
una famiglia di quattro - madre, padre e i due figli - si trasferisce sull`isola di tromoya, al largo della costa meridionale della norvegia, in una casa nuova. sono i primi anni settanta, i bambini sono piccoli, i genitori giovani e il futuro aperto. dagli immensi boschi carichi di promesse e misteri, meta prediletta delle scorribande del piccolo karl ove, descritto con ossessiva meticolosita`, si apre l`appassionato racconto delle sue esperienze e scoperte. la felicita` della scuola e lo sforzo per trovarvi un proprio posto; le gratificazioni e le frizioni dell`amicizia; l`eccitazione della vita all`aria aperta con le sue avventure; l`incontro con l`amore, le sue gioie, le sue amarezze; i vestiti, la lettura, la musica, lo sport; e, soprattutto, la famiglia, con le sue due figure antagoniste, l`una piu` sfumata, l`altra onnipresente: confortevole e serena la madre, autoritario e terrificante il padre, sempre vigile, sempre pronto a esaminare e sanzionare con violenza qualsiasi scivolata.

"cosa fa della vita che abbiamo un`avventura felice?" si chiede tiziano terzani in questa opera, che racconta con la consueta potenza riflessiva l`esistenza di un uomo che non ha mai smesso di dialogare con il mondo e con la coscienza di ciascuno di noi. in un continuo e appassionato procedere dalla storia alla storia personale, viene finalmente alla luce in questi diari il terzani uomo, padre, marito. scopriamo cosi` che l`espulsione dalla cina per "crimini controrivoluzionari", l`esperienza deludente della societa` giapponese, i viaggi in thailandia, urss, indocina, asia centrale, india, pakistan non furono soltanto all`origine delle grandi opere che tutti ricordiamo. furono anche anni fatti di dubbi, di nostalgie, di una perseverante ricerca della gioia, anni in cui dovette talvolta domare "la belva oscura" della depressione. e proprio attraverso questo continuo interrogarsi, terzani maturava una nuova consapevolezza di se`, affidata a pagine piu` intime, meditazioni, lettere alla moglie e ai figli, appunti, tutti accuratamente raccolti e ordinati dall`autore stesso, fino al suo ultimo commovente scritto: il discorso letto in occasione del matrimonio della figlia saskia, intriso di nostalgia per la bambina che non c`e` piu` e di amore per la vita, quella vita che inesorabilmente cambia e ci trasforma. prefazione di angela terzani staude.

quando, nel 1972, tiziano terzani arrivo` in vietnam, era - come scrive lui stesso - un giovane corrispondente . consegno` la propria esperienza di testimone della guerra al diario che l`anno dopo apparve col titolo dipelle di leopardo. si ritrovo` di nuovo in vietnam nel 1975, e fu uno dei pochissimi giornalisti occidentali testimoni della liberazione di saigon. giai phong!, pubblicato nel 1976 ricostruisce i retroscena diplomatici e di guerra di quei mesi febbrili. riproposti insieme dopo oltre venticinque anni, e con una nuova introduzione dell`autore, i due libri, scritti letteralmente tra due fuochi, descrivono non solo le battaglie e gli orizzonti della guerra, ma anche la sofferenza delle popolazioni civili, il cambiamento materiale e morale dopo la fine degli scontri, tra fabbriche e chiese, rancori e perdoni.

un pellegrinaggio di pace che tutti dovremmo compiere. se al loro apparire "lettere contro la guerra" hanno rappresentato una delle riflessioni piu` importanti sul , oggi questo piccolo libro incandescente, sgorgato dal suo autore in pochi, drammatici mesi, ma frutto di una vita di viaggi e conoscenze, ci parla non piu` di una guerra, bensi` di tutte le guerre, e contro di esse fa sentire la sua voce limpida, ormai al di la` della cronaca. in un`epoca in cui nessuno accetta piu` lezioni da nessuno, le lettere di tiziano terzani sono invece una lezione preziosissima, non soltanto contro la violenza, ma anche contro l`intolleranza, l`ipocrisia, le semplificazioni e l`indifferenza.

una donna ricorda la sua giovinezza nel gelo di un villaggio battuto dal vento all`estremita` settentrionale della danimarca, dove d`inverno il mare si copre di una lastra di ghiaccio e la gente di citta` sbarca solo per raggiungere le terme qualche chilometro piu` in la`, e dove insieme a suo fratello jesper sogna di partire per terre lontane, lei per la siberia, lui per il marocco. jesper e` piu` grande di qualche anno, e` bello e solare, ribelle e protettivo. studia da rivoluzionario nella sua capanna sulla spiaggia; la ragazza lo segue, lo osserva, lo aspetta. i due fratelli sfidano l`atmosfera opprimente della famiglia, il padre, falegname indebitato, affettuoso ma chiuso e severo, la madre devota che passa le giornate a intonare inni religiosi al pianoforte e di sera racconta compiaciuta storie di morti annegati, il nonno rabbioso, alcolizzato e suicida. saranno la guerra e l`invasione nazista a separarli, a spingerli lontano da quel paese, lei a scoprire un`esistenza dura ma finalmente libera, lui a inseguire il suo sogno esotico in nordafrica. misteri, drammi silenziosi, pulsioni represse si lasciano intuire sotto la superficie tersa della prosa ritmica ed evocativa di per petterson, in una successione di istantanee che illuminano l`universo interiore di una donna attraverso i ricordi del suo passato, la nostalgia di un rapporto unico che riscalda un`intera vita.


"posso andare soltanto dove i miei appetiti musicali mi portano" cosi` igor stravinskij riassumeva il proprio percorso compositivo, "non abdichero` mai alla regola del mio orecchio". orecchio pronto a cogliere stimoli di ogni sorta, bevuti da una curiosita` sonora mai sazia e rielaborati nel sacro gioco creativo da un ingegno unico, che rivive con sorprendente immediatezza nelle conversazioni con robert craft raccolte in questo volume. prima tappa non puo` che essere san pietroburgo: tra i ricordi di famiglia, la luce e i sapori degli anni di formazione, subito riaffiorano impressioni sonore, le cadenze della bibbia paleoslava, i concerti al teatro mariinskij e le lezioni con nikolaj rimskij-korsakov. la citta` della consacrazione e` parigi, nella stagione dei balletti russi. lungo il filo della memoria di stravinskij lo seguiamo nei continui viaggi, in una girandola di incontri; da satie a picasso, da proust a d`annunzio, da matisse a puccini, da valery a segovia, fino allo sbarco a new york, nel settembre del 1939, da una nave di profughi (la stessa su cui arriva toscanini). pensa a un soggiorno di pochi mesi: rimarra` in america per piu` di trent`anni. robert craft per oltre vent`anni ha vissuto accanto a igor stravinskij (1882-1971) e alla moglie vera a hollywood e new york, accompagnando il compositore in tourne`e e dirigendo i suoi concerti. a partire dagli anni cinquanta ha raccolto e pubblicato a piu` riprese conversazioni e memorie stravinskijane.

vuoi essere felice? ecco il segreto: metti tutto il tuo impegno per rendere felici le persone vicino a te. scoprirai che, seminando amore nel cuore di chi ti passa accanto, fiorira` la gioia piena anche nel tuo. l`amore e` la luce che rischiara ogni oscurita`, e` la forza che ci permette di rialzarci quando ci sentiamo schiacciati da croci troppo pesanti per le nostre fragili spalle, e` il rimedio contro il dolore. tuttavia, oggi le nostre relazioni sono sempre piu` inquinate dalla pratica dell` tipica della societa` in cui viviamo: per questo ci ritroviamo, spesso inconsapevolmente, a ferire e a essere feriti; per proteggerci chiudiamo il cuore, ottenendo solo di sentirci sempre piu` soli. come fare allora per riscoprire la bellezza degli orizzonti che solo l`amore sa aprirci, per non diventare egoisti, incapaci di preoccuparci del bene altrui? come creare legami profondi e veri? come risanare le tante relazioni che si incrinano a causa di incomprensioni e situazioni dolorose non risolte? chiara amirante, in questo nuovo libro della collana "spiritherapy", ci accompagna con suggerimenti ed esercizi concreti a trovare risposte a queste e altre domande. custodire e costruire relazioni di comunione profonda e` tutt`altro che facile, ma e` un`esigenza fondamentale del cuore: nessuno, da solo, puo` fare esperienza della piena felicita`. . con questo manuale pratico, la fondatrice di nuovi orizzonti, ancora una volta, condivide esperienze e strumenti preziosi per imparare a guardare la vita con occhi nuovi, pieni di gioia e speranza.

ci sono animali liberi, cupi e selvatici, altri che cercano una mano morbida e un rifugio. in mezzo, tra l`ombra e il sole, scorre il fiume. i due fratelli sono luigi e alfredo, un larice e un abete: a dividerli c`e` una casa lassu` in montagna, ad avvicinarli il bancone del bar. e poi betta, che fa il bagno nel torrente e aspetta una bambina. in questo romanzo duro e levigato come un sasso, paolo cognetti scende dai ghiacciai del rosa per ascoltare gli urti della vita nel fondovalle. la sua voce canta le esistenze fragili, perse dietro la rabbia, l`alcol e una forza misteriosa che le trascina sempre piu` giu`, travolgendo ogni cosa. lungo la sesia come in tutto il mondo, a subire il dolore dell`uomo restano in silenzio gli animali e gli alberi. un padre ha piantato due alberi davanti alla sua casa, uno per ogni figlio. il primo, un larice, e` luigi, duro e fragile, che in trentasette anni non se n`e` mai andato dalla valle. lui e betta si sono innamorati facendo il bagno nelle pozze del fiume, tra le betulle bianche: ora non succede piu` cosi` di frequente, ma aspettano una bambina e nell`aria si sente il profumo di un nuovo inizio. lui ha appena accettato un lavoro da forestale, lei viene dalla citta` e legge karen blixen. l`altro albero e` un abete: alfredo e` il figlio minore, ombroso e resistente al gelo, irrequieto e attaccabrighe. per non fare piu` guai ha scelto di scappare lontano, in canada, tra gli indiani tristi e i pozzi di petrolio. ma adesso e` tornato. alfredo e luigi in comune hanno due cose. la prima sta in un bicchiere: bere senza sosta per giorni, crollare addormentati e riprendere il mattino dopo, un bianco, una birra, un whisky e avanti ancora un altro giro, bere al bancone dove si scommette se l`animale che uccide i cani lungo gli argini sia un lupo, un cane impazzito o chissa` cosa. oltre all`alcol pero` c`e` la casa davanti a quei due alberi. adesso che il padre se n`e` andato, alfredo e` tornato in valle per liberarsi dei legami rimasti: lu

i testi teorici di jon fosse, tradotti e curati da franco perrelli. un volume composito che raccoglie le opere del grande autore norvegese, scritte tra il 1990 e il 2000, apre un varco sulla vastita` del suo pensiero, sulla fabbrica della sua arte. una prosa letteraria e filosofica dove svaniscono i confini tra i generi, tra intimismo e misticismo, tra autobiografia e confessione, tra sfogo e speculazione. una riflessione sulla vita e sull`arte, ascetica e rockettara.

"la spada dei sanada" e` il secondo tomo delle cronache dell`acero e del ciliegio, la tetralogia giapponese di camille monceaux, iniziata con "la maschera del no". l`autrice riporta il giovane lettore in quest`epoca remota, affascinante quanto concitata. ichiro e` faticosamente riuscito a fuggire da edo, ma e` a pezzi: la scomparsa di hiinahime lo ha devastato e ora si ritrova di nuovo a dover ripartire da zero. trascorrera` l`inverno nascosto in un remoto tempio in compagnia di shin, il suo inseparabile amico, ma nessuno puo` sfuggire troppo a lungo al proprio passato. ichiro e` sempre deciso a vendicare la morte del maestro che gli ha fatto da padre e al tempo stesso intende esaudire il suo ultimo desiderio: restituire cioe` una misteriosa spada a un potente signore di osaka. per riuscirci ichiro si unira` al clan dei sanada e partecipera` alle sanguinose battaglie della guerra civile che sta dilaniando il giappone. nella fortezza eretta dagli avversari dello shogun per opporsi alla sua tirannia, sta per compirsi il destino del ragazzo. eta` di lettura: da 13 anni.

per secoli, le tracce di amore queer nel mondo antico sono state dimenticate o rimosse. persino oggi, solo poche testimonianze sono ricordate: l`amore selvaggio tra achille e patroclo, quello doloroso che traspare dai testi di saffo e i tre generi introdotti dal simposio di platone. eppure, esiste una ricca tradizione letteraria degli amori queer di epoche greca e latina che vanno ben oltre le pruriginose traduzioni di poche opere note. in il premiato poeta sean hewitt e l`illustre artista luke edward hall raccolgono una grande quantita` di storie, comprese alcune delle piu` belle e toccanti del canone classico, riportandole in vita. accanto ai celebrati versi di omero, saffo, ovidio e catullo, si svela una vasta gamma di opere raramente riportate nelle antologie: poemi erotici, dialoghi intensi, dissertazioni filosofiche e persino il testo di un graffito salvato dalle rovine di pompei. grazie alla sensibilita` letteraria di hewitt e le vivide illustrazioni di hall, scopriamo relazioni che sono allo stesso tempo spirituali o lussuriose, tenere o crude, immortali o tormentate. un`imperdibile antologia in grado di cambiare il nostro sguardo sul mondo antico, e` un affascinante viaggio attraverso l`amore in tutte le sue forme.

il vaso diventa uno dei piu` diffusi accessori per la casa, i designer contemporanei ne ridefiniscono i confini, realizzando non solo oggetti funzionali ma anche vere e proprie opere d`arte e status symbol concettuali. le loro creazioni sfidano la gravita` e la logica spaziale e incantano con le loro forme inusuali. dal lucido, lineare di ted muehling, alle cianografie botaniche su ceramica di glithero, ai prismi cangianti di joogii ricoperti di pellicola dicroica, non ci sono limiti all`inventiva dei designer. questo libro include una serie di vasi dalla meta` alla fine del xx secolo, e un`ampia selezione di designer emergenti della nuova generazione. le loro visioni originali si traducono in una grande varieta` di forme, mentre i confini tra design, scultura e architettura si fanno sempre piu` labili.

dato che il divano gioca spesso piu` di un ruolo nelle nostre case, come pezzo decorativo centrale, area giochi per bambini e persino letto per gli ospiti, diventiamo sempre piu` esigenti su ogni aspetto del suo design. questo volume generosamente illustrato celebra la creativita` di oltre 150 designer, riunendo il meglio in fatto di divani del xx e xxi secolo. oltre a mettere in mostra icone come josef hoffmann e le corbusier, presenta le creazioni piu` originali, che continuano a ridefinire ed espandere questo campo. il libro include consigli pratici sull`acquisto di un divano e sullo stile di uno spazio abitativo, nonche` una timeline del design del sofa`.

pochi filosofi o storici della cultura novecenteschi hanno saputo restituire la quintessenza del romanticismo come isaiah berlin; e nessuno scritto piu` di queste memorabili mellon lectures puo` rappresentare, di quell`accurato lavoro di filologia dello spirito, la sintesi definitiva. in sei sequenze di luminosita` tagliente, berlin spazza via con gesto deciso e perentorio i luoghi comuni che ancora gravavano su quella che egli considera la piu` grande rivoluzione cognitiva dell`occidente moderno. berlin ci rivela ad esempio che l`attacco ai lumi e` gia` implicito negli stessi lumi, grazie a figure come vauvenargues (col suo pessimismo nichilista), montesquieu (col suo esasperato relativismo antropologico) o hume (col tarlo scettico che rode dall`interno il grande edificio empirista). non solo: oltre a gettar luce su figure misconosciute eppure decisive come hamann - il cui vitalismo mistico sfocia nell`idea che dio non sia ne` un geometra ne` un matematico ma un poeta -, berlin delinea il romanticismo di kant, schiller e fichte, contrapponendolo a quello di schelling, della lucinde di schlegel, delle poesie di tieck e dei racconti di hoffmann. e, per finire, addita le ramificazioni del romanticismo nel nostro secolo, da quelle aberranti (sfociate nel fascismo) a quelle piu` autentiche (prodromi di un compiuto liberalismo).


l`uomo e` incapace di desiderare prescindendo da un modello, consapevole o inconscio, l`oggetto o lo scopo del suo desiderio gli e` proposto o imposto da un terzo, che funge da mediatore. il triangolo che si instaura tra personaggio, oggetto desiderato e mediatore, e` uno schema costante e centrale nella struttura del romanzo. rene` girard reinterpreta alla luce di questa intuizione critica e psicologica, e attraverso un`analisi sottile e affatto originale, le grandi opere e i personaggi della letteratura moderna. presentazione luca doninelli. introduzione marco dotti.

le confessioni comiche, poetiche, paradossali di un . che prende in giro se` stesso mettendo in scena quello che, da molie`re a woody allen, e` sempre stato il piu` irresistibile dei personaggi tragici. per un ipocondriaco che vuole smettere di tormentare chi gli sta accanto con le proprie ossessioni, trovare una valvola di sfogo e` una questione vitale. ma come si impara ad affrontare la paura da soli? forse raccontandosi. e quello che fa lorenzo marone, con una voce che all`ansia preferisce lo stupore e il divertimento. scorrendo l`inventario delle sue fobie ognuno puo` incontrare un pezzo di se` e partecipare all`affannosa, autoironica ricerca di una via di fuga in discipline e pratiche disparate: dalla medicina alla fisica all`astronomia, dalla psicologia alla religione, dai tarocchi all`astrologia. alla fine, se esorcizzare del tutto l`angoscia resta un miraggio, possiamo comunque reagire alla fragilita` ammettendola. e magari accogliere, con un po` di leggerezza, le imperfezioni che ci rendono unici.

per dodici lunghi anni, la spaventosa fortezza di azkaban ha racchiuso un famigerato prigioniero chiamato sirius black. accusato di aver ucciso tredici persone con un`unica maledizione, si diceva che fosse anche un fedele seguace di voldemort, il signore oscuro. ora e` evaso, lasciandosi dietro solo due indizi su dove potrebbe essere diretto: la sconfitta di colui-che-non-deve-essere-nominato a opera di harry potter ha segnato anche la sua disfatta, e le guardie di azkaban lo hanno sentito mormorare nel sonno: harry potter non e` al sicuro, e forse questa volta nemmeno la scuola magica, nemmeno gli amici piu` cari possono aiutarlo, non quando tra loro si nasconde un traditore... con splendide illustrazioni a colori e ingegnosi elementi interattivi progettati dal pluripremiato studio minalima, questa edizione del terzo libro della saga di harry potter stupira` e incantera` i lettori di tutte le eta`. eta` di lettura: da 10 anni.

nel 1938 un visconte francese avventuroso e un po` avventuriero, sempre alla ricerca di un senso da dare alla vita, decide di partire per l`estremo nord, al di la` del canada, dove vivono le popolazioni piu` . nel racconto di questa esperienza - una lenta e progressiva acclimatazione, in ogni senso, al nuovo mondo - tutto incanta fin dal primo istante: le durissime prove di resistenza, l`asprezza degli elementi, descritti con una vivacita` e un`immediatezza fuori del comune, ma sopra ogni altra cosa l`incontro con gli inuit, i piu` arcaici abitanti dell`artico. dapprima irrigidito nella sua supremazia di kabloona, - si spingera` a dire che gli inuit , il che secondo i nostri angusti canoni potrebbe sembrare vero -, gontran de poncins finira` per imparare molto da queste genti, che non si pongono affatto il problema di dare un senso alla vita, come scopriremo in pagine profonde, spiazzanti, educative nel senso piu` alto della parola. e nell`ora sofferta del ritorno, si rendera` conto, inaspettatamente, di essere diventato uno di loro. il suo cuore rimarra` li`, come quello di noi lettori, illuminati da un`avventura che, superando ogni distanza, riesce a farci entrare nell`anima di un popolo e di un tempo che non potranno essere piu`.

emma woodhouse e` una giovane ricca e sfrontata, con una sola passione: combinare matrimoni. dopo aver trovato marito alla governante che le ha fatto da madre, si dedica con grande determinazione a harriet smith, una ragazza povera e ingenua, che spera di poter spingere tra le braccia del reverendo elton. anche se il tentativo si rivela fallimentare, emma continua a intrecciare flirt con l`indipendenza di chi non teme i sentimenti, finendo pero` per cadere lei stessa vittima delle proprie manovre. con "emma" jane austen crea un`eroina che, secondo le parole della stessa autrice, non poteva piacere ad altri che a lei: una protagonista ben consapevole della propria bellezza e intelligenza, presuntuosa e pungente, ma di uno spessore umano complesso e sfaccettato, capace d`incantare i lettori d`ogni epoca.

pubblicato postumo nel 1818, "persuasione" narra il contrastato amore tra l`aristocratica anne elliot e il capitano di marina frederick wentworth. a diciannove anni anne si e` lasciata persuadere dal padre e dall`amica di famiglia lady russell a rompere il fidanzamento con l`amato e squattrinato frederick. ma quando dopo sette anni di lontanza questi ritorna, anne, a cui ora si profila una vita da zitella, non si lascia sfuggire la seconda occasione che il destino le regala. ultimo e piu` maturo romanzo della austen, "persuasione" ritrae con straordinaria penetrazione psicologica i suoi personaggi e contiene un impareggiabile ritratto della societa` inglese d`inizio ottocento e delle sue rigide convenzioni sociali. introduzione di roberto bertinetti.

protagonisti di "giro di vite", forse il piu` celebre tra i romanzi brevi di henry james, sono flora e miles, due bambini perseguitati dai fantasmi di un`istitutrice e di un maggiordomo, e intrappolati in quella che fausta cialente nella nota al testo definisce una "tirannica atmosfera". ai classici motivi del racconto nero, "gotico", james unisce una sottile indagine psicologica, consegnando al lettore uno dei piu` suggestivi racconti del mistero, sempre al confine tra realta` e soprannaturale.

fanny price non ha niente delle protagoniste dei romanzi di jane austen: non ha il senso dell`umorismo di elizabeth bennet ne` la frivolezza di emma, non possiede la consapevolezza e l`intelligenza di elinor dashwood o l`irruenza e l`intraprendenza di sua sorella marianne. percio`, sin da quando viene accolta ancora bambina in casa degli zii bertram, fanny capisce che l`unica cosa che puo` fare e` ricevere l`educazione che, rispettando i dettami e i canoni dell`epoca, fara` di lei una donna dolce e remissiva, "un`amica e una compagna ideale". tuttavia, quando da londra arrivano a mansfield park i fratelli crawford, due giovani piu` indipendenti dei compassati bertram, nascera` una girandola di simpatie, passioni e illusioni i cui effetti toccheranno anche la timida fanny, scuotendone le certezze e portandola a capire - grazie a una prosa deliziosamente ironica con cui l`autrice non manca di criticare l`educazione che la societa` inglese di inizio ottocento riservava alle donne di essere qualcosa di piu` di una semplice e brava dama di casa. introduzione di roberto bettinetti.

nel luglio del 1940 l`unico modo per un americano di lasciare l`europa e` passare da lisbona, il solo porto neutrale rimasto nel continente. ma quanto puo` durare la neutralita` di un paese il cui dittatore, salazar, simpatizza per i nazisti? lo scopriranno i coniugi americani pete e julia winters, che aspettano di imbarcarsi sulla ss manhattan, la nave che dovrebbe riportarli sul suolo natio e a una vita tranquilla di cui non sentono molto la mancanza. mentre trascorrono le ore in un caffe` della capitale portoghese cercando di non pensare al lento disfacimento del loro matrimonio, incontrano edward e iris freleng, scrittori bohe`mien di romanzi polizieschi, anch`essi in procinto di partire. gli sguardi di pete e edward si incrociano, sfaldando ulteriormente le vite delle due coppie. le ore passano nell`attesa e i quattro, alloggiati in due hotel che portano lo stesso nome, come in un gioco di specchi si riflettono e si confondono nella passione sensuale che li intreccia e li divide, e nei segreti che ciascuno cela al rispettivo partner e al pericoloso mondo che li circonda. david leavitt ricostruisce un momento poco conosciuto della seconda guerra mondiale, realizzando un ritratto della decadenza di fronte all`imminente fine di un mondo. una storia sul potere della manipolazione e sui modi in cui, in circostanze eccezionali, le persone possono arrivare a non essere piu` le stesse.

depresso, appesantito da una pancia ingombrante, il conto in rosso, i creditori sempre alle porte, tre matrimoni alle spalle, nick belane e` un detective, "il piu` dritto detective di los angeles". bukowski gioca con un vecchio stereotipo e vi aggiunge la sua filosofia di lucido beone, il suo esistenzialismo da taverna e un pizzico di cupa, autentica disperazione. i bar, le episodiche considerazioni sul destino, il cinismo, l`ormai sbiadito demone del sesso, il fallimento preofessionale ed esistenziale, insieme alle mere invenzioni narrative, diventano il "pulp" del titolo. lontano dalle atmosfere tenebrose delle ordinarie follie, il testamento spirituale di uno scrittore che non ha mai esitato a immergersi nel degrado della societa` contemporanea.

e forse la favola piu` famosa del mondo, un classico che da secoli seduce i lettori di oriente e occidente. ma e` anche un`opera millenaria e stratificata in cui si mescolano tradizioni persiane, arabe e indiane, rimasta a lungo nell`ombra prima che un arabista francese del settecento ne mettesse in luce lo splendore letterario. per kader abdolah e` della casa paterna e che lo ha accompagnato per la vita. seguendo una tradizione di famiglia che invita ogni anziano a riscrivere un testo antico da lasciare in eredita` ai discendenti, ma rivolgendosi a noi europei, l`autore iraniano racconta le sue mille e una notte, una versione moderna che conserva tutta l`atmosfera fiabesca e il fascino sensuale della fonte originaria. notte dopo notte, per avere salva la vita, la bella shehrazade ammalia il sultano sanguinario con un fiume di racconti nei racconti che parlano di califfi e visir, principesse e schiave, mercanti, jinn, metamorfosi e magie, mettendo in scena il potere, il desiderio, l`amore e il gioco del destino. un labirinto incantato di storie a cui kader abdolah aggiunge brevi note per raccontare cio` che sta dietro le quinte: le complesse origini dell`opera e della sua protagonista, le modifiche che ha subito attraverso i secoli e le culture, i personaggi storici che nasconde, il ruolo delle figure femminili in un mondo violentemente patriarcale. ma e` soprattutto il piacere di raccontare che si ritrova in ogni pagina di questo libro, i cui protagonisti sono la parola e l`immaginazione con il loro potere di salvarci, di fermare il tempo per piu` di mille e una notte.

"musica per organi caldi" raccoglie trentasei racconti di un bukowski familiare e nuovo al contempo. familiare perche`, dopo essersi cimentato con le strutture del romanzo, torna al passo narrativo del racconto, che gli e` particolarmente congeniale, ma anche nuovo, perche` in queste pagine, spregiudicate e anche feroci, crea le sintesi piu` felici del proprio repertorio formale e contenutistico. se da una parte, infatti, ci troviamo di fronte ai personaggi che tradizionalmente popolano queste storie di ordinaria follia, a un`umanita` sbracata e litigiosa, sfrenata e beona, dall`altra bukowski mette a fuoco con maggiore intensita` ed essenzialita` le gesta dei suoi eroi, che diventano tanto piu` straordinari quanto piu` si muovono nelle dimensioni di una ostentata banalita`. della musica che accompagna le tragicommedie della vita quotidiana bukowski sa cogliere in modo impareggiabile i sottofondi umoristici e poetici, le note patetiche e inquietanti.

la rubrica "taccuino di un vecchio sporcaccione" debutta sulle riviste underground statunitensi nel maggio del 1967. cronista di eccezione e` charles bukowski, che in questa raccolta - estrapolata dalle sue migliori pagine - ci accompagna con la consueta lucidita` dissacrante dai rivoluzionari anni sessanta ai disincantati anni ottanta. gli scenari cambiano ma bukowski rimane sempre fedele e leale a se stesso. e bukowski, bellezza! bukowski! e non ci si puo` fare niente, se non amarlo e continuare a leggerlo.

un matrimonio ricostruito per ricordi apparentemente casuali, ma capaci di illuminare i sentieri sicuri e i passi falsi di una vita coniugale, dove le piccole miserie e gli asti biliosi convivono con i segni di un`imperitura intimita`. fra se` e le proprie origini lucy barton ha messo due matrimoni, molti libri di successo, una vita intera: oggi e` un`autrice famosa, ha splendide figlie ormai adulte e da un anno e` vedova di un uomo amatissimo. ma e` del suo primo marito, william, che ora vuole parlare. william, l`irraggiungibile, infedele padre delle sue bambine adesso sposato con estelle, la sua terza moglie: e` a lui che lucy ha bisogno di tornare. in un dialogo intimo con ciascuno di noi e con tutti i passati che non passano mai davvero, fino a quando la parola deve lasciare il posto a un`unica esclamazione sopraffatta: oh william!

osserva olivier philipponnat nella prefazione a questo volume. e tuttavia, aggiunge, le sue lettere fanno parte a pieno titolo dell`opera letteraria, soprattutto perche` ci consentono di scoprire una voce piu` intima, piu` autentica, diversa da quella che abbiamo imparato ad amare nei romanzi e nei racconti - sorprendente. se le prime, le lettere delle anne`es folles, ci restituiscono l`immagine di una ragazza vivace e spensierata che, pur legata alle sue origini russe (e al ricordo della tragedia a cui ha assistito), approfitta golosamente di tutto quello che parigi e la francia possono offrirle - e che non perde l`ironia nemmeno quando si sente malinconica, arrivando a chiedersi: -, in quelle degli anni trenta scopriamo la romanziera brillante e determinata, sia nei rapporti con gli editori che nei confronti della critica. con lo scoppio della guerra, l`occupazione nazista e le leggi antiebraiche, vediamo crescere in lei l`angoscia, la collera, la disillusione - e leggeremo con un nodo in gola la lettera con cui affida le figlie alla governante, elencando i beni di cui disfarsi per provvedere al loro sostentamento, e l`ultima, scritta al marito subito prima della deportazione ad auschwitz.

tutto il mondo magico, soprannaturale e misterioso dell`india antica rivive in questi racconti nei quali scopriamo il fascino delle leggende tradizionali indiane, che nel corso dei secoli giunsero fino in occidente arrivando a influenzare altre culture: si ritrovano dalle mille e una notte arabe fino al folklore europeo. e un universo in cui esseri umani, dei, spiriti celestiali, demoni e schiere di mille altri esseri invisibili, divini o diabolici, vengono a contatto nella vita quotidiana, si alleano, si combattono, si innamorano, senza nessun confine preciso tra il mondo umano, terrestre, e tutti gli altri. in questo gioco cosmico della manifestazione, ogni cosa e` verosimile e, per quanto fantastica e perfino grottesca, e` nondimeno considerata reale.

i taccuini illustrati di un premio nobel. . da oltre dieci anni orhan pamuk scrive e disegna quotidianamente sui suoi taccuini. vi registra gli avvenimenti del giorno, annota le sue riflessioni sull`attualita`, si interroga sull`architettura dei suoi libri, dialoga con i personaggi... passano le settimane, i mesi, gli anni, e l`autore continua a riprendere, completare, riempire di schizzi le pagine rimaste in bianco, dando vita a una straordinaria e lussureggiante composizione nella quale si intrecciano testi e disegni, che rivela qui per la prima volta ai suoi lettori. annota orhan pamuk nel 2019 tra i suoi appunti. e un consiglio per il suo nuovo progetto editoriale di pubblicare una selezione delle pagine dei taccuini su cui, da oltre dieci anni, scrive e disegna quotidianamente. ai fogli di questi piccoli quaderni personali l`autore affida il racconto degli avvenimenti della giornata, consegna le riflessioni piu` sincere su attualita` e politica, restituisce le emozioni e le sensazioni che il mondo offre con i suoi paesaggi, quando agli occhi si mostra . una notte insonne in preda alle preoccupazioni per l`allestimento del museo dell`innocenza, i soggiorni in india, le passeggiate in una istanbul familiare che e` pero` inesauribile fonte di meraviglia, l`insegnamento negli stati uniti, o ancora la fascinazione per l`italia. e poi lo sgomento nel leggere certe notizie che arrivano dalla turchia, le tensioni politiche, le minacce, il desiderio di esprimersi liberamente accompagnato dai timori sul destino della propr

(gustaw herling). sam dent e` una cittadina di seconde case, sulle montagne dello stato di new york, che si anima solo durante le vacanze. tutte le mattine, da vent`anni, dolores passa a prendere i ragazzi con il suo vecchio scuolabus. ma un giorno di gelo e di neve l`automezzo precipita in una scarpata. muoiono quattordici ragazzi, lei si salva. il romanzo racconta la storia corale di questa sorta di day after: c`e` chi cerca di rimuovere l`accaduto, chi cambia citta`, chi si perde nella droga, chi trova un rifugio nella fede. finche` una ragazzina di quattordici anni svelera` un terribile segreto che rompera` un equilibrio fatto di ipocrisia e silenzi. russell banks presta la voce ai protagonisti e alle comparse della vicenda sino a entrare dentro il dramma personale e collettivo di una societa` che, come ha detto lo stesso autore in un`intervista, .

questo rappresenta la prima edizione integralmente tradotta dal latino, annotata e con apparati filologici, di un`ampia selezione dell`innografia cristiana d`occidente costituitasi a partire dal iv secolo e proseguita poi in eta` moderna fino ai nostri giorni. si tratta dei testi entrati nella liturgia horarum iuxta ritum romanum, cioe` nel corpus approvato e utilizzato nella liturgia delle ore dalla chiesa cattolica di rito romano. a parte ilario di poitiers, della cui produzione sono stati tramandati solo sparuti inni frammentari, il piu` antico innografo e` sant`ambrogio, vescovo di milano, operante negli ultimi decenni del iv secolo. i suoi testi poetici e quelli dei primi secoli dell`innografia cristiana sono preghiere in metrica latina, ma con caratteristiche gia` volte a ritmi di indole piu` popolare. gli inni cristiani d`occidente coniugano forme della poesia latina classica con i temi e i contenuti piu` cari al cristianesimo. per questa mescolanza di sacro e profano non hanno avuto vita facile in alcuni periodi, soprattutto nell`alto medioevo, avversati talvolta dagli ordini monastici piu` rigidi e anche dalle autorita` ecclesiastiche, che in certe fasi storiche ritenevano solo la parola di dio, dunque solo antico e nuovo testamento insieme, degna di essere pronunciata o cantata nella liturgia. cio` nonostante, la tradizione innografica si e` via via consolidata, anche per la sua grande forza di coinvolgimento dei fedeli. ed e` interessante vedere come gli inni cambino il loro aspetto letterario nel corso dei secoli. per esempio nel rinascimento, a parte il ricorso a forme metriche piu` eleganti e ricercate, entrano in gioco addirittura personaggi della mitologia classica accanto alle figure della religione cristiana. dunque la stratificazione del corpus innografico e` arrivata a contenere tutti gli aspetti della spiritualita` e della devozione cristiane assunti nel trascorrere dei secoli, nelle forme che la sensibilita` culturale dei vari perio

terramare e` un universo lontano dove la magia e` potente e gli uomini si confrontano con i draghi e attraversano oceani immensi, scaturito dalla fantasia inesauribile di ursula k. le guin. la raccolta e` impreziosita dal racconto "la luce del fuoco". eta` di lettura: da 12 anni.

se altrove la modernita` e l`urbanizzazione hanno cambiato radicalmente il volto delle citta` lasciando giusto qualche scorcio dei centri storici vagamente intatto, venezia ha sempre rassicurato il visitatore: puoi venire oggi, domani o tra dieci anni, il museo a cielo aperto sara` sempre qui. questa visione cristallizzata e in parte coltivata dagli stessi veneziani, i limiti fisici all`espansione in orizzontale cosi` come in verticale hanno contribuito a dare questa sensazione di immobilita` e astoricita`: ingannevole e per definizione impossibile in un ambiente anfibio e mutevole come quello lagunare. le pagine di questo volume dimostrano il contrario, infatti: venezia non e` solo attraversata da grandi cambiamenti, ma potrebbe addirittura essere presa a paradigma delle crisi contemporanee, come termometro di quello che accadra` nel mondo, a simbolo dell`antropocene. la citta` sembra scivolare su un piano inclinato dove calano gli abitanti e cresce il livello dell`acqua. sono state erette mura difensive, dall`acqua alta con le barriere del mose, e dalla marea di turisti che invadono l`isola con un ticket d`ingresso in via sperimentale dal 2024, che in futuro potrebbero diventare una misura permanente. il precario equilibrio su cui si regge la vita a venezia e` da sempre minacciato dagli elementi naturali, ma relativamente nuova e` la percezione che lo spopolamento e la riduzione alla monocultura turistica siano una minaccia altrettanto esistenziale. la citta` ha riserve d`ossigeno nei suoi studenti, nella sua storia di resilienza cosi` come in un attivismo associativo che ha pochi eguali in italia: ha portato alla tardiva ma necessaria espulsione delle grandi navi dal bacino di san marco e preme perche` si adottino soluzioni contro la crisi abitativa, la privatizzazione delle isole della laguna e il moto ondoso. la societa` civile chiede di re-immaginare la citta`, ascoltando la voce dei residenti e rispettando l`ambiente, per non ripetere gli errori del passato,

(walter benjamin). (lettera di william thackeray all`editore di "jane eyre", 23 ottobre 1847). (virginia woolf). il manoscritto di "jane eyre" arrivo` per posta alla smith, elder, & co. di londra il 24 agosto 1847, inviato da un certo . george smith, l`editore, passo` l`intera giornata della domenica a leggerlo, annullando ogni altro impegno, e il lunedi` offri` allo sconosciuto autore la cifra di cento sterline per la sua pubblicazione. sei settimane dopo, il 16 ottobre, il libro era stampato. (le sterline sarebbero diventate, alla fine, seicento). fu un immediato, strepitoso successo, sia di pubblico sia di critica. il libro ando` a ruba, ebbe una seconda edizione gia` in dicembre e una terza nell`aprile del 1848. in quello stesso anno usci` anche negli stati uniti, dove godette di uguale fortuna. la vera autrice, charlotte bronte, riusci` a mantenere l`anonimato per un certo periodo, poi dovette arrendersi alle fughe di notizie e divenne, suo malgrado, una celebrita`. era la prima volta che la protagonista femminile di un romanzo metteva il proprio al centro, dichiarando di voler perseguire una vita conforme alla propria nat

ci sono libri fondamentali, : in una parola, imprescindibili. l` iliade e` uno di questi. insieme con l`odissea e` tra i testi capitali che il mondo antico ci ha lasciato in eredita`. , come l`ha definito simone weil, l`iliade racconta l`epilogo della guerra scatenata dagli achei in troade: i cinquantuno giorni nel decimo anno di guerra dominati dalla funesta ira di achille verso agamennone. giovane, guerriero terribile e invincibile, destinato a morte precoce e imperitura fama, achille e` il prototipo dell`eroe greco. ma e` ettore, principe troiano e antagonista diretto di achille, la figura piu` profondamente umana del poema e quella che il lettore moderno sente piu` vicina a se`. nella sua vita non ci sono stirpi divine, passioni scatenate, invulnerabilita` eroiche, ma solo umanissime ed esemplari virtu`. nel suo cuore si agitano sentimenti d`onore, dignita` e amore e il suo tragico sacrificio suggella la fine di un`epoca. introduzione di fausto codino versione in prosa di giuseppe tonna.

blanche dubois bussa alla porta della sorella stella, a new orleans. sono le due eredi di una famiglia di proprietari terrieri del sud da tempo decaduta. blanche pero` non ha mai smesso di vivere in quel passato ormai svanito, e a casa della sorella si scontra con la prosaica realta` dell`america delle citta`, delle strade, dei quartieri popolari. in particolare si scontra con il marito di stella, stanley kowalski, immigrato di origini polacche: bello, brutale e dalla prorompente sessualita`. e in questo scontro tra due mondi, tra disgusto, odio e feroce attrazione, non potra` che essere lei a farsi male.

a meta` degli anni venti in un teatro viennese andava in scena broadway, una dark comedy impreziosita da . tra queste, ne spiccava una , che . alfred polgar, che era tra il pubblico, ne rimase folgorato. tanto che a distanza di anni - quando quell`attrice, assurta a fama mondiale, era ormai diventata il simbolo stesso del divismo cinematografico - scrisse questo ritratto ispirato, vera e propria ecfrasi dell`opera d`arte vivente che era marlene dietrich. con quella leggerezza di tocco che lo aveva reso celebre nella vienna di inizio novecento, polgar dipinge magistralmente i tratti che hanno fatto di dietrich un fenomeno unico: un viso ; una voce , e che ; il portamento inconfondibile di chi - e una personalita` che si riflette nei personaggi da lei interpretati: .

cantore di de`i ma soprattutto cantore di uomini, esiodo nella teogonia, opera di ineguagliabile grazia poetica, ha saputo dare una ragione del suo mondo: come e` arrivato a essere quello che e`, quali sono i principi, le forze e le passioni che lo animano. all`inizio ci fu chaos. poi giunse gaia, dall`ampio petto, sede sicura degli immortali come de`i mortali. dopodiche` vennero il nebbioso tartaro e il bellissimo eros. da qui fino al trionfo di zeus, per raccontare la nascita dell`universo e delle divinita` che lo regolano, esiodo chiede aiuto alle muse, certo, ma e` lui poi a cantare sia menzogne simili al vero sia vicende che nel vero gettano radici. le canta per far dimenticare i dolori che affliggono il cuore dell`uomo, come vuole la tradizione, ma anche abbandonando la pretesa di conoscere tutto, facendosi carico di spiegazioni incomplete, che testimoniano la faticosa ricerca di un senso da dare alle cose e ai nomi che ci circondano. per mezzo del mito parla dunque di noi, dei nostri sforzi, vani ma inevitabili, per organizzare una realta` che, migliaia di anni fa come oggi, da sempre ci sfugge. questa edizione, oltre alla traduzione di graziano arrighetti, e` completata da una dettagliata introduzione e un ricco apparato di note.

il volume raccoglie le novelle giovanili di d`annunzio, in parte confluite, dopo un`accurata selezione e revisione, nelle "novelle della pescara" (1902). l`esordio come prosatore, non ancora ventenne, avviene nel 1882 con uno smilzo libretto di racconti, "terra vergine", modellato su "vita dei campi" di verga. ma mentre lo scrittore siciliano dipinge una societa` di umiliati e vinti, d`annunzio celebra l`energia vitale e l`eros di uomini non , immersi nella natura lussureggiante dell`abruzzo. nuove suggestioni (flaubert, zola, maupassant) affiorano nelle raccolte successive: se nel "libro delle vergini" (1884) l`autore indaga come l`istinto e la forza della natura interagiscano con i condizionamenti culturali e sociali, nelle novelle di "san pantaleone" (1886) tratteggia non senza una certa carica polemica i costumi pubblici e privati della borghesia di provincia. lungi dall`essere la testimonianza di una fase artistica ormai superata, le prose di queste raccolte giovanili, con la loro varieta` di registri stilistici - dall`epico all`elegiaco al satirico -, possono essere considerate i cartoni preparatori dei futuri romanzi. il volume comprende le raccolte: "terra vergine", "il libro delle vergini", "san pantaleone", "i violenti".

la milano che prende forma in queste pagine e` la citta` opulenta e felice che da capoluogo ottocentesco si va trasformando nella metropoli tutta ferro e acciaio dei primi decenni del novecento, la ispiratrice di boccioni. , come scrive alberto rollo nella prefazione, savinio ne percorre le strade, ne esplora le piazze, ne scopre le chiese, i musei, i palazzi, senza disdegnare i caffe` e le osterie: indugia, osserva, ascolta, alla ricerca . complice stendhal, divaga con la leggerezza dell`homme d`esprit: ne racconta luoghi e protagonisti (da parini a manzoni a dossi, da boito a verdi), ne svela l`aura di citta` che si ammorbidisce nell`intimita` dei suoi giardini, ne riconosce con sorpresa l`insospettabile . ma non e` un reporter ne` le sue descrizioni sono fredde istantanee: piuttosto suggestioni che reagiscono con la sua sensibilita` di artista che sulla pagina come sulla tela gioca con il mito e la modernita`. affresco fantasmagorico e scintillante, in bilico tra memoria, confessione e capriccio, il taccuino milanese di savinio e` una sincera dichiarazione d`amore alla .

in un villaggio sperduto, circondato dai grandi vulcani e dagli infiniti ghiacciai del sud dell`islanda, vive gunnar, giovane ribelle e indolente senza apparenti qualita`, tanto da meritarsi il titolo di . reclutato dal fratello maggiore, prediletto dal padre, per misurarsi alle gare di lotta con la meglio gioventu` della regione, riesce a dare una lezione agli arroganti e sleali figli del potente vicino, diventando futuro bersaglio di temibili vendette, ma guadagnandosi il rispetto degli altri e una nuova coscienza di se`: d`ora in poi prendera` in mano il proprio destino di eroe. imbarcato su una nave mercantile alla volta del mitico nord, nel corso di avventurosi viaggi rivelera` il suo valore uccidendo un orso polare, lottando con giganti e troll, sfidando la collera dello jarl norvegese e duellando con i vichinghi del mar baltico, fino a tornare a casa, uomo saggio, onorato e ricco. ambientata nel x secolo, la "saga di gunnar" traccia un passato eroico per una regione storicamente tra le piu` isolate d`islanda, elevando il protagonista a capostipite delle sue genti. esempio tardo di un genere ormai al tramonto, quello delle , il racconto mescola vaghi ricordi locali, leggende ed elementi fantastici agli stilemi delle favole e delle epiche cavalleresche basso-medievali. libera da riferimenti genealogici e da rimandi al complesso intreccio storico di quei primi secoli, la breve saga si rivela particolarmente godibile per il lettore moderno: appassionante, a tratti divertente, nonche` un perfetto esempio di come gli islandesi, nell`autunno del medioevo, amassero immaginare e celebrare il proprio passato.

secondo dei poemi omerici, l`odissea e` uno dei testi fondanti della civilta` greca e dell`intera cultura occidentale. all`eroismo guerriero dell`iliade, fa seguire la narrazione del nosfos, il viaggio di ritorno a casa, di odisseo, eroe versatile e temerario, forte di mille astuzie. navigando verso itaca, perdendo continuamente la strada a causa dell`ira degli dei, odisseo si inoltra in un oltremondo fatto di obli`o, pericoli e terribili prove. quando infine torna a varcare la soglia del suo palazzo e` un uomo diverso, padrone del proprio destino, capace di resistere ai colpi della sorte. il viaggio di odisseo diventa cosi` simbolo di un`aspirazione all`oltre che non conosce tregua, dell`affrancamento dell`uomo dalle proprie paure. introduzione di fausto codino. guida bibliografica ragionata di claudio bevegni. dizionario dei luoghi e dei personaggi.

nella cultura indiana la fede nel ciclo delle nascite poggia sulla convinzione che ogni azione del presente sia determinante per l`esito della reincarnazione successiva. il buddhismo accolse questa credenza e ne fece il presupposto dell`intera dottrina: reincarnarsi e` un processo che trova il suo massimo compimento nella liberazione finale attraverso la pratica di una disciplina costante, come insegnato dal buddha che visse piu` e piu` volte prima di raggiungere il nirvana. i jataka narrano infatti le 547 vite precedenti del buddha storico, tramandate prima oralmente e poi in forma scritta fino all`ultima redazione conosciuta, che risale al v secolo d.c. in questi racconti il bodhisatta, a volte protagonista e a volte semplice personaggio secondario, assume diverse sembianze: superbo pavone o virtuoso elefante, ricco banchiere oppure ladro furtivo o, ancora, divinita` che dimora in un albero sulla sponda di un fiume. simili alle vite dei santi, i jataka costituiscono innanzitutto un testo popolare, il cui scopo era di istruire i fedeli su quali fossero le virtu` da perseguire per liberarsi dalle passioni terrene. per il ritmo della prosa e la liricita` dei suoi versi, questa raccolta rappresenta anche un tesoro della letteratura indiana, che diede in seguito vita a un vero e proprio genere letterario diffusosi ampiamente in asia, tale da garantire cosi` la fortuna dei jataka che ancora oggi alimentano l`immaginario di gran parte dell`estremo oriente.

sono qui raccolte tre gemme dell`intera letteratura religiosa orientale. tre testi che rispecchiano fedelmente la concezione della dottrina degli anziani (theravada), ovvero la piu` antica formulazione del pensiero buddhistico. il dhammapada (l`orma della disciplina), sorta di breviario dei buddhisti, un compendioin nuce della dottrina, di cui offre un panorama completo nelle linee essenziali, dal contenuto prevalentemente morale; l`itivuttaka (cosi` e` stato detto), raccolta di sentenze e di massime sapienziali enunciate dal sublime, espresse dapprima in prosa e poi parafrasate in una o piu` strofe; e infine il suttanipata, raccolta di aforismi dal passo narrativo che danno occasione per enunciati didattici. ancora oggi questo canone e` alla base della pratica della dottrina buddhistica, viatico fondamentale per avvicinarsi a una consapevole conoscenza del pensiero orientale.

chiara ha fatto un sogno. e ha avuto tantissima paura. canta e conta, si diceva nel sogno, ma il buio non voleva andarsene. cosi`, chiara si e` affidata alla luce invisibile della notte per muovere i propri passi nel bosco. ma quello che ha trovato scavando alle radici dell`albero l`ha sconvolta. perche` forse non era davvero un sogno. forse era una spaventosa realta`. manca poco a natale, il giorno in cui chiara compira` nove anni. anzi, la notte: perche` la bambina non vede la luce del sole da non sa piu` quanto tempo. ci vuole un cuore grande per aiutare il suo piccolo cuore a smettere di tremare. e per questo che, a pochi giorni dalla chiusura di un faticosissimo e pericoloso caso e dalla scoperta di qualcosa che dovra` tenere per se`, teresa battaglia non esita a mettersi in gioco. forse perche`, nonostante tutto, in lei batte ancora un cuore bambino. lo stesso che palpita, suo malgrado, nel giovane ispettore marini, dato che pur tra mille dubbi e perplessita` decide di unirsi al commissario battaglia in quella che sembra un`indagine folle e insensata. gia`, perche` come si puo` anche solo pensare di indagare su un sogno? pero` teresa sa, anzi, sente dentro di se` che quella fragile, spaurita e coraggiosissima bambina ha affondato le mani in qualcosa di vero, di autentico... e di terribile.

ha scritto la rochefoucauld nelle sue massime. la visione diretta della grande luce e del grande buio sono per noi intollerabili. si puo` essere ciechi per troppa luce o per troppo buio. per questo occorre abituarsi gradualmente all`una come all`altro. ed e` proprio cosi`, per gradi, che queste lezioni di tenebra ci portano al grande buio, al cuore nero della storia: auschwitz. in un racconto nutrito di biografia, che diventa anche biografia di una generazione, l`autrice esplora, pagina dopo pagina sempre piu` in profondita`, il rapporto con sua madre, l`unica di due famiglie numerose a essere sopravvissuta alla shoah, insieme al padre: ebrei polacchi, vissuti in germania, dove la figlia helena e` cresciuta sentendosi totalmente estranea al mondo tedesco e alla sua cultura, pur usandone la lingua. non soltanto una memoria sulla shoah, ma un resoconto appassionato e allo stesso tempo lucido che punta a misurare l`intensita` del contraccolpo nella generazione successiva. e il contraccolpo sta nell`impossibilita` di avere radici, nella confusione linguistica, nel bisogno disperato di appartenere e nella condanna crudele di sentirsi estranei, comunque e dovunque. sta nello stupore di fronte al destino, al male, alla sorte: .

montecassino, 1944. per quattro mesi gli alleati tentano di sfondare le linee tedesche. su quel fronte terribile non sono impegnati solo americani e inglesi, ma anche truppe di altri continenti che il vortice della guerra mondiale ha risputato in ciociaria: indiani, magrebini e persino un battaglione di maori della nuova zelanda. ci sono i polacchi, un esercito di ex deportati del gulag che combattono in terra straniera per la liberta` da stalin e da hitler. fanno parte di quella strana compagine anche un migliaio di ebrei, che imbracciano le armi per il puro diritto a esistere. ma chi erano quegli uomini che, pur dalla parte dei vincitori, vanno incontro a un destino di vinti? e quali segni ha lasciato l`immenso sconvolgimento della seconda guerra mondiale? helena janeczek cerca di rispondere con un affresco di storie che, ricongiungendo il passato al presente, nascono sia dall`invenzione, sia dallo scavo nella memoria piu` personale.

minacciati dal gran cofto, anja e i suoi compagni fuggono dalle pianure siberiane per rimettersi in cammino alla volta di vienna. mentre la loro amicizia e` messa a dura prova dalle macchinazioni della polizia segreta, anja aspira solo a ritrovare la tranquilla vita di un tempo. da kiev a parigi, anche pepina, cavolo, jorn e pjotr continuano il loro periplo, ben decisi a scoprire chi sia il vero erede di maldoror, il principe fauno. "il principe fauno" e` il secondo tomo della trilogia "maldoror", una grande storia dove il sogno si unisce al brivido e all`avventura, e l`immaginazione viaggia al ritmo della musica. eta` di lettura: da 9 anni.

napoli, 1758: vincenzo di vivaldi ed elena di rosalba, giovani innamorati dall`animo semplice e puro, vedono il loro sogno d`amore contrastato dalla perfida marchesa, la madre di lui, che non ritiene la ragazza all`altezza della sua famiglia. ad aiutare la malvagia donna e` il diabolico monaco schedoni: e` lui "l`italiano" del titolo, losco figuro dal passato ambiguo, di nobili natali ma caduto in disgrazia dopo essersi macchiato di un`orribile colpa. tra atmosfere cupe e spaventose, colpi di scena, misteri inspiegabili, terribili prove cui sono sottoposti i personaggi, si dispiega una trama che a suo tempo conquisto` tantissimi lettori in inghilterra contribuendo al diffondersi della sensibilita` romantica.

una misteriosa mademoiselle settantenne che fuma e dipinge nella luce meridiana degli uliveti di mitilene, e un quadro raffigurante un`isola caraibica introvabile sulle mappe: nasce da qui, come un`ecfrasi, il racconto che richiama in vita saint-jacques des alize`s e la ricolloca al suo posto nelle antille, . ascolteremo dunque berthe de rennes rievocare quel piccolo mondo sospeso in cui l`aristocrazia coloniale creola trascorreva la fin de sie`cle fra gite in carrozza, picnic sui fianchi del vulcano, cacce, duelli e feste. su saint-jacques - dove berthe nutre segretamente qualcosa di piu` che un`amicizia per la figlia del conte de serindan suo cugino, bonario signore feudale - incombe pero` un destino sconvolgente, che si compira` proprio durante il gran ballo del mardi gras, organizzato dal conte senza risparmio di musica, delizie e sorprese. se i libri di viaggio di fermor si leggono come romanzi, questa novella ha tutta l`esuberanza descrittiva dei suoi inarrivabili travelogues: la trama melodrammatica (non a caso nel 1966 ne e` stata tratta un`opera lirica) si dipana su sfondi disegnati con la consueta accuratezza visiva, e con il medesimo amore per il dettaglio rivelatore, il genius loci e i suoi riverberi letterari. e ci ritroveremo, nelle memorabili scene del carnevale antillano, circondati - come la fattucchiera maman ze`lie e il re diavolo suo compare - da un vortice di percussionisti scatenati, guitti in groppa a dragoni di carta, zombi, pipistrelli e domino danzanti. fino alle febbrili sequenze finali, nelle quali riviviamo con berthe, attimo per attimo, la notte fatidica di cui restera` la sola, attonita testimone.

nel 1965 alberto arbasino pubblico` "grazie per le magnifiche rose", foltissimo volume di scritti sul teatro - non , si precisava, bensi` . che la maggior parte di quegli autori e attori sia poi scomparsa dalla senza lasciare , come arbasino avrebbe in seguito osservato, e` certo vero. ma e` altrettanto vero che non occorre ricordare chi fosse celeste aida zanchi per soccombere a un inciso come . l`inesauribile forza di seduzione di queste leggendarie cronache teatrali, difatti, sta tutta in una scrittura indiavolata, elettrizzante, che girando su se` stessa si appropria delle a broadway come a bayreuth - pubblico incluso - per poi ritrarle attraverso fulminanti comparazioni con il conosciuto ( per il lettore italiano) oppure attraverso fastose ecfrasi degne di longhi e gadda. ma, soprattutto, palpita dietro ogni cronaca la felicita` della scoperta - quella che, di solito trattenuta, esplode di fronte a musical come gypsy, . cosi` come palpita - vero protagonista di questo - il mondo, quale era in quegli anni.

da puskin a mandel`stam a brodskij, la letteratura russa ha continuato a sognare, evocare, scoprire l`italia. e nessuno meglio di pavel muratov - che vi giunge nel 1907, subito avvertendo un , e fra il 1911 e il 1912 pubblica, con enorme successo, - puo` svelarci le ragioni di questa . a venezia, spiega, . e gli artefici del rinascimento gli appaiono , , un antidoto all`, a dostoevskij e tolstoj. non a caso nel 1923, invitato a roma per una serie di conferenze, lascera` per sempre la russia. ricorda l`amico sciltian . ma non e` la sconfinata cultura che apprezzavano savinio e de chirico, de pisis e longhi a rendere, ancor oggi, la lettura di muratov una rivelazione. ne` l`influsso di pater, stendhal e gogol`. semmai, il suo procedere per folgorazioni lungo un pellegrinaggio che diventa (petrowskaja); la sua capacita` di trasmetterci delle opere d`arte; lo sfavillio delle ecfrasi e l`incanto di una lingua in virtu` della quale una guida si trasforma in un ; l`inclinazione a restituire atmosfere ed epoche attraverso la letteratura: da casanova alla , da gozzi a webster, miracolosamente prossimo alla del cinquecento.

avviare un`impresa editoriale implica, da sempre, una buona dose di coraggio. ma nel caso di aldo manuzio, che nel 1495 si propone di stampare libri greci guardando oltre i ristretti confini dell`italia, sarebbe meglio parlare di temerarieta`. il suo rivoluzionario disegno comportava infatti difficolta` tali da scoraggiare chiunque, giacche` esigeva, oltre che un fiuto fuori del comune, collaboratori di prim`ordine e con competenze linguistiche per quell`epoca rare - persino a venezia, dove pure viveva una florida colonia greca; e manoscritti, non meno rari, su cui fondare le edizioni; e incisori di eccezionale abilita` tecnica, capaci di creare tipi che gareggiassero con la grafia dei piu` eleganti copisti. senza contare la difficolta` forse maggiore: il numero, inevitabilmente ristretto, dei possibili acquirenti. ma di fronte a questi scogli manuzio non arretra: e vara il suo programma editoriale con la grammatica greca di costantino lascaris, procuratagli da uno scout d`eccezione, pietro bembo. altre meraviglie seguiranno: dalla prima, monumentale edizione di aristotele a sofocle - proposto nel 1502 nel nuovo formato (i cosiddetti libelli portatiles) con cui ormai da un anno aveva genialmente ampliato il suo pubblico -, da tucidide ed erodoto a euripide, omero e platone. nei vent`anni della sua attivita` manuzio riuscira` a imporre non soltanto un modello di editoria ammirato in tutta europa, ma un modo nuovo di accedere ai testi, svolgendo cosi` un ruolo che era stato sino ad allora prerogativa dei grandi maestri della letteratura e della filologia.

knud rasmussen e` stato l`etnografo ed esploratore a cui dobbiamo i materiali piu` preziosi sugli inuit e altre popolazioni dell`estremo nord. durante la v spedizione thule, fra il 1921 e il 1924, rasmussen conobbe lo sciamano aua e stabili` con lui un contatto che gli permise di raccogliere la sua testimonianza. come alce nero per neihardt, come ogotemmeli per griaule, aua e` diventato la voce di una remota sapienza, qui esposta con straordinaria immediatezza attraverso episodi della sua vita. chi incontri aua lo ricordera` per sempre come una guida alle potenze dell`invisibile.

. (jean-henri fabre)

l`amicizia fra benjamin e scholem spicca, nel novecento, come una tra le piu` affascinanti e vitali. e quando nel 1980 scholem pubblica questo carteggio, che copre gli ultimi otto anni della vita di benjamin, vuole rendere giustizia a un rapporto complesso e non privo di contrasti, ma improntato a una profonda fedelta`. grande studioso della qabbalah e della mistica ebraica, scholem e`, nel 1932, gia` da tempo in palestina e ormai a un passo dalla cattedra; la vita di benjamin, cabbalista in incognito e profondo innovatore del pensiero, attraversa invece la sua fase piu` tormentata: ospite di volta in volta a ibiza, parigi, sanremo e in danimarca, e` costantemente alla ricerca di una base di sussistenza. tra i due, fortemente segnati dalla formazione nella berlino di inizio secolo e subito attratti dalle ricerche l`uno dell`altro, si sviluppa un confronto incessante che investe l`attualita` politica, i libri letti, le comuni conoscenze (da buber a bloch, da brecht ai francofortesi), e che trova il suo fulcro nei densissimi scambi a proposito di kafka. un dialogo a distanza - se si esclude il breve incontro parigino dell`inverno del 1938 - e non di rado drammatico, intessuto com`e` anche di malintesi, puntute allusioni, eloquenti silenzi, ma che resta una prova convincente delle parole con cui benjamin defini` il suo rapporto con scholem: .

scrive a gor`kij dalla finlandia, dov`era fuggito per evitare l`arresto, viktor sklovskij. e il 15 aprile 1922. a mosca si preparava il processo ai , e sklovskij aveva militato nelle cellule clandestine del partito socialrivoluzionario. . e mentre attende di poter partire per berlino, comincia a scrivere nuove - le piu` ardue, dolorose - memorie del recente passato. nasce cosi` "viaggio sentimentale", titolo che e` un palese e sorridente omaggio a sterne, lo scrittore da lui . la prima guerra mondiale, la rivoluzione d`ottobre e la lotta fratricida che ne segui` - tutto e` raccontato da un testimone che, per nostra fortuna, non ha pretesa alcuna di imparzialita`. e semmai la scrittura, l`inconfondibile e celebrata paratassi sklovskiana (frasi essenziali, brevi, dai legami sintattici e logici ridotti al minimo), a illuminare di verita` il racconto - erratico, digressivo e aberrante come i fatti che cambiarono la storia del xx secolo. grande bricoleur, teorico della letteratura e che riesce, parlando, raccontando, a confondere anche la polizia politica che gli da` la caccia, sklovskij ha scritto con "viaggio sentimentale" il suo libro piu` bello, dove alla sapienza nell`organizzare un materiale ancora caldo, grondante stupore, pieta` e sdegno, si unisce l`abilita` nel fondere due piani - dei fatti e della memoria, della visione e della coscienza morale - sempre intermittenti. e, ancor piu`, un libro indispensabile per chi voglia assistere dal vivo, quasi in presa diretta, alla

la juventus e` un club dalla vita lunga e piena di successi, sia in italia che all`estero, e non e` facile trovare una tifoseria innamorata della propria squadra piu` di quella bianconera. ma la fede calcistica non si costruisce solo con le vittorie e con l`acquisto di campioni: prima di tutto, si fonda sulle storie. come per ogni societa` che si rispetti, l`ultracentenario percorso della vecchia signora e` costellato da un`infinita` di racconti, aneddoti e curiosita` che rimbalzano di continuo da tifoso a tifoso, rafforzando ogni volta l`amore dei sostenitori juventini. storie divertenti, toccanti e particolari, che claudio moretti e stefano discreti hanno raccolto tra le pagine di questo libro. dalla prima partita di altafini ai tortellini di ancelotti, dalla fascia di roberto baggio ai canarini di benetti: una raccolta di preziose gemme di storia bianconera, che nessun fan della juventus deve lasciarsi sfuggire. i dietro le quinte, gli intrighi e i momenti epici che hanno plasmato la leggendaria storia della juventus tra gli argomenti trattati: ancelotti preferiva la coppa, la juve fuori dall`europa, la valigia di anastasi, a maniche corte contro il cane lupo, la doppietta di zoff, allegriout#, il ristorante da 100 euro, i 5 samurai, er gol de turone era bono.

uno degli autori piu` controversi del novecento. a novant`anni dalla sua pubblicazione e a oltre sessanta dalla morte dell`autore, "viaggio al termine della notte" si impone come il romanzo che ha saputo meglio capire e rappresentare il novecento, illuminandone con provocatoria originalita` espressiva gli aspetti fondamentali. , scrisse bernanos quando nel 1932 il romanzo divento` un successo mondiale, suscitando entusiasmi e contrasti feroci. lo , che dura tuttora, e` la profetica lucidita` del suo delirio, uno sguardo che nulla perdona a se` e agli altri, che ha il coraggio di affrontare la notte dell`uomo cosi` com`e`. l`anarchico ce`line, che amava definirsi un cronista, aveva vissuto le esperienze piu` drammatiche: gli orrori della grande guerra e le trincee delle fiandre, la vita godereccia delle retrovie e l`ascesa di una piccola borghesia cinica e faccendiera, le durezze dell`africa coloniale, la new york della , le catene di montaggio della ford a detroit, la parigi delle periferie piu` desolate dove lui faceva il medico dei poveri, a contatto con una miseria morale prima ancora che materiale. totalmente nuovo nel panorama francese ed europeo e` stato poi il modo insieme realistico e visionario, sofisticato e plebeo con cui ce`line ha saputo trasfigurare questa materia incandescente. per lui, in principio, e` l`emozione, il sentimento della vita: di qui l`invenzione di un linguaggio che ha tutta l`immediatezza del quotidiano, capace di dar voce, tra sarcasmi e pieta`, alla tragicommedia di un secolo. questo libro sembra riassumere in se` la disperazione del novecento: e` in realta` un`opera potentemente comica, esilarante, in cui lo spettacolo dell`abiezione scatena un riso liberatorio, un divertimento grottesco piu` forte dell`incubo. oggi il viaggio, nella traduzione ormai classica di ernesto ferrero, scrittore particolarmente attento al dei linguaggi,


"tobino ha voluto riferire l`esperienza di un amore che non e` stato solamente letterario. ha lasciato passare sulla pagina, con una schiettezza estrema, cio` che di dante lo ha piu` riguardato, toccato e messo in discussione. il ritratto che ne e` uscito e` fedele e inedito allo stesso tempo perche` restituisce dante e tobino insieme. proprio come la poesia, che riporta indissolubilmente legate verita` e immagine". (marco balzano)

nella lugubre solitudine di un`antica dimora di campagna il giovane jakob, che dalla morte della madre si rifiuta di parlare e affida a un diario i suoi tenebrosi pensieri, ascolta una voce ultraterrena che sussurra arcani messaggi dal grembo della pietra. verena, l`indifesa infermiera sensitiva che arriva alla villa per prendersi cura di lui, anche lei orfana e anche lei priva di una sicura identita`, cade vittima dello stesso incantesimo maligno. che cosa vogliono i morti dai vivi? qual e` la vera misura del loro potere?

e il 1981: glasgow, un tempo fiorente citta` mineraria, sta morendo sotto i colpi del thatcherismo. agnes bain si aspettava di piu` dalla vita: un tempo bellissima, e` ormai una donna delusa. e quando il marito la lascia, si ritrova con i tre figli in balia di una citta` devastata dalla crisi economica. mentre la donna si rifugia sempre piu` spesso nell`alcol, i figli sono costretti ad abbandonarla, per riuscire quantomeno a salvare se stessi. rimane solo shuggie, il piu` piccolo, da sempre protettore e vittima di agnes. ben educato, esigente, pignolo e un po` snob, e` una creatura completamente fuori luogo nello squallore disperato della glasgow di quegli anni. i figli dei minatori lo prendono di mira perche` gay, gli adulti lo rimproverano e ne sono infastiditi, e lui finisce per convincersi che se fara` del suo meglio per essere "normale" potra` aiutare agnes a fuggire da questa citta` senza piu` speranza. ritratto indimenticabile di una citta`, di una famiglia e di una donna, "storia di shuggie bain" e` soprattutto una struggente, straordinaria storia d`amore, che segna l`esordio potente e indimenticabile di un grande scrittore.

la guerra che devasto` lo stato romano nel 49-48 a.c. raccontata da un grande condottiero. leader cinico e spregiudicato, ma anche razionale e lucido, cesare narra in terza persona i fatti - dall`attraversamento del rubicone alla battaglia di farsalo fino alla vittoria finale in egitto - e le ragioni che lo hanno spinto a , a ricorrere alle armi contro una parte dello stesso popolo romano, per difendere dall`odio del senato e dalle vendette dei nemici la propria dignita`, la propria vita e, soprattutto, le liberta` repubblicane. un di guerra che diventa un avvincente racconto storico di intrighi politici, arbitri privati e lotte intestine per il dominio di roma. con un approfondito commento storico-critico di dionigi vottero. completano il volume la bibliografia, la cronologia, l`indice dei nomi, dei luoghi e dei popoli.

alla estrema periferia di una grande citta` della corea del sud, si estende un`enorme discarica chiamata isola fiorita. e qui che vivono coloro che la metropoli ha emarginato e spinto verso la poverta`, ed e` qui che, negli anni ottanta del secolo scorso, arrivano il quattordicenne occhiapalla, il cui padre e` recluso in un non meglio definito centro di recupero, e sua madre. abitano in una baracca costruita con materiali di scarto e per sopravvivere si aggregano alle migliaia di persone che, suddivise in squadre, setacciano la discarica in cerca di cibo, di materiali riciclabili, di tutto cio` che gli abitanti della citta` hanno messo da parte. ai margini della discarica, un luogo che priva gli individui della loro dignita`, persone che non hanno piu il proprio nome ma solo nomignoli (occhiapalla, pelatino, falco, il barone), esiste un mondo diverso, eredita` di una fase piu antica di isola fiorita, una fantasmagoria di bellezza e natura, dove occhiapalla e il suo nuovo amico pelatino possono rifugiarsi. a metterli in contatto con questa realta` parallela e` lo spirito di un bambino che di tanto in tanto misteriosamente appare e altrettanto misteriosamente scompare fra le nebbie che salgono dalla discarica. sara` questa moderna reincarnazione di un tokkaebi, le leggendarie creature della mitologia e del folclore coreani, a condurre i ragazzi verso un tesoro nascosto che potrebbe consentire loro di cambiare completamente vita. ma forse per gli abitanti di isola fiorita, il riscatto non e` proprio previsto. ambientato negli anni della dura dittatura del generale chun doo-hwan, "tutte le cose della nostra vita" mette in risalto gli esiti del rapido sviluppo economico della repubblica di corea che dall`essere uno dei paesi piu` poveri del mondo divenne una delle nazioni piu` industrializzate. ma il prezzo di questo fu molto alto, tanto in termini di emarginazione economica e sociale, quanto in una dimensione piu strettamente culturale, con l`adesio

questo libro nasce dall`esigenza di favorire l`ingresso della poesia nella vita di ogni giorno, come una sorta di vademecum o vangelo quotidiano, suggerendo riflessioni e risvegliando ricordi, nella convinzione che la bellezza debba sempre restare un faro che illumina, o almeno una luce che offre conforto e compagnia nel cammino quotidiano. in quest`opera di "illuminazione", silvio raffo si avvale del prezioso supporto della sua madrina emily dickinson, che presiede con versi immortali l`incipit di ogni mese.

ercole santia` trascorre l`infanzia ricucendo gli strappi quotidiani della vita. lui e sua sorella asia tirano avanti a stento - con fantasia e caparbieta` - insieme al padre, un personaggio tanto inadeguato quanto innocente; eppure, come tutti, crescono, vanno a scuola, s`innamorano. finche`, all`improvviso, ogni cosa attorno a ercole inizia a crollare. niente sembra in grado di fermare la slavina che lo sta travolgendo, nemmeno viola, la ragazza che da qualche tempo illumina i suoi giorni. convinto che quello di incasinarsi sia un destino scritto nel sangue della propria famiglia, e` sul punto di arrendersi quando viene a sapere che la madre, di cui non ha notizie da anni, abita non lontano da lui. l`incontro con la donna lo mettera` di fronte alla necessita` di reagire compiendo una scelta drammatica. l`unica possibile, forse, se vuole cambiare il proprio destino e proteggere le persone che ama.

un mercoledi` di meta` giugno del 1923 clarissa dalloway, moglie di un deputato conservatore alla camera dei lords, esce per comprare dei fiori per la festa che la sera riunira` nella sua casa una variopinta galleria di personaggi. tra gli altri: peter walsh, l`amante respinto, appena tornato dall`india, e l`amica tanto amata, piu` di ogni uomo, sally seton. per le strade di londra passeggia anche septimus warren smith, il deuteragonista del romanzo. nulla sembra legare i due, se non la citta` di londra. clarissa ha cinquant`anni, e` ricca. septimus ne ha appena trenta, e` povero e traumatizzato dall`esperienza feroce e violenta della guerra, in cui ha perduto non solo l`amico evans, ma ogni pace. eppure i due, senza mai incontrarsi, semplicemente sfiorando gli stessi luoghi, comunicano. con sapienza straordinaria virginia woolf, giunta con questo al suo quarto romanzo, tesse il filo sottile di corrispondenze, echi, emozioni che creano un`opera di grande intensita`. dove un uomo e una donna sconosciuti l`uno all`altra sono accomunati dallo stesso amore e terrore della vita, che li portera`, nell`accettazione (femminile) o nel rifiuto (maschile), ad affermarne comunque l`inestimabile valore.

storia di tre generazioni della potente famiglia catanese degli uzeda di francalanza, di antica origine spagnola, pronta a tutto pur di conservare la supremazia anche nella nuova, contraddittoria italia unita.

nel 1950 avvenne il fatto che ispiro` a mishima questo "padiglione d`oro", che e` del 1958: un giovane accolito buddista, deforme e balbuziente, da` fuoco a uno dei maggiori monumenti dell`arte giapponese, il padiglione di un celebre santuario di kyoto, il kinkakuji, il quattrocentesco tempio zen. la storia di questo clamoroso gesto e` raccontata da mishima con aderenza alla cronaca, ma in modo da assegnare un senso simbolico ossia problematico all`azione del piromane. la chiave dell`ossessione di mizoguchi, mishima la ricerca in quell`attesa quasi magica della grande distruzione che rappresenta il tema profondo di tutta la prima parte del libro fino al giorno della sconfitta bellica del giappone. la calata agli inferi si svolge sul tema di straordinarie, attonite rievocazioni di memorie dell`infanzia. il tema della bellezza suprema del padiglione affonda le sue radici in un`ossessione infantile esorcizzata dallo storpio mizoguchi con un atto che trova giustificazione anche nella dottrina buddista della morte al mondo e della cancellazione del bello in quanto pura apparenza.

pubblicato a puntate nel 1861 sulla rivista "vremja", e` il primo grande romanzo di dostoevskij dopo il ritorno dalla deportazione in siberia. "umiliati e offesi" e` costruito secondo i moduli del romanzo d`appendice in cui colpi di scena, intreccio, estrema inquietudine dei personaggi, tempi narrativi ora bruschi, ora trattenuti, danno vita a una narrazione d`effetto, spesso avvolta nel mistero. l`autore schiera i suoi personaggi su due fronti, secondo una contrapposizione netta tra vizi e virtu`, luce e tenebre. tuttavia, di la` dall`epopea avventurosa, la sua capacita` di soffrire insieme con i singoli personaggi, l`intensita` dei sentimenti che egli infonde, conferiscono una tensione continua a questo romanzo di relazioni impossibili e d`amore.

scritto su commissione in due mesi nell`ottobre 1885 per superare un periodo di difficolta` economiche, questo racconto e` passato in proverbio come una profetica rappresentazione del "doppio", delle scissioni della personalita` di cui e` stato ricco il novecento. ma per fruttero e lucentini la vera controparte di jekyll non e` hyde, con la sua indefinibile mostruosita`, ma utterson, il legale, l`amico di jekyll. questo borghese austero, avaro di parole, poco incline ai sentimenti, incarna il controllo della ragione, in opposizione alle inquietudini faustiane del dottor jekyll, all`oscura fascinazione per un`avventura distruttiva in cui mettera` in gioco tutto se stesso.

. nei "dialoghi" la pratica dei sofisti e di socrate si unisce alla vocazione di platone per il teatro e la loro forma e` parte essenziale del pensiero che vi si incarna, in cui la parola si fa sentire come un avvicinamento approssimativo alla verita`.

nell`immaginario di generazioni di lettori, daisy miller e` il prototipo della ragazza americana in vacanza all`estero. romantica, ingenua, incerta tra due spasimanti, un americano concreto e affidabile e un italiano fascinoso e ambiguo, daisy si espone con candida curiosita` alle dolcezze, alle tentazioni e alle trappole del vecchio continente. il confronto, l`incontro non facile fra i due mondi, l`europa e l`america di fine ottocento, e` al centro di questo popolarissimo romanzo breve: pagine magistrali, che vibrano gia` della forza dell`henry james stilisticamente piu` maturo, la cui scrittura sviscera l`animo umano, esplorandone gli abissi e le tortuosita`. introduzione di jean gooder. con uno scritto di italo calvino.


stendhal fu un profondo conoscitore e ammiratore dell`italia. vi frequento` principi, militari, dame famose, poeti e artisti. questo romanzo, il piu` tipico dei suoi, racconta il nostro paese attraverso le vicende del giovane fabrizio del dongo, incerto tra sogni d`amore e di gloria. sono gli anni di napoleone, di fermenti ideali e di passioni trascinanti: fabrizio va alla guerra ma torna presto in italia dove comincia per lui una lunga stagione di incredibili avventure. famosi gli episodi della battaglia di waterloo, le descrizioni degli intrighi di corte e della prigionia: stendhal riesce a raccontare l`amore, l`eroismo e l`astuzia coinvolgendo i lettori e nello stesso tempo assistendo con animo distaccato allo svolgersi degli eventi, proprio lui che in questo romanzo ha trasfuso ogni sua autentica esperienza di vita.

dal 1890 al 1936, anno della sua morte, luigi pirandello non ha mai smesso di scrivere racconti. le varie raccolte via via pubblicate (che nel 1922 confluiranno, dopo opportune scelte d`autore, nelle novelle per un anno) ne comprendono oltre duecentocinquanta. questa antologia ne propone al lettore trentadue. e una scelta rigorosa, che ambisce offrire una chiave di lettura molto precisa dell`"archivio dell`inventivita`" pirandelliana, all`insegna dei conflitti non risolubili, delle istanze non conciliabili, dei valori contrapposti, che simultaneamente guidano le azioni dei protagonisti di questi racconti. prima fra tutte, la contraddizione, sommersa e profonda, tra la vita e la morte. introduzione, bibliografia, commento a cura di lucio lugnani.