
il territorio delle discipline dell`architettura e la riflessione a esse connesse si e` modificato e differenziato nel tempo, si sono trasformate le relazioni con la societa`, le condizioni tecniche del fare, le procedure e il ruolo stesso dell`architetto. i confini tra le diverse arti si sono fatti incerti e l`identita` e i compiti dell`architettura si sono confusi. tale confusione e` stata vissuta da molti come una liberazione di forze creative; ma troppo facilmente si e` fatto a meno di ogni distanza critica dalla realta` e anche di ogni fondamento del proprio fare. tutto cio` ha determinato lo spostamento dell`architettura verso l`indistinta nuova disciplina dell`estetizzazione diffusa del mondo, facendo abusivamente coincidere le nozioni di arte e comunicazione e proponendo i mezzi stessi come fini: smarrendo, cioe`, la necessita` del senso, di cio` che solo ciascuna delle arti puo` dire. questo libro ricerca le ragioni e le conseguenze di una confusione interdisciplinare che sottrae l`avventura dell`architettura alle proprie responsabilita`.

una specie di "apriti sesamo": cosi wilhelm worringer volle poi definire la sua opera prima, meditando su quell`enorme e inaspettata fortuna di pubblico che fece di una tesi di dottorato uno dei libri di teoria dell`arte piu` letti del novecento. contemporaneo del primo kandinskij astratto e delle sperimentazioni del cavaliere azzurro, questo scritto matura nella monaco a cavallo fra otto e novecento. le avanguardie lo adottano come manifesto, trovando nelle pagine dedicate a primitivi, egizi, bizantini e gotici l`albero genealogico del loro stesso operare. nel confronto fra gesti artistici cosi diversi, e cosi radicalmente estranei alla cultura figurativa greca e rinascimentale, quel che a worringer preme soprattutto e` comprendere l`intima affinita` che lega il sentimento del mondo all`espressione figurativa di un popolo, il nesso profondo tra anima collettiva e stile. capace, grazie alla potente antitesi del titolo, di dare la parola a una intera costellazione di problemi avvertiti come urgenti dalle nuove generazioni, "astrazione e empatia" ha saputo parlare ai filosofi, da spengler a ortega, da luka`csa bloch, fino a deleuze e guattari. la teoria dell`immagine dell`intero novecento ne e` stata permeata: la sua riproposizione oggi ai lettori, a cento anni dalla sua pubblicazione e in pieno dibattito sullo statuto (filosofico, artistico, sociale) delle immagini, e` nutrita dalla convinzione che questo classico possa continuare a parlare a lungo anche al xxi secolo.

"l`azzurro del cielo" fu scritto da georges bataille nel 1935 ma non fu pubblicato perche` ritenuto dall`autore troppo limitatamente personale (usci` nel 1957 grazie al consiglio di alcuni amici dell`autore). il romanzo porta i "segni premonitori" di una tragedia storica imminente, rappresentando i mali che sarebbero dilagati con la guerra. predominano il colore nero del lutto dei paramenti funebri per la morte di dolfuss e il rosso delle bandiere con la svastica di hitler. ma e` da un tormento privato che la vicenda prende avvio, ispirandosi a incontenibili pulsioni scandite in "mostruose anomalie". londra, parigi, barcellona disegnano una topografia della perdizione, una cornice nella quale il protagonista troppman, attraverso sbronze, notti in bianco e strani riti, si avvicina a una nuova forma di purezza, alla comunione con la morte grazie allo scoperta illuminante del sordido.

questo libro offre una visione inedita dell`impressionismo inquadrandolo nella cultura parigina di fine ottocento ed esplorando il fitto intreccio di temi storico-artistici, economici, politici, filosofici, linguistici e letterari dell`epoca. schapiro esplora i tratti comuni e le intenzioni radicali di una comunita` artistica profondamente consapevole di se stessa. monet, manet, pissarro, degas, bazille, renoir, sisley scelsero di esporre sotto la medesima sigla; si opposero all`arte tradizionale e pur sviluppando uno stile personale trovarono ognuno la propria ispirazione nell`opera degli altri. l`autore studia lo specifico modo impressionista di vedere "fisicamente" al fine di scoprire fondamentali peculiarita` di questo movimento artistico: in tal modo, perfino le analisi di celebri capolavori riservano al lettore illuminanti intuizioni. nella prospettiva di schapiro, un singolo dipinto diventa il luogo di discussione della pennellata impressionista, della citta` in turbinosa espansione, dei nuovi caratteri della vita cittadina e del profondo influsso esercitato dalla fotografia. intrecciando lo studio dei dettagli a quello di ampie tematiche storiche, risalendo alla storia dell`ottocento e spingendosi fino all`espressionismo astratto, schapiro offre un resoconto dell`impressionismo come punto di svolta della storia dell`arte.

una notte d`estate del 1860. in un`elegante casa georgiana del wiltshire tutti dormono. all`una il cane abbaia. il mattino l`orribile scoperta, la culla del piu` piccolo dei sette figli, saville kent, e` vuota. un brivido percorre tutta la casa e inizia una disperata ricerca, si valuta la possibilita` di un sequestro, si interrogano i domestici. nel salone una finestra e` aperta: e` l`unica pista. poche ore dopo, il cadavere del bambino viene trovato sgozzato in giardino. tutti i membri della famiglia kent sono sospettati e l`assassino e` certamente fra loro. l`ispettore di scotland yard jack whicher viene mandato sul posto a indagare. e il primo a usare metodi di indagine che poi diventeranno famosi, anche grazie a scrittori come wilkie collins, charles dickens, o arthur conan doyle che si ispireranno alla sua figura reale per i loro personaggi immaginari. il caso occupa per anni le prime pagine dei quotidiani, tutta l`inghilterra segue il delitto, ne e` affascinata e terrorizzata. nessuno accettera` le conclusioni di mr. whicher, che solo in un secondo tempo si riveleranno esatte. kate summerscale ricostruisce l`intera vicenda servendosi di documenti e fonti giornalistiche dell`epoca, con una forte capacita` di padroneggiare le tecniche del racconto giallo.

il secondo volume di "le religioni e il mondo moderno" indaga la "via alla modernita`" che ha conosciuto l`ebraismo. e questo, sia dapprima come minoranza religiosa diasporica, ghettizzata e perseguitata, in un`europa in via di modernizzazione che solo lentamente e drammaticamente doveva creare le condizioni perche` gli ebrei europei potessero, a partire dall`emancipazione, reagire anch`essi a questa sfida, dando un loro contributo alla costruzione di una modernita` aperta al pluralismo religioso; sia, come tragico effetto della shoah e della nuova situazione che si e` venuta a creare a partire dalla nascita dello stato di israele nel 1948.

un libro scanzonato, leggero e dottissimo per chi ama la poesia e per le folle che dal 1991, dalle universita` ai teatri alla televisione, hanno cominciato o ricominciato ad amare dante per come benigni lo ha narrato. il distillato del racconto orale con cui l`attore comico ha accompagnato tutte le sue letture dantesche. che in modo allegro e pieno di vita ci parla di figure retoriche e di accenti, di bellezza e di amore, di religione, di dio e del peccato. un libro, infine, che col sorriso sulle labbra ci rende felici di parlare la stessa lingua di dante alighieri. con uno scritto di umberto eco.

dopo le storie e i personaggi legati al mondo della fabbrica antonio galdo racconta le storie di coloro che hanno rifiutato la china che conduce al consumo inconsapevole di tutto cio` che compone la nostra vita, coloro che hanno scelto di non sprecare se stessi. un agronomo ha creato una rete di "last minute market": per non sprecare cibo si raccolgono confezioni vicine alla scadenza per orfanotrofi e ospedali. due celebri cuochi predicano una cucina fatta anche di avanzi. una ragazza anoressica si fa fotografare nuda per una campagna del ministero della salute. la fondazione civicum fa le pulci a bilanci e spese delle pubbliche amministrazioni: una battaglia di civilta`. a milano una comunita` aiuta a superare la dipendenza dalla febbre degli acquisti. un monaco camaldolese misura e pesa le parole, le riduce all`essenzialita`. un esperto di clima del cnr racconta i guasti dei nostri sprechi delle risorse ambientali.

quando perde la madre, alla minorenne jamie hall non restano altri affetti del cane meticcio e senza nome con cui si accompagna. per evitare di finire in un istituto che la separerebbe anche da lui, jamie fa rotta verso la tetra cittadina industriale di dyers corners. l`atmosfera di degrado e privazione del luogo si riflette ora nei suoi abitanti. nell`abiezione del rigattiere jake e nella scelleratezza del bracconiere harlan, nel rimpianto paralizzante del direttore dell`ufficio postale da sempre innamorato della nonna di jamie. jamie prende servizio come custode presso la casa estiva di margaret, un`anziana fotografa segnata dal dolore ma ancora capace di uno sguardo lucido e solidale, e la` conosce galen, cacciatore di pelli reduce del vietnam che ha scontato in carcere una lunga condanna per una colpa mai commessa, rifugiandosi poi in una solitudine sconfitta e rassegnata. con loro, con lui, jamie sembrerebbe finalmente avviata a una nuova serenita`, ma ancora una volta il destino non accenna a distrarsi. ha le fattezze di un ragazzino, un essere arcano e insensato, piu` animalesco che umano. jamie, di ritorno a casa insieme al cane, lo trova legato a un albero come una bestia, e senza starci a pensare lo slega. e il primo atto di una catastrofe imminente che la costringera` presto a una fuga all`ultimo respiro.

piu di settant`anni fa, piero gobetti (torino 1901 - parigi 1926), uno dei piu coraggiosi politici e pensatori italiani, rivoluzionario e liberale, pubblicava questo saggio. da allora i mali e le anomalie del caso italia non sono state risolte, la rivoluzione liberale non e` stata compiuta. come scrive paolo flores d`arcais nel saggio introduttivo "la lezione di piero gobetti e` politicamente attuale per l`impressionante lucidita` con cui puo` prestarsi a descrivere i fenomeni dei nostri giorni e a diagnosticarne la patologia".

la benda sugli occhi, un attributo dell`immagine simbolica della giustizia come donna, e` al centro del percorso disegnato nelle pagine di questo libro. di questo attributo viene qui ricostruito l`atto di nascita nel 1494, la rapida diffusione nel contesto dell`eta` della riforma protestante e la fortuna successiva. indagando le ragioni di tanta e cosi` rapida fortuna (che non tocco` pero` l`italia) se ne e` individuata quella fondamentale nella potente suggestione religiosa della narrazione evangelica di gesu` bendato e deriso: un modello di sofferenza e di perdono che dette nuovo impulso alla figura della dea giustizia trasmessa dal paganesimo antico alla cultura dell`europa occidentale. dopo l`attesa medievale del giudizio universale, l`esigenza della giustizia imparziale dominata dallo sguardo di dio trovo` la sua incarnazione nell`asserita investitura divina dei poteri politici e religiosi. per dare poi vita nel settecento all`idea del tribunale della pubblica opinione come espressione sostitutiva dell`antico simbolo dell`occhio di dio. ma nel mondo contemporaneo la spettacolarizzazione di crimini e processi si accompagna a una crisi della giustizia che sembra destinata a rendere nuovamente attuale e problematico il simbolo della benda.

il "seminario viii" e` uno dei piu` centrali dell`opera lacaniana. freud aveva cominciato a definire il transfert come forma "artificiale" di amore che fungeva nel contempo da supporto all`atto interpretativo e da ostacolo che la cura dovra` appunto consentire di superare. lacan conduce una sottilissima reinterpretazione della prospettiva freudiana, tesa a smarcare il transfert dalla sua natura di artificio usato strategicamente dall`analista, e a identificarlo a tutti gli effetti con una forma di amore autentico, al contrario dell`amore ordinario nutrito di inganno, dato che e` rivolto a un oggetto che ne riflette in realta` un altro: alcibiade, secondo lacan, desidera agatone, nonostante creda di desiderare socrate. il filosofo greco funziona, in un certo senso, come un analista, ovvero come colui che ha il "potere" di rivelare la verita` intorno all`oggetto del desiderio. pero`, a differenza della struttura amorosa in cui l`amato e` l`oggetto che manca, l`analista indica con la sua presenza che cio` che manca e` una mancanza in atto.

nathan zuckerman ritorna a new york, la citta` che ha lasciato undici anni prima. durante quel lungo isolamento sui monti del new england, zuckerman non e` stato altro che uno scrittore, niente di cui occuparsi a parte il lavoro e la vecchiaia da sopportare. vagando per le strade come un fantasma che torna da una lunga assenza, nathan zuckerman fa tre incontri che in breve tempo spazzano via la solitudine gelosamente custodita. il primo e` con una giovane coppia alla quale offre uno scambio case: i due lasceranno manhattan per il suo rifugio di campagna, e lui ritornera` alla vita cittadina. ma, dall`istante in cui li incontra, zuckerman desidera anche un altro scambio: la sua solitudine per la sfida erotica rappresentata dalla giovane jamie, il cui fascino lo riattrae verso tutto cio` che credeva dimenticato. il secondo contatto lo stringe con una figura del suo passato, amy bellette, musa e compagna del primo eroe letterario di zuckerman, e. i. lonoff. amy, un tempo irresistibile, e` ormai una vecchia stremata dalla malattia. infine il terzo incontro, quello con l`aspirante biografo di lonoff, un giovane segugio letterario. di colpo invischiato - come mai avrebbe voluto o previsto - nelle trame dell`amore e della perdita, del desiderio e dell`animosita`, zuckerman mette in scena un dramma interiore di vivide e intense possibilita`.

i racconti di "piu` tardi nel pomeriggio" offrono uno spaccato preciso, intenso, della vita di tutti i giorni nel lower east side e nel bronx, i quartieri di new york dove e` nata e vissuta grace paley. protagoniste ricorrenti delle brevi trame sono quasi sempre figure femminili. faith l`alter ego della paley - e le sue amiche credono in un mondo migliore per tutti, anche quando sono amareggiate da piccole delusioni o grandi dolori. portatrici di un`ideologia ugualitaria che vuole realizzarsi giorno per giorno, sono lontane da ogni estremismo e ricche di quella saggezza femminile che si tramanda di generazione in generazione, specialmente nella condizione estraniata dell`emigrante.

gaetano e` un giovane di un remoto paese della sicilia degradato dall`abusivismo, una sorta di paese fantasma con un passato di miseria e un futuro di disintegrazione sociale e culturale. molti sono emigrati in germania, tra questi anche il padre di gaetano che vorrebbe tirar fuori il figlio da quella palude: e` tornato in paese per questo, vuole aprire un bar in germania, vuole che gaetano l`aiuti. il figlio pero` non intende seguirlo. li` ha i suoi amici, la prospettiva di una laurea, una zia che ama moltissimo, la memoria della madre e un timore, quello di finire come i tanti immigrati che arrivano sulle spiagge del suo paese: "morti di fame" che hanno perduto, insieme alla terra, la loro dignita` e qualsiasi prospettiva di vero riscatto. come ali`, un nordafricano che, espulso dalla propria terra, ha scelto la clandestinita` e l`anonimato, alla disperata ricerca di un qualche futuro. ed e` in un`azienda agricola gestita da un boss della zona, tra quelle serre che "come un mare finto" dilagano nel paesaggio, che s`incrociano, rispecchiandosi l`uno nell`altro, i destini di gaetano e ali`.

l`universita` italiana sta morendo di nepotismo, scarsa selezione nel vagliare il corpo docente, mancanza di incentivi alla produzione scientifica, incapacita` di individuare prospettive da seguire da parte di chi ha il compito di governarne l`evoluzione. l`universita` italiana non e` produttiva ne` equa, non facilitando la mobilita` sociale. praticamente ogni ministro ha legato il proprio nome a una rivoluzione dell`universita`, suscitando dibattiti infiniti su ogni comma di legge. ma un osservatore esterno che guardasse ai risultati invece che ai mille rivoli delle normative non si accorgerebbe di nulla. cio` che serve e` una cosa sola: abbandonare l`illusione di poter controllare tutto dal centro e introdurre invece un sistema di incentivi e disincentivi efficaci. questo saggio e` la fotografia impietosa di una catastrofe educativa che pesa sul futuro dell`italia. ma anche la coraggiosa proposta di alcune riforme semplici e radicali, per rompere definitivamente con decenni di palliativi. un sistema dove sia nell`interesse stesso degli individui cercare di fare buona ricerca e buona didattica ed evitare comportamenti clientelari. un sistema in cui ogni ateneo possa fare quello che vuole, ma dove chi sbaglia sia chiamato a pagare. un sistema che elimini la straordinaria iniquita` attuale, in cui le tasse di tutti finanziano l`universita` gratuita dei piu` abbienti.

con piu` di 70 prose - e una storia - pamuk mette in scena nelle pagine di questo libro un singolare autoritratto intellettuale costruito con sequenze di frammenti autobiografici, pensieri e "momenti d`essere". al centro mette la sua citta` e la sua attivita` preferita (oltre a quella quasi compulsiva di leggere e scrivere): "guardare fuori dalla finestra", perche` le finestre di istanbul contengono tutte le storie della citta` - un gesto che da` il titolo al racconto che chiude il volume. lo scrittore turco riunisce in un continuum narrativo situazioni, idee e immagini che quasi inspiegabilmente non sono mai confluite nei suoi romanzi.

il film che ha vinto quest`anno la palma d`oro a cannes nasce da un romanzo francese che ha al centro la scuola, la difficolta` di essere professori in un mondo in cui troppo spesso gli adulti sono o sospettano di essere dalla parte del torto. intessuto di dialoghi comici e bizzari che hanno il ritmo di un rap, il libro misura la distanza tra la fissita` del sapere scolastico e l`allegra fluidita` dell`immaginario studentesco, ma non da` giudizi e non si schiera a favore dell`uno o dell`altro. ne fotografa l`abissale incompatibilita` con l`idea che ormai e` nella scuola che si gioca l`unica vera lotta di "classe".

il gioco e` questo: si chiede ad alcuni grandi scrittori del nostro tempo di scegliere un personaggio storico o mitologico o letterario o immaginario pensandoci bene. perche` deve trattarsi non di un personaggio qualsiasi, ma del loro personaggio: rovistando nel tempo lungo della storia possono trovare un amore lontano, un maestro, un doppio, un nemico: in ogni caso uno a cui hanno delle domande da fare. e anche inventarsi le risposte diventa una forma d`interrogazione o di rispecchiamento, se ci si lascia guidare da un`ossessione, da una simmetria, dall`ironia o dalla complicita`. cosi` baricco e victoria cabello scelgono rossini, camilleri venerdi` di robinson crusoe, vinicio capossela bach, carofiglio tex willer, emma dante polifemo, lucarelli edgar allan poe, odifreddi galileo galilei, scurati garibaldi, walter siti ercole, pincio kurt cobain, gianmaria testa fred buscagline. un gioco nuovo che si misura con la tradizione: erano i primi anni settanta quando la rai rivolse lo stesso singolare invito ad alcuni dei maggiori scrittori e intellettuali italiani, tra cui italo calvino, umberto eco, leonardo sciascia, giorgio manganelli, vittorio sermonti, edoardo sanguinetti.

la "poetica" e` l`opera che fonda ogni riflessione sulla poesia e l`oggetto letterario in europa. le sue analisi sulla tragedia e piu` in generale sulla rappresentazione artistica sono tuttora pertinenti e continuano a nutrire il pensiero poetico contemporaneo. aristotele riabilita la poesia basandosi sulla rilettura del concetto di mimesis e sul valore catartico dell`esperienza estetica, distinguendosi radicalmente da platone, che aveva bandito tutte le forme poetiche dalla sua citta` ideale. a partire dal medioevo, la "poetica" ha via via conquistato una posizione preminente e durevole in ogni discorso sull`arte. ancora nell`epoca romantica ogni seria riflessione critica sulla poesia era una presa di posizione che si misurava con le analisi aristoteliche. oggi, rimane il testo di riferimento per ogni discorso sulla letteratura e l`estetica.

nell`india splendente del boom economico, centinaia di milioni di persone non riescono a mangiare due volte al giorno. analfabeti, oppressi dalla poverta` e dalla divisione in caste, vivono in uno stato costante di paura e insicurezza. da trentacinque anni, la "scuola dei piedi nudi" di bunker roy cerca di migliorare la vita dei contadini insieme a loro, offrendo risultati tangibili: trovare acqua per irrigare la terra, curare le malattie, vedere i propri figli frequentare la scuola. a tilonia, migliaia di giovani che nessuno avrebbe impiegato sono addestrati a una professione. i criteri per la selezione sono semplici: devono essere poveri e analfabeti. la speranza e` che un giorno siano in grado di stare in piedi da soli, guardando al mondo come esseri umani.

adorno affianco` agli studi di filosofia, sociologia e scienze politiche quelli di composizione musicale, intrapresi sotto la guida di alban berg. i suoi numerosi scritti musicali hanno esercitato una grande influenza sui giovani compositori del dopoguerra, sia europei sia statunitensi. superando il punto di vista nietzschiano - che dedico` numerose pagine all`analisi comparata dei drammi musicali wagneriani con i capolavori classici e all`analisi del tristano - theodor w. adorno intraprende in questo saggio la revisione radicale, e spietata, del "caso" wagner, utilizzando le discipline piu diverse: la teoria e l`analisi musicale, l`estetica, la filosofia, la sociologia e la psicologia. deducendo dai dati intrinseci della composizione wagneriana - timbro, melodia, armonia, forma -, i parametri di giudizio estetico-storico sull`autore.

coliandro e` un sovrintendente di polizia del tutto incapace di svolgere indagini giudiziarie, e sconta eterne punizioni per i propri errori. al suo fianco, una giovane post-punk di nome nikita e` impegnata a difendersi piu` dalle sue goffe avance che dai malviventi. nikita si rivolge a coliandro per una grana: doveva consegnare un pacco e se n`e` dimenticata. il pacco contiene 200 milioni. anche questa volta i due vengono investiti da un`avventura piena di rovesciamenti e colpi di scena, tra killer, giudici corrotti e sparatorie.

questo libro scandaglia la realta` dell`abitare cogliendola nella sua intricata realta` fenomenica, nella molteplicita` del suo apparire. esso si pone dal punto di vista dell`abitante e si mantiene a distanza tanto dalla descrizione storica quanto dall`argomentazione tecnica. intende individuare e analizzare gli elementi fondativi, essenziali dell`esperienza abitativa. il libro e` scandito in quattro parti, che individuano le figure protagoniste dell`abitare: il corpo dell`abitante, che ne e` il soggetto primario; lo spazio dell`abitazione, che ne definisce i percorsi e le misure; gli oggetti che si addensano nell`arredamento con la loro potenza funzionale, comunicativa e simbolica; le immagini che disegnano i rituali della comunita` e che danno voce alle sue risonanze culturali. un viaggio a 360? che si nutre della piu` recente cultura architettonica e del design, mettendoli pero` a confronto con le riflessioni che la filosofia, l`arte, le scienze umane hanno variamente dedicato a questo argomento.

alla fine dell`ottocento, nel nordest del brasile, appare una strana figura di santo e di profeta - "le ossa sporgenti e gli occhi ardevano di un fuoco perpetuo" - che attira intorno a se` migliaia di persone sbandate e vinte dalle ingiustizie della vita. cosi` comincia la storia memorabile della piccola e remota canudos, solitario avamposto contro l`immenso brasile e incontaminato luogo di pace, che sara` raso al suolo e cancellato dal nuovo governo repubblicano. raccontando "cose attuali, concrete, quotidiane, inevitabili come la fine del mondo e il giudizio universale", vagas llosa ricrea uno dei piu` tragici episodi della storia dell`america latina, facendone un romanzo e una saga di forte intensita`, specchio realistico e insieme fantastico delle crudelta`, speranze e illusioni dell`uomo.

nello zimbabwe di mugabe la comunita` di proprietari terrieri bianchi vive nella paura, sa che e` solo questione di tempo e la loro terra verra` requisita dal governo e redistribuita a qualche nero vicino al potere. cosi` e` accaduto ai genitori di davey. un giorno un`enorme donna nera ha detto ai baker che la loro immensa proprieta` era sua, lasciando loro solo una settimana di tempo per fare i bagagli e andarsene. il padre di davey l`ha scacciata in malo modo e quella stessa notte alcuni uomini armati, mentre il sedicenne si nascondeva in solaio, hanno fatto a pezzi i due genitori. tre mesi dopo, davey fugge dal collegio con un unico pensiero in mente: vendetta. lungo la strada verso casa incontra derelitti ed emarginati, un universo che non conosceva, e gli uomini armati della milizia che vanno in giro a torturare e a dar fuoco ai villaggi. ma chi lo ha preceduto non lo appoggia davvero. agli occhi della comunita` cui appartiene, davey incarna la minaccia incombente e il monito contro una colpevole passivita`, e percio` va allontanato. persino marsha, tutrice dell`orfano, in fin dei conti l`ha tradito. e cosi` suo marito mike. per tutti costoro e` tempo di scendere dalla soffitta e guardarsi intorno, per iniziare un percorso di consapevolezza e di espiazione che potra` avere come unico premio la riconquistata capacita` di provare dolore.

"il manicomio e` un condominio di santi. so` santi i poveri matti asini sotto le lenzuola cinesi, sudari di fabbricazione industriale, santa la suora che accanto alla lucetta sul comodino suo si illumina come un ex-voto. e il dottore e` il piu` santo di tutti, e` il capo dei santi, e` gesucristo". cosi` ci racconta nicola i suoi 35 anni di "manicomio elettrico", e nella sua testa scompaginata realta` e fantasia si scontrano producendo imprevedibili illuminazioni. "raccolgo memorie di chi ha conosciuto il manicomio un po` come facevano i geografi del passato. questi antichi scienziati chiedevano ai marinai di raccontargli com`era fatta un`isola, chiedevano a un commerciante di spezie o di tappeti com`era una strada verso l`oriente o attraverso l`africa. dai racconti che ascoltavano cercavano di disegnare delle carte geografiche. ne venivano fuori carte che spesso erano inesatte, ma erano anche piene dello sguardo di chi i luoghi li aveva conosciuti attraversandoli. cosi` io ascolto le storie di chi ha viaggiato attraverso il manicomio non per costruire una storia oggettiva, ma per restituire la freschezza del racconto e l`imprecisione dello sguardo soggettivo, la meraviglia dell`immaginazione e la concretezza delle paure che accompagnano un viaggio". (ascanio celestini)

gli studi di dionisotti sono sempre stati percorsi dalla passione civile e dall`analisi politica della storia italiana. cosi` gli scritti qui raccolti da giorgio panizza, in parte apparsi su vari fogli del partito d`azione, in parte rimasti inediti, in parte pubblicati saltuariamente nel dopoguerra, forniscono un ritratto di uomo impegnato nelle vicende del suo tempo e di antifascista, complementare al magistero di etica intellettuale che emerge dal suo lavoro di storico letterario. in stretto contatto con diversi amici torinesi che operavano nei gruppi di "giustizia e liberta`" negli anni trenta, si dedico` piu` direttamente alla politica negli anni 1943-45, quando si era trasferito a roma partecipando all`attivita` di uno dei nuclei del partito d`azione che si raccoglieva nell`ambiente dell`enciclopedia italiana. nel fervore dell`attivita` pubblicistica, spicca per profondita` di analisi l`articolo scritto a caldo dopo l`uccisione di gentile. riprendera` temi di argomento civile solo negli anni sessanta, in un clima molto mutato, affrontando il problema del neofascismo e la contestazione del sessantotto. tanto negli interventi piu` urgenti, scritti nel cuore della guerra civile, quanto in quelli piu` tardi, dionisotti riesce sempre a collocare i singoli problemi in un quadro storico-culturale di lungo periodo. convinto che i mali italiani hanno radici lontane e che il fascismo, contrariamente a quanto sosteneva croce, non e` stata una malattia passeggera.

il primo viaggio e` quello realizzato nel 1503 da giovanni da empoli, giovane mercante fiorentino, che si imbarca sulle navi che conducono per la prima volta alfonso de albuquerque sulle rive dell`india. e l`inizio di un`avventura che durera` per quindici anni e che vedra` giovanni partecipare ad alcuni dei piu` importanti eventi della prima globalizzazione. tre viaggi in tutto, durante i quali tocchera` le rive del brasile, dell`africa orientale, dell`india, della malesia, di sumatra e della cina e sara` testimone di eventi fondamentali come la battaglia di goa nel 1510, la presa di malacca nel 1511, la prima missione diplomatica portoghese in cina nel 1517. il secondo viaggio e` quello realizzato dall`autore sulle orme di quel suo antenato cinque secoli dopo: goa, malacca, sumatra, canton. oltre a rievocare il viaggio dell`antenato, si raccontano i mutamenti che l`oriente sta vivendo oggi. ognuna delle tappe, di conseguenza, si e` trasformata in un`occasione per esplorare un aspetto del risveglio asiatico e della nuova globalizzazione del mondo: dal boom delle fedi orientali (goa) alla rinascita di citta` stato globali come la malacca dell`epoca (singapore, a soli 200 km di distanza). dai buchi neri della globalizzazione (con la pirateria che fa la sua ricomparsa sulle coste di sumatra), alla questione urbana nel sud della cina (che e` stato il primo laboratorio del capitalismo cinese gia` a partire dall`inizio degli anni `80).

in una torrida notte di luglio del 1888 un uomo e una donna concepiscono un figlio in una locanda di braunau. non sono soli. con loro c`e` una presenza occulta che assiste, anzi, partecipa attivamente al concepimento "come l`arcangelo gabriele fece con geova in una notte cruciale a nazareth". lui e` alois hitler, alto ufficiale della dogana con un`insana passione per le donne, la birra e le api. lei e` klara poelzl, terza moglie nonche`, con ogni probabilita`, figlia dello stesso alois hitler. il terzo incomodo e` il diavolo. il 20 aprile 1889, nove mesi e dieci giorni dopo quella notte, nascera` adolf hitler. ed e` proprio il diavolo, sotto le mentite spoglie di un ufficiale delle ss, a narrare con brio infernale, da un incipit che rimanda direttamente a moby dick ("potete chiamarmi d. t."), le vicissitudini della famiglia hitler rivelandone senza remore i segreti piu` turpi e inconfessabili. solo un maestro della scrittura con il coraggio di norman mailer poteva decidere, giunto all`ultima prova, di affrontare il personaggio piu` scomodo in un corpo a corpo che si riflette sulla pagina senza esclusione di colpi. e trovare, proprio in adolf hitler, l`ispirazione che gli ha concesso di scrivere il suo grande libro.

finlandia, primi anni settanta: due pedofili uccidono una ragazzina di tredici anni. passano trentatre anni, il caso non e` mai stato risolto, l`ispettore di polizia che allora indagava va in pensione. qualche giorno dopo, nello stesso punto scompare un`altra ragazza. la nuova indagine e` affidata a kimmo joentaa, che procede con molta prudenza e sensibilita`. nonostante passato e presente sembrino dolorosamente convergere, la polizia spera di ritrovare ancora in vita la ragazza. i due assassini, che dai tempi del primo omicidio non si erano piu rivisti, iniziano a controllarsi, l`uno angosciato dai rimorsi, l`altro indifferente a quanto gli accade intorno. e quando joentaa chiudera` il caso, non sara` lui, ma solo il lettore, a conoscere la verita`.

i versi di roberta dapunt si snodano tra angoscia e armonia. da un lato c`e` un percorso tormentato attorno a inquietitudini religiose, preghiere che non placano, immagini di morte, dall`altro il senso di sacrale purezza che risiede nella terra, nei ritmi della natura, nella vita di montagna e nei suoi riti che legano insieme le persone, i loro gesti senza tempo, gli animali il silenzio. ne risulta un passo irregolare, febbrile e pacato insieme: una sapienza zoppia che permette di attraversare una realta` multiforme senza schematizzarla in moduli precostituiti e automatici.

stark condivide con gli altri romanzi di bunker una vena di autenticita` che si respira in ogni descrizione e in ogni dialogo. il mondo degli eroinomani, pronti a tradirsi l`uno con l`altro per una dose o per pochi dollari, e` presentato con la consueta potenza e senza alcun compiacimento, e lo stesso vale per la brutale indifferenza delle forze dell`ordine. il protagonista somiglia al max dembo di "come una bestia feroce", ma con un cinismo e una capacita` di calcolo che ne fanno uno mago dei bassifondi. molto riuscite anche le caratterizzazioni di momo, dummy, crowley: tutti personaggi credibili, nei quali l`inclinazione alla violenza si accompagna spesso a una sorta di lacerata umanita`. come sempre, la conoscenza del mondo che racconta - "eddie" ha passato meta` della vita in carcere - e la sua vena di grande scrittore permettono a bunker di costruire un personaggio in apparenza freddo ma che coinvolge profondamente perche` esprime le nostre piu` segrete, inconfessabili pulsioni.

questa narrazione si muove in lungo e in largo per le strade di bombay, e ritrae la citta` attraverso le mille storie dei suoi abitanti, dai piu` famosi (compresi gangster e attori) alla gente comune. metha ricerca nella brutale bombay di oggi quella che ha abbandonato vent`anni prima e la ritrova moltiplicata e smembrata. e a poco a poco mette a nudo i fili tesi tra gli attici scintillanti affacciati sull`oceano e il mare di baracche dove milioni di persone vivono una vita durissima.

in una terra dominata dagli uomini, una ragazza viene costretta al matrimonio all`eta` di quindici anni dai maschi di famiglia. siamo nella libia di gheddafi. dal matrimonio combinato nasce suleiman, e la madre da quel momento e` soltanto um suleiman. una giovanissima madre lasciata troppo sola dal marito, sempre lontano da casa per misteriosi affari. nell`estate del 1979 l`equilibrio del mondo di suleiman riceve un colpo definitivo. il regime della grande rivoluzione di settembre intende schiacciare gli ispiratori della rivolta studentesca. un vicino di casa viene arrestato e le assenze del padre diventano inquietanti.

una caratteristica fondamentale della modernita` e` consistita nella sua capacita` di creare spazi imprevedibili in cui attivare sia nuovi processi di sacralizzazione e di incantamento sia situazioni propizie a una nuova centralita` delle religioni tradizionali. i processi di globalizzazione hanno rovesciato il noto paradigma weberiano del disincanto e della secolarizzazione ineluttabili, generando una serie complessa di fattori che stanno favorendo, su scala globale, un rinnovato ruolo centrale, sia a livello individuale che collettivo, del fattore religioso. l`immenso fiume dei processi di modernizzazione si e` alimentato a molteplici sorgenti: grandi scoperte nel campo delle scienza, l`industrializzazione della produzione, epocali cambiamenti demografici, il diffondersi di nuovi sistemi di comunicazione, la nascita degli stati nazione e delle rispettive burocrazie, non per ultimo il trionfo di un`economia di mercato che ha finito per prevalere su ogni forma concorrente. questi e consimili processi, anche se hanno caratterizzato in particolare l`occidente europeo e nordamericano, hanno finito nel corso del novecento per imporsi anche agli altri paesi, condizionandone in modo profondo tradizioni culturali e vita religiosa.

a quarant`anni, poco dopo la morte della madre, jonathan franzen ritorna a webster groves, il sobborgo di st louis dov`e` cresciuto. i due fratelli maggiori l`hanno incaricato di cercare un agente immobiliare per vendere la casa di famiglia. appena entra nelle stanze in cui ha trascorso infanzia e adolescenza, franzen si sente un "conquistatore che bruciava le chiese e fracassava le icone del nemico". e il nemico e` la famiglia. ma questo e` solo il primo impatto, perche` il suo atteggiamento rivela subito un`intenzione piu` profonda. se decide di entrare nella "zona disagio" che e` il proprio passato, franzen lo fa per prolungare il gesto del padre, che ogni sera muoveva il termostato del riscaldamento di casa verso la "zona benessere". in lui l`ironia e` sempre accompagnata da un movimento contrario di indulgenza e innesco emotivo. sei sono le tessere che compongono il puzzle di questa autobiografia: la vendita della casa di famiglia; i "peanuts" di charles schulz, e in particolare snoopy, come chiave tragicomica della contestazione degli anni settanta; un gruppo d`ispirazione cristiana, la comunita`, specchio dell`anomalia suburbana di webster groves; gli scherzi adolescenziali ai danni delle strutture scolastiche; l`innamoramento per la lingua tedesca, segno di una vocazione letteraria che inizia a esigere i suoi spazi; la passione per il bird watching. e intrecciata a questi momenti, naturalmente, una tormentata educazione sentimentale.

negli ultimi anni e` cambiato il rapporto della societa` con la cultura del lavoro: dopo il mito della piena occupazione, sono arrivate le forme di lavoro atipico, relative non solo al mercato del lavoro, ma anche ai modelli produttivi e regolativi, tutte all`insegna della flessibilita`, ma oggi persino la flessibilita` non e` piu` l`unico fenomeno dominante. ora, al centro sembrano esserci la cultura del lavoro di cura, le societa` di servizi. in un panorama sempre piu` frammentario, che rimescola competenze e linguaggi, risalta una sorta di osmosi, di sovrapposizione tra sfera privata e lavoro, per cui un po` dell`una finisce nell`altro e viceversa. processi aperti, all`insegna del lifelong learning, con caratteristiche che per tradizione sono un patrimonio femminile, e che possono diventare una proposta per tutti, per trasformare modi di essere e di porsi, per vivere e per scegliere, per rendere forse piu` libere le nuove generazioni.

nella scena politica e culturale dell`atene democratica del v-vi secolo a. c. erano venute alla ribalta nuove e ambigue figure di intellettuali, che si proponevano quali maestri a pagamento di formazione politica, retorica e culturale della gioventu`. i sofisti costituiscono sin dall`inizio uno dei principali obiettivi polemici di platone. gia` nei primi dialoghi il suo sforzo e` volto a differenziare queste figure da socrate, mettendo in luce la natura ingannevole della loro pretesa sapienza. cio` porta platone ad affrontare in modo radicale questioni fondamentali per il pensiero occidentale: come e` possibile il falso nel pensiero e nel discorso? e cos`e` l`essere?

al pari di altri fondamentali ambiti disciplinari, la cultura architettonica odierna e` esposta al rischio della progressiva perdita di memoria storica, e della mancanza di comprensione dei fenomeni. questo volume intende essere una approfondita riflessione di una disciplina che ha sempre piu` un ruolo di primo piano nella societa`. marco biraghi ripensa la storia dell`architettura contemporanea non solo per aggiornarla rispetto alle altre opere di questo genere - inevitabilmente invecchiate dal punto di vista del metodo oltre che cronologico - ma sopratutto per leggere i molteplici aspetti che caratterizzano il secondo dopoguerra, rispettandone la complessita`, e ponendo la materia sotto una precisa angolazione critica.

nietzsche fu a lungo incerto fra la vocazione di filosofo e quella di poeta. e anche quando la prima ebbe il sopravvento, il suo rapporto con la lirica non si interruppe, come dimostra la presenza organica di poesie nella "gaia scienza" e in "cosi` parlo` zarathustra", dove non e` quasi possibile distinguere tra prosa e verso. della produzione poetica nietzscheana il presente volume propone tutte le composizioni sparse nelle opere filosofiche, gli "idilli di messina", nonche` i "ditirambi di dioniso".

il nuovo terrorismo fondamentalista e` un fenomeno per definizione sovranazionale; ma le legislazioni antiterrorismo rimangono incardinate sullo stato nazionale. con quali strumenti giuridici affrontare la nuova minaccia senza mettere in discussione le nostre concezioni di liberta`. dove comincia il bisogno di sicurezza? come deve essere ridefinito il concetto di garanzia individuale nelle nuove condizioni? come lavorano le istituzioni internazionali su questi temi? l`autrice, un magistrato da anni impegnato in questo campo, accompagna il lettore tra i molti interrogativi che attraversano la nostra coscienza civile e giuridica nel tempo nuovo del terrore globale.

la scoperta dell`io e della coscienza, le riflessioni sull`amore e l`eros, l`impegno politico, la descrizione della morte e della vecchiaia: ecco alcuni temi che trovano nei poeti qui presentati i primi immortali cantori. i lirici dell`eta` arcaica (tirteo, archiloco, saffo, alceo, anacreonte, alcmane, ibico) insieme ai maestri della poesia corale classica (simonide, bacchilide, pindaro) hanno creato un patrimonio immenso, e dato vita a un intero universo in cui si alternano elegia e invettiva, canti eroici e conviviali, odi civili e carmi religiosi, inni e cori epinici per i vincitori delle gare sportive. un volume nel quale si disvela l`anima greca.

nella prima conversazione, vediamo i tedeschi reduci da stalingrado sfilare nel centro di mosca il 17 luglio del 1944, sono 57.000 "soldati banalmente vinti, non partecipi di un qualsiasi mito, massa informe, sospesi durante quella giornata in un vuoto di abominio": l`autrice ricompone letterariamente un avvenimento che va dritto al cuore delle contraddizioni intrinseche alla guerra. nella seconda, la morte di un cane amato riporta alla memoria i deserti dei distacchi che nella vita si provano: il primo amore, la vedovanza, ma anche gli animali, le piante e, proiettati nel futuro, i figli e i nipoti, che saremo noi a dover lasciare. un amore di quasi sessant`anni ha legato gino moretti alla moglie anita. mentre marciava in ucrania, nell`estate del `42, le scriveva quasi una lettera al giorno. rileggere oggi quelle lettere significa riflettere sulla vita intera. sui momenti eroici, sulla durata, sulla passione, sulla caducita`. sui piccoli fili segreti che stanno tesi dentro ogni matrimonio.

l`apparato di 186.668 soldati delle forze armate italiane non serve piu` alla difesa della patria. non c`e` un solo soldato a guardare le frontiere e non si sa neppure da chi venga la vera minaccia. il problema della sicurezza e` planetario, per affrontarlo dovremmo integrare le forze almeno in europa e avere una nostra politica. lo stesso senso della guerra e` cambiato. si combatte per i cicli produttivi: in tutto il globo e senza fine. gli eserciti ne escono trasformati. ai soldati di leva si affiancano i professionisti, ai militari i civili: mercenari o contractors. un testimone d`eccezione, interno alla macchina militare, ci restituisce il quadro mutato dei nuovi professionisti della sicurezza: che quando cadono commuovono, al piu` spaventano, quasi sempre appaiono impotenti. fabio mini e` stato capo di stato maggiore del comando nato delle forze alleate sud europa e al vertice della kfor in kosovo.

"il germe della stupidita`, a dire il vero, era presente nel mondo da milioni di anni, e anche nell`albero genealogico del giudice di corte d`appello erich stoiber si era manifestato con frequenza e con un certo vigore". sara` per questo che il giudice stoiber, dopo un`intera vita immutabile, decide di farsi crescere la barba e di corteggiare con ardente passione la stagionata segretaria verona, ignorata da piu` di vent`anni. parte da questo irresistibile spunto narrativo una girandola di situazioni paradossali, assurdita` quotidiane e umanissime miserie, come un presepe di quadri viventi raccolti intorno al dio della stupidita`, che "ha incominciato a trasmettersi da un individuo all`altro come la tosse asinina o il colera". ma anche nel mondo degli inferi c`e` qualcosa che non va, se a raccontarci il dirottamento del volo united airlines 93 il giorno 11 settembre 2001 e` il diavolo in persona, un povero diavolo innamorato che ha creato l`uomo a sua immagine e somiglianza senza prevedere lo scompiglio dei sentimenti. non resta che aspettare il "grande caldo dei prossimi mille anni", un immane deserto di senso dove un esserino impazzito come la mosca potrebbe essere la sola entita` trascendentale capace di decidere chi vive e chi muore. un romanzo in tre movimenti, drammatico e divertente, in cui vassalli prosegue nella sua analisi spietata della contemporaneita`, allargando il campo all`esistenza dell`uomo sia come possibilita` fisica che come bisogno di risposte metafisiche.

e il 1969. enrico, billo, valerio e gianni, tutti undicenni, guardano in tv le immagini dell`apollo che arriva sulla luna. nessuno puo` sapere che anche qui, a lancimago, paese di poche centinaia di anime, sta per accadere qualcosa di importante. una serie di avvenimenti terribili, nei nove giorni della missione apollo, faranno scoprire agli abitanti che cos`e` il vero orrore. enrico, superando il silenzio e l`ottusita` degli adulti, con la fantasia come unica arma, riuscira` a comprenderlo e a fermarlo. ma perche` esattamente trent`anni dopo, una volta adulto, lo stesso enrico accompagna a lancimago il figlioletto? da uno dei maestri del noir italiano e del "gotico rurale" e dal giovane alessandro fabbri, un romanzo angoscioso e al tempo stesso pervaso da una sottile ironia in cui si muovono personaggi a tutto tondo, che si muovono sul palcoscenico della vita sempre impegnata a fare i conti con il lato piu` oscuro del mistero.

banale, ma vero: la parola chef non ha femminile. ma se nessuna donna e` chef, allora tutte sono cuoche: stellate o no, si raccontano alla pari attraverso il cibo che cucinano. in un mondo della ristorazione tutto al maschile stelle, forchette, cappelli e allori non salvano nemmeno nadia santini o carme ruscalleda dal sospetto di trascurare la famiglia per la mania di cucinare. c`e` amina, che parla solo arabo, eppure e` lei che insegna all`autrice la cucina marocchina a fez; c`e` beth partridge, che cucina italiano in un ristorante di chicago, sognando l`italia dove non e` mai stata; c`e` margherita, maestra a modica di quel che suo figlio, lo chef carmelo chiaramente, definisce "la cucina imperfetta delle madri". c`e` sadja masshour, insegnante di francese fuggita dall`afghanistan che ora cucina mantu e ashak nel suo ristorante a parigi. c`e` jody williams, che in italia era "l`americana" ma a new york fa la cucina che ha imparato dalle casalinghe italiane. e proprio perche` questo libro vuole essere fedele al gap linguistico per cui nessuna donna e` chef, vi si trovano raccontate e ritratte anche le cuoche domestiche, maestre anonime di gesti e virtu`, con le loro ricette piu` riuscite e i loro trucchi del mestiere. un viaggio da modica a fe`s, da barcellona a new york, da lione a samoa nel mondo della cucina al femminile.

nell`ottocento gli ebrei svizzeri erano confinati in due villaggi. uno di questi e` endingen, dove vivono felicemente il probo commerciante di bestiame salomon meijer e la sua famiglia. una sera del 1871 alla loro porta si presenta un lontano cugino che afferma di essere stato ferito nella battaglia di sedan e di volersi stabilire dai suoi unici parenti. nessuno in quella pacifica casa intuisce quanti cambiamenti portera` quell`estraneo nelle loro esistenze. perche` janki, cosi` si chiama il giovane, e` si` un po` sbruffone, ma ha anche il fiuto degli affari e molto spirito di iniziativa, e quindi nel giro di pochi anni non solo avra` sposato una delle ragazze di casa ma sara` il padrone di un fiorente negozio di stoffe francesi a baden, la citta` piu` vicina. dopo questo primo sommovimento, seguiremo i membri della famiglia meijer per oltre settant`anni e quattro generazioni, li vedremo schierarsi nel 1893 contro il primo referendum, vagamente antisemita, della confederazione, prendere, per opportunismo, decisioni che gettano nell`angoscia tutta la stirpe, e, d`altro canto, pagare a caro prezzo scelte coraggiose e coerenti, capiremo perche` un battesimo puo` impedire l`amore fra due giovani e come sia possibile che, quando il mondo ebraico in tutta europa verra` scompaginato, un medico omosessuale non piu` giovanissimo possa trovare del tutto inaspettatamente moglie e due figli.

nel 1962 rossana rossanda viene inviata dal partito comunista italiano nella spagna franchista - dove si avvertivano i primi segni di sgretolamento del regime - con l`incarico di riannodare i fili dell`opposizione, non piu` ricomposti dopo la guerra civile. ma la peregrinazione, peraltro clandestina, si rivela priva di senso. le risposte degli esponenti delle organizzazioni illegali sono ambigue, diffidenti, immature. e il centro-destra a porsi concretamente come forza di ricambio, proponendo un`esperienza storica nuova, cioe` la liquidazione del fascismo dall`interno della stessa classe che l`ha creato. l`esperienza frustrante di tale inutile viaggio, che questo libro racconta con ironia e sapienza narrativa, diventa per rossanda un punto di snodo, che ritornera` piu` volte negli anni: "e` la storia di quando, per la prima volta, a me membro del comitato centrale del partito comunista, i conti non tornarono".

l`immagine dell`islam contemporaneo e` strettamente legato alla sharia, la legge religiosa, tanto che interrogarsi sulla teologia islamica puo`, a prima vista, sorprendere. si cercherebbero invano delle divergenze dottrinali nelle discussioni religiose delle societa` musulmane. il dibattito e` centrato sempre sull`applicazione totale o parziale della legge islamica: in altre parole l`ortoprassia viene prima dell`ortodossia. ma non e` sempre stato cosi`, la teologia ebbe un momento di gloria durante i secoli viii e ix, prima che l`armonia tra fede e ragione diventasse un ideale inaccessibile. un periodo in cui si discuteva se e` possibile vedere dio, ci si appropriava dell`atomismo e iniziava quel processo che metteva insieme storiografia, teologia e pensiero politico.

al centro della nuova raccolta di franco marcoaldi non ci sono piu gli animali e il loro modo istintivo di capire l`universo. c`e` il tempo, in tutte le sue sfaccettature: quello da vivere, sempre piu corto man mano che gli anni passano; quello delle discussioni dei filosofi, a partire da agostino; quello frenetico dei commerci quotidiani, che non consente ne` pause di riflessione ne` quei vuoti, quelle assenze che permettono di cogliere il respiro pieno di cio` che sta intorno a noi e di cui facciamo parte.

dopo il ritrovamento di due casse di inediti, e` stato possibile mettere insieme la raccolta completa degli scritti di brecht con protagonista il signor keuner, "l`uomo che pensa" - alcuni in parte gia` pubblicati nelle "storie da calendario". 121 brevi testi, alcuni brevissimi: parabole, aforismi, aneddoti, semplici commenti agli avvenimenti del mondo. sono brani scritti dal 1926 fino alla morte, con i quali brecht intendeva sperimentare un modello di prosa sapienziale, molto diversa dalle sue opere teatrali e narrative. piu` che racconti, sono "operette morali", testi che illustrano il significato profondo della sua filosofia. il signor keuner e` laconico, pensoso, abrasivo, pone delle domande, apparentemente anodine, che solleticano, disturbano e mettono a soqquadro molte certezze.

la mancanza di talenti e` un aspetto del declino italiano. perche` il talento non e` un dato naturale ma un prodotto di un sistema che va orientato attraverso politiche d`investimento, economiche e non puo` essere relegato a ciclici e generici dibattiti sulla ricerca o sui giovani. saper coltivare e valorizzare il talento non e` un optional, ma un imperativo per competere nell`economia di oggi, che chiama in causa tutti i principali attori del nostro sistema socio-economico: universita`, imprese, sistema sociale e territoriale. il fallimento italiano e` rintracciabile in problemi e ritardi in ciascuno di questi ambiti, che il libro analizza e discute in profondita`, proponendo anche alcune soluzioni strutturali per affrontare il problema.

la nuova raccolta di bevilacqua stravolge la sostanza della poesia li`rica. non una poesia dell`io, dunque, ma una poesia di proiezioni, di personaggi rivissuti dall`interno in un`esperienza quasi sensitiva. c`e` in questi versi un farsi corpo del corpo altrui, una sorta di comunione con l`altro, se non di vera e propria possessione, in cui uomini e donne comuni, poveri folli, maestri di letteratura, grandi artisti del passato parlano e vivono accesi di volta in volta nella sequenza delle immedesimazioni. una sequenza che porta a un allargamento sempre piu` esteso dei confini dell`io, che tocca persone, ma anche luoghi, situazioni storiche, figure e meccanismi del pensiero. fondamentale, in questa metamorfosi cosmica, il viatico del paradosso, del ribaltamento, dell`ironia: una chiave che permette di uscire dai limiti della soggettivita`, dei sentimenti e del destino. anche per questa via il libro parla con intensa partecipazione di difficili equilibri esistenziali e propositi di addio, ma e` soprattutto un esorcismo o un segno di rinascita.

il destino dell`"everyman" di roth si delinea dal primo sconvolgente incontro con la morte sulle spiagge idilliache delle sue estati di bambino, attraverso le prove familiari e i successi professionali della vigorosa maturita`, fino alla vecchiaia, straziata dall`osservazione del deterioramento patito dai suoi coetanei e funestata dai suoi stessi tormenti fisici. pubblicitario di successo presso un`agenzia newyorkese, e` padre di due figli di primo letto, che lo disprezzano, e di una figlia nata dal secondo matrimonio, che invece lo adora. e l`amatissimo fratello di un uomo buono la cui prestanza fisica giunge a suscitare la sua piu` aspra invidia, ed e` l`ex marito di tre donne diversissime tra loro, con ciascuna delle quali ha mandato a monte un matrimonio. in definitiva, e` un uomo che e` diventato cio` che non vuole essere.

a gemma, selvaggia isola delle coste di malizia, nessuno ha dimenticato il destino di marta matarasso: la fanciulla era morta durante la prima notte di nozze tra le braccia del marito stamos marinakis, il fondatore del grande magazzino l`europeo. cosi, quando s`annuncia il matrimonio tra il nuovo proprietario dell`emporio, l`idealista e sognatore geronimo franck, con la bellissima alia emar, i presagi non sono favorevoli. in effetti le cose si complicano subito. in primo luogo, il popolo di gemma ha sempre sognato di rendersi indipendente dall`impero austro-ungarico, e la situazione politica e diplomatica s`infiamma. inoltre di alia s`innamora perdutamente stefano coppeta, discendente del mitico leader indipendentista dell`isola ucciso dagli austriaci.

richard lafargue e` un famoso chirurgo plastico. nessuno sa che la donna che porta in giro con orgoglio e` in realta` sua prigioniera. richard costringe eve a prostituirsi, gode nel vederla torturare dai clienti, si bea del disgusto e della sofferenza di lei. e ogni tanto, la porta da viviane... alex barny ha rapinato una banca. ha ucciso un poliziotto, e` rimasto ferito. deve nascondersi. ma le telecamere di sorveglianza hanno ripreso il suo volto. e disposto a tutto pur di salvarsi... vincent moreau e` andato a fare un giro in moto. e notte, qualcuno lo insegue nella foresta. viene catturato. sono quattro anni che se ne sono perse le tracce... thierry jonquet ci catapulta in un incubo senza fine, in un orrore crudele celato dietro la normalita` dell`apparenza, dove la ferocia e` marchiata a fuoco nella carne dei protagonisti e insinua un interrogativo atroce: fin dove puo` arrivare una persona ferita?

a paul celan, nel 1960, viene conferito il premio buchner. in quella occasione tiene un discorso dal titolo "ii meridiano", qui raccolto insieme a tutti gli scritti in prosa. celan si prova a dire il significato della poesia, e trova questa immagine: poesia non e` alcun luogo concreto sulla carta geografica dell`immaginario e della mente dell`uomo. essa e`, piuttosto, come un meridiano: una linea ad un tempo verissima e inesistente che indica una direzione attraverso molti territori. su questa linea a ciascuno e` data la possibilita` di tracciare il proprio cammino verso quel sapere e quel sentire che appaiono sempre piu` lontani da chi e` assediato dalla civilta` del rumore e del fatuo, e in essa si perde.

uno scrittore deve scrivere un romanzo che ha in testa da moltissimo tempo; ma un giorno dopo l`altro, la scrittura non arriva, e piu` s`inceppa e si perde, piu` la vita dello scrittore preme con potenza, con passione, con la necessita` del sangue che corre, per trovare una forma. intorno allo scrittoio vuoto, la stanza si riempie di pensieri, di sensi di colpa, di desiderio, di telefonate clandestine, di disperati tentativi di reprimere per amore della moglie un nuovo amore nascente, giocoso e irresistibile. lo scrittore si chiama mauro covacich, le giornate che racconta sono quelle del suo matrimonio con anna, le notti sono quelle tormentose del desiderio di susanna, di un amore nuovo e dirompente. e piu` lunghe e arrovellate si fanno le giornate davanti alla pagina bianca, piu` chiaramente emerge che la storia di un amore che nasce e di un amore che muore e` l`unica che abbia senso raccontare.

"mi e` capitato di prendermi tre multe per eccesso di velocita` nel tunnel del monte bianco, visto che l`infrazione era stata rilevata da tre autovelox. di qui, a parte l`esborso, la domanda filosofica: un evento si moltiplica in ragione degli osservatori? si direbbe di si`, stando alla polizia italiana e alla gendarmeria francese. ma, in questo caso, se gli autovelox fossero stati mille, avrei dovuto pagare mille multe?" gli aneddoti che maurizio ferraris raccoglie in questo dizionario filosofico fuori dal comune sono piu o meno di questo tenore. da "autovelox" a "zuhandenheit", in 129 voci che spaziano dal "bancomat" agli "zoccoli" passando per "cavatappi", passando per le "mutande, senza dimenticare le "cazzimme" e le "supercazzole", l`autore cerca di definire quelli che roland barthes chiamava "miti d`oggi" e martin heidegger "essere-nel-mondo". la filosofia alle prese con i paradossi della vita quotidiana.

nel caldo degli ultimi giorni d`estate, prima di riaprire lo studio psichiatrico e ricominciare a insegnare all`universita`, michele si dedica alla stesura di un libro che dovra` rappresentare il lavoro di tanti anni. i giorni trascorrono uguali, ma le sue certezze scientifiche vacillano, e` ossessionato dai possibili errori compiuti. roma sembra immobile: michele passeggia nel quartiere del vaticano, si siede in piazza san pietro, trova un ristorante solitario in cui cena ogni sera e stringe amicizia con hiroshi, un restauratore di origine cinese che subito lo affascina. hiroshi gli racconta una vicenda che ha dell`incredibile: il volto del cristo nel giudizio universale di michelangelo e` in realta` un falso, forse e` stato lui a cancellarne i tratti, forse altri. con meraviglia e orrore la presunta colpa di hiroshi si affianca alle incertezze di michele e lo coinvolge; la costante ripetitivita` delle giornate tutte uguali si rompe in violente sensazioni, in una sensualita` imprevista e in un amore che lo allea alla dolcezza e al dolore. con una voce inconfondibile, capace di rendere gli ambienti e i personaggi in tutti i loro chiaroscuri, francesca sanvitale conduce il lettore in un percorso narrativo ricco di false piste e agnizioni: la solitudine del protagonista e` quella dell`uomo contemporaneo, confuso e oppresso dal suo egoismo e dalla sua debolezza, come se un naufragio fosse nascosto sotto la calma apparente di tutti i giorni.

un romanzo che comincia con il peggiore incubo di ogni genitore: la scomparsa di un figlio. il protagonista, e narratore, si chiama roman ed e` un famoso giornalista televisivo. la scomparsa dell`adorato figlioletto finisce su tutti i giornali, la polizia indaga, ma simon non viene piu ritrovato. per roman comincia cosi una rapida deriva che in breve tempo lo porta alla separazione dalla moglie e alla perdita del lavoro; ma sono eventi che non gli importano: il suo unico pensiero resta simon e la certezza che sia ancora vivo. ne avverte la presenza, gli parla di continuo; quando si addormenta, lo vede davanti a se`, calmo e sereno e per nulla disposto a ritornare con lui nel mondo reale. decide quindi di andare a ritrovarlo nell`isola dei sogni, a grenada, l`isola in cui roman ha vissuto da bambino...

combattimenti tra cani, risse da bar, coppie alla deriva, giocatori d`azzardo: sembra il consueto campionario di uomini alla deriva che la letteratura americana ha saputo da sempre rappresentare. ma l`originalita` di davidson consiste nel trattare questa materia con una sconfinata umanita`, un amore per la vita meravigliosamente intrecciato con un`acuta percezione dell`oscurita`. sono racconti sulla solitudine e sulla disillusione, sulla paura e sulla violenza che governa i rapporti umani, primi tra tutti quelli tra i padri e i figli, tra l`aguzzino e la sua vittima, tra il vincitore e il vinto.

la citta` europea e` da sempre l`ambiente della civitas democratica occidentale. quello dove i cittadini si riconoscono come tali, dove sono cresciuti i diritti umani e le liberta`. per questo i muri dell`urbs sono stati immaginati con la pretesa di offrire una prospettiva di eternita` nella quale radicare le speranze terrene e riconoscersi pienamente come cittadini. il degrado delle periferie europee, i cui abitanti sono privati della loro appartenenza alla civitas e` uno dei disastri del novecento. l`europa e` stata capace di risollevarsi dalle sbandate per i totalitarismi, salvata dall`antica radice democratica della civitas, ma non sembra ancora avviata a rigenerare con altrettanta consapevolezza la consolidata figura dell`urbs. senza alcuna nostalgia tradizionalista, marco romano invita a riscoprire il linguaggio consolidato attraverso i secoli nella sfera estetica della citta`. quel linguaggio che non e` soltanto una declinazione artistica tra le tante, ma il solo modo con il quale la civitas esprime il sentimento della propria cittadinanza e il riconoscimento della dignita` dei suoi cittadini.

venne il tempo in cui zeus per vendicarsi degli uomini decise di far loro dono di un male meraviglioso a vedersi ma di cui non avrebbero potuto piu` liberarsi. chiama efesto e gli ordina di fabbricare un manichino con le sembianze di una dea cui dona seduzione, bellezza e voce umana ma nello stesso tempo anche "un`indole cagnesca" e spirito bugiardo. bella a vedersi, ma perfida, la sua apparenza esteriore e` il contrario della sua intima realta`. viene chiamata pandora: perche` e` il dono che tutti gli dei vogliono fare agli umani. pandora e` l`antenata di tutte le donne. insieme a lei manda sulla terra un vaso chiuso, e quando le ordina di aprirlo ne escono tutti i mali fino ad allora sconosciuti e che da allora non lasceranno piu` il mondo degli uomini. da quel momento esistera` la fatica, la sofferenza, il dolore, la morte. con pandora ha inizio la condizione umana. ma nello stesso tempo sara` proprio pandora la prima donna a portare nel suo ventre la vita. la speranza per l`uomo. con dieci tavole di valente taddei.

non si era fermata a uno stop, ecco tutto. alex halter andava di fretta quella mattina: l`appuntamento dal dentista, i compiti da correggere, la cena con bridger, la vita normale di una ragazza trentenne, insegnante d`inglese in una scuola per non udenti, e sorda a sua volta. una giornata come tante, insomma: fino a quello stop, al poliziotto che le urla di scendere, che l`ammanetta come se fosse la piu` pericolosa delle criminali - un`assassina, una terrorista - all`ingiustizia di tre interminabili giorni in prigione. e poi l`assurdita` delle accuse: assegni scoperti, droga, rapina a mano armata e altri reati in giro per gli stati uniti, in posti che prima d`allora non aveva mai neanche sentito nominare. quello che alex non sa e` che negli ultimi anni lei e` stata l`inconsapevole vittima di un furto d`identita`: c`e` un altro "alex halter" la` fuori, un truffatore che si e` appropriato dei suoi dati anagrafici, della sua patente, delle sue carte di credito, della sua vita. ormai e` una questione personale e alex, aiutata dal fidanzato, decide di risalire al misterioso individuo che le ha clonato l`esistenza. inizia una caccia all`uomo adrenalinica attraverso gli stati uniti, un inseguimento senza pause in cui i ruoli non smettono di ribaltarsi: il truffato diventa truffatore, l`inseguito inseguitore, le identita` sempre piu` liquide e intercambiabili.

sonetaula e` il soprannome di un ragazzino sardo, servo pastore, che riesce ad avere un proprio gregge, ma scivola nell`inevitabile subcultura del mondo pastorale e si spinge sulla via senza ritorno del banditismo. e la "condanna dell`ovile", trafila comune a quasi tutti i ragazzini di quegli anni (1937-50) nella sardegna dell`entroterra. a questa si sottrae un coetaneo che, divenuto neccanico, e` caposquadra nella lotta all`anofele, combattuta dagli americani nel 1944 per liberare l`isola dalla malaria. diversamente dall`amico, il meccanico si "salva" dalla sorte comune grazie alla diversa realta` lavorativa in cui riesce ad entrare. un testo scritto quarant`anni fa e, recentemente, rivisitato dall`autore.

citta` di pietra e di luce, firenze nasconde nel suo ventre un luogo di pura tenebra, dove la sera del 2 ottobre 1981 un uomo in sedia a rotelle viene condotto. di lui si sa poco, molto invece delle sue ossessioni. per il mondo strangolato dai suoi abitanti e dalla follia che li domina. per la sua vita che corre senza senso verso la fine. per il tempo che non c`e` piu`. e uno come tanti, venturino filisdei, dunque non e` nessuno, o comunque uno che, non avendo piu` nulla da esplorare nel mondo di sopra, scende nel mondo di sotto, dove rigurgitano acque malsane e fioriscono incubi. terrore chiama terrore, e lui si prepara a morire. ma benche` sappia che c`e` anche di peggio della morte, non sospetta quanto possa essere penoso quel che sta per capitargli. ad attirarlo nella trappola e` un`improbabile banda armata. trappola ? in realta` e` lui a muovere verso di loro, anime perse come lui, e a lui affini piu` di quanto si possa pensare. loro sono max penitenti, un povero diavolo che la sa anche troppo lunga. dolores entierro, brigatista malinconica e indecifrabile. confiteor, equivoco comandante transgenere. e poi quel ragazzo cupo e disperato, che si rivela suo figlio. un patto di sangue li impegna ad amare e a uccidere gli stessi compagni. lui lo rispetta. non perche` lo voglia, ma perche` costretto da una tragica necessita`. e dire che la vita era la` fuori, libera, dolcissima, con quanto di non vissuto e desiderabile aveva da offrire. bastava abbandonarsi al suo incanto. ma ormai non c`e` piu` tempo.

"ruach" in ebraico significa vento, ma anche spirito, e "ruach refaim" e` lo spirito dei morti, il fantasma. il vento, in questo nuovo romanzo di abraham b. yehoshua, e` quello che si insinua nelle fessure di un grattacielo di recente costruzione a tel aviv e provoca sibili e ululati che turbano gli inquilini. amotz yaari, il progettista degli ascensori, viene chiamato a indagare e a difendere il buon nome del suo studio dalle accuse che gli vengono rivolte. e la settimana di hanukkah, una delle feste piu` amate in israele, ma non e` una settimana facile per amotz. sua moglie daniela, che ama moltissimo e` partita per la tanzania, dove in una specie di esilio volontario vive yirmiyahu, vedovo della sorella di daniela. da quando suo figlio e` stato ucciso per sbaglio da un commilitone durante un`azione nei territori occupati, yirmiyahu non sopporta piu` di vivere in israele. non solo: non vuole piu` vedere un israeliano o leggere un giornale o un libro scritto in ebraico. vuole liberarsi dalla storia del suo paese, e per farlo ha accettato un lavoro di contabile al seguito di una spedizione paleoantropologica in africa. alla ricerca degli ominidi preistorici, per non rischiare dolorosi incontri con la storia. al centro del racconto, il ricordo di un giovane ucciso, la rabbia per quelle due parole - "fuoco amico" -, il rifiuto di vivere in un paese continuamente in guerra, ma anche la sete di normalita`, l`amore e la testarda volonta` di tenere unita la famiglia.

in "mal visto mal detto" ("ill seen ill said") una donna in nero attende la morte in un casotto nel mezzo di una pietraia. "compagnia" ("company") e` un passo in avanti nell`esplorazione dell`inesplorabile, l`odissea di un autore negli abissi dell`immaginazione creatrice. in "peggio tutta" ("worstward ho") una voce misteriosa parla della fine e della continuita` che sta nella fine. nella seconda sezione il volume raccoglie con il titolo redazionale (ma beckettiano) di "sussulti" altri tre testi coevi: "ne` l`uno ne` l`altro", "fremiti fermi" e "qual e` la parola", l`ultima opera di samuel beckett. anche questi sono testi fatti di bisbigli mormorati: l`ultima frontiera della letteratura, tenebre che beckett, come sempre, illumina con austera ilarita`. la vera conclusione e` nell`ultima frase di "fremiti fermi": "non importa come non importa dove. il tempo e il dolore e il cosiddetto se`, tutto alla fine".

maurice e norman messer riconoscono un buon prodotto quando ne vedono uno. questa volta il prodotto in questione e` l`olocausto: maurice, un sedicente sopravvissuto alla shoah con una storia personale confezionata ad hoc, e norman, una vittima "per delega" in qualita` di membro della cosiddetta seconda generazione, decidono di imporlo sul mercato. intravisto il profitto dello shoah business i messer usano l`eredita` di 6 milioni di morti per indurre il senso di colpa e spillare denaro: il donatore generoso meritera` di vedere il suo nome inciso sul muro del museo, oppure potra` acquistare un`urna d`argento contenente autentiche ceneri umane. una satira cinica, allegra e scandalosa contro lo sfruttamento dell`olocausto e il gran circo del vittimismo autoconsolatorio attorno alla memoria di una grande tragedia.

tutto ha inizio con l`assillo positivista di alfred binet che all`inizio del novecento decise di misurare nei bambini una cosa che fino allora non era mai stata misurata: l`intelligenza. arrivo` poi il q.i. inventato dallo psicologo tedesco william stern, che presto sarebbe stato adottato dall`esercito americano per arruolare soldati per la prima guerra mondiale. nella nostra societa` l`intelligenza e` una delle virtu` che sembra venire prima di tutte le altre. per enzensberger l`intelligenza e` un`invenzione moderna di cui l`umanita` ha fatto per secoli a meno. e poi, che peso dare alla creativita`, all`ispirazione, all`empatia, all`intuitivita`? come misurarle? non certo con il q.i. i test per di piu` esigono una sola risposta, cosa abbastanza rara, un`eccezione, non certo una regola: la complessita` del reale, le scienze cognitive e le ricerche sul cervello dovrebbero convincere aziende, eserciti e pubbliche amministrazioni a smettere di basarsi, quando devono decidere chi e` piu` capace, sui risultati infidi e parziali di quiz e test di intelligenza.

vuole tornare a parigi, dove da molti anni ormai vive, l`iraniana protagonista di questo romanzo. ma deve rinnovare il passaporto, operazione per quale, anche in iran, come in ogni paese del mondo, sono necessarie delle fotografie. e proprio nell`atelier ecbatana ha inizio l`epopea di nahal, costretta dapprima a sottostare alle severe norme islamiche in fatto di ritratti e poi, assistita da un medico legale che baratta organi e che afferma di avere gli agganci giusti, affrontare la folle macchina burocratica dell`ufficio centrale dei passaporti di teheran. nella sua avventura non sara` pero` sola, perche` con il passare dei giorni, dodici in tutto, il medico intrallazzatore sara` affiancato da un numero infinito di persone che, con motivazioni piu` o meno filantropiche, si mobilita per aiutarla. portinai, taxisti, traduttori, burattinai, dietologi, amici, tecnici televisivi, domestiche (e loro figli oppiomani), tenutarie di bordelli, parenti di primo, secondo e terzo grado, insomma mezza teheran consiglia, critica, offre te` e accetta caffe` (francese), corrompe e si fa corrompere, talvolta recita le poesie di rumi, immancabilmente intavola ta`orof, gli infiniti convenevoli che regolano i rapporti sociali fra gli iraniani.

i venticinque saggi delineano la storia economica del ruolo delle banche in italia. la prima parte studia il primato mondiale della finanza italiana del medioevo e dell`eta` moderna e si chiude con la descrizione della formazione delle reti di credito e della "rivoluzione finanziaria" ed economica dell`italia negli anni precedenti e subito successivi all`unita`. nella seconda parte viene individuato l`apporto della finanza internazionale all`avvio del sistema bancario unitario e sono descritti il rapporto tra banche e industrializzazione in eta` giolittiana e la raccolta del risparmio da parte del settore pubblico. la terza parte studia gli anni di espansione, crisi e innovazione istituzionale degli anni contemporanei tra i due conflitti mondiali. l`ultima parte si apre con la situazione del dopoguerra, segnala l`emergere di mediobanca, l`azione della banca d`italia e la graduale apertura al mercato internazionale, fino a descrivere gli assetti bancari dell`ultimo decennio.

"la folle journe`e ou le mariage de figaro" e` uno dei capolavori del teatro mondiale di tutti i tempi. scritta nel 1778, la pie`ce di beaumarchais dovette superare molti problemi di censura prima di essere rappresentata nel 1784. e fu un successo travolgente. il conte e la contessa di almaviva, figaro e susanna sono diventati una doppia coppia indimenticabile, riutilizzata pochi anni dopo da da ponte per le "nozze di figaro" mozartiane. questa nuova edizione presenta, con alcune modifiche, la recentissima traduzione che valerio magrelli ha scritto per lo spettacolo andato in scena nel 2007, prodotto dal teatro stabile di torino, dal teatro due di parma e dal teatro di roma, per la regia di claudio longhi. nella sua versione magrelli riesce a restituire appieno il tono della satira sociale e il divertimento puro condensato nei fulminanti giochi verbali di beaumarchais. e si cimenta da par suo a riprodurre le parti originariamente in versi, che talvolta le precedenti traduzioni sopprimevano o rendevano in prosa.

la terza storia - dopo "romanzetto esci dal mio petto" e "strip strip hurra`!" - della saga ribalda e tenera di annibale, ex barbiere che vive di mestieri provvisori e sopravvive alla sua via crucis senza resurrezione. illustrata da franco matticchio come un feuilleton, questa "favoletta" prosegue il ciclo dei "romanzetti", scatole-caleidoscopio da leggere e guardare ai margini di tutto cio` che e` ufficiale. annibale, provvisoriamente incarcerato per truffa, la chiama "l`ultima santa. la santa degli ultimi". ma lei non e` una santa. e "solo" immacolata, una ragazza cieca, che girava nuda per il paese, rimasta nel cuore di molti, e da annibale adeguatamente festeggiata come si festeggia, in un mondo dove ogni valore e` ribaltato e inquinato, cio` che rimane come fondamento nudo dell`esistenza. una farsa carceraria in cui una ragazza diventa protagonista di una miracolosa, immacolata "concessione".

nel 1973, nella citta` argentina di trelew, il giornale locale compie cinquant`anni. per celebrare l`evento ogni responsabile del giornale deve scegliere un fatto di cronaca avvenuto nel settembre 1923 da inserire in un supplemento speciale. il giornalista sportivo non ci pensa un attimo: il "furto" di una legittima vittoria sara` il suo argomento, un combattimento storico di boxe, dempsey contro firpo. anche il responsabile della cultura non esita: sempre nel settembre 1923 richard strauss aveva diretto a buenos aires i wiener philarmoniker eseguendo, tra l`altro, la prima di mahler. fra questi due avvenimenti se ne insinua uno minore, misterioso e passato sotto silenzio all`epoca: uno dei musicisti dell`orchestra viene trovato impiccato in una camera del migliore hotel di buenos aires. e all`improvviso i tre fatti confluiscono e trasformano radicalmente l`anno 1923.

i protagonisti di questo libro sono tutti affetti da quella che e` stata definita "l`allergia del secolo". una malattia immuno-tossica causata dall`inquinamento e dai prodotti chimici, che colpisce milioni di persone ma di cui non si parla mai. ogni storia inizia con una lista di divieti e racconta come si puo` vivere evitando il contatto con il mondo: niente profumi e deodoranti, niente roba appena lavata, nuova o profumata, niente saponi, creme, trucchi, niente plastica: niente che sia sintetico, chimico, insomma. dodici personaggi alle prese con la propria invisibilita`, con la solitudine e la distanza da tutto cio` che amano. eppure, dodici storie ariose e coinvolgenti che ci parlano del modo in cui viviamo, e acuiscono la nostra percezione dell`innaturalita` del nostro mondo. e attraverso queste voci un piccolo grande viaggio su e giu per l`italia, un percorso tattile e olfattivo per raccontare il territorio, le sue pieghe, il suo vento, le sue devastazioni.

il commissario matteo colonna e` stato inviato a rimini per indagare sugli omicidi di alcune giovani donne e si imbatte in un serial killer molto speciale. perche` uccidendo le sue vittime, l`assassino che i giornali chiamano "il figlio dei fiori" ascolta sempre un dimenticato brano psichedelico del 1972? che cosa sono il giusto ritmo e la legge? che cosa nasconde la tranquilla casa di riposo giovanni pascoli? ce la fara` il giovane e intuitivo matteo colonna, che cerca di immedesimarsi nell`assassino, a resistere all`orrore di cio` che sara` costretto a scoprire? torna in libreria il romanzo che ha esplorato il cuore criminale dei rapporti familiari, il tradimento, e il desiderio di ordine che torna ad affacciarsi ovunque. perche` il killer che colonna insegue e` un padre. e i padri non sanno solo amare, ma anche odiare, e punire.

intorno alla meta` degli anni settanta, finita l`epoca dell`impegno e dello sperimentalismo, nella poesia italiana la coscienza storica era azzerata, si ricominciava a scrivere in un presente che non riconosceva piu nessun privilegio al passato moderno e novecentesco ed era lecito fare remunerativi o gratuiti salti all`indietro nel museo della poesia di ogni epoca (i modelli potevano essere lucrezio o cavalcanti, donne o metastasio, indifferentemente). i versi liberi, oppure rigidamente metrici. tanti poeti, tutti poeti. ma il prezzo da pagare e` stato che la poesia oggi non e` piu al centro del sistema letterario, e` diventata insignificante, scarsamente letta, con valori indecifrabili. per alfonso berardinelli i veri nemici della poesia oggi sono diventati i poeti, che scrivono con faciloneria, protetti dalla nobilta` del genere letterario. la poesia oggi va difesa da se stessa, cioe` da tutto cio` che l`ha resa omologa al mondo culturale cosi com`e`. i poeti devono rifiutarsi di sentirsi garantiti nominalmente dalla tradizione della poesia, da quel genere nobile che garantirebbe, senza riscontri nei testi, eccellenza.