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l`uomo che vive con l`animo sereno e` paragonato da epicuro a colui che, al sicuro sulla terraferma, osserva con distacco il mare in tempesta. questa e` l`immagine epicurea della felicita`, che ben rappresenta quale sia lo scopo ultimo della filosofia: procurare piacere all`uomo, allontanandolo dal "mare in tempesta" delle false ansie, dei timori e dei cattivi pensieri e, soprattutto, distogliendolo dalle acque agitate dei desideri irrealizzabili. per afferrare il vero piacere, quello che porta alla felicita`, non servono infatti chissa` quali ricchezze: basta imparare ad allontanare la sofferenza e vivere del necessario. saremo cosi` liberi dai falsi bisogni, felici di cio` che abbiamo, capaci di affrontare la sorte e, nel caso arrivi di piu`, pronti ad apprezzarlo. la traduzione di angelo pellegrino, condotta con rigore filologico, e` accompagnata da una puntuale introduzione - che ricostruisce la figura di epicuro e il significato della sua opera - e da altri celebri testi epicurei, che sono stati sovente ripresi anche dalla mistica cristiana: le "massime capitali", il "gnomologium vaticanum epicureum" e la "vita di epicuro".

a nessuno piace essere definito vigliacco, vile o codardo, parole cariche di disprezzo e di condanna, che stigmatizzano, con un marchio difficile da sopportare, il soldato che fugge in guerra come chi in un rapporto affettivo si sottrae alle proprie responsabilita`, o coloro che colpiscono persone piu` fragili, non in condizione di difendersi. eppure, ha scritto kierkegaard, . la vilta`, male comune che tutti possiamo riconoscere dentro di noi e che incontriamo in ogni ambito del vivere, e` uno dei piu` subdoli veleni della vita collettiva: inquina le relazioni, compromette irreparabilmente la fiducia reciproca. in questo libro, la riflessione etica e la ricerca storica e sociale si integrano in modo originale e spesso sorprendente, per raccontare, attingendo a esempi e figure chiave tratti dalla storia come dalle pagine di poeti e romanzieri, la vilta` e il coraggio nelle loro diverse manifestazioni e nelle esperienze, anche emotive, che li muovono e accompagnano. per mostrare che l`essere vili o non esserlo, alla fine, e` sempre frutto di una scelta. e per scoprire che questo male che attraversa l`umanita`, presente in tutte le epoche e in culture diversissime, ha conosciuto una trasformazione nel tempo: se la toccava diversamente i nobili e i plebei, le donne e gli uomini, quella si e` spalmata sull`intera societa`, dando vita a inedite dinamiche di potere.

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