
ha fatto volare non solo aerei, ma anche sogni. la figura di gianni caproni, il piu` geniale protagonista dell`epopea regina del xx secolo, la conquista dei cieli, e` finora rimasta quasi nascosta dal fascino dei suoi straordinari velivoli, che ancora detengono imbattuti record e primati tecnologici. questo libro riporta in primo piano l`umanita` di una figura poliedrica, di un artista prima che un ingegnere, di un pacifista costretto a creare armi micidiali, di un innamorato della natura dedito al progresso dell`industria, di un patriota idealista che voleva abbattere i confini del mondo. una vicenda immersa nella storia del `900, a diretto contatto con i suoi attori, da mussolini a churchill, da d`annunzio a eisenhower.

quella fra cristianesimo e natura e` stata nei secoli una relazione tormentata ma, nello stesso tempo, fondamentale nella formazione della civilta` occidentale. ed e` il tema al centro di questo volume che raccoglie 365 immagini affiancate da altrettante citazioni: una foto e una frase al giorno. dai versi poetici ai passi biblici, dalla prosa dei saggi alle regole ortodosse degli ordini monastici, il tema di dio e del creato viene articolato sotto molti riflessi e punti di vista.

i lettori italiani sanno fare i loro conti, e conoscono bene la quantita` di risate che alan bennett riesce a scatenare quando maneggia uno spunto anche elementare (la sgradita visita di topi d`appartamento, ad esempio), o ritrae personaggi familiari in situazioni incongrue (un`anziana regnante cui capita in mano, per la prima volta o quasi, un libro). per calcolare quanto rideranno qui, bastera` dunque fare la somma fra un compito apparentemente banale (correggere un libretto d`opera) e i due eccentrici, litigiosi e, com`e` ovvio, spiritosissimi mostri sacri chiamati a svolgerlo, nel corso di un lungo battibecco immaginario ma tremendamente verosimile: w.h. auden, nientemeno, e benjamin britten.

dopo la pluriennale immersione nella poesia virgiliana che ha dato come esito la recente, apprezzatissima traduzione dell`eneide, alessandro fo torna con questo libro a proporsi come poeta in proprio. la poesia di questa raccolta e` estremamente contigua, per forma e ispirazione, ai meccanismi della preghiera. dunque una sequenza di tentativi di accostarsi al divino, ma nello stesso tempo un acuto scrutare nell`esistenza di cose e persone; una inesausta ricerca delle particelle infinitesimali di quella sostanza angelica che abita nelle contingenze terrene e umane meno canoniche. le poesie di questo libro sono trame, filamenti che in modi anche eccentrici collegano punti disposti chissa` dove, oltre la nostra percezione, e giorni e luoghi scolpiti nelle nostre reali esistenze, senza trascurare le musiche: da chopin alle comuni battute rubate ai dialoghi quotidiani. e se di questi fili possiamo osservare solo uno dei capi, il piu` vicino, l`altro puo` forse essere intuito, riconosciuto in alcune tracce disseminate fra le pieghe dell`esperienza di ogni giorno.

qual era la situazione, reale e immaginaria, dell`italia nel 1945? quale paese usciva da vent`anni di fascismo, da una guerra devastante, da una terribile occupazione nazista e da una resistenza che e` stata anche guerra civile? in questo volume guido crainz descrive i momenti principali del passaggio cruciale dal regime fascista alla nascente democrazia italiana. letteratura e giornalismo d`epoca, memorie e documenti d`archivio testimoniano il segno profondo lasciato dalla guerra in un paese oscillante tra speranze e paure, tra desiderio di trasformazione e bisogno di normalita`. ci trasmettono la necessita` di un esame di coscienza collettivo volto a capire le ragioni del dramma alle spalle, che pero` si interrompera` troppo presto. ci ripropongono, infine, le condizioni concrete in cui avviene la costruzione della "democrazia dei partiti", con le sue contraddizioni e i suoi limiti. in questo quadro, anche le violenze successive al 25 aprile trovano una precisa collocazione storica, perche` situano concretamente i drammi vissuti da milioni di donne e di uomini negli anni precedenti. e soprattutto mostrano quanto ancora fosse lunga l`ombra della guerra, in grado di alterare i piu` elementari codici di comportamento e ridisegnare un`antropologia della violenza e dell`illegalita` che ci lascia sconcertati e ci rimanda a un`italia molto lontana da noi.

quella di martin luther king e` una vita che bisogna continuare a raccontare. torna cosi` una delle figure nodali del nostro secolo, con la sua eredita` morale e politica, ancora intatta per le generazioni future. dall`infanzia privilegiata fra i neri benestanti di atlanta alla lotta di cui e` stato saldissima guida spirituale, dalle contraddizioni in seno al movimento dei diritti civili dei neri al nobel per la pace, sino al proiettile che, nel 1968, lo colpi` a morte, emerge il carattere dell`uomo, la sua esemplarita`. zitelmann mette a fuoco il personaggio e la scena nazionale e internazionale in cui si e` mosso, scena che ha visto destarsi quell`"i have a dream", quel sogno che mai nessuno pieghera`.

"`gli imprevisti della riforma` e` destinato a tutti coloro che vogliono capire come l`europa e il nord america di oggi sono diventati quello che sono": ecco, nelle parole dell`autore, l`ambizioso programma di questo libro, che in versione originale ha dato vita a un acceso dibattito ed e` destinato a diventare punto di riferimento per un pensiero critico della cultura occidentale contemporanea. storico statunitense dalla scrittura insieme elegante ed erudita, brad gregory ricostruisce il farsi della modernita` come effetto a lungo termine di alcune svolte accadute nel lontano passato. il punto di cesura si verifica con la riforma protestante che, negli intenti dei suoi padri, avrebbe dovuto sanare le derive della cristianita` medievale e riportarla al cuore del messaggio evangelico. ma una serie di eventi e di problemi complessi, primi fra tutti i conflitti e i disaccordi dottrinali sorti fin da subito non solo con la chiesa di roma ma anche all`interno della stessa compagine protestante, ha portato a effetti imprevisti, non intenzionali e a volte addirittura contrari alla visione di partenza, che hanno contribuito alla costruzione dell`occidente moderno...

ralf dahrendorf e` stato uno degli studiosi piu` originali delle trasformazioni della societa` contemporanea, un punto di riferimento teorico, per il pensiero politico del novecento, alternativo sia al liberalismo classico che al marxismo. e considerato uno dei pochi teorici sociali ad avere continuato nel solco della tradizione classica che mira a "catturare la propria epoca nel pensiero". al centro della sua analisi sono le chances di vita e la liberta` attiva al fine di cogliere la direzione e la qualita` dei processi di cambiamento sociale. affrontando i temi del conflitto sociale nella modernita`, delle disuguaglianze e delle classi, del rapporto tra democrazia e capitalismo, tra mercato, societa` civile e stato, ralf dahrendorf solleva anzitempo una delle questioni principali che si pongono alle societa` europee del xxi secolo: la difficolta` di conciliare crescita economica, coesione sociale e liberta` politica.

l`italia e` un paese dove i giovani dipendono dai vecchi, dove "e` anchise a portare sulle spalle enea mentre la citta` brucia. non il contrario, come sarebbe naturale". e "dove nessun futuro e` stato pensato per ascanio, il nipote". partendo da questa constatazione, giuseppe "pippo" civati, uno dei politici piu` noti della sinistra italiana, ci racconta la sua versione dei fatti. ci dice quali sono gli attori che si contendono la scena. quali sono gli ostacoli a un cambiamento che non puo` piu` essere rimandato. perche` se oggi e` il momento di fare, e di fare in fretta, non possiamo pero` ripetere l`errore che segna da sempre la vita del nostro paese, quello di agire senza riflettere, senza pensare alle ripercussioni delle nostre scelte sulle prossime generazioni.

chi e` stato in realta` enrico berlinguer, il segretario piu` amato (ma anche contestato e travisato) del pci? a trent`anni dalla sua morte drammatica e in un mondo radicalmente cambiato, chiara valentini ne ricostruisce la storia politica e umana. dall`infanzia ferita da un dramma familiare a un`adolescenza ribelle, all`incontro con i comunisti e con togliatti, si snodano la vita e la carriera di questo politico diverso. la sua e` la vicenda di un uomo che ha voluto sfidare le rigidita` di un mondo diviso in blocchi con la passione del rischio con cui affrontava le tempeste di mare nella sua sardegna. dopo il colpo di stato polacco, aveva tagliato i ponti con l`urss in modo definitivo. aveva osato progettare il comunismo nella democrazia, un`ipotesi intollerabile sia a mosca sia a washington. aveva cercato di cambiare l`italia con il compromesso storico, e forse ci sarebbe riuscito senza il rapimento e l`assassinio di aldo moro. aveva dimostrato di avere la vista lunga indicando nella questione morale e nella degenerazione dei partiti "ridotti a macchine di potere e di clientela" il problema piu` drammatico dell`italia. se lo "strano comunista", come lo definiva la stampa usa, non fosse morto troppo presto, forse anche la storia della sinistra e dell`italia sarebbe stata diversa. postfazione di paolo spriano.


in ogni epoca c`e` sempre stato qualche eroe che per preservare le sorti dell`umanita`, ha dovuto fronteggiare pericoli irrazionali. da omero a sofocle, da tucidide a shakespeare fino a philip k. dick, storia e letteratura hanno narrato le gesta di uomini che si ergevano ad unici baluardi di catastrofi imminenti. nell`anno 2058, la fluttuazione temporale e` disarmonica: presente e futuro diventano incognite di una disequazione chiamata radioattivita` residua; il pianeta terra sta implodendo di un`entropia diversa da quella dell`universo; non e` caos fisico, instabilita` che sottende ad una nuova vita ma solo brama di potere, inerzia, bieca speculazione. la solitudine del capitano teseus e` cosmica e senza soluzione; egli e` prigioniero di una missione le cui fondamenta sono virtuali, perche` inesistente e` l`oggetto della sua ricerca: la redenzione del genere umano. non e` nel prodigioso minerale denominato xeryon, che e` riposta la salvezza del pianeta terra, ne` nelle leggi della relativita` ristretta, ma in un mostro cui gli uomini danno il nome di compassione.

le acque mediterranee, da millenni teatro di storie e avventure, continuano a regalare grandi emozioni, quelle del nuoto, del remo e della vela. passioni antiche che l`autore ogni giorno rinnova, ascoltando la voce delle onde e dei marinai, di ieri e di oggi. nuotare e navigare riflettono un amore unico e ancestrale per il mare, che e` il punto di partenza di questo portolano sentimentale. nelle sue pagine i piaceri e le gioie che il mediterraneo offre quotidianamente si intrecciano con la storia, la geografia, il mito, le scienze e le arti, dando vita a un racconto intenso e vitale. una rotta che porta dalle fondamenta di venezia alle banchine di genova, dalle bocche di bonifacio allo stretto di messina, dalle verdi acque adriatiche a quelle blu tirreniche, restituendo un significato concreto alla mediterraneita`, che e` fatto storico-culturale e appassionata pratica del mare.

la raccolta di componimenti in versi e in prosa di piero jahier nasce dall`esperienza dell`autore come tenente istruttore di un reparto di alpini durante il primo conflitto mondiale. e un diario di guerra scritto al fronte, tra il marzo del 1916 e il luglio del 1917, ma e` anche un diario di vita e di valori indelebili e un unicum dal punto di vista letterario, che alterna squarci lirici e poetici a momenti narrativi. e un racconto di incontri e complicita` fra reclute, di fratellanza tra quegli alpini in cui jahier ritrova i valori in cui si rispecchia: la vita degli umili, la ricerca di purezza e verita`, l`amore per la montagna. per questo chi legge il suo diario di guerra e` con lui e con gli alpini.

l`autrice ripercorre centocinquant`anni di storia della societa` italiana attraverso i galatei. i trattati di buone maniere sono testi che dettando regole e divieti, svelano le mentalita`, gli usi prevalenti e i mutamenti del costume. i galatei raccontano molte storie: quella dell`immagine che una collettivita` ha o vorrebbe avere di se`; quella dei criteri di normalita`, correttezza e signorilita`; quella delle elaborazioni dei modelli di comportamento che nascono da processi di contrattazione e di accordo tra i diversi ceti. all`indomani dell`unita` ai manuali di buone maniere fu assegnato il compito di rafforzare l`identita` nazionale, sotto il fascismo furono usati per imporre i modelli della nuova donna e del nuovo uomo fascisti, mentre nel secondo dopoguerra e durante il boom si sforzarono di pacificare i conflitti latenti e di arginare il caos di una modernizzazione che sconvolgeva certezze da lungo tempo acquisite. con il sessantotto, quando pareva che spontaneita` e informalita` valessero piu` delle regole, si ripresentarono le norme di comportamento in veri e propri controgalatei con cui si passa dall`arte di saper vivere ai manuali di sopravvivenza. dagli anni ottanta fino a oggi, in una cultura di massa sempre piu` frammentata e narcisistica, i galatei si trasformano in prontuari di rapida consultazione per apprendere velocemente quanto serve per il successo e la carriera. in piu` di un secolo, la storia dei tentativi di educazione e autoeducazione della borghesia italiana.

ogni volume di questa collana costituisce un ampio capitolo di storia della filosofia, dedicato a un autore o a una corrente di pensiero. le singole "introduzioni" offrono gli strumenti critici essenziali per intendere l`opera dei filosofi alla luce delle piu` recenti prospettive storiografiche.

a vent`anni dalla precedente versione, da lungo tempo esaurita, la nuova traduzione del seminario tiene conto degli aggiornamenti apportati dagli studi piu` recenti e mette nuovamente a disposizione del lettore italiano un testo classico, che da un lato fornisce un`autentica `introduzione` al pensiero di heidegger e fink, e dall`altro illumina la figura piu` suggestiva, ma anche piu` enigmatica, della filosofia greca: eraclito di efeso (535 a.c.-475 a.c.). decisiva e influente come poche altre per il pensiero moderno - basti citare hegel e nietzsche, che la conoscevano a memoria - l`opera di eraclito e` giunta a noi soltanto in forma di frammenti e aforismi, dei quali non e` agevole ricostruire l`ordine. nei tredici incontri che scandiscono il seminario, heidegger e fink si cimentano in un`interpretazione serrata e rigorosa, fornendo un ritratto vivo di eraclito che va ben al di la` di ogni piatta ricostruzione storica o filologica. quello che viene messo davanti agli occhi del lettore e` un vero e proprio esercizio di filosofia, un dialogo attualizzante con eraclito e con l`intera tradizione occidentale da lui discesa, che ci fornisce a sua volta un ritratto altrettanto prezioso di due grandi filosofi contemporanei, colti per cosi dire `dal vivo`, in una discussione vivace e appassionata.

l`espressionismo costituisce la variante tedesca dell`avanguardia storica europea. le radici piu` immediate dell`espressionismo, infatti, affondano da un lato in quel singolare amalgama in fermentazione che e` il fenomeno della finis austritte, dall`altro soprattutto nel terreno della germania guglielmina, nata dal compromesso fra i nuovi ricchi prodotti della impetuosa espansione capitalistica e la vecchia classe, agraria e feudale, degli junker. e impossibile rispondere alla domanda circa il concreto svolgimento dell`espressionismo se non si prende contemporaneamente coscienza del fatto che da un lato esso esibisce ricerche ed esperienze artistiche in piena sintonia con l`avanguardia europea di quegli anni, ma dall`altro presenta aspetti che sono specificamente suoi. nietzsche, husserl e bergson nella sfera filosofica, baudelaire, rimbaud, verlaine, jammes, verhaeren, dostoevskij, walt whitman (accanto alla riscoperta di kleist e holderlin) in quella delle suggestioni letterarie, costituiscono la cornice culturale entro cui si sviluppa e prende a poco a poco forma l`intreccio complesso delle poetiche espressioniste. oggi preme soprattutto mettere a nudo quella che vorremmo chiamare l`architettura storica della vicenda espressionista, le prospettive reali entro cui si e` venuta a poco a poco configurando, i contorni ragionevoli e dimostrabili che la differenziano da altre analoghe o divergenti, infine l`esito in cui quella vicenda si e` consumata e conclusa.

la storia della cina si svolge tutta nella tensione tra unita` e molteplicita`. a un`infinita diversita` di forme di vita, alle divergenze tra visioni del mondo inconciliabili e all`aspro contrasto fra ricchezza e miseria, si sente continuamente contrapporre l`orgogliosa affermazione: "noi siamo una cosa sola. una sola e` la nostra tradizione, la nostra cultura, la nostra storia". l`attenzione di questa storia millenaria della cina si rivolge, invece, proprio a queste tensioni, a questi conflitti. descrive la dura vita dei cinesi, le sue peculiarita` e la straordinaria ricchezza delle creazioni culturali, e al tempo stesso segue tutti i tentativi di domare questa irrefrenabile molteplicita`: dall`invenzione della tradizione confuciana alla creazione dell`impero unitario, fino agli spaventosi eccessi del totalitarismo e al nazionalismo dell`era presente. solo chi conosca la molteplicita` che si agita dietro alla facciata unitaria puo` intendere la cina nella sua storia e nella sua realta` attuale.

ideata autonomamente, nel 1869, da dmitrij mendeleev e julius lothar meyer, la "tavola periodica degli elementi" continua a restare per lo piu` congelata nell`inerzia dei ricordi scolastici. con il libro di sam kean dietro ogni simbolo e ogni numero atomico si spalancano sequenze inimmaginabili in tutti gli ambiti dell`esperienza e della conoscenza umana. come quelle arcaico-antropologiche sull`antimonio, elemento che troviamo nel giallo del palazzo di nabucodonosor e nel mascara delle donne egizie, usato sia per sedurre che per incutere terrore. o, ancora, quelle medico-sanitarie sulla tossicita` del nitrato d`argento contrapposta alle qualita` terapeutiche dello zolfo, alla base del "prontosil rosso", sulfaminide e primo chemioterapico antibatterico. o, infine, quelle fisico-cosmologiche: tutti gli elementi della tavola, infatti, condividono la stessa genesi stellare (l`esplosione di una supernova) in una fase di contrazione della materia che ha scremato la terra e gli altri pianeti, oltre quattro miliardi e mezzo di anni fa. punteggiato di sorprendenti aneddoti (come quello, evocato nel titolo, del cucchiaino di gallio che si scioglie al contatto del te`, permettendo trucchi alla houdini) e digressioni narrative, il libro di kean e` un`introduzione alla conoscenza di cio` che costituisce il nostro pianeta.

la figura di anna, madre di maria e nonna di gesu`, e` al centro di un enigma: onorata da tutte le chiese e venerata nei secoli da tutte le popolazioni di fede cristiana, in ogni parte del mondo, non compare in alcuno dei testi canonici. analizzando con puntualita` le fonti, i documenti letterari, i monumenti e le immagini che la riguardano, questo libro offre alcune risposte al mistero di anna e indica in un passato remotissimo l`origine di tanta importanza, cultuale e simbolica. si delinea cosi` una trinita` che si fonda sulla fecondita` della genealogia femminile, non sulla logica, di fatto subordinativa e inclusiva, del rapporto tra padre, figlio e spirito santo, tutto declinato al maschile, nel segno di una universalistica omologazione.

quali erano i pensieri di un uomo medievale? quali immagini popolavano la sua veglia e i suoi sogni? attraverso la letteratura erudita e popolare, l`arte, le prediche dei chierici, i racconti di discese agli inferi, la classificazione e spiegazione dei sogni, le goff individua i simboli e le metafore con cui gli uomini del medioevo interpretavano il mondo terreno e ultraterreno.

nella storia del pensiero il giardino e` sempre stato visto come una metafora vitale dell`opera di dio, dal mito fondativo dell`eden fino ai giardini zen giapponesi. le diverse epoche storiche non hanno fatto quindi che interpretare il particolare rapporto sviluppato dall`uomo con la natura, proprio attraverso l`arte dei giardini, per la loro capacita` di risvegliare gli accordi profondi dell`animo umano. ma senza cura non si da` giardino. mondo chiuso, indefinitamente malleabile, il giardino da` corpo al vecchio sogno del microcosmo. lo si struttura, consapevolmente, come l`immagine, su scala umana, del cosmo smisurato. in un giardino tutto diventa possibile. vi si puo` modellare a proprio modo la creazione, giocare con le stagioni, le luci, le prospettive, le chiome. per questa ragione, i giardini di un`epoca sono tanto rivelatori dello spirito che la anima, quanto possono esserlo la scultura, la pittura o le opere degli scrittori. il libro dedicato da pierre grimal alla storia del giardino, leggiadro e colto al contempo, costituisce ancora oggi una chiave d`accesso essenziale a uno dei temi cruciali della nostra storia culturale.

eroe o tiranno, cinico o appassionato, artefice del proprio destino o strumento inconsapevole delle trame della storia, su napoleone bonaparte non e` mai stato formulato un giudizio univoco e definitivo. forse nell`intero corso della storia nessun uomo ha destato emozioni cosi` opposte e intense, ne` attirato cosi` tanta ammirazione, paura e disprezzo. a partire da una documentazione ricchissima ed eterogenea, lo storico herbert fisher racconta napoleone muovendosi tra psicologia dell`individuo e descrizione degli eventi storici. scritta nel 1913, l`opera guida il lettore verso una comprensione dell`uomo, della grandezza del suo progetto politico, come pure della fragilita` delle sue conquiste. spalancando davanti ai nostri occhi un mondo di visioni e memorie, fisher restituisce tutta la complessita` di napoleone bonaparte, dagli anni della rivoluzione fino alla morte in esilio.

protagonista indiscusso della cultura internazionale, riconosciuto in tutto il mondo per l`originalita` delle sue tesi e la finezza della sua scrittura, autore di libri diventati best sellers: e` roland barthes, uno degli intellettuali piu` importanti del novecento. per primo ha indagato la societa` dei consumi, dalla moda all`alimentazione, dai viaggi al discorso politico, dall`arte alla fotografia; per primo ha divulgato i principi di una nuova disciplina, la semiologia. molti suoi concetti si sono rivelati centrali nella cultura contemporanea come le intuizioni sul diffondersi della narrazione e del discorso autobiografico e sentimentale, la centralita` del fruitore, la necessita` del piacere e di un approccio estetico al mondo quotidiano. la sua opera e` un prezioso strumento di rilevazione, una potente messa a fuoco di cio` che oggi va sotto il nome di `societa` della comunicazione`.

nella cultura e nella spiritualita` cristiana satana e` un personaggio storico, presente in ogni momento della vita dei singoli e dei popoli. non e` solo il tentatore che induce gli uomini al peccato con le sue proteiformi manifestazioni. e propriamente "il signore di questo mondo", e` colui che guida la storia nella lotta continua fra la citta` di dio e la citta` del diavolo. e satana che promuove le persecuzioni dei primi secoli, le eresie medioevali, suscita i grandi nemici della chiesa, da nerone a maometto, a federico ii. satana con il suo esercito di demoni occupa uno spazio amplissimo in tutti gli scrittori fin dai primi secoli. spezzata l`unita` cristiana, e` satana - secondo le diverse prospettive - a ispirare lutero o il papa che si accuseranno reciprocamente di essere l`anticristo. alle origini della modernita`, sara` ancora satana a suscitare ideologie laiche, ateistiche e libertine e sara` impersonato da niccolo` machiavelli. anche la filosofia moderna deve confrontarsi con satana: per cartesio e` il "genio maligno", il diavolo, a rendere dubbia l`esistenza stessa del mondo fisico. la presenza di satana con tutto il mondo di streghe e indemoniati che l`accompagna alle origini della civilta` moderna - andra` declinando lungo il seicento: gia` alla meta` del secolo, cyrano de bergerac collochera` tutte le dottrine demonologiche nella "gazzetta degli sciocchi".

sono qui raccolti interventi di andrea zanzotto in parte inediti, in parte dispersi e difficilmente reperibili, ricavati da registrazioni audio e video realizzate negli ultimi trent`anni (1983-2009), unitamente agli atti del primo convegno di studi dirti "zanzotto" dedicato al poeta a un mese dalla scomparsa. una prima sezione comprende tre lunghi interventi pronunciati da andrea zanzotto in occasione di eventi organizzati dall`universita` di bologna tra il 1983 e il 2004: il lungo discorso tenuto in occasione della presentazione di fosfeni (1983) circa le ragioni sottese alla composizione della "trilogia" inaugurata da il galateo in bosco, un intervento sul tema dei rapporti tra poesia e percezione (1989), e la lezione dottorale tenuta in occasione del conferimento della laurea honoris causa da parte dell.ateneo bolognese (8 marzo 2004). nel corso della prima sezione va dunque configurandosi il senso complessivo di un`"esperienza poetica" ostinatamente radicata in quella esistenziale: un`esperienza che la parola dell`autore ripercorre lucidamente, articolandola nelle circostanze storico-letterarie, filosofiche, scientifiche e stilistiche che ne hanno caratterizzato lo sviluppo. illuminanti, a questo proposito, appaiono i ripetuti affondi autoesegetici rivolti specialmente a dietro il paesaggio (1951) e a vocativo (1957), a la belta` (1968) e a pasque (1974): ai momenti, cioe`, di massima incandescenza del primo tempo dell`"esperienza poetica" zanzottiana.

renato caccioppoli e` stato uno dei gtandi personaggi del `900 italiano. matematico geniale e cattedratico anticonformista, amatissimo a napoli, sua citta` natale, e` stato anche un magnifico pianista e un cultore di tutte le arti. nipote dell`anarchico mikhail bakunin, spirito libertario e inquieto, il ruolo politico svolto nella lotta antifascista prima e in quella per la pace poi, sara` la testimonianza di un impegno irriducibile liberato da ogni retorica. la sua sara` una vita eccentrica, in cui il disordine finira` per essere piegato agli scopi della ricerca del vero e del bello, fino ad assumere dignita` di metodo. vivere senza riprendere fiato sara` il suo modo di esistere anche nelle molte e importanti relazioni umane e sentimentali, sino al suicidio avvenuto l`8 maggio del 1959 e raccontato nel film di mario martone "morte di un matematico napoletano". il libro non si occupa di acquisizioni scientifiche - a queste e` dedicata l`appendice - ma di un`esistenza tormentata e affascinante dalla quale deriva la sintesi di un pensiero critico di irresistibile energia e attualita`. a distanza di dieci anni, siamo lieti di pubblicare una nuova edizione di questo libro, completamente rivisitata e arricchita rispetto alla precedente. questa edizione offre un contributo personale del sindaco di napoli, luigi de magistris.

il mito narra di una danza di fanciulle e giovinetti, un simbolo diffuso su tutta la terra la ricorda a tramandare una conoscenza antica, un invito alla danza della vita, a percorrere il cammino dell`eroe verso un centro che e` custode del segreto... gira la ruota dell`antico mulino, gira intorno all`asse, a scandire ere e civilta`, a dare ritmo alla sinfonia di cui il creato e` partecipe. danzano l`atomo e le galassie, danza la terra intorno al sole, danziamo noi mentre percorriamo le spire del nostro tempo, ora sentendoci intrappolati e minacciati, ora leggeri e gioiosi, partecipi al gioco che noi stessi scegliamo. nel terzo millennio si recupera l`antico simbolo quale mandala sacro e lo si percorre ascoltando i moti dell`anima: trasforma, risana, armonizza come la musica che accompagna la danza, entrando e uscendo nelle spiralizzanti leggi della vita per recuperare il magico sentire e vivere con meraviglia la propria personale missione quale nota armoniosa della sinfonia del creato.

le eroine dei fumetti le invitano a essere belle. le loro riviste propongono test sentimentali e consigli su come truccarsi. nei loro libri scolastici, le mamme continuano ad accudire la casa per padri e fratelli. la pubblicita` le dipinge come piccole cuoche. le loro bambole sono sexy e rispecchiano (o inducono) i loro sogni. questo e` il mondo delle nuove bambine. negli anni settanta, elena gianini belotti racconto` come l`educazione sociale e culturale all`inferiorita` femminile si compisse nel giro di pochi anni, dalla nascita all`ingresso nella vita scolastica. le cose non sono cambiate, anche se le apparenze sembrano andare nella direzione contraria. ad esempio, libri, film e cartoni propongono, certo, piu` personaggi femminili di un tempo: ma confinandoli nell`antico stereotipo della fata e della strega. sembra legittimo chiedersi cosa sia accaduto negli ultimi trent`anni, e come mai coloro che volevano tutto (il sapere, la maternita`, l`uguaglianza, la gratificazione) si siano accontentate delle briciole apparentemente piu` appetitose. e bisogna cominciare con l`interrogarsi sulle bambine: perche` e` ancora una volta negli anni dell`infanzia che le donne vengono indotte a consegnarsi a una docilita` oggi travestita da rampantismo, a una certezza di subordine che persiste, e trova forme nuove persino in territori dove l`identita` e` fluida come il web. prefazione di elena gianini belotti.

viene riproposto un testo classico del filosofo francese, apparso nel 1969. lewis carroll, gli stoici, le`vi-strauss, lacan, nietzsche, fitzgerald, artaud... attraverso la filosofia, la letteratura, la psicoanalisi, gilles deleuze compie una ricognizione acuta e gaia tra i paradossi che formano la teoria del senso e le varie celebrazioni delle nozze tra il linguaggio e l`inconscio. non ci si sbarazza dei paradossi dicendo che sono piu` degni di carroll che non della logica: bisognerebbe essere troppo "semplici" - afferma deleuze - per credere che il pensiero sia un atto semplice, chiaro a se stesso, che non pone in gioco tutte le potenze dell`inconscio e del non senso dell`inconscio.

nel testo si da` conto della fase "implosiva", quasi un nuovo "richiamo all`ordine", che negli anni `70 e primi `80 segui` all`esplosione dell`extra-artistico. si assiste quindi al ristabilirsi di un clima di avanguardie "dure e pure", mediante riprese del clima pop-op-minimal, poi affidato soprattutto al trinomio foto-video-parole. si registra successivamente l`apparire di una "koine`" dove tutti questi strumenti vengono ricondotti sotto la cappa del postconcettuale. infine si da` atto delle due massime novita` con cui si apre il nostro secolo: l`avvento in forza delle donne artiste e dei rappresentanti dei continenti extra-europei.

la faida di san luca, la strage di duisburg del 2007, il traffico di stupefacenti, i sequestri di persona in tutta italia. e poi le denunce, la difesa affidata allo studio legale del futuro presidente della repubblica giovanni leone, l`omicidio, la galera, la grazia di sandro pertini. tutte queste vicende sono legate tra loro, in modo sconcertante, attorno a un solo nome: antonio pelle, detto `ntoni gambazza. ma chi era quest`uomo, sconosciuto ai piu` e ben noto agli inquirenti? l`eminenza grigia che ha fondato un nuovo clan e per tre decenni ha ricoperto un ruolo centrale nel direttivo della `ndrangheta, come sostengono gli investigatori, o l`onesto figlio di pastori di cui parla la sua famiglia, scelto dalla magistratura come capro espiatorio? andrea galli ha dedicato anni all`attento studio delle poche carte disponibili e alle estenuanti i ricerche del troppo materiale andato disperso o fatto sparire; ha viaggiato da nord a sud e parlato con semplici paesani e alti funzionari delle forze dell`ordine; ha visitato i luoghi in cui s`e` svolta la vicenda di gambazza, ha incontrato la sua gente e si e` immerso in quel mondo per descrivercelo senza retorica o preconcetti. il risultato e` assieme il racconto della vita di un uomo misterioso, che dall`ombra ha guidato la piu` potente organizzazione criminale del nostro paese, e il ritratto lucido di una realta` sociale troppo spesso relegata ai luoghi comuni.

il volume presenta l`edizione economica, aggiornata fino all`esperienza del governo prodi, della nota opera di denis mack smith.

"un grande storico, noto nel mondo degli studiosi come uno dei maggiori eruditi di storia medievale, ha pubblicato un libro di divulgazione, eccezionale per qualita` e interesse. un libro non solo leggibile ma attraente, che al tempo stesso informa e induce a riflettere." (jacques le goff). da odoacre agli alleati, la storia di un paese da sempre terra di conquista e di incontro fra culture, ma anche dotato di un`identita` profonda e sostanziale, acquisita e maturata nel corso dei secoli. girolamo arnaldi e` stato archivista di stato e membro della scuola nazionale di studi medievali e ha insegnato storia medievale nelle universita` di bologna e di roma la sapienza.

perche` proprio hitler? in che modo e` stato possibile che un individuo cosi` mediocre, un signor nessuno, sia arrivato ad esercitare un influsso tanto drammatico sui destini di uomini e nazioni, a scatenare un secondo conflitto mondiale e istigare il piu` terribile genocidio di tutti i tempi? in questo libro ian kershaw si interroga sulla natura e sui meccanismi del potere dittatoriale di hitler e analizza la straordinaria forza carismatica che dapprima fece di lui il tamburino delle masse nazionaliste, l`uomo capace di offrire a piu` di tredici milioni di tedeschi la speranza della salvezza nazionale, e infine io trasformo` nel fuhrer.

eroe senza ideologie, perfetta incarnazione del mito romantico, spirito fiero e incorruttibile. una leggenda le sue imprese, un romanzo di avventure la sua vita. racconto e verita` in un ritratto inedito di garibaldi. alfonso scirocco, docente di storia del risorgimento presso la facolta` di lettere dell`universita` federico ii di napoli, fa parte del consiglio di presidenza dell`istituto per la storia del risorgimento italiano, della commissione nazionale per la pubblicazione dei caretggi di cavour e delle commissioni per le edizioni nazionali degli scritti di mazzini e di garibaldi.

opere di ingegneria umana, ammantate di miti e leggende, i fari sono parte della storia della navigazione. dai bagliori dei primi fuochi accesi sulle torri di avvistamento fino ai recenti dibattiti sul futuro della rete dei fari, in queste pagine c`e` tutto quello che e` utile sapere sulle sentinelle del mare: storie, statistiche, aneddoti, costruttori, innovazioni tecnologiche, tipologie, misteri e curiosita`. un racconto che segue attraverso i secoli i lampi di luce dei primi fani, delle lanterne e delle lampade e arriva fino ai giorni nostri in cui, incalzati dai moderni strumenti digitali per la navigazione, gli antichi guardiani sembrano destinati a scomparire o a trasformarsi in resort per turisti. eppure, sospesi fra terra e mare, i fari continuano a esercitare il loro fascino su naviganti e terricoli in ogni luogo del mondo. una rete di segnali che da saint-mathieu alla torre fortificata di bele`m, da cap fre`hel alla lacrima di fastnet rock, dal faro di trieste alla lanterna di genova continua a trasmettere la memoria del mare.

la grammatica generativa e` la teoria linguistica elaborata da noam chomsky e dalla sua scuola a partire dagli anni cinquanta del novecento. essa sostiene che il linguaggio e` una "capacita` biologica" propria della sola specie umana, che si deve studiare e analizzare con una metodologia analoga a quella delle scienze della natura. in questo volume, sono dapprima presentati gli argomenti che la grammatica generativa porta a sostegno di questa sua concezione del linguaggio e della linguistica. successivamente, sono illustrate alcune nozioni tecniche fondamentali, basandosi soprattutto sulla versione piu` recente della teoria, il cosiddetto "minimalismo".

la svolta istituzionale e politica del 1946 rinnovo` profondamente l`italia, nel costume, nella cultura e nel linguaggio. le citta` erano piene di cumuli di macerie, ma nella pace ritrovata le speranze prevalevano. in quel bisogno di esprimersi, la lingua comune fu chiamata a rispondere a una pluralita` di impieghi e registri prima sconosciuta, e cosi` accadde anche ai dialetti. parte da questa volonta` di nuovo la "storia linguistica dell`italia repubblicana", che si propone di continuare fino all`oggi la "storia linguistica dell`italia unita" dedicata agli anni dal 186l al secondo dopoguerra. il libro racconta il quadro delle condizioni linguistiche e culturali del paese a meta` novecento: un paese contadino segnato da bassa scolarita`, analfabetismo, predominio dei dialetti. individua poi i mutamenti di natura economica, sociale, politica e le luci e le ombre di quel che e` avvenuto nel linguaggio: largo uso dell`italiano nel parlare, ma continua disaffezione alla lettura, nuovo ruolo dei dialetti, scarsa consuetudine con le scienze, mediocri livelli di competenza della popolazione adulta, difficolta` della scuola. l`ultimo capitolo, infine, mostra come tutto cio` incida sui modi di adoperare la nostra lingua: sul vocabolario e la grammatica che usiamo, parlando in privato o in pubblico, o scrivendo testi giornalistici, amministrativi e burocratici, letterari o scientifici.

lungo i sentieri che furono del contrabbando passano oggi molti percorsi turistici in particolare sulla propaggine sud delle alpi lepontine che fanno da confine fra l`alto lario occidentale e i cantoni svizzeri del ticino e dei grigioni. quei luoghi oggi apprezzatissimi per le splendide vedute rappresentano un patrimonio per la regione lombardia sotto il profilo ambientale, paesaggistico, culturale e turistico, le cui peculiari caratteristiche diventano la trama per descrivere un contesto socio-economico ormai dimenticato. tante storie e tanti episodi di fughe e inseguimenti. vicende umane che attraversano tutta la storia d`italia.

hoarding, sillogomania, accaparramento patologico, accaparramento compulsivo, disposofobia, mentalita` messie, sindrome di collier, questi i termini piu` utilizzati per descrivere il disturbo mentale caratterizzato da un bisogno ossessivo di acquisire (senza utilizzare ne` buttare via) una notevole quantita` di oggetti di varia natura che, anche se inutili, pericolosi, o insalubri diventano protagonisti della casa. l`accaparramento compulsivo provoca impedimenti e danni significativi ad attivita` essenziali quali muoversi, cucinare, fare le pulizie, lavarsi e dormire, perche` lo spazio e` occupato e pressato dalla roba al punto che l`hoarder sembra che debba essere cacciato fuori dallo spazio in cui normalmente vivrebbe, ma ormai non puo` piu` possedere. questo testo mira ad analizzare il problema e offre soluzioni per "ripulire" la propria vita, oltre che il proprio spazio.

sono molte le donne che lottano quotidianamente con il proprio peso. il corpo diventa per loro un territorio estraneo, dominato dal desiderio di modellare il proprio aspetto secondo l`ideale maschile e l`incapacita` di accettare se stesse, un campo di battaglia dove il cibo e` il principale nemico. per la psicologa anita johnston il disturbo alimentare non e` altro che una strategia per evitare di confrontarsi con le paure e i sentimenti profondi: "dovremmo chiederci di cosa realmente siamo affamate, quali sono i desideri negati o nascosti". con l`aiuto di fiabe, leggende e storie tratte dalla cultura popolare, l`autrice ci conduce in un viaggio che e` rivelatore, pieno di spunti di riflessione: dal rapporto madre-figlia alla scoperta della sessualita`, dall`importanza dell`intelligenza intuitiva fino alla capacita` di non temere il giudizio di coloro che amiamo o delle convenzioni sociali. un libro che vale piu` di mille diete, perche` va dritto al cuore della questione: per anni le donne sono state costrette ad assomigliare a un modello costruito da uomini, e di questo modello sono rimaste prigioniere rischiando di perdere la loro vera identita`.

questa biografia atipica e struggente e` il racconto di una famiglia ferita dalla storia, dove le vicende private si intrecciano con quelle dell`europa e in cui l`autore si confronta con il valore e il peso di una profonda eredita` morale. aldo rosselli comincia dall`amore tra i nonni joe e amelia e prosegue fino al periodo dell`esilio dopo la morte del padre nello e dello zio carlo, assassinati dai fascisti a bagnoles-de-l`orne nel 1937. emerge cosi` la forte presenza di amelia, l`intelligenza e il coraggio dei due fratelli, la condivisione dell`impegno politico, i lutti che hanno trasformato quell`impegno in testimonianza. piu` che una ricostruzione storica, "la famiglia rosselli" e` una sorta di evocazione, un flusso d`immagini che lo scrittore estrae dagli epistolari e dalle fotografie, quelle stesse foto che popolarono di fantasmi e interrogativi la sua mente di bambino. in queste pagine non c`e` traccia di retorica, ma la capacita` di materializzare gesti e volti, la volonta` di riallacciare gli ideali e gli affetti, la memoria e la vita, di scavare dentro di se` alla ricerca di frammenti di felicita`.

la storia del piu` grande ente scientifico italiano, il consiglio nazionale delle ricerche (cnr), viene narrata e interpretata in queste pagine da uno dei suoi protagonisti, lucio bianco. e una storia lunga novant`anni che non guarda al passato, ma al futuro: i caratteri fondanti del cnr, sono tuttora attuali. il volume, svela alcuni dei motivi di fondo che ostacolano l`ingresso dell`italia nella "societa` della conoscenza" e stanno determinando il declino, economico e non solo, del nostro paese. questo libro racconta anche un pezzo importante di storia della cultura italiana. e, soprattutto, di storia del rapporto tra scienza e politica, che in italia e` stato spesso burrascoso.

l`"estetica" e` sicuramente l`opera piu` nota e piu` tradotta di benedetto croce, e ha segnato non solo in italia ma nel mondo il pensiero estetico e, piu` in generale, filosofico del novecento. per la profondita` di pensiero teorico e per la vasta influenza che ha esercitato, possiamo senz`altro definirla un classico della filosofia. pubblicata in prima edizione nel 1902 e nella seconda nel 1904 presso l`editore sandron di palermo, l`estetica faceva ingresso con la terza edizione nel 1908 nel corpus laterziano delle opere disegnato dall`autore, e avrebbe avuto altre sei edizioni. l`"estetica", sotto l`aspetto filosofico, e` opera unica; tuttavia l`integrale riscrittura cui il filosofo sottopose l`intero testo per la terza edizione, ha comportato l`impossibilita` di collazione dei testimoni ai fini dell`apparato e reso necessaria l`edizione di due testi distinti con a base, il primo, la redazione nona laterza 1950, che rispecchia la volonta` dell`autore, il secondo, la redazione seconda (sandron 1904). il terzo volume contiene la nota al testo e l`apparato critico. con questa pubblicazione si completa nell`edizione nazionale delle opere di croce la sezione "filosofia dello spirito".

dal 1940 al 1943 le acque dell`atlantico furono il teatro di una delle battaglie piu` lunghe e sanguinose della seconda guerra mondiale, che vide scontrarsi gli u-boote tedeschi con la flotta e l`aviazione alleate. l`obiettivo dell`ammiraglio karl donitz, esperto comandante della unterseewaffe, era ambizioso: distruggere con i suoi sommergibili la flotta mercantile anglo-americana e bloccare il traffico navale tra il nordamerica e l`europa in modo da privare di rifornimenti l`inghilterra e costringerla alla resa. un disegno che, nelle sue aspettative, avrebbe potuto volgere l`esito del conflitto a favore delle potenze dell`asse. donitz si illuse che la dedizione, lo spirito di sacrificio e la disciplina dei suoi marinai potessero ribaltare il consolidato dominio anglo-americano sugli oceani. un errore di valutazione che, dopo i primi tempi favorevoli, si rivelo` in tutta la sua portata: otto sommergibilisti tedeschi su dieci persero la vita nel corso del conflitto e un`unita` su tre venne affondata durante la sua prima missione. sergio valzania, oltre a ricostruire gli aspetti tecnici e militari della grande battaglia dell`atlantico, ci racconta le storie degli uomini, spesso giovanissimi che combatterono a bordo degli u-boote, descrivendone le terribili condizioni di vita in quelle scatole d`acciaio.

sotto il titolo "il seminario" e` raccolto l`insegnamento orale che lacan tenne a parigi senza interruzione dal 1953 fino a poco prima della sua morte. a roma, nell`estate del 1953, alcuni mesi prima quindi dell`inizio del suo seminario, si era tenuto un congresso in cui lacan aveva pronunciato il cosiddetto "discorso di roma", che segna l`inizio del suo insegnamento e che trovera` forma definitiva nel testo "funzione e campo della parola e del linguaggio in psicoanalisi". per i primi dieci anni lacan si dedichera` al commento della teoria e della pratica clinica di freud, facendo anche riferimento ai lavori degli psicoanalisti formati da freud. dal 1964 in poi, invece, ossia dalla rottura definitiva con l`associazione freudiana, lacan si dedichera` alla messa a punto della dottrina psicoanalitica che stava elaborando, precisando gli aspetti strutturali e logici della scoperta freudiana. questo "seminario" e` il primo della serie dedicata all`opera di freud. come indica il titolo stesso, "gli scritti tecnici di freud", lacan prende spunto da alcuni articoli, che all`epoca furono riuniti in francia in una pubblicazione e che mettono l`accento sull`applicazione clinica della teoria freudiana. per questo i temi trattati riguardano sostanzialmente la conduzione della cura, e quindi interessano chiunque si domandi da che posizione uno psicoanalista possa ascoltare e possa interloquire con chi gli si rivolge.

la storia delle culture politiche e del tempo libero nell`italia del dopoguerra e` ricca e articolata, anche se raramente si e` tentato di indagarne forme e strutture. antonio fanelli colma questa lacuna grazie a una prolungata ricerca (svolta dal 2009 al 2014) sulla genesi, lo sviluppo e il radicamento delle case del popolo e dei circoli arci sul territorio italiano. la chiave di lettura adoperata si propone di rilanciare gli studi sulla cultura popolare in italia attraverso un`antropologia storica di un campo di attivita` culturali che scardinano le distinzioni classiche tra alto e basso e tra militante e popular. al centro del libro si colloca uno scenario vasto di esperienze associative che vedono la compresenza e l`incontro tra sfere diverse di cittadinanza e tra pratiche culturali di vario tipo (dallo sport agli incontri culturali, dal microcredito alle cene e sagre locali, dalle primarie del centrosinistra alla musica dal vivo). prendendo le mosse da un ampio numero di casi di studio, a partire dall`area fiorentina (la zona con la piu` alta densita` associativa nel campo delle attivita` culturali), fanelli restituisce l`istantanea di uno spaccato essenziale della societa` italiana degli ultimi sessant`anni.

nel giugno 1816 metilde viscontini dembowski attraversa, insieme al figlio ercole di soli quattro anni, il passo del san gottardo sotto una tempesta di neve. deve raggiungere al piu` presto milano dove l`aspetta una dura battaglia per ottenere la separazione dal marito e riconquistare l`indipendenza. e solo la prima di una serie di ardue prove che dovra` affrontare in nome della liberta`, e che culmineranno con la sua partecipazione alla cospirazione antiaustriaca del 1821. figura poco nota dello straordinario ottocento italiano, metilde e` degna di essere considerata una protagonista del nostro primo risorgimento: amica di ugo foscolo e di silvio pellico, sara` fonte di ispirazione per henri beyle - non ancora diventato il famoso scrittore stendhal - che per lei coltiva una furiosa passione; impegnata in prima persona nella lotta per l`indipendenza dall`austria, sara` coinvolta nella drammatica vicenda dei processi ai patrioti, ma riuscira` a salvarsi con caparbia determinazione. marta boneschi ricostruisce la storia di metilde, riannodando i fili che attraversano la sua vita - quello foscoliano, quello stendhaliano e quello patriottico -, per restituirci il senso di un`esistenza spesa nella ricerca di un futuro migliore per se` e per gli altri, con l`obiettivo di perseguire la liberta` a tutti i costi.

ognuno ha un suo classico, ha detto garboli, cioe` "un compagno di veglia, un segreto e inseparabile interlocutore". il suo, non c`e` dubbio, e` stato molie`re, cui ha dedicato, nel corso di oltre un trentennio, memorabili saggi e rivoluzionarie traduzioni, sino a diventarne "interprete accanito e quasi maniacale". sempre, occorrera` aggiungere, in un`ottica acutamente teatrale. non a caso, radunando nel 1976 cinque testi molieriani, garboli sottolineava di voler offrire "cinque copioni al teatro italiano di oggi, nella presunzione che il teatro di molie`re sia portatore di un sistema di idee, di un messaggio che ci e` oggettivamente contemporaneo". epicentro di quel sistema di idee e` per lui tartufo, oltraggiosa figura di servo che - infrangendo "l`antica, dura legge teatrale che fa dell`intelligenza dei servi un privilegio infruttuoso" si cimenta nell`impossibile impresa di farsi padrone, e che dalla servitu` si libera "con l`esercizio salutare, rassicurante, medico della politica": sicche` la pie`ce altro non e` se non la "diagnosi comica e disperata della struttura politica della realta`, mascherata di valori intoccabili che si autolegittimano grazie alla santita` di una causa e si presentano come la guarigione di un male". con un saggio di carlo ginzburg.

siamo piu` ricchi, ma con la paura d`impoverirci. viviamo in un mondo piu` aperto e libero, ma con la paura d`essere invasi. ci siamo lasciati alle spalle la carneficina dei nazionalismi, ma timorosi di smarrire la sovranita`. dalla famiglia alla sessualita`, dalle informazioni che ci arrivano all`ambientalismo, sembra che non sia consentita altra lettura che quella negativa e catastrofica. penitenziale e colpevolista. la fine dei tempi paurosi ha fatto sorgere la paura del tempo che ci attende. il tramonto delle ideologie ha fatto sorgere il vuoto delle idee. eppure basta mettere il naso fuori dai luoghi comuni, dai buonismi privi di senso e dai cattivismi senza senno, per accorgersi che viviamo in un mondo migliore, con piu` opportunita`. basta guardare i numeri reali della nostra economia, per accorgersi che il dedinismo e` una superstizione. basta considerare i fondamentalismi per accorgersi della superiorita` della nostra civilta`. le paure possono trasformarsi in rancori, desideri di rivalsa, voglia di vendette sociali. sprofondandoci. a dissolverle non servono ottimismi di maniera, ma documentati e razionali elementi della realta`.

"era calmo, freddo, imponente, maestoso. i marinai si erano avvicinati e stavano alle sue spalle. sovrastava il piu` alto di mezza testa. rispose: `faccio parte dell`equipaggio.` scandi` le parole con sicurezza e decisione. il tono profondo e sonoro della sua voce si diffuse sul cassero nitidamente. era beffardo per natura, come se dall`alto della sua statura, avesse contemplato tutta l`entita` della follia umana e si fosse convinto di voler essere tollerante."

quattro saggi che formano un unico quartetto su alcuni dei piu` grandi e misteriosi pittori dell`autunno del medio evo: bosch, van eyck, durer e brueghel. attraverso le loro vite e l`analisi, secondo una lettura della tradizione ermetica, alchemica e simbolica di quattro opere - "il giardino delle delizie", "l`adorazione dell`agnello mistico", "melancolia i" e "ii trionfo della morte" - si scoprono legami che vanno dall`esoterismo alla magia, dalla demonologia alle creature fatate, in un mondo corrusco e tenebroso fatto di incanti e di miti nascosti nelle tavole e nel colore. quattro opere pittoriche, a cavallo tra il quattrocento e il cinquecento, in un universo composto di simboli e realta` arcane e ultraterrene, ma nel contempo reale, ci offrono un affresco approfondito - e in certe occasioni del tutto impensato - che mostra questi pittori come rappresentanti di un esoterismo cristiano spesso in antitesi alla riforma luterana, ma anche portatori di significati piu` arcaici; esponenti di un modo di intendere l`arte come espressione di un impegno non soltanto culturale ed estetico, quanto soprattutto meta-religioso e sacro.

una ruota panoramica arrugginita sorveglia la metropoli assediata dall`immondizia e da un sole implacabile e malato. una squadra segreta della polizia usa l`ipnosi per estrarre dalle menti di ignari cittadini informazioni che loro stessi non sanno di possedere. a loro non interessa cio` che sai, ma cio` che contieni. un commissario cinico e` al comando della squadra. ha come unica compagnia due serpenti chiusi in un terrario, memento del tormentato rapporto con il fratello gemello. un terribile omicidio nasconde insidie in grado di mettere a repentaglio la sopravvivenza della squadra, e molto di piu`.

la grande guerra non fu soltanto il primo conflitto "totale" - capace, cioe`, di coinvolgere e mobilitare ogni forza sociale ed enormi risorse economiche -, ma anche la prima guerra realmente globale nella storia del mondo. essa rappresento` non solo per l`europa, ma anche per molti paesi extraeuropei la "catastrofe originaria del xx secolo". prima di allora mai nessun evento aveva cambiato la vita di cosi` tante persone in tutti i continenti. la prima guerra mondiale dimostra quanto il mondo e il sistema di potere internazionale fossero globalizzati gia` nel 1914. un disastro su vasta scala che, a partire dai balcani, influenzo` in maniera diretta sia i sistemi produttivi e finanziari sia l`assetto sociale e politico dei paesi che presero attivamente parte al conflitto, dall`europa e le sue colonie fino ai molti stati extraeuropei. ed e` proprio a partire da questo punto di vista globale che oliver janz analizza gli eventi e le conseguenze di lungo periodo del conflitto. storia politica, economica, militare e sociale - dai movimenti delle masse e degli eserciti alla vita quotidiana delle popolazioni -, raccontata avvalendosi dei piu` recenti apporti della ricerca storiografica: un saggio che unisce al rigore della ricostruzione storica una prospettiva ricca di sfaccettature.

pubblicato postumo, il gattopardo di giuseppe tomasi di lampedusa suscito` subito perplessita` e polemiche. sciascia, alicata, moravia e altri esponenti della cultura di sinistra lo etichettarono frettolosamente come un libro di "destra". ma dopo l`imprevista vittoria del premio strega, e il contrordine dell`unione sovietica, che aveva deciso di tradurlo in russo, il pci scelse di cambiare strategia, appoggiando con discrezione la candidatura di luchino visconti come regista del film che la titanus stava preparando. questo libro racconta la tormentata trasformazione di un grande libro in una grande pellicola. mantenendo l`impianto di ricostruzione storica, il volume alterna racconto, inchiesta giornalistica, analisi letteraria e cinematografica. alla base del lavoro c`e` una lunga ricerca di materiali inediti, documenti d`archivio, sceneggiature, testimonianze, cronache d`epoca. pur di ottenere la palma d`oro a cannes, il regista fece sparire per sempre una dozzina di minuti, tra i piu` espliciti ideologicamente (uno dei tanti "gialli" che il libro ha dissepolto). malgrado il sostegno di togliatti, la critica di sinistra fu in parte delusa dal risultato. eppure l`operazione centro` uno dei suoi obiettivi, cambiando sottilmente e indelebilmente la percezione del romanzo. prefazione di goffredo fofi.

"ci sono frontiere, dove stiamo imparando, e brucia il nostro desiderio di sapere. sono nelle profondita` piu` minute del tessuto dello spazio, nelle origini del cosmo, nella natura del tempo, nel fato dei buchi neri, e nel funzionamento del nostro stesso pensiero. qui, sul bordo di quello che sappiamo, a contatto con l`oceano di quanto non sappiamo, brillano il mistero del mondo, la bellezza del mondo, e ci lasciano senza fiato". tale e` il presupposto di queste "brevi lezioni", che ci guidano, con ammirevole trasparenza, attraverso alcune tappe inevitabili della rivoluzione che ha scosso la fisica nel secolo xx e la scuote tuttora: a partire dalla teoria della relativita` generale di einstein e della meccanica quantistica fino alle questioni aperte sulla architettura del cosmo, sulle particelle elementari, sulla gravita` quantistica, sulla natura del tempo e della mente.

le strade di new york in una scheggia del singolarissimo romanzo urbano cui joseph mitchell lavoro`, in segreto, per trent`anni. con una nota di matteo codignola.

dopo gli ultimi grandi teorici, da keynes a sraffa, la teoria economica sembra essersi irrigidita in un`ortodossia che pochi vogliono mettere in questione. da una parte si applicano tecniche di analisi sempre piu` sofisticate, dall`altra si da` per scontato che l`era delle grandi proposte teoriche sia chiusa per sempre. ma la dottrina economica, se ha provato in questi anni, al livello empirico, di non riuscire a prevedere alcunche` dei processi in corso, ha anche mostrato, al livello speculativo, di usare come elementi indiscutibili categorie che sono invece peculiari concrezioni storiche. c`e` dunque del marcio nel regno degli economisti... pubblicato per la prima volta nel 1989, questo libro di alvi, per la sua incisivita` polemica, ha fatto molto discutere. qui, infatti, non solo si svela la pochezza e l`inadeguatezza di una certa impostazione dominante del pensiero economico, che continua pervicacemente a proporsi come "un`imitazione fallita delle scienze naturali", ma si rivelano altre vie di quel pensiero che erano state abbandonate frettolosamente e oggi potrebbero tornare a essere preziose, si tratti della scuola storica tedesca o di sombart, di polanyi o di veblen, di simmel o di sorokin, di perroux o di adriano olivetti (del quale viene rivendicata, con argomenti nuovi, l`esperienza di comunita`). e la trattazione e` sinuosa, aforistica, intrecciata con quei fatti della storia e della cultura che gli economisti ortodossi sembrano dilettarsi a ignorare.

in questo rutilante affresco - un condensato chimico di tutto quanto e` stata ed e` ancora oggi la russia -me`rime`e ricostruisce, con il piglio del grande narratore e la scrupolosa esattezza dello storico, gli eventi tumultuosi che segnarono il trentennio compreso tra la morte di ivan il terribile (1584) e l`inizio della dinastia dei romanov (1613). durante questa "spaventevole anarchia" (che, definita significativamente "epoca dei torbidi", ha ispirato un gran numero di opere, non ultima il boris godunov di puskin) ben tre impostori si spacciarono per demetrio, il figlio di ivan morto all`eta` di dieci anni in circostanze tanto cruente quanto misteriose, e marciarono su mosca rivendicando il trono degli zar. su un cupo fondale di intrighi, assassini, congiure, rivolte e saccheggi, si muove la massa policroma dei protagonisti e delle comparse: boiari e patriarchi, atamani e generali, tartari e cosacchi, astrologhi e gesuiti, zarine costrette a prendere il velo e contesse polacche con la vocazione dell`avventuriera. e tutto il popolo di un impero sterminato: la plebe moscovita, i contadini, i monaci, i soldati. landolfi, che trovava il libro "di un interesse palpitante", volle tradurlo lui stesso, ed e` nella sua prosa che lo offriamo al lettore.

pubblicato nel 1895, questo studio seppe cogliere i primi segnali dell`entrata in scena di un nuovo attore sociale: la folla, soggetto e, al contempo, oggetto dell`operare politico. degradato a manuale precettistico, fu "livre de chevet" di dittatori e aspiranti tali durante gli anni venti del novecento. ma nelle sue parti piu` vitali, nelle sue numerose intuizioni, in un certo profetismo, questo libro inaugura l`epoca di una nuova autoconsapevolezza dell`uomo.

i greci hanno inventato la liberta`, la filosofia e la democrazia e dunque, si sostiene, sono all`origine della civilta` odierna. ma e` davvero cosi`? capovolgendo questo luogo comune, marcel detienne, storico e antropologo della grecia antica, mostra come il vincolo che collega la cultura occidentale al pensiero dei greci non vada cercato in una presunta "identita`" tra gli antichi e gli uomini moderni. al contrario, e` opportuno e piu` produttivo sforzarsi di capire le differenze: proprio la riflessione su questa distanza consentira` di conoscere il senso che il passato e la sua eredita` hanno.

"cinquanta chili d`oro", il primo volume di questa serie archivi/processo eichmann (gennaio 2014) era dedicato al `capitolo italiano` del processo, mentre questo secondo volume e` dedicato a un argomento cosi` lancinante e intollerabile com`e` quello dell`infanzia, l`adolescenza e la prima gioventu`, viste, per l`appunto, alla luce del processo eichmann, dunque all`interno di un quadro di riferimento contrassegnato dall`assenza d`ogni idealizzazione dell`infanzia e da una drammatica e spietata consapevolezza priva d`ogni magia e niente affatto fiabesca, che trova in questo volume la descrizione piu` cruda. e mai come in questi atti giudiziari, che qui vengono pubblicati per la prima volta, dai diretti protagonisti sono stati narrati in modo cosi` compiuto, crudo e consapevole proprio quei tempi drammatici in cui un "padre non puo` dire ai suoi figli cosa dovrebbero fare". il tema dei bambini e` un argomento che ricorre in maniera costante durante tutto il processo eichmann, tanto che non e` esagerato dire che esso costituisca un motivo ricorrente, quasi un fiume carsico che scorre nella maggior parte delle deposizioni e che riemerge prepotentemente a ogni passo. d`altra parte non poteva che essere cosi`: tale fu l`accanimento nazista nei confronti dell`infanzia e della gioventu` che non si puo` non concordare con quello che disse in modo lapidario una testimone: "...i bambini, i grandi nemici del reich tedesco..."

plinio rovesti (1911- 2006), figura di spicco in campo internazionale del volovelismo e della meteorologia applicata, nel 1942 e` chiamato a far parte del 1? nucleo di aliantisti militari. il figlio fabrizio a oltre settant`anni di distanza, riunisce e amplia nel presente volume le memorie paterne del periodo bellico.

fra il gennaio e l`aprile del 1945 sul nord est d`italia furono scaricate dai bombardieri leggeri notturni dell`usaaf, centinaia di migliaia di bombe "a farfalla". questi ordigni di piccola mole venivano sganciati mediante contenitori che si aprivano a mezz`aria e liberavano 90 piccole bombe, che scendevano con moto rotatorio al suolo, rallentate da un dispositivo "a farfalla". erano ordigni proibiti dalle convenzioni internazionali, poiche` restavano in massima parte inesplosi su una vasta area territoriale, trasformandosi in micidiali mine antiuomo. sebastiano parisi, ha setacciato gli archivi americani e italiani rintracciando una mole di documentazione inedita e ricostruendo l`intera vicenda nei suoi aspetti oggettivi.

"mi ami? mi ami davvero?" era la domanda ricorrente del piccolo wolfgang quando veniva sballottato di corte in corte come un bambino prodigio. e la risposta appassionata di henri ghe`on, due secoli dopo, e` stata: "si`, wolfgang amadeus! con tutto il mio cuore, piu` di ogni altro genio umano". scritta nel 1932, mozart e` la principale tra le opere della sterminata produzione di ghe`on. i suoi numerosi saggi musicali dimostrano tanto la sua confidenza con la musica in quanto critico, quanto la sua competenza di pianista, che aveva studiato in modo approfondito le opere di bach, mozart, beethoven e debussy. in questo libro, l`autore non si limita a mostrare la sua profonda conoscenza del mondo musicale, ma ci porta a "passeggio" con amadeus, rivelandoci opera e carattere di uno dei piu` grandi musicisti di ogni epoca.

mania politica, schizofrenia, paranoia, isterismo, distimia, depressione. sono queste le diagnosi che compaiono nei documenti di polizia o nelle cartelle cliniche intestate agli oppositori politici rinchiusi in manicomio negli anni del fascismo. diagnosi piu` che sufficienti a motivare la segregazione per lunghi anni o per tutta la vita. quali ragioni medico-scientifiche hanno giustificato il loro internamento psichiatrico? quali, invece, le ragioni dettate dalla politica del regime contro il dissenso e l`anticonformismo sociale? molto si e` scritto rispetto all`esperienza degli antifascisti in carcere o al confino, ma la possibilita` che il regime abbia utilizzato anche l`internamento psichiatrico come strumento di repressione politica resta ancora poco indagata. attraverso carte di polizia e giudiziarie, testimonianze e relazioni mediche e psichiatriche contenute nelle cartelle cliniche, matteo petracci ricostruisce i diversi percorsi che hanno condotto gli antifascisti in manicomio. alcuni furono ricoverati d`urgenza secondo le procedure previste dalla legge del 1904 sui manicomi e gli alienati; altri vennero internati ai fini dell`osservazione psichiatrica giudiziaria o come misura di sicurezza; altri ancora furono trasferiti in manicomio quando gia` si trovavano in carcere e al confino. dall`analisi degli intrecci tra ragioni politiche e ragioni di ordine medico emerge con forza il ruolo giocato dalla sovrapposizione tra scienza e politica nella segregazione di centinaia di donne e di uomini...

non ci sono che i poeti, talvolta, ad aprirci gli occhi sui piccoli miracoli della realta` quotidiana. quelle epifanie che lacerano il velo delle cose che ci circondano, la cortina delle abitudini, e illuminano l`esperienza con lampi improvvisi di significato. dopo le grandi epifanie di proust e di joyce, capaci di gettare fasci di luce metafisica sull`esistenza dell`uomo moderno, ritroviamo qui piu` umilmente piccole rivelazioni, tracce di senso, fuggevoli bagliori, che trapelano nel tessuto dei gesti quotidiani, nel grigiore dei paesaggi urbani, tra le stesse pareti dei nostri appartamenti. e un filone della poesia italiana contemporanea, che questo libro - nato dalla viva esperienza di un cenacolo letterario milanese - racconta attraverso tredici saggi su altrettanti poeti, accomunati da questo sguardo `doppio`, che legge nella realta` di ogni giorno una sorta di trascendenza minimale, una luccicanza epifanica che rinvia ad altro, a cio` che e` dietro la semplice visione. ma per cogliere questa sommersa radiosita` epifanica, nella lirica contemporanea, il libro suggerisce e sviluppa un approccio critico nuovo, ermeneutico ed empatico, metamorfico e narrativo, che superi le fredde griglie del formalismo strutturale e stabilisca tra critica e testo un circolo virtuoso, dove il testo venga vissuto come soggetto e non semplicemente oggetto di analisi.

la citta` e` oggi al centro di un ampio dibattito che coinvolge diverse competenze disciplinari. pensato sia come strumento di sintesi e ricostruzione, sia come apertura di nuovi possibili percorsi di ricerca, questo volume discute rilevanti aspetti dell`analisi della dimensione urbana nella prospettiva sociologica, semiotica e linguistica. alla base del percorso a piu` voci cosi` delineato si pone la nozione di paesaggio urbano inteso come forma fluida, irregolare, mutevole e plurale di organizzazione dello spazio umano. la citta` e` infatti il prodotto di una molteplicita` di modi di osservare, immaginare e pensare lo spazio ma anche di abitarlo. di tutto questo si intende dare conto attraverso segmenti di indagine funzionali alla messa a fuoco dei diversi livelli di analisi oggi chiamati in causa nella riflessione sulla citta` come luogo di esperienza.

i temi dell`italia unita e indipendente e dell`aspirazione rivoluzionaria alla liberta` e all`uguaglianza sono i fili conduttori che legano gli scritti politici proposti in questo volume. proprio "dell`unita` italiana" si intitola il primo saggio della raccolta, nel quale mazzini muove una radicale critica al federalismo, illustrando i motivi per cui l`italia doveva "costituirsi repubblicana, una e indivisibile". una riflessione oggi piu` che mai attuale, che smonta il mito federalista e afferma con forza la necessita` di uno stato italiano forte e solidale. seguono gli scritti "d`alcune cause che impedirono finora lo sviluppo della liberta` in italia", "istruzione generale per gli affratellati nella giovine italia" e infine il saggio "interessi e principi".

per la prima volta insieme, grandi scienziati occidentali e rappresentanti delle culture tradizionali della terra ci spiegano come agire sulla memoria dell`acqua per trasformare il mondo.


riuscire a prevedere le intemperie finanziarie, cosi` come ormai riusciamo a fare con gli uragani e le tempeste, forse restera` solo un sogno; tuttavia le teorie scientifiche adoperate per le previsioni in campo meteorologico e per la prevenzione dei terremoti in geologia, se applicate all`analisi del sistema economico, possono offrire un riparo dalle turbolenze che ciclicamente si abbattono sul sistema capitalistico odierno. il crollo finanziario del 2008 non ha minato soltanto le fondamenta del sistema economico mondiale, ma ha anche sancito la crisi del pensiero economico finora dominante. i concetti di stabilita` ed efficienza dei mercati sono stati disattesi dagli effetti di quegli stessi meccanismi che avrebbero dovuto garantirne l`attuazione. derivati, leva finanziaria, hedge funds, scambi ad alta frequenza, contrariamente a quanto previsto dalla teoria economica dell`equilibrio, hanno invece contribuito, nel momento della crisi, ad amplificare i risultati negativi dei crolli di borsa. nel raccontare la storia economica di questi ultimi anni, mark buchanan trasmette un nuovo modo di pensare che potrebbe rivoluzionare le scelte di politica economica. prefazione di paolo sylos labini.

in questo libro "su" e "con" giorgio griffa una storica dell`arte (martina corgnati), un giornalista scientifico (giulio caresio) e un filosofo (roberto mastroianni) dialogano sul percorso e sulla natura della pratica artistica di giorgio griffa, capace di portare a rappresentazione la facolta` dell`uomo di formare mondi attraverso segni semplici ed elementari e di condensare il "piu`" di cultura, storia e spiritualita` umane nell`apparente "meno" dell`azione simbolica e della pratica artistica.

piu` di cento sopravvissuti raccontano la loro storia, componendo un grande racconto corale dell`ebraismo italiano. dal mondo di prima, l`infanzia, la scuola, alle leggi antiebraiche e alla conseguente catena di umiliazioni. e poi l`occupazione tedesca, gli arresti, le detenzioni, la deportazione. complessivamente nel 1943 venne deportato circa un quinto degli ebrei residenti sul territorio italiano: oltre 9000 persone. nella quasi totalita` dirette ad auschwitz. ma chi erano gli ebrei italiani? all`inizio degli anni trenta erano circa 45 000 persone; le comunita` piu` consistenti erano quelle di roma (oltre 11 000), milano, trieste, torino, firenze, venezia e genova. comunita`, in generale, fortemente integrate nel tessuto sociale del paese, a tal punto che dopo la liberazione solo un`esigua minoranza dei sopravvissuti scelse, a differenza degli ebrei di altre nazionalita`, di vivere altrove. un mosaico di testimonianze che ha sui lettori un effetto dirompente proprio grazie al fittissimo intreccio di ricordi, traumi, sogni, rabbia, smarrimento, sensi di colpa, e persino speranza, dopo il ritorno alla vita.

perche` nelle relazioni amorose tendono a prevalere i rapporti di dominio e di sottomissione? perche` e` cosi` difficile riconoscere e accettare l`autonomia dell`altro? a partire dal rapporto madre-bambino e dalla creazione di cio` che consideriamo "maschile" e "femminile", "legami d`amore" ricostruisce la struttura del dominio erotico e ci aiuta a capire le ragioni per cui un atto d`amore puo` trasformarsi in pratica di sottomissione. jessica benjamin ripercorre con sguardo lucido e consapevole le diverse teorie psicoanalitiche, alla ricerca delle condizioni che impediscono a uomini e donne di riconoscersi reciprocamente come soggetti. venticinque anni dopo la sua prima edizione, "legami d`amore" diventa un classico che rivoluziona il modo in cui intendiamo l`infanzia e le sessualita` alla luce dello sforzo di diventare soggetti, tra aspirazione al potere e necessita` della dipendenza. questo volume contiene anche "legami d`amore: guardandomi indietro", un nuovo scritto in cui jessica benjamin ricorda i momenti che hanno preceduto la scrittura del volume e sottolinea come i temi trattati siano quanto mai attuali.

un`edizione, a cura di alessandro bausani, di quello che per tutti i musulmani e` il libro, lo scrigno delle rivelazioni che maometto ha ricevuto da dio attraverso l`arcangelo gabriele. un testo che oggi e` sempre piu` indispensabile anche ai lettori laici, per una comprensione della profondita` assoluta della religione islamica e quindi del nostro presente.

assistiamo oggi a una crisi strisciante, di enormi proporzioni e di portata globale, tanto piu` inosservata quanto piu` dannosa per il futuro della democrazia: la crisi dell`istruzione. sedotti dall`imperativo della crescita economica e dalle logiche contabili a breve termine, molti paesi infliggono pesanti tagli agli studi umanistici ed artistici a favore di abilita` tecniche e conoscenze pratico-scientifiche. e cosi`, mentre il mondo si fa piu` grande e complesso, gli strumenti per capirlo si fanno piu` poveri e rudimentali; mentre l`innovazione chiede intelligenze flessibili, aperte e creative, l`istruzione si ripiega su poche nozioni stereotipate. non si tratta di difendere una presunta superiorita` della cultura classica su quella scientifica, bensi` di mantenere l`accesso a quella conoscenza che nutre la liberta` di pensiero e di parola, l`autonomia del giudizio, la forza dell`immaginazione come altrettante precondizioni per una umanita` matura e responsabile.

l`11 settembre 2001 il mondo occidentale viene colpito: due aerei colpiscono le torri gemelle a manhattan, l`america e` sconvolta, la paura di altri attacchi terroristici si diffonde, ogni arabo diventa sospetto. e a partire da questo scenario che si sviluppa questa conversazione tra tahar ben jelloun e sua figlia - dieci anni - a disagio con se stessa, con le proprie origini musulmane, di fronte a una televisione che continua a dire "che i musulmani sono tutti cattivi". ben jelloun spiega, con semplicita` ma rifuggendo ogni semplificazione, cos`e` l`islam, qual e` la differenza tra arabo e musulmano, cos`e` il fanatismo, cos`e` il terrorismo, quale spazio ha la tolleranza nel mondo arabo, quali lezioni ha dato all`occidente.

sono cristiani rinnegati che abbandonano casa e famiglia per darsi a una vita di piratesche scorribande. oppure devoti musulmani impegnati a predare, per conto dell`impero ottomano, galee spagnole, inglesi, veneziane che conducono i propri traffici nel mediterraneo. sono corsari autorizzati dallo stato o furfanteschi pirati, ufficiali ammutinati e schiavi fuggiaschi, capitani coriacei in grado di far tremare l`europa ma anche comuni marinai protagonisti di atti d`incredibile eroismo. fanno base a tunisi, algeri e tripoli, infestano i banchi di terranova e lo stretto di gibilterra, svernano gozzovigliando sulle coste irlandesi, guidano le proprie ciurme di ardimentosi persino in islanda. sono i pirati della barberia. verso questa regione africana, corrispondente all`attuale maghreb, agli inizi del 1600 ripiegano tutti i piu` celebri avventurieri, banditi come fuorilegge da giacomo i, il re d`inghilterra che dichiaro` di voler impiccare i pirati con le sue stesse mani: peter eston, corsaro inglese dalla temibile reputazione; l`olandese danseker, il pirata gentiluomo entrato nella leggenda come diavolo di algeri; il capitano john jennings, tradito e consegnato alle autorita` dal suo stesso equipaggio; john ward, il "piu` famoso pirata del mondo" che aveva iniziato a solcare i mari come semplice pescatore.