
a tokyo, nei primissimi anni novanta - gli anni della immobiliare -, impazzano i procacciatori d`affari e crescono i grattacieli. non dappertutto, pero`. nella zona di shinjuku ci sono soprattutto alberghi a ore in rovina e gatti. nel cuore di shinjuku c`e` goldengai, un gruppo di isolati che risale ai , con piu` di duecento piccoli bar l`uno accanto all`altro. e un mondo di ruderi e lanterne colorate quello in cui si aggira yama, aspirante sceneggiatore, autore di quiz per la televisione, daltonico. quando entra per la prima volta al kalinka, un localino stretto e lungo dove i clienti abituali ingannano il tempo facendo scommesse sui gatti che faranno capolino alla finestra, yama si ritrova in una . gomito a gomito, al bancone bevono un bassista rock, una dominatrice di un club sadomaso, un regista, un , un ex carcerato, un uomo vestito di paillette. dietro il bancone lavora yume, che arrostisce spiedini e peperoni. come molti dei suoi clienti, yume sembra un po` sfasata: ti guarda con un occhio solo, non sorride mai, e sembra sapere molte cose sui gatti del quartiere. intrigato dal mistero - dove si incontrano, yume e i gatti? -, combattuto tra la perenne sensazione di smarrimento e gli impulsi creativi, yama cerca di trovare una strada che faccia per lui. lungo il cammino si mettera` nei guai col suo datore di lavoro, si cimentera` nella poesia, si lascera` cullare dalle luci di goldengai. e, proprio quando sentira` sbocciare un fiore dentro di se`, vedra` un luogo magico scivolare via come sabbia, portandosi dietro una ragazza dagli occhi sfuggenti e forse un`intera epoca della vita.

"praticamente, si tratta di un compleanno di quelli importanti. sono passati venticinque anni da quando la comparsa sulla scena letteraria del romanzo che avete tra le mani ha rovesciato un bel po` di preconcetti. cinque lustri sono trascorsi da quando hanif kureishi, gia` candidato all`oscar per la sceneggiatura di `my beautiful laundrette`, ci ha fatto conoscere e praticamente regalato il suo protagonista karim, diciassettenne, ribelle, spiritoso, mezzo indiano e mezzo no, e `vero inglese, piu` o meno` come lui stesso dice. `il budda delle periferie`, romanzo d`esordio, racconto di formazione quasi picaresco, documento sociale e politico, e praticamente essenziale abbecedario della cultura pop-rock, con la sua irriverenza e la sua sfrontatezza continua da allora a incantarci. pochissimi romanzi - con la lettura dei quali siamo in qualche modo diventati diversi e probabilmente migliori - hanno questo potere, di conservare intatta la loro forza e la loro magia nel tempo. se non lo avete ancora fatto, seguite le avventure e i pensieri di questo ragazzo, che vi trascineranno in un mondo che non conoscete ne` vi aspettate. se lo avete gia` letto, incrociando di nuovo queste righe scoprirete che karim ha ancora la scandalosa e spregiudicata liberta` di allora, e che voi stessi siete cambiati, ma siete ancora quelli che eravate, `piu` o meno`."

i funerali di berlinguer e la scoperta del piacere di perdere, il rapimento moro e il tradimento del padre, il coraggio intellettuale di parise e il primo amore che muore il giorno di san valentino, il discorso con cui bertinotti cancello` il governo prodi e la resa definitiva al gene della superficialita`, la vita quotidiana durante i vent`anni di berlusconi al potere, una frase di craxi e un racconto di carver... se e` vero che ci mettiamo una vita intera a diventare noi stessi, quando guardiamo all`indietro la strada e` ben segnalata, una scia di intuizioni, attimi, folgorazioni e sbagli: il filo dei nostri giorni. francesco piccolo ha scritto un libro che e` insieme il romanzo della sinistra italiana e un racconto di formazione individuale e collettiva: sara` impossibile non rispecchiarsi in queste pagine (per affinita` o per opposizione), rileggendo parole e cose, rivelazioni e scacchi della nostra storia personale, e ricordando a ogni pagina che tutto ci riguarda. "un`epoca quella in cui si vive - non si respinge, si puo` soltanto accoglierla".

quando l`esplosione accidentale di una bomba a mano sepolta in giardino lo rende cieco, richard hermantier, magnate dell`industria abituato a dettare legge e a incutere rispetto con una semplice occhiata, si trova costretto a trascorrere un mese di convalescenza nella sua villa in vandea: un mese soltanto, ma cruciale, perche` la fabbrica di lampadine che gestisce con piglio feroce si prepara al lancio di un prototipo destinato a rivoluzionare il mercato. in attesa di tornare al comando, hermantier non potra` che affidarsi alle persone che gli stanno accanto: la moglie christiane, , l`affascinante quanto irresponsabile fratello maxime e hubert, il suo socio in affari, un uomo . ma l`incidente che gli ha cucito per sempre le palpebre ha minato irrimediabilmente anche la sua sicurezza, e a poco a poco, nell`implacabile calura estiva, i contorni della realta` si fanno incerti. puo` davvero dare credito ai suoi sensi, ai ricordi, a quello che gli viene raccontato? ancora una volta la ci regala una storia della stessa materia di cui sono fatti gli incubi, che trascina il lettore in un labirinto senza via di fuga dove nulla e` come appare - dove la verita` rimane acquattata nell`ombra, a portata di mano ma impossibile da raggiungere.

"il messaggio dell`imperatore" e` la prima e piu` celebre raccolta di racconti di kafka che sia apparsa in italia. il volume contiene i seguenti testi: "la condanna" "la metamorfosi" "il nuovo avvocato" "un medico condotto" "in galleria" "una vecchia pagina" "sciacalli e arabi" "una visita nella miniera" "il prossimo villaggio" "il cruccio del padre di famiglia" "undici figli" "un fratricidio" "un sogno" "una relazione accademica" "nella colonia penale" "primo dolore" "una donnina" "un digiunatore" "josefine la cantante" "la costruzione della muraglia cinese" "intorno alla questione delle leggi" "lo stemma della citta`" "delle allegorie" "la verita` su sancio pancia" "il silenzio delle sirene" "prometeo" "il cacciatore gracco" "il colpo contro il portone" "un incrocio" "il ponte" "piccola favola" "una confusione che succede ogni giorno" "il cavaliere del secchio" "una coppia di coniugi" "il vicino" "la tana" "la talpa gigante" "indagini di un cane".

"`la confessione` e` l`opera che spezza esattamente in due la vita creativa di lev nikolaevictolstoj separando nettamente il `primo` dal `secondo` tolstoj, ossia quello precedente e quello posteriore alla conversione. composto tra il 1879 e il 1882, dopo `anna karenina` e prima della `sonata a kreutzer` e di `resurrezione`, questo piccolo libro segna meglio di ogni altro il momento della conversione del grande scrittore. anche se nelle posteriori opere religiose [...] tolstoj si sforzera` di definire piu` esattamente l`essenza della propria fede, e` senza dubbio nella `confessione` che le motivazioni del rivolgimento che divide cosi` nettamente la vita dello scrittore sono esposte nel modo piu` preciso e anche piu` convincente. nelle opere religiose successive si avverte, infatti, soprattutto lo sforzo di sistematizzare il pensiero, di trarre conclusioni, di convincere e fare opera di apostolato della nuova fede. nella `confessione` invece, pur nella convinzione che il racconto delle proprie esperienze possa essere utile al lettore, tolstoj si preoccupa soprattutto di rendere nel modo piu` autentico e immediato il corso dei suoi pensieri e dei suoi sentimenti, senza mai sacrificare la sincerita` e l`immediatezza ad esigenze sistematiche o al desiderio di convincere." (dalla postfazione di gianlorenzo pacini)

la "vita nova" si caratterizza per un`apparente linearita` e limpidezza che si e` soliti far coincidere con la narrazione dell`amore tutto ideale di dante per beatrice nella forma mista di prosa e di versi, di realta` e di finzione. ma dietro questa superficie rassicurante si nasconde uno dei testi piu` problematici della produzione dantesca: le immagini nitide e levigate delle donne gentili contengono infatti il consuntivo di un ormai concluso apprendistato poetico assai vario, l`affrancamento dai capiscuola della generazione precedente, italiani e provenzali, e la promozione di dante a poeta che rinnova in modo del tutto originale la visione dell`amore, tema per eccellenza delle nuove letterature volgari europee.

proclama manganelli nell`affrontare la pittura del pitocchetto. in effetti, sarebbe arduo ravvisare in lui la serieta` benpensante dello specialista: diffida dei musei, frutto di ; dichiara che allestire una pinacoteca ; e lascia trapelare che ai quadri, riflesso della del mondo, preferisce talora i disegni, appartenenti . ma non ci si deve ingannare: l` autorizza a essere imprecisi, emotivi, irresponsabili - esattamente cio` che permette alla critica di condividere la natura misteriosa, elusiva, notturna della letteratura. non a caso nel 1977 manganelli ha precisato che . i saggi qui riuniti saranno allora letteratura generata dall`arte - o meglio dalle arti, visto che le sue predilezioni si estendono dalle statue stele lunigianesi, , all`amata pittura del seicento e agli amici come toti scialoja, fino agli ex voto e alle libellule-mascotte di lalique, numi tutelari del viaggio. e proprio in quanto letteratura, svincolata da gravami disciplinari, questi scritti riescono a sovvertire ogni idea sull`arte e a insegnarci una nuova grammatica della visione. come quando, a proposito dei mangiatori di patate di van gogh, leggiamo: .

il 30 luglio 1912 si spense in giappone l`imperatore meiji. nei giorni successivi, durante i solenni funerali di stato, il generale nogi, in un atto di junshi, di accompagnamento del proprio signore nella morte, si uccise insieme con la propria moglie. i due eventi luttuosi scossero profondamente il giappone del tempo. scompariva, infatti, con l`imperatore, non soltanto l`epoca cui il sovrano aveva dato il nome, ma l`intero mondo racchiuso esemplarmente nel gesto del generale: l`universo della tradizione e degli antichi costumi nipponici. due anni dopo, natsume so?seki pubblico` kokoro (il cuore delle cose), l`opera che e` oggi unanimemente riconosciuta come il suo capolavoro, il romanzo in cui si affaccia per la prima volta, nella moderna letteratura giapponese, il malinconico sentimento della fine, del tramonto del cuore stesso delle cose. protagonista dell`opera e` il , un uomo che nella solitudine e nel distacco dal mondo cerca la via per accedere a se` stesso. il prezzo, tuttavia, da pagare per essere nati in un tempo saturo di , e` davvero alto. come a segnalare la perdita totale dell`identita`, nessuno dei personaggi ha, in questo romanzo, un nome. ne` il giovane studente che, nella prima parte, descrive il proprio incontro con il maestro, ne` quest`ultimo o sua moglie e neppure l`amico morto indicato semplicemente come k. tutti i legami, inoltre, anche quelli piu` sacri, sono infranti. il cuore delle cose, tuttavia, non e` soltanto la struggente narrazione della fine di un`epoca, poiche` indica anche una via di salvezza nel tempo in cui gli antichi de`i sono fuggiti: la prospettiva di un`esistenza dove le passioni umane sono filtrate da un superiore distacco che ne attenua le asperita` e le rende piu` universali.

il bardo thodol fu composto dal grande maestro padma sambhava, nell`viii o nel ix secolo, per i buddhisti indiani e tibetani. venne in seguito nascosto per un`era a venire e ritrovato solo nel xiv secolo dal noto karma lingpa. il libro interpreta le esperienze dello stato intermedio (in tibetano bardo), di solito riferito alla condizione tra la morte e la rinascita. bardo indica la condizione intermedia (i tibetani distinguono sei stati intermedi: l`intervallo tra la morte e la rinascita, tra il sonno e la veglia, tra la veglia e , e i tre stati intermedi durante il processo di morte-rinascita), mentre le parole thos grol significano che l`insegnamento offerto da questo libro non appena lo si o , offrendo alla persona che affronta lo stato intermedio una comprensione cosi` chiara e profonda da non richiedere una riflessione prolungata.

questo romanzo multiforme e` costruito intorno al diario di un giovane rivoluzionario filippino, raymundo mata, coinvolto, a fine ottocento, nei moti di liberazione del suo paese dalla dominazione spagnola. la sua e` una testimonianza non sempre attendibile. ai fatti storici si affianca il racconto di un ragazzo come molti, anche se a volte piuttosto eccentrico, dall`infanzia agli studi a manila, tra amori e passioni, colpi di testa e bizzarrie. il diario, nel contempo, e` uno squadernato documento di apprendistato e clandestinita`, tra fatti e finzione, che racconta le vicende della rivoluzione filippina. tra episodi storici, crimini efferati e un autentico culto degli eroi - uno su tutti, il padre putativo del patriottismo filippino, jose` rizal - la scrittrice gina apostol accompagna il lettore in un`analisi divertente e spietata della grande storia di un paese lontano, cui si intrecciano le vicende personali e i sentimenti di un uomo come tanti. il diario di raymundo, in un`operazione metaletteraria e poliglotta, e` arricchito da un sorprendente paratesto. tra prefazioni, note a pie` di pagina e glosse, tre personaggi - una traduttrice, una psicanalista e un`accademica - commentano il testo originale e lo arricchiscono vitalmente. e un battibecco comico tra chiosatori che gina apostol mette in scena, sotto l`egida di nabokov, borges e bola?o, donando nuova energia alla metaletteratura postmoderna.

"mr. hyde non era mai stato fotografato e le pochissime persone in grado di descriverlo ne offrivano descrizioni molto diverse, come spesso accade agli osservatori improvvisati. c`era solo un punto su cui tutti quanti erano concordi, ed era sul senso ossessionante di una deformita` incerta, inspiegabile, che l`uomo fuggendo lasciava dietro di se`, nello sguardo di chi lo vedeva." un classico del mistero e dell`orrore, che esplora le oscure profondita` della natura umana e l`imprevedibilita` degli individui. eta` di lettura: da 9 anni.

e il 1838 quando la ibis, una goletta inglese a due alberi, giunge alla foce del gange, per dedicarsi a uno dei traffici piu` lucrosi dell`impero britannico: il commercio di , di . a bordo, vi e` la ciurma piu` incredibile che sia dato incontrare nelle acque del pacifico: un gruppo di lascari, i leggendari marinai che parlano una lingua tutta loro. nel suo avventuroso viaggio, la goletta trasporta un`umanita` davvero straordinaria: il figlio di una schiava liberata del maryland; un raja in rovina; una vedova che non esita a infrangere i sacri riti della tradizione hindu; un uomo che vuole erigere un tempio alla donna che ha amato. mano a mano che i legami con le origini si affievoliscono e i contorni delle vite precedenti sbiadiscono, tutti, sulla ibis, equipaggio e passeggeri, cominciano a sentirsi , uniti da una comunanza che oltrepassa continenti, razze e generazioni.

dalla nascita palermitana alla formazione torinese, fino al definitivo trasferimento a roma, sandra petrignani ripercorre la vita di una grande protagonista del panorama culturale italiano. ne segue le tracce visitando le case che abito`, da quella siciliana di nascita alla torinese di via pallamaglio - la casa di "lessico famigliare" - all`appartamento dell`esilio a quello romano in campo marzio, di fronte alle finestre di italo calvino. incontra diversi testimoni, in alcuni casi ormai centenari, della sua avventura umana, letteraria, politica, e ne rilegge sistematicamente l`opera fin dai primi esercizi infantili. un lavoro di studio e ricerca che restituisce una scrittrice complessa e per certi aspetti sconosciuta, cristallizzata com`e` sempre stata nelle pagine autobiografiche, ma reticenti, dei suoi libri piu` famosi. accanto a natalia - cosi` la chiamavano tutti, semplicemente per nome - si muovono prestigiosi intellettuali che furono suoi amici e compagni di lavoro: calvino appunto, giulio einaudi e cesare pavese, elsa morante e alberto moravia, adriano olivetti e cesare garboli, carlo levi e lalla romano e tanti altri. perche` la ginzburg non e` solo l`autrice di un libro-mito o la voce - corsara quanto quella di pasolini - di tanti appassionati articoli che facevano opinione e suscitavano furibonde polemiche. narratrice, saggista, commediografa, infine parlamentare, natalia e` una "costellazione" e la sua vicenda s`intreccia alla storia del nostro paese (dalla grande torino antifascista dove quasi per caso, in un sottotetto, nacque la casa editrice einaudi, fino al progressivo sgretolarsi dei valori resistenziali e della sinistra). un destino romanzesco e appassionante il suo: unica donna in un universo maschile a condividere un potere editoriale e culturale che in italia escludeva completamente la parte femminile. e donna vulnerabile, e innamorata di uomini problematici. a cominciare dai due mariti: l`eroe e cofondatore della einaudi, leone ginzburg, che s

. e proprio da qui, dalle sue esperienze personali, da quella nel senso piu` ampio e profondo che siri hustvedt parte per una sorprendente esplorazione attraverso il mondo delle arti e l`universo delle scienze, alla ricerca di quello che c`e` alla base del nostro modo di pensare, di agire, di amare. dalle figure femminili che hanno avuto un ruolo centrale nella sua vita - la nonna paterna tillie, protagonista di tanti ricordi d`infanzia, la madre ester, di cui ha amato ogni sfaccettatura, la figlia sophie - alle ideali madri artistiche, come djuna barnes, che l`hanno accompagnata negli anni della formazione; dalla riflessione sul concetto stesso di maternita` all`interno di una cultura plasmata dal patriarcato a una fine analisi delle ragioni che si celano dietro la misoginia; dal mistero che lega indissolubilmente il lettore a un libro come cime tempestose alla magia delle mille forme della finzione letteraria; dalla fugacita` della percezione dell`arte negli occhi di chi la osserva a un`affascinante panoramica delle opere di louise bourgeois. i venti saggi di madri, padri e altri toccano alcune delle tappe piu` importanti del sapere umano - letteratura, filosofia, storia, antropologia, critica d`arte, teoria politica, psichiatria, psicoanalisi, neuroscienze, embriologia, epigenetica - dando vita a uno straordinario viaggio intellettuale e simbolico, personale e insieme universale.

nella citta` degli angeli di angelico non c`e` nulla, la linea di confine che separa il crimine dalla legge e` completamente svanita e i poliziotti sono marci quanto i criminali, e forse anche di piu`. il romanzo che ha rivoluzionato il genere noir aprendogli le porte del nuovo millennio. ed exley, bud white e jack vincennes sono tre anime in pena in quella bolgia che e` il dipartimento di polizia di l.a. all`inizio degli anni `50. ed a prima vista sembra un ragazzo pulito, che vuole fare il suo dovere; bud e` il classico sbirro cattivo che si diverte a fare retate ai festini delle celebrita` di hollywood e a prendere mazzette per non spifferare tutto; mentre jack e` un uomo tormentato dai fantasmi violenti del suo passato. il caso di un pestaggio a sangue in cella, opera di agenti ubriachi, svelera` gli sporchi segreti su cui si fondano le loro carriere di detective, trascinandoci in una spirale di morte, potere e corruzione. un gorgo da incubo in cui nessuno, vittime e aguzzini, puo` dirsi pulito e dal quale nessuno e` sicuro di poter uscire vivo.

bui, discendente dei colonizzatori di kjalarnes, e` un ragazzo poco promettente: ribelle e testardo, non vuole saperne di offrire sacrifici agli de`i e, quando e` messo al bando per empieta`, non solo da` fuoco al tempio pagano, ma continua a girare . la semplice frombola che porta legata in vita si rivela pero` un`arma terribile, e bui, grazie anche alle arti arcane della madre adottiva esja, riesce a sottrarsi alle ire dei signori locali e a fuggire in norvegia, dove per aver salva la vita lo aspetta una prova giudicata impossibile: dovra` introdursi nell`introvabile regno di dofri, sovrano dei giganti, e ottenere la sua preziosa scacchiera. stavolta ad aiutarlo e` la figlia di dofri, della quale si innamora. e dopo essersi separato da lei torna carico di onori e ricchezze in islanda, dove si stabilisce come signore della sua contrada di origine. ma qualche anno dopo il destino bussa alla porta: e` il figlio jokull, avuto dalla principessa dei giganti e venuto a reclamare la sua eredita`. esempio di tardomedievale, la storia di bui andri?sson tende a sfumare il passato storico della terra del ghiaccio nel leggendario e nel fantastico, intrecciando i temi classici della colonizzazione d`islanda, della faida e della tensione tra paganesimo e cristianesimo a quelli della `quest` eroica, della sfida impossibile e della lotta contro esseri soprannaturali. e le avventure del figlio di bui narrate nel suo seguito (racconto di jokull buason) virano piu` decisamente verso il fiabesco e l`esotico, tra terre selvagge di groenlandia, temibili orchesse e anelli magici, costruendo un altro pezzetto di quel lungo arco che congiunge la tradizione orale di cui le saghe si nutrirono al gusto del lettore moderno.

"il protagonista di questo libro si chiama qfwfq. altro non si sa, non e` nemmeno detto che sia un uomo ...quanti anni ha? dato che non c`e` avvenimento di milioni o miliardi di anni fa cui non abbia assistito, si deve calcolare che ha piu` o meno l`eta` dell`universo. basta che il discorso tocchi di sfuggita l`accensione delle galassie o l`estinzione dei dinosauri, la formazione del sistema solare o i cataclismi geologici, ed eccolo saltar su a raccontare che c`era anche lui. le varie teorie cosmogoniche trovano nel vecchio qfwfq un testimone fin troppo volenteroso: pronto di volta in volta ad avallare con le sue memorie d`infanzia o di giovinezza ipotesi contraddittorie o addirittura opposte. qfwfq e` una voce, un punto di vista, un occhio (o un ammicco) umano proiettato sulla realta` d`un mondo che pare sempre piu` refrattario alla parola e all`immagine." (italo calvino)

questa raccolta di racconti, pubblicata nel 1957, e` l`ultima opera che camus pubblico` prima di morire improvvisamente nel 1960. pervasi da un senso di insoddisfazione, solitudine e fallimento i protagonisti di queste storie, ambientate nei luoghi piu` disparati, dall`algeria a parigi al brasile, attraversano la vita, ovvero "l`esilio", nel vano tentativo di raggiungere "il regno", quella dimensione fatta di felicita`, verita` e solidarieta`.

nell`incantata, effervescente parigi degli anni trenta, precisamente nel 1934, viene pubblicato da un piccolo editore un libro intitolato "tropico del cancro": sara` la miccia di uno scandalo morale e di un`insurrezione letteraria che attraversera` tutto il secolo. negli ambienti piu` conservatori si parla di pornografia, nei caffe` avanguardisti si inneggia alla rivoluzione: la verita` e` che "tropico del cancro" e` uno dei grandi capolavori della letteratura novecentesca, un romanzo autobiografico insostituibile per la forza e la fluidita` del suo linguaggio, la potenza del suo immaginario, la vivida resa degli ambienti e dei caratteri. e lo stesso miller a parlarci di se` in prima persona, a raccontarci dei suoi amici, dei miseri eppure vibranti quartieri che attraversano e vivono. di ubriachezza in ubriachezza, di donna in donna, di rissa in rissa, di illuminazione in illuminazione. con una scrittura travolgente e fluviale, che trasfigura ogni evento delle piccole, eccezionali vite che sono le vite di tutti noi, facendole diventare un`epica nuova, l`epica dell`essere umani, un`epica che cantiamo tutti ritrovando in noi la sete di liberta` di questo scrittore. con contributi di mario praz.

nato nel xvii arrondissement da genitori originari del sud degli stati uniti, in bilico fra due lingue e due culture, julien green ha fatto di parigi la sola vera patria, oggetto di una amorosa contemplazione e di una stupefatta tenerezza. nessuno meglio di lui poteva dunque non gia` raccontarci le eclatanti meraviglie di cui vanno a caccia i turisti, ma svelarci un`anima che non si lascia cogliere facilmente, una citta` segreta e inaccessibile che disposti a girovagare senza problemi di tempo, e quella inesplicabile qualita` che di fronte alla piu` umile delle immagini, come la , ci fa dire senza esitazione: . una qualita` che julien green, grazie al suo contagioso amour fou, riesce miracolosamente a trascrivere, a raffigurare con le parole, convincendoci che non vale la pena di cio` che soltanto parigi sa offrirci ogni giorno .

un terzo delle terre emerse e` costituito da deserti, in gran parte desolati e inospitali. perche` un ambiente cosi` ostile ci affascina da sempre? quali corde profonde fa risuonare in noi il luogo metafisico per eccellenza, dove terra e cielo si confondono, dove la vita umana e` appesa a un filo? animato dallo spirito di avventura dei grandi esploratori del passato, e spesso armato dei loro libri per ripercorrerne le tracce, william atkins ci conduce alla scoperta di un mondo che e` tanto interiore quanto fisico. e mentre ci offre il resoconto di sette viaggi compiuti nelle regioni desertiche piu` remote, meravigliose e spietate al tempo stesso - dal quarto vuoto dell`oman al victoria australiano, dal deserto del gobi a quelli degli stati uniti -, ne descrive l`ecosistema, la geologia, la flora e la fauna, i popoli che li abitano e la storia che li ha modellati, dalle trivellazioni petrolifere ai test nucleari, fino agli odierni raduni hippie. ma atkins non e` soltanto un trascinante narratore di viaggi: il deserto e` qui esplorato anche come strumento di connessione profonda con noi stessi e con la natura, manifestazione ultima dell`immobilita` e del silenzio. una visione che del deserto trasmette tutta l`immensita` - e ci ricorda che, anche in un mondo dove ogni paesaggio e` disponibile con un click, avventura e scoperta, solitudine e isolamento sono ancora possibili.

la storia della passione, mai appagata e mai sopita, del giovane fre`de`ric moreau per madame arnoux e` la rappresentazione universale dell`amore possibile, intravisto e sognato. e non vissuto.

sathya narayana raju, nato il 23 novembre 1926 in un piccolo villaggio dell`andra pradesh, a quattordici anni ha affermato di essere la reincarnazione di sai baba di shirdi, e ha preso il suo nome. conosciuto dunque come sai baba a livello mondiale, ha affascinato e continua ad affascinare milioni di devoti grazie al suo messaggio d`amore e di servizio verso il prossimo. i suoi insegnamenti si fondano sulla riscoperta della divinita` insita in ogni uomo, sull`unita` delle religioni e delle discipline spirituali, concepite come strade differenti verso un unico dio, sull`importanza della pratica di verita`, amore, pace, rettitudine e non violenza: la via per la ricerca spirituale. questa biografia esamina la figura di questo maestro vivente contestualizzandola nello scenario indiano nel quale si muove, tenendo conto dei testi sacri cui ha attinto, della cultura nella quale e` cresciuto. grazie all`analisi di una moltitudine di fonti, tra le quali i discorsi pronunciati da sai baba dal 1935 a oggi, i testi vedici e i purana, l`autore chiarisce numerosi dei punti controversi della sua vita e fa luce sull`importanza del suo messaggio per i ricercatori spirituali di tutto il mondo.

la metropoli di new crobuzon si estende al centro di un mondo sbalorditivo. umani, mutanti e razze arcane si accalcano nell`oscurita` fra le ciminiere, lungo fiumi indolenti alimentati da rivoli innaturali, tra fabbriche e fonderie che pulsano nella notte. per piu` di mille anni il parlamento e la sua brutale milizia hanno governato su una moltitudine di operai e artisti, spie e maghi, ubriachi e prostitute. ma uno straniero e` giunto con le tasche piene d`oro e ha imposto una richiesta inverosimile, scatenando l`incredibile. la citta`, l`immensa capitale, la sterminata new crobuzon cade in preda a un terrore sconosciuto: il destino di milioni dipende da un gruppo di emarginati in fuga da legislatori e signori del crimine. il paesaggio notturno diviene un territorio di caccia, mentre le battaglie infuriano all`ombra di costruzioni immense e bizzarre. una resa dei conti e` prevista nel cuore della citta`, nello smisurato edificio che si chiama perdido street station. ormai, per chiunque viva a new crobuzon, e` troppo tardi per scappare...

e tempo di rivolte e rivoluzioni, conflitti e intrighi. new crobuzon sta cadendo a pezzi. da un lato la guerra contro l`arcana, oscura citta`-stato di tesh, dall`altro i ribelli che si aggirano per le strade portando la metropoli sull`orlo della rovina. nel mezzo dei disordini, una misteriosa figura mascherata incita a una nuova forma di ribellione, mentre tradimenti e violenze si manifestano in luoghi inconsueti. per sfuggire al caos un piccolo gruppo di rinnegati e` fuggito dalla citta` e ha attraversato terre straniere, alla ricerca di una speranza perduta, di una leggenda immortale. cosi`, nelle tragiche ore in cui sangue e orrore dilagano a new crobuzon, si diffonde una voce: sta giungendo il momento del concilio di ferro.

il secondo volume della raccolta completa dei romanzi di eymerich: intelligentissimo e spietato, arguto, coraggioso ma pieno di fobie, capace di sconfiggere demoni e mostri ma anche di sterminare chiunque si opponga al suo fondamentalismo. nicolas eymerich, l`inquisitore generale d`aragona creato dalla penna di valerio evangelisti e protagonista di un ciclo di romanzi che fondono fantascienza, poliziesco, thriller, romanzo storico, gotico e horror, e` un integralista determinato a reprimere quanto si oppone all`unico ordine che ritiene concepibile, quello della chiesa. lo fa con ogni mezzo, ed e` pronto a distruggere tutto cio` che non si omologa alla sua visione del mondo. non vuole sconfiggere i suoi avversari - si tratti di creature mostruose fantastiche, come zombie, golem o lupi mannari, oppure di ribelli all`ideologia, gli eretici. vuole annientarli. e con loro eliminare il ricordo, ogni traccia della loro esistenza, cancellare i loro simboli, bruciare i loro libri. eymerich conosce bene il dettato del grande fratello orwelliano secondo cui . e anch`egli vuole imporre il proprio immaginario, la propria visione del mondo su ogni pensiero divergente. la storia sembra dargli ragione. eppure la disobbedienza persiste. e proprio nel primo romanzo qui raccolto, "metallo urlante", nascera` un personaggio destinato a dimostrare che ribellarsi e` possibile, ed e` giusto: pantera, la falla nel sistema a cui spetta un grandioso destino.

"non vogliamo vendere l`islanda!" reykjavik, fine anni `40, il paese e` appena uscito dalla guerra ottenendo finalmente l`indipendenza, ma gli usa, con un`allettante offerta, ne chiedono un pezzo per una base nato. il popolo grida, il governo complotta, gli americani premono, quando in citta` arriva la giovane ugla, una candide contadina, discendente diretta delle eroine delle saghe che ancora popolano le sue lontane valli del nord, armata del fascino e della freschezza del "prodotto naturale", ma anche di allegria e sano buon senso, e decisa a trovare il suo posto indipendente nella vita. e lei che racconta le sue avventure quando entra come governante in casa del deputato arland, con un harmonium come unico bagaglio: la sua educazione sentimentale in una luccicante societa` da operetta, tra cene segrete e sedute spiritiche, faccendieri arricchiti, figli di papa` allo sbando, politici che giurano oggi quello che rinnegheranno domani, ma anche nel mondo sotterraneo delle cellule comuniste e di un organista filosofo che predica la vera rivoluzione, l`anarchia dell`arte e la liberta` del pensiero. scritto nel 1947 anticipando la realta`, censurato dall`europa della guerra fredda, "la base atomica" rimane un romanzo di sorprendente attualita` che, come sempre in laxness, non si lascia etichettare; una denuncia politica e sociale che affronta l`emancipazione della donna, della cultura e di un`islanda proiettata nel futuro con le sue forti radici nel passato.

arrivato a parigi per un incontro atteso da troppo tempo, il vecchio ossyan guarda alla sua vita e, come in una moderna mille e una notte, affida a un misterioso ascoltatore il racconto delle sue avventure. cresciuto a beirut, ultimo discendente di una nobile famiglia ottomana, viene educato in uno spirito liberale e insofferente verso i pregiudizi razziali. ossyan si trasferisce per gli studi in francia dove, durante la lotta eroica per liberare il paese dai nazisti, conosce clara, un`ebrea di cui si innamora perdutamente. insieme a lei decide di vivere la sua personale rivoluzione: lui, un musulmano, sposa una ragazza ebrea proprio quando il mondo intero sembra rassegnato a vedere la violenza dividere per sempre le due culture. i casi della vita e il corso della storia metteranno a dura prova la loro scelta: privati di un futuro insieme, delle gioie piu` semplici, cosa rimane loro? un amore in sospeso, un amore quieto ma, forse, piu` potente della storia.

l`antologia palatina e` il deposito finale della grande lirica greca. adunata a piu` riprese tra i secoli dell`impero romano e il medioevo, comprende nei suoi sedici libri centinaia di autori e migliaia di epigrammi, sparsi in un arco di tempo che va dalla grecia arcaica ai cristiani e all`impero bizantino, ed ha nell`eta` ellenistica il suo momento di maggior forza.

baldassarre embriaco e` l`erede di una famiglia di librai che, proveniente da genova, si e` stabilita nella cittadina di gibelleto, nel levante musulmano, trovando terreno fertile per i loro affari. dopo la recente morte del padre tommaso, ora tocca a baldassarre gestire il negozio di famiglia e fare fronte alle richieste dei suoi clienti. anche alle piu` strane, come quella di un libro miracoloso al cui interno verrebbe rivelato il centesimo nome di allah. un volume in grado di compiere miracoli e salvare chi lo possiede persino dall`apocalisse, che alcuni prevedono imminente, mancando pochi mesi al fatidico 1666, l`anno della "bestia". baldassarre, uomo colto e raffinato, e` scettico a riguardo ma, quando un misterioso mendicante gli dona un libro che sembra proprio il testo tanto ricercato, inizia a dubitare delle sue certezze e, quando e` costretto a venderlo a un cliente ricco e potente, decide che deve recuperarlo per poterne svelare il mistero. inizia cosi` un lungo e avventuroso viaggio che conduce il protagonista - accompagnato dai due nipoti e da una donna di cui si e` invaghito - attraverso tutto il mediterraneo e ancora piu` in la`, fino all`antica patria.

"tentazione" e` stato definito dai critici americani : come dire, un po` oliver twist, un po` grand hotel. in realta`, tutto quello che potrebbe esserci di patetico nell`infanzia del piccolo be`la, abbandonato dalla madre nelle grinfie di un`orribile virago, e` costantemente contraddetto dal tono del narratore, la cui ironia non viene meno neanche nei momenti piu` difficili. e quando infine, a quattordici anni, be`la raggiungera` la madre, anche sopravvivere nella budapest degli anni venti, e poi degli anni trenta, si rivelera` un`impresa quasi disperata. tanto piu` che dovra` continuamente barcamenarsi fra due mondi opposti: l`insanabile miseria del quartiere in cui abita e il lusso sfrenato del grande albergo sfavillante di luci in cui riesce a trovar lavoro. nell`uno e nell`altro be`la incrocera`, in una vertiginosa girandola di storie, uomini e donne che della vita gli riveleranno gli aspetti piu` sconcertanti e scabrosi, e conoscera` la tenerezza e la passione, l`amicizia e la generosita` - l`abiezione e il tradimento, la caduta e il riscatto.

john self e` molto occupato. a far soldi, a bere ogni sorta di alcolici, a consumare ogni tipo di prodotto pornografico. john self adora il fast food, la sua automobile, times square, la televisione spazzatura, la biancheria intima femminile. john self e` un regista pubblicitario che scopre un giorno di poter entrare nel grande giro del cinema. tutte le stelle sono ai suoi piedi. tutti ansiosi di apparire nel primo film di john, titolo: good money. o forse: bad money, non e` ancora sicuro. john self ha una ragazza. si chiama selina street, ha un corpo strepitoso, e forse lo tradisce. ma john ha un altro amore: martina twain. raffinata, sensibile, colta. come riuscire a eccitarsi con una che a letto legge la fattoria degli animali di orwell? john self ha fretta. ormai non gli resta piu molto tempo. deve riuscire a capire alcune cose fondamentali: chi e` il suo vero padre? quanti anni ha fielding goodney? quali sono le preferenze sessuali di doris arthur? perche` martin amis lo guarda in quel modo?

dafni e cloe porta ai massimi vertici l`esperienza del romanzo greco, affrancandolo dal peso degli elementi tradizionali. al lettore contemporaneo il testo puo` apparire niente di piu` che una raffinata variazione sul tema del romanzo pastorale in cui l`ostentazione degli ingenui sentimenti di una coppia di pastori risulta, spesso, troppo artificiosa per essere credibile. in realta` longo sofista spicca per la padronanza divertita di ornamenti e astuzie retoriche per i quali e` divenuto un modello molto seguito, esercitando una duratura influenza nel corso della storia letteraria e artistica.


il libro raccoglie tutti i racconti scritti da yehoshua: dodici storie pervase da atmosfere surreali, nelle quali i personaggi si muovono in bilico tra sogno e realta`, preda di un disagio che si trasforma in stanchezza, in un bisogno incontrollato di dormire. sono dei perdenti, gli di yehoshua; uomini stanchi, incapaci di raggiungere i propri scopi, privi di certezze. nemmeno i sentimenti sono un`ancora di salvezza, gli equilibri familiari sono fragili, gli amori disillusi. eppure, il tormento e la disperazione appaiono lontani: ironia e divertimento sono la cifra di una prosa intensa, coinvolgente e tuttavia leggera.

in questo libro, michael newman analizza i temi fondamentali che costituiscono l`universo sociologico dei media, da testo e pubblico fino a cittadinanza e consumismo, attingendo a una miriade di esempi storici e contemporanei. a film e televisione si affiancano cosi giochi per dispositivi mobili e social media, piattaforme di condivisione di musica e video, giornalismo e motori di ricerca. adottando un approccio critico e culturale, il libro tratta argomenti che intersecano numerosi insegnamenti, dalle scienze umane a quelle sociali, per analizzare i media come fenomeno globale. newman prende in esame i media rapportandoli alla societa` e alle sue diseguali strutture di potere, e mette in relazione le loro rappresentazioni con le condizioni della produzione industriale e il consumo nella vita quotidiana del pubblico e degli utenti. aggiornando il nostro modo di concepire un panorama in continua evoluzione, questo libro e` un`ideale cassetta degli attrezzi non solo per gli studenti di comunicazione e sociologia, ma anche per chi voglia comprendere meglio un aspetto fondamentale della realta` contemporanea.


ora con tenerezza, ora con sensualita`, nostalgia, rimpianto, struggimento, rancore, ferocia o delirio, diciassette personaggi maschili attraverso diciassette lettere ad altrettante figure femminili, tessono i fili di una trama narrativa fatta di cerchi concentrici che paiono allargarsi nel nulla, povere voci monologanti forse avide di una risposta che non potra` mai venire. ad esse risponde infine, raccogliendo le diverse vicende in un romanzo epistolare polifonico, una voce femminile distante, implacabile e allo stesso tempo colma di pena per loro. l`insieme e` un percorso tra le passioni umane dove l`amore e` l`illusorio punto centrale, in realta` punto di fuga che conduce verso le zone piu` oscure dell`animo.

"il signor pirandello e` desiderato al telefono". cascais, 1935. un attore che interpreta pessoa (o pessoa stesso?) telefona a piran-dello, perche` ha l`anima in pena e "a lui interessano le anime in pena". un dialogo a una sola voce, un gioco del rovescio costruito su continue rifrazioni che danno l`illusione di una poetica polifonia. "il tempo stringe" e` un duello mancato. enrico usa le parole come fendenti, contro un avversario che si e` gia` sottratto allo scontro, poiche` giace morto su un letto di ospedale. tra il disperato e il grottesco, una surreale resa dei conti tra un uomo e un fantasma, simbolo della novecentesca solitudine dell`io. "i dialoghi mancati" di tabucchi sono a ben vedere due monologhi, perche` si articolano con interlocutori che non possono rispondere. e l`umano portato sulla scena attraverso il personaggio, maschera cava costruita per far risuonare l`anima dell`attore: la sua voce. "marconi, se ben mi ricordo". radio londra, 1935. lo speaker guida in una vivacissima trasmissione un gruppo eterogeneo di ospiti, tra cui un professore patriottico, orwell, la sua chiromante, un anarchico italiano e madame liberte`. con una tipica capriola tabucchiana, si finisce per commemorare non tanto marconi, quanto gli anarchici "scacciati senza colpa" da lugano proprio nel 1895. in un radiodramma polifonico, scritto per i cento anni della radio, tabucchi tesse un inno alla liberta` e scaglia un duro monito a non dimenticare la storia, oggi valido piu` che mai.

un`estate torrida in una vecchia casa in toscana. qui tristano vive la sua lunga agonia: una cancrena gli divora la gamba, i dolori sono lancinanti e la malattia si estende a tutto il corpo. lo assiste la vecchia frau, la stessa che da bambino gli raccontava fiabe e poesie in tedesco, affinche` imparasse la lingua. in uno stato allucinatorio, tristano vecchio e incattivito, racconta di se` ad uno scrittore perche` sia testimone della sua agonia e dei ricordi di una vita. fantasmi di donne amate si sovrappongono nel delirio e poi la guerra, combattuta in grecia, la scelta della liberta` e della resistenza. alla fine della vita tutto appare uguale a se stesso, un incubo che tutto sovrasta e tutto circonda.

un mystery, una storia d`amore, una grande rievocazione storica: nella sua opera piu` ambiziosa e acclamata, ken follett tocca una dimensione epica, trasportandoci nell`inghilterra medievale al tempo della costruzione di una cattedrale gotica. intreccio, azione e passioni si sviluppano cosi` sullo sfondo di un`era ricca di intrighi e cospirazioni, pericoli e minacce, guerre civili, carestie, conflitti religiosi e lotte per la successione al trono. con la stessa suspense che caratterizza tutti i suoi thriller, follett ricrea un`epoca scomparsa e affascinante. foreste, castelli e monasteri sono l`avvolgente paesaggio, mosso dai ritmi della vita quotidiana e dalla pressione di eventi storici e naturali entro il quale per circa quarant`anni si confrontano e si scontrano le segrete aspirazioni e i sentimenti dei protagonisti - monaci, mercanti, artigiani, nobili, fanciulle misteriose -, vittime o pedine di avvenimenti che ne segnano i destini e rimettono continuamente in discussione la costruzione della cattedrale.

consegnando nel 1774 all`editore christian friedrich weygand di lipsia il manoscritto del suo primo romanzo, il ventiquattrenne johann wolfgang goethe si compiacque che quel suo in forma epistolare gli fruttasse abbastanza da coprire i debiti contratti per via del precedente dramma gotz von berlichingen. ma "i dolori del giovane werther" era destinato ad assicurare al suo autore ben altri riconoscimenti. , scriveva un goethe maturo nella sua autobiografia, . aneliti, passioni e dolori scaturiscono da quelli del protagonista werther, giovane d`animo sensibile e ardente, per la virtuosa lotte dagli occhi neri, gia` promessa sposa di un altro uomo e dunque a lui preclusa. la frustrazione e la disperazione che ne conseguono inducono lo sfortunato amante dapprima a tentare la sublimazione del suo trasporto amoroso coltivando una fraterna amicizia con il legittimo pretendente e poi consorte di lotte, albert, e in seguito a spezzare il triangolo filadelfico da lui stesso architettato togliendosi la vita. le sue gesta incendiarono la sensibilita` di un`intera generazione, quella dello sturm und drang, che del werther goethiano - come si legge nella postfazione di luigi forte - fece il suo eroe, e della cultura ribelle che preferiva l`intensita` del sentimento e l`immediatezza della natura all`aridita` della ragione e delle convenzioni borghesi, il proprio manifesto. la

perche` la parola "io" e` diventata un`ossessione? perche` fare spettacolo di ogni istante del proprio vivacchiare? giulio non lo sopporta, e soprattutto non lo capisce. si sente fuori posto e fuori tempo. ma di questa sua estraneita` non si compiace: sospetta di essere un "rompiballe stabile", come lo definisce la fidanzata agnese. in un`imprecisata pianura che fu industriale e non e` quasi piu` niente, giulio si aggira in attesa che qualcosa accada. per esempio che qualcuno gli spieghi a cosa servono, se non a perdersi meglio, le rotonde stradali; o che qualcuno compri il capannone di suo padre, che fu un grande ebanista. una bottega un tempo florida e adesso silenziosa e immobile, come un grande orologio fermo. scritto quasi solo al presente, come se passato e futuro fossero temporaneamente sospesi, "ognuno potrebbe" e` il rimuginare sconsolato e comico di un vero e proprio eroe dell`insofferenza. un viaggio senza partenza e senza arrivo che tocca molte delle stazioni di una societa` in piena crisi. nella quale la morte del lavoro e della sua potenza materiale ha lasciato una voragine che il narcisismo digitale non basta a riempire.

. e un`estate torrida e alcolica, dopo la fine di un grande amore. mentre intorno a lui la citta` si svuota, il traduttore combatte con un romanzo esplosivo e maledetto: "sotto il vulcano" di malcolm lowry. in quei giorni immobili di agosto milano sconfina nel messico, e per non morire di ricordi il traduttore si perde tra le pagine a caccia del console, il protagonista del libro, per incontrarlo, parlare e bere con lui. perche` tradurre, in fondo, e` il modo migliore per non restare mai soli. marco rossari prende la sua estate del disamore e ne fa un racconto sentimentale, ossessivo e incandescente, in cui autobiografia e finzione si mescolano come la vita e l`alcol, di notte, in un bar di periferia. nell`estate in cui ha perso un grande amore, al protagonista di questo libro - che assomiglia molto da vicino a marco rossari - viene affidata l`impresa piu` colossale e impossibile della sua carriera: trovare nuove parole per l`edizione italiana della , il romanzo fatale sul messico, . "sotto il vulcano" di malcolm lowry e` un libro di culto, soprattutto per gli scrittori. una storia esotica di autodistruzione, di alcol, di addii: da un lavoro cosi`, in un momento cosi`, sarebbe saggio tenersi alla larga. con una voce comica, ma capace di farsi grottesca e struggente, rossari traccia i rimandi tra la storia disperata del console e la sua. e poi, lasciandosi andare alla dolcezza dei ricordi, ci dice di quando stava con lei: dei viaggi in capo al mondo, del loro modo sghembo di vivere la relazione, delle consuetudini e delle piccole felicita`; infine della crisi senza fondo, i pianti e il non poter stare piu` insieme. tradurre significa ripercorrere i passi di qualcun altro. calcare le orme, seguire ostinatamente. e nel deserto della citta` vuota, mentre i giorni trascorsi alla scrivania senza quasi m

il polacco, un pianista noto per le sue interpretazioni austere, sviluppa per la piu` giovane beatriz un amore lirico e irragionevole. lei, che ama farsi trasportare dalla musica, e` riluttante a farsi trasportare dal lirismo, e si oppone all`idea di diventare una musa, un oggetto del desiderio, la sua beatrice. rivelarsi l`uno all`altra e` un`arte sottile, destinata forse a rimanere inattingibile, che solo la scrittura esatta e imprevedibilmente ironica di j. m. coetzee riesce a catturare. (). lei e` una donna elegante, della buona societa` di barcellona. lui e` un pianista settantenne, austero interprete di chopin. il nome di lei e` beatriz, quello di lui e` cosi` pieno di w e di z che lo chiamano semplicemente . dopo il concerto organizzato dal circolo musicale del barri go`tic e la successiva cena, non paiono destinati a rivedersi. a lei, in fondo, il concerto non e` neppure piaciuto: troppo secco e severo. eppure, a distanza di mesi, il polacco torna in spagna: . da quando l`ha incontrata, la sua memoria e` piena di lei. beatriz, assicura il polacco, e` per lui cio` che beatrice era per dante: il suo destino, la risposta all`enigma della sua vita. beatriz non e` d`accordo - -, non apprezza i complimenti di lui, lo trova arido, cadaverico, privo di ardore. qualche giorno insieme a maiorca, un`avventura incerta in una lingua, l`inglese, che non e` quella di nessuno dei due. e tutto cio` che beatriz concede al polacco, alla sua ammirazione per lei. poi piu` nulla. cio` che rimane della loro storia, del cieco amore del pianista per la donna sposata co

nel cielo dei sette regni, travolti da una guerra devastatrice, compare una cometa dal sinistro colore di sangue. e l`ennesimo segno di immani catastrofi che si stanno preparando? l`estate dell`abbondanza sembra ormai definitivamente passata, e ben quattro condottieri si contendono ferocemente il trono di spade. intanto al di la` del mare caldo l`orgogliosa principessa in esilio daenerys targaryen e` pronta a rischiare tutto per la corona che le appartiene di diritto. solo per lei, forse, la cometa di sangue non e` un presagio di tragedia ma l`araldo della riscossa... mentre lo scontro continua, qualcuno tesse un`inesorabile tela di morte. all`estremo nord, oltre la barriera, forze oscure vanno facendosi sempre piu` minacciose. in una terra di sinistra magia e violenza, ma anche di eroismo e passione, e` ambientato il secondo volume delle "cronache del ghiaccio e del fuoco".

in spettrali campi di battaglia e tetre fortezze in rovina, fra citta` tramutate in cimiteri e terre ridotte a ossari, la guerra dei cinque re volge al termine. la casa lannister e i suoi alleati appaiono vincitori. eppure, nei sette regni, qualcosa si agita. mentre corvi in forma umana si raccolgono per un festino di ceneri, nuovi complotti vengono orditi e nuove alleanze prendono forma. in questa apparentemente consolidata "pace del re" forze inattese sono pronte a sferrare attacchi cruenti. guidati dal famigerato occhio di corvo, gli uomini di ferro, eredi di un culto guerriero dimenticato da secoli, si sono lanciati all`invasione del sud-ovest del reame, costringendo la regina cersei e il trono di spade ad affrontare un`inedita prova di forza. e dalle brume di una memoria lasciata a lungo sepolta, una sinistra profezia potrebbe minacciare la regina. non sembra esistere una fine al banchetto dei corvi. e, forse, l`ora del destino sta per scoccare per le prede piu` inattaccabili.

dopo la morte di re renly baratheon gli avversari che si contendono il trono di spade sono ridotti a quattro; il gioco di alleanze, inganni e tradimenti si fa sempre piu` spietato, sempre piu` labirintico, e l`ambizione dei contendenti non ha limite. sui quattro re e sui paesaggi gia` devastati dalla guerra incombe la piu` terribile delle minacce: dall`estremo nord un`immane orda di barbari e giganti, mammut e metamorfi sta lentamente scendendo verso i sette regni. e con il "popolo libero" dei bruti, un pericolo ancora piu` spaventoso si avvicina: gli estranei, guerrieri soprannaturali che non temono la morte. perche` l`hanno gia` conosciuta... gli indeboliti, dilaniati guardiani della notte sanno che i loro giorni potrebbero essere contati. spettera` a jon snow, il bastardo di grande inverno, ergersi per una disperata, eroica, ultima difesa. forse, la guerra per il potere supremo e` ancora tutta da giocare.

la "vittoria" del leone dei lannister ha lasciato un`interminabile scia di sangue: sepolto l`infame lord tywin, assassinato dal proprio figlio nano, finita in catene la regina cersei, seduto il piccolo re tommen su un trono di lame pronte a ucciderlo, il destino dell`intero continente occidentale e` di nuovo in bilico. sulla remota barriera il temerario jon snow e` costretto a consolidare a fil di spada il suo rango di lord comandante dei guardiani della notte mentre, al di la` del mare stretto, daenerys targaryen, l`intrepida regina dei draghi, continua a difendere il proprio dominio contro orde di nemici antichi e nuovi. in fuga verso le citta` libere, il parricida tyrion lannister potrebbe essere la chiave di volta della restaurazione della mai realmente estinta dinastia del drago. tutto questo pero` potrebbe rivelarsi disperatamente inutile. perche` ora, veramente... l`inverno sta arrivando.

villaggio tognazzi, torvaianica, sul litorale romano. alfreda, un`accumulatrice seriale con i primi segni di demenza senile, ha reso il suo villino un tugurio invivibile, dove vive per inerzia tra insetti e cianfrusaglie. sopra di lei abita il figlio marco, un giovane fattone, profondamente insicuro, la cui unica occupazione e` accudire la madre. lo spettro di un`azione da parte dell`ufficio d`igiene rende necessario svuotare in fretta la casa, pena lo sfratto. alcuni sgangherati amici, assidui frequentatori del bar vanda, si attivano per sgomberarla, ma la proprietaria si oppone. da qualche tempo alfreda soffre di disturbi del sonno durante i quali le appare sandra mondaini, che ha conosciuto ai tempi d`oro del villaggio tognazzi, quando era il ritrovo estivo del jet set culturale italiano. alfreda, nei suoi deliri notturni, immagina di parlare con l`attrice, sofferente per la "separazione" dal marito raimondo vianello, che riposa a roma mentre lei e` sepolta a milano. anche alfreda non si e` mai ricongiunta al marito, scomparso in mare durante una pesca notturna e mai piu` ritrovato. alfreda decide di mettere fine a quella "ingiustizia" e pone al figlio una condizione per lo sgombero del villino: trafugare la salma di raimondo dal verano e portarla al cimitero di lambrate, da sandra. dopo le prime resistenze, marco getta le basi del piano, aiutato da carlo, un vecchio pescatore, e da er donna, il travestito piu` ambito della pontina.

merende sempre diverse, salutari e... facilissime da preparare. non sarebbe un sogno? in questo nuovo libro la dietista verdiana ramina e la foodblogger chiara cattaneo propongono 100 merende sempre bilanciate dal punto di vista dei nutrienti e delle calorie, tutte semplicissime da preparare, pensate per bambini di tutte le eta` (e che faranno gola anche ai grandi). il tutto corredato da indicazioni nutrizionali, ricette e da tante informazioni utili per aiutare i nostri bimbi a mangiare sano e con gusto, adesso e durante l`eta` adulta.

immigrazione continua a essere sinonimo di svantaggio e marginalita`. le crisi dell`ultimo decennio hanno aggravato la situazione, colpendo gli stranieri in maniera piu` pesante dei cittadini. inseriti nei settori piu` esposti, generalmente meno garantiti, i primi hanno perso il lavoro o subito riduzioni di orario e salario assai piu` spesso dei secondi. cosi` il divario aumenta. siamo una societa` sempre piu` stratificata in base all`origine e al colore della pelle. alla radice, vi e` un drammatico ritardo culturale e politico. i media continuano a ricondurre ossessivamente gli immigrati a due stereotipi contrapposti: intruso minaccioso o povera vittima. la politica e` impantanata da anni in uno sterile gioco delle parti; ogni serio progetto di riforma e` stato abbandonato, emergenzialismo e improvvisazione dominano. intanto, sfiducia e frustrazione montano, tra gli elettori italiani come tra i migranti e i loro discendenti. la metamorfosi che i primi arrivi di massa avevano innescato sul finire del secolo scorso e` rimasta incompiuta. il problema e` che, come paese, questo stallo non ce lo possiamo permettere.

. al volgere del millennio i grandi vuoti di berlino, le cicatrici lasciate dal ventesimo secolo sul tessuto della citta`, si riempiono: dei sogni di una generazione che da tutta europa ne fa il luogo di una promessa; del desiderio di chi vi cerca la trasgressione e l`estasi dei rave e dei sex party; delle nostalgie degli expat di tutto il mondo, fra cui moltissimi italiani, che a berlino hanno cercato una nuova vita, fortuna o oblio. scrivendo di berlino, vincenzo latronico scrive il romanzo di formazione di una generazione. (veronica raimo). . vincenzo latronico si trasferisce a berlino poco piu` che ventenne per una ragione che non e` chiara nemmeno a lui. quel che e` certo e` che, almeno all`inizio, e` troppo forte il richiamo della citta`: piena di vuoti in cui far crescere la propria vocazione e di ombre in cui nascondersi, berlino e` la citta` in cui essere giovani nei primi vent`anni del ventunesimo secolo. raccontandone le complessita` - la memoria storica ancora ustionante, il mercato immobiliare sempre piu` votato alla speculazione, la vita notturna tra emancipazione e consumismo, la gentrificazione denunciata dagli stessi che se ne fanno agenti - latronico scrive un vero e proprio romanzo di formazione, personale e generazionale allo stesso tempo. una storia europea di emozionante lucidi

il teorema di pitagora riassume in modo esemplare le proprieta` uniche ed esclusive dell`angolo retto. nella tradizione e` legato al demone divino del filosofo di samo, ma risale in realta` a tempi remoti ed e` patrimonio comune di diverse culture. ripresentandosi regolarmente in formalismi complessi, questo celeberrimo teorema si e` rivelato una delle acquisizioni stabili e irrinunciabili della matematica, che continua a servirsene anche nelle sue tecniche avanzate. ma se da un lato esprime aspetti essenziali del pensiero antico, dall`altro offre un osservatorio privilegiato per scoprire come il calcolo moderno ha provveduto a rimuovere con ogni cura i motivi religiosi e filosofici che hanno segnato la sua origine. la conseguenza di questa rimozione e` la rinuncia a una sfera piu` ampia dell`esattezza, e a quel mondo ideale che per hermann weyl ne costituiva l`intimo cuore. un cuore che questo nuovo, acuminato libro di paolo zellini ci permette di avvertire nelle sue pulsazioni piu` segrete.

come lo stesso autore scrisse, il racconto raccoglie molte vicende veramente accadute, esperienze personali e altre di ragazzi che furono compagni di scuola di mark twain. la storia s`impernia sulla vicenda capitata ai due amici huck e tom, andati a seppellire un gatto a mezzanotte nel cimitero del villaggio. nel cimitero i nostri eroi, quella notte, sono gli invisibili testimoni d`un assassinio. twain dedicava il libro ad un vasto pubblico di lettori giovani per ricordar loro quelli che essi erano un tempo e come sentivano e pensavano e parlavano e in quali strane avventure talvolta andassero a cacciarsi. eta` di lettura: da 11 anni.

dopo diciannove anni di detenzione al bagno penale di tolone, jean valjean ottiene la liberta` e si incammina verso una nuova vita... sono i primi di ottobre del 1815, da oltre tre mesi napoleone e` stato sconfitto. le vicende dei tanti, indimenticabili personaggi - il buon vescovo myriel, l`ex forzato jean valjean, l`infelice fantine, la piccola cosette, l`avido the`nardier, il coraggioso gavroche, l`inflessibile javert, la sfortunata eponine - si intrecciano in queste pagine con la storia del popolo di parigi e la rievocazione dei momenti cruciali della sua epopea, dalla battaglia di waterloo alle barricate del 1832. punto culminante della monumentale opera di victor hugo, mirabile sintesi della sua vocazione poetico-simbolica e di quella realistico-sociale, "i miserabili" - meditato fin dal 1845 - vide la luce solo dopo diciassette anni, nel 1862. pietra miliare della letteratura dell`ottocento, grandioso affresco di una metropoli industriale, e` un`opera d`arte assoluta, un libro vivo che continua a travolgere i lettori perche` e` un romanzo in cui c`e` tutto: l`amore, il dolore, la felicita`, la morte e la rinascita, tutto cio` che travalica il tempo e tocca la piu` profonda essenza degli uomini.

la presente opera raccoglie immagini di abiti giapponesi rappresentativi di ogni epoca, dal periodo jomon (dal 10.000 al iii sec. a.c.) al primo periodo showa (1925-1989), indossati da manichini a grandezza naturale e corredati di descrizione e commento storico. riedizione in due volumi distinti per l`abbigliamento degli uomini e delle donne, della celebre opera di izutsu gafu, studioso dei costumi storici del giappone e fondatore del museo del costume di tokyo. l`abbigliamento maschile include circa 120 abiti, l`abbigliamento femminile ne include circa 80.

la presente opera raccoglie immagini di abiti giapponesi rappresentativi di ogni epoca, dal periodo jomon (dal 10.000 al iii sec. a.c.) al primo periodo showa (1925-1989), indossati da manichini a grandezza naturale e corredati di descrizione e commento storico. riedizione in due volumi distinti per l`abbigliamento degli uomini e delle donne, della celebre opera di izutsu gafu, studioso dei costumi storici del giappone e fondatore del museo del costume di tokyo. l`abbigliamento maschile include circa 120 abiti, l`abbigliamento femminile ne include circa 81

il desiderio profondo del singolo uomo, cosi` come il bisogno della specie a cui appartiene, non e` centrato sulla figura del nemico e della guerra, ma al contrario su condizioni che permettano l`amicizia e l`amore. sono queste le risposte adeguate alla fragilita` della nostra condizione che ha sempre bisogno di da cui ricevere aiuto e disposto a sua volta a donarsi. per aiutarci a comprendere questo principio, vittorino andreoli mette in discussione quella parte della teoria dell`evoluzione che considera la , indicata da charles darwin come imperativo per tutte le specie che abitano il nostro pianeta. una visione che lega la vita alla forza di eliminare e non di costruire, di uccidere e non di stare insieme. all`interno di una concezione che riduce l`uomo a una macchina che segue l`istinto stampato nella genetica in maniera . darwin non poteva conoscere le grandi scoperte della biologia recente, che ha permesso di definire la plasticita` di parte del nostro cervello, da dove emergono funzioni che hanno un vasto margine di guida e che permettono di attribuire all`uomo desideri e capacita` per attivare la condivisione e adattarsi in maniera pacifica alla natura e alla vita . diventa dunque ipotizzabile un`evoluzione della specie all`insegna non della lotta ma della cooperazione. e la vita dell`uomo puo` inserirsi in uno scenario in cui le difficolta` sono affrontate in maniera pacifica attraverso l`aiuto reciproco che porta a condannare la guerra. una riflessione affascinante che diventa l`occasione per compiere un viaggio dentro la mente dell`uomo nel tentativo di comprendere il senso dell`esistenza di chi e` stato posto all`apice dell`albero dei viventi.

scritto nel 1870, il romanzo di jules verne, tra i piu` celebri dello scrittore francese, e` stato ripreso nel corso del novecento da innumerevoli adattamenti televisivi e cinematografici. pensato come il primo volume di una trilogia, fin da subito il romanzo accese l`immaginazione dei contemporanei, per la straordinaria visione di un sottomarino in grado di esplorare il fondo dei mari. una nave, difatti, l`abraham lincoln, viene incaricata di catturare un misterioso mostro marino. nell`equipaggio spiccano il naturalista, professore aronnax, il servo conseil e il fiocinatore ned land. travolti da un`ondata, i tre vengono raccolti proprio dal "mostro marino", il nautilus, guidato dal misterioso capitano nemo, un uomo che rifugge il consesso civile, si schiera talvolta a sostegno degli oppressi e peraltro si sente un perseguitato. insieme al capitano nemo, avranno modo di percorrere in lungo e in largo gli oceani, alla riscoperta delle rovine dell`atlantide perduta e lottando contro piovre gigantesche, fino al sorprendente finale.

viaggio al centro della terra e` la mirabolante spedizione nelle viscere del mondo intrapresa dal professor otto lidenbrock, scienziato noto in tutta la germania, dal nipote axel e da hans, la guida che li accompagnera` per l`intera durata dell`avventura. all`origine di tutto quanto, la scoperta da parte dello scienziato di una vecchia pergamena in cui, in linguaggio cifrato, venivano fornite precise indicazioni per raggiungere il centro della terra attraverso l`entrata posta in un vulcano islandese. le avventure che il gruppo vive per arrivare al cuore del pianeta sono straordinarie e non a caso al libro arridera` una tale fama da renderlo fin da subito uno dei piu` letti di jules verne. una storia destinata ad accendere la fantasia dei suoi contemporanei, anche per merito delle splendide incisioni di edouard riou, che accompagnavano le prime edizioni del volume, qui riprodotte. il libro si e` guadagnato un posto di rilievo anche tra i romanzi del cosiddetto ciclo "alla scoperta del mondo perduto". ma anche negli anni a noi piu` vicini e` diventato uno dei testi di riferimento del "genere steampunk". da questo romanzo sono stati tratti innumerevoli film, serie televisive e videogame.

nicholas nickleby, un giovane gentiluomo di "belle speranze", ridotto in miseria insieme con la madre e la sorella dalla improvvisa morte del padre, si getta ingenuamente nelle spire di tremendi individui, uno dei quali e` il suo stesso zio, vera anima nera di tutta la vicenda. da quando nicholas intraprende il viaggio che lo portera` da londra allo yorkshire, nella lurida "scuola" di master squeers per ragazzi abbandonati, alla ricerca di un lavoro e di se stesso, anche i lettori, trascinati dalla ineffabile potenza narrativa di charles dickens, viaggiano con lui attraverso le piu` spietate desolazioni della cattiveria umana e l`infinito calore di una presenza amica pronta a rischiare in prima persona per dare aiuto e conforto. "nicholas nickleby" e` un romanzo dove si svolge anche la rivolta di un gigante della letteratura contro la crudelta` piu` ripugnante: quella verso i deboli, gli indifesi, i bambini. con una premessa dell`autore.

"il centro abitato piu` vicino era una piccola frazione. all`altezza della prima casa, una misera catapecchia, la macchina aveva deviato e si era fermata davanti alla porta. ma ormai era ripartita, e dall`abitazione non filtrava alcun chiarore. "anche stavolta schultz busso` con il manico del frustino: nessuna risposta. allora giro` il chiavistello ed entro`. "buio pesto. il vetturino aveva paura e non riusciva a trovare i fiammiferi. urto` contro una poltrona e gli parve che vi fosse seduto qualcuno. "finalmente recupero` i fiammiferi, ne accese uno e soffoco` un grido: sulla vecchia poltrona c`era un uomo immobile, con gli occhi spalancati...>.

in un sudafrica sconvolto dalla guerra civile, michael k. (ogni riferimento a kafka e` ovviamente voluto) costruisce un carro per riaccompagnare la madre malata nel suo eden evanescente: un pezzettino di terra in campagna dove ha trascorso un`infanzia felice. il viaggio e` clandestino, fra militari allo sbando, freddo e intemperie. finche` k. e` costretto a far ricoverare la madre, ma nessuno l`assiste e quando muore viene cremata senza che il figlio venga consultato. con le ceneri in un sacchetto di plastica, k. raggiunge comunque il luogo d`incanto, un fertile nulla, una fattoria abbandonata sfuggita al controllo ossessivo del regime, dove si sente, per la prima volta, libero. ma la guerra sapra` raggiungerlo anche nel suo minuscolo paradiso privato.

l`ambasciata di cambogia e` circondata da un alto muro di mattoni rossi e in alto, sopra le tegole del tetto, si vede sfrecciare costantemente un volano. giocano a badminton la` dentro, nota fatou, che proprio di fronte al cancello dell`ambasciata prende l`autobus ogni lunedi` mattina per andare in piscina. i suoi datori di lavoro possiedono un sacco di ingressi omaggio al centro benessere, ma sembrano essersene scordati e certo non immaginano che sia lei a usarli. da quando e` arrivata dalla costa d`avorio, fatou vive con la sua nuova famiglia, si occupa delle spese e delle pulizie, sta dietro ai tre figli scontrosi e spesso maleducati. non da` troppo peso al passaporto che le e` stato requisito o allo stipendio mai versato. in fondo, ha una certa liberta`: puo` andare al bar con andrew la domenica, ha le sue sedute di nuoto, e le partite a badminton dell`ambasciata di cambogia. chissa` cosa succede la` dentro? si chiede ogni lunedi` mattina. e intanto pensa ai genocidi, alle fughe clandestine come la sua, alle disuguaglianze e alla solitudine degli immigrati, all`arco dolce del volano, pallonetto e schiacciata...

un marito, una moglie, un amante: il classico triangolo al centro di tanta letteratura del passato e del presente costituisce il punto di partenza (e d`arrivo) dell`. l`ottocento letterario fu il secolo per eccellenza dell`adulterio, il rapporto coniugale borghese venne sottoposto a una sorta di costante radiografia, per individuarne la struttura e i meccanismi: da ad , passando per e la , le pieghe piu` riposte della relazione fra i tre vertici in questione furono messe a nudo e offerte all`occhio, perlopiu` avido e curioso, del lettore. naturalmente dostoevskij non pote` fare a meno di dire la sua al riguardo, e di dirla secondo il suo solito, ovvero attraverso l`annientamento del canone e il rovesciamento degli schemi precostituiti. il risultato sta in questo romanzo breve stranamente compatto per la scrittura dostoevskiana, con pochi personaggi e pochissime linee narrative minori, capace tuttavia di andare oltre la banalita` del soggetto e arrivare a soluzioni forse impreviste dallo scrittore stesso, sicuramente imprevedibili per il suo pubblico. arricchisce il volume "la moglie di un altro e il marito sotto il letto", un divertissement composto secondo i ritmi e le gag del vaudeville e con una struttura teatrale, in cui seppure la figura del marito cornuto rispetti i canoni in voga nell`ottocento, la presenza del male nel mondo e il suo costante tentativo di "sporcare" e violare l`innocenza si manifestano con forza.

difficile trovare qualcuno che ci dica la verita`, visto che siamo noi stessi i primi a evitarla. eppure non fa che inseguirci: ce l`abbiamo scritta sulla pelle, indelebile e spontanea come la penna biro su un taccuino. quello che avete per le mani e` un libro che non assomiglia a nessun altro. un romanzo, una confessione, un saggio, un memoir, una meditazione brillante e appassionata sui nostri desideri, e su quest`epoca che ci vuole trasformare in esibizionisti e gladiatori. provate a pensare a chi, nella vita, vi ha detto davvero come stavano le cose. tiziano scarpa, per esempio, non potra` mai dimenticare la studentessa di filosofia: quella compagna di universita` cosi` sincera da raccontargli ogni suo tormento d`amore a letto - nel senso che glieli raccontava proprio mentre era a letto con lui. a questa campionessa mondiale di sincerita` si affiancano vari personaggi e diversi modi di vivere la schiettezza: fra i tanti, la ragazza dagli occhi spiritati, il vecchio amico di famiglia, la storica dell`arte, il depresso misterioso. sono momenti rivelatori dei rapporti con gli altri, che, guardando indietro, fanno ridere, soffrire e a volte disperare. l`occasione per ricordare questi episodi e` una vacanza in grecia: giorni luminosi costellati di piccoli incidenti, imbarazzi, intimita` impreviste. seduto sotto l`ombrellone, lo scrittore mette a confronto la naturalezza dei corpi nudi con l`abito stretto delle parole. cosi`, tra resoconti imperdibili e aneddoti bene invecchiati in cantina, si apre un`altra pista, quella piu` riflessiva, per difendersi da quest`epoca che ci vorrebbe tutti esibizionisti e gladiatori sociali. setacciando le interviste di attrici ottantenni impudiche, la fantascienza dist

in una nuova traduzione, il romanzo che dostoevskij stava scrivendo al momento del suo arresto per mano della polizia zarista. le prime tre parti di vennero pubblicate all`inizio del 1849: a fine aprile dostoevskij fu arrestato, condannato a morte, graziato mentre gia` si trovava sul patibolo. a cio` seguirono la deportazione, i lavori forzati, il confino: dieci anni nel buio della steppa, a cercare la luce; dieci anni dai quali dostoevskij fece ritorno profondamente mutato, colmo di nuove idee, nuove passioni e intuizioni. le altre parti del libro non vennero mai scritte: l`aprile del 1849 segno` davvero la cesura fondamentale della creativita` dostoevskiana. dopo, nulla sarebbe piu` stato lo stesso, nulla di quanto prima era stato progettato sarebbe piu` stato realizzabile. ci si offre cosi` come straordinario esempio di un`opera "di confine" tra due mondi, con pagine di impressionante efficacia, di sconvolgente verita`, che preludono ai grandi romanzi del periodo maturo. netocka e` l`esclusa, e` colei che non e` invitata al banchetto della vita, e che dal suo cantuccio e` destinata a scrutare il mondo, degli adulti di casa prima, degli estranei di fuori poi. un dostoevskij al femminile, dunque, che pero` intreccia all`analisi del mondo interiore della bambina le tematiche tipiche del suo primo periodo, quello a suo modo "romantico", nel quale ragiona ancora sul ruolo dell`artista.

l`infanzia del piccolo david, nella cittadina costiera in cui vive, procede serena grazie all`amore della madre e della governante peggotty. le avventure non mancano, in particolare al barcone rovesciato, casa della strampalata famiglia di peggotty, dove i legami affettivi hanno la meglio su quelli di sangue e l`allegria sulle tragedie. finche` la madre di david non decide di risposarsi e il nostro eroe si trova catapultato in un mondo spietato. al periodo nel tetro collegio salem house seguiranno il duro apprendistato di vita in fabbrica e poi la fuga, un vagabondaggio a tratti picaresco e la speranza di una breve stabilita`. lavorando duramente e scontrandosi con figure senza scrupoli, david cerca di realizzare i suoi sogni e di trovare la sua identita`, incrociando sul proprio cammino straordinari individui che diventano i pilastri della sua esistenza, come il generoso signor micawber e l`affascinante agnes wickfield. in questo romanzo, che rappresenta il piu` chiaro tentativo da parte dell`autore di narrare di se`, dickens non abbandona mai il territorio della finzione narrativa in termini di intreccio e caratterizzazione dei personaggi, regalandoci cosi` quello che ancora oggi e` il piu` grande romanzo inglese del xix secolo.

il solista del mitra prepara un colpo grosso, l`obiettivo sono i frigoriferi milanesi, l`intricato sistema di caveau a prova di furto, l`antica fabbrica del ghiaccio. complici sono il piero, faccia d`angelo, la miciona, la piccerella, il rene`, la mantide. il malloppo e` qualcosa di estremamente prezioso, di losca provenienza, in ballo c`e` anche una vendetta. nel frattempo alla casa di ringhiera la vita continua al solito, litigiosa, pettegola e malignetta. la falsa invalida, signorina mattei-ferri, ha deciso di cambiare atteggiamento e rendersi piu` amabile con i vicini, soprattutto i nuovi; il pensionato amedeo consonni si dedica al nipotino enrico, dopo aver superato una profonda depressione; la professoressa angela, dal buen retiro di camogli, non perde di vista affetti e affari; il vecchio luis de angelis continua ad accudire paranoicamente la sua automobile, adesso una maserati. e cosi` via, tutti ostili tra loro, estranei, eppure legati gli uni agli altri come nella finestra sul cortile. pero` ci sono delle novita`. un gruppo allegro di studentesse di fashion, venute dalla provincia piu` opulenta ad addentare la metropoli; e due nuove coppie di ricchi inquilini, a testimoniare che anche la casa di ringhiera si gentrifica. e proprio da camilla, la bella amante dell`architetto sommariva, si viene a sapere qualcosa di yutta, la venere tedesca che, dopo aver ammaliato tutti, era sparita con una fortuna e in barba al pensionato consonni. la notizia fa ripiombare la casa di ringhiera in una scalcagnata ed esagerata avventura. in questa nuova puntata della serie fortunata in cui un intero caseggiato assume personalita` entro una cornice comico criminale, mosso da un`animazione farsesca, l`autore francesco recami sollecita il lettore a riflettere su cosa sia in realta` l`intrattenimento letterario. un tema drammatico e surreale entra nella scena: che tipo di vita e` quella dei personaggi di un romanzo?

trentatre anni fa kirsten, appassionata di magia e affini, ha avuto una figlia. un`altra, l`ha vinta con un tiro di monete e l`i ching; quale delle due sia l`una e quale l`altra non ha mai voluto rivelarlo. ora livy e cheyenne delle sue storie fumose sono arcistufe: scorgendo la possibilita` di scoprire la verita` sulle loro radici, le due donne salgono in macchina, pronte ad attraversare gli stati uniti da seattle a boston alla volta del tempio del fiore di fuoco. comincia cosi` l`avventuroso romanzo di vanessa veselka, un on the road al femminile in cui la storia personale di tre donne diversissime si intreccia alla dura realta` di una nazione che attira stranieri da tutto il mondo, abbacinandoli con il mito del sogno americano, e intanto lascia indietro i suoi, costretti a rimandare a tempi migliori persino una visita dal medico. presto le strade delle due sorelle si dividono: livy, piu` quadrata, va in alaska a sudarsi un po` di sicurezza economica pescando salmoni e granchi; cheyenne, piu` mistica, continua da sola la sua ricerca di risposte e, benche` ancora non ne sia cosciente, di pace interiore. kirsten, nel frattempo, e` a casa ad affrontare i suoi problemi a testa alta, come ha sempre fatto. per fortuna anche tra chi tira la cinghia c`e` gente generosa: quando le cose si mettono davvero male, livy trova un sostegno nella volontaria idealista di un centro antiviolenza, cheyenne nel fratello avviato a diventare marine e kirsten nell`ostetrica battagliera che anni prima l`ha liberata dai condizionamenti di un coercitivo mondo a tinte pastello. "le grandi terre del largo" e` stato nominato per il national book award 2020 e ha vinto l`oregon book award 2021.

il cielo e` grigio, milano e` immersa nella nebbia. si sente lo sferragliare dei tram, il fischio dei treni in partenza e il brulichio di una moltitudine che va a passo spedito: la citta` e` densa e preme. ogni giorno la periferia si svuota e ogni giorno uno sciame di persone si muove verso il centro fremente di attivita`. fra loro c`e` carla dondi, . ragazza che sgomita nella societa` degli adulti, ma questa le rimanda indietro i colpi: le molestie dei superiori, le ambiguita` e le contraddizioni di un tempo che corre troppo in fretta verso i radiosi futuri lasciando dietro di se` detriti umani e materiali. la periferia di carla ospita le storie di tanta altra gente come lei, gente di case popolari che il miracolo economico lo legge sui giornali, che il progresso lo insegue in treno o in bicicletta ma non sa bene cosa sia poi veramente, il primo caffe` ancora in corpo prima del turno in fabbrica o in ufficio. forse e` quella gru, quel torracchione di vetro appena innalzato, in cui si specchia un . la voce di pagliarani segue le vicende di carla e le registra rarefatta, metallica, atona. il poeta sonda ogni possibilita` della lingua, ogni sua declinazione colta, ogni sua discesa popolare, aprendosi a un immaginario linguistico apparentemente illimitato: "la ragazza carla" , come scrive aldo nove nella prefazione. canto di un`esperienza individuale e controcanto, molto piu` ampio, di un`italia che sta per vivere una crescita economica e sociale senza precedenti, che lascia alla poesia, all`arte, il compito di svelarne le storture.

quando alla fine della seconda guerra mondiale john von neumann concepisce il maniac - un calcolatore universale che doveva, nelle intenzioni del suo creatore, -, sono in pochi a rendersi conto che il mondo sta per cambiare per sempre. perche` quel congegno rivoluzionario - parto di una mente ordinatrice a un tempo cinica e visionaria, infantile e - non solo schiude dinanzi al genere umano le sterminate praterie dell`informatica e dell`intelligenza artificiale, ma lo conduce sull`orlo dell`estinzione, liberando i fantasmi della guerra termonucleare. che si fosse annidato un demone lo aveva del resto gia` intuito paul ehrenfest, sin dalla scoperta della realta` quantistica e delle nuove leggi che governavano l`atomo, prima di darsi tragicamente la morte. sono sogni grandiosi e insieme incubi tremendi, quelli scaturiti dal genio di von neumann, dentro i quali labatut ci sprofonda, lasciando la parola a un coro di voci: delle grandi menti matematiche del tempo, ma anche di familiari e amici che furono testimoni della sua inarrestabile ascesa. ci ritroveremo a los alamos, nel quartier generale di oppenheimer, fra i che costruirono la prima bomba atomica; e ancora a princeton, nelle stanze dove vennero gettate le basi delle tecnologie digitali che oggi plasmano la nostra vita. infine, assisteremo ipnotizzati alla sconfitta del campione mondiale di go, lee sedol, che soccombe di fronte allo strapotere della nuova divinita` di google, alphago. una divinita` ancora ibrida e capricciosa, che sbaglia, delira, agisce per pura ispirazione - a cui altre seguiranno, sempre piu` potenti, sempre piu` terrificanti. con questo nuovo libro, che prosegue idealmente "quando abbiamo smesso di capire il mondo", labatut si conferma uno straordinario tessitore di storie, capace di trascinare il lettore nei labirinti della scienza moderna, lascia

cosa ci rende quello che siamo? perche` conduciamo la nostra vita e non un`altra? un nuovo anno sta per concludersi e asle, un anziano pittore rimasto vedovo, ripensa alla sua storia. l`uomo vive da solo sulla costa norvegese, i suoi unici amici sono il suo vicino, ?sleik, un contadino-pescatore scapolo, e beyer, un gallerista che vive in citta`, a un paio d`ore di auto. li` vive anche un altro asle, artista anch`egli, solitario e consumato dall`alcool. asle e asle sono due versioni della stessa persona, due racconti della stessa vita, che si interrogano sull`esistenza, la morte, l`ombra e la luce, la fede e la disperazione.

"le montagne della follia" di howard phillips lovecraft racconta il catastrofico esito di una spedizione nelle profondita` inesplorate del continente antartico. farnsworth wright rifiuto` di pubblicare l`opera su "weird tales" perche`, a detta dell`editore, troppo lunga. l`orrore, per stereotipo, necessita di poche molecole di azoto, di respiri corti, mutili, di un sentimento di morte improvvisa accompagnato da brevi, fulminanti agonie: chi potrebbe sopportare uno spavento protratto oltremisura nel tempo? e invece tra le montagne della follia l`eco della paura si centuplica di grotta in grotta, e la resistenza dei personaggi e del lettore e` spinta al limite della sopportazione. il saggiatore ripropone questo classico in una traduzione finalmente completa, che rifugge la tentazione di ricondurre a una mal compresa lo stile ossessivo, tassonomico, rituale di lovecraft. nella sua prosa l`orrore opera sempre nella stanza accanto, senza fare ostaggio di testimoni oculari; riempie le tubature e si riverbera fonicamente tra le pareti (tekeli-li! tekeli-li!), in un linguaggio nero che esisteva gia` prima del linguaggio umano e della parola, e che l`uomo non puo` decifrare; emana miasmi intollerabili e sconosciuti; lascia tagli ed escoriazioni ovunque. ma non si vede. o almeno, non si vede mai del tutto: si cela nei cunicoli, dietro rocce cadute, al fondo di abissi glaciali. cosi` si compone il paesaggio delle "montagne", dipinto da un pittore alieno: in un simile sacro bosco, sovrumano, dove catene montuose di ardesia precambriana si alzano fino all`orlo inimmaginabile del pianeta, l`uomo diventa cacciagione, preda, o addirittura campione scientifico da sezionare e notomizzare, crudamente, come un esemplare di animale raro appena scoperto. la geografia antartica descritta da lovecraft, pero`, e` anche e soprattutto una geografia interiore, di certe latenze oniriche castrate dal meccanismo di rimozione, in cui una potenza cosmica anteriore al cretaceo o all`e

di chi e` la voce che risuona in "alla cieca"? e certo il racconto di un recluso e di un fuggitivo. e jorgen jorgensen, il re d`islanda poi condannato ai lavori forzati nell`inferno di un`altra isola, agli antipodi, giu` alla baia. e il compagno cippico, passato dai lager nazisti a goli otok, la terribile isola calva dove tito confinava i dissidenti. e tore e jan jansen, neve`ra e strije`la e i mille nomi dei partigiani e dei clandestini. e il rivoluzionario e il fondatore di citta`, il marinaio e il cybernauta... e anche l`argonauta nel suo viaggio infinito attraverso oceani dove s`incontrano solo l`avventura e la morte, il sangue e la violenza, in un esilio che solo a tratti s`illumina dell`amore di una donna che si chiama maria, marie, mariza o marja, e norah e mangawana... in questo devastante e struggente memoriale a narrarsi e` l`eterno ribelle, l`ammutinato, l`eretico in balia delle onde e del buio della storia, ma anche dei suoi sogni di giustizia e della disciplina di partito. prefazione di eugenio scalfari.

il 9 ottobre 1963 duemila persone rimasero uccise sulle montagne del bellunese, travolte dall`onda di acqua e fango sollevata da una gigantesca frana precipitata nel bacino ai piedi del monte toc. il vajont e` stato uno dei disastri piu` tragici della storia italiana recente. nel 2008 l`unesco lo ha incluso tra i cinque piu` gravi disastri ambientali di natura antropica, definendolo . in effetti, la diga del vajont e` ancora li`, solo scalfita dalla frana, a dimostrazione che non basta un`opera di alta ingegneria per evitare il disastro; a crollare, infatti, non fu la diga ma la montagna, come d`altronde in tanti temevano. il vajont e` una storia cruciale per comprendere la storia ambientale - e non solo ambientale - dell`italia contemporanea.

lebron james e` uno dei piu` grandi giocatori di basket di tutti i tempi, al pari, tra gli altri, di campioni come wilt chamberlain, michael jordan, kobe bryant. due medaglie d`oro olimpiche, 4 campionati nba e altrettanti titoli come miglior giocatore dell`anno, lebron james e` il miglior realizzatore nella storia della nba, dopo aver superato il record di kareem abdul-jabbar. indossa la corona come se ci fosse nato. eppure, la strada che l`ha portato a essere una vera e propria leggenda e` stata tutt`altro che semplice. cresciuto in un quartiere modesto ad akron, ohio, con una madre single, lebron ha affrontato un`infanzia difficile. smarrito e privo di figure di riferimento, ancora bambino ha trovato nella pallacanestro la sua passione e la sua ragione di vita. e da quel momento non si e` piu` fermato. ma la sua storia va oltre i trionfi sul campo. celebrita` indiscussa, ha cambiato il volto dello sport, e non solo, attraverso una vita eccezionale, ricca di vittorie epiche e anche di sconfitte memorabili, incontri con persone straordinarie e avvenimenti storici. seguendone dall`infanzia fino all`arrivo ai los angeles lakers, passando per gli indimenticabili campionati con i cleveland cavaliers e i miami heat, si delinea un ritratto vivido e appassionante, ricco di dettagli e aneddoti sorprendenti, della vita di lebron james: non solo un racconto dei suoi successi sportivi, ma anche un`esplorazione della sua personalita`, dei suoi valori e delle sue passioni al di fuori del gioco. "lebron" e` il ritratto strale e affascinante di un campione unico al mondo.

assaf e` un sedicenne timido e impacciato a cui viene affidato un compito singolare, se non impossibile: ritrovare il proprietario di un cane abbandonato seguendolo per le strade di gerusalemme. correndo dietro all`animale il ragazzo giunge in luoghi impensati, di fronte a strani, inquietanti personaggi. e poco a poco ricompone i tasselli di un drammatico puzzle: la storia di tamar, una ragazza solitaria e ribelle fuggita di casa per salvare il fratello, tossicodipendente, finito nella rete di una banda di malfattori. e la svolta nella vita di assaf, che decide di andare fino in fondo, di "correre" con tamar. "qualcuno con cui correre" e` un romanzo di forza dickensiana, avventuroso e incalzante, ricco di colpi di scena e di pagine di puro terrore. ma soprattutto e` un libro capace di penetrare come nessun altro nel mistero dell`adolescenza, superando chiusure e difficolta` per mostrarci la generosita` e la grandezza di cui i giovani sono capaci.

chi era veramente italo calvino? , rispondeva a chi cercava di scavare nella sua storia intima e biografica, fedele all`immagine dello scrittore appartato, del barone rampante che vive sugli alberi: l`inafferrabile che voleva essere soltanto una mano che scrive. eppure ernesto ferrero dimostra, con l`empatia del suo sguardo, come si possano illuminare dall`interno gli intrecci segreti tra la vita e l`opera di uno dei grandi del novecento. in occasione del centenario della nascita di italo calvino, ernesto ferrero ci offre un ritratto dello scrittore dietro le quinte, nei tratti caratteriali meno noti, nei risvolti privati, lungo i vent`anni di vicinanza e lavoro comune in einaudi. e lo fa con quel tono di voce che ha gia` saputo incantarci nei "migliori anni della nostra vita" o nel recente "album di famiglia". prendono vita i rapporti di calvino con i genitori, l`importanza dell`imprinting famigliare, la passione per i fumetti e il gusto del disegno, l`amicizia con eugenio scalfari, i soprassalti della guerra partigiana, le passioni del dopoguerra, il legame con la liguria, gli amori, tra cui il capitolo della relazione con elsa de` giorgi, fin qui poco studiato. e poi il lavoro quotidiano, con i suoi piccoli segreti, in einaudi e nelle redazioni dei giornali, l`incontro con hemingway a stresa, la visita a silvana mangano e vittorio gassman sul set di "riso amaro". e ancora il trauma dell`invasione sovietica in ungheria e il progressivo distacco dal pci e dalla politica militante, il viaggio in america, il matrimonio con chichita singer e le gioie della paternita` con la nascita della figlia giovanna, le decisive letture scientifiche, incontri-chiave (perec, barthes, queneau), la fascinazione delle immagini, la scoperta dello strutturalismo e i soggiorni nelle metropoli come in altrettanti romitaggi, da parigi a roma, sino all`approdo ideale nella pineta toscana di roccamare, dove scrive le "lezioni americane". l`insulare calvino sembra sempre