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i giochi sono pericolosi quasi per definizione, ma a volte lo sono in un modo che alle definizioni si sottrae. quando irene riceve dall`america, nel suo bel cavolo di plastica, la bambola che aspettava, sa gia` che per quella creatura di stoffa vagamente orrifica dovra` essere, rispettando alla lettera le ferree regole imposte dalla fabbrica, una vera madre, cosi` come vere madri gia` sono, o stanno per diventare, tutte le sue compagne di classe, al collegio del sacro cuore di gesu`. quello che irene ancora ignora e` solo fino a che punto si spingera` la simulazione. quanto a luca, il protagonista del secondo racconto che compone questo libro, ha deciso che le giovanissime, esotiche abitanti della pineta dietro casa sua sono in realta` le winx, e, sentendosi dire dalla piu` bella, flora, quante monete dovra` sborsare per passare qualche minuto con lei, sa dove e come procurarsele. ma ancora non sa in cosa esattamente consista il misterioso `charmix` di quelle strane bambole. benche` separate nel tempo e nello spazio (la prima si svolge a roma negli anni ottanta, la seconda oggi, sul litorale del lazio), le due storie di letizia muratori vanno considerate indivisibili. lette in sequenza, si riveleranno infatti per cio` che sono: il copione di una commedia scalena e corrosiva, una storia quasi di fantasmi che costringe chi la legge a vedere il mondo adulto sempre e solo con gli occhi dei bambini - ma che per un singolarissimo gioco di sponda restituisce, di quel mondo, un`immagine che ferisce e persuade.

se il primo tomo comprendeva un`ampia selezione degli scritti dal 1856 al 1864, questo secondo documenta il passaggio all`universita` di lipsia e, soprattutto, un nuovo orientamento culturale: l`abbandono della teologia, abbracciata per compiacere la madre, a favore della filologia classica. di questa decisiva transizione offrono ampia testimonianza gli scritti qui raccolti.

pubblicato nel 1920, mentre mansfield era ancora in vita, il libro e` una raccolta di piccoli capolavori letterari. accanto all`influsso dal nuovo linguaggio cinematografico, che ben si armonizza con la tecnica narrativa "impressionista", la raccolta rivela - come di consueto in mansfield - un forte portato biografico, che conduce a temi come la malattia, l`infanzia, il sentimento, e il disagio di essere donna in una societa` patriarcale. capace al contempo di offrire ai lettori la propria esperienza di vita e il proprio sguardo curioso sul mondo, mansfield e` oggi riconosciuta come una delle figure di spicco del modernismo letterario inglese, per il rinnovamento linguistico e strutturale che ha operato attraverso la forma del racconto.

pubblicato nel 1931, "fuoco fatuo" e` ispirato al suicidio dello scrittore surrealista jacques rigaut, uno dei piu` cari amici dell`autore, e traccia un affresco di una generazione e un`epoca tormentata che ha avuto in drieu uno dei suoi piu` grandi cantori. alain, il protagonista del romanzo, e` il prodotto di una societa` alla deriva e al tempo stesso un uomo in rivolta, che rifiuta il mondo degradato e privo di valori "eroici" che lo circonda. lo scrittore francese diventa qui l`osservatore quasi scientifico, per implacabilita` e minuzia di analisi, degli ultimi giorni di un uomo che, gia` sconfitto dagli eventi e dalla droga, ha deciso di compiere l`unico gesto individuale ormai possibile per sfuggire alla menzogna dell`irrealta` quotidiana e per aderire, finalmente, alle cose.

la gilda del mac mahon e` una raccolta di racconti successiva al ponte della ghisolfa, spesso rappresentata a teatro, proprio per lo straordinario calore umano delle vicende. nella gilda testori descrive gli effetti che nell`immaginario della bellona di via mac mahon e dei ragazzotti di periferia hanno i miti della cultura di massa: le dive sexy, le super prestazioni, le soubrette. al centro di questi racconti pone una straordinaria figura femminile: la gilda del mac mahon, cosi` chiamata per l`assonanza con il personaggio esuberante di rita hayworth, una maria addolorata dei bassifondi che, per amore del suo uomo in galera per ricettazione, si prostituisce lungo un viale della periferia milanese. e che, sempre per amore, prima seduce e poi tradisce un cliente invaghitosi di lei. sono racconti pervasi di notevole fisicita` e sensualita`, talora di ironia, che risaltano quasi fossero simboli, cataloghi di sogni, quadri esistenziali o addirittura pagine di fotoromanzo, ambientati - come di consueto in testori - tra societa` ciclistiche, palestre di boxe, immensi caseggiati. ma qui trova spazio anche il mondo dorato della rivista e della commedia musicale, con i nomi mitici di macario, wanda osiris, carletto dapporto, e sopra tutti lauretta masiero, di cui testori fu sempre grande ammiratore.

Inizio Ottocento. Phineas Taylor Barnum è il figlio di un sarto che muore catapultando il bambino nel buio di un'infanzia dickensiana. Ma P.T. crede nel sogno americano di inventarsi un'identità nobile ritagliata dalla stoffa dei sogni, e il suo amore di gioventù, la dolce Charity, abbandona i privilegi della propria casta bramina per seguire le visioni di quello che diventerà suo marito e il padre delle loro due figlie.

lungo l`intera storia del pensiero, il legame tra biografia e speculazione filosofica si e` spesso rivelato determinante, ma mai come in giordano bruno, che guardava alla propria vita come a un dono degli de`i, in vista di un destino eccezionale. lo testimonia questa documentata biografia, che, scritta dal massimo interprete di bruno, offre anche la migliore chiave d`accesso al nucleo piu` profondo della sua esperienza filosofica. un`esperienza, e una vita, eminentemente rinascimentali, indagate e raccontate con maestria, fino al culmine del celebre processo; e qui, prendendo le distanze dal mito di un bruno pronto a immolarsi quale martire del libero pensiero, ciliberto lo mostra impegnato a giocare tutte le proprie carte per salvarsi. solo dopo ottanta mesi di prigionia e di travaglio interiore, giordano bruno scegliera` la morte - e riuscira` nello stesso tempo a capovolgere il rapporto con gli inquisitori, ergendosi a giudice e riducendo la congregazione al ruolo di imputato davanti al tribunale della verita`.

"e vero, raccontare e` un gioco e io, lo ammetto, amo molto giocare. il gioco mi ha sempre tentato; ma in questo momento il gioco che piu` mi tenta e` quello del rovescio. e gli altri giochi che esso si porta appresso, naturalmente. perche` ci sono svariati giochi in questo libro, tutto sta nel lasciarsi tentare. ma quello che importa e` che tutte le sue variazioni, tutte le sorprese, i rischi e le audacie aprono strade che si dirigono verso un obiettivo finale, verso l`individuazione di un`unita` contraddittoria. inquietano e allarmano. seducono. sono illuminazioni che portano alla scoperta piu` profonda o piu` sottile, e che ci possono lasciare davanti a una bicicletta - personaggio che, carico di passato e di mistero, attraversa i pomeriggi del sabato - oppure condurci sull`orlo di un volto esorcizzato: un buco ritagliato in una fotografia. detto questo, e di fronte a tutto il resto che questo libro mi offre, trovo conferma a una vecchia convinzione: che non c`e` gioco gratuito neppure nei giochi dei bambini, che sono cose fin troppo serie, come gli psicologi insegnano. e tantomeno in letteratura, perche` in essa non esiste maestro o croupier che la comandi. no, nell`avventura della scrittura non c`e` mano che si alzi e che ordini: `rien ne va plus, les jeux sont faits`."

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