di suze e bobby, che come coppia cederanno sotto i colpi del successo, emergono i segni inequivocabili di quei tempi coinvolgenti: il maccartismo, la crisi cubana, l`assassinio di jfk e mlk, la guerra fredda, le lotte per i diritti civili.

"tempo" in vecchioni e` un topos trasversale. un "filo rosso" tematico. un`ossessione ricorrente. una costante sviluppata in progress - fuori o sottotraccia a libri e a canzoni. una reiterazione che affascina in quanto densa, mai scontata. il tempo di vecchioni e` un tempo sbieco: non procede in senso univoco. si frastaglia avanti-indietro. si declina tra storia e storie, uomini e uomini, periferie, geometrie, ellissi di senso. "ho sognato di vivere" e` un`inquadratura privata sul canzoniere di vecchioni: non il solito libro sul cantautore e la sua storia musicale, quanto un inedito punto di vista sulla sua personalita` e, di conseguenza, sulla scrittura dei testi che ne hanno accompagnato la lunga carriera.


nato a pola in istria, suddito austro-ungarico, venne a studiare a milano, come del resto fecero in tanti. ma qui, pur facendosi benvolere dalla editrice giovannina lucca si schiero` decisamente con i filowagneriani entrando in rotta completa con il potente editore giulio ricordi. la sua musica e` priva di una nazione, perche` le terre di cui e` stato il cantore sono state ferocemente contese da opposti nazionalismi, dei quali in sostanza rimase vittima, diventando per la storia dell`opera italiana quasi un intruso. paolo petronio, musicologo triestino, fin da giovane si e` sempre interrogato sulla incredibile vicenda di antonio smareglia, stimolato dalla scoperta in un vecchio cassettone di casa di un ingenuo libriccino scritto dal compositore triestino gastone de zuccoli nel 1923 dove, con smareglia ancora vivo, si incitavano i giovani a rendere giustizia allo sfortunato compositore. non trovando mai una risposta, o persino trovandone tante ma tutte contrastanti, petronio ha voluto vederci chiaro, non solo in senso musicale ma pure in senso storico e politico.

bohe`me o aida sono due immensi capolavori ma se una volta in scena un soprano bellissimo maltratta vocalmente la partitura di mimi` o un tenore quella di radames gran parte dell`effetto drammaturgico previsto da puccini e verdi va perduto, perche` solo grazie al magistero delle grandi voci possiamo apprezzare il genio dei musicisti del passato. voci che con la loro arte hanno saputo aggiungere ulteriore grandezza allo spartito. da maria callas a renata tebaldi, da giuseppe di stefano a luciano pavarotti, da renata scotto a sherrill milnes, da ghena dimitrova a mariella devia, fino agli ultimi divi del terzo millennio, juan diego florez, natalie dessay e jonas kaufmann, un viaggio appassionato nel magico mondo del melodramma con il racconto di serate storiche e consigli discografici per chi pensa che la musica lirica sia noiosa e che all`opera non ci si possa divertire e provare emozioni straordinarie.

tucker e` appena tornato nel suo kentucky dopo aver partecipato a una delle guerre piu` sporche e dimenticate della storia americana, quella di corea. ha combattuto in condizioni estreme, non ha esitato a uccidere, come se fosse la cosa piu` naturale al mondo, e` un reduce senza medaglie e senza rimorsi. vuole solo ricongiungersi alle terre aspre e isolate nelle quali e` cresciuto, costruirsi una famiglia e vivere in pace, anche se per farlo deve lavorare alle dipendenze di un contrabbandiere di alcol. ma quando il suo fragile equilibrio e i suoi affetti piu` cari vengono messi in pericolo non ha la minima titubanza: riprende in mano le armi, che sa usare come pochi, e si prepara a difendere cio` che ama nell`unico modo che conosce.

un manuale che offre un quadro essenziale ed esauriente dei temi fondamentali inerenti ai talentosi poeti-compositori-esecutori di lingua d`oc, artefici di una magica alchimia di parole e suoni, artisti a tuttotondo, illustri avi degli odierni cantautori. per ristabilire il giusto equilibrio (sempre invocato e mai attuato negli studi ad essi dedicati) tra le due componenti fondanti della loro arte - la musica e la poesia - al fine di riguardarla non come fenomeno poetico e musicale ma bensi`, piu` propriamente, poetico-musicale. per comprendere appieno, anche attraverso inedite letture comparate tra la loro esperienza artistica e il mondo musicale moderno (assai prossimo, mutatis mutandis, a quello dei trovatori), un universo culturale straordinario e un`epoca tra le piu` affascinanti della storia dell`occidente.

e possibile insegnare a disabili gravi senza saperli immaginare diversamente? si puo` parlare a un bullo senza avere la capacita` di proiettarlo fuori dalle dinamiche di gruppo? e ad un ragazzo geniale, come rivolgersi? quali parole usare? lorenzo da mestre, professore di sostegno di ricky, un ragazzo disabile grave, con il "manuale wagneriano per la disabilita`", riesce a creare un percorso di vita nel quale il suo alunno viene coinvolto in un`incredibile metamorfosi. solo la sensibilita` wagneriana di lorenzo da mestre consente questo passaggio. per giuseppe sinopoli "wagner e` la resa di freud in musica". nel wagnerismo c`e` tutta quella filosofia della vita che, partendo da schopenhauer e passando per nietzsche, permette di comprendere gli archetipi interiori dell`uomo moderno. gli attributi divini degli eroi wagneriani, potrebbero essere diagnosticati come patologie, come disabilita` se non interpretati attraverso uno sguardo filosofico-estetico. tutti noi siamo disabili ed e` la nostra percezione degli altri che ci consente di vederci diversamente. l`esperienza wagneriana e` un`esperienza molto forte, una vera e propria droga, una malattia - dice nietzsche - da cui e` affetto lo stesso lorenzo da mestre. quale diagnosi per un wagneriano? dopo la lettura di questo libro sara` ancora possibile non essere wagneriani?

sembra la declinazione di una personalita` spigolosa, invece e` quella di una voce, una voce : quella di billie holiday, la piu` grande interprete jazz di tutti i tempi. la dea dalle celebri stravaganze e irregolarita` ritmiche; la billie politica di strange fruite della harlem degli anni trenta, anima gemella di lester young e rivale di ella fitzgerald; la billie trasformista che strizza l`occhio al cinema e alla televisione ma viene paragonata a un poeta come john donne. un`icona inesauribile che ancora oggi, a sessantanni dalla scomparsa, chiede di essere decifrata. non solo per le mistificazioni che costellano la sua discussa autobiografia, "lady sings the blues". ma perche` la sua vita e la sua musica sono due giganti che si fronteggiano, difficili da armonizzare in un`immagine unitaria che non limi le asperita` e le bizzarrie della sua persona ma nemmeno lasci in ombra la sua dimensione artistica. john szwed prende in mano l`intricato filo dell`esistenza di billie holiday isolando le vicende biografiche - la miseria durante l`infanzia, poi la piaga del razzismo, l`abuso di droghe, la brutalita` degli uomini - dalla sua ascesa musicale, quando il jazz, il pop e il blues si mescolarono e la voce di billie holiday plasmo` la storia del jazz. tra brevi ritratti, scorci storici e raffronti inediti - come quello fra le "diseuses" del cabaret parigino e i cantanti gospel, soul e rap afroamericani -, szwed si dimostra il maestro delle contaminazioni, dell`emozione e del rigore, capace di dare a billie holiday un volto nuovo, sfaccettato come un ritratto cubista. con "billie holiday" il saggiatore torna sulle tracce di questa artista intramontabile. perche` se , le improvvisazioni di billie holiday risvegliano in noi la meraviglia dell`ascolto.

per claudio sessa raccontare "le eta` del jazz" e` una vera e propria missione. "improvviso singolare" amplia l`esplorazione iniziata con "le eta` del jazz. i contemporanei", la prima approfondita ricognizione della sfaccettata scena dei nostri giorni. ora sessa ci accompagna tra le stagioni, i protagonisti, i capolavori e le innovazioni di un intero secolo di jazz. per sua natura inclusiva e pluridimensionale, questa musica tende a sfuggire a ogni classificazione. ma la forza e l`originalita` del jazz risiedono proprio nella sua capacita` di trasformazione e di sintesi: individualismo e ricerca collettiva, tradizioni e sperimentazioni, spontaneita` e dimensione industriale convivono in un`arte sempre alle soglie del paradosso. per questa duttilita` il jazz rappresenta forse la metafora artistica piu` precisa e sofisticata della societa` in cui oggi siamo immersi: fondendo il pensiero musicale africano e quello europeo in terra americana, e` diventato un linguaggio universale e ha modificato l`immaginario sonoro di tutto il pianeta. in questo libro sessa rievoca i tanti sviluppi che il jazz ha vissuto nella sua storia - dallo stile new orleans all`impetuosa scena newyorkese, dallo swing al bebop, dal cool al free, fino alle avanguardie piu` recenti - aggiungendo alla ricostruzione storica e all`interpretazione critica la guida all`ascolto di quasi duecento brani emblematici di questo percorso. prefazione di franco d`andrea.


"lezioni di musica", non tratta, evidentemente, di lezioni tecniche di musica che non sarei assolutamente in grado di rendere, non essendo un musicista e quindi non avendo competenze tecniche. "lezioni di musica" sono quelle che la musica ci puo` consentire di apprendere, traendo dai molteplici profili secondo cui l`uomo interloquisce con essa. rapporto tra uomo e musica di cui in questo libro e` dato conto rappresentando piccole storie, impressioni, istantanee, stati d`animo.

il rapporto che lega bruce springsteen al suo pubblico non ha eguali nella storia del rock, e si rileva in tutta la sua potenza negli oceanici concerti dal vivo in compagnia della e street band. officiante di un rito musicale fondato sulla condivisione piena di quanto accade sopra e intorno al palco, springsteen conquista con la forza del suo linguaggio e della sua inquietudine, della sua umanita` ammalata di sogni perduti, padri assenti, promesse tradite. come ha fatto questo ragazzo del new jersey a diventare uno dei piu` grandi fenomeni - anche commerciali - del rock mondiale senza snaturare se` stesso e la sua musica? e a questa domanda che prova a rispondere questo libro, tra le pieghe di pubblico e privato.

tristan und isolde non e` solo il "monumento al meraviglioso sogno dell`amore" che wagner volle erigere nel vento magico dei mitici paesaggi nordici: e` apoteosi lirica, opera introspettiva e metafisica, un grandioso canto di amore e morte, il testamento spirituale del romanticismo. attraversa il pensiero orientale, la filosofia di schopenhauer, la lirica mistica di hafez e le visioni oniriche di novalis, la storia medievale e l`antico poema di gottfried von stra?burg, che wagner riusci` a tingere di colori romantici sotto l`egida di mathilde wesendonk, musa, mecenate e amante spirituale, con la quale condivise le piu` intense affinita` elettive. "conoscere e comprendere quella musica - scrivera` thomas mann - vuol dire ammirarla senza limiti". con attenta indagine storico-biografica l`autrice ricostruisce la genesi del tristan und isolde, ne approfondisce gli aspetti musicali e letterari, ripercorre la trasformazione umana e artistica del compositore, dal rivoluzionario creatore dei personaggi di der ring des nibelungen al maturo artista, filosofo della redenzione, che dalle ceneri di quegli stessi antichi eroi fece germinare parsifal e la palingenesi di una rinnovata umanita`.



"un conto e` guardare e un conto e` vedere, e io per troppi anni ho guardato senza voler vedere." liliana ha otto anni quando, nel 1938, le leggi razziali fasciste si abbattono con violenza su di lei e sulla sua famiglia. discriminata come "alunna di razza ebraica", viene espulsa da scuola e a poco a poco il suo mondo si sgretola: diventa "invisibile" agli occhi delle sue amiche, e` costretta a nascondersi e a fuggire fino al drammatico arresto sul confine svizzero che aprira` a lei e al suo papa` i cancelli di auschwitz. dal lager ritornera` sola, ragazzina orfana tra le macerie di una milano appena uscita dalla guerra, in un paese che non ha nessuna voglia di ricordare il recente passato ne` di ascoltarla. dopo trent`anni di silenzio, una drammatica depressione la costringe a fare i conti con la sua storia e la sua identita` ebraica a lungo rimossa. "scegliere di raccontare e` stato come accogliere nella mia vita la delusione che avevo cercato di dimenticare di quella bambina di otto anni espulsa dal suo mondo. e con lei il mio essere ebrea". enrico mentana raccoglie le memorie di una testimone d`eccezione in un libro crudo e commovente, ripercorrendo la sua infanzia, il rapporto con l`adorato papa` alberto, le persecuzioni razziali, il lager, la vita libera e la gioia ritrovata grazie all`amore del marito alfredo e ai tre figli. un racconto emozionante su uno dei periodi piu` tragici del secolo scorso che invita a non chiudere gli occhi davanti agli orrori di ieri e di oggi, perche` "la chiave per comprendere le ragioni del male e` l`indifferenza: quando credi che una cosa non ti tocchi, non ti riguardi, allora non c`e` limite all`orrore". nuova edizione con testi inediti.

jimmy page, chitarrista leggendario e tecnicamente irraggiungibile, e` stato il fondatore del piu` influente gruppo rock della storia, i led zeppelin. ma la sua vita e` rimasta un mistero. finora. questa e` infatti la sua biografia definitiva, ricostruita grazie a interviste esclusive al musicista, agli altri componenti dei led, e al suo seguito personale, ovvero amici, ex fidanzate, manager, decine di artisti che hanno avuto a che fare con lui. ne esce un quadro incredibile. un percorso avventuroso e pericoloso che ha trasformato un giovane inglese della classe media, in un musicista stellare disposto a morire per la sua arte, e che ha attraversato i meandri piu` oscuri dell`uso di droghe pesanti e la pratica della magia. come nelle sue altre biografie musicali, chris salewicz fa emergere la vera personalita` dell`" uomo" jimmy page, i suoi scheletri nell`armadio, le sue eccentricita` e manie, in un panorama circostante in cui non sono mancati gangster, tragedie, lotte di potere anche all`interno della stessa band.

attratto dai poeti e dai sognatori della beat generation, willie nile e` un cantautore che trova in new york la sua citta`. ci arriva proprio quando l`esplosione punk e new wave sta rivoluzionando il volto del rock, e lui, invece di accodarsi al mondo dei "nuovi dylan", per dare forma alle sue canzoni sceglie quei suoni duri, elettrici, metropolitani. esordisce nel 1980 e da allora, pur tra mille traversie, riesce a reggere trent`anni di carriera con canzoni ispirate e acute e all`insegna di un rock`n`roll diretto, tagliente e senza fronzoli. la sua storia, che riflette in gran parte l`evoluzione del cantautorato americano urbano - quello che ha in bruce springsteen il suo elemento di spicco - e` raccontata nell`introduzione di marco denti e mauro zambellini, mentre le traduzioni dei testi evidenziano sia gli aspetti romantici sia quelli piu` crudi e realistici delle sue canzoni, come in old man in the bowery, dedicata ai senza tetto di new york, o cell phones ringing (in the pockets of the dead) ispirata in ugual misura agli attentati dell`11 settembre 2001 e a quelli ai treni di madrid dell`11 marzo 2004. il libro contiene un cd audio con dieci classici dell`autore registrati per l`occasione.





quando e` ancora adolescente steve van zandt incontra bruce springsteen, un emarginato/idealista come lui, che diventera` suo amico e compagno di band. col soprannome di miami steve, van zandt diventa il punto fermo della e street band mentre conquista il mondo del rock. questo libro racconta gli eventi imprevedibili di una vita sempre sorprendente. e qualcosa di piu` della semplice testimonianza di un nomade giramondo, piu` della storia di un attivista pionieristico, piu` dell`odissea di una ricerca spirituale, e piu` di una master class in rock and roll.

essendo riconosciuto tra i piu` grandi songwriter di sempre a livello planetario, il libro ripercorre e approfondisce attraverso la puntuale analisi dei suoi brani i temi ricorrenti nell`infinita discografia di neil young. dall`introspezione degli esordi ai tormenti d`amore e di dolore di harvest, dalla sensibilita` ecologica e ambientale alle ballate pacifiste, dal ricordo di kurt cobain alle impressioni dell`11 settembre, dagli appassionati ritratti delle strade e dei paesaggi americani fino all`inno mondiale di "rockin` in the free world", le sue canzoni costituiscono la vivida testimonianza di un artista unico: inafferrabile, indomito, eccentrico e coraggioso. piu` di cinquanta album, dall`esordio del 1968 a colorado del 2019 (e ancora oltre) sono scandagliati scrupolosamente, ma con uno stile lineare e accessibile a tutti, alla ricerca delle sfumature poetiche, delle connessioni letterarie, degli appunti di viaggio e delle visioni psichedeliche, nonche` delle divagazioni sonore (dal country & western al rock`n`roll, dal blues ad altri mille esperimenti musicali) con cui neil young ha intrecciato quelle canzoni che lo hanno reso protagonista indiscutibile nel tempo a cavallo di due secoli. una vita percorsa a passi di gigante, seguendo soltanto l`istinto e l`ossessione verso una prospettiva artistica che, in fondo, nella sua meta finale, ha sempre avuto la speranza e il sogno di un mondo migliore.

un sicario prezzolato e un buffone di corte, vittima di una maledizione, avanzano nella notte, confabulando attorno a un omicidio e a una vendetta che si ritorcera` contro chi l`ha voluta. una principessa tenuta in schiavitu` sceglie di morire sepolta viva pur di non abbandonare il suo amato, condannato a morte da un potere feroce. una cortigiana incontra l`amore, si sacrifica rinunciandovi e muore di tisi, trasfigurandosi in un angelo. vicende, personaggi e luoghi resi immortali dalla musica di un compositore che, ancora bambino, vide un fulmine colpire la chiesa del prete contro cui aveva imprecato per un torto subito e che, anche per quell`episodio, pose il tema della forza del destino al centro del suo teatro. il suo nome era giuseppe verdi. paolo gallarati ci conduce alla scoperta della vita e delle opere di verdi, intrecciando per la prima volta l`una con le altre, indissolubilmente. la sua e` una narrazione assieme biografica e storica, che segue l`evoluzione del compositore da giovane talento a grande maestro, alternandola a letture attente e avvincenti di ogni sua opera, atto per atto, scena per scena. da nabucco a macbeth, da rigoletto alla traviata fino ad aida e agli ultimi lavori di ispirazione shakespeariana, gallarati ricostruisce il percorso profondamente innovativo di un genio che, nel rifiuto di ogni convenzione, nella ricerca stilistica e teatrale ha sempre seguito unicamente la propria ispirazione. verdi e` un libro dalla doppia anima, scritto per chi vuole avvicinarsi all`opera di uno dei piu` grandi musicisti di tutti i tempi come per chi sente il bisogno di approfondire la propria conoscenza insieme a un musicologo quale gallarati. un volume dalle cui pagine emerge luminosa la grandezza di un personaggio unico, ispirato, nell`arte e nella quotidianita`, da un lucido realismo.

basta ascoltare l`attacco del loro primo disco per capire quanto siano unici i led zeppelin: un mix seducente di ambizione e brutalita`, delicate tessiture di folk inglese e ruvide esplosioni di blues afroamericano. con quell`esordio hanno venduto circa dieci milioni di copie, e la loro discografia completa - con hit mondiali come "stairway to heaven", "whole lotta love" e "kashmir" - ha da tempo superato i 300 milioni di copie. bob spitz, gia` biografo dei beatles, ha ricostruito la storia di questa band leggendaria, andando direttamente alla fonte, raccogliendo le confessioni di jimmy page, robert plant e john paul jones. e cosi` spitz ha creato un libro monumentale, denso di informazioni e pieno di curiosita`. "led zeppelin" e` una biografia piu` unica che rara, in cui i protagonisti si raccontano senza risparmio, mettendo a nudo i momenti piu` folli e bui di una carriera irripetibile e offrendo il sensuale, graffiante e travolgente affresco di una generazione.

agosto 1969. nei giorni in cui i prati di woodstock vengono ripuliti dai rifiuti lasciati da mezzo milione di giovani accorsi a seguire un festival gia` leggendario, miles davis porta in studio un`orchestra come non si era mai sentita: tre fiati, chitarra, due bassi, tre tastiere elettriche, quattro set di percussioni. con qualche appunto schizzato su carta e dopo una sola serata di prove, in tre mattine si registra il materiale di "bitches brew": un disco che cambiera` la storia della musica, influenzando intere generazioni di musicisti e di ascoltatori. quando esce il disco, nella primavera del 1970, si parla della nascita di un nuovo genere musicale, che fonde le sottigliezze improvvisative del jazz con l`energia del rock. ma la vera novita` sta nelle proporzioni, nel respiro sinfonico di brani estesi per venti e piu` minuti, frutto di un sapiente lavoro di postproduzione che sconfina nella vera e propria composizione. profetico, psichedelico, progettato come un`opera d`avanguardia e allo stesso tempo pianificato come un grande successo commerciale, "bitches brew" e` il risultato di una serie di esperimenti durati alcuni anni, durante i quali la visione artistica di miles entra in una fruttuosa tensione con gli interessi della sua casa discografica, grazie alla sottile mediazione di un geniale produttore, teo macero. enrico merlin e veniero rizzardi, consultando per la prima volta un corposo materiale d`archivio, compresi i nastri originali delle sedute, ricostruiscono la genesi dell`album in un racconto che abbraccia i tre anni in cui miles conobbe forse l`evoluzione piu` interessante della sua intera carriera, e ci restituiscono una cronaca accurata delle fasi di preparazione, registrazione e postproduzione, arricchita di foto e documenti, cronologie e discografie. a mezzo secolo dall`uscita di "bitches brew" il saggiatore porta in libreria la nuova edizione, completamente riveduta e aggiornata, di un libro candidato a classico della storiograf

affascinante ossimoro artistico dell`ottocento, la vita e la musica di claude debussy sono sinonimo di anticonvenzionalita` e innovazione. dietro gli occhi penetranti e la fronte pronunciata, il genio cercava soluzioni fantasiose, dagli esercizi suonati con trasporto alle stravaganze armoniche che portavano all`esasperazione i docenti del conservatorio di parigi. lo stile che, secondo loro, sarebbe dovuto essere sur, correct, e`le`gant et colore` tra le sue mani diventava eccentrica finezza, scarto inatteso e atto di cesura di un secolo. profondo conoscitore delle partiture di debussy e grande lettore della sua corrispondenza, enzo restagno scrive una biografia del compositore dal ritmo andante e romanzesco, che ci parla di genitori, amici e amori, di riconoscimenti e incomprensioni, di difficolta` economiche e avidita` di conoscenza. ma soprattutto di quegli incredibili grappoli di note che furono le opere di debussy, della sua capacita` di ascoltare e di farle confluire nella sua musica. la penna affabulatrice di restagno allarga i nostri orizzonti mentre ascoltiamo le images e i pre`ludes o mentre assistiamo al pre`lude a` l`apre`s-midi d`un faune e a pelle`as et me`lisande. ci racconta passo passo le vicende che hanno portato alla loro nascita e costruzione, ne legge le sfumature, rivela quale spaccatura abbiano generato con il passato e quale progresso abbiano offerto al futuro.

a piu` di vent`anni dalla morte, avvenuta il 4 dicembre 1993, frank zappa resta, per molti versi, un musicista enigmatico. nonostante libri, saggi e volumi ne abbiano indagato da tempo e ampiamente la figura e la produzione sotto varie angolature, solo di recente, con notevole ritardo, si e` avviata nel mondo anglosassone una seria ricognizione musicologica, in grado di illustrare la sua capacita` di pensare il rock con gli strumenti compositivi della musica classico-contemporanea. zappa e` infatti una figura unica nella storia della musica del ventesimo secolo. e stato il solo grande compositore a cimentarsi con pari attenzione e maestria sia nel campo del rock che in quello della musica "colta" nel senso piu` ampio e aggiornato del termine: dall`ensemble all`orchestra sinfonica, alle forme elettroacustiche ed elettroniche. questo libro amplia un saggio apparso nel volume collettaneo "frank zappa domani", curato da gianfranco salvatore e pubblicato da castelvecchi nel 2000, affrontando per la prima volta alcuni degli affascinanti meccanismi teorico-pratici della sua arte, rivelando la sorprendente originalita` con cui zappa crea il suo lessico musicale e ponendosi come una pionieristica esplorazione del linguaggio modale del musicista. viene cosi` alla luce un magistero compositivo nel quale rock e pratiche eurocolte mostrano singolari affinita` di concezione. la narrazione e l`analisi abbracciano i primi, cruciali quindici anni dell`attivita` di zappa, da quando nella seconda meta` degli anni sessanta, alla testa dei mothers of invention, mette a soqquadro la scena rock internazionale, fino agli sviluppi successivi e alla compiuta elaborazione di quel suo stile unico e inconfondibile che lo ha consegnato alla storia della musica tout court: un tratto provocatorio, coltissimo ma anche divertentissimo, sempre al confine fra satira socioculturale e densita` di stile. ecco perche` questo saggio e` un testo prezioso, che va a collocarsi fra i rari studi analitici dell`

freddie mercury, la leggenda: il suo genio musicale, la sua voce magica e la sua incomparabile creativita` continuano ad affascinare milioni di fan. in questa eccezionale biografia la giornalista musicale lesley-ann jones, fin dai primi anni ottanta a stretto contatto con i queen e il loro entourage, scandaglia la storia del rocker, sfrondando chiacchiere e pettegolezzi per portare alla luce la personalita` di un individuo timido e affascinante, deciso a sperimentare ogni eccesso - compresi quelli che gli abbrevieranno drammaticamente la vita - pur di esprimersi. scopriamo cosi` gli eventi fondamentali della vita di freddie, dalla nascita a zanzibar alla solitudine del collegio in india, dalla fuga a londra al successo planetario della band, fino alla tragica morte per aids. un racconto documentato, avvincente e ricco di aneddoti, che rivela la rigida educazione, la sessualita` libera, la passione divorante per la musica, il tormento e l`euforia alla radice di canzoni rimaste nella storia, il periodo cruciale in cui una spettacolare performance al live aid catapulto` il gruppo di nuovo al centro della scena.

i creedence clearwater revival rappresentano la quintessenza del rock`n`roll. un rock essenziale e stringato che ha il marchio indelebile di quel piccolo genio di john fogerty e dei suoi compagni di viaggio. negli anni a cavallo fra i sessanta e i settanta, i creedence hanno interpretato l`ala moderata del san francisco sound e della california, un gruppo atipico sia musicalmente sia filosoficamente. eppure sono stati la punta di diamante dell`industria discografica, abili come nessun altro a confezionare meravigliose canzoni senza tempo a 45 giri cosi` come in lp di straordinario impatto artistico, sonoro ed emotivo. la formula era semplice: pochi fronzoli, arrangiamenti secchi e precisi, la voce di gola ruvida e arrabbiata, una sezione ritmica pulsante e coinvolgente, un ritmo forsennato che si rigenera mescolandosi alle paludi della louisiana, al blues del mississippi, alle ballate epiche, al country del sud e ai trip lisergici della baia. il loro sound e` un concentrato di emozioni epidermiche con ritornelli immortali come quelli di "proud mary" e "born on the bayou". questo doveroso omaggio al gruppo californiano vuole essere un libro esaustivo e definitivo che, oltre a una lunga biografia e a una dettagliata discografia, contiene le schede dei dischi, le collaborazioni, le cover italiane e internazionali, un albero genealogico, la lista di tutti i concerti, i brani apparsi nei film e nelle colonne sonore, i piu` svariati piazzamenti nelle classifiche di vendita, fatti e antefatti, curiosita` e aneddoti.

bob dylan e` un musicista entrato nella leggenda, ogni suo disco vende milioni di copie in tutto il mondo. incarnazione della controcultura degli anni sessanta, dylan rimane un enigma, una figura controversa che suscita adorazione da parte dei fan. in questo libro illustrato i migliori giornalisti e collaboratori di "mojo" (da bono a greil marcus, decano dei critici musicali americani, a nick kent) tracciano il profilo definitivo, la vera storia che sta dietro al piu` famoso cantautore degli ultimi decenni. dalla passione degli inizi per i lavori di woody guthrie, alle canzoni di protesta e alle incisioni dei classici, questo volume introduce al mondo dell`artista i nuovi fan con dettagli inediti sulla vita e la carriera musicale, le storie che stanno dietro alle canzoni e molte foto mai viste. "mojo" e` una rivista di rock creata nel 1993, punto di riferimento per tutti gli addetti e gli appassionati, che ha creato un nuovo modo di fare giornalismo pop.

"filosofia della canzone moderna" e` il primo nuovo libro di bob dylan da chronicles vol. 1 del 2004 e da quando ha vinto il premio nobel per la letteratura nel 2016. dylan, che ha iniziato a lavorare a questo libro nel 2010, offre qui la sua straordinaria interpretazione riguardo alla natura della popular music. allinea oltre sessanta saggi dedicati a canzoni di altri artisti, da stephen foster a elvis costello nonche`, tra di loro, da hank williams a nina simone. analizza quella che chiama la trappola delle rime facili, fa capire come l`aggiunta di una singola sillaba possa indebolire una canzone e spiega anche in che modo il bluegrass sia il parente piu` prossimo dell`heavy metal. scritti nell`inimitabile prosa dylaniana, questi saggi sono misteriosi e imprevedibili, intensi e profondi, e spesso divertenti fino all`aperta risata. e mentre in apparenza parlano di musica, in realta` meditano e riflettono sulla condizione umana. il libro comprende circa 150 foto scelte con estrema cura nonche` una serie di "riff onirici" che, considerati nella loro totalita`, formano quasi un poema epico che aggiunge spessore alla qualita` trascendente dell`intero lavoro. nel 2020, con l`uscita del suo eccezionale album rough and rowdy ways, dylan e` diventato il primo artista a collocare un suo album nella top 40 di "billboard" in ogni decennio, dagli anni sessanta a oggi. filosofia della canzone moderna contiene molto di cio` che ha imparato sulla sua arte in tutti questi anni e, come tutto cio` che dylan fa, e` un risultato artistico di eccezionale importanza.

"cosa avrebbe potuto fare alla fine degli anni cinquanta un giovane nottambulo, incazzato, mediamente colto, sensibile alle vistose infamie di classe, innamorato dei topi e dei piccioni, forte bevitore, vagheggiatore di ogni miglioramento sociale, amico delle bagasce, cantore feroce di qualunque cordata politica, sposo inaffidabile, musicomane e assatanato di qualsiasi pezzo di carta stampata? se fosse sopravvissuto e gliene si fosse data l`occasione, costui, molto probabilmente, sarebbe diventato un cantautore. cosi` infatti e` stato ma ci voleva un esempio." (fabrizio de andre`)

la fortuna popolare - cominciata gia` nel trecento - ha finito col rendere dante un`icona, nel senso di un simbolo legato a un immaginario condiviso. il centenario appena celebrato ha dimostrato una volta di piu` quanto sia grande la vitalita` di dante a sette secoli dalla sua morte. ma mai come in queste celebrazioni e` stato chiaro che dante sopravvivra` ancora a lungo anche grazie a quella percezione collettiva che lo ha reso ormai in tutto il mondo una straordinaria icona pop. c`e` il dante emblema della nostra identita` culturale, la cui effigie passa dalle lire agli euro. c`e` l`immagine di dante usata gia` da tempo, non solo in italia, come marchio commerciale e in chiave pubblicitaria. c`e` il dante personaggio che ritorna - fino in america, fino in giappone - nelle trame di libri, film, fumetti, giochi di successo. tutte proiezioni popolari di quell`inarrivabile poeta in grado di cantare con una potenza senza pari l`amore, la morte, la bellezza, l`orrore, la vita terrena e quella ultraterrena.

john coltrane siede sullo sgabello di un pianoforte a coda e aspira il fumo di una pipa bianca. e il 10 dicembre 1964, e lo studio del tecnico del suono rudy van gelder, a englewood cliffs, nel new jersey, e` immerso in un`atmosfera religiosamente soffusa, silenziosa, anestetica. le volute prodotte da coltrane si addensano in un`aria adamantina: quella stanza e` il tempio in cui e` appena accaduto qualcosa di prodigioso, e il sacerdote giace esausto nell`angolo, prende fiato e medita. nei timpani risuonano ancora gli accordi di mccoy tyner, i colpi sulla cassa di elvin jones, le linee di basso di jimmy garrison. gli assoli di trane che fino a poche ore prima avvolgevano gli altri in un gorgo vorticoso e sfrenato. fu quella, la notte: l`america nera esplodeva nell`america bianca. john coltrane esplodeva nell`america e dava vita e fiato all`album che cambio` per sempre il modo di fare jazz: `a love supreme`. etereo e sovversivo, realizzato nell`arco di una sola, trascinante session, `a love supreme` e` il testamento di un`intera epoca, della quale coltrane ha saputo interpretare tutte le tonalita` emotive e sonore: la poliritmia africana propulsiva e catartica, i tempi dilatati del jazz modale, la litania meditabonda del folk orientale, le vampe del free jazz, il calore intimo del blues e la redenzione orgasmica del gospel. il risultato e` un magma incandescente e liturgico, in chiave minore, vertiginosamente preciso, sincronizzato, ma sempre sull`orlo dell`improvvisazione, dell`ignoto. e il jazz spirituale di coltrane, il suo grido assoluto, una preghiera purissima di amore supremo verso dio che ha stravolto con la musica le regole e i sentimenti delle generazioni successive, caricandoli di un`inaudita religiosita`. il saggiatore torna a pubblicare la grande storia di `a love supreme` raccontata da ashley kahn, arricchita da un testo inedito - scritto appositamente per questa edizione - e accompagnata dagli schizzi di coltrane con i primi abbozzi del suo capolavoro.