
nato nel 1951 in irlanda del nord, dove inizio` a lavorare come produttore radiofonico e televisivo, trasferitosi dal 1987 negli stati uniti, paul muldoon e` stato definito dal "times literary supplement" come "il piu` significativo poeta di lingua inglese nato dopo la seconda guerra mondiale". che si condivida o meno tale giudizio, resta il fatto che il suo nome si e` prepotentemente imposto all`attenzione della critica. non per niente, dopo trent`anni di attivita` (inaugurata nel 1973 con new weather), la raccolta "sabbia", adesso tradotta in italiano, si e` aggiudicata il premio pulitzer nel 2003. i versi che la compongono ripercorrono temi e modi di tutta la produzione di muldoon. sullo sfondo di quel paesaggio irlandese legato alle sue origini, l`autore evoca le dolcezze della natura e le tragedie della storia, miti celtici e guerra civile, scontri politici e traumi familiari. eppure, in un contesto tanto marcato, non mancano ariose aperture, come gli omaggi tributati a maestri quali vale`ry, orazio e montale. muldoon, e` stato detto, abbraccia una logica onirica vicina a quella di louis macneice, per perseguire una liberta` linguistica sconfinata. come sottolinea giovanni pillonca nell`introduzione al presente volume, questa assoluta imprevedibilita` del discorso poetico, fondata sull`inarrestabile fluire della parola, costituisce un tratto distintivo dell`intera sua opera.

apparso nel 1690, nel clima storico appena successivo alla liberazione di vienna dall`assedio dei turchi, il poema "iesus puer" del gesuita tommaso ceva fu accolto con entusiasmo in italia come in europa, dove fu tradotto in tedesco e in francese. muratori, nel trattato "della perfetta poesia italiana", lo considero` esemplare per la capacita` dell`autore di far vedere le cose per mezzo di vivissime immagini. ceva costruisce la trama partendo dalla tesi, illustrata dal gesuita portoghese sebastia`o barradas, secondo cui gesu`, ancora bambino, manifesto` agli abitanti di nazareth la sua divinita`; i meccanismi che ne determinano lo sviluppo sono ricavati dai vangeli apocrifi, dalla letteratura agiografica, nonche` dall`opera di ireneo di lione contro le eresie. ma ben piu` significativa risulta la presenza di modelli rintracciabili negli autori latini (soprattutto, virgilio, ovidio, stazio, claudiano), neolatini (battista mantovano, sannazaro, vida, mascardi) e italiani (come tasso e marino). questa edizione indaga e ricostruisce, nel documentato commento di felice milani, la tradizione letteraria che sta alla base del poema. l`autore afferma che il poema, dai personaggi in parte illustri in parte umili che conducono l`azione, assume la natura di comico-eroico. i personaggi umili sono i contadini, le donne, le ragazze e i bambini di nazareth e di engaddi: ma dietro di loro noi intravediamo in realta` la gente della campagna milanese.

tom griffin ha dieci anni e vive a dublino con il fratello johnny, maggiore di due anni, la loro madre sandra, la sorellastra grainne e il padre di lei, che ha sposato sandra dopo il divorzio dalla prima moglie. una famiglia allargata come tante, che vive momenti di serenita`, ma anche inevitabili tensioni. grainne in particolare e` una ragazza difficile, dall`adolescenza turbata, che deve fare i conti con il dolore di essere stata abbandonata da piccola dalla madre, trasferitasi in america subito dopo la separazione. ma ora la donna ha deciso di tornare in irlanda, per incontrare la ragazza, e sandra ha pensato che sia meglio lasciare sole madre e figlia in questo difficile incontro: percio` ha organizzato un viaggio-avventura in finlandia per i suoi ragazzi. spostamenti in slitta con i cani, allestimento del campo per la notte: per tom e johnny la vacanza e` un paradiso, finche` la madre, una sera, scompare tra le nevi, e saranno proprio loro a doverla cercare...

dopo gli studi universitari a padova, tommaseo si fa luce come intellettuale che alla formazione umanistica unisce una viva sensibilita` romantica. nelle sue peregrinazioni dovute a motivi politici e a un`inquieta ansia vitale, matura l`idea di una nuova arte che unisca il sublime di dante e omero alla letteratura del popolo. escono cosi nel 1841-42 i "canti popolari toscani, corsi, illirici, greci", accompagnati da queste "scintille", libro creativo e critico, ricco di prose d`arte e di riflessione, di poesie dello stesso tommaseo e dei suoi corrispondenti. l`opera e` plurilingue: italiano, francese, greco, latino, slavo si alternano alle traduzioni dell`autore. nelle "scintille" si individua dunque un`idea plurale di nazioni e culture, un discorso rivolto a individui e collettivita` dell`italia e della franda, del mondo slavo del sud e della grecia. in questo progetto la letteratura ha un suo ruolo: e` espressione di un io che esce dal proprio chiuso, narcisistico isolamento, per trasmettere un messaggio di amore.

per mestiere l`attore deve dare in pasto se stesso al pubblico. che piu` lo ama e piu` vorrebbe impossessarsene. dario fo, oltre che attore, e` drammaturgo, regista, scenografo, pittore, uomo impegnato ne! politico e nel sociale. e premio nobel. la sua e` una vita sempre alla ribalta, sotto i riflettori. ma, come ogni artista, coltiva anche uno spazio segreto, intimo, difficilmente accessibile. questo libro vuote incamminarsi verso la sua stanza privata, e a guidarci attraverso selve di ricordi, emozioni, rivisitazioni e` proprio fo: dalle storie dell`infanzia alle prime esperienze nell`accademia di brera, alla scoperta della grande passione, il teatro. e l`amore pazzo per franca, impareggiabile compagna di vita, di scena, di lotta. a ruota libera, con il gusto dell`irriverenza e dell`ironia che l`ha sempre contraddistinto, dario fo ci accompagna in questa passeggiata nel tempo con la maschera del giullare, certo di aver sbagliato, di aver perso, ma anche di aver vissuto ogni attimo a piene mani, e di non volerla chiudere qui.

commissioni che finanziano i propri membri, bioeticisti che sognano la "morale unica", politiche della ricerca dettate dal vaticano. staminalia racconta la storia di come un dibattito filosofico, morale e scientifico male impostato abbia finito per determinare a valanga scelte sbagliate, irrazionali, dannose. questo accade in italia, ma il libro e` anche un resoconto appassionato e puntuale di un intero ambito cruciale ed entusiasmante della ricerca, da cui e` lecito aspettarsi la rivoluzione medica del xxi secolo e che proprio per questo ha scatenato ovunque rivalita` e lotte di potere basate su false contrapposizioni: come quella tra la ricerca sulle staminali embrionali, considerata inutile oltre che immorale da bush e dal vaticano, e le staminali adulte, cellule "etiche" che farebbero "miracoli". peccato che il miracolismo in medicina si riveli sempre crudele verso i pazienti, che speranzosi si fanno curare prima che la ricerca abbia fatto i passi necessari. cosi` in nome della "sacralita` dell`embrione", fondata su tesi filosofiche fragilissime, si sono moltiplicate le sofferenze umane nel mondo e ci si e` inventati persino una "via italiana per la ricerca sulle staminali" (che avrebbe caratteristiche di superiore eticita` perche` concentrata solo sulle staminali adulte e non su quelle embrionali derivate dalla blastocisti, da alcuni considerata persona). un caso esemplare di come non si deve, e non si puo`, condurre la ricerca scientifica in un paese moderno.

peter wihl e` un pittore di successo: tra pochi mesi, esattamente nel giorno del suo cinquantesimo compleanno, verra` inaugurata la sua nuova mostra. e circondato e amato dalla sua famiglia, che a propria volta lui ama profondamente: la moglie helene e la piccola kaia, sei anni, per cui farebbe di tutto. poi all`improvviso, nei suoi occhi, qualcosa si infrange, le linee si dissolvono, la prospettiva sparisce. pur di rimettere insieme i frammenti della sua preziosa vista peter lascia che tutto il resto - abitudini, affetti, principi morali - si sfaldi. e cosi` parte, per allontanarsi da se stesso e dalla famiglia, correndo in consapevolmente incontro al dramma.

ci sono i carnefici e ci sono le vittime, i carcerieri e le carcerate. c`e` la cella d`isolamento con i suoi tentati suicidi, le regole ferree della convivenza tra le detenute e la stretta sorveglianza delle guardie; tanto stretta da arrivare spesso fino al sopruso e alla violenza. e poi, naturalmente, c`e` il fuori, la citta` con le sue strade, i suoi pub e i suoi appartamenti, le persone libere, la vita che dovrebbe essere normale. louise forrest appartiene a questa vita, alla citta`: ma per il suo lavoro di psichiatra appartiene anche un po` al carcere in cui lavora da qualche mese. l`incontro con helen, la piu` fragile delle detenute, con un passato misterioso e terrificante fatto di indicibili violenze prima subite e poi perpetrate, che emergono lentamente dalla memoria, cambia la vita della psichiatra: per louise diventa sempre piu` complicato nascondersi, sempre piu` difficile anche solo affidarsi alla protezione del capitano bradshaw che si e` innamorato di lei. quando la vicenda delle due donne comincia a incrociarsi, a coinvolgere l`ex marito e il figlio della psichiatra e la storia famigliare della detenuta, quando uno spiraglio di affetto e di solidarieta` sembra aprirsi tra le mura del penitenziario, tutto improvvisamente precipita. non c`e` piu` nulla del passato che si possa tacere: nessuna crudelta`, nessuna sofferenza, nessuna orribile bugia.

romanziere, diarista, pittore, fotografo, dilettante di composizione musicale e di scienza, samuel butler era soprattutto un "bastian contrario". perche` questo gentiluomo vittoriano, rispettabile, abbastanza benestante, che si divideva equamente tra un`amante fissa di sesso femminile e giovani amici di sesso maschile, trovava la sua verita` interiore nell`opposizione. a tutto e a tutti. il piu` importante "tutto" a cui era contrario era il cristianesimo, dal cui giogo riusci` presto a liberarsi nonostante l`opposizione famigliare. i "tutti" erano soprattutto i genitori e i parenti. la sua famiglia era un baluardo dell`anglicanesimo, e butler le si oppose, pur mantenendo rapporti di convenienza per ragioni di eredita`. ma butler nella sua cocciutaggine era pure contrario a tutti quegli altri che sarebbero dovuti essere compagni di strada nelle sue battaglie; per esempio agli scienziati, ai pittori piu` ammirati, ai musicisti...

"sono solo un turista. mi limito a guardare il paesaggio." questo e` bhupinder singh johal, o almeno questa e` la sua definizione di se stesso, della sua vita londinese, del suo tentativo di uscire dagli squallidi sobborghi di southall per entrare nell`alta societa` dell`era blair. immigrato di seconda generazione, bhupinder detto "puppy", non ancora trentenne, si lascia alle spalle il tradizionalismo sikh della famiglia di origine, con i suoi valori irrigiditi e i suoi matrimoni combinati, per immergersi nel variegato mosaico di una londra in fibrillazione, con una disinvoltura che sfiora spesso il cinismo e l`indifferenza. terrorizzato dalla mediocrita`, quasi indifeso nei sentimenti, bhupinder non riesce a esprimersi se non tramite il filtro di un linguaggio crudo e di una sessualita` esibita. nella sua esistenza nomade da turista londinese, si da` al sesso con la modella sophie e si strugge di un amore disperato per la sensuale, ricca e irraggiungibile sarupa; frequenta le feste e i locali glamour con l`amico omosessuale rory e l`alcolizzato luca. il suo e` un viaggio sempre in bilico tra percorso di formazione, scalata sociale e rischio di perdizione, dove i rapporti umani sono subordinati alla logica dello sfruttamento e del consumo. un cocktail incendiario che finira` per esplodere, cambiando per sempre lui e quanti gli sono vicini. un protagonista fragile e brutale, espressione della cultura multietnica di oggi, un caos metropolitano esplorato senza meta e senza bussola.


due ragazzine della porta accanto, skoda e liu`, hanno trovato un nuovo modo di sfuggire alla noia. un gioco crudele e perverso, ispirato da un misterioso film che per loro e` diventato un`ossessione. in un altro luogo e in un altro tempo (ma forse non cosi` lontano), un professore di lettere nasconde uno sconvolgente segreto in una cantina dalle pareti rivestite di portauova. e intanto gli appaiono ombre sinistre, che lo spingono sempre piu` giu` in un baratro di follia... due vicende che scorrono parallele - disegnate da giuseppe camuncoli e michele petrucci - fino a un sorprendente epilogo. un graphic novel in bilico fra horror e commedia, scritto dall`autore di "blackout" e destinato a rimanere a lungo nella memoria (e negli incubi) dei lettori.

amatissime da giacomo leopardi e vincenzo monti, le "visioni sacre e morali" di alfonso varano furono uno di quei testi capaci di raccogliere intorno a se`, nel proprio tempo, una mole davvero impressionante di consensi ed entusiasmi. suddivise in dodici ampi capitoli in terzine, si pongono fin da subito (per i temi trattati e l`impianto narrativo) in contatto e in competizione con la "commedia" dantesca, anche se ne accentuano in maniera sensibile la cupezza delle immagini e il carattere macabro delle raffigurazioni. anticipatrici di un certo gusto romantico per il gotico, le terzine di varano sono anche la chiusura della stagione italiana del barocco, di cui condividono lo slancio controriformistico e la visione fortemente negativa del male e del peccato.

lucia e circe sono due amiche cubane. dall`avana entrambe hanno preso un aereo, casualmente lo stesso, per san paolo, e in brasile hanno vissuto insieme per qualche tempo. poi la prima ha sposato un italiano e si e` trasferita a roma. la seconda, invece, dopo il brasile ha vissuto in messico, poi a madrid e a parigi. ogni citta` ha segnato una tappa importante nella sua vita, ma ha comportato anche una serie di addii, senza rimpianti pero`, perche` "la nostalgia e` una droga che in dosi eccessive nuoce al futuro". eppure questa circe si muove proprio per nostalgia, la nostalgia di un posto indefinito sulla terra, una citta` che, come annota a piu` riprese nel suo diario, riconoscera` a pelle. quella che sapra` rivelarle al primo respiro l`anima della sua gente e i suoi colori, senza bisogno "di stradari ne` di giochi di prestigio e tanto meno di artifici come la parola". a roma, ennesima stazione, circe chiedera` ospitalita` a lucia, e proprio la lettura del diario fara` da tramite fra il passato e le vicissitudini delle due amiche ritrovate: tra l`altalenante stabilita` della vita di lucia, il cui matrimonio da qualche tempo e` in crisi, e le evoluzioni e le novita` di quella di circe. come la maga mitologica, anche la protagonista di questo romanzo - ammaliante e seduttiva, irriducibilmente libera e diversa - si rivelera` capace di cambiare i destini di chi le sta vicino, e parallelamente il proprio.

un romanzo d`amore la cui trama segue l`evolversi degli eventi che hanno segnato l`indipendenza dell`india e insieme rievoca la figura del mahatma gandhi. tutto comincia con sriram, un ingenuo sognatore abituato a vivere nel guscio protettivo della famiglia, che scopre l`arrivo del mahatma grazie a una giovane donna bella e agguerrita. l`affascinante bharati, figlia adottiva di gandhi, lo converte al suo credo; e cosi` piu` per amore che per convinzione, sriram sposera` la causa del "guru" in missione nei piccoli villaggi dell`india.

un fasullo trattato accademico; un testo che, sotto la finzione di una plumbea serieta`, trova la sua cifra stilistica nello humour grottesco e nell`ironia salace; una "storia naturale" di un mondo inesistente e mitologico che riesce a descrivere e raccontare tante, tantissime cose del nostro e realissimo mondo. si parte con i giganti, quelli dei poemi cavallereschi. se ne tenta una descrizione: usi, costumi, linguaggio, alimentazione ecc. soprattutto si prova a comprendere la loro attivita` sessuale cosi` atipica e discutibile. ma in breve e` colui che ne descrive i comportamenti a diventare protagonista della storia: e` lui infatti che ha maturato una passione per una giovanissima signorina (con fidanzato) e una gelosia congestionata per i liberi amori e amorucoli che lei gli racconta, e su cui lo studioso rimugina, dando ai rimuginamenti sempre piu` spazio. e cosi`, crescendo la smania, cresce via via nello studioso la voglia di essere un extraterrestre, fino a trovarsi coinvolto in una gran truffa che promette davvero lo sbarco degli extraterrestri come obiettivo politico, onde punire il genere umano; e in particolare punire quei soggetti del genere umano che hanno o hanno avuto commerci, contatti venerei o sguardi concupiscenti con la signorina suddetta.

nella mitica citta` di callimbia, dove si dice che berenice, sorella di cleopatra avesse tentato di sedurre antonio, si incrociano i destini di lucy faulkner e howard beamish. lei e` una giovane e combattiva giornalista in missione, lui un paleontologo di fama internazionale. entrambi inglesi, sono diretti a nairobi quando il loro aereo viene dirottato e vengono fatti prigionieri della misteriosa dittatura di callimbia: i cinque giorni trascorsi insieme da segregati, con l`incubo delle violenze subite e di una possibile tragedia finale, sono anche l`occasione per un incontro autentico e un vero bilancio della loro esistenza. e forse anche una paradossale spinta verso un futuro nuovo che li possa attendere al di la` di quella insostenibile e claustrofobica prigionia...

"il fascino di una bella persona o di un bel posto e` diretto, immediato... tuttavia il concetto in se` di bellezza e` elusivo. e difficile dire che cos`e` la bellezza o perche` per noi e` importante. qual e` il suo mistero? qual e` il suo potere?". a partire da tali interrogativi john armstrong ci guida in un viaggio fra i maggiori artisti di ogni tempo che, con le loro opere e le loro riflessioni, hanno cercato di trovare delle risposte. sulla base di esempi concreti, quali una villa palladiana, un brano musicale, un dipinto o uno scrittoio in stile, l`autore si collega alle idee di bello disposte su un amplissimo arco cronologico che da plotino arriva a kant, winckelmann, heine, ruskin, fino a barthes. in quest`analisi lucida e, a tratti, quasi lirica john armstrong mira a farci raggiungere un atteggiamento piu` consapevole nei confronti della bellezza e della felicita`: l`essere in grado di riconoscere e comprendere il bello nella realta` in cui siamo immersi quotidianamente, sostiene l`autore, rende migliore e piu` profondo il godimento della nostra esistenza.

la giovane lily, "120 chili di donna", vive sola, dopo che il fidanzato ha annullato il loro matrimonio all`ultimo momento. ha pero` un`amica, ninouch, che ha incontrato nella clinica in cui lavora e da cui e` diventata inseparabile; anche se ninouch ha un fidanzato violento, leon, che spesso non la lascia neppure uscire di casa. e allora una sera lily si trova a dover andare al circo da sola, in taxi; e qui, dopo varie peripezie, incontra il giapponese taro, l`uomo che per primo l`aveva sedotta e gli aveva fatto perdere la verginita`, a bordo di un boeing 737 che sorvolava l`atlantico. e taro, diventato domatore del circo, regala a lily un piccolo cucciolo di tigre; e sara` un regalo che le cambiera` per sempre e inaspettatamente la vita.

il teatro e l`impegno politico e civile; il rapporto con milano e quello con la religione; l`interesse per la tradizione popolare italiana e quello per le arti figurative: seguendo il ritmo pacato delle domande postegli dalla giornalista del "corriere della sera" giuseppina manin, il premio nobel racconta se stesso, attraversando in molte direzioni la sua esperienza di attore e autore e offrendo a chi lo ascolta il senso di un percorso intellettuale, una sorta di bilancio ma anche una riflessione rivolta al futuro, piena di curiosita` e di emozione, di intelligenza e anticonformismo.

libro d`esordio di una delle piu` grandi figure poetiche degli ultimi secoli in italia rappresenta il vero e proprio apprendistato poetico dell`autore, una sorta di primo e provvisorio laboratorio da cui scaturiranno in seguito le grandi vette delle "odi" neoclassiche. una tappa insomma, in cui ancora riecheggiano suggestioni legate all`arcadia o alla poesia del berni, ma una tappa che comunque parini non ripudio` mai del tutto, riconoscendovi molti pregi e soprattutto quell`urgenza di dire in versi che restera` sua caratteristica fondamentale anche nelle opere successive.

in una londra autunnale, due tragici eventi concatenati imprimono una svolta improvvisa e radicale all`esistenza di maryam mazar, iraniana di nascita: la morte della sorella a teheran e la dolorosa interruzione della gravidanza della figlia sara aprono uno squarcio nell`apparente tranquillita` della sua vita e del suo matrimonio. rinnegata in gioventu` dalla famiglia d`origine per un peccato non commesso, la donna decide di tornare nella terra che e` stata costretta ad abbandonare per affrontare i fantasmi del passato e cercare cosi` di ricomporre una trama le cui lacerazioni non possono essere rimarginate dalle premure dell`ignaro marito inglese. sara` il piccolo paese in cui e` cresciuta, incastonato fra i paesaggi montani che maryam ha conservato, immutati, nella memoria, lo scenario del riavvicinamento alla figlia. nel tentativo di riannodare i vincoli delle loro vite, di svelare le radici di tanta inquietudine e di riconciliare due culture profondamente diverse, sara segue la madre in iran e scopre quale terribile prezzo maryam ha dovuto pagare per la liberta`.

da una fortunata rubrica de "il sole 24ore" alle librerie italiane. massarenti ripete che la sua e` un`operazione che vorrebbe "sgonfiare" i concetti un po` tronfi (e incomprensibili) dei filosofi di professione. ecco quindi una raccolta di voci che, tratte da temi, eventi, figure dall`esperienza quotidiana piu` minuta o da singoli fatti politici e declinate in senso morale, sono in grado di comporre un ideale dizionario filosofico a partire dalla realta` quotidiana; una ridefinizione attenta di grandi idee morali e sociali (la felicita`, la liberta`, la ricchezza), che raccolte in un unico volume, e affidate alla coscienza e intelligenza del lettore, compongono un manuale per ragionare piu` lucidamente e quindi vivere un po` meglio.

un capitano dell`esercito franchista, alla vigilia della vittoria, si arrende ai repubblicani che stanno per perdere madrid; un giovanissimo poeta e` in fuga verso la francia con la sua compagna, che muore dando alla luce il loro bambino; un prigioniero cerca di posticipare la propria condanna a morte inventando una vita di onore e prodezza per il figlio del colonnello che decidera` la sua sorte; un intellettuale repubblicano ricercato vive da tempo nascosto dentro l`armadio a muro di casa sua... quattro storie, legate l`una all`altra da sottili richiami, descrivono un desolante destino comune: quello dei vinti - e dei vincitori - della guerra civile spagnola.

pauline ha 55 anni, lavora come editor e sta trascorrendo l`estate, caldissima, in un cottage nella campagna inglese. ma il lavoro non riesce a distrarla da quanto sta avvenendo sotto i suoi occhi: sua figlia teresa e` sempre piu` cupa e depressa, divorata dalla gelosia per il marito maurice, scrittore di successo, che nasconde assai male la sua passione per la fidanzata del suo editor personale. pauline osserva e racconta: e la storia della figlia si mescola con quella del suo passato, quando anche lei era stata travolta dalla gelosia per le avventure del marito. penelope lively, nata al cairo nel 1933, e` membro della royal society of literature e vive in inghilterra dal 1945.

non piu` "detective per caso" come in "fuga di notizie", ma promossa ormai agente operativo del sisde a tutti gli effetti, irene bettini torna a indagare su un nuovo caso, rischioso e ambiguo come il precedente. e attorno a lei gravitano ancora gli stessi personaggi del primo libro: il padre, insostituibile figura di riferimento, l`affascinante roberto taddei, l`agente del sisde di cui e` innamorata, e l`amico tommaso, destinatario di confidenze intime. e mentre l`indagine svela i suoi misteri, e ogni verita` sembra nascondere un doppio fondo di bugie, irene si racconta nel suo vissuto piu` quotidiano, lasciando che il suo personale universo sentimentale si incroci e si mescoli con la descrizione dei grandi mali dell`italia contemporanea.

krishna e` un giovane insegnante di inglese che vive e lavora nel college indiano in cui ha studiato. e sposato e ha una bambina, che abita con la madre e i suoceri a parecchi chilometri di distanza da lui. ma la sua vita subisce una brusca accelerazione proprio quando moglie e figlia decidono di raggiungerlo a malgudi, per vivere con lui. per krishna si tratta di una vera e propria rivoluzione, che lo costringe ad abbandonare la perfezione ovattata del mondo accademico per misurarsi con la vita vera, le emozioni, l`affetto per la figlia e infine anche con la malattia che colpisce la moglie e la portera`, dopo una lunga agonia, alla morte.

"cosa c`era nell`animo di mozart? non valgono con mozart consueti metri di misura. la sua genialita` credo consistesse nell`esser lui uomo del tutto comune, uomo qualsiasi, ma di quelli che vivono senza rendersene conto due vite: la vita del volto, con cui si affacciano quotidianamente presso il volto degli altri, e la vita della propria intimita` profonda o della propria verita`. questa rimane loro sempre sconosciuta, o forse gli appare in sogno e, sepolta nelle ore notturne, altrimenti non affiora se non pari a un fortuito e trascurabile trasalire. l`animo di mozart era un abisso: l`abisso della quotidianita` dove ogni differenza sparisce e a galla salgono passioni di breve momento, ricordi casuali, propositi mediocri [...] il delirio di scrittura che imbeve le sue lettere e` fatto apposta per piacerci, affascinarci. mozart vi mette pari seduzione fisica e immaginazione erotica, capacita` stilistica e vezzi ecolalia: potremmo parlare di un rabelais che civetta senza scopi filosofici se, sempre sotterraneamente, non avvertissimo estri infantili, una specie di psicologica timidezza rovesciata in aggressivita`. ho detto fosse uomo comune, ma non ho detto fosse mediocre. esser `comune` vuol dire anche essere pura natura, e l`imprevedibilita` e` sostanza della natura: che e`, di fronte alla ragione che l`osserva, in uno stato di perenne puberta`. il genio di mozart e` confitto in una perenne puberta`: in essa trovava cibo il suo demone dongiovannesco." (e. siciliano)

l`ammirazione per il poeta, il libro sul "postino", poi la frequentazione e l`amicizia con l`uomo: raccontando del suo rapporto con pablo neruda, antonio skarmeta ci offre un ritratto e un`antologia personale di uno dei piu` grandi protagonisti della scena letteraria del secolo scorso. lasciandosi guidare dai versi del "maestro", skarmeta propone un itinerario poetico e critico in cui sono le poesie stesse a suggerirgli ricordi e riflessioni, spunti che illuminano la vita e l`opera di neruda, aneddoti di un`amicizia intensa e di una grande passione civile, culminata con la morte di salvador allende e la fine di un`illusione politica.

e una raccolta di dieci egloghe in volgare costruite sul modello virgiliano, con il quale intendono volutamente competere, ma attualizzandolo e adattandolo alla situazione della corte ferrarese degli estensi. i dieci testi, in cui si esprime al meglio il gusto pittorico e idillico tipico di boiardo, con sfumature quasi fiabesche nelle descrizioni dei paesaggi e degli scorci della campagna dell`arcadia, delineano un confronto tra la realta` contemporanea, fatta di guerre e sofferenze, e il mitico mondo arcadico.

dopo una fuga avvenuta molti anni prima, joey ritorna alla sua terra di origine, la fattoria, con la seconda moglie, una tipica donna di citta`, e vi ritrova la madre, da cui aveva cercato di liberarsi, e la sua stessa infanzia, che la vita metropolitana gli aveva fatto dimenticare. ma il ritorno, che voleva essere quasi nostalgico e commosso, si rivela subito essere uno scontro. le due donne, simboli di due modi di intendere la vita opposti ma entrambi caratteristici della societa` americana, si fronteggiano senza esitazione e, nonostante il fascino della memoria infantile e la mitologia familiare tenuta in vita dalla madre, la scelta di joey e` gia` stata compiuta, una volta per sempre: il ragazzo americano non puo` piu` tornare indietro.

da roddy doyle a john banville, da andre` brink a jonathan coe; e poi ancora bernard maclaverty, julian barnes, william trevor, margaret atwood, irvine welsh e altri ancora. settanta poeti e narratori, noti o addirittura notissimi, che hanno accettato di raccontare, in brevissimi e spassosi aneddoti, tutte le figuracce, le umiliazioni ricevute in pubblico, tutti i momenti e le occasioni in cui essere uno scrittore famoso si e` rivelata un`esperienza vergognosa e grottesca, a volte al limite del drammatico, e sempre comunque un`esperienza da affrontare con le guance stravolte dal rossore. una serie di quadretti sapidi e divertenti, raccontati con leggerezza autoironica.

storie tragicomiche, personaggi divertenti e tratteggiati con una naturale simpatia umana: una vera e propria saga dell`immigrazione ebraica, dalla lettonia ancora sovietica degli anni `80 fino a toronto, in canada. bezmozgis, nato in lettonia nel 1973 e trasferitosi in canada nel 1980, narra le vicende della famiglia berman: c`e` il vecchio nonno un po` nostalgico, ci sono roman e bella, che tentano di aprire un centro per massaggi, e poi c`e` il piccolo mark, con i suoi primi tragici approcci alla lingua inglese e il folle amore per la quattordicenne cugina natasha. ma in ogni personaggio vibra un calore che e` quello di tutta la comunita` ebraica locale, che l`autore racconta con una voce piena di verve e commozione.

henry smart, il ragazzo dagli occhi blu che ha fatto impazzire tutte le dublinesi e che pretende di essere stato l`uomo di fiducia di michael collins, e` fuggito in america, inseguito da brutti ricordi e da concretissime minacce per vari conti lasciati in sospeso. ma e` lo stesso ragazzo di sempre, con il suo fascino irresistibile, le sue risposte pronte e velenose, le sue prestazioni amorose quasi surreali e la sua incredibile capacita` di cavarsela, sempre e comunque; e in america lo attendono nuove avventure, altre imprese e altri inverosimili incontri: primo tra tutti quello con louis armstrong.

in un susseguirsi di quadretti variopinti, con uno stile agile e leggero e un tono irridente ma sempre umano, kaminer racconta le avventure dei suoi connazionali russi all`estero: episodi quasi surreali, come quello della giovane coppia in vacanza a parigi che compra tre barattoli di "aria di parigi" convinta che sia marmellata; o l`incredibile avventura dello zio boris che ha vinto un viaggio premio nella capitale francese ma che viene mandato dal regime sovietico in una parigi ricostruita, finta, che non lo esponga ai rischi del capitalismo. e poi l`america, la crimea, la danimarca, la siberia e ovviamente anche berlino: in una serie di disavventure comiche, che ritraggono un`umanita` bizzarra ma anche disarmante nella sua ingenuita`.

un diario di frammenti e illuminazioni, una raccolta di occasioni registrate dalla mente e trascritte dalla penna sul foglio bianco, una raccolta di impressioni fugaci che diventano ognuna un`epifania, una scoperta o riscoperta della bellezza e della bonta`. attraverso un procedere quasi onirico, simile a quello stato di parziale incoscienza che e` tipico del passaggio dalla veglia al sonno, handke trascrive, quasi medianicamente, i segni del risorgere del bello in una serie di aforismi brucianti e luminosi, che alleggeriscono il mondo del suo "peso" e lo riconducono a una levita` che si direbbe originaria.

e il sisde il luogo in cui si incrociano i destini di irene bettini e roberto taddei: lei, impiegata scontenta del suo lavoro, single, molto legata al padre; lui, direttore in carriera, sposato, alle prese con un`indagine delicatissima. mentre tra i due protagonisti nasce un difficile legame sentimentale, si sviluppa e si complica la ricerca della talpa che dall`interno degli uffici rivela informazioni segrete alla mafia: e` un`indagine pericolosa che, tra continui colpi di scena, scava nei meandri di una delle piu` discusse realta` nazionali.




questa "storia di troia" e` un volgarizzamento in prosa del francese "roman de troie" di benoit de saint-maure. dell`autore di questa traduzione, binduccio dello scelto, si sa soltanto che fu senese: ma la sua opera ebbe una fortuna e una diffusione larghissima. essa divenne cosi`, in secoli in cui i versi in greco di omero erano ignoti anche a letterati come dante e petrarca, uno dei piu` noti veicoli di diffusione della cultura antica, piegata pero` al gusto moderno. il racconto della guerra di troia occupa solo una ridotta parte del libro, che dedica invece largo spazio, tra una battaglia e l`altra, alle storie d`amore e alle digressioni di carattere mitologico. il volume e` corredato da ampie note di commento e da un glossario dei termini piu` desueti.

"le poesie contenute in questa raccolta - dice l`autore - testimoniano, e in qualche misura documentano, un tracciato di esperienze psicologiche, emotive e anche molto concrete che, dalla mia infanzia e dagli affetti della mia famiglia di origine, porta all`infanzia dei miei figli e alla necessita` di un ancoraggio esistenziale che sconti, ma augurabilmente imbrigli almeno in parte, il senso di dispersione, di pulviscolarita` del nostro tempo."










"l`irrealta` quotidiana" e` un "saggio romanzesco" il cui nucleo e` l`esperienza di una cura psicoanalitica intesa come terapia del "sentimento d`irrealta`", ossia di quel sentimento dovuto a uno stato di alienazione psichica e politica. e questo un tema caro a ottieri, un tema che viene via via declinato in termini psicologici, politici, autobiografici, filosofici fino ad abbracciare il grande capitolo della follia.

dopo circa vent`anni trascorsi in inghilterra, bill bryson decide di tornare negli stati uniti, suo paese d`origine. a far scattare la decisione, la notizia che quasi quattro milioni di americani credono di essere stati rapiti dagli alieni. prima di lasciare lo yorkshire, bryson si concede un ultimo viaggio attraverso l`inghilterra. un racconto caratterizzato da un inconfondibile humour, da una curiosita` mai paga e da una grande sensibilita`. il risultato e` un`inghilterra inedita, tutta da riscoprire.

la provincia emiliana, nel dopoguerra: un mondo il cui segno piu` forte e distintivo sembra essere quello di una rissosa e allegra vitalita`. protagonista e` una famiglia a meta` borghese a meta` contadina, che riassume in se` un po` tutti gli umori, i sentimenti, i rancori, le contraddizioni di una societa` provinciale, in anni piuttosto cruciali. c`e` la nonna che e` rimasta monarchica e fascista; una madre attenta alla posizione sociale della famiglia; un padre (soprattutto un padre) che la coerenza politica portera` a fare scelte spregiudicate e generose. e c`e` il figlio che vive tutto questo periodo di tumultuose passioni da bambino, e che tutto guarda, appunto, con gli occhi avidi e incantati dell`infanzia.

elegante come un dandy, con l`eterna sigaretta tra le labbra, jacques pre`vert attraversa la cultura e la storia francese del novecento e lascia il segno. voce nuova nel mondo delle lettere, difficile da codificare: conversatore instancabile, ispiratore del surrealismo, poeta, autore di canzoni, testi teatrali, sceneggiatore. un uomo contro: anticapitalista, anticlericale, anti-istituzionalista. e un artista che non si ferma: anche quando finalmente non ha piu` preoccupazioni economiche ed e` amato dal pubblico, continua a inventare, fonda locali, smuove il sottobosco intellettuale. in questa biografia courrie`re, intende restituire tutta la ricchezza e la complessita` del personaggio.

nella campagna provenzale di fine ottocento i jason si occupano da almeno due generazioni di commercio di muli. dopo una serie di vicissitudini saranno il primogenito marceau e il cadetto ange a portare avanti l`attivita`. tanto marceau e` una forza della natura, quanto ange, biondo e di una bellezza disarmante, e` minuto e fragile. ange vive in una sorta di adorazione per marceau, sempre in attesa di un suo sguardo. il suo piu` grande dispiacere e` che il primogenito non gli presti attenzione. marceau in realta` non ha attenzioni che per lui e il cadetto non si cura d`altro che di scovare i modi che fanno posare su di lui lo sguardo grigio, trasognato e tenero del fratello.

giorgio montefoschi ritorna al viaggio, una passione che lo accompagna da lungo tempo. e lo fa con lo sguardo che gli e` piu` consono, ossia quello del narratore. l`india, il nepal ma anche israele o l`iran non sono solo mete geografiche ma soprattutto spunti di riflessione, di conoscenza, di comprensione. e il suo approccio ai fatti, alle cose, ai luoghi, agli uomini e` innanzittutto motivato da una tensione morale, da una necessita` spirituale.

bartolome` gaite, il protagonista di questo romanzo, e` un personaggio realmente esistito, ex militare ormai in pensione, che ha passato la vita a tentare di organizzare nel suo paese, il paraguay, una rivoluzione contro i dittatori che si sono susseguiti al potere: grandi slanci puntualmente frenati dalla mancanza di mezzi e di organizzazione. costretto a sopportare lo scherno dei vicini, a lottare per evitare lo sfratto, a sottrarsi ai rimproveri della moglie, sempre accompagnato dalla sua vecchia e fedele bicicletta, gaite non perde mai la speranza. la rivoluzione e` la sua ossessione e dal suo esilio argentino vive nell`attesa di un segnale, di un progetto credibile che possa restituirgli il ruolo e le speranze perdute.

"se la letteratura e` in generale la piu` democratica delle attivita` artistiche, poiche` utilizza come strumento di lavoro cio` che appartiene a tutti gli esseri umani, la lingua, la poesia e` senza dubbio quella piu` praticata. chi non ha scritto una poesia almeno una volta nella vita? avete per le mani un libro breve che contiene emozioni intense. sono poesie di narratori, poesie scritte sulla stessa linea di frontiera che, in teoria, separa la poesia dal romanzo." (jose` manuel fajardo.)

john nielsen e` un giornalista free-lance quarantenne dal passato turbolento che vive con il suo cane alla periferia di stoccolma. per lavoro viene incaricato di scrivere degli articoli su casi di cronaca del passato riguardanti persone scomparse in maniera piu` o meno misteriosa. l`articolo conclusivo, quello che dovrebbe rappresentare il clou della serie, ha per tema un caso risalente a trent`anni prima e mai risolto: la scomparsa di una ragazza a bracke, una tranquilla cittadina della svezia centrosettentrionale. l`articolo mette in moto una serie di eventi imprevedibili, e nielsen si trova a confrontarsi con una storia che non e` un semplice caso di sparizione.


sabato, 26 luglio 1952. muore a buenos aires, a soli trentatre` anni, evita peron. al marito, poco prima di morire, chiede di non essere dimenticata. peron la prende in parola: mezz`ora dopo la morte un anatomista spagnolo da` inizio a una prodigiosa opera di imbalsamazione. evita, ormai immortale, sta per cominciare una seconda esistenza non meno intensa e inquietante della prima, e il popolo argentino potra` cosi` continuare a sentire la vicinanza di quella figura cosi` carismatica. ma tre anni dopo, quando i militari rovesciano il governo peronista, la salma di evita diviene una presenza scomoda. i generali non possono tollerare che la popolazione continui a venerarla: occorre farla sparire, cancellarla per sempre dalla memoria della gente.

il volume raccoglie tutte le avventure della famiglia rabbitte. con "i commitments" roddy doyle ha fondato la verissima e inventatissima barrytown, un quartiere popolare nel quale si muove un gruppo di giovani aspiranti musicisti con una grande missione: portare il soul a dublino. il nome del loro gruppo: i commitments; tra i fondatori jimmy rabbitte. in "bella famiglia!" protagonista e` sharon rabbitte, sorella di jimmy. sharon ha vent`anni, lavora in un negozio. un giorno annuncia ai suoi di essere incinta, senza voler dire di chi. in "due sulla strada" il padre di sharon, jimmy sr, e` disoccupato; il suo grande amico, bimbo, pure. eccoli dunque a bighellonare tra casa, pub e il campo di calcio dei ragazzi.

franz caffa e` la figura muta (o quasi muta) attorno a cui ruota il tutto. e il tutto e` una ridda di voci incontrollate. forse caffa e` semplicemente un angelo caduto in un mondo di eccentrici, oppure e` un nevrotico assoluto. fatto sta che di mestiere fa l`impiegato, a tempo perso scrive, e` ossessionato dagli insetti, considera la musica "un nutrimento sconosciuto", ha varie fidanzate che non lo capiscono, amici che lo fraintendono. per certi versi ricorda kafka, ma per altri no. insomma, e` un enigma, ma piuttosto comico.

in questo romanzo gli autori si cimentano nell`indagine di un argomento grave, riservato per tradizione agli specialisti, filosofi, preti, scienziati-pensatori, alpinisti, carcerati redenti: il significato dell`esistenza. inizia cosi` una vera inchiesta giornalistica destinata a trasformarsi in un travolgente intreccio: sparizioni, rapimenti, rincorse, fughe, trabocchetti segnano a ritmo vertiginoso l`itinerario di f.& l. verso oriente, dove incontrano e interrogano spie sovietiche, ammalianti avventuriere, pastori anglicani innamorati, efferati capicomitiva, subdoli indigeni.

john updike esplora, in modo crudo e sottile, facendo assurgere la sessualita` a metafora esistenziale, le tensioni nascoste, le contraddizioni e le nevrosi proprie della middle class americana, convenzionale, colta e perbene, degli anni sessanta in un piccolo villaggio della provincia benestante del new england, tarbox. tra un doppio misto a tennis e una cena a casa di amici, la vita scorre indolente. questo falso paradiso suburbano, innocente solo in apparenza, cela pero` un`intricata rete di adulteri e seduzione collettivi che vedono protagonisti alcune coppie di varia provenienza.

irlanda 1921: in questo anno cruciale per la sua indipendenza, il paese e` attraversato da tensioni e violenze. il capitano everard gault, reo di aver sposato un`inglese, heloise, decide di lasciare la sua casa a lehardane e di rifugiarsi in inghilterra in attesa che le acque si calmino. a questa decisione si ribella la piccola lucy, la figlia, che decide di fuggire la bambina scompare, lasciando un unica traccia: un indumento che il mare. restituisce ai genitori. credutala morta, il capitano e la moglie decidono di abbandonare precipitosamente l`irlanda. la loro esistenza si trascinera` in un itinerario tra l`inghilterra, l`italia e la svizzera, un esilio forzato, segnato dal rimpianto, fino al compiersi di un destino solo differito.

"tracce nella neve", ambientato in bucovina, ripercorre gli anni dell`infanzia e dell`adolescenza di von rezzori. le pagine si popolano di figure famigliari: innanzittutto i genitori e la sua sorellina ma anche cassandra, l`amata balia, e straussi`na, l`educatrice. gregor von rezzori ricostruisce le atmosfere di un mondo entrato in crisi allo scoppio della prima guerra mondiale, e definitivamente cancellato dalle bufere successive.

una raccolta di prose e poesie per seguire l`avvicendarsi delle stagioni in compagnia di hermann hesse; spiare con lui lo sbocciare dei fiori in primavera, la luce che una giornata estiva proietta sulle cose del mondo, il trascolorare dei boschi in autunno, i nitidi contorni che l`inverno dipinge. la contemplazione della natura in hesse si arrichisce di profondita` meditativa: la gioia degli incontri, l`amore per la letteratura, le riflessioni sul corso della vita fanno di queste "stagioni" un singolare breviario spirituale.


in messico un giovane storico vuole ricostruire gli ultimi giorni di walter benjamin, morto suicida nel 1940; ha trovato un testimone diretto di quel suicidio e si reca fin laggiu` per intervistarlo. ma laureano, il vecchio esule che ha vissuto quegli anni, lo travolge con il fiume della sua memoria, quasi che la storia non aspettasse che l`occasione per essere raccontata. l`uomo ha quasi ottant`anni ma dentro di lui vive ancora il ragazzo asturiano che nell`ottobre del 1934 e` diventato uomo in una battaglia combattuta dal popolo spagnolo due anni prima della guerra civile.

alla vigilia della seconda guerra mondiale corfu` e` per il piccolo gerry un paradiso terrestre incontaminato e ricco di avventure. la natura e` il libro di scuola su cui studiare, con le sue infinite varieta` di uccelli, pesci, insetti, da collezionare, osservare e allevare. accanto all`inesauribile ricchezza delle specie animali, gerry ha poi a che fare con la fauna umana, forte di continui spunti di comicita`. a cominciare dalla famiglia: margo, la sorella, che segue strane cure dimagranti; il fratello leslie, appassionato di armi e balistica; l`altro fratello, larry, lo scrittore dallo spirito caustico e la battuta pronta, che introduce nella villa dei durrell, gia` affollata di animali, ospiti alquanto stravaganti.

possono scrittori, artisti e filosofi rivelarsi ottimi compagni di viaggio? alain de botton non ha dubbi, e affida a guide illustri del passato il compito di scandire le sue partenze e i suoi ritorni, le grandi aspettative cosi` come le piccole ma cocenti delusioni di cui ciascun viaggio e` costellato. ecco percio` barbados, meta turistica che per l`autore si era rivelata fallimentare, riconsiderata alla luce di cio` che huysmans scrisse nel romanzo "controcorrente", e poi la poesia di baudelaire e i quadri di hopper, da cui invece ci possiamo lasciare condurre per cogliere la forza evocativa dei mezzi di trasporto e di anonimi luoghi di transito; o ancora l`affascinante urbanistica di amsterdam e la scenografica bellezza di madrid colte nel loro incanto dagli sguardi di flaubert e di humboldt; ma naturalmente anche il lake district di wordsworth, l`aura di serenita` della campagna inglese come veicolo di una misurata eppure intensa sensazione di pace interiore o l`intenso cromatismo della provenza di van gogh, per una riscoperta del paesaggio mediterraneo. partenze e poi speranze e curiosita`, paesaggi esotici, evocazioni artistiche e ritorni; ma piu` di ognuna di queste scansioni e di questi viaggi, conta per alain de botton lo sguardo stesso del viaggiatore, il suo desiderio di vedere "davvero", e` per questo che, a conclusione del percorso, seguendo questa volta le istruzioni di john ruskin, anche lui prova a vedere "disegnando" per imparare a viaggiare e osservare tutti i giorni.

le sette "satire", scritte dal 1517 al 1525 a parenti e amici nel corso della seconda stesura dell`"orlando furioso", col loro pacato andamento dialogico mostrano un ariosto confidenziale e autoanalitico. che si tratti di rivolgersi agli amici lontani in ungheria, di ripercorrere i suoi guai passati come segretario sottovalutato del cardinale ippolito d`este, di apprezzare il margine di autonomia che il nuovo lavoro gli consente, o ancora di chiedere consigli a pietro bembo per trovare un adeguato precettore per il figlio o infine di riflettere su vantaggi e svantaggi del prendere moglie, ariosto sa trovare spunti di arguzia. e con lui la satira smette di essere predica e invettiva per assumere un andamento affabile, privo di enfasi.

la storia inizia con un morto, due poliziotti corrotti e la signora bloom. ma non "quella" signora bloom, di joyciana memoria. anche se joyce, l`onnipresente mentore della letteratura irlandese, e` comunque al centro dell`intrigo che vede le vittime a caccia del manoscritto del suo ultimo romanzo, scritto tutto con formule e simboli matematici. il primo capitolo porta la firma di doyle e l`ultimo di mccourt: a loro si uniscono altri tredici tra i piu` rinomati scrittori irlandesi. il risultato e` un giallo "sui generis". i proventi di questo volume sono devoluti per volonta` degli autori a favore di amnesty international.

tarquin winot e` un inglese molto snob, un esteta innamorato di se stesso e della buona cucina francese, ed e` proprio questa passione che lo porta a collegare ogni evento della sua vita al piu` terreno e sublime dei piaceri umani: il cibo. tra un menu` e l`altro ci prende per mano e ci conduce nel suo `viaggio dei sensi` da un albergo della brumosa portsmouth a una casetta della solare provenza. un viaggio durante il quale impareremo a condividerne l`incomparabile attenzione per quanti ha incontrato nel corso della sua vita e per gli ambienti che ha amato. ma chi e` veramente tarquin winot? un brillante erudito? un innocuo gaudente o un maniaco omicida?

un uomo in crisi raggiunge parigi dalla spagna; un architetto ricorda uno straordinario quanto allucinante episodio della sua giovinezza; un fotoreporter colombiano sempre in viaggio seduce, una dopo l`altra, le hostess di varie compagnie aeree; due orfani abbandonati a se stessi vivono in una grande casa piena di fantasmi; un cileno in germania si trova a giocare un ruolo imprevisto e rischioso. dal noir al racconto d`avventura, all`erotismo: storie eterogenee di scrittori che si sentono fratelli benche` appartenenti a diverse nazionalita`. scrittori che hanno scelto temi vicini e che sono accomunati dall`inesorabile vocazione a raccontare storie.

dieci racconti che esordiscono con "la citta` degli incubi" - la storia di un uomo giunto completamente ubriaco in una piccola citta` che finisce per risolvere un intricato mistero - e proseguono fra personaggi e vicende che compongono il puzzle dell`universo dell`autore. un mondo fatto di individui impegnati in una dura lotta contro il male, che assume le forme piu` diverse e dilaga nella societa` americana degli anni venti.

"il cane di diogene", la monumentale opera satirico-autobiografica di cui il presente volume costituisce un capitolo, e` uno dei "casi letterari" irrisolti del seicento italiano. il suo autore, il genovese frugoni, rappresenta uno dei primi sperimentatori della forma del "romanzo" in lingua italiana. le vicende, narrate in prima persona, del cane saetta scacciato dal filosofo diogene e passato a successivi padroni, descrivono un mondo caleidoscopico, una sfilata di personaggi contro cui si scaglia il moralismo anticonformista dell`autore. il cane saetta si rende conto delle miserie degli uomini e nei suoi "latrati" da` voce alla sua pena e alla sua carica polemica.

le vite di due uomini nell`europa degli anni trenta e quaranta: il primo, il filosofo ebreo tedesco walter benjamin, e` fuggito dalla germania e conduce una vita stentata a parigi, mentre scrive la sua opera piu` importante, fino a quando, allo scoppio del conflitto mondiale, e` costretto a scappare. il secondo, il giovane laureano, combattente nella guerra civile spagnola, viene fatto prigioniero in francia, poi riesce a fuggire e a nascondersi in un paesino dei pirenei dove diventa contrabbandiere. qui i loro destini si incrociano e il filosofo gli affidera` il manoscritto, prima di togliersi la vita.

il mondo visto da un bambino (con tutto il suo stupore, le sue ingenue e profonde intuizioni) e narrato dalla penna di pre`vert: in queste pagine in prosa il poeta francese racconta la propria infanzia. gli affetti e le immagini della vita familiare si alternano alle percezioni dell`ambiente esterno: la scoperta di parigi, le vacanze in bretagna, il cinema, i libri d`avventura, e un`occhiata stranita sulla societa` e sulla politica.