
pittore originale e fecondo, aldo carpi (1886-1973) insegno` all`accademia di brera. arrestato per antifascismo nel 1944, fu deportato a mauthausen e poi a gusen, dove scrisse questo diario. un monito per non abbassare la guardia contro chi vuole cancellare la verita` calpestando i diritti e la dignita` dell`uomo. ma il valore di questo diario va ben oltre quello del semplice documento. innanzitutto perche` fa percepire in presa diretta come si puo` vivere in un luogo in cui e` dato solo morire, e perche` racconta l`impari lotta di chi si impegna con tutte le forze a conservarsi "uomo", salvando la propria intelligenza e i propri valori in un microcosmo in cui pure la solidarieta` e` considerata un crimine. le parole di carpi, il suo voler guardare sempre oltre l`orrore, l`abbandono, la paura e la morte rimangono una lezione di umanita` e di coraggio insieme con la sua intensa attivita` di pittore, cosi` come dimostrano i suoi disegni qui riprodotti, e che fanno parte integrante del testo.

docente di lingua e letteratura russa presso l`universita` di trento, autore e curatore di testi per diversi editori, mauro martini offre con questo libro una panoramica completa della cultura russa contemporanea, una scena intellettuale e culturale che dopo anni di "stagnazione" e periodi di transizioni e` tornata a essere estremamente interessante e vivace. il volume non analizza solo la letteratura, ma anche il cinema, il teatro e la musica della nuova russia.

sullo sfondo di un amore difficile c`e` il mondo difficile di oggi. morena non riesce ad amare perche` nessuno vuole essere amato. e lei non si rassegna all`ipocrisia. l`uomo che ha amato da sempre si e` dissolto nella folla per inseguire i suoi fantasmi di musicista. e lei da tempo se ne va in giro, naviga sul mare di questi anni, di citta` in citta`, di quartiere in quartiere, per cercare un approdo. attorno a lei ruotano altri personaggi. ma solo morena riuscira` a trovare una terra ferma ove fermarsi, accogliendo con indulgenza il caso, la violenza degli uomini e i doni del loro destino.





ripetuta nelle sinagoghe e nei chiostri, centellinata dagli esegeti, scandagliata dai cabbalisti, vagheggiata dai poeti, la tradizione della sposa mistica, cosi estesa, variegata, lussureggiante, non esisterebbe senza il "cantico dei cantici", che avvolge, nella sua energia, dimensione fisica e simbolismo cosmico. ma la mistica erotica non si ferma certo al "cantico dei cantici": il tema dell?amplesso fra due coniugi distanti, diseguali, incompatibili, uno in cielo e uno in terra, si fa largo nelle antiche culture orientali, nella filosofia antica, medievale e rinascimentale, e attraversa via via epoche e culture diverse fino ai giorni nostri. per la prima volta, grazie a giulio busi, abbiamo un?antologia di questo universo tematico che comprende testi ebraici, egizi, mesopotamici, gnostici greci e latini, mistici medievali. e non mancano i sufi, alcuni poeti indiani, e una scelta di brani dalle letterature europee otto e novecentesche, fino ai versi di paul celan e cristina campo. il volume non segue un freddo ordine cronologico, ma cerca il calore dei corpi, dei gesti, dei desideri. la sposa mistica anticipa, di millenni, la moderna fluidita di genere. e femmina, e maschio, e femmina e maschio assieme, amante binaria e omoerotica, incerta su tutto tranne che sulla sua passione. i testi raccolti da busi sfiorano il suo viso, il ventre, le gambe, i piedi. la mostrano quando e sdegnosa oppure ha paura. la descrivono mentre danza, ci dicono come bacia, il modo in cui si vela e quello che usa per togliersi il velo. una fenomenologia della sposa mistica a partire dai testi che l?hanno cercata e hanno saputo raggiungerla, grazie all?inarrestabile onda di desiderio che coinvolge ogni grado dell?essere.

la scoperta del problema meridionale non solo come episodio di una condizione arcaica, intollerabile nella nostra societa, ma anche come teatro di una straordinaria civilta contadina. ""cristo si e fermato a eboli" e un cardine della letteratura italiana ed europea. e la scoperta di una diversa civilta, un "viaggio al principio del tempo", il racconto di un popolo colonizzato fatto da chi, venuto dalla stirpe dei colonizzatori, si spoglia del proprio privilegio ricevendone in cambio una "lingua nuova". e un romanzo, un documento, un resoconto, un memoriale, un libro antichissimo sbocciato nel cuore della modernita. ed e un?evocazione, un discorso corale, un ponte tra mondi non riconciliati. nessun lettore puo inoltrarsi nei suoi capitoli e restare indifferente" (nicola lagioia). con una postfazione di riccardo gasperina geroni. in appendice scritti di italo calvino, carlo ludovico ragghianti e jean-paul sartre. introduzione di nicola lagioia.