

in una successione di quadri brevi, dove spunti e stile si mescolano alla descrizione visionaria degli aspetti piu` squallidi e degradati di una quotidianita` materialmente e spiritualmente indigente, la smart non smarrisce il filo della sua ispirazione: "non devo perdere d`occhio il mio argomento, vale a dire: l`annientamento dell`amore, affinche` la sofferenza possa generarsi e l`amore, se possibile, rinascere in forma nuova".


il 26 aprile 1937, sessanta aerei militari tedeschi e italiani aggredirono una tranquilla cittadina basca in un giorno di mercato. fu il primo bombardamento a tappeto della storia: una strage di innocenti che suscito` l`indignazione di tutto il mondo civile. in esilio a parigi e inorridito dall`episodio, in soli due mesi pablo picasso dipinse una tela enorme che esprime con immediatezza la drammaticita` del momento: figure umane urlanti, animali straziati, edifici disintegrati. tutto in un`ascetica assenza di colore che sembra riproporre il bianco e nero delle fotografie dei giornali. il quadro fu presentato al pubblico quello stesso anno nel padiglione spagnolo all`esposizione internazionale di parigi.

"non importa quanto la vita vi sia rimossa, imitata, distorta, presa in giro, esagerata. se l`opera letteraria non dice qualcosa ai viventi e` muta". piero boitani introduce il lettore alla grande letteratura in un viaggio di conoscenza ricco di suggestioni, come un cammino attraverso il vivere.



nella sua celebre sintesi sull`impero bizantino georg ostrogorsky cita piu` volte un testo greco, "di grande valore", per la storia sociale di bisanzio, fatto conoscere nel 1960 da ihor sevcenki. si tratta di un`opera assai singolare: un breve dialogo, protagonisti del quale sono i ricchi e i poveri dell`impero bizantino che si immaginano riuniti a convegno per discutere della loro condizione. cosi` la struttura del testo come lo sviluppo del tema del dialogo formano una sorta di "unicum" nel panorama della trattatistica bizantina. scritto in greco nel 1343 il dialogo di alessio macrembolite puo` considerarsi un classico del pensiero politico medioevale. nulla o quasi si sa della vita di alessio macrembolite; la sua famiglia apparteneva all`aristocrazia di costantinopoli. scrisse carmi e molte altre opere tra cui il "discorso storico" (1348).

richard strauss ha osservato che dirigendo il primo tempo della terza di mahler finiva con l`immaginare "interminabili schiere di lavoratori in marcia verso il prater per celebrarvi il primo maggio". e un`idea largamente condivisa che la grande vienna sia stata uno dei cruciali laboratori del novecento. questo studio, che mette assieme la storia, la storia della musica e la musicologia, la storia della cultura e quella sociale, lo riafferma. ma lo riconsidera, guardandolo dalla prospettiva del tentativo da parte della socialdemocrazia e dei teorici dell`austro-marxismo di fare del proletariato l`erede della tradizione musicale viennese e, attraverso questo, erede della cultura classica tedesca. un`utopia intellettuale germinante intorno all`organizzazione dei cosiddetti "concerti sinfonici dei lavoratori viennesi", voluta da david j. bach - responsabile culturale del partito socialdemocratico, figura ancora poco esplorata della grande vienna - il cui obiettivo era quello "di creare con e per il proletariato una tradizione del moderno che avesse "mahler come perno e webern come suo interprete". secondo piero violante quest`esperimento ha subito una censura e una cesura. la cesura e` consistita nel fatto che la sua violenta interruzione ha creato una frattura nella storia dell`interpretazione e della ricezione del canone musicale a datare dall`avvento dell`austrofascismo. da quel momento i "concerti sinfonici dei lavoratori viennesi" sono stati rimossi.

marco dolcetta compie in questo breve saggio un excursus attraverso le avanguardie del novecento: futurismo, dadaismo, surrealismo fino alla fine della seconda guerra mondiale, ponendo l`attenzione anche su aspetti meno conosciuti.






possono scrittori, artisti e filosofi rivelarsi ottimi compagni di viaggio? alain de botton non ha dubbi, e affida a guide illustri del passato il compito di scandire le sue partenze e i suoi ritorni, le grandi aspettative cosi` come le piccole ma cocenti delusioni di cui ciascun viaggio e` costellato. ecco percio` barbados, meta turistica che per l`autore si era rivelata fallimentare, riconsiderata alla luce di cio` che huysmans scrisse nel romanzo "controcorrente", e poi la poesia di baudelaire e i quadri di hopper, da cui invece ci possiamo lasciare condurre per cogliere la forza evocativa dei mezzi di trasporto e di anonimi luoghi di transito; o ancora l`affascinante urbanistica di amsterdam e la scenografica bellezza di madrid colte nel loro incanto dagli sguardi di flaubert e di humboldt; ma naturalmente anche il lake district di wordsworth, l`aura di serenita` della campagna inglese come veicolo di una misurata eppure intensa sensazione di pace interiore o l`intenso cromatismo della provenza di van gogh, per una riscoperta del paesaggio mediterraneo. partenze e poi speranze e curiosita`, paesaggi esotici, evocazioni artistiche e ritorni; ma piu` di ognuna di queste scansioni e di questi viaggi, conta per alain de botton lo sguardo stesso del viaggiatore, il suo desiderio di vedere "davvero", e` per questo che, a conclusione del percorso, seguendo questa volta le istruzioni di john ruskin, anche lui prova a vedere "disegnando" per imparare a viaggiare e osservare tutti i giorni.




la storia del novecento in europa parte da est, dai grandi imperi multietnici dove le idee di nazione rompono gli equilibri secolari, innescano le scintille di due devastanti conflitti e portano alla distruzione di tutte le potenze europee. vista cosi`, l`europa del novecento e` un continente incendiato e distrutto, ricostruito e nuovamente disseminato di rovine, poverta`, ingiustizie, massacri, odi. eppure cento anni di divisioni non hanno spento la civilta` europea, ne` interrotto il percorso per l`affermazione dei valori democratici, ne` soffocato la speranza di un futuro di giustizia e di benessere per tutti. la storia di questo secolo in europa e` anche il racconto del coraggio di donne e uomini che negli ideali di liberta` e nei diritti hanno creduto. e la storia del riscatto dalla poverta` e dall`oppressione di milioni di europei che acquistano coscienza di se`, istruzione, piena cittadinanza e pari diritti. e anche il racconto di una civilta` che cambia sulla scia di due rivoluzioni industriali e di una terza tecnologica e informatica.

le migrazioni sono un fatto, che piaccia o no. e la presenza di un numero significativo di immigrati comporta un cambiamento radicale delle societa che li accolgono. la pluralita - culturale, identitaria, religiosa - va conosciuta, indagata e affrontata. di piu: il conflitto non va temuto. va riconosciuto, accettato, governato. al di la dello schierarsi pro o contro, del sostenere l?una o l?altra posizione politica sul tema dell?accoglienza o della cittadinanza, quali sono le implicazioni delle migrazioni e della mobilita umana? qual e l?orizzonte verso il quale stiamo andando, quali gli scenari che si aprono, le difficolta che dovremo affrontare, le soluzioni a disposizione? quel che e certo e che non possiamo permetterci di sottovalutare le conseguenze della pluralita culturale e religiosa che caratterizza aree sempre piu vaste del mondo. in questo libro, le analisi e le riflessioni di uno degli studiosi piu accreditati sui temi delle migrazioni e del multiculturalismo.