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Chiusi per ferie dall' 11 al 30 Agosto

gli ebrei europei sanno che la shoa`h fu frutto della cultura di destra, razzista e nazionalista. le cose si sono pero` modificate e complicate col tempo. continua a esistere, drammatico, un antisemitismo di destra, ma e` tornato in superficie anche un antisemitismo di sinistra, sul quale si sono innestati nuovi temi germogliati da vecchie radici, mai del tutto estirpate. per capire quale linguaggio si carica di elementi di antisemitismo bisogna conoscere un po` di storia. cosi come bisogna saper leggere il passato per capire le ragioni che ne hanno diffuso l`ombra anche tra chi e` al di sopra di ogni sospetto. in cento pagine, luzzatto voghera affronta un tema di altissima complessita` con un linguaggio limpido e appassionato.

l`apparato di 186.668 soldati delle forze armate italiane non serve piu` alla difesa della patria. non c`e` un solo soldato a guardare le frontiere e non si sa neppure da chi venga la vera minaccia. il problema della sicurezza e` planetario, per affrontarlo dovremmo integrare le forze almeno in europa e avere una nostra politica. lo stesso senso della guerra e` cambiato. si combatte per i cicli produttivi: in tutto il globo e senza fine. gli eserciti ne escono trasformati. ai soldati di leva si affiancano i professionisti, ai militari i civili: mercenari o contractors. un testimone d`eccezione, interno alla macchina militare, ci restituisce il quadro mutato dei nuovi professionisti della sicurezza: che quando cadono commuovono, al piu` spaventano, quasi sempre appaiono impotenti. fabio mini e` stato capo di stato maggiore del comando nato delle forze alleate sud europa e al vertice della kfor in kosovo.

studioso della violenza, sofsky si occupa in queste pagine di una forma piu` sottile di accanimento, quella dei sistemi di sorveglianza dell`epoca contemporanea: dalle telecamere per le strade o nei luoghi di lavoro, che sembrano promettere sicurezza, ai servizi informatici che garantiscono la nostra comodita`, ai controlli delle nostre abitudini su internet o nelle e-mail. il sociologo tedesco dimostra come una gran quantita` del nostro "privato" sia gia` andata perduta, e non solo per colpa della tecnologia o dei timori per il terrorismo: buona parte di questa situazione e` da attribuirsi a noi stessi, alla nostra indifferenza, alla voglia di apparire, al desiderio di stare al passo coi tempi. sofsky parte dalla descrizione della vita quotidiana di un comune cittadino moderno e ottiene il ritratto di una persona che vive sotto un controllo quasi costante. in nome delle "facilitazioni", sta trionfando una sorta di vita uniforme che uccide la liberta` dei cittadini.

la complessita` del mondo genera ansia. spesso dobbiamo prendere posizione su questioni che non conosciamo; o incontriamo culture o religioni con valori lontani dai nostri. nel primo caso puo` accadere che, privi degli strumenti per orientarci, fatichiamo a formarci un parere. nel secondo caso possiamo piu` facilmente avere un`opinione, ma rischiando di ricadere senza accorgercene in pregiudizi che alimentano diffidenza o intolleranza. qualche esempio: i vaccini sono davvero pericolosi? e meglio il sistema di votazione proporzionale o maggioritario? dobbiamo lasciare i crocefissi nelle aule? forse e` ora di imparare ad applicare lo scetticismo. sesto, detto empirico, fu il primo, nella cultura occidentale gia` nel ii secolo d.c., a dirsi scettico. il suo suggerimento era quello di esercitare la skepsis - parola che in greco, la lingua in cui scriveva, significa semplicemente indagine, ricerca - e dopo di che comportarci in base a come le cose ci appaiono, sapendo bene che ad altri potrebbero apparire diverse. in sette brevi lezioni, questo libro ci aiuta a saperne di piu`.

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