
alcuni dei luoghi mariani piu` importanti della storia, lourdes, fatima e medjugorje, racchiudono storie dense di fede e soprattutto di trasformazione e guarigione dell`anima. partendo da un percorso personale che ha portato don francesco cristofaro ad affidarsi alla mamma celeste gia` in tenera eta`, scopriamo insieme i protagonisti, non a caso tutti bambini, che hanno ricevuto per primi il dono del dialogo con maria: ci fermiamo insieme a bernadette ai piedi della grotta di massabielle e gioiamo della storia forte ed emozionante di giusy barraco, ex campionessa italiana paraolimpica di nuoto che proprio a lourdes ritrova la voglia di vivere; ci immergiamo nel mistero di luce come lucia, francisco e jacinta, che a cova da iria assistono per la prima volta a un fenomeno inspiegabile che segnera` per sempre la storia del novecento. ma fatima custodisce anche la storia di nicola ferrara, che e` stato in grado di rinascere una seconda volta dopo un tragico incidente proprio grazie a un voto fatto alla madonna. e infine accompagniamo i credenti sulle pendici del monte podbrdo per conoscere le vicende dei veggenti e quella straordinaria di giuseppe zavaglia, che dopo un brutto scontro in moto riesce a ritrovare la luce. un libro pieno di amore, di speranza e di tenerezza, che ci ricorda come la guarigione dell`anima sia potente e manifesta tanto quanto quella del corpo, e che nella preghiera possiamo trovare la serenita` e la pace che solo maria, nel suo infinito amore, e` in grado di regalarci.

ogni citta` italiana dopo la guerra ha dedicato una via, un corso o una piazza, spesso centrale, a giacomo matteotti, deputato del psi dal 1919 al 1922, e poi - poco prima della marcia su roma - segretario del partito socialista unitario di filippo turati e claudio treves. fin dagli esordi del fascismo, matteotti fu considerato un nume tutelare dagli oppositori del regime, , come scrisse il foglio clandestino nel 1925, poco dopo il suo omicidio. ma a dispetto dell`importanza della figura di matteotti per la storia italiana, la sua memoria e` ancora sostanzialmente legata solo al suo assassinio per mano dei fascisti e alle vicende politiche che ne seguirono. a parte la toponomastica, poco e` stato tramandato nel nostro immaginario collettivo dell`uomo di pensiero e d`azione, del suo riformismo, della sua idea di politica, di giustizia sociale, di liberta` e di avversione alla guerra. giacomo matteotti fu un attore di primissimo piano nella sinistra italiana di inizio novecento, tanto che . l`italia migliore si rispecchiava in lui e nel suo riformismo intransigente. a cento anni dalla morte, in un contesto politico nel quale si fa sempre piu` strada, pericolosamente, una certa strisciante relativizzazione della dittatura fascista di mussolini, federico fornaro scrive la biografia completa e aggiornata di un politico scomodo, dai suoi esordi nel polesine fino al suo tragico epilogo, per analizzarne il pensiero e la statura morale, andando oltre la sterile celebrazione del martire. ne esce un ritratto a tutto tondo, che in parte spiega questa sorta di che pare aver colto l`italia per un secolo intero.

il libro racchiude i viaggi animici sublimi dell`anima dell`artista. con invelocita` vorticosa, essa segue le coordinate della matematica sublime, inventata dallo stesso autore e capace di eseguire la sintesi di un qualsiasi argomento. l`anima che puo` muoversi in tutte le direzioni trova nel suo volo astorico nel non spazio dell`anticosmo antimaterico la visione di sintesi che appare in un eterno presente che da se` esclude il tempo presente, futuro e passato. e che si cristallizza in teatri cosmici che, con virgulti nascenti, tatuano nell`anima stessa la formula matematica che cela la verita` nascosta sotto il velo dell`allegoria. ai lettori la piena liberta` di scoprire nelle seguenti formule i vari argomenti trattati nei singoli capitoli e riscoprire - come in una caccia al tesoro - la mappa, dialetticamente indicata con metaforiche sintattiche poetiche, a volte abbastanza suggestive da assumere un aspetto fiabesco

il novecento, il `secolo breve`, viene raccontato tradizionalmente attraverso la politica e l`economia. come se queste due grandi ruote motrici della storia producessero un cammino necessario e inevitabile. esiste pero` un altro novecento, spesso lasciato ai margini, da cui e` necessario ripartire per scoprire le radici del nostro presente. e il novecento che vede la transizione definitiva dalla societa` contadina a quella industriale. quello che vede la nascita e l`evoluzione della societa` dei consumi di massa e la costruzione, in senso antropologico, di un nuovo modo di vivere e pensare. quello che vede il crescente e inarrestabile dominio della tecnica, la costruzione di un sistema di produzione e comunicazione su scala globale, la dinamica delle crisi economiche e dei loro effetti. quello che imprime come `marchio` indelebile una diversa manifestazione dei sentimenti collettivi e privati. un libro destinato a soddisfare le domande e le curiosita` di quanti si interrogano sulla storia dei mutamenti sociali di massa e di costume.

paul klee e` uno degli artisti piu` importanti del novecento e sicuramente uno dei piu` amati: la sua pittura raggiunge tutti, incanta i bambini come i filosofi che ne hanno molto scritto. ha dipinto diecimila opere, sperimentando, creando nuove tecniche, usando linguaggi diversi, reinventandosi sempre: e` stato astratto e figurativo, lo hanno chiamato post-cubista, surrealista, espressionista, ma nessuna definizione riesce a racchiuderlo. diceva di essere `inafferrabile`. e in qualche modo e` cosi`. chi era davvero paul klee? questo libro indaga il mistero di un genio dotato di molti doni: poteva essere un poeta o un musicista, ma e` con la pittura che ha cambiato la storia dell`arte. dominato da una potente ispirazione e da un`inesauribile furia creatrice, che ha saputo regolare ed educare con la piu` metodica delle vite: un caso molto raro tra i suoi colleghi artisti. attraverso i suoi diari e i densi scritti teorici che ha lasciato, gregorio botta ricostruisce e intreccia la formazione di un uomo e la nascita di un`estetica che ha segnato il secolo. dotata di un ricco apparato iconografico a colori, questa e` una biografia artistica scritta con un linguaggio chiaro e avvincente da un autore che e` a sua volta un artista.

michael jackson e` forse il cantante piu` famoso degli ultimi cinquant`anni, ma paradossalmente anche uno dei piu` fraintesi. jackson e` uno dei pochi bambini prodigio che ha avuto ancora piu` successo da adulto, passando dai trionfi dei jackson five alla maturazione artistica con i the jacksons, fino ai record della carriera solista, culminata con thriller, l`album piu` venduto della storia. michael jackson e` stato il piu` grande performer di sempre, l`unico in grado di eccellere nel canto come nel ballo. ha lasciato un`impronta indelebile nella cultura popolare degli ultimi quarant`anni, percorrendo strade che nessuno aveva intrapreso, trasformando i video in film e innalzando il pop a forma d`arte. i suoi passi vengono insegnati nelle scuole di danza moderna, i suoi album vendono ancora milioni di copie e ogni anno il numero dei fan cresce in modo esponenziale. basta vedere un calzino bianco, un cappello fedora nero e un guanto di strass per associarli ai suoi straordinari passi di danza. divulgativo e insieme rigoroso, michael jackson. la musica, il messaggio, l`eredita` artistica offre una visione articolata dell`artista e dell`uomo, chiarendo gli aspetti controversi, analizzando la discografia, raccontando aneddoti poco conosciuti e i rapporti con altri big della canzone come, ad esempio, madonna, prince e paul mccartney. a dieci anni da quel tragico 25 giugno 2009, quando il mondo si e` fermato per piangere l`improvvisa scomparsa del re del pop, questo libro e` un tributo a un genio della musica, del ballo e dello spettacolo.

i giganti - morgante e gargantua, fracasso e pantagruel - fanno la loro comparsa nella letteratura europea tra la fine del quattrocento e la meta` del cinquecento. ma la dismisura del loro corpo va di pari passo a un`altra e non meno imponente licenza: quella della loro lingua. l`idioma di pantagruel e` immenso quanto il suo corpo e altrettanto esorbitante e` la lingua maccheronica del poema di folengo. se la furia neologistica di rabelais non sembra aver freno (una delle parole che escogita consta di cinquantasette lettere) e stravolge da cima a fondo il lessico francese, folengo fa molto di piu`: inventa non delle parole, ma una lingua, il maccheronico (cosi` detto da ), che trasgredisce senza riserve la ferma distinzione dantesca fra il volgare e il latino, latinizzando il volgare e volgarizzando il latino. per entrambi la lingua non e` piu`, secondo una dottrina stantia anche se tuttora dominante, il segno di un concetto della mente: e` prima di tutto un corpo, che si vede, si sente, si tocca, un corpo come quello dei giganti, con una sua sconcia fisiologia e un`ancora piu` sguaiata anatomia: un corpo in fuga non si sa verso dove, ma certo fuori da ogni identita` grammaticale e da ogni lessico definito.

l`insegnamento dei classici greci e latini e` certo un antidoto efficace alla barbarie dei nostri tempi. giusto? piu` o meno, visto che questi stessi classici sono stati chiamati in causa per giustificare la barbarie, a cominciare dai nazisti e dai fascisti che hanno alimentato le rispettive ideologie in nome delle radici classiche dell`occidente: la purezza della razza, la maschia romanita`. quelle stesse radici che oggi si chiamano in causa per confermare la presunta superiorita` della nostra civilta`, per avallare le varie rivendicazioni nazionalistiche o anche i moderni sviluppi imperialistici dell`occidente. se gli americani ottengono la palma del kitsch a mani basse (si pensi al caesars palace di las vegas), dalle nostre parti la situazione non e` meno imbarazzante e coinvolge anche personaggi autorevoli: il ministro x che si appella al diritto romano per giustificare una politica piu` severa sull`immigrazione, il politico y che si cimenta in audaci quanto improbabili paragoni con la democrazia greca e la repubblica romana, il filosofo z che tira in ballo il mito di antigone per criticare le misure sanitarie contro la pandemia. e tanti altri esempi di `sfortuna dell`antico` che troverete in questo libro.

nel corso del settecento, mentre in tutta europa la borghesia andava al potere instaurando le prime forme di democrazia, in russia avveniva il trapasso da un sistema feudale a un sistema autocratico. in questa grande opera di sintesi storica sull`ancient re`gime russo, marc raeff esamina le ragioni di questa `anomalia` e del divario politico, sociale ed economico tra europa e russia, raccontando i meccanismi che portarono all`accentramento del potere nelle mani dello zar, all`esautoramento di una nobilta` ridotta a sfavillante coreografia della corte e alla sopravvivenza di strutture schiavistiche che dureranno fino alla vigilia della rivoluzione d`ottobre.

la mitologia di alberi e boschi, i bestiari delle fiabe, il gioco degli scacchi, la storia e l`archeologia dei colori, l`origine degli stemmi e delle bandiere, la leggenda di re artu` e quella di ivanhoe. un grande storico dei simboli alle prese con l`affascinante complessita` di segni e sogni del nostro medioevo. un viaggio intrigante lungo il labile confine dove reale e immaginario si fondono e creano la storia delle idee, una passeggiata incantata lungo i sentieri della cultura e dei simboli.

il fenomeno del pauperismo e la sua considerazione sociale subiscono un salto di qualita` nel trapasso dal medioevo all`eta` moderna. dalla miseria quale fenomeno endemico, in un certo senso istituzionalizzato e integrato dalla dottrina della misericordia cristiana e dalle pratiche degli ordini mendicanti, si passa a una pauperizzazione di diversa qualita`, indotta dai processi di accumulazione primitiva del capitale. prende vita una nuova etica del lavoro e della produttivita` che reprime l`accattonaggio e ogni manifestazione della miseria, considerata una devianza. accanto a una profonda riforma delle politiche assistenziali, nell`europa moderna si introducono il controllo e la `schedatura` dei mendicanti, avviati a lavori coatti o rinchiusi in istituti di pena. un libro diventato un classico, una lettura imprescindibile per l`uso di una documentazione amplissima - dai registri delle tasse ai cahiers de dole`ances, dai trattati teologici ai testi letterari - e per l`attenzione continua alla storia economica e sociale e a quella della mentalita`.

rimasta sulla scrivania di oliver sacks fino a due settimane prima della morte, questa raccolta di scritti ci offre la sintesi di tutte le sue tensioni conoscitive nell`ampio ventaglio di discipline che si intersecano con la neurologia: botanica e anatomia animale, chimica e storia della scienza, filosofia e psicologia - senza dimenticare la passione letteraria. ed e` proprio questo ventaglio a permettere a sacks di scomporre il fiume della coscienza umana, e di farne emergere i caratteri piu` sconcertanti e controintuitivi. esplorando le forme di vita "senziente" lungo l`intera scala degli "esseri organizzati", sacks ci mostra come molte "menti" elementari condividano con noi proprieta` fondamentali. e ci rivela anche come la fluidita` e continuita` di quel "fiume" sia in realta` composta da una successione di microsequenze discrete. la somma di queste indagini finisce cosi` per assumere un valore testamentario, facendo confluire le scoperte e gli interrogativi di un grande esploratore della mente e della natura.

il libro ricostruisce la storia di un sistema di pratiche filosofiche che si proponeva di formare gli animi piuttosto che informarli, attraverso un lavoro su se stessi che coinvolgeva non solo il pensiero, ma anche l`immaginazione, la sensibilita` e la volonta`. cosi` interpretata, la filosofia diviene per gli antichi esercizio attivo, continua rimessa in discussione di se stessi e del proprio rapporto con gli altri, uno stato di liberazione dalle passioni, di lucidita` perfetta, una maniera di vivere prima che un sistema di pensiero. dal dialogo socratico e platonico a epicuro, da seneca a epitteto fino all`eta` contemporanea, il libro esplora la centralita`, il declino e l`intermittente ripresa di una dimensione riflessiva della storia del pensiero.

in queste pagine, la ricostruzione dello scenario storico nel quale opera michelangelo dopo il giudizio universale si accosta all`analisi minuziosa della sua produzione, cosi` da permettere al lettore di entrare profondamente nell`opera del genio, comprendere appieno le sue emozioni e ancora piu` chiaramente, per le dettagliatissime indagini tecniche condotte dall`autore durante i suoi restauri, il suo prodigioso talento manuale. dal giudizio universale al mose` di san pietro in vincoli, dalla cappella paolina ai piccoli dipinti per vittoria colonna, la storia avvincente dell`ultima stagione creativa del genio del rinascimento, tra profonde inquietudini religiose e nuove forme espressive.

nell`ottocento il colonialismo europeo ando` di pari passo con il ricorso alla deportazione, basti pensare al caso dell`australia o quello della guyana francese. anche in italia, all`indomani dell`unita`, si immagino` che la deportazione potesse essere lo strumento ideale per sconfiggere i briganti, tanto da essere al centro dell`attenzione del partito colonialista italiano e di molte iniziative di esploratori e avventurieri italiani che cercavano terre da conquistare in quadranti che vanno dal marocco al mar rosso, dal borneo alla polinesia. molti vedevano nella deportazione l`occasione per dare il via all`espansione coloniale e nei loro scritti attingevano a un immaginario utopico che si nutriva dell`idea che i criminali, deportati in lande selvagge, potessero rigenerarsi lavorando la terra e dominando i selvaggi. fondato su una ricerca d`archivio originale e solidissima, questo libro riporta alla luce un tema dimenticato della nostra storia, di grande attualita` oggi con il ritorno delle `classi pericolose` e del tema del controllo sociale al centro del dibattito pubblico.

proseguendo in una ricerca sul piu` importante intellettuale italiano del novecento, che dura ormai da decenni, angelo d`orsi rimette mano al materiale gramsciano componendo un grande affresco storico che ha l`ambizione di diventare per molto tempo a venire l`opera di riferimento su antonio gramsci. d`orsi ricostruisce il tragitto di gramsci: l`infanzia in sardegna; la vita a torino, mosca e vienna; la peregrinazione tra varie prigioni (regina coeli, san vittore, turi); il confino e il ricovero presso le due cliniche (formia e roma), nell`inesorabile decadenza del fisico, in un sovrumano sforzo volto ad analizzare il proprio tempo, a spiegare la vittoria del fascismo, e a disegnare un "ordine nuovo". intrecciando gli avvenimenti personali dell`uomo gramsci con quelli italiani e internazionali, d`orsi mostra l`origine del suo pensiero, seguendone la traiettoria, facendo luce sulle dispute politiche con i protagonisti della sinistra italiana e internazionale, da turati a togliatti e bordiga, fino a lenin, trockij e stalin. ne stabilisce cosi` il primato morale, definendo le categorie teoretiche da lui elaborate, nelle quali emerge il tentativo di superare i dogmatismi del "marxismo-leninismo", e piu` in generale di elaborare un pensiero critico, di comprendere la modernita`, schierandosi sempre dalla parte degli oppressi. gramsci ci viene cosi` finalmente restituito nella sua complessita` di uomo tormentato, di intellettuale rigoroso e di politico dialettico. arricchita da documenti inediti, a cui l`autore ha avuto accesso come membro dell`equipe dell`edizione nazionale gramsci, questa biografia umana, politica e intellettuale si propone, per l`approfondita analisi e l`ampiezza della ricostruzione dei contesti (geografici, sociali, culturali e politici), come una pietra miliare negli studi gramsciani e piu` in generale nella storiografia contemporanea.

vivevano la religione come scoperta ed esperienza estrema. eremiti erranti oppure domiciliati in una grotta. stiliti che abitavano in cima a una colonna, trasformando la loro rinuncia in spettacolo. asceti che si ritiravano nei deserti meno ospitali, popolati di fantasmi e belve feroci. hans conrad zander studia e propone al lettore un ritratto dei padri del deserto, protagonisti dei primi secoli del cristianesimo.

l`intelligenza artificiale e` una delle piu` grandi promesse dell`umanita`; grazie ai suoi sviluppi, attuali e futuri, saremo probabilmente in grado di fare cose che oggi sarebbero impensabili, vivremo meglio, e magari piu` a lungo e piu` felici. e tuttavia c`e` una nube minacciosa sopra il cielo dell`intelligenza artificiale, e con questo libro nick bostrom e` stato il primo a vederla e ad analizzarla, lanciando un allarme che ha avuto un`eco vastissima in tutto il mondo. siamo certi che riusciremo a governare senza problemi una macchina dopo che l`avremo costruita? se lo scopo dell`attuale ricerca sull`intelligenza artificiale e` quello di costruire delle macchine fornite di un`intelligenza generale paragonabile a quella umana, quanto tempo occorrera` a quelle macchine, una volta costruite, per superare e surclassare le nostre capacita` intellettive? poco, ci informa bostrom, pochissimo. una volta raggiunto un livello di intelligenza paragonabile al nostro, alle macchine bastera` un piccolo passo per dare origine a superintelligenze che per noi risulteranno rapidamente inarrivabili. a quel punto le nostre creature potrebbero scapparci di mano, non necessariamente per , fino alle prospettive ipotizzate da tanta narrativa e filmografia di fantascienza: distruggere l`umanita` o addirittura il mondo intero. per questo - sostiene bostrom - dobbiamo preoccuparcene ora. per non rinunciare ai benefici che l`intelligenza artificiale potra` apportare, e` necessario che la ricerca tecnologica si ponga adesso le domande che questo libro pone con enorme chiarezza e chiaroveggenza.


il volume dei meridiani raccoglie l`intera opera poetica di sylvia plath, con testo a fronte, secondo l`edizione definitiva dei "collected poems" curata da hughes nel 1981. sono inoltre inclusi nel volume il romanzo autobiografico "la campana di vetro" e un`ampia selezione di racconti e di pagine tratte dai "diari". la raccolta, curata da anna ravano, contiene un`introduzione firmata da nadia fusini.

dal primo avventurarsi su due gambe nelle pianure africane alla produzione di pitture rupestri, piramidi, bastimenti, parlamenti e molto altro: tanto si e` scritto sul cammino evolutivo dell`umanita` grazie al lavoro di paleontologi, archeologi e genetisti. ciascuno di loro ha messo un tassello a formare un quadro generale della nostra storia. ma oggi siamo riusciti a compiere un altro passo: con la capacita` che abbiamo acquisito di leggere a fondo il dna di tante persone, passate e presenti, e di interpretarne le differenze, quei resti non solo ci danno un`idea delle migrazioni, degli scambi, dei processi di adattamento all`ambiente che hanno fatto di noi quello che siamo, ma ci hanno anche permesso la ricostruzione delle sembianze dei nostri antenati. il lavoro scrupoloso di un gruppo di artisti ci fa finalmente guardare in faccia homo erectus, che per primo ha imparato a maneggiare il fuoco, e i piccoli ominidi dell`isola di flores in indonesia, che qualcuno ha ribattezzato hobbit; i vecchi europei, gli uomini di neandertal e quelli nuovi come otzi, l`uomo dei ghiacci del museo di bolzano, e tanti altri. guardandoli negli occhi possiamo capire meglio quanto abbiamo in comune, quanto ci siano vicini, quanto e` vero che, nonostante la grande distanza temporale, noi in qualche modo siamo loro.

mente umana e intelligenza artificiale: si tratta di due realta` comparabili? a quali leggi della fisica (classica o quantistica) obbedisce la nostra mente? un giorno i computer potranno ragionare esattamente come noi? in questo libro di divulgazione scientifica, che al suo apparire ha provocato vivaci polemiche, l`autore afferma che la "mente nuova", che l`intelligenza artificiale sostiene di poterci dare, e` qualcosa di profondamente diverso dalla mente dell`uomo.

sessant`anni fa nasceva la beatlemania, sorta di gioiosa isteria collettiva che si propago` dall`inghilterra al resto del mondo, e contagio` anche l`italia, dove i fab four approdarono per alcuni, leggendari concerti nel 1965. e proprio in quell`anno, alla meta` del decennio piu` cruciale per la storia della musica, cominciarono a spuntare da noi i primi fan club votati al culto della formazione di liverpool. amilcare nicolai, beatlesiano ad honorem ed egli stesso promotore di fan club, ricostruisce in questo volume la storia dei club di sostenitori dei beatles succedutisi in sessant`anni nel nostro paese. la storia nasce dunque nel 1965, quando una ragazza di cagliari/roma, rossana lanfiuti baldi, decide di scrivere al fan club inglese dei beatles a liverpool. allora nacque il fan club official dei beatles in italia, gestito da diverse segretarie finche` i beatles non si sciolsero nel 1970. in seguito, dal 1975 ai giorni nostri, sono stati creati in italia 26 fan club, piu` o meno grandi, alcuni minuscoli, durati qualche mese o l`attimo di un`idea. attualmente in italia sono attivi quattro fan club dedicati ai beatles: official fan club pepperland di roma (fondato nel 1993); beatlesiani d`italia (1992); beatlesenigallia (2017); beatlemania a torino (ultimo nato, nel settembre 2023). attraverso le voci dei protagonisti e un ampio corredo iconografico, il libro rievoca tutte le iniziative beatles accadute dal 1976 in poi, organizzate sia da fan club sia da privati: concerti, raduni, statue, parchi a tema e mille altre curiosita` sul mondo della beatlemania in italia.

c`e` una casa rosa in cima a una collina a meta` tra varese e la svizzera, in cui sono nate storie cosi` incredibili da farla sembrare incantata. in quelle stanze, o passeggiando tra i boschi vicini, il suo unico inquilino ha immaginato per oltre quindici anni contro-passati in cui l`austria vince la prima guerra mondiale prendendo alle spalle l`esercito italiano attraverso le alpi, presenti paralleli in cui il papa lascia san pietro per trasferirsi nella periferica zagarolo, un pianeta terra da cui tutta l`umanita` - fatta eccezione per uno - si volatilizza nell`arco di una notte. tra le sue fantasie di romanzi e i continui rifiuti ricevuti dal mondo editoriale, guido morselli ha composto anche decine e decine di racconti: brevi e levigati componimenti, dotati della stessa grazia e bellezza delle acque del lago che guardava dalla finestra. al pari del resto della sua produzione, pero`, questi testi sono rimasti a lungo in un colpevole oblio, rinchiusi tra le pagine dei suoi quaderni o tra quelle di riviste i cui nomi sono ingialliti, condannati a non essere letti e ad alimentare la malinconia del loro autore. "gli ultimi eroi raccoglie" per la prima volta tutti i racconti di guido morselli, narrazioni in cui, come solo nelle sue opere piu` alte, la sua invenzione si libera, dando vita a realta` alternative e a commoventi ritratti umani: da un mussolini che si trasforma per amore in leader democratico all`incontro fra pio xii e uno stalin che vuole sostituirlo con un sosia; dall`ultima grottesca resistenza di un gruppo di soldati nazisti fuggiti da un manicomio a un comico tentativo di far finanziare agli americani l`unita` d`italia. fantasmagorie proiettate sul muro da una lanterna magica, la cui luce ci permette di osservare per una volta, una volta ancora, l`abbacinante talento di un maestro nascosto.

arrivato alla soglia dei novant`anni, dopo aver affascinato i suoi lettori con i segreti della storia, della musica e della religione, corrado augias racconta l`avventura di una vita, la sua. e con grande talento di narratore, evoca l`infanzia in libia, il ritorno a roma, l`incubo dell`occupazione tedesca, il collegio cattolico, i primi passi nel giornalismo, e poi "telefono giallo" e "la repubblica". e` un racconto che ha il calore e l`empatia della conversazione tra amici: la vita s`impara, ci dice augias - soprattutto se non si perdono mai la curiosita` intellettuale e la passione civile. a quasi novant`anni, corrado augias e` un prezioso testimone del cambiamento. l`italia di oggi - esclusi gli eterni vizi nazionali - assomiglia poco a quella di ieri. augias ci racconta l`infanzia passata in libia al seguito del padre ufficiale della regia aeronautica; la guerra e i bombardamenti; l`incubo di una feroce e lugubre occupazione; gli anni in un collegio cattolico, per lui che oggi si confessa ateo. e poi la vita professionale, il giornalismo, i libri, le fortunate circostanze che lo hanno reso partecipe di tre eventi importanti nella vita culturale del paese: la nascita della direzione centrale programmi culturali della rai; la fondazione del giornale "la repubblica" nel 1976, il rilancio di raitre nel 1987. l`invenzione di alcuni fortunati programmi televisivi da "telefono giallo" a "babele", da "citta` segrete" alla piu` recente creatura "la gioia della musica", ultimo programma ideato per la rai prima del passaggio a la7 ancora una volta con un fortunato programma di cultura: "la torre di babele". accadimenti che sono pero` solo la parte pubblica di un percorso che ha una componente intima ancora piu` interessante: il lungo apprendistato a una matura dimensione d`intellettuale. agli eventi che hanno scandito la sua vita, augias affianca le letture di cui s`e` nutrito e dalle quali ha "imparato a vivere". da tito lucrezio caro a renan, da feuerbach a freud e poi s

il giovane professor ndene` gueye non crede ai suoi occhi quando legge la circolare con cui il ministero prega i docenti di letteratura di non insegnare piu` verlaine e altri poeti con la motivazione che, in quanto omosessuali, potrebbero avere una cattiva influenza sugli studenti. e` ridicolo, il valore di una poesia non ha niente a che vedere con le tendenze sessuali di chi la scrive! ndene` e` indignato, ma quella circolare non e` che l`ultimo segnale dell`omofobia dilagante in senegal, paese a maggioranza musulmana in cui l`omosessualita` e` vista non soltanto come un peccato nei confronti della legge coranica, ma come un male, portato dai bianchi, che sta corrompendo il paese. sospeso dall`insegnamento per non aver rispettato le consegne, ndene` intraprende allora un percorso di ricerca negli usi e costumi del proprio paese per capire il motivo di tanto odio omofobico, percorso che lo portera` a confrontarsi con l`affascinante rama, sua amante e amica del cuore, con il padre, uomo pio in predicato di diventare imam, con il travestito samba awa, animatore di feste folcloristiche, e con l`enigmatico professore coly, suo collega d`universita`. percorso, anche, che gli fara` scoprire un aspetto di se` che non conosceva, un aspetto pieno di sorprese.

cinque momenti della vicenda interiore politica e letteraria di goliarda sapienza, una scrittrice troppo in anticipo sui tempi. se normalmente si intende l`autobiografi a come il racconto retrospettivo del proprio vissuto a partire da un punto d`osservazione nel presente, goliarda sapienza reinventa il genere, immaginando una scrittura che accompagna a intermittenza lo scorrere della vita. "lettera aperta", il romanzo d`esordio, e "il filo di mezzogiorno" raccontano la turbolenta nascita di una scrittrice che ha fatto di tutto per non diventarlo: goliarda e` la bambina guerresca che non cammina mai perche` corre sempre, ma e` al contempo la donna adulta che la ricorda. in "io, jean gabin" la protagonista e` ancora goliarda bambina, ma il filtro questa volta e` l`identificazione con l`icona virile e anarchica del cinema francese. i due romanzi successivi, "l`universita` di rebibbia" e "le certezze del dubbio", vedono un cambio di stile e di prospettiva: l`io autobiografico si mette in disparte prestando la sua voce alle donne incontrate a rebibbia e poi nel "carcere fuori dal carcere" della metropoli romana, in cui vaga alla ricerca della sorellanza intuita e ormai perduta. a scorrere le pagine appassionanti di questa autobiografia sorge un sospetto: e se tutte le contraddizioni alla fine si rivelassero coerenza? coerenza di verita` e bellezza dell`insieme della sua opera.

dopo aver pubblicato nel 1860 la "civilta` del rinascimento in italia", jacob burckhardt si era proposto di completare l`opera con una seconda parte sulle varie forme dell`arte italiana. l`idea era di . poi in lui lo storicismo prevalse sulla morfologia e lascio` cadere il progetto. il manoscritto sull`arte, ritrovato tra le carte dello studioso basileese e gia` pubblicato da beck verlag nell`ambito dell`edizione critica di tutte le opere di burckhardt ma inedito in italia, viene qui pubblicato nella sua interezza facendolo seguire a una nuova traduzione della "civilta` del rinascimento in italia". cosi`, anche il lettore italiano puo` disporre della ricostruzione integrale del progetto abbandonato. la parte inedita sull`arte rinascimentale (architettura, decorazione, scultura e pittura) e` interessante o addirittura sorprendente perche` non viene esposta storicamente, bensi` per generi (ad esempio: fontane, chiese a pianta centrale, ritratto, scultura monumentale e cosi` via). dunque un utilizzo di categorie metodologiche, o potremmo dire di una forma mentis, che sembrerebbero lontane da burckhardt, e che invece gli appartenevano, o perlomeno gli erano appartenute in una certa fase della vita. lo studio del rinascimento italiano era stato per burckhardt anche un tentativo di indagare quella che lui riteneva la genesi, nonche` il destino politico e culturale dell`europa moderna. e in questa genesi e destino l`arte ha avuto indiscutibilmente un ruolo di collante fondamentale, come questa ricostruzione filologica dimostra.

un ragazzo che sa diventare una donna: si chiama bujar, e puo` essere una giovane di sarajevo corteggiata da uomini di ogni eta` oppure un affascinante spagnolo che fa innamorare ragazze alle quali non riesce a concedersi. bujar inventa continuamente se stesso e la propria storia, come un impostore che si appropria dei frammenti che carpisce agli altri, del passato delle persone che ha amato, dei loro nomi, perche` puo` scegliere chi vuole essere, il paese da cui proviene, i dettagli della propria esistenza, semplicemente mentre si racconta a un amico o a una sconosciuta, nel resoconto di una vita trascorsa in viaggio e in fuga, dall`albania all`america, passando per roma, madrid, berlino, helsinki. perche`, come dice lui stesso, . a partire dall`adolescenza poverissima a tirana, , bujar narra la sua storia in prima persona. i genitori, la sorella, l`amicizia con agim, coetaneo e vicino di casa, rifiutato dalla famiglia per il suo orientamento sessuale. entrambi fuori luogo in un paese devastato, sempre piu` dipendenti l`uno dall`altro, decidono di lanciarsi verso un futuro che gli appartenga. vivono per le strade di tirana, poi sulla costa, fino al viaggio da clandestini in italia attraverso l`adriatico. dall`isolamento e l`umiliazione, dalla vergogna della solitudine, prende forma man mano un diverso bujar, una creatura nuova che non ha piu` origine e nazionalita`, e che e` pronta a sfidare e ad abitare il mondo intero.

cosimo, italo e vanda sono bambini di appena dieci anni con i sogni, la voglia di scoprire il mondo e la spensieratezza dell`infanzia intrappolate dalla seconda guerra mondiale. mentre l`intera nazione vacilla, i tre, di fronte alla scomparsa di un amico, non hanno dubbi: devono partire per una missione di soccorso. la loro fuga dara` il via a una seconda, disperata, missione di soccorso, quella di una suora e di un militare in convalescenza che subito si mettono sulle loro tracce. la speranza di raggiungere i piccoli fuggiaschi in poche ore si dimostra fin dall`inizio un imperdonabile errore di calcolo. equipaggiati con l`incoscienza che e` patrimonio di ogni bambino, un`amicizia che diventa piu` forte di giorno in giorno e una misteriosa mappa, cosimo, italo e vanda portano avanti con caparbieta` la loro missione, tra avventure spericolate e voglia di liberta` pagata a caro prezzo.

"io sono nessuno" e` un`ampia e singolare biografia di emily dickinson. basandosi rigorosamente sui testi poetici e le lettere, silvio raffo - fecondo traduttore in italia dell`opera dickinsoniana - cerca di fare luce sui tratti piu` inesplorati di un personaggio eccezionale da tutti i punti di vista. a partire dai testi di dickinson che aprono ogni capitolo, si affronta col lettore la scalata verso l`interiorita` dell`autrice cercando di ricostruire le fasi di formazione della sua coscienza poetica. particolare attenzione e` riservata al rapporto di emily con la scrittura e il suo e alle sue relazioni, ad esempio con la cognata susan ("liaison" di recente rilanciata e qui ridiscussa), con il reverendo wadsworth e soprattutto con l`invisibile , il , e con la morte, di cui si designa . suggella la parte biografica una breve appendice critica.

per molti anni, anzi quasi fino a oggi, vi e` stato in germania un argomento tabu` per eccellenza: la distruzione senza precedenti causata nella seconda guerra mondiale da oltre un milione di tonnellate di bombe, che piovvero su centotrentuno citta` tedesche provocando seicentomila morti fra i civili e sette milioni di senzatetto. poiche` i tedeschi erano colpevoli e dovevano elaborare la loro colpa, cio` che un intero popolo aveva patito era destinato a passare sotto silenzio. quando nel 1997 sebald tratto` questo tema in una serie di memorabili lezioni a zurigo - ed erano lezioni, si badi bene, di poetica -, sapeva benissimo di toccare un nervo scoperto. e nessuno come lui si sarebbe rivelato capace di farlo.

"moltissime teorie della traduzione, che negli anni stanno sempre piu` infittendosi, se non la maggior parte, si sviluppano senza contenere al loro interno degli esempi pratici, che e` come fare un libro sui dinosauri senza inserirvi neanche una illustrazione. ho voluto portare avanti un approccio alla traduzione non dall`alto, ma dal basso, esaminando esperienze concrete, provando si` a chiarire dei punti teorici, ma senza preoccuparmi troppo di arrivare a una teoria definitiva." questo volume, diventato un classico contemporaneo per gli studi sulla traduzione, si propone di agitare problemi teorici partendo da esperienze pratiche, quelle che l`autore ha fatto nel corso degli anni come correttore di traduzioni altrui, come traduttore in proprio e come autore tradotto che ha collaborato con i propri traduttori. la questione centrale e` naturalmente che cosa voglia dire tradurre, e la risposta - ovvero la domanda di partenza - e` che cosa significhi "dire quasi la stessa cosa". a prima vista sembra che il problema stia tutto in quel "quasi" ma, riflettendoci, molti sono gli interrogativi anche rispetto al "dire", rispetto allo "stessa" e soprattutto rispetto alla "cosa".

con i loro musetti simpatici e i loro abiti sgargianti, questi dodici pupazzi chiedono solo di essere lavorati all`uncinetto... e coccolati! scoprite il loro mondo attraverso alcune simpatiche messse in scena: una volpe in completo elegante, un orso in abiti da passeggio, un koala e la sua amica panda, una lepre adorabile e il suo bebe`...

da oltre trent`anni l`italia vede attuarsi periodicamente soluzioni `irregolari` delle crisi politiche. ciampi, monti, draghi. da tempo i presidenti della repubblica si regolano come se fosse in vigore da noi la costituzione della quinta repubblica francese, o forse pensano che sia ritornato lo statuto albertino: convocano `qualcuno` che metta le cose a posto. non possiamo non chiederci se, tra le cause immediate di questa deriva, non ci sia il disinvolto e reiterato ricorso alla cosiddetta `unita` nazionale` e al conseguente assembramento di formazioni politiche ritenute antitetiche ma destinate a perdere, nel corso di tali esperienze, larga parte dei loro connotati. e` probabile che tutto questo si sia verificato sotto la pressione incalzante di costringenti strutture extranazionali in grado di imprimere una accelerazione. ma il problema ineludibile che abbiamo di fronte e`: a quale prezzo e con quale riassetto del nostro ruolo internazionale si sia prodotta una tale mutazione, e se essa sia irreversibile.

ogni giorno vengono pubblicate sulle piattaforme piu` di centomila canzoni: arricchiscono un catalogo di oltre cento milioni di brani, accessibili in streaming. non solo su spotify o youtube, le canzoni sono ovunque: su instagram o su tiktok, nella sigla o nella scena di una serie, alla tv o alla radio. e` quasi impossibile passare un giorno senza ascoltarne una, e per questo si tende a darle per scontate. la canzone, invece, e` uno degli oggetti piu` complessi della cultura contemporanea e, con l`avvento delle piattaforme, e` diventata ancora piu` pervasiva ed e` cresciuta esponenzialmente l`industria, dalla discografia ai live, dai media tradizionali a quelli digitali. dalla canzone italiana classica al rap e alla trap, da elvis presley a taylor swift, dai concerti e dai videoclip al festival di sanremo: uno studio sistematico ricostruisce il ruolo narrativo, produttivo e simbolico della canzone e del suo rapporto con l`industria e i media.

il 2020 si e` annunciato con la pandemia secolare, un colpo di maglio sulla classe, che ha pagato duramente su vari fronti. appena superato il picco pandemico, la guerra e` tornata in europa, ponendo all`ordine del giorno la battaglia internazionalista. l`accento e` andato subito al contenuto di classe di quella come di ogni guerra. un elemento che accompagna tutte le riflessioni del periodo, e anche il nostro intervento in ambito sindacale, e` l`impegno per un vero sindacato europeo, in grado di dare un respiro continentale alle rivendicazioni dei lavoratori. alla base di questo impegno c`e` la consapevolezza del ruolo inderogabile del partito leninista per la difesa degli interessi anche immediati, ma soprattutto storici, della classe. resta valida l`indicazione di cervetto del 1980: "ci organizziamo per realizzare l`unita` politica della classe attorno al partito, e non intorno al sindacato, perche` questo porta avanti gli interessi delle categorie". e ancora: "occorre fare il doppio lavoro. non siamo sindacalisti, siamo attivisti in campo sindacale. [...] noi di professione siamo rivoluzionari".

il primo maggio nasce come giornata di lotta politica dei proletari contro i capitalisti, nelle sue origini storiche e poi nel suo sviluppo quale giornata di lotta internazionale per la riduzione dell`orario di lavoro "per legge". attraverso i decenni e i continenti il primo maggio e` diventato una tradizione di classe, costruita, conquistata e imposta con la lotta al di la` delle divisioni nazionali, etniche o religiose. esso testimonia che la lotta per l`emancipazione della classe operaia non e` un problema nazionale, ma sociale. ovunque il modo di produzione capitalistico sia penetrato, e cioe` in tutto il mondo, il proletariato si e` sviluppato e ha inevitabilmente espresso la sua lotta. il primo maggio e` diventato una regolarita` politica di questa stessa lotta internazionale. ed oggi e` di nuovo chiamato a rispondere anche al razzismo: la rivendicazione politica nei confronti dello stato dell`accoglienza e dell`unita` di classe per tutti i proletari, senza discriminazioni di nazionalita` o di cittadinanza, deve tornare tra le sue parole d`ordine. questo libro, giunto alla sua quarta edizione e arricchito di nuovi materiali, ne offre una dimostrazione e un campionario sempre attuali.

le lettere di kafka a felice bauer raccontano qualcosa di piu` di un`impossibile storia d`amore: elias canetti se ne rese conto nel 1967 leggendone una selezione sulla "neue rundschau", e immediatamente si accordo` con l`editore della rivista per pubblicare un saggio sull`argomento. fu l`inizio di un corpo a corpo, dove l`interpretazione chiamava in causa la vita dell`autore - la sua persona fisica, la magrezza, l`ipocondria, l`ossessione per la notte e il silenzio - e insieme quella dell`interprete. l`esito di tale scontro fu l`altro processo, che irrito` per la spregiudicatezza con la quale canetti riconduceva l`opera di kafka (e la piu` ermeticamente sigillata, il processo) alla sua biografia (la rottura del fidanzamento con felice) - proprio lui che aveva sempre lottato perche` quell`opera venisse presa alla lettera. grazie agli appunti preparatori, molti dei quali inediti, qui raccolti insieme ad altri saggi e conferenze su kafka, possiamo immergerci per la prima volta in quel "processo" di avvicinamento, fatto di violenze, fughe e sottomissioni, quasi ci trovassimo di fronte alla descrizione di una battaglia sovrapposta a una confessione cifrata. "non credo che vi siano persone la cui condizione interiore sia simile alla mia, o almeno posso immaginarmi tali persone, ma che attorno alle loro teste voli continuamente il corvo segreto come attorno alla mia, questo non riesco neppure a immaginarlo" annoto` una volta kafka nei suoi diari. oggi, leggendo finalmente nella loro totalita` queste pagine, possiamo dire che si sbagliava.

opera prima di colum mccann, "di altre rive" e` una raccolta di dodici racconti che sviscerano, con cruda e angosciante precisione, il tema della perdita. con un coraggio a tratti imprevedibile, i protagonisti di queste storie vivono incastrati nei ricordi, tra i paesi che hanno abbandonato - l`irlanda, il giappone - e quelli del loro presente - gli stati uniti, l`inghilterra. c`e` una donna che si nasconde in un bagagliaio per attraversare la frontiera degli stati uniti alla ricerca della sorella, diventata suora e ora ricoverata per anoressia. ci sono madri che, dopo l`emigrazione dei figli, ne pescano di nuovi nel "fiume nero pece" mentre i padri giocano a calcio da soli. c`e` un marito che colleziona quarti di dollaro sui quali la moglie dipinge. c`e` un personaggio misterioso che si e` rifugiato in irlanda dopo essere sopravvissuto a hiroshima, e ha tappezzato la sua casa di strati e strati di carta da parati. c`e` un ragazzo che getta la sua bicicletta in un fiume dopo un incidente che lo ha costretto in sedia a rotelle. c`e`, ancora, un pugile che e` stato abbandonato dalla moglie dopo aver perso l`incontro della sua vita. ma a unire questo vertiginoso giro di esistenze c`e` l`incomprensibile capacita` di lasciarsi sorprendere dalla poesia del quotidiano. un dettaglio, un profumo nel vento o la grazia della curvatura di una strada diventano cosi` ancore di salvezza nella tragedia umana, simboli di riscatto per restituire la complessita` delle nostre esistenze.

perche` distinguiamo la guerra d`ucraina e anche la guerra di gaza come "guerre della crisi dell`ordine"? la differenza e` nella "nuova fase strategica" che si e` aperta col nuovo secolo, e nella condizione della bilancia di potenza globale trasformata e scossa dall`ineguale sviluppo. pechino oggi e` rivale effettiva per gli stati uniti, in grado di rivendicare la revisione del vecchio ordine e di istituzioni i cui assetti risalgono alla fine del secondo conflitto mondiale. e la "crisi dell`ordine", appunto. su questa base, valutando i piani di riarmo cinese di qui al 2035 e vagliando le stesse previsioni delle centrali strategiche della classe dominante, abbiamo ipotizzato due possibili sviluppi: una serie di conflitti parziali, concatenati a segnare anni di "inedite tensioni", oppure il deflagrare di una grande guerra tra grandi potenze. il primo corno della nostra ipotesi strategica e` confermato, le "guerre della crisi dell`ordine" sono in corso. se cio` non esclude affatto per il futuro il secondo sviluppo, la rottura dell`ordine in una grande guerra, si tratta di valutare con attenzione e precisione scientifica, oggi, le nuove ideologie della guerra che vanno montando, scovandone obiettivi politici e finalita` strategiche. non e` ancora il punto d`arrivo della rottura dell`ordine. ma e` il colpo d`inizio della sua crisi.

questo libro arricchisce, e in un certo modo completa, il precedente "una dinastia di medici. la saga dei cavacciuti-moruzzi", dove si ripercorrono le vicende di una famiglia nella quale spicca la figura di giuseppe moruzzi, "fisiologo tra i piu` grandi nel mondo". ricordi diretti e familiari, testimonianze, documenti, ci restituiscono l`immagine di uno scienziato-umanista, "filosofo spontaneo", la cui passione per la letteratura e` quasi pari a quella per la ricerca. a chicago nel 1949, in collaborazione con horace magoun, avviene la scoperta "epocale": la dimostrazione dei meccanismi fondamentali della regolazione del sonno. la scoperta di moruzzi e di magoun meritava il premio nobel, scrive cosmacini. questa biografia di un nobel mancato e` un omaggio a un grande scienziato e, in fondo, anche alle migliaia di ricercatori e studiosi che, fuori dai riflettori, fanno progredire la scienza e spesso hanno aperto la via al successo di altri.

le carte stradali 1:800 000 sono create a misura di automobilista e sono ricche di informazioni aggiornatissime. autostrade gratuite e a pedaggio, numerazione nazionale ed europea delle strade. localita` di interesse turistico, parchi nazionali e strade panoramiche.

dopo la sconfitta di napoleone a waterloo nel 1815, le forze conservatrici dominavano tutta l`europa e reprimevano ogni tentativo di mutare il corso dell`esistente, in italia come in francia, in spagna come in ungheria. ma la speranza si riaccese all`improvviso e inaspettatamente proprio in uno dei luoghi simbolo del nostro continente: la grecia, allora dominio dell`impero turco. contro ogni ragionevole speranza di successo, la gente dei villaggi, delle valli e delle isole della grecia si sollevo` contro il sultano mahmud ii e affronto` l`enorme potenza dell`esercito ottomano, la sua celebre cavalleria turca, i crudeli fanti albanesi e i temibili egiziani. mark mazower ci fa conoscere i cospiratori rivoluzionari e il terrore delle citta` assediate, le incredibili storie di sacerdoti, di marinai e schiavi, di eroi ambigui e di donne e bambini indifesi in un conflitto di straordinaria brutalita`. la causa greca trovo` sostenitori accesissimi, da foscolo a byron, e ha avuto un ruolo centrale nella nascita del romanticismo. anzi, si puo` dire che proprio allora nacque un nuovo tipo di politica capace di far accorrere volontari da tutta europa. allora, per la prima volta nella storia, i leader europei hanno dovuto fare i conti con la volonta` dei popoli di conquistare, a un costo spesso terribile, un futuro diverso da quello stabilito dall`alto.

possiamo considerare una lattina un resto archeologico? e cosa ci racconta della nostra civilta`? cosa rende rilevanti luoghi e oggetti al punto da riconoscerli come siti o reperti archeologici? a partire da dieci oggetti - ad esempio una busta per la spazzatura, una lattina, un furgone ford transit, una bottiglia di plastica, una penna usb, un ammasso di detriti in orbita - in dieci brevi capitoli, l`archeologia mette a disposizione il suo sguardo e i suoi metodi per affrontare alcuni fra i principali temi del passato contemporaneo: dall`industrializzazione alla produzione dei rifiuti, dai conflitti mondiali alla diffusione dell`automobile e dei trasporti di massa, dagli orrori dei totalitarismi alle migrazioni non documentate, dalla guerra fredda all`affermarsi della civilta` digitale, dall`esplorazione dello spazio all`industria cinematografica.

se per un certo periodo "il capitale" e` potuto sembrare un testo superato, gli attuali andamenti delle societa` e dell`economia mondiale sembrano invece avvalorare alcune intuizioni di marx. del resto, la teoria marxiana del capitale resta una delle poche a proporre spiegazioni organiche a molti dei fenomeni storico-economico-sociali in atto. dunque un grande classico e insieme un`utile chiave di lettura del mondo contemporaneo. il primo libro, l`unico scritto integralmente da marx, e` dedicato all`analisi del processo di produzione del capitale, esamina la base dei meccanismi economici delle societa` moderne, la loro complessiva struttura di funzionamento. e` un testo che ha avuto una genesi travagliata e molte edizioni, vivo marx e postume. partendo dalla piu` recente edizione storico-critica, viene qui tradotta la quarta edizione tedesca del 1890, messa insieme da engels tenendo conto degli appunti di marx e delle sue postille alle edizioni precedenti. dando pero` in apparato le varianti significative delle prime tre edizioni tedesche e della traduzione francese. molte le variazioni nella struttura del libro e nell`elaborazione concettuale di alcuni nodi importanti, come la distinzione tra valore e valore di scambio, tra lavoro e processo lavorativo, o riguardanti la teoria del plusvalore. d`altronde quella di marx era una riflessione in fieri, perennemente provvisoria, in costante elaborazione. e questa nuova traduzione permette per la prima volta di seguirne gli sviluppi, gli scarti e i ripensamenti.

giorgio bassani, romano bilenchi, italo calvino, giorgio caproni, piero chiara, beppe fenoglio, franco fortini, ada gobetti, primo levi, luigi malerba, alberto moravia, cesare pavese, vasco pratolini, giulio questi, mario rigoni stern, marcello venturi, renata vigano`, elio vittorini, andrea zanzotto: la guerra partigiana vista e raccontata dai maggiori scrittori italiani. racconti di guerra e morte, di vilta` e coraggio, di gioia e disperazione, di pericoli e stragi, di anni cupi e difficili scelte: attraverso le prose avvolgenti di questi testi esemplari, ci viene restituito il senso di un periodo storico che ha fondato l`italia repubblicana e l`atmosfera di un passato che ancora oggi ispira la nostra democrazia. "per tutti gli autori di questa antologia la liberta` di raccontare nelle forme che ciascuno riteneva piu` opportune la guerra civile e` stata strettamente intrecciata con l`impossibilita` di sottrarsi alla scrittura. in entrambi i momenti, durante il conflitto e a guerra terminata, la resistenza rappresenta una scelta che non si sceglie: proprio come non si decide dove e quando nascere, il proprio padre e la propria madre". (gabriele pedulla`)

l`altra faccia della tragedia israelo-palestinese e` a poca distanza: e` la rapida evoluzione in atto in arabia saudita, che allarga su scala piu` vasta gli esperimenti gia` avviati a dubai o nel qatar. quell`area compresa tra il golfo persico e il mar rosso e` un gigantesco cantiere di sviluppo, attira un boom di investimenti e di imprese straniere, anche italiane. e accoglie nuovi flussi di imprenditori, turisti, studenti e ricercatori (il nostro paese si e` accorto della svolta con qualche ritardo quando roberto mancini ha abbandonato la guida della nazionale di calcio per quella saudita e riad ha soffiato a roma la sede dell`expo). ma cosa c`e` dietro? una delle chiavi e` la laicizzazione in corso, che riduce i poteri del clero islamico, liberalizza i costumi e migliora i diritti delle donne. in questo reportage ispirato dai suoi viaggi piu` recenti federico rampini racconta il "nuovo impero arabo" che resta un regime autoritario (su cui la guardia deve restare alta) ma vuole rilanciare il proprio ruolo mondiale, memore di quella che fu l`epoca d`oro della sua civilta`. e che sembra uscire dal vittimismo antisraeliano spezzando la catena dell`odio nei confronti dell`occidente (e il suo finanziamento) che ha portato alla diffusione della jihad e della violenza fanatica. e` un`area in forte crescita, segnata da progetti grandiosi di modernizzazione con ricadute nella geopolitica, nell`energia, nell`economia, nella finanza, nella tecnologia e nel campo della lotta al cambiamento climatico. ma l`arabia e i suoi vicini piu` piccoli sono sotto la minaccia permanente di un avversario come l`iran e del focolaio minaccioso del golfo di suez; e il conflitto israelo-palestinese condiziona leader e popoli di tutta la zona. dal successo nei piani avveniristici di questa parte del mondo dipenderanno anche lo sviluppo dell`africa, la stabilita` del mediterraneo, la sicurezza mondiale, la transizione verso un`economia meno condizionata dal petrolio. "bisogna trattenersi, prima

non ci sono che montagne a perdita d`occhio intorno al remoto villaggio dove la vecchia orin vive con il figlio tatsuhei e i quattro nipoti. un villaggio primordiale, soggetto alla legge implacabile della sopravvivenza, e insieme immobilizzato nel tempo inafferrabile di favole e leggende, dove riecheggiano ballate dai versi poetici e crudeli. e quando in famiglia si aggiungono due bocche da sfamare - la nuova moglie di tatsuhei e quella di kesakichi, il piu` grande dei nipoti -, e si approssima il traguardo dei settant`anni, un solo, gioioso pensiero occupa la mente di orin, da sempre abituata a pensare agli altri prima che a se stessa: prepararsi degnamente per il pellegrinaggio al narayama, la lontana montagna dove abita un dio. li` il figlio, dopo averla portata sulle spalle sino in cima, la abbandonera` al suo destino, come vogliono norme ancestrali, atroci ai nostri occhi eppure serenamente accettate. e mentre seguiremo la silenziosa ascesa di orin e tatsuhei, fra valli che paiono abissi senza fondo e vette dove i corvi volteggiano sul candore delle ossa, non potremo fare a meno di chiederci se questo romanzo aspro e lacerante, caduto come un meteorite nella letteratura giapponese degli anni cinquanta, sia davvero il frutto dell`invenzione di un outsider - o non scaturisca piuttosto dagli strati piu` profondi del nostro inconscio.

"la guerra per il mezzogiorno", per la novita` di materiali e documenti e per la vastita` delle ricerche, offre una prospettiva che innova interpretazioni fino a oggi date per acquisite. il brigantaggio fu l`eroica resistenza meridionale al colonialismo sabaudo o la sfida allo stato da parte di bande criminali? un libro che cambia il quadro, proponendo una nuova e provocatoria interpretazione.

nel 1300 l`intero pianeta venne scosso da una serie di shock violentissimi: pestilenze, inondazioni, piccole glaciazioni, carestie. improvvisamente fu come se demoni, venti e draghi si coalizzassero per punire l`orgoglio dell`uomo. eppure le tre grandi civilta` del tempo, quella europea, quella islamica e quella cinese, seppero costruire dei veri e propri `paesaggi adattativi`, nuove forme di organizzazione sociale, politica ed economica che lanciarono il mondo verso una fase nuova.

l`arte contemporanea e` specchio sensibilissimo delle tensioni, delle contraddizioni, della bellezza e degli orrori del nostro tempo. un tempo a noi cosi` vicino che puo` indurre a ritrarci, interrogandoci sul suo senso. ma basta avvicinarla, con pazienza, ripetutamente, e si impara a conoscerla, se ne trovano le chiavi di lettura, gli intenti. pollock, rothko, fontana, burri, hopper, bacon, abramovic, gonzalez-torres, mueck e hirst. le vite, le storie e le opere di dieci artisti esemplari ci fanno attraversare e scoprire il volto della scena dell`arte contemporanea.

perche` il fascismo? e perche` in italia? perche` proprio nel nostro paese si e` imposto un regime dittatoriale che ha proposto una formula politica che e` stata presa a modello non solo in europa e continua a esercitare un suo fascino sinistro? tutte questioni ancora aperte e che ancora ci sfidano.

nel racconto del grande storico andre` vauchez, la straordinaria modernita` di caterina da siena. in rottura con la famiglia e con tutti gli affetti `carnali`, pur convinta sostenitrice della superiorita` della vita contemplativa nei confronti della vita attiva, caterina ha mantenuto fino alla fine la sua condizione di penitente che viveva in modo autonomo in mezzo al mondo, sempre in movimento, per poter essere piu` libera ed efficace nella sua azione a favore della chiesa e della sua riforma. favorita da una crisi profonda delle istituzioni e dei poteri del suo tempo, la sua azione innovativa, insieme a quella di altre donne coeve, ha inaugurato una nuova stagione nella storia dell`occidente, aprendo la strada a un `cattolicesimo al femminile`.

il diritto romano e`, senza dubbio, una delle forme culturali che hanno lasciato l`influenza piu` duratura e ampia nella storia umana. fra le ragioni di questo successo vi e` una produzione letteraria - quella dei giuristi - capace di attingere valori, parole e argomenti dall`intera cultura latina e di trasformarli in un`efficace tecnica di governo della societa`. mettendo a frutto una documentazione ricca e variegata, dario mantovani, storico del diritto romano al college de france, con un approccio all`intersezione tra diritto, filologia e storia, restituisce a questa `letteratura invisibile` il posto che le spetta. sottoporre gli scritti dei giuristi di roma ai metodi e alle questioni solitamente riservati alle opere letterarie consente di accertare sotto quale forma circolassero e di determinare se la loro diffusione fosse piu` o meno estesa e quali strati sociali toccasse. scopriremo soprattutto il modo di ragionare dei giuristi, capaci di adottare di volta in volta forme espressive e ruoli differenti, qui impersonati da tre figure: il giurista filosofo, il giurista storico e il giurista insegnante. una versatilita` che spiega anche l`immenso lascito che hanno trasmesso alla cultura giuridica moderna.

una scelta dei versi essenziali di patrizia cavalli che da` corpo a una delle voci poetiche piu` necessarie del nostro tempo. ci sono poeti che hanno il dono prezioso di dare una immediata, irresistibile felicita` a chi li legge. patrizia cavalli e` senz`altro tra questi. non importa di che cosa parli: se di risvegli lenti tra le lenzuola mattutine o della pasta che va scolata in fretta, all`istante giusto - tutto cio` che questa lingua poetica nomina sembra toccarci immediatamente, come se rivelasse ogni volta, nel modo piu` esatto, qualcosa che ci appartiene e che forse abbiamo solo dimenticato. e non importa definirla: e` semplice, eppure e` anche ricca, complessa, variegata; e` saggia e filosofa, ma anche istintiva, innamorata, visionaria. e` comica e tragica, dolorosa. capace di rimanere sempre se stessa - e, solo cosi`, di sorprenderci ogni volta. tutti gli strumenti critici e interpretativi, di fronte ai suoi versi, sembrano cadere - e non e` detto che sia un male. quel che resta da fare, allora, e` semplicemente leggerla.

nel romanzo di sarban "il richiamo del corno", un ufficiale della marina britannica sperimenta l`incubo di risvegliarsi in un mondo nazificato, dove i prigionieri-schiavi sono selvaggina per la caccia di un feroce sovrano: un`allarmante rappresentazione della storia come avrebbe potuto svolgersi - o ucronia, come l`ha definita nel 1876 charles renouvier. che nasca dal rimpianto o dalla ribellione, da un credo filosofico-religioso o dall`attrazione per gli infiniti possibili, ogni opera ucronica e` destinata a falcidiare certezze, a dinamitare la nostra visione del mondo, giacche` insinua il dubbio che la storia sia un gigantesco trompel`oeil e che anche la piu` confortante realta` possa di colpo vacillare, spalancando abissi angosciosi. a questo sovversivo genere letterario, cui lo lega una tenace passione, emmanuel carrere ha dedicato una seducente riflessione che, oltre a ripercorrerne le tappe salienti, ne addita le sconcertanti implicazioni: i regimi totalitari non hanno del resto adottato la tecnica ucronica per imporre una storia controfattuale? ma c`e` di piu`: proprio quando sembra rivestire i panni del teorico sottile e distaccato, carrere ci trascina nel laboratorio da cui sono nati "i baffi" e "l`avversario", dove vite parallele e alternative sgretolano quella fragile costruzione che e` la nostra identita`. e ci svela che, dalle piu` innocenti reverie retrospettive fino alle devianze che sogniamo o paventiamo, l`ucronia e` sempre dentro di noi.

il libro perfetto e` sullo scaffale in alto, nell`angolo, a portata della tua mano. l`ignoto ignoto, cio` che non sapevi di non sapere, e` li` che ti aspetta in fondo alla libreria.

i movimenti contro l`?ideologia del gender` ritraggono il genere come un monolite, il cui potere e la cui portata sarebbero devastanti. in russia il gender e` stato definito una minaccia alla sicurezza nazionale. il vaticano ritiene sia un rischio per l`intera civilta` e per `l`uomo` stesso. per i conservatori di tutto il mondo vuole distruggere la famiglia tradizionale e proibire l`uso di termini come `madre` e `padre`. negli stati uniti c`e` chi dice che educa i minori all`omosessualita`. la lista e` ancora lunga. dipinto come una minaccia totalitaria, il gender e` oggi un fantasma su cui si proiettano una miriade di ansie e paure. e` uno spauracchio creato ad arte da chi vuole il ripristino di un ordine sociale autoritario, reazionario, patriarcale. a piu` di trent`anni da "questione di genere", non serve allora una nuova teoria del genere, ne` smontare una a una le falsita` in circolazione. molto piu` urgente, secondo judith butler, e` interrogarsi sulla struttura di questo fantasma, per capire da quali scopi e` animato e come combatterlo. spetta a noi produrre un immaginario alternativo, che tuteli i diritti e le liberta` conquistati in decenni di lotte. perche` nulla e` in grado di sconfiggere questo fantasma piu` dell`affermazione del desiderio di amare e di esistere nel mondo, respirando, muovendoci e vivendo liberamente. perche` mai non si dovrebbe volere che chiunque possa godere di queste liberta` fondamentali?

i nostri padri erano convinti di vivere sotto l`occhio di dio: la sua esistenza era certa come quella del sole che sorge e tramonta. oggi abbiamo smesso di crederci, o anche solo di pensarci. e la bibbia nessuno la legge piu`. invece la bibbia e` un libro meraviglioso. che si puo` leggere anche come un grande romanzo. l`autobiografia di dio. aldo cazzullo fa con la bibbia quel che aveva fatto con dante: ci racconta la storia, in modo chiaro e comprensibile a tutti, con continui riferimenti all`attualita`, alla nostra vita, passando attraverso le vicende storiche e i capolavori dell`arte. la creazione, adamo ed eva, la cacciata dall`eden, caino e abele, noe` e il diluvio. la storia di giacobbe che lotto` con dio e di giuseppe che svelo` i sogni del faraone. mose`, le piaghe d`egitto, il passaggio del mar rosso, i dieci comandamenti. e poi la conquista della terra promessa, da giosue` che espugna gerico a davide che taglia la testa di golia, da sansone, l`eroe fortissimo ma tradito dal suo amore, a salomone che innalza il tempio. cazzullo rievoca storie dal fascino millenario. e racconta le grandi donne della bibbia: giuditta che taglia la testa al condottiero nemico, ester che salva il popolo dallo sterminio, susanna che fa condannare i suoi molestatori. e poi l`angelo che salva tobia e il diavolo che tormenta giobbe, l`amore del cantico dei cantici e la disillusione dell`ecclesiaste ("tutto e` vanita`"). sino alla grande speranza della resurrezione, e di un salvatore che viene a riscattare l`umanita`: per i cristiani, gesu`. dopo averci raccontato la storia millenaria dell`impero romano e aver mostrato come sia ancora viva nei nostri giorni, cazzullo invita il lettore a un entusiasmante viaggio nella bibbia, mostrandoci che e` il piu` grande romanzo mai scritto. "il dio dei nostri padri" e` un libro appassionante e illuminante, che ci conduce alle radici della nostra cultura e delle nostre famiglie.

chi l`ha detto che le donne del rinascimento erano destinate unicamente a indossare splendidi abiti come monna lisa? o a passare la vita tra seduzione, inganni e trame come lucrezia borgia? in realta` in italia e` esistita una tradizione importante di donne dedite all`arte della guerra: feudatarie, capitane di ventura, donne cavaliere e anche popolane. se matilde di canossa e` la prima, e forse la piu` conosciuta, altre sono state all`epoca capaci di suscitare sconcerto e terrore per l`audacia delle proprie imprese: da caterina sforza a cia ordelaffi, da orsina visconti a bona lombardi - la giovanna d`arco italiana. donne al comando di eserciti in difesa dei propri castelli, e` il caso di donella rossi, e battaglioni interamente femminili, come quelli che combatterono a protezione di siena e della sua indipendenza durante l`assedio dei fiorentini nel 1555. quello che emerge da queste storie avventurose e che oggi appaiono quasi leggendarie, e` un tema trascurato dagli storici: quello di una vera e propria educazione militare impartita alle donne dai padri e piu` spesso dalle madri o dalle nonne, che hanno dato vita a una via femminile alla guerra. per secoli e` stato facile idealizzare queste donne combattenti, imbalsamandole nel ruolo di figure eccezionali e irripetibili, quasi letterarie, addomesticandone la portata rivoluzionaria. oggi, finalmente, possiamo provare a restituire a queste donne la loro verita` di soggetti attivi, anche nella violenza estrema della guerra.

oggi le societa` occidentali sembrano ossessionate dai ricchi: ammirati e lusingati e, allo stesso tempo, biasimati e disprezzati. ma e` sempre stato cosi`? nel corso di mille anni le cose sono molto cambiate. nel medioevo, ad esempio, un`eccessiva accumulazione di ricchezze era considerata peccaminosa e percio` ci si attendeva che i ricchi non facessero sfoggio della propria opulenza. per lungo tempo la loro semplice esistenza ha prodotto disagio sociale, mitigato solo dal ruolo che potevano svolgere nei tempi di crisi, impiegando i propri beni per aiutare la comunita`. in passato come oggi, pero`, ci si e` interrogati su come si diventa ricchi e sul perche` le ricchezze tendono ad accumularsi nelle mani di pochi. diventare ricchi e` frutto di abilita` o di fortuna? di parsimonia o di capacita` d`investimento? quanto contano le ricchezze ereditate e quanto le reti di relazione che si creano nel corso della propria vita? in questo libro, pieno di esempi e di resoconti delle vite di alcuni individui straordinari, si prova a rispondere a queste domande all`interno di un`ampia e organica ricostruzione storica, capace di offrire anche una prospettiva da cui guardare ai dibattiti in corso sulla disuguaglianza di ricchezza e di reddito. a segnare una differenza dal passato e` il fatto che, nonostante i loro patrimoni siano stati sostanzialmente risparmiati dalla grande recessione del 2008 e dalla pandemia di covid-19, i ricchi e i super-ricchi si sono mostrati riluttanti a contribuire al bene comune, opponendosi persino a misure d`urgenza. la storia suggerisce che questo e` uno sviluppo preoccupante - per i ricchi e per tutti gli altri.

includerli o escluderli, accoglierli o marginalizzarli? i rom costituiscono la minoranza numericamente piu` importante dell`unione europea, ma la loro presenza nelle vicende del continente e` del tutto trascurata. non solo: le persecuzioni antizingare che hanno insanguinato l`europa occidentale sono ampiamente censurate, cosi` come la loro schiavitu` in alcuni paesi del sud-est europeo. allo stesso modo la loro resistenza per il mantenimento di un`identita` distinta e fortemente caratterizzata e` generalmente misconosciuta e il loro radicamento in tante realta` locali e` ignorato o sottostimato. il disprezzo verso di loro e` sempre stato cosi` alto che anche il loro riconoscimento come minoranza `culturale` e` stato, ed e`, un processo contestato. una geostoria tutta iscritta nella modernita`, ma del tutto assente dai libri che quella storia raccontano.

nonostante sia passato gia` un quarto di secolo da quando e` finito, la storia del novecento italiano e` tuttora molto presente nella discussione pubblica: ma intanto oltre il venti per cento della popolazione nazionale non ne ha una conoscenza diretta nemmeno per un minuto, essendo nato dopo il 2000. questo numero di cose spiegate bene racconta storie ed eventi che hanno composto l`identita` dell`italia del secolo scorso, dagli avvenimenti maggiori ricordati spesso nelle discussioni odierne, di cui a volte si sono persi i dettagli o si fatica a ricordare il reale svolgimento, agli episodi apparentemente minori e pop, che hanno comunque contribuito a portare cambiamenti significativi nella societa` e nella cultura delle italiane e degli italiani. il novecento e` stato il secolo in cui si e` fatta l`italia come la conosciamo, e i suoi episodi di storia, cronaca e vita quotidiana affiorano tuttora e rimarranno ancora nel prossimo futuro: conoscerli e spiegarli non e` un retorico e solenne esercizio di conservazione della memoria, ma un modo prezioso di comprendere questo paese e molte cose di cui parliamo e discutiamo, e di riconoscere quello che e` cambiato e quello che siamo ancora. e poi sono gran storie, anche quando sono piccole. con testi di chiara alessi, daria bignardi, claudio giunta, walter veltroni e della redazione del post. a cura del post e di nicola sofri. illustrazioni di alessandro baronciani.

un sorriso enigmatico che "non passa drento" accompagna sempre machiavelli da quando, giovanissimo, ascolta le prediche del "profeta disarmato" savonarola e assiste alla cacciata dei medici da firenze, a quando diventa integerrimo segretario della repubblica di soderini. quel sorriso che non si spegne ne` a seguito del ritorno al potere dei medici, che lo destituiscono da ogni incarico pubblico e lo rinchiudono nelle carceri del bargello, ne` quando, dopo aver quasi perso la vita, si ritira nelle campagne fiorentine e si dedica alla scrittura dei suoi capolavori della politica. i suoi consigli restano inascoltati e, ironia della sorte, la morte lo coglie mentre gli eserciti stranieri saccheggiano quella patria che ha amato piu` della sua anima. questa storia di machiavelli racconta i suoi incontri con i potenti, le amicizie e gli amori, i viaggi, i successi e le sconfitte e getta luce sulla firenze dei medici, sul gioco politico degli stati italiani del cinquecento e sui profondi mutamenti dell`europa all`inizio dell`eta` moderna. un`edizione completamente rivista e aggiornata di quella che e` divenuta ormai una biografia classica di machiavelli, tradotta in dodici lingue.

"meretrix augusta", ovvero prostituta imperiale. con questo non invidiabile epiteto, il poeta satirico giovenale tramando` nei secoli l`immagine di messalina, moglie dell`imperatore claudio e figura di grande rilievo nella roma del i secolo. che cosa si nasconde dietro la leggenda nera che ha infamato il ricordo di questa giovane aristocratica? non solo giovenale, infatti, ma molti storici romani - tacito, svetonio, cassio dione sono i piu` conosciuti - la descrivono impietosamente come una ninfomane dedita all`appropriazione indebita di tutto, uomini e cose. quello che suscita sconcerto particolare e` una sua supposta bigamia, un legame con il patrizio romano caio silio. che cosa spinge la moglie dell`imperatore, madre di suo figlio britannico, a comportarsi in questo modo? questo libro intende fornire una chiave di lettura riguardo a cosa, in realta`, si nasconde dietro questa narrazione su messalina. era davvero una adultera e una donna inadatta a coprire il suo ruolo regale o e` stata artefice del proprio destino, rendendosi protagonista di una vera e propria congiura politica volta a spodestare il marito?

vogliamo avere il `controllo della situazione` senza esserne ossessionati; vogliamo sfuggire alla morsa del controllo senza finire `fuori controllo`. cosa cerchiamo nel controllo di noi stessi, degli altri e del mondo e cosa ci lascia insoddisfatti se lo otteniamo? in che consiste, dunque, il controllo? il libro intende rispondere a questa domanda e lo fa interrogando la storia e i contorni di questo concetto, attraverso la filosofia, il diritto, la sociologia. ma, soprattutto, attraverso l`arte contemporanea, in particolare attraverso le opere di due grandi artisti. tehching hsieh - `il maestro` secondo marina abramovic - con le sue incredibili performance, tutte della durata di un anno, che rivelano i risvolti piu` intimi del nostro rapporto con il controllo e l`incontrollabilita` e chiamano in causa la relazione tra l`arte e il grande libro confuciano `dei mutamenti`, i ching. thomas hirschhorn, uno dei protagonisti della scena artistica contemporanea, che lavora alle sue opere `sotto la soglia del controllo`, facendo emergere i rapporti incommensurabili tra l`ipersensibilita` dell`occidente e il suo risvolto oscuro, quello che affiora dal dark web e dalle violenze planetarie.

israele stava gia` attraversando un periodo di crisi drammatica prima del criminale attacco del 7 ottobre 2023. grandi manifestazioni chiedevano a gran voce le dimissioni di netanyahu e del suo governo e il paese era praticamente bloccato. la risposta al gesto terroristico di hamas con la guerra di gaza rischia pero` di essere un vero e proprio suicidio per israele. da un lato, infatti, abbiamo l`involuzione del sionismo, o meglio dei sionismi: da quello originario della fine del xix secolo, passando per quello liberale e favorevole alla pace con gli arabi, fino alla crescita del movimento oltranzista dei coloni e all`assassinio di rabin. dall`altro, il resto del mondo ebraico - la diaspora americana e quella europea - si confronta oggi con un crescente antisemitismo che, contrariamente alla propaganda di netanyahu, non e` la stessa cosa dell`antisionismo, ma che certo dalle vicende della guerra di gaza trae spunto e alimento. per salvare israele e` necessario contrapporre al suprematismo ebraico, proprio dell`attuale governo netanyahu, l`idea che lo stato di israele deve esercitare l`uguaglianza dei diritti verso tutti i suoi cittadini e deve porre fine all`occupazione favorendo la creazione di uno stato palestinese. qualunque sostegno ai diritti di israele - esistenza, sicurezza - non puo` prescindere da quello dei diritti dei palestinesi. senza una diversa politica verso i palestinesi hamas non potra` essere sconfitta ma continuera` a risorgere dalle sue ceneri. non saranno le armi a sconfiggere hamas, ma la politica.

il dhammapada espone, sotto forma di strofe poetiche, i concetti fondamentali del buddhismo antico. il titolo dell`opera, composta probabilmente intorno al iii secolo a. c., significa "parole di dharma" dove dharma e` parola derivata da una radice linguistica che significa "sostenere" e indica qualcosa di saldo e stabile: il termine e` passato a indicare la legge che sostiene l`universo, tanto la legge fisica quanto la legge morale. la traduzione presentata in questo volume e` stata condotta direttamente sull`originale in lingua pali: si e` cercato di mantenerla il piu` possibile vicina al testo originale, ed e` seguita da commenti che spiegano ogni strofa. il commento illustra cosi` passo per passo i principi fondamentali del buddhismo primitivo o delle origini, in modo semplice ma rigoroso, con l`intento di guidare il lettore, anche quello digiuno di buddhismo e di dottrine orientali, alla conoscenza dell`insegnamento del buddha.

le verita` che cioran consegno` al "crepuscolo dei pensieri" contengono il germe delle esplorazioni future e al tempo stesso qualcosa che resiste persino all`organizzazione caotica e frammentaria dei quaderni. al fondo di ciascuno degli aforismi qui radunati - che toccano i temi piu` cari a cioran (dalla noia alla solitudine, all`insonnia, alla timidezza, al desiderio, all`oblio, al rimorso e al suicidio) - cogliamo la stessa affilata capacita` di introspezione, l`estraneita` di sempre a ogni filosofia, ma in una versione surriscaldata. un pensiero che non trova pace e attraversa le vaste distese del "non-luogo universale", lasciando dietro di se` una traccia bruciante nelle parole. "la mediocrita` della filosofia si spiega col fatto che si puo` riflettere solo a bassa temperatura. quando si controlla la propria febbre, si ordinano i pensieri come fossero marionette; si tirano le idee con il filo e il pubblico non si sottrae all`illusione. ma quando ogni sguardo su se stessi e` un incendio o un naufragio, quando il paesaggio interiore diviene una sontuosa devastazione di fiamme che danzano sull`orizzonte dei mari - allora si da` libero sfogo ai pensieri: colonne tormentate dall`epilessia del fuoco interiore". un fuoco che permette a cioran di esserci amico - anche quando apparentemente vorrebbe infierire su di noi.

siamo a firenze nel 1921, le squadracce fasciste imperversano in citta` e si organizzano i gruppi di autodifesa socialisti e comunisti. gli scontri sono all`ordine del giorno e il giovane fascista giovanni berta viene prima malmenato e poi gettato da un ponte nell`arno. immediatamente i fascisti trasformarono questo fatto in un martirio, enfatizzando la brutalita` e la ferocia delle masse operaie. a queste dovevano porre un argine l`indomita fede e il senso di sacrificio dei sostenitori del fascismo. cosi` giovanni berta fu ricordato in tutta l`italia fascista e nelle colonie attraverso l`intestazione di strade, monumenti e perfino del nuovo stadio di calcio di firenze. articoli di giornali e riviste, libri, disegni, dipinti ed elementi di cultura materiale, come le migliaia di tombini che riportavano il suo nome a roma e a firenze, hanno contribuito a fissare la sua storia nella memoria popolare. inoltre, la sua inumazione sotto la basilica di santa croce a firenze insieme a 36 camerati fiorentini, nella cripta dedicata ai caduti fiorentini per la rivoluzione fascista, intensifico` la sacralita` della sua storia e contribui` al tentativo del regime di creare legittimita` e stabilire una religione politica. questo libro rappresenta il primo studio approfondito su un evento chiave della storia e della mitologia fascista ed esamina il processo molto limitato e altamente selettivo di elaborazione del passato fascista e della sua eredita` culturale in italia.

in molti scritti sulla resistenza sono indicati come autori di attacchi ai tedeschi o vittime dei loro rastrellamenti `i partigiani`, senza altra specificazione. ma in gran parte dei casi si tratto` di partigiani comunisti, la cui connotazione politica in seguito e` rimasta spesso sotto traccia. nel dopoguerra fu il loro stesso partito a inglobarli nella sua visione della guerra di liberazione come `guerra di popolo` combattuta da un ampio fronte antifascista quasi indifferenziato. e questo e` accaduto ancora di piu` dopo il crollo dell`urss, quando la forte impronta comunista sulla lotta armata antitedesca apparve una macchia capace di cancellarne i meriti. questo non e` un libro di semplice rivendicazione di quei meriti. ne illustra alcuni, tra cui soprattutto la creazione dal nulla del nucleo essenziale dell`?esercito partigiano`, le brigate garibaldi, opera di pochi militanti, capaci pero` di attrarre tanti volontari disposti a battersi contro i nazifascisti. accanto alle loro imprese ne vanno pero` considerati anche i limiti, riconducibili agli obiettivi politici del loro gruppo dirigente, deciso ad attribuirgli, nonostante il loro carattere guerrigliero, compiti di un vero esercito regolare capace di presidiare vaste `zone libere`. ma dopo le dure prove dell`ultimo inverno di guerra, le formazioni comuniste diedero il principale contributo alla liberazione delle citta` del nord prima dell`arrivo degli alleati, importante obiettivo simbolico condiviso da tutte le forze della resistenza. un libro ne` encomiastico, ne` denigratorio, dove predominano i chiaroscuri, quanto mai presenti nella storia della transizione italiana verso la democrazia.

nel 1848 la rivoluzione comincio` a palermo e si diffuse subito in tutta europa. folle enormi si radunarono in nome della democrazia e dell`indipendenza nazionale in un flusso inarrestabile che cancello`, in pochi mesi, l`ordine politico che reggeva il continente dalla sconfitta di napoleone. alcuni governanti si arresero subito, altri combatterono aspramente, ma ovunque si fecero strada nuovi politici, nuove convinzioni e nuove speranze, portando a cambiamenti significativi e duraturi che continuano a plasmare il nostro mondo: il ruolo delle donne nella societa`, la fine della schiavitu`, il diritto al lavoro, l`indipendenza nazionale e l`emancipazione degli ebrei. christopher clark, il grande storico autore del bestseller mondiale "i sonnambuli", descrive il 1848 come la "camera di collisione al centro del xix secolo". frutto di una ricerca meticolosa, elegantemente scritto e ricco di descrizioni di figure carismatiche, questo libro offre una nuova interpretazione del 1848. clark, infatti, evoca questo incredibile fermento di idee nuove, ma anche la serie sempre piu` spietata ed efficace di contrattacchi lanciati dagli antichi regimi. nonostante la sconfitta, gli esuli diffusero le idee del 1848 in tutto il mondo e dalle macerie emerse un`europa nuova e molto diversa.

immaginate un mondo in cui ognuno sia libero di esprimere la propria sessualita`. dove la vita sessuale di una donna non e` oggetto di scrutinio. dove chi ha trent`anni e non vuole figli non deve subire pressioni. dove il `maschio alfa` non e` l`unico modello per un uomo. e` un mondo dove le persone queer non sono considerate `diverse`. dove ogni corpo e` bello e degno di esistere. cultura dello stupro e sessismo sono un brutto ricordo. un mondo dove di sesso si parla anche a scuola, nei programmi di educazione sessuale e affettiva. questo mondo non e` ancora qui. ma e` il futuro a cui mira il sex positive, un movimento che celebra la diversita` nelle espressioni sessuali senza piu` stigma, tabu` e sensi di colpa. una piccola, grande rivoluzione che mette al centro autodeterminazione e consenso. nimbi ci accompagna senza pregiudizi tra identita` fluide, relazioni monogame e non, fantasie piu` diffuse, cybersex e altro ancora, per scrollarci di dosso stereotipi e preconcetti che ci portiamo appresso. e per riscoprire una sessualita` nuova, naturale e piacevole. una parte imprescindibile dell`esperienza umana.

che cosa sappiamo di sparta? citta` guerriera, popolata di eroi programmati per combattere a difesa della patria senza temere la morte. societa` dove il singolo non conta di fronte alla comunita`. sparta e` la polis severa che senza pieta` elimina i bambini imperfetti e sottopone i superstiti a un addestramento durissimo. soprattutto, sparta e` l`antitesi di atene: se questa e` la culla della democrazia, della filosofia, della poesia, della liberta`, sparta e` la roccaforte dell`oligarchia, citta` senza cultura, austera ed essenziale. ma e` davvero cosi`? questo libro prova ad andare oltre lo stereotipo. scopriremo che la vulgata sulla soppressione dei bambini e` probabilmente un falso; che l`educazione spartana non era poi cosi` diversa dall`educazione impartita ai ragazzi nelle altre citta` di grecia; che vivere a sparta non significava votarsi solo alla guerra e all`addestramento militare; che in citta` si apprezzavano motti di spirito, musica, feste; che le donne avevano piu` liberta` e piu` diritti rispetto alle altre donne greche. insomma, scopriremo perche` la citta` "amabile" e "divina" - per citare omero - ha lasciato segni indelebili nella storia e nella cultura del mondo greco.

l`avventurosa ricostruzione della biografia intellettuale e soprattutto umana di due giganti del pensiero: ibn sina, noto come avicenna, e biruni. due personalita` poliedriche che hanno segnato le vicende culturali, politiche e non solo di un`era troppo poco ricordata: l`illuminismo perduto del mondo arabo. questa storia inizia agli albori dell`anno mille, in una regione dell`asia centrale oggi sul confine fra il turkmenistan e l`uzbekistan. ed e` la storia di biruni e avicenna, i due piu` luminosi e geniali protagonisti di una stagione intellettuale straordinariamente feconda e affascinante, sempre troppo poco indagata, se non da una ristretta cerchia di esperti. una stagione la cui eredita` ha segnato il dibattito filosofico e scientifico dei secoli successivi fino ai tempi presenti. biruni, per lungo tempo chiamato il da vinci dell`xi secolo, fu un pioniere degli studi trigonometrici, matematici e astronomici, e arrivo` a formulare ipotesi che avrebbero in qualche modo influenzato galileo, newton e persino einstein e la sua concezione della relativita`. avicenna si districo` fra le scienze naturali e quelle filosofiche, riconfiguro` la teoria della conoscenza aristotelica, concependo un posto per il divino al suo interno, ed e` ancora adesso considerato da molti il padre della medicina moderna. starr riporta alla luce, con una scrittura vivida e avvincente, a beneficio di un pubblico piu` ampio, le vite dei padri di quello che e` stato in seguito definito il "rinascimento islamico", e lo fa raccontandoli prima di tutto come esseri umani, immersi nella carne e nel sangue del proprio tempo.

cappuccetto rosso, cenerentola e barbablu` ma anche prezzemolina, pugnettino e i due gobbi: questa raccolta di storie derivate dalla tradizione orale comprende fiabe celebri e altre dimenticate, con l`obiettivo di rinarrarle senza edulcorarne i lati piu` ruvidi e tenebrosi. i personaggi amati o temuti ci riappaiono cosi` sotto una nuova luce, in tutta la loro autenticita`, anche grazie alle vivide illustrazioni di juliette barbanegre. un libro da leggere o ascoltare, e da tramandare di generazione in generazione. in queste pagine non si troveranno lupi gentili, streghe vezzose o ravvedute. qui le madri snaturate sono divoratrici, gli orchi spaventosi, i cattivi astutissimi, le principesse e i principi messi a dura prova, benche` alla fine sempre vincenti. eta` di lettura: da 5 anni.

trattare con i terroristi significa rafforzarli. aprire negoziati per la liberazione degli ostaggi o per sfuggire agli attentati, vuol dire mostrarsi deboli e induce a credere che il terrorismo funziona. la linea della fermezza e` stata scelta in italia nel caso moro e da israele nella risposta a gaza, e in numerosi altri casi nella storia. siamo sicuri che sia la scelta giusta?

e` tradizione considerare la fisica la regina delle scienze, e secondo questo libro cio` che la caratterizza in particolare e` labellezza. ma di che tipo di bellezza si tratta, e come la si puo` apprezzare senza avere anni di studio specialistico alle spalle? chi vorra` addentrarsi in queste pagine si trovera` a intraprendere un singolare viaggio nell`affascinante universo della fisica, accostandosi nel modo piu` semplice possibile (ma non semplicistico) ad argomenti via via piu` avanzati, dalla conservazione dell`energia ai frattali, dal bosone di higgs alla relativita` einsteiniana.

tra modernita` e tradizione, tra biodinamico spinto e agricoltura intensiva, tra cucina ipercreativa e recupero ossessivo delle tradizioni fermentative, tra vino naturale e convenzionale, tra vegani a tutti i costi che mangiano quinoa prodotta in modo intensivo e carnivori che si nutrono solo di chianina, le fazioni si scontrano e la verita` si allontana sempre di piu`. perche` anche il partigiano piu` etico provera` a tutti i costi a convincerci della bonta` della sua tesi, e si opporra` strenuamente alle verita` altre, quelle propugnate dall`opposta fazione gastronomica, climatica, enologica. con questo saggio sull`enogastronomia anna prandoni cerca di riportare i grandi temi del dibattito alla responsabilita` civile del buon senso. per restituire un senso "buono" agli altri cinque che ci permettono di gustare cibi e vini sempre migliori.

partendo dalla classificazione proposta da northrop frye in anatomia della critica, todorov adotta la categoria del fantastico come strumento di indagine di un genere letterario fiorente nell`ottocento, la cui funzione sociale e` stata assunta nel novecento dalla psicoanalisi. il fantastico, dice todorov, si colloca in quella esitazione in cui il lettore deve decidere fra la spiegazione naturale e quella sovrannaturale di un fatto insolito. prendendo in esame i testi esemplari del fantastico, todorov propone una vasta gamma di sottoclassificazioni, recuperando in modo dialettico i luoghi emblematici affrontati dalla narrativa fantastica. il mondo del doppio, della metamorfosi, della follia, cio` che un secolo positivista come l`ottocento ha rimosso, si sono tradotti per noi nell`inquietante scoperta freudiana della sessualita`, della nevrosi, della psicosi e della morte.