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scritto nel 1901, questo dramma si pone sulla soglia del secolo come prefigurazione di tutte le audacie del teatro moderno. "tutto puo` avvenire, tutto e` possibile e probabile. tempo e spazio non esistono; su base minima di realta`, l`immaginazione disegna nuovi motivi: un misto di ricordi, esperienze, invenzioni, assurdita` e improvvisazioni". cosi` scriveva strindberg presentando il sogno. in effetti anche il lettore di oggi rimane stupefatto davanti alla naturalezza con cui strindberg scavalca tutte le convenzioni teatrali del tempo per addentrarsi in una nuova regione, in una nuova forma, che si potrebbe definire "teatro psichico".

che la spinta degli uomini verso il male possa essere strettamente collegata con la loro difficile liberta` e che non sia dunque il prodotto passeggero di circostanze storiche pur tragiche ma modificabili, questo e` il coraggioso, quasi intollerabile assunto delle due conferenze di jorge semprun qui riunite; e intollerabile non solo nei confronti di una modernita` che si vorrebbe rischiarata dai soli lumi della ragione, ma anche, e soprattutto, nei confronti della "fisicita`" stessa del male, perche` qui la riflessione di semprun si lega strettamente alla tragica esperienza del campo di concentramento, ai discorsi fatti con i compagni di quei giorni.

il libro e` una riflessione su quello che si e` perduto con l`esclusione dalla matematica delle donne, che fino a tempi recenti hanno avuto una parte trascurabile nel suo sviluppo, anche se nel corso dell`ultimo secolo hanno cominciato a conquistarsi un ruolo paritario. l`esposizione presenta le informazioni che nel corso degli anni l`autore e` venuto accumulando assorbendole dal suo ambiente, attraverso gli incontri e le letture. piu` che un lavoro erudito questo libro vuole essere una testimonianza offerta all`interesse non solo di colleghi matematici ma soprattutto d`insegnati e di educatori.

sullo sfondo di un piovoso pomeriggio londinese, una giovane donna, scrittrice e simpatizzante comunista, apprende dai quotidiani la notizia dell`imminente morte di stalin mentre sta accompagnando la zia e la cugina a un disastroso appuntamento dal fotografo. scandiscono una giornata apparentemente banale la figura di un tassista, di un giornalaio e di vari militanti comunisti che compongono un variegato quanto marginale "milieu" umano. il racconto appartiene al primo periodo realista di lessing, caratterizzato da una prosa inquieta e percorso da un tono di satira sociale, ma anticipa anche quell`amara disillusione nei confronti dell`impegno politico, che esplodera` solo pochi anni dopo nella "sezione rossa" del "taccuino d`oro".

la collana "500 tricks" raccoglie per ogni argomento suggerimenti e idee pratiche per decorare, abbellire e migliorare gli ambienti della propria casa. ogni volume, di facile e immediata consultazione, e` dedicato a un elemento d`arredo o a un ambiente domestico specifico.

"fenoglio con questi racconti conferma il suo universo narrativo di langhe e resistenza, ma soprattutto narra di uomini e donne che dietro la scorza della loro miseria e del loro carattere covano un male di vivere e un ribollire di sentimenti che non riescono a dire" (marco balzano). "nella valle di san benedetto", "l`addio, il gorgo", "l`esattore", "il paese", "il signor podesta`", "l`affare dell`anima". ecco alcuni titoli dei racconti riuniti in questo volume secondo la data di composizione: quelli non compresi in raccolte d`autore, pubblicati in rivista dallo stesso fenoglio o editi dopo la sua scomparsa. oltre alle storie partigiane, sette in tutto, il cui nucleo tematico fu inaugurato dai "ventitre giorni della citta` di alba", la parte piu` cospicua del volume e` costituita dai racconti "langhigiani", che tra vari progetti occuparono fenoglio prima e dopo "il partigiano johnny". dietro a essi sta l`enorme lavoro dello scrittore piemontese, dai primi anni cinquanta fino ai suoi ultimi giorni: i personaggi e le vicende raccontati riportano a un paesaggio esistenziale che, attingendo a una memoria parentale o collettiva, rivela stralci di vita di una provincia per sempre perduta. con le schede ai singoli racconti e la cronologia della vita e delle opere.

Il Castoro, 1978, IT. Volume monografico dedicato al regista, sceneggiatore e produttore greco Thodoros Anghelopulos, attivo dagli anni settanta fino agli anni dieci. Il libro raccoglie una selezione di dichiarazioni del regista riguardo l'arte cinematoggrafica, un'analisi critica della sua opera e si completa con la filmografia.

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