







giovanni paolo ii ha voluto con questo scritto mettersi ?sulla strada di quel fecondo colloquio della chiesa con gli artisti, che in duemila anni di storia non si e` mai interrotto, e si prospetta ancora ricco di futuro alle soglie del terzo millennio?. ?in realta`, si tratta di un dialogo non dettato solamente da circostanze storiche o da motivi funzionali, ma radicato nell?essenza stessa sia dell? esperienza religiosa sia della creazione artistica?.




il volume e` il catalogo della mostra di roma (complesso del vittoriano, 7 ottobre - 4 febbraio 2001).



la storia delle colonie britanniche ha inizio molto prima del 1785, eppure nella scelta dell`arco storico di questo saggio sull`impero vi e` gia`?un preciso valore simbolico. il 1785 e` l`anno in cui comincia in gran bretagna il lungo cammino culturale e politico per l`abolizione della tratta degli schiavi. il 1999 e` l`anno della fine del mandato di nelson mandela come presidente del sudafrica. attraverso dieci capitoli e un epilogo che brulicano di figure storiche ed eventi noti o meno conosciuti, il lettore puo` ripercorrere storia e storie dell`impero che piu` di ogni altro ha legato il proprio nome al fenomeno del colonialismo, tema caldo della riflessione storiografica degli ultimi anni. luigi bruti liberati affronta i fatti di questi due secoli relativi ai territori dell`impero britannico con una vena narrativa senza mai trascurare la documentazione rigorosa mirando a conquistare lettori comuni e non solo studiosi. ogni capitolo e` accompagnato da riferimenti a saggi storici, letteratura e cinema, per continuare il viaggio oltre queste pagine.




prendere la propria vita e andare - per capire se stessa, trovare un futuro, non scendere piu` ma restare. sono questi i motivi per cui, una mattina di maggio, beatrice lascia torino per trasferirsi tra le montagne. quelle montagne che, ne e` certa, sono donne anche se spesso recano nomi maschili. donne come lei, che appena arrivata al rifugio del barba, un uomo burbero dal passato misterioso, si sente respinta, in quanto fumna e strangera. marta aidala ha il coraggio di una voce limpida che lascia parlare i gesti e gli accadimenti, i rumori del bosco, gli odori, la luce di un cielo alto sopra le cime. e sa raccontare nei dettagli piu` concreti una nuova epica, quella di una ragazza che va dietro alla propria liberta` nonostante le esitazioni e le paure, una ragazza che cerca se stessa nei sentieri e tra gli uomini di montagna, in un mondo che sente suo anche se le vecchie tradizioni la guardano con diffidenza. con timore e curiosita`, come la guarda elbio, il giovane malgaro con cui beatrice instaurera` un legame profondo, fatto di ritrosie e slanci, in quell`intimita` fragile e struggente che c`e` tra due persone che si specchiano e si riconoscono. quando l`estate finisce beatrice pero` decide di non seguire elbio a valle, rimane invece assieme al barba in rifugio, luogo che ora, forse, sente di poter chiamare casa. ma l`inverno senza neve le rivelera` una montagna inaspettata, spingendola a rimettere tutto in discussione, e interrogandola ancora una volta sul suo futuro, sulla persona che vuole essere e sui luoghi a cui sente di appartenere. "