
stefano benni scrisse "blues in sedici" dieci anni fa, prendendo spunto da un fatto di cronaca degli anni ottanta. questa ballata blues era stata pensata per essere letta in pubblico e infatti la sua prima pubblicazione ha conosciuto molte versioni teatrali. ora il testo viene riproposto con alcune variazioni che la lettura e, soprattutto l`accompagnamento musicale di paolo damiani, hanno suggerito. protagonisti di questa drammatica storia sono l`indovino cieco, il padre, la madre, il figlio, lisa, la citta`, il killer, il teschio. otto voci che tornano in scena due volte, a cantare ciascuna il dolore, la rabbia, la disperazione, la speranza.



dalla corsa dei pionieri per la conquista delle grandi praterie del west alla nube di fuliggine del primo cavallo di ferro. dalla febbre dell`oro ai duelli sotto il sole cocente. dai banditi jesse james e butch cassidy al tragico massacro del settimo cavalleggeri del generale custer da parte dei sioux, nella celebre battaglia del little bighorn. e molto di piu`. il grande libro del west americano riunisce in un unico volume illustrato le storie e le cronache - di cui molte inedite in italia - che hanno creato il fascino e il mito del west, raccontandone lo spirito a meta` fra passato e presente, realta` e finzione, verita` e leggenda. oltre a racconti e leggende, testimonianze vere su personaggi, luoghi e fatti legati alla storia del west, fanno parte di questa raccolta anche le piu` famose canzoni e ballate, componenti imprescindibili dell`immaginario dei cowboy.



"comici spaventati guerrieri" e` una "recherche" metropolitana che si dilata coralmente come un blues ritmando spostamenti e appostamenti, separazioni e incontri, agguati e fughe, colpi di kung-fu e spari, amori improvvisi e improvvise amicizie, dialoghi, monologhi, visioni e sogni. sulle sue note ilari aleggia l`atmosfera acre della citta` e l`infinita distanza tra "centro" e "periferia". giacche` questo e` un romanzo in cui il riso ricade sul cinismo, la corruzione squallida e dorata, la stupidita` di questi anni che qualcuno ha definito e qualcuno ha voluto bui. e un romanzo che risuona delle impreviste possibilita` polifoniche del tragicomico quotidiano, un libro in definitiva che non somiglia a nessun altro somigliando a stefano benni. il quale raggiunge qui un`altra meta del suo percorso solitario, rivolto a riscattare il comico dagli avvilimenti imperanti, a restituirgli dignita` letteraria in una scrittura vibrante di modulazioni musicali e poetiche, e in una tensione tematica che porta questo genere ad affacciarsi, come per sfida, sull`opposta sponda del tragico.


la zia rosamond non e` piu`. e morta nella sua casa nello shropshire, dove viveva sola, dopo l`abbandono di rebecca e la morte di ruth, la pittrice che e` stata la sua ultima compagna. a trovare il cadavere e` stato il suo medico. aveva settantatre` anni ed era malata di cuore, ma non aveva mai voluto farsi fare un bypass. quando e` morta, stava ascoltando un disco - canti dell`auvergne - e aveva un microfono in mano. sul tavolo c`era un album di fotografie. evidentemente, la povera rosamond stava guardando delle foto e registrando delle cassette. non solo. stava anche bevendo del buon whisky, ma... accidenti, e quel flacone vuoto di diazepam? non sara` stato per caso un suicidio? la sorpresa viene dal testamento. zia rosamond ha diviso il suo patrimonio in tre parti: un terzo a gill, la sua nipote preferita; un terzo a david, il fratello di gill; e un terzo a imogen. gill e david fanno un po` fatica a capire chi sia questa imogen, perche` prima sembra loro di non conoscerla, poi ricordano di averla vista solo una volta nel 1983, alla festa per il cinquantesimo compleanno di rosamond. imogen era quella deliziosa bimba bionda venuta con gli altri a festeggiare la padrona di casa. sembrava che avesse qualcosa di strano. si`, era cieca. occorre dunque ritrovare imogen per informarla della fortuna che le e` toccata. ma per quanti sforzi si facciano, imogen non si trova. e allora non resta - come indicato dalla stessa rosamond in un biglietto - che ascoltare le cassette incise dalla donna...

tutto comincia nel 1906 a casa di una ricca famiglia a new rochelle, nello stato di new york, quando il celeberrimo artista della fuga harry houdini si schianta con la sua automobile contro un palo proprio davanti all`abitazione dove vivono il bambino, il padre, la madre, il nonno e il fratello minore della madre. da quel momento, magicamente, la linea che separa realta` e immaginazione sembra sparire. sono gli anni in cui henry ford costruisce automobili facendo diventare macchine gli uomini; j.p. morgan domina il mondo della finanza e colleziona reperti impagabili; emma goldman infiamma le folle con i suoi discorsi e il milionario thaw uccide l`architetto stanford white, amante della giovanissima moglie, l`ex ballerina evelyn nesbit. tutti loro, assieme a sigmund freud, emiliano zapata e tanti altri personaggi storici entrano ed escono dal racconto, incrociandosi con i membri della famiglia del bambino, ma anche con quella di un geniale immigrato ebreo dell`est europeo e di un elegante pianista nero, animato da un`inesauribile sete di giustizia. intorno c`e` la new york d`inizio secolo con i suoi mille volti, la ricchezza e la poverta`, il razzismo, il progresso e i ghetti, una citta` che soffre ma che ha voglia di futuro, e si muove all`indiavolato ritmo del ragtime. "ragtime" e` il libro con cui doctorow ha cambiato il concetto stesso di romanzo, l`opera di uno scrittore che ha affrontato con coraggio le ambiguita` della storia del suo paese, continuando peraltro a essere affascinato dalla bellezza e dal genio dell`esperimento americano.