
perche` john fitzgerald kennedy doveva morire? qual e` la verita` sull`omicidio del trentacinquesimo presidente degli stati uniti? in "killing kennedy" o`reilly e dugard ripercorrono gli ultimi due anni di jfk. dal 20 gennaio 1961, giorno del giuramento, fino a quel 22 novembre del 1963, in cui l`uomo che meglio ha incarnato il "sogno americano" finiva la sua vita a dallas per mano dell`ex tiratore scelto dei marines, lee harvey oswald, unico responsabile ufficiale di un omicidio ancora avvolto da troppi misteri. la morte di kennedy e` uno degli episodi piu` drammatici degli ultimi cinquant`anni, un evento che ha cambiato il corso della storia, non solo statunitense. per capire il perche` di quei colpi di fucile esplosi a dallas, gli autori mettono in fila uno dopo l`altro i contrasti politici che in piena guerra fredda tenevano in ansia il mondo intero: il vietnam, la lotta al comunismo, che con la cuba di castro era arrivato fin dentro "il giardino di casa", le tensioni con l`urss di nikita chruscev. o`reilly e dugard tracciano un vivido identikit dei tanti nemici che jfk si era fatto negli usa: il direttore della cia allen w. dulles, per esempio, silurato nell`aprile 1961 dopo il fallito sbarco nella baia dei porci. e, sopra tutti, il piu` ambiguo, il vicepresidente lyndon b. johnson, che mal sopporta il ruolo di secondo. di lui kennedy e il fratello bobby non si fidano, e non lo nascondono.

a raccontarci questa storia e` un uomo di nome finch, che con moglie e cognata sta viaggiando verso la grande mela. scopo del viaggio e` trovare un marito ricco per la sorella della moglie. ma le cose non vanno esattamente per il verso giusto. un ricco ragazzo di wall street prende una sbandata per la moglie di finch. poi incontrano un anziano milionario, ma questa volta e` la sorella a innamorarsi dell`autista del milionario - il quale, pero`, e` gia` sposato e con figli. poi e` la volta di un aviatore, ma il suo aereo cade e l`ennesimo promesso sposo muore. e la caccia continua...

l`azione si svolge a lisbona a meta` del xx secolo, in un palazzo di un quartiere popolare non meglio identificato dove vivono sei famiglie. su questa scena si animano personaggi minati da tristezza e rimpianto le cui esistenze paiono ravvivarsi solo per l`improvvisa eco di un concerto di musica classica trasmesso alla radio o per l`instancabile elaborazione delle strategie, fatte di piccole ipocrisie e compromessi, con cui si tenta di fugare la minaccia dell`indigenza o di realizzare le aspirazioni conformiste della piccola borghesia. un universo di mantenute, mogli tradite e dolenti, uomini sconfitti dalla vita che hanno rinunciato al futuro a cui fanno da contrappunto gli inserti del diario di una giovane sognatrice, vittima di una vicenda dalla morbosita` inaspettata, o ancora le pagine di grande letteratura disseminate in forma di citazioni, ma soprattutto, gli ideali del protagonista abel, giovane intellettuale libertario, figura paradigmatica di un determinato universo politico, specie considerando il contesto in cui il romanzo fu scritto, ovvero il portogallo salazarista, paese isolato, retrivo e misero dominato da una dittatura fascista. palesemente debitore della tradizione del grande romanzo russo da un lato e della coeva generazione dei neorealisti portoghesi dall`altro, "lucernario" mostra evidenti le qualita` destinate a caratterizzare il corpus del saramago piu` noto: profondo scavo psicologico dei personaggi, grande respiro narrativo, capacita` di catturare l`attenzione del lettore.

un lunedi` mattina, a pochi chilometri da copenaghen, due giovani studenti, fratello e sorella, arrivano a scuola di buon mattino. e ancora presto per l`inizio delle lezioni, cosi`, per ingannare l`attesa, il piu` piccolo decide di andare a giocare a palla in palestra. ma li`, tra lo stupore e l`orrore, si trova davanti una scena terribile: dal soffitto pendono i corpi mutilati di cinque uomini, impiccati secondo uno schema rituale studiato nei minimi dettagli. e la fine delle vacanze di konrad simonsen, il commissario che "ama gli angoli retti e le relazioni coerenti" e le partite a scacchi. proprio quando stava finalmente godendosi un po` di riposo, simonsen viene bruscamente richiamato in citta`: deve assumere la direzione dell`indagine per la quale ha a disposizione tutta la sezione omicidi e mezzi illimitati. un caso cosi` delicato, la cui eco in un attimo attira l`attenzione della stampa nazionale, impone anche di scomodare il vecchio capo kasper planck da cui il commissario cerca ancora di imparare il sesto senso e un`invidiabile capacita` di trattare con i media. l`indagine da subito si allarga ben oltre i confini della scuola e assume contorni sempre piu` inquietanti. su internet prende piede una sconvolgente campagna mediatica da cui scaturisce una vera e propria caccia alle streghe. in breve una domanda, un dubbio etico, rimbalza di bocca in bocca per tutto il paese: la gravita` del reato legittima la ferocia dell`esecuzione? e qual e` la differenza fra un`esecuzione e un omicidio?

la grande citta` come trionfo dell`inessenziale sull`essenziale, dell`artificiale sul naturale, del superfluo sul necessario. e il sottile filo che attraversa il libro di michele serra, che con questa raccolta esordiva come narratore. una serie di racconti sugli inganni del "moderno" visto come luogo degli equivoci, come continua sottrazione di senso alla vita quotidiana, che conferma, come ha scritto tullio de mauro, "la sua felice capacita` di catturare in anteprima quelli che solo molto tempo dopo altri avvertono come intollerabili luoghi comuni".

antonio lanteri e` affetto da un duplice malessere, fisico e psichico, che non sa e non vuole distinguere. non digerisce piu` nulla, ne` i cibi ne` le persone, e vorrebbe tanto avere il triplo potente stomaco dei bovini. non vuol piu` saperne del lavoro, dei dibattiti e della fama, preferisce starsene in compagnia di quaarantasei mucche. e si lascia andare alla sua malattia, sprofondando in una dimensione in cui tutto si mescola e si confonde: passato e presente, i ricordi dell`infanzia in cui si intromette una giornalista persecutrice, personaggi concreti e fantastici, il linguaggio maturo e professionale dell`eloquenza e le ataviche voci della natura.

con questo libro beppe severgnini ci consegna otto t, otto chiavi che, se usate bene, potrebbero aprire all`italia le porte di un futuro migliore. otto suggerimenti semplici, onesti e concreti per "riprogrammare noi stessi e il nostro paese (brutto verbo, bel proposito)" e diventare veramente italiani di domani: questione di atteggiamento, non solo di anagrafe. nato da una serie di incontri nelle universita` e pubblicato nel 2012.

"benche` la prendessi due volte al giorno, la linea numero 2 non smetteva di rivelarmi la sua intensa poesia. sentivo come di salire in cielo nel momento in cui il metro` usciva da terra, alla fermata combat, per poi arrivare maestosamente alla stazione jaure`s." evocando ricordi legati ai differenti anni e ai vari quartieri della capitale, da saint-germain-des-pre`s a rue soufflot, dal marais a montparnasse, edgar morin racconta la sua vita, iniziata l`8 luglio 1921 in rue mayran, nel 9? arrondissement di parigi, ai piedi della butte montmartre. a ogni trasloco corrispondono tappe diverse della vita amorosa e intellettuale dell`inventore del "pensiero complesso": un itinerario nel cuore di parigi, la citta` amata, dei caffe` e dei bistrot frequentati dagli intellettuali, un racconto sfavillante di intelligenza e di ironia dal piu` anticonformista dei giovani novantenni, che ha vissuto da protagonista le vicende culturali e politiche dell`europa degli ultimi sessant`anni.

le vicissitudini della pubblicazione di queste lettere di mozart sono state illustrate dalla moglie constanze: "le lettere alla cugina, di gusto certo discutibile, ma molto spiritose, meritano una menzione, ma non devono essere pubblicate". anche molti biografi e studiosi di mozart rinunciarono a una pubblicazione delle "lettere" per ragioni di decoro. per la "pruderie" dell`ottocento le "audaci espressioni" di mozart non erano ammissibili. ancora nel 1914 la "prima completa edizione critica" delle lettere di mozart e dei suoi familiari espunge le parti incriminate per "ragioni estetiche". dietro il sorriso del genio mozart, l`eterno fanciullino, si celava l`animo di un giocherellone che non smetteva di inventare scherzi e facezie, con cui intratteneva l`amata cuginetta. le "lettere alla cugina" sono forse uno dei testi piu` emblematici e intimi per penetrare nella personalita` del compositore austriaco, un vero e proprio cavallo di troia nella sua psicologia, e rappresentano il lato piu` intimo, folle e trasgressivo della personalita` del grande genio salisburghese. postfazione e note di juliane vogel

"piu` ancora che nei romanzi, keller si rivelo` artista di prima grandezza nei racconti, che ora hanno visto la luce in italia in una splendida e completa raccolta pubblicata dalla casa editrice adelphi. novelle ricche di humour, di invenzione fantastica, di grazia fiabesca e di acutezza realistica ... in queste novelle palpita la dimensione piu` alta, piu` aperta della narrativa tedesca di quegli anni." (claudio magris)

"il massaggiatore mistico" e` un romanzo di formazione e insieme un trattato etnografico carico di ironia, dove la confusa identita` di trinidad non merita mai uno sguardo benevolo. traspare tuttavia, in filigrana, l`amore malcelato per un paese ibrido e fantastico. membro - suo malgrado - della comunita` indu` dell`isola di trinidad, ganesh ramsumair e` estraneo e insofferente, oltre che alla cultura delle sue origini, all`enclave degli invasori inglesi cosi` come ai nativi afrocaraibici e alle loro convinzioni "primitive". vive immerso nei libri e coltiva una vaga vocazione alla scrittura, ma nella sua goffaggine sembra incapace di sfuggire a un destino tanto tirannico quanto prevedibile: dapprima viene forzato a sposare un`adolescente della sua etnia e poi quasi costretto a ereditare il mestiere del padre appena defunto - ovvero a diventare uno dei tanti (troppi) massaggiatori dell`isola. ma gli eventi prenderanno una piega inattesa e paradossale: protetto da due bizzarri mentori, ganesh continuera` a scrivere con ostinazione, e soprattutto scoprira` di possedere poteri taumaturgici e aura carismatica, fino a trasformarsi nel primo massaggiatore pandit ("dotto") nella storia di trinidad. da quel momento, la sua ascesa e` inarrestabile: i suoi libri diventano best seller, fuente grove - dove trasferisce la sua base operativa- finisce sotto l`ala protettiva del governo, e il "massaggiatore mistico" assume il ruolo di leader politico sotto l`enfatico eteronimo di g. ramsay muir.

per secoli l`uomo si e` rifiutato di affrontare il mare grigio, roboante e tempestoso che si estendeva al di la` delle colonne d`ercole, abitato da mostri terrificanti come le gorgoni e i giganti centimani o da razze bizzarre come i cimmeri, gli etiopi e i pigmei; solo i fenici, avidi e temerari, osarono sfidare quelle acque alla ricerca di un mollusco da cui estrarre il colore piu` ambito dalle e`lite di potere dell`eta` classica. oggi l`atlantico, nella percezione di molti, non e` altro che un piccolo inconveniente, che dura giusto il tempo di un paio di film proiettati durante un volo intercontinentale. fra questi due estremi sono intercorsi duemilacinquecento anni di esplorazioni, guerre, commerci e disastri, attraverso i quali l`oceano ha plasmato le ambizioni e la condotta di marinai, scienziati, mercanti e soldati, venendo visto, a seconda delle circostanze e della sorte, come un alleato o un nemico, una risorsa o un pericolo. simon winchester racconta l`ultra millenaria relazione fra l`atlantico e gli esseri umani - predatori vichinghi e monaci irlandesi, cacciatori di balene e mercanti di schiavi, posatori di cavi e pirati -, mescolando storia e aneddoto, geografia e ricordi personali, scienza e affabulazione. il risultato e` un`epopea del "mare interno della civilta` occidentale" maestosa, sorprendente, burrascosa, cangiante - quasi quanto l`oceano stesso.

su una terra devastata in maniera irreversibile dall`inquinamento e dalle pestilenze imperversa ormai incontrastato il vuoto, essenza stessa del male. suoi fidi servitori sono i demoni, spaventose creature postumane, frutto delle terribili contaminazioni ambientali. il genere umano stesso sembra destinato a una progressiva e inesorabile estinzione. pochi e sparuti drappelli di uomini e donne sopravvivono in avamposti fortificati ai terribili attacchi dei mutanti, ma la loro fine sembra ormai prossima. spettera` ad angel perez e logan tom, gli ultimi sopravvissuti tra i cavalieri della parola, prendere in mano il destino del mondo, mettendosi alla ricerca di due misteriosi talismani in grado di garantire la sopravvivenza alla terra.

in una zona malfamata di montelusa, la mannara, due munnizzari trovano in un`auto il cadavere di un uomo con gli abiti discinti. e non e` un uomo qualunque, ma un prominente uomo politico locale: l`ingegner lupariello. camilleri mette in campo per la prima volta il commissario salvo montalbano, poliziotto dalle straordinarie doti umane e investigative, che faranno del suo personaggio il piu` grande successo letterario italiano degli ultimi.

"in questo libro il "misterioso" oriente e il "selvaggio" west emanano ancora i bagliori di un itinerario nel meraviglioso, ma la narrazione e` una macchina modernissima, dal percorso gia` deciso, inscritto in un meccanismo perfetto. al viaggio che e` rischio, scoperta, mutamento, si contrappone - con uno sguardo profondo sul futuro - il viaggio che e` calcolato sfruttamento del teatro di esperienze del mondo." (gian mario villalta).

"non ho mai pubblicato in forma di libro niente che fosse strettamente personale, quella e` una materia di cui finora mi sono servito per i romanzi e i racconti, ma ho scritto questi articoli intensamente personali solo quando ho avvertito l`impeto giungere dal profondo; ecco perche` mi sento con la coscienza piu` pulita nel caso della scrittura non romanzesca". e all`insegna di questa autenticita` che fitzgerald propose al suo editore il progetto di una raccolta di scritti personali. l`intento era riprendere il controllo della sua immagine pubblica, che nei primi anni trenta si andava offuscando tra i fumi dell`alcol. fitzgerald voleva un`occasione per mostrarsi sotto una luce nuova, quale artista consapevole e maturo, e superare l`immagine del cantore elegiaco dell`eta` del jazz e del fallimento. ma il progetto non ando` mai in porto e solo oggi viene finalmente alla luce. queste pagine intime di fitzgerald ci accompagnano in un viaggio dalla sua giovinezza alla maturita`, secondo un itinerario che egli stesso aveva scelto per svelare ai lettori la sua "vera natura". ecco perche`, letti nel loro insieme sono quanto di piu` vicino a una sua autobiografia si possa leggere oggi, compresa qualche tappa ironica come quella intitolata una breve autobiografia, che altro non e` se non un calendario delle piu` leggendarie bevute. una lettura imperdibile per gli abituali "bevitori" delle sue pagine.

con "candido" pubblicato simultaneamente nel 1759 a parigi, londra e amsterdam, voltaire portava a perfezione il nuovo genere letterario da lui creato, quel `conte philosophique` la cui caratteristica essenziale risiede nella tensione dialettica tra allusione ideologica e illusione narrativa. le convulse e mirabolanti avventure di candido offrono alla scintillante, ironica e incisiva penna di voltaire l`opportunita` di dimostrare la vanita` dell`ottimismo razionalista leibniziano e della teoria del migliore dei mondi possibili. e il lettore di ieri, come quello di oggi, preso dal frenetico ritmo narrativo cede all`incantesimo e si rende partecipe del sottile e intelligente gioco con il quale la consumata maestria dell`"ultimo degli scrittori felici" (barthes) lo induce a passare velocemente dall`arbitrio narrativo alla meditazione filosofica. introduzione di giuseppe galasso.

in un castello della maremma toscana vicino alla bolgheri di giosue` carducci, arriva un venerdi` di giugno del 1895 l`ingombrante e baffuto pellegrino artusi. lo precede la fama del suo celebre "la scienza in cucina e l`arte di mangiar bene", il brioso e colto manuale di cucina, primo del genere, con cui ha inventato la tradizione gastronomica italiana. ma quella di gran cuoco e` una notorieta` che non gli giova del tutto al castello, dove dimora la famiglia del barone romualdo bonaiuti, gruppo tenacemente dedito al nulla. la formano i due figli maschi, gaddo, dilettante poeta che spera sempre di incontrare carducci, e lapo, cacciatore di servette e contadine; la figlia cecilia, di talento ma piegata a occupazioni donnesche; la vecchia baronessa speranza che vigila su tutto dalla sua sedia a rotelle; la dama di compagnia che vorrebbe solo essere invisibile, e le due cugine zitelle. in piu`, la numerosa servitu`, su cui spiccano la geniale cuoca, il maggiordomo teodoro, e l`altera e procace cameriera agatina. contemporaneamente al cuoco letterato e` giunto al castello il signor ciceri, un fotografo: cosa sia venuto a fare al castello non e` ben chiaro, come in verita` anche l`artusi. in questo umano e un po` sospetto entourage, piomba gelido il delitto. teodoro e` trovato avvelenato e poco dopo una schioppettata ferisce gravemente il barone romualdo. i sospetti seguono la strada piu` semplice, verso la povera agatina. sara` pellegrino artusi a dare al delegato di polizia le dritte per ritrovare la pista giusta.

"dovendo riassumere, direi questo: tutti a sentire, nell`aria, un`incomprensibile apocalisse imminente; e, ovunque, questa voce che corre: stanno arrivando i barbari. vedi menti raffinate scrutare l`arrivo dell`invasione con gli occhi fissi nell`orizzonte della televisione. professori capaci, dalle loro cattedre, misurano nei silenzi dei loro allievi le rovine che si e` lasciato dietro il passaggio di un`orda che, in effetti, nessuno pero` e` riuscito a vedere. e intorno a quel che si scrive o si immagina aleggia lo sguardo smarrito di esegeti che, sgomenti, raccontano una terra saccheggiata da predatori senza cultura. i barbari, eccoli qua. ora: nel mio mondo scarseggia l`onesta` intellettuale, ma non l`intelligenza. non sono tutti ammattiti. vedono qualcosa che c`e`. ma quel che c`e`, io non riesco a guardarlo con quegli occhi li`. qualcosa non mi torna." (alessandro baricco)


"il mio piu` profondo desiderio e` che in africa la voce del cantastorie possa non morire mai". nelson mandela raccoglie in questa antologia il meglio dell`immaginario fiabesco africano. le storie piu` belle e antiche, raccontate nella forma in cui ce le restituiscono oggi le metamorfosi prodotte da secoli di peregrinazioni. ma anche alcune storie nuove che fanno da corollario al corpus della tradizione. "c`e` la lepre," osserva mandela, "una piccola canaglia; il furbo sciacallo, nel ruolo dell`imbroglione; la iena, nella parte del piu` debole; il leone, in quella di sovrano dispensatore di doni; il serpente, che infonde paura e al contempo e` un simbolo di virtu` taumaturgiche; ci sono gli incantesimi che provocano sventura o salvezza; ci sono cannibali raccapriccianti che fanno paura ai grandi non meno che ai piccoli". il popoloso universo di uomini e animali che abitano questo continente con la loro generosa umanita` e l`istintiva disponibilita` al sorriso e` colto attraverso gli squarci folgoranti dell.arida essenza dell`africa, tramite il caleidoscopio dei suoi colori assoluti, del bagliore accecante del sole, della foschia azzurra delle montagne. all`orizzonte il benevolo sollievo offerto dall`acqua e dalle foglie. "le mie storie piu` care" le definisce mandela. storie antiche quanto l`africa, raccontate attorno ai falo` della sera da tempo immemorabile, universali nella loro capacita` di ritrarre gli animali e la loro umanissima magia.

la `ndrangheta ha mangiato il nord italia, e ha cominciato a farlo almeno sessant`anni fa nel silenzio generale. il suo impero invisibile con gli anni ha preso il controllo di un sistema economico che si e` sempre voluto ritenere immune. questo era il teorema: che il male restasse confinato al sud, alla periferia dell`organismo, in modo da salvare l`intero, da preservarlo. ma quella raccontata da giuseppe catozzella nel primo e unico romanzo-inchiesta sulla `ndrangheta al nord e` una macchina brutale e intelligente, che per la prima volta vediamo all`opera nei modi quotidiani in cui la violenza e la sopraffazione si mischiano all`astuzia e alla corruzione umana. e una mafia che ci e` molto piu` vicina di quanto immaginiamo. quella che governa nelle strade, si impossessa dei bar, dei ristoranti e dei locali alla moda, entra nelle aziende pulite e nei cantieri edili, gestisce in monopolio tutto il traffico della cocaina. giuseppe catozzella ha seguito pasquale nel suo percorso criminale di affiliazione a un clan; e` stato il compagno di banco di vincenzo, che comandava la scuola perche` appartenente alla cosca che comanda nel nord di milano; ha amato zia severina, che ha deciso di morire nel suo bilocale per difenderlo dalle famiglie che rivendono le case popolari; ha spiato il lavoro clandestino dentro i gironi dell`ortomercato di milano. "alveare" e` un romanzo-inchiesta sulla `ndrangheta, inquietante perche` non inventa nulla.

dopo aver perso il padre in quello che ha tutta l`aria di essere stato un doppio suicidio d`amore, yoshie si trasferisce dalla sua casa di meguro a un minuscolo e vecchio appartamento a shimokitazawa, un quartiere di tokyo famoso per le sue stradine chiuse al traffico, i ristoranti, i negozietti, nonche` meta degli alternativi della capitale. qui yoshie spera, aiutata dall`atmosfera vivace, di superare il dolore e dare una nuova direzione alla sua vita. un giorno, pero`, sua madre le si presenta a casa all`improvviso con una borsa birkin di herme`s e qualche sacchetto. inizia cosi` una bizzarra convivenza che unisce le due donne lungo il percorso di elaborazione del lutto che le ha colpite, le pone di fronte a verita` inaspettate, le aiuta a scorgere fiochi lumi di speranza nel buio di una quotidianita` ferita. "moshi moshi" "pronto" al telefono - e` il racconto di una rinascita, la favola delicata e struggente della vita di un quartiere, la storia di una madre, di una figlia, di un grande dolore e di qualche piccola felicita` inattesa.

il libro e` il tragico monologo di una donna che aspetta un figlio guardando alla maternita` non come a un dovere ma come a una scelta personale e responsabile. una donna di cui non si conosce ne` il nome ne` il volto ne` l`eta` ne` l`indirizzo: l`unico riferimento che viene dato per immaginarla e` che vive nel nostro tempo, sola, indipendente e lavora. il monologo comincia nell`attimo in cui essa avverte d`essere incinta e si pone l`interrogativo angoscioso: basta volere un figlio per costringerlo alla vita? piacera` nascere a lui? nel tentativo di avere una risposta la donna spiega al bambino quali sono le realta` da subire entrando in un mondo dove la sopravvivenza e` violenza, la liberta` un sogno, l`amore una parola dal significato non chiaro. con la prefazione di lucia annunziata.

un romanzo di avventura d`altri tempi, eppure attualissimo. jacopo marocchetti, un eroe senza macchia ma con paure prettamente umane, per sfuggire a delle navi inglesi deve pilotare un veliero attraverso un inaccessibile canale marino frastagliato di scogli a pelo d`acqua. e pronto a sacrificare la propria vita, pur col terrore nel cuore; forse anche perche` a bordo vi e` isabella, giovane e bella aristocratica che jacopo ama sin dal loro primo incontro, e che sembra ricambiarlo. non importano il secolo ne` la geografia: l`amore e` il motore che fa muovere l`individuo verso nuove prospettive di se`. amore e morte, un binomio instillato nel nostro immaginario gia` dai tempi di orfeo ed euridice. un binomio che brucia e rende vivi. e l`animo di jacopo, ex suddito di napoleone, muore con l`impero, e poi rivive con l`amore, e poi... postfazione di andrea quadraroli.

una ragazza bonaerense bellissima, destinata a diventare l`emmanuelle argentina, fugge in spagna inseguita dai militari. anni dopo, il cadavere di una barbona assassinata viene ritrovato a barcellona. carvalho, insieme al fidato biscuter, dovra` chiarire inquietanti misteri che coinvolgono il giudice garzon, l`ispettore-semiologo lifante, tutta una serie di emarginati e un nucleo di alleanze segrete tra diversi stati. la barcellona crepuscolare del barrio chino sta ormai diventando la citta` del design mentre, un po` dappertutto, nuovi cadaveri spuntano come funghi velenosi. e, sempre presente, il tango. a dieci anni dalla sua scomparsa, torna manuel vazquez montalban con un romanzo inedito della serie carvalho, quasi un prologo al "quintetto di buenos aires", ritroviamo qui personaggi, stile e temi ricorrenti nell`opera di manuel vazquez montalban, come la buona cucina, la figura di pepe antieroe sexy, o il biscuter consigliere-intellettuale-modernizzatore.

si tratta di un monologo che mette in scena l`appassionata esistenza di frida kahlo "detta" dalla protagonista dal vertice estremo dei suoi giorni. mentre corre verso la morte, frida torna ai patimenti della sua reclusione forzata (ripetutamente ingessata e condannata all`immobilita`), ai suoi lucidi deliri artistici di pittrice affamata di colore, alla sua relazione con diego rivera. in poche pagine c`e` il messico, c`e` il risveglio dell`immaginazione, c`e` la storia di una donna, c`e` la rincorsa di una passione mai spenta per un uomo. la sintesi infuocata di un`esistenza.

luigi martinotti lavora in un fast food. frigge patatine, ma in realta` la sua vocazione, vivissima malgrado l`interruzione degli studi universitari, e` quella dello storico. su un tavolo della biblioteca comunale consuma tutte le ore di liberta`, ricostruendo e interpretando eventi del passato. ci sono momenti in cui riesce addirittura a distinguere, quasi fosse una visione, l`incontro fra attila e papa leone. e riuscito anche a elaborare una teoria storica, secondo la quale i mutamenti della societa` sono il prodotto di una terribile "insofferenza dell`insicurezza", che spinge gli uomini, cambiando continuamente, a inchiodare il mondo in un presente immobile e rassicurante. anche la quiete apparente di luigi martinetti obbedisce a questa legge. la sua sensibilita`, sospesa tra aspirazioni intellettuali e esposizione al fallimento, si lascia contaminare dall`imprevedibilita` dei rapporti umani, ivi comprese l`intensa relazione sessuale con antonella, cameriera del fast food, e l`inspiegabile tenerezza per il figlio di lei. solo l`amico giuseppe estroso insegnante affetto da una malattia genetica che lo getta in ricorrenti crisi depressive - riesce a tenere accesa la sua vocazione e a comunicargli una sorta di profonda serenita`. quando il fallimento come storico e` definitivo, la sua mente vacilla.

fin dall`infanzia, il protagonista di questo romanzo rivela un`estrosa inventiva nella ricerca della felicita`: e se alle volte, come in occasione della memorabile vincita al casino` di campione, la fortuna favorisce le sue intuizioni, altre volte e` lui a forzarle la mano, per esempio con il ricatto innocente grazie al quale entra in possesso dela prima bicicletta a dodici anni. il romanzo narra le vicende di un talento sempre in lotta con la fortuna, di un personaggio ora candido e sensibile, ora sventato e disonesto sullo sfondo dell`italia degli ultimi quarant`anni.

un vecchio criminale di guerra vive con sua figlia, divisa tra la repulsione e il dovere di accudire. lui e` convinto di avere per unico torto la sconfitta. lei non vuole sapere i capi d`accusa perche` il torto di suo padre non e` per lei riducibile a circostanza, momento della storia. insieme vanno a un appuntamento prescritto dalla kabbala ebraica, che fa coincidere la parola fine con la parola vendetta. pretesto sono le pagine impugnate da uno sconosciuto in una locanda.

fin dall`antichita` l`"edipo re" di sofocle e` stata considerata la tragedia per eccellenza. c`e` in essa l`ansia della conoscenza e, al contempo, la coscienza di quanto difficile sia conoscere. anche edipo, che pure ha risolto l`enigma della sfinge, deve spingersi oltre i limiti per poter dare un senso compiuto ai mille indizi che alludono al sapere, ma che ancora non sono conoscenza. ed e` proprio per aver sfidato questi limiti che egli incontra una sofferenza infinita, tanto che nietzsche ha potuto scrivere di lui: "edipo e` l`uomo che piu` ha sofferto, per questo egli ha svelato l`enigma dell`uomo". all`"edipo re" si sono rifatti via via seneca, stazio, corneille, voltaire, hegel, ho`lderlin e, nel nostro secolo, hofmannsthal, gide, cocteau, pasolini. ma la lettura piu` inquietante rimane quella di freud, che ha fatto, ancora una volta, di edipo il paradigma del destino umano. introduzione di franco rella.

"il giro del mondo in ottanta giorni" e` forse il piu` noto tra i romanzi di jules verne, fonte di numerosi adattamenti televisivi e cinematografici. il protagonista e` un inglese vittoriano di nome phileas fogg che, per scommessa con i soci del suo club londinese, si imbarca nell`avventura di fare il giro del mondo in non piu` di ottanta giorni. alla base della sua certezza vi e` la convinzione tipica dell`europa del suo tempo di aver domato il mondo, tanto da poter programmare ogni tappa solo sulla base degli orari ferroviari e di navigazione ufficiali. fogg non e` un normale turista, non e` interessato alle bellezze dei luoghi che attraversa, ma a raggiungere in modo efficiente il suo obiettivo. ad affiancarlo nell`impresa il domestico jean, detto passepartout, che lo aiutera` a risolvere gli imprevisti che incontrera` nel suo tour. in una ridda di imprese, a volte tragiche a volte comiche, fogg alla fine riuscira` a vincere la scommessa, nonostante gli ostacoli che gli verranno opposti di continuo da un pertinace poliziotto inglese che lo insegue per tutto il mondo, convinto che sia l`autore di un grosso furto in banca. postfazione di david bidussa.

"il vicequestore sorrise nel pensare alla somiglianza che sentiva tra lui e quel cane da punta". rocco schiavone ha la mania di paragonare a un animale ciascuna delle fisionomie umane che gli si para davanti. ma piu` che il setter che gli suscita quell`accostamento, lui stesso fa venire in mente uno spinone, ispido, arruffato e rustico com`e`: pur sempre, pero`, sottomesso all`istinto della caccia. e uno sbirro manesco e tutt`altro che immacolato, romano di conio trasteverino, con una piaga di dolore e di colpa che non puo` guarire. ad aosta, dove l`hanno trasferito d`ufficio, preferirebbe tenere le sue clarks al riparo dall`acqua e godersi i suoi amorazzi, che non imbarcarsi in un`altra inchiesta piena di neve. una donna, una moglie che si avvicinava all`autunno della vita, e` trovata cadavere dalla domestica. impiccata al lampadario di una stanza immersa nell`oscurita`. intorno la devastazione di un furto. ma rocco non e` convinto. e una successione di coincidenze e divergenze, cosi` come l`ambiguita` di tanti personaggi, trasformano a poco a poco il quadro di una rapina in una nebbia di misteri umani, ambientali, criminali. per dissolverla, il vicequestore rocco schiavone mette in campo il suo metodo annoiato e stringente, fatto di intuito rapido e brutalita`, di compassione e tendenza a farsi giustizia da se`, di lealta` verso gli amici e infida astuzia.

la bottega del signor nakano e` un po` speciale. innanzitutto, come tiene a specificare il proprietario, "non e` un negozio di antiquariato ma di roba vecchia": soprammobili fuorimoda, ciotole usate, manifesti di epoche dimenticate, malinconici reperti di vite sconosciute che potete comprare per pochi spiccioli, oggetti particolari e scompagnati come, in fondo, sono gli uomini e le donne che girano intorno al negozio. a cominciare dal signor nakano: eccolo li, dietro la cassa, magrissimo, un berretto di lana calato sulla fronte e una certa qual debolezza per il fascino femminile. a dargli una mano ci sono due ragazzi, takeo, tanto laconico da apparire misterioso, e hitomi, una ragazza allegra e inquieta. i due giovani si studiano, s`innamorano, nasce un legame toccante e maldestro che sembra destinato a inciampare su ogni incomprensione. ma anche nakano e la sua romantica sorella masayo devono affrontare le impreviste complicazioni che nascono dal desiderio. sara` proprio hitomi, e il suo sguardo curioso e sensibile, ad accompagnare il lettore attraverso la girandola di incontri e personaggi che ruotano intorno alla piccola, vivace bottega del signor nakano. sono vicende comuni quelle che ci racconta kawakami hiromi, con una delicatezza che nulla toglie alla profondita` dei sentimenti, all`intensita` di relazioni umane che iniziano quasi per caso e si sciupano senza che sia colpa di nessuno.

se dovessimo indicare una forma romanzesca capace di rivelare come si compone e come si manifesta quell`impasto vischioso del potere che la politica italiana ha avuto per lunghi anni il funesto privilegio di produrre, basterebbe rimandare alle asciutte pagine di "todo modo", alla scansione crudele dei suoi episodi, che solcano come una traccia fosforescente una materia informe, torbida e sinistra. non meraviglia dunque che questo libro, pubblicato nel 1974, possa essere letto come una guida alla storia italiana dei decenni successivi.

"la dismissione" e` opera che ha guadagnato nel tempo una bruciante attualita`. vi si leggono le sorti dell`ilva di bagnoli e della napoli operaia attraverso la vicenda di vincenzo buonocore, entrato all`ilva come semplice manovale e diventato, con gli anni, tecnico specializzato alla guida delle colate continue. a lui viene affidato l`incarico di smontare il suo reparto, venduto ai cinesi. al colpo durissimo reagisce in maniera imprevedibile. in preda a uno stato di esaltazione nevrotica, decide di eseguire il compito assegnatogli con una precisione e un rigore "assoluti". questa dismissione, dice a se stesso, dovra` avvenire "bullone per bullone", dovra` essere il mio "capolavoro", la prova tangibile del mio genio operaio. la meravigliosa dedizione di buonocore non cancella il lavoro negato ne` tantomeno la sconfitta, che e` la sua ma anche quella di tutta napoli e del paese nel suo insieme. il romanzo si chiude con un corteo funebre, tanto straziante quanto simbolico, e con il presagio di futuri disastri: dal dilagare della disoccupazione all`imperio di una camorra destinata a non avere piu` freni. a napoli si e` aggiunta taranto, ma il quesito rimane lo stesso: perche` tanta cieca improvvisazione? la risposta di buonocore - di tutti i buonocore d`italia, vecchi e nuovi - non muta: perche` abbiamo un capitalismo straccione e una classe dirigente inetta e famelica.

raccontare l`11 settembre, o l`ascesa della tennista tracy austin, analizzare l`ironia di kafka e il suo influsso sulla mentalita` degli studenti universitari, riflettere sul tragico destino delle aragoste, recarsi agli oscar del cinema porno. dieci anni in ascolto della voce profonda degli usa: da un talk-show reazionario condotto da un presentatore che si veste appositamente per venire bene in radio, fino alla carovana mediatica che insegue un avversario di bush nelle primarie repubblicane.

sono cresciuti nelle strade di brooklyn, i tre fratelli rico; e li` hanno cominciato, ciascuno a modo suo, a lavorare per l`" organizzazione ": tony, il minore, si limita a guidare le macchine, gino e` diventato un killer e eddie, il maggiore, un piccolo boss di provincia. eddie vive in florida, ha una bella casa, una bella moglie, tre belle figlie. ha il controllo di un intero settore, dove tutti lo rispettano, dai gestori di sale da gioco agli sceriffi. e soddisfatto della sua vita, ed e` certo di essersela meritata. e non gli e` mai importato, neanche da ragazzino, che gli avessero affibbiato quel soprannome vagamente sprezzante, il ragioniere. perche` eddie ha sempre fatto bene i suoi conti, non ha mai parlato troppo ne` ha mai mirato troppo in alto: ha sempre rigato dritto, insomma. tutti lo sanno: i suoi capi come i suoi fratelli. cosi`, quando gli dicono che il fratello minore ha sgarrato, perche` si e` sposato senza chiedere il permesso e, dopo aver partecipato a un sanguinoso regolamento di conti, e` scomparso dalla circolazione, e si sospetta che abbia deciso di collaborare con la polizia, eddie non esita un istante a mettersi in viaggio per cercarlo. loro gli hanno detto di suggerire a tony di cambiare aria per un po`, di andarsene in europa, dai parenti siciliani. e lui ci ha creduto. in ogni caso, ha deciso di crederci. anche se non puo` non sapere che loro lo stanno seguendo, e che il destino di tony e` segnato.

a buell, in pennsylvania, il sogno americano prende la ruggine accanto alle fabbriche chiuse e alle acciaierie dimesse. il lavoro che se ne va lascia dietro di se` una comunita` in cui la fine del sogno di una nazione si ripete, ogni giorno, nei sogni infranti dei suoi abitanti. come quelli di isaac english: vent`anni, timido, insicuro, ha il cervello di un genio ma il college rimane un sogno da quando la madre si e` suicidata e lui, qualche tempo dopo, ha tentato di imitarla. sarebbe morto se non l`avesse salvato billy poe. billy, da parte sua, non e` molto sveglio, ma in compenso e` grande e grosso: a scuola era un campione di football tanto da guadagnarsi una borsa di studio per l`universita`. andarsene avrebbe significato stare alla larga dai guai ma ad abbandonare sua madre e la baracca in cui vivono non ce l`ha proprio fatta. poi un giorno, dopo anni passati ad accudire il padre invalido, isaac decide di scappare di casa e partire per la california. appena fuori citta` si imbatte nell`amico billy e quando scoppia un temporale decidono di ripararsi in un capannone abbandonato: l`incontro con tre senzatetto dara` inizio a un`imprevedibile catena di eventi che segneranno per sempre le vite di isaac, billy e degli altri personaggi.

conservare bellezza e giovinezza a ogni costo, vivere in un infinito presente anche se il prezzo e` un`infinita dannazione: la storia di dorian gray e` probabilmente una delle piu` note che la letteratura abbia mai raccontato, e non c`e` generazione di lettori che non si sia confrontata con la straordinaria favola per adulti scritta da oscar wilde. una favola che intreccia personaggi, o meglio anime molto diverse tra di loro: da dorian gray, il dandy che espia il proprio edonismo con la vecchiaia, a lord henry, il cui spirito cinico e decadente richiama quello dello stesso wilde. ma proprio l`intrecciarsi di tante anime, insieme alla fortissima tensione narrativa, fa si che l`incanto del ritratto resti intatto nonostante il passare del tempo.

il romantico ed enigmatico jay gatsby organizza feste sontuose nella speranza di avvicinare la donna amata in gioventu`, daisy, che ha sposato un uomo ricco e rozzo. ne diventera` l`amante, ma un incidente automobilistico dara` una tragica svolta al loro amore. una descrizione spietata e partecipe del mondo fastoso e frivolo degli anni venti nelle pagine indimenticabili dello scrittore simbolo della "generazione perduta".

a praga, un uomo lavora da anni a una pressa trasformando carta da macero in parallelepipedi armoniosi e sigillati, vivi e morti a un tempo perche` in ciascuno pulsa un libro che l`uomo vi ha imprigionato, aperto su una frase, un pensiero: sono frammenti di erasmo e lao-tze, di hoelderlin e kant, del talmud, di nietzsche. professionista della distruzione di libri, l`uomo li crea incessantemente sotto forma diversa, e dal suo mondo infero promuove un suo speciale sistema di messaggi.

ricardo conosce la "ragazza cattiva" da adolescente, a lima, e per trent`anni la rincorre in lungo e in largo per il mondo, colpito da un amore folle e sconsiderato. lei ama nascondersi sotto false identita`, e` sempre in fuga da qualcosa, irretita da ideali politici, alla ricerca di liberta`, ma anche di patrimoni da depredare. la rincontra a parigi, dove lei e` di passaggio, guerrigliera della mir destinata all`addestramento a cuba: sull`isola seduce un capo castrista, poi un diplomatico francese che la riporta con se` in europa. seduce poi un benestante inglese, per poi finire con un mafioso giapponese, che la devasta nel morale e nel fisico con ripetute, terribili violenze sessuali. ogni volta ricardo e` li` a proteggerla. e ogni volta lei riprende la sua via di fuga.

mentre una madre perde inesorabilmente la memoria, il figlio non fa che ricordare, anzi impara a ricordare. il racconto della casa rossa e` questo viaggio inversamente proporzionale, perche` ora il tempo non fa piu` da fissativo ma da solvente: il dissolversi delle memorie della madre e` il set dei ricordi del figlio. nell`itinerario percorso in direzioni contrarie c`e` la ricerca di un appuntamento, la rinnovata speranza di incontrarsi in qualche fortunato luogo dell`anima. come la casa rossa, nel cilento, dove si trovano le radici e le memorie, assieme autentiche e mitiche, di una famiglia. risalendo di ricordo in ricordo, giulio scarpati "riracconta" alla madre, affetta dal morbo di alzheimer, la storia della sua famiglia: ripercorre tutte le tappe del consueto viaggio a licosa, per anni loro meta estiva e luogo a lei particolarmente caro, fa il ritratto nitido della persona vitale che era prima di ammalarsi, percorre ogni possibile strada per farla reagire e restituirle i ricordi delle cose, dei nomi, di una vita intera. e attorno alla casa rossa, il cuore della memoria condivisa, ruotano gli aneddoti piu` malinconici e piu` divertenti, a partire dal periodo della guerra e dai vecchi rituali cilentani, l`esplorarsi dei corpi, la scoperta del sesso. passando per le vicende del giulio angelo biondo, ragazzino sempre obbediente, al quale si contrappone l`alter ego giulio il pazzo, meno inquadrato e piu` artista.

la scrittrice e` a buenos aires con michele. il pretesto e` attraversare la citta` di borges, del tango, delle bistecche e di maradona; la realta` e` che la loro storia sta per precipitare e questo viaggio e` un tentativo di salvare il salvabile. se il viaggio e` un pretesto, il libro pero` e` altro ancora. e il racconto di uno spaesamento, di un senso di estraneita` esistenziale, e` il racconto di un luogo, che non e` buenos aires e neppure napoli, ma in qualche modo le comprende entrambe, e` il luogo dell`esperienza e della memoria. con una scrittura immediata che chiama direttamente in causa il lettore, valeria parrella ci precede e ci spiazza, eleggendoci complici delle sue strategie. e ci seduce con un romanzo inquieto d`amore e di protesta.

per poter corteggiare porzia, il nobile bassanio chiede un prestito al suo amico antonio che, avendo investito tutte le sue ricchezze in traffici marittimi, deve a sua volta farsi prestare il denaro dall`usuraio ebreo shylock. il pegno e` sconvolgente: se il denaro non sara` restituito il giorno fissato, shylock potra` prelevare una libbra di carne dal corpo di antonio. e questo l`inizio di uno dei drammi shakespeariani piu` rappresentati e letti, dove amicizia, amore, avidita`, odio, ambiguita` dei personaggi concorrono a caricare il testo di una straordinaria forza emotiva. la presente edizione viene proposta nella nuova traduzione e con il puntuale corredo di note a cura di chiara lombardi.

l`italia che cambia degli anni settanta non sembra aver voglia di cambiare in via icaro 15, milano. si`, certo, l`eco arriva anche li` ma elvira, la portinaia, e`, come un secolo prima, alla merce` di inquilini gretti, litigiosi, pettegoli. un universo di maligne ottusita` e luoghi comuni che tuttavia diventa teatro del mondo nell`immaginazione duttile e porosa di chino, il figlio adolescente di elvira. quando, al quinto piano, prende casa amelia lynd, un`anziana signora dall`incedere altero, maniere impeccabili, madrelingua inglese, chino ne avverte subito il carisma e ne diventa adorante discepolo. da dove viene? cos`ha da nascondere? qual e` il suo segreto? gli inquilini la mettono al bando, la ostracizzano. chino si muove, con una sorta di strana ebbrezza, fra i sogni combattivi della madre - diventare proprietaria di uno degli appartamenti abitati dai suoi aguzzini - e le utopie della nuova madre-maestra dalla quale apprende la magia delle parole, le parole che raccontano e le parole che semplicemente dicono. proprio allora la commedia quotidiana cede al dramma e le vicende di via icaro e della sua portineria subiscono una fortissima accelerazione. e chino deve imparare piu` in fretta, di che passioni, di che ambizioni, di che febbri e` intessuta la vita.

mitnick offre con questo libro un sequel al suo libro "l`arte dell`inganno", questa volta intervistando una serie di gruppi hacker che hanno messo in atto alcune delle intrusioni piu` incredibili degli ultimi anni. ogni capitolo (dieci in totale) si apre con una "computer crime story" che si legge come un romanzo. certo, e` sicuramente sconcertante capire quanto sia vulnerabile il proprio conto in banca o vedere all`opera un gruppo di hacker innamorati del gioco d`azzardo che in pochi minuti fanno man bassa alle slot machine. come nell`"arte dell`inganno", nel raccontare queste storie mitnick illustra minuziosamente i passi tecnici utilizzati nel mettere a segno i diversi colpi. un libro che si legge con facilita` e che, al contempo, ci proietta nel mondo della sicurezza, l`altra faccia della dimensione informatica in cui mitnick e` da tempo impegnato come uno dei maggiori esperti mondiali.

"i fratelli karamazov" si configura come la cronaca di una qualsiasi famiglia della provincia russa, contrassegnata dall`acerrimo contrasto tra la figura del padre, fedor, tirannico libertino, e i suoi quattro figli: alesa, profondo conoscitore dell`animo umano, dmitrij, un tenentino impulsivo, oscillante tra slanci di generosita` e bassezze crudeli, ivan, raffinato cultore dell`ateismo, e smerdjakov, figlio epilettico e illegittimo e per questo condannato ai lavori piu` servili in casa. quattro diverse personalita` che trovano come punto di convergenza l`odio comune verso il padre.

in una stanza disperatamente vuota una donna culla su una sedia a dondolo una bambina di pochi mesi. ha l`impressione di avere commesso qualcosa di terribile, ma non ne e` certa, tutti i suoi ricordi sono sfocati. contempla la piccola quasi si aspettasse da lei una risposta, una rivelazione. poi, un bagliore: ha quarantadue anni e ha abbandonato il bel marito che la tradiva, la sua casa, una vita invidiabile per rintanarsi li`, in un appartamento spoglio, in un quartiere popolato di bazar orientali dov`e` una straniera. il giorno prima ha ucciso a coltellate il suo analista, incapace di alleviare le crisi di terrore di cui soffre, in segreto, da tre anni. di quel che e` stata ambiziosa direttrice della comunicazione con ufficio sugli champs-elyse`es, moglie e figlia devota, non le resta che un nome, viviane elisabeth fauville, regale e fragile relitto di un`esistenza inappuntabile, della scrupolosa obbedienza alle leggi dell`abitudine e della necessita`. certa solo del delitto che ha commesso, e del colpo di grazia che non potra` tardare, per tutti minacciosa e impenetrabile, ancorata alla realta` solo dall`ingombrante presenza della figlia, viviane esce dai binari che guidavano il suo destino, si addentra in una parigi oscura e parallela, affonda, e ci trascina, in un gorgo di insostenibile angoscia, di acuto disagio sino all`esplosivo epilogo.

a questo romanzo (pensato e scritto in tre anni, dal 1971 al 1974) elsa morante consegna la massima esperienza della sua vita "dentro la storia" quasi a spiegamento totale di tutte le sue precedenti esperienze narrative: da "l`isola di arturo" a "menzogna e sortilegio". la storia, che si svolge a roma durante e dopo la seconda guerra mondiale, vorrebbe parlare in un linguaggio comune e accessibile a tutti.

a chentupedes, un antico villaggio scavato fra i monti di un paesaggio sontuosamente barbarico, la tradizione vuole che i coniugi legati da un vincolo d`amore muoiano insieme, come insieme sono vissuti. purtroppo non e` andata cosi` per mannoi lisandru e mannai rosaria niala. lisandru e` morto e rosaria e` cosi` convinta che il cielo se l`e` preso anzitempo che ha continuato ad aspettarlo. lo ha aspettato cosi` forte che, quando arriva, fantasma acceso da vita che si rinnova, lo accoglie come una moglie accoglie il marito dopo un lungo viaggio. lisandru e` tornato per morire con lei. ma prima che cio` accada e` necessario sbrogliare il filo del passato. sapere come sono andate le cose. mettere alla prova la memoria con un`altra memoria, che viene da lontano e si srotola, magica e luminosa, quasi fosse un film, anzi come un vero film, sulle pareti calcinate della cucina dei niala. i fantasmi, le pantumas, tornano per narrare, come in un racconto infinito, il gesto infinito dell`amore, il sapore dolcissimo del sangue.

scritte da due persone sofferte, lacerate, sempre a rischio, ma anche colte, brillanti, geniali, scritte di getto, telegrafiche o piu` spesso lunghe e a volte lunghissime, riprese nel corso dei giorni, ininterrotte nel corso di un trentennio, attraverso citta`, stati, continenti (da un quartiere all`altro di new york come da una sponda all`altra dell`atlantico, da boston a key west, da firenze a washington, da rio al maine), le lettere di questo epistolario tra gli ultimi due grandi poeti americani sono debordanti di vita, allegre e atroci, piene di notizie e umori, pregne d`idee e pettegolezzi, alimentate da argomenti poetici, politici, economici, arricchite di veri e propri racconti. e amore a prima vista, e amore impossibile: per le crisi maniacali di lui, per le tendenze sessuali di lei. l`ala della follia, dell`alcolismo, del suicidio stende un velo d`ombra sui loro passi. eppure amore e`. tutto congiurerebbe a separarli: l`eterno vagabondare dell`ulisside elizabeth, donna dai molti percorsi, i suoi soggiorni prolungati nei paesi piu` lontani, le sue disavventure sentimentali, spesso tragiche; l`eterno battagliare con genitori, consorti, amanti, amici e soprattutto, sempre sconfitto, con se stesso dell`achilleo cal, ultimo puritano dolorosamente innamorato di dioniso. e invece nulla intacca mai davvero il loro legame: quella liberta` segreta che hanno gli amanti innerva un`amicizia a briglia sciolta, dal tono cospiratorio, che non ha riscontro in altri grandi sodalizi artistici.

da plutarco a bertolt brecht, tutti si sono confrontati con questo grande classico della nostra cultura, da studiare e da leggere come testimonianza storica e come modello di stile. la prosa di cesare, come ha gia` scritto concetto marchesi, "ha l`eleganza perfetta e trasparente di una vera opera d`arte e nello stesso tempo ha la solenne semplicita` del linguaggio imperatorio e ufficiale. la lucidita` della prosa di cesare deriva dalla lucidita` del suo pensiero". questa edizione e` accompagnata da notizie storiche e geografiche e da nozioni di tecnica e nomenclatura militare relative anche agli armamenti e alle fortificazioni, che consentono al lettore di avere una chiara conoscenza delle strategie adottate da cesare nel corso delle guerre. introduzione enote di ettore barelli.

"questo libro e` il distillato di quanto ho da dire, in tarda eta`, sulla musica, sui musicisti e su questioni relative al mio mestiere" dichiara alfred brendel, che, scegliendo la forma dell`abbecedario musicale - da "accento" a "zarzuela" -, rivela ancora una volta la sua duplice natura di musicista e acuto saggista, oltre a confermare la sua predilezione per l`aforisma e il frammento. chi lo conosce sa che nei suoi scritti profonde riflessioni sui problemi dell`interpretazione musicale si alternano ad aneddoti, considerazioni sulla tecnica pianistica a sapide testimonianze sui rapporti ora idilliaci ora burrascosi con direttori d`orchestra e cantanti: e questo vademecum lo conferma. qui tutto ruota intorno al pianoforte, "mobile dai denti bianchi e neri" che sotto le mani dell`interprete diviene "luogo di metamorfosi", unico strumento che consenta di "evocare la voce umana nel canto, il timbro di altri strumenti, l`orchestra, l`arcobaleno o l`armonia delle sfere". gli appassionati troveranno dunque risposte originali agli interrogativi che il testo musicale pone all`interprete, e suggerimenti anche inconsueti sulla costruzione del repertorio e sul significato della fedelta` esecutiva. nonche` illuminanti ritratti dei compositori che hanno accompagnato la vita di brendel: da bach a liszt, passando per scarlatti, mozart, beethoven, chopin, schubert, schumann e brahms.

luz e` povera e bella, e questo a tljuana significa avere il destino segnato: la prostituzione, il matrimonio-prigione con el principe, il boss della malavita locale, le pillole per sopportare soprusi e violenze. l`unica ragione che ha per andare avanti e` isabel, la sua bambina, affidata a una zia in california. e per ricongiungersi a lei che luz decide di scappare, e per riuscirci non esita a uccidere. mentre cerca qualcuno disposto a farla espatriare clandestinamente, incontra kevin malone, un alcolizzato che campa di espedienti e a cui e` morta la figlia: un sopravvissuto a ss stesso, abbastanza indifferente alla vita da decidere di aiutare una sconosciuta in una missione impossibile. inizia cosi` una fuga a rotta di collo per lasciare il messico e sottrarsi a jeronimo, l`uomo incaricato di riportarla indietro, pena lo sterminio della sua famiglia se non ci riuscira`.

quattro personaggi per quattro scrittori. giancarlo de cataldo, "medusa": il barone stefano mallarme` viene trovato ucciso. brutta notizia per emma blasi, professoressa attempata, sguardo di pietra, e un lungo ostinato amore per il barone. maurizio de giovanni, "febbre": e` stato ucciso un assistito, uno che parlava con le anime del purgatorio, ricevendo i numeri del lotto. che cosa puo` accadere se ricciardi, che i morti li vede davvero, e` costretto stavolta a guardarsi dentro? diego de silva, "patrocinio gratuito": la legge prevede lo stalking telefonico tramite canzoni? e perche` il persecutore sceglie parole parole di mina? vincenzo malinconico coinvolto, da par suo, in una impresa titanica, dall`esito quanto mai incerto. carlo lucarelli, "a girl like you": "questa volta no". il crimine, il gioco e la pazzia si stringono in un nodo delicato e allucinato, nella piu sorprendente delle indagini di grazia negro.

"jane eyre racconta la storia dell`educazione sentimentale di una giovane istitutrice inglese, orfana e di umili origini, che ottiene alla fine, dopo molte peripezie, la felicita` in amore unendosi all`ardente, impetuoso edward rochester, suo padrone; con questa si intreccia una precedente e tragica storia d`amore e follia che ha avuto per protagonisti edward e bertha, la donna strappata alla sua terra caraibica e relegata come pazza in una soffitta nella grande magione di rochester: thornfield hall. il romanzo e` stato accolto con grande favore dal pubblico e da buona parte dei critici. e il favore e la popolarita` sono durati a lungo e durano tuttora: ne fanno fede le molte edizioni, le traduzioni in tutte le lingue e la serie di adattamenti cinematografici, televisivi, teatrali e musicali; basti qui ricordare i numerosi film e le serie televisive prodotte dalla bbc." (dalla postfazione di remo ceserani)

questo e` un libro per femmine. per quelle che rimpiangono la cesta dei giocattoli e per quelle che vorrebbero vivere dentro la trousse dei trucchi. per quelle che aspettano il principe azzurro, per quelle che non lo vogliono, per quelle che lo hanno trovato e per quelle che hanno bisogno di una bussola. e un libro per quelle che da grandi governeranno il mondo ma adesso non riescono a crederci. e un libro per chi vuole fare la vigilessa del fuoco, la chirurga e la pittrice, pero` insieme. e un libro per quelle che non si vergognano a dire che hanno le mestruazioni. per quelle che sognano il primo bacio e quelle che gia` sanno quel che verra` dopo. per quelle che non hanno paura di niente e per quelle che se la fanno sotto. questo e` un libro per figlie. ma anche un po` per mamme. e magari anche per qualche zia. eta` di lettura: da 13 anni.

questo libro si interessa dell`amore che dura, delle sue pene e della sua possibile redenzione. non si occupa degli innamoramenti che si esauriscono nel tempo di una notte senza lasciare tracce. indaga gli amori che lasciano il segno, che non vogliono morire nemmeno di fronte all`esperienza traumatica del tradimento e dell`abbandono. cosa accade in guesti legami guando uno dei due vive un`altra esperienza affettiva nel segreto e nello spergiuro? cosa accade poi se chi tradisce chiede perdono e, dopo aver decretato che non era piu` come prima, vuole che tutto torni come prima? dobbiamo ridicolizzare gli amanti nel loro sforzo di far durare l`amore? oppure possiamo confrontarci con l`esperienza del tradimento, con l`offesa subita, con il dolore inflitto da chi per noi e` sempre stato una ragione di vita? questo libro elogia il perdono come lavoro lento e faticoso che non rinuncia alla promessa di eternita` che accompagna ogni amore vero.


una laurea, uno studio nel quale lavora come praticante, un compagno. musica e tanti libri. la vita e` semplice per alice. fino a quando emanuele, imprenditore edile, chiede una consulenza. un solo sguardo e si e` gia` persa nel profondo di quegli occhi scuri. come un uragano, la passione risveglia in lei emozioni e sentimenti incontenibili. non e` cosi` per entrambi, purtroppo. e mentre le mura di un cantiere in periferia e la chiesetta di s. eusebio fanno da cornice agli incontri clandestini, alice dovra` lottare fino in fondo contro se stessa per rinascere a una nuova consapevolezza e accettare la realta`.

emily e` un po` in ansia per l`inizio della scuola, ma le sue preoccupazioni passano in secondo piano quando a blossom creek sbarca una troupe televisiva: il tranquillo paesino di campagna e` stato scelto come set della famosa serie mystery "detective green". presto, pero`, durante le riprese iniziano a verificarsi strani imprevisti, e tocca all`agenzia wright entrare in scena. con l`aiuto di linda, emily si infiltrera` sul set per rispondere a un`inquietante domanda: chi sta cercando di eliminare la star della serie, gregory brooks? eta` di lettura: da 9 anni.

martin e` un maturo professore e poeta che si e` ritirato a vivere ai margini di un bosco: e` una nuova stagione della vita, vissuta con consapevolezza e arricchita dai ricordi e dalle conversazioni che martin intrattiene con il cane ombra e con molti altri animali bizzarri e filosofi. in questa solitudine coltiva la sua passione di studioso per la poesia giocosa e per il catena, un misterioso poeta locale morto in manicomio. questa tranquillita`, che nasconde pero` strani segreti, e` turbata dall`arrivo di una coppia che viene a vivere in un casale vicino: un mercante d`arte in fuga dalla citta` e michelle, la sua bellissima e biondissima compagna. l`apparizione di michelle, simile a una donna conosciuta da martin nel passato, gonfia di vento, pensieri e speranze i giorni del buon vecchio professore. il ritmo del cuore e il ritmo della vita prendono una velocita` imprevista. una velocita` che una sera, a una festa di paese, innesca il vortice di un fantastico giro di valzer. leggende, sogni, canzoni, versi di un poeta che la tradizione vuole folle e suicida, telefonate attese, contattisti rock, cinghiali assassini, visite di colleghi inopportuni, comiche sorprese, goffi corteggiamenti e inattese tentazioni: tutto riempie di nuova linfa una stagione che si credeva conclusa, e che si riapre sul futuro come un`alba. martin e tutti quelli che lo circondano sembrano chiusi in un bozzolo di misteri: si tratta di attendere la farfalla che ne uscira`.

autunno, 1998. emiliano ha diciassette anni quando ottiene una borsa di studio che gli apre le porte di una prestigiosa accademia di tennis negli stati uniti. si ritrova catapultato all`estremita` orientale di long island. tutti, qui, sono giovani talenti del tennis, e la competizione e` alta. ma ci sono anche feste da organizzare, scorribande notturne e sfide che bisogna vincere a tutti i costi, non solo sulla terra rossa. a sole cento miglia, magnetica e scintillante, new york. d`un tratto l`altra meta` del mondo appare a emiliano lontanissima, quasi irreale, come anche l`immagine di una ragazza minuta, fragile e intelligente - bianca - che lo sta aspettando. cresce intanto il vitale rapporto con il compagno di stanza nuke e l`infatuazione di entrambi per camilla banks. una condivisione che presto diventa conflitto, scontro anche fisico. molto deve ancora accadere. e il ritorno in italia per natale rimette tutto in discussione. cosa conta di piu`? il futuro di una giovane promessa del tennis o la promessa di un amore? la muta lealta` amicale o una nuova maturita`? c`e` spazio per una vera, profonda educazione sentimentale?

sara e` un`antropologa e la passione scientifica l`ha spesso tenuta lontano dalla famiglia. franco, che pure l`ha molto amata, ha infine scelto una donna piu` stabile, piu` confortevole. i figli hanno conquistato a poco a poco una sufficiente autonomia: matilde e` docile, apprensiva, presentissima al mondo, vorrebbe prendersi cura di tutti e specialmente di sara; alex fa l`antropologo come la madre, ma in canada, con lei oscilla tra aggressivita` e indifferenza. un giorno pero` sara se ne va, sparisce. lascia una lettera, nient`altro. franco, in attesa della spiegazione che gli e` stata annunciata, ripercorre le tappe di un matrimonio che non e` mai finito. alex e matilde, lontani, si parlano e riannodano i legami dell`infanzia, ricordano il dolore della separazione. sara intanto vive in un tempo diverso dal loro. sembra guardarli dall`alto di un passato che e` il suo, ma e` anche il passato di tutti. lontana eppure vicina come mai prima, la sua fuga si colma progressivamente di senso e di umana magia. cristina comencini scrive la storia di una donna che vuole guardare nel mistero dell`esistere, nei segni che i destini generali lasciano nel cerchio delle famiglie, dentro le rovine che anticipano in realta` una storia nuova.

jeanpaul adocchia la splendida giuditta la quale passa per il paese spingendo sulla carrozzina una vecchia signora. vincendo l`ostilita` di quest`ultima, si fa assumere come giardiniere nella loro villa riuscendo a fare innamorare la sua preda. mediante sofisticati marchingegni, compira` una serie di omicidi per conquistarsi il ruolo di padrone di casa... jeanpaul, pero`, non ha tenuto conto dell`amore. la trama, sullo sfondo magico del lago maggiore, e` intricata e contiene momenti di suspance, humor ed eros. nei protagonisti convivono facce diverse di personalita` complesse che entrano in conflitto disegnando una storia nella quale l`umano e il disumano sembrano non essere piu` distinguibili.

venti storie fantastiche in chiave favolistica, rivolte a chiunque abbia il piacere di fantasticare su temi sociali, morali e psicologici, affrontandoli con un sorriso.

"di tutti gli azzardi letterari," disse una notte gabriel garcia marquez al suo amico mutis "l`unico davvero irrealizzabile mi sembra quello di scrivere una storia gotica ambientata ai caraibi". per tutta risposta mutis scommise il contrario. oggi i lettori della "casa di araucaima" possono giudicare l`esito di una simile sfida - e per molti non ci sono dubbi: si tratta di uno dei vertici nell`opera dello scrittore.

"il destino assegno` a fernando pessoa questo nome fatale, `pessoa, persona`: proprio a lui, che era una e mille persone, innumerevoli flatus vocis imprendibili e senza neppure un nome [...]. nella nostra civilta` la persona si installa come funzione prima di tutto linguistica, in delicato bilanciamento fra l`individuazione pronominale e la processualita` di un soggetto inafferrabile se non come flusso, ritmo danzante, `forma del movimento`. il drammatico `je suis l`autre` che nerval scrisse sotto un suo ritratto e l`estremistico `je est un autre` di rimbaud, che in pessoa risuonano alla lettera nel `viver e` ser outro` (255) e in molti altri luoghi del `libro dell`inquietudine`, fanno esplodere l`equilibrio instabile: il piu` profondo, autentico desassossego di pessoa, l`inquietudine piu` devastante del novecento, e` questo porsi del soggetto come altro da se`, questa non solo esistenziale, ma metafisica perdita della presenza. pessoa e` persona e personne, tutti e nessuno nel contempo, `todos os nomes` e anonimo assoluto: `everyman`, chiunque, ognuno di noi." (dalla prefazione di corrado bologna). con un testo critico di jero`nimo pizarro.

e se gli oggetti sfuggissero alla loro natura di muti testimoni, per diventare diversamente protagonisti, soggetti dotati di un proprio pensiero e proprie capacita` decisionali? nell`immaginario surreale di jose` saramago puo` succedere. gli effetti di questo spostamento onirico sono straordinari. gli oggetti assumono una personalita` e un`inedita moralita`, ribellandosi ai loro proprietari e guidandoli in comportamenti bizzarri e autolesionistici. nei racconti di questo libro, raccolti nel 1978, l`epidemia di indipendenza delle cose si diffonde e si radicalizza. in "sedia" la protagonista e` una sedia occupata da un uomo che al rallentatore viene indotto a cadere (metafora neppure troppo velata della fine del dittatore portoghese salazar, morto in seguito a una rovinosa caduta da una sedia). in "embargo" invece, un racconto ambientato ai tempi del blocco petrolifero sancito dai paesi arabi, l`auto utilizzata da un comune impiegato per andare a lavorare diventa protagonista. non solo essa si ribella, decidendo fermamente di bloccare il conducente con le cinture di sicurezza, ma porta l`uomo alla morte, in una struggente scena finale di fronte all`oceano. completano il libro altri quattro racconti.

hannes bergtaler entra nella vita di judith, single fra i trenta e i quarant`anni, trafiggendole... un tallone al supermercato. non passa molto tempo, ed ecco che hannes spunta nel raffinato negozietto di lampade che judith gestisce insieme alla giovane bianca. le regala fiori, organizza cene romantiche e in breve i due iniziano a frequentarsi assiduamente. all`inizio e` tutto perfetto. hannes, architetto di successo, non solo e` il sogno di qualsiasi suocera, ma in un attimo conquista anche l`intera cerchia di amici di judith. e lei e` piu` che lusingata di essere messa su un piedistallo da un uomo che non sembra volere altro che adorarla. a poco a poco, pero`, judith comincia a sentirsi sempre piu` oppressa dalle continue prove d`amore di hannes, sempre piu` soffocata dalle sue attenzioni. si sente chiusa in gabbia, sotto controllo. tutti i suoi tentativi di escluderlo dalla propria vita falliscono. lui la perseguita persino nei sogni, e quando lei si sveglia e` di nuovo li` che l`aspetta... e judith che non riesce a riconoscere l`uomo perfetto neanche quando ci sbatte contro, oppure hannes ha davvero un lato oscuro? una storia di amore e ossessione: daniel glattauer sfida nuovamente le leggi del genere romantico, questa volta aggiungendo un tocco di suspense.

si puo` vendere la propria esistenza, con tutto quel che c`e` dentro? quando scopre la storia di un ventenne australiano che mette in vendita la sua vita su ebay per seimila dollari, lucien decide di fare altrettanto. sente che le sue giornate gli vanno strette e prova percio` a liberarsene. le offre a filippo, incontrato per caso: raduna fotografie e ricordi, segnala abitudini, presenta nemici e amici, compresa la signorina f., che ancora gli ronza in testa. lucien se ne va, portando con se` solo un quaderno dalla copertina nera. filippo comincia a vivere la vita dell`altro, a farla sua, con disinvoltura e imprudenza, fino al punto di innamorarsi della signorina f. le cose si complicano, lucien e filippo vengono travolti dalle conseguenze del loro stesso azzardo. il vecchio "proprietario" della vita in vendita, da lontano, si accorge di non avere dato il prezzo a troppe cose: a certe mattine di domenica, a una neve arrivata all`improvviso, a una storia d`amore che non e` stata. alla donna che lo ha messo al mondo, a cui non ha mai potuto chiedere della notte in cui e` nato. una storia sulla forza oscura delle radici, sul patto profondo che ci lega a noi stessi.

emily dickinson (1830-1886) nacque e mori` ad amherst (massachusetts), dove visse nella grande casa paterna, la homestead, in reclusione volontaria dal 1866. il "caso" emily dickinson deflagro` nel 1890, con la pubblicazione di un volumetto di poesie che ebbe un successo straordinario. e una poesia assertiva, lucida, dura, quella di emily dickinson, che inquieta e incanta il lettore. ed e` un personaggio fuori dal comune, quello di emily dickinson, che scelse una vita di solitudine e isolamento, non volle lasciare traccia pubblica di se` e tenne le proprie poesie nascoste nel cassettone della camera da letto, da dove furono recuperate solo dopo la sua morte. fu uno spirito ribelle e determinato, capace di decidere a trent`anni di vestirsi solo di bianco e di chiudersi in casa, per tutta la vita. di lei come persona si sa pochissimo, ma per lei parlano i suoi versi, enigmatici, scarni, che suscitano stupore e curiosita`, ammirazione e inquietudine. lettrice onnivora, assetata di conoscenza, austera e insieme sensuale, sapiente nel coniugare la cultura con una sensibilita` ricca e complessa e con una limpida intelligenza, emily dickinson ci consegna una poesia modernissima, non smette di risvegliare domande e attenzione nei lettori.

carey vive nel bosco da quando ha quattro anni. deve prendersi cura della sorellina jenessa lottando contro il gelo, la fame e una madre dipendente dalle droghe. jenessa non parla. ma non e` muta. la notte delle stelle bianche ha fatto calare il silenzio e ha fatto nascere il segreto che il bosco custodisce come uno scrigno. un giorno, all`improvviso, un rumore di passi cambia per sempre la vita delle due sorelle. un uomo e una donna. la donna e` un`assistente sociale e l`uomo e` quell`uomo: il padre di carey. le tessere del puzzle si incastrano, i ricordi riaffiorano. carey e jenessa vengono sbalzate in una nuova realta`, che spaventa e che attrae. una nuova casa, una nuova famiglia. il corpo si abitua in fretta al meglio, ma l`istinto di liberta` preme sullo spirito. un istinto che si fa ancora piu` forte quando carey si ritrova a vagare sola per i corridoi della nuova scuola. ma una voce, calda e profonda, le riporta il sorriso. ryan, il ragazzo piu` carino della scuola, la sta guardando come se la conoscesse da sempre. eta` di lettura: da 13 anni.

"monarchi e maragia`, principi e milionari, magnati della finanza e dell`industria, diplomatici e uomini politici, tutta la nobilta` dell`universo, tutti i notabili mondiali sono venuti da chez maxim`s a `divertirsi` in una atmosfera di lusso e di ebbrezza, nella societa` delle mondane raffinate, con l`elite delle cortigiane. se anche in quell`ambiente s`insinuavano parassiti di gran classe, spie, avventurieri, la volgarita` pero` non era mai ammessa". con questa filosofia, jose` roman, nelle memorie del 1939 raccontava i primi quattro decenni di esistenza del vero tempio della belle epoque. gli erano corsi davanti, dall`osservatorio privilegiato di fattorino in realta` factotum al servizio dei capricci e delle necessita` di quegli elegantissimi dandy, di quelle provocanti divoratrici di patrimoni. al maxim`s, per obbligo di buon gusto mancando ogni numerazione, non c`era altro modo di accontentare i clienti se non conoscendone perfettamente nomi, compagnie e gusti. un fattorino, ricercato come l`autore di queste indiscrezioni, diventava cosi`, obbligatoriamente, uno scrigno di segreti e un confidente, quando non anche un complice di debosce. e l`ambiente di feydeau che roman racconta, fatto di un`aristocrazia malinconicamente decaduta e un patriziato del denaro famelico, da far credere a una lotta di classe allo champagne. i ricordi del fattorino di maxim`s furono riscritti, solo per la forma, da un giovane raymond queneau.

"sono cose che ancora non si possono dire". questa affermazione di cesare luporini, una delle teste pensanti del pci nel secondo dopoguerra, risale a un`intervista radiofonica sull`"affaire gentile" rilasciata nel 1989, a quasi cinquant`anni di distanza dai fatti. bene, chi vive in italia e` abituato a delitti politici preparati, eseguiti e poi coperti in un`atmosfera acquitrinosa, dove nessuno per certo e` innocente, ma un colpevole sicuro non esiste. eppure, l`assassinio di giovanni gentile in quel freddo aprile del 1944 rimane un cold case diverso da tutti gli altri - che l`indagine di luciano mecacci, condotta anche su documenti inediti, riapre in modo clamoroso. tutto, in questa ricostruzione, e` perturbante. i moventi, molto meno limpidi - o molto piu` umani - di quanto fin qui si e` tentato di far credere. la scena del delitto, cioe` la firenze cupa e claustrofobica occupata dai tedeschi. e naturalmente gli attori. qualcuno ha discusso, deciso, agito: ma come, fino a che punto, perche`? le figure che appaiono sul palcoscenico sono numerose, e molto diverse fra loro. oscuri gappisti. feroci poliziotti. informatori. doppiogiochisti. e al centro di tutto, il meglio dell`intellighenzia italiana di allora: luporini, certo, ma anche eugenio garin, antonio banfi, mario manlio rossi, guido calogero, ranuccio bianchi bandinelli, concetto marchesi.

brecht rielaboro`, in tre distinte riprese fino a pochi mesi dalla morte, questo dramma, centrale nella sua produzione sia sul piano drammaturgico che su quello morale; un ritratte chiaroscurato e contraddittorio del grande scienziato pisano, la cui indefessa ricerca della verita` si trasforma a poco a poco in una sorta di vizio, di personale intemperanza intellettuale. la presente edizione offre un`ampia introduzione, che situa l`autore e l`opera nel loro contesto storico e letterario, il testo originale nella versione definitiva e integrale con la traduzione a fronte, e un corredo di note che chiariscono le difficolta` linguistiche e forniscono precisazioni culturali, d`ambiente e di costume.

quattro pensionati - un giudice, un avvocato, un pubblico ministero e un boia - ammazzano il tempo inscenando i grandi processi della storia: a socrate, gesu`, dreyfus. ma certo e` piu` divertente quando alla sbarra finisce un imputato in carne e ossa: come alfredo traps, rappresentante di commercio, che il fato conduce un giorno alla villetta degli ex uomini di legge. la sua automobile ha avuto una panne li` vicino, ma lui non se ne rammarica, anzi: pregusta gia` il lato piccante della situazione. si ritrova invece fra i quattro vegliardi, che gli illustrano il loro passatempo. l`ospite e` spiacente: non ha commesso, ahime`, nessun delitto. come aiutarli? niente paura, lo rassicurano: "un crimine si finisce sempre per trovarlo". e se la colpa non viene alla luce, la si confeziona su misura: "bisogna confessare, che lo si voglia o no, c`e` sempre qualcosa da confessare". tra grandi abbuffate e abbondanti libagioni, il gioco si fa sempre piu` pericoloso, finche` il piazzista si avvede d`essere non gia` un tipo banale, mosso solo da meschine aspirazioni di carriera e sesso, bensi` un delinquente machiavellico, capace di usare la sua amante come un`arma infallibile contro il superiore cardiopatico.

da trent`anni il vino italiano ha conosciuto una rinascita che lo ha portato ai vertici in tutto il mondo. fino a generare mitologie e riti insopportabili. daniele cernilli di questa storia e` stato testimone attivo. ha frequentato i protagonisti di oggi quando erano giovani con un sogno e basta. e stato poi la guida dei vini del gambero rosso. oggi e` il sorridente, competente doctor wine. e ha deciso che era tempo di fare un bilancio. di raccontare la verita`, la storia di quei ragazzi e ragazze che "fecero l`impresa". e insieme distillare, da trent`anni di incontri cantine assaggi e valutazioni, una guida utile per chi vuole orientarsi tra prezzi e bottiglie famosissime o sconosciute. per chi cerca una qualita` indiscutibile, ma senza timore reverenziale verso nessuno, e liberandosi allegramente di ogni dipendenza dalle mode.

"recita dell`attore vecchiatto" comprende la risistemazione di larghe parti di due opere che celebrano la figura di attilio vecchiatto, grande attore shakespeariano, ma al contempo amara metafora della situazione attuale del nostro paese: "recita dell`attore vecchiatto nel teatro di rio saliceto" e "sonetti del badalucco nell`italia odierna". l`intervento di celati e` molto profondo e riunifica autenticamente le due opere in un nuovo testo compatto e toccante. "attilio vecchiatto (1910-1993) e` stato un attore italiano di fama internazionale, ammirato da laurence olivier, jeanne moreau e molti altri. dopo trent`anni di tourne`e in sud america, sbarcato nel 1965 a new york, aveva creato il suo piccolo teatro shakespeariano, in un quartiere italiano del bronx. invitato in francia nel 1976, aveva portato in giro i suoi adattamenti shakespeariani in molti paesi europei, ottenendo notevoli successi. nonostante la notorieta` all`estero, in italia, al suo ritorno assieme alla moglie carlotta, nel 1988, non e` riuscito a trovare lavoro da nessuna parte, tranne che nel piccolo teatro di rio saliceto." (gianni celati)