dall`infanzia nei quartieri ghetto nazionalisti cattolici di belfast alle prime esperienze di lavoro nei pub del centro e delle zone protestanti: dall`impegno politico nel movimento per i diritti civili degli anni `60 alla rivolta del bogside a derry; dall`internamento nel campo di long kesh allo sciopero della fame di bobby sands e dei suoi compagni, sino alle prime, difficili, trattative con il governo di londra. questa storia di "un uomo normale in circostanze straordinarie" e` una utile lettura per chi voglia capire il conflitto che da decenni infuria nell`irlanda del nord tra l`esercito britannico e il movimento repubblicano irlandese.
se l`11 settembre aveva unito gli americani tra loro e intorno al loro presidente e, rivelando un`america fragile e vulnerabile, aveva suscitato la solidarieta` degli alleati occidentali, il seguito degli eventi e` stato molto diverso. l`america si presenta piu` isolata, temuta e perfino odiata, piu` divisa al suo interno. le scelte di politica estera, l`unilateralismo e il neoimperialismo costituiscono la cifra dell`"eccezione americana", teorizzata da tocqueville, ma certamente accentuata negli ultimi anni dall`influenza esercitata da un esiguo gruppo di opinionisti e teorici: i neoconservatori, venticinque persone collocate in posizioni cruciali dell`amministrazione bush che hanno esercitato un peso importantissimo sui destini del mondo intero.
troppo spesso nell`insegnamento della storia della letteratura italiana, si tende a privilegiare il "contenuto" a scapito della "forma", in una sterile contrapposizione tra i due poli, legati invece in maniera inscindibile nella mente dell`autore ancora prima che nella mente del critico. di tale divaricazione tra una prassi complessivamente carente e una vivace elaborazione critico-teorica, questo manuale cerca dunque di tenere conto, in una prospettiva che permetta al lettore di accedere alla conoscenza della tecnica poetica e dei suoi meccanismi. ai primi due capitoli, rispettivamente sul verso e sulla strofa, fanno seguito due capitoli in cui il dato strutturale viene inserito e seguito diacronicamente attraverso l`intero arco della letteratura italiana.
ogni padrone che tiene davvero al proprio compagno a quattro zampe si impegna ad allevarlo al meglio, cercando di conoscere, prevenire e curare tutti i problemi di salute, come quello dell`obesita`, spesso sintomo di vizi eccessivi e principale causa dell`insorgere di nuovi disturbi: affaticamento delle articolazioni, difficolta` respiratorie e di movimento. questa pratica guida nasce proprio per presentare e approfondire tale problema e proporre consigli utili di prevenzione e per una corretta rieducazione alimentare del cane; obiettivo e` quello di risolvere il problema e contrastarne una possibile ricomparsa.
in questo libro lo storico ripercorre quella terra - l`acaia - che aveva dato in un remoto passato il suo nome a tutta la grecia, quando achei e troiani combattevano sotto le mura di ilio. e un viaggio pieno di malinconia, dove al ricordo della gloria passata si mescola la tristezza per il presente e la consapevolezza che quella terra dove gli de`i parlavano agli uomini e` stata invasa, sconvolta e ridotta in schiavitu` prima dai macedoni e poi dai romani. citta`, divinita` della terra, dei boschi e del mare, l`oracolo di ermes, a fare, che da` ancora i suoi responsi ambigui ai mortali; e poi le statue: quelle dell`eta` arcaica dallo strano e crudele sorriso e quelle dell`eta` classica che rappresentano gli de`i sotto spoglie umane.
parinetto seppe avvicinare verdi con intelligenza e con la stessa passione che nutriva verso i temi filosofici, politici e morali che segnarono la sua ricerca. gli scritti qui raccolti appartengono ad anni lontani, e ne serbano il sapore: non per questo sono "superati". talune prese di posizione hanno avuto conferma; e conservano una loro originalita` e freschezza. riscatta il primo verdi in anni in cui ci voleva coraggio a farlo, e in un ambiente culturale in cui pregiudizi, luoghi comuni e remore aprioristiche antiverdiane erano di casa, non meno di quanto lo siano tuttora. non si trincea dietro analisi sedicenti avalutative, ma sa cogliere il valore delle opere nella loro globalita`. non vede le acquisizioni dell`ultimo verdi come una sorta di acquiescenza a modelli che gli sono estranei, a un "vero" dramma musicale, di cui wagner sarebbe l`alfiere. nutri` per la callas un`autentica passione: in anni di contrapposizioni melodrammatiche tra "dive" seppe coglierne la statura interpretativa, la capacita` di far scoprire mondi sottovalutati, quando non compromessi da interpretazioni fuorvianti, se non scadenti o volgari, comunque incapaci di cogliere la verita` del teatro verdiano.
"a soli tredici anni, jim carroll scrive meglio dell`89 per cento degli autori di romanzi attualmente in attivita`". questo il parere che jack kerouac espresse alla prima lettura delle pagine di diario da cui nasce "jim entra nel campo di basket": un memoir che all`epoca della sua pubblicazione, nel 1978, fece immediatamente scalpore e che da allora e` sempre rimasto un libro di culto per gli amanti delle figure letterarie piu` "irregolari" e ribelli. nel 1995 ne e` stato tratto un film (ritorno dal nulla), in cui carroll era interpretato da leonardo dicaprio. e il racconto di un`adolescenza newyorkese fra l`autunno del 1963 e l`estate del 1966, fatta in parte della normalita` delle aule scolastiche e dei campetti di basket, ma nutrita soprattutto di scorribande per le strade, sperimentazioni con l`eroina e l`lsd, scoperta del sesso, contatti di volta in volta illuminanti o violenti con l`umanita` piu` varia: preti, spacciatori, poliziotti, tossici, pervertiti, attivisti marxisti e piccoli campioni di pallacanestro, il tutto raccontato con la vitalita` trascinante e l`ironia sferzante del miglior punk.
"anziche` lo scrittore," ha detto una volta roberto bola?o "mi sarebbe piaciuto fare il detective privato. sicuramente sarei gia` morto. sarei morto in messico, a trenta, trentadue anni, sparato per strada, e sarebbe stata una morte simpatica e una vita simpatica". simpatica, eppure segnata gia` dalla sconfitta e dalla follia, dissipata e bohe`mienne, esaltante e allucinata, dopata di sesso, poesia, marijuana e mezcal, e` sicuramente la vita dei protagonisti di questo libro, che enrique vila-matas ha descritto come "il viaggio infinito di uomini che furono giovani e disperati, ma non si annoiarono mai". "i detective selvaggi" e` infatti il romanzo delle loro avventure, ed e` quindi un romanzo di formazione; ma e` anche un romanzo giallo nonche`, come tutti quelli di bola?o, un romanzo sul rapporto tra la finzione e la realta`. un libro, ha scritto un critico messicano, "simile a uno stadio dove la gente entra ed esce in continuazione", e dove, come avviene in 2666, si incrociano e si aggrovigliano, spesso contraddicendosi, le "versioni" di un`infinita` di personaggi (tutta gente che "on the wild side" non si e` limitata a farci un giro): poetesse scomparse nel deserto del sonora e puttane in fuga, ex scrittori di avanguardia e magnaccia imbufaliti, architetti vaneggianti e poliziotti corrotti, cameriere libidinose e poeti bisessuali, e poi avvocati, editori, neonazisti e alcolizzati...
"chi dimentica il passato non ha futuro": questo e` l`intento dichiarato dall`autrice, rosangela pagani ossola, per molti la "signora maestra", che ha formato con la sua cultura e il suo entusiasmo generazioni di lissaghesi e non. il passato rievocato in questo libro, seppure non remotissimo, sembra lontano anni luce se paragonato ai modi di vita del presente. scorrono sotto gli occhi le tradizioni della civilta` contadina sorta sulle rive e le colline del lago di varese, il lavoro dei campi, la pesca, le prime industrie, gli insediamenti abitativi "a corte" che favorivano la socializzazione e l`aiuto reciproco, in un mondo in cui i valori prioritari erano chiari e condivisi. il tempo scorreva con il ritmo delle stagioni e delle tradizioni. le feste, la cucina, gli antichi mestieri, i proverbi, le manifestazioni della pieta` popolare completano questo affresco che ci permette di guardare con occhi piu` consapevoli e forse, perche` no, con un po` di nostalgia, il territorio, ancora oggi affascinante, che ci circonda.
questo libro si propone come una guida sia all`acquirente sia al proprietario di un telescopio, ma anche a chi si interessa di astronomia a prescindere dall`aspetto osservativo.
a fort-lamy, nell`africa equatoriale francese, il centro d`attrazione e` l`hotel del ciadien. il caffe`-bar-dancing e` di proprieta` di habib, una canaglia col sigaro perennemente alle labbra, il sorriso beffardo che non si rivolge a nessuno in particolare, ma pare destinato alla vita stessa, e di un suo protetto: de vries, un giovane esile, eretto, capelli biondi ondulati, che si fa vedere raramente a fort-lamy e trascorre il tempo a braccare la natura in tutti i suoi rifugi col suo bel fucile col calcio incrostato d`argento. fino a qualche tempo fa il ciaden era un luogo piuttosto desolato, poi e` arrivata minna, tedesca, bionda, un gran corpo vistoso, un passato da dimenticare alle spalle, e l`atmosfera e` cambiata. un giorno, mentre minna e` al bar intenta a scegliere i dischi per la serata, piomba sulla pista da ballo un uomo con un viso energico e un po` scuro, i capelli castani e ricciuti, che ogni tanto rigetta indietro con un gesto brusco. l`uomo ordina un rhum. poi comincia a parlare a minna. non le dice ne` chi e` ne` da dove viene, ma le parla degli elefanti, delle migliaia di elefanti che vengono uccisi ogni anno in africa. meravigliosi animali in marcia negli ultimi grandi spazi liberi rimasti al mondo, abbattuti senza pieta`. e cosi`, quasi senza accorgersene, minna e morel, il "francese pazzo", l`"avventuriero dello spirito" compiono l`uno verso l`altra i primi passi di un`avventura che diventera` leggenda in ciad e in tutta l`africa equatoriale francese.
"educazione europea" e` il romanzo d`esordio di romain gary, ma non e` affatto una , bensi` una delle sue opere piu` importanti. gary lo scrisse quando era aviator delle forze alleate durante la seconda guerra mondiale. apparve nel 1945 e fu subito un grande successo. sartre lo giudico` il miglior libro mai scritto sulla resistenza. romain gary vi racconta la storia di un gruppo di resistenti polacchi: i loro sogni, le loro speranze, i loro ideali, le loro piccole e grandi miserie e i compromessi che la guerra esige. per sopravvivere e resistere, per affermare anche nel dolore la grandezza della vita e la speranza del pensiero.
il 30 luglio 1912 si spense in giappone l`imperatore meiji. nei giorni successivi, durante i solenni funerali di stato, il generale nogi, in un atto di junshi, di accompagnamento del proprio signore nella morte, si uccise insieme con la propria moglie. i due eventi luttuosi scossero profondamente il giappone del tempo. scompariva, infatti, con l`imperatore, non soltanto l`epoca cui il sovrano aveva dato il nome, ma l`intero mondo racchiuso esemplarmente nel gesto del generale: l`universo della tradizione e degli antichi costumi nipponici. due anni dopo, natsume so?seki pubblico` kokoro (il cuore delle cose), l`opera che e` oggi unanimemente riconosciuta come il suo capolavoro, il romanzo in cui si affaccia per la prima volta, nella moderna letteratura giapponese, il malinconico sentimento della fine, del tramonto del cuore stesso delle cose. protagonista dell`opera e` il , un uomo che nella solitudine e nel distacco dal mondo cerca la via per accedere a se` stesso. il prezzo, tuttavia, da pagare per essere nati in un tempo saturo di , e` davvero alto. come a segnalare la perdita totale dell`identita`, nessuno dei personaggi ha, in questo romanzo, un nome. ne` il giovane studente che, nella prima parte, descrive il proprio incontro con il maestro, ne` quest`ultimo o sua moglie e neppure l`amico morto indicato semplicemente come k. tutti i legami, inoltre, anche quelli piu` sacri, sono infranti. il cuore delle cose, tuttavia, non e` soltanto la struggente narrazione della fine di un`epoca, poiche` indica anche una via di salvezza nel tempo in cui gli antichi de`i sono fuggiti: la prospettiva di un`esistenza dove le passioni umane sono filtrate da un superiore distacco che ne attenua le asperita` e le rende piu` universali.
il bardo thodol fu composto dal grande maestro padma sambhava, nell`viii o nel ix secolo, per i buddhisti indiani e tibetani. venne in seguito nascosto per un`era a venire e ritrovato solo nel xiv secolo dal noto karma lingpa. il libro interpreta le esperienze dello stato intermedio (in tibetano bardo), di solito riferito alla condizione tra la morte e la rinascita. bardo indica la condizione intermedia (i tibetani distinguono sei stati intermedi: l`intervallo tra la morte e la rinascita, tra il sonno e la veglia, tra la veglia e , e i tre stati intermedi durante il processo di morte-rinascita), mentre le parole thos grol significano che l`insegnamento offerto da questo libro non appena lo si o , offrendo alla persona che affronta lo stato intermedio una comprensione cosi` chiara e profonda da non richiedere una riflessione prolungata.
e il 1838 quando la ibis, una goletta inglese a due alberi, giunge alla foce del gange, per dedicarsi a uno dei traffici piu` lucrosi dell`impero britannico: il commercio di , di . a bordo, vi e` la ciurma piu` incredibile che sia dato incontrare nelle acque del pacifico: un gruppo di lascari, i leggendari marinai che parlano una lingua tutta loro. nel suo avventuroso viaggio, la goletta trasporta un`umanita` davvero straordinaria: il figlio di una schiava liberata del maryland; un raja in rovina; una vedova che non esita a infrangere i sacri riti della tradizione hindu; un uomo che vuole erigere un tempio alla donna che ha amato. mano a mano che i legami con le origini si affievoliscono e i contorni delle vite precedenti sbiadiscono, tutti, sulla ibis, equipaggio e passeggeri, cominciano a sentirsi , uniti da una comunanza che oltrepassa continenti, razze e generazioni.
si puo` sfuggire alla rigida dicotomia di genere imposta dalla cultura dominante? come concepire nuove soggettivita` politiche a partire da identita` sessuali non unitarie, dinamiche, complesse: in una parola, nomadi? sulla scia di gilles deleuze e luce irigaray, rosi braidotti riscrive la teoria femminista intrecciando racconto autobiografico e riflessione filosofica. in questo libro, gia` da tempo considerato un classico del pensiero contemporaneo e qui presentato in un`edizione completamente rivista e ampliata, la filosofa si interroga sulla possibilita` di una politica nomade materialista, contraria a ogni forma di esclusione e ingiustizia, e rivendica lo statuto della corporeita` e della sessualita` nelle nostre societa` ibride, in costante divenire.
quando archie goodwin, braccio destro di nero wolfe, si reca nell`appartamento di isabel kerr, la scena che si para davanti ai suoi occhi e` a dir poco raccapricciante: a un paio di passi dal letto, sul pavimento, c`e` il cadavere di una donna in voile e pantofole di pizzo rosa. la faccia rivolta al soffitto, il corpo mostra un profondo taglio sul cranio. li` accanto, tra la cenere e le cicche sparpagliate sul tappeto, giace l`arma del delitto: un pesante posacenere di marmo. inviato sulla scena del crimine da orrie cather, l`amico detective ansioso di recuperare alcuni documenti dall`appartamento della donna con cui aveva una relazione clandestina, archie e` l`unico a sapere che, con la morte di isabel kerr, orrie si e` tolto una bella spina dal fianco, essendo prossimo al matrimonio con jill hardy e trovandosi minacciato dall`amante, che dichiarava di essere in attesa di un figlio da lui. sprovvisto di un alibi, orrie viene percio` arrestato dalla polizia con l`accusa di omicidio. a non credere alla sua colpevolezza sono, tuttavia, gli uomini con cui collabora da anni: fred durkin, saul panzer, archie goodwin e, naturalmente, nero wolfe, la cui indagine e` resa particolarmente difficile dal fatto che nessun altro sembra avere un movente per l`omicidio.