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in questo testo vengono illustrati i principi della programmazione e forniti elementi di strutture dati, facendo riferimento al linguaggio di programmazione c++. la descrizione del linguaggio arriva fino alle classi e non viene esaminata la programmazione a oggetti. i vari costrutti linguistici del linguaggio c++ vengono presentati in forma semplificata e gli esempi sono stati scelti prendendo argomenti che hanno riscontro nell`esperienza comune.

in una lettera a umberto saba del 1949 primo levi scriveva tutta la sua ammirazione per il poeta triestino, di cui aveva appena letto le scorciatoie e raccontini, ritrovandovi, scrive, "molto del mio mondo, non del lager, voglio dire; meglio, non solo del lager". e sul finire della lettera aggiungeva: "ma tutto questo mi ha toccato meno di quel suo coraggio, di quella sua avidita` vigile di nulla lasciare inesplorato, di tutto sollevare dal buio del sottosuolo alla luce della consapevolezza". sollevare la memoria del lager dal "buio del sottosuolo" e` il compito che si prefiggono saba, levi e molti autori europei che nel secondo dopoguerra hanno scritto poesie sul lager: vittorio sereni, paul celan, jean cayrol, charlotte delbo, robert desnos. sempre levi dira` in una famosa intervista che "dopo auschwitz non si puo` fare poesia se non su auschwitz". questo volume, che raccoglie gli atti di un convegno svoltosi a torino nel gennaio 2005, intende per la prima volta mettere a confronto diverse tradizioni letterarie - francesi, italiane, tedesche, israeliane -, stabilendo un vincolo forte fra coloro che credono alla necessita` della poesia nella societa` contemporanea.

la storia linguistica dei libretti d`opera, settore degli studi poco e solo di recente indagato, crocevia interdisciplinare tra storia della lingua, storia della letteratura, storia della musica, offre ancora molti ambiti da illuminare. il titolo del volume, riprendendo l`etichetta di `parassita` che del librettista ottocentesco e` stata data da uno studioso, gabriele baldini, vi aggiunge l`eloquente aggettivo che rimarca il prestigio letterario di molti testi per musica. si affrontano autori e tendenze dal seicento ai giorni nostri, a partire da un autore centrale della librettistica secentesca come giovan francesco busenello, i cui libretti, musicati da monteverdi e cavalli, rappresentano esempi notevoli dell`opera veneziana del xvii secolo. il secondo capitolo ha per oggetto i metamelodrammi, microgenere rappresentativo della duplicita` dell`opera settecentesca, tra melodramma serio e opera comica. si passa poi all`ottocento, studiando librettisti per compositori importanti, con particolare attenzione ai rapporti tra poesia e musica, come romani autore di libretti per bellini, cammarano e ruffini librettisti per donizetti, piave e boito librettisti per verdi, fino a luigi illica, uno dei principali librettisti tra otto e novecento, autore di testi assai differenti scritti per compositori diversi. nell`ultimo capitolo ci si accosta ad un`opera contemporanea, giocasta di azio corghi con libretto di maddalena mazzocut-mis, attraverso un`intervista con gli autori.

il corsaro nero (1898) e` considerato da molti il capolavoro di emilio salgari: concepito come romanzo a se` - ma destinato, per le pressanti richieste dei lettori, a dar vita a un intero ciclo - ha ottenuto dall`autore attenzioni insolite ed e` diventato "contenitore" di seduzioni, mescolanze, intersezioni, omaggi e prestiti. un`opera unica, capace di resistere al tempo e di trasformarsi, insieme a "la regina dei caraibi" (1901) che ne costituisce il seguito, in laboratorio ottimale per verificare, a cent`anni dalla drammatica morte dell`autore, non solo quanto fosse strutturato il suo metodo di lavoro, ma anche quanto incidessero sulla sua capacita` di invenzione quelle personali esaltazioni, angosce, sogni e incubi che grazie all`apporto di grandi illustratori come pipein gamba, scenografo del teatro carlo felice di genova, divennero movimento scenico di grande impatto visivo e influirono sulla formazione di intere generazioni di italiani.

il 2012 e` stato l`anno dedicato alle celebrazioni per il centenario della nascita del logico e matematico inglese alan mathison turing (23 giugno 1912 7 giugno 1954), figura geniale ed eclettica, chiave risolutiva per l`intelligence britannica, ironico ed eccentrico, precorritore dei computer e delle intelligenze artificiali, corridore fulmineo, uomo bizzarro e pieno di stranezze, omosessuale dichiarato perseguitato fino alla morte. il presente volume raccoglie i contributi presentati in occasione della giornata di studi alan mathison turing: l`indecidibilita` della vita, promossa e organizzata dal centro interuniversitario di ricerca seminario di storia della scienza dell`universita` degli studi di bari, che ha mirato a ricordare il matematico inglese nella sua totalita`, per il suo lavoro e per la sua vita. e stato un momento di riflessione su come i suoi contributi, noti per lo piu` agli appassionati di informatica, abbiano avuto ripercussioni nel nostro quotidiano. il risultato e` stato un inevitabile e proficuo confronto tra storici della scienza, filosofi, logici, matematici e informatici alla ricerca di un punto d`incontro nelle differenti discipline coinvolte. oggi, a 100 anni dalla nascita, turing rimane ancora un`equazione irrisolta; vale la pena tuttavia ricordarlo nella sua interezza, per il suo lavoro, per le sue intuizioni, per la sua vita.

per diventare "una di lingua", l`italia puo` e deve diventare "una di scuola". questo suggerimento affida nel 1868 la relazione di alessandro manzoni e della commissione milanese al ministro broglio, che ha chiesto indicazioni su "tutti i provvedimenti e i modi coi quali si possa aiutare e rendere piu` universale in tutti gli ordini del popolo la notizia della buona lingua e della buona pronunzia". strumento fondamentale della trasmissione di una cultura condivisa, a partire dall`unita` la scuola si propone come istituzione cardine nel processo di educazione a una lingua nazionale, che, proprio sulla scorta delle indicazioni manzoniane, e` ritenuta fattore unificante non solo di una geografia politica frammentata, ma anche di un rinnovato tessuto sociale. sui banchi l`apprendimento dell`italiano diviene "mezzo" essenziale per garantire un avvicinamento davvero democratico al sapere e quindi la partecipazione di "tutti gli ordini del popolo" alla vita civile della nazione. il volume propone una scelta, parziale per necessita`, di documenti, decreti, relazioni, manuali, abbecedari, ma anche di passi tratti dai romanzi e di articoli giornalistici, che in progressione cronologica vogliono far luce su alcune tappe evolutive dell`educazione linguistica nella scuola del secondo ottocento.

chi racconta di papa` goriot? a chi appartengono le voci che raccontano di edward waverley, di emma bovary o del lettore di se una notte d`inverno un viaggiatore? i narratologi strutturalisti hanno affermato che in ogni narrazione letteraria dobbiamo distinguere la persona storica dell`autore dall`istanza testuale del narratore e questa distinzione e` rimasta al centro della narratologia. ancora oggi, mentre crescono le narratologie postclassiche, essa resta valida e necessaria per la maggioranza degli studiosi. questo saggio sostiene invece che distinguere a priori autore e narratore non consenta di rendere conto di interi periodi della storia del romanzo e che la questione teorica - chi racconta in una narrazione letteraria? - debba essere posta su un terreno ermeneutico e storicista. idee diverse di romanzo erano presenti a scott e balzac, a flaubert e ai modernisti o a calvino e ai postmodernisti. a queste diverse idee e alle opere che le espressero deve corrispondere una visione complessa, che integri le categorie teoriche con una riflessione ermeneutica e storicista sulle opere e sul genere del romanzo.

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