





























sentimentalmente disastrosa, socialmente imbarazzante, fisicamente imbattibile, e stata addestrata a lottare come un ninja, ma non e una poliziotta ne una detective. e solo una tatuatrice molto curiosa con un talento innato per risolvere misteri. da sempre impreparata a nuotare in quel mare in burrasca che e la vita, olga bellomo cerca di godersi un po` di inaspettata tranquillita: sta cominciando a smantellare le barriere emotive che aveva costruito con tanta fermezza, e a far spazio poco alla volta a quei sentimenti che il padre le aveva insegnato a tenere lontani, anche quando questo significa dover rinunciare all`unico, vero amore che abbia mai avuto: il giornalista di nera gabriele pasca. la serenita pero non dura a lungo. il corpo di una donna viene scoperto in un bidone della raccolta differenziata, sepolto tra contenitori in tetra pak, vecchi giornali e volantini dell`autolavaggio. in paese la gente e sconvolta, la polizia procede a fatica, ma una donna ha assistito all`omicidio. il killer l`ha vista e ora le da la caccia. per olga e impossibile non investigare. con l`aiuto dei suoi stravaganti amici, la ragazza si lancia in un`indagine che la costringera a confrontarsi con vecchie storie di tradimenti e vendetta, fino a scoprire che la verita e spesso nascosta in dettagli che nessuno vuole guardare.

succede a tutti di farsi male, ma possiamo imparare a riconoscere le sofferenze che ci colpiscono alle spalle da quelle a cui noi stessi, piu o meno consapevolmente, ci consegniamo. vittorio lingiardi delimita un territorio vastissimo e oscuro: percorre la storia dei nostri dolori e traccia un confine tra convivenza e connivenza. masochista e un aggettivo che turba, ma qui non si parla di fruste e manette: lo sguardo e sulla personalita e sulle relazioni. lingiardi ci accompagna in stanze interiori, arredate con gli spigoli aguzzi dell`autocritica, le mensole inaccessibili dell`ideale dell`io, le casseforti del sabotatore interno, le lavatrici interminabili del senso di colpa. un racconto sulla vita di tutti i giorni, con un finale sul masochismo politico e il dolore del mondo. pagine scritte con le parole della psicoanalisi, della poesia, del cinema.

il percorso proposto in questo volume, che si apre con il 1895, l`anno dell`invenzione del cinematografo, e arriva fino a oggi, ricostruisce la storia della letteratura italiana contemporanea prestando particolare attenzione alle sue intersezioni con le altre arti e i diversi media. e da questa originale angolazione che vengono analizzate le dinamiche e le forme materiali della produzione e fruizione della letteratura in un arco temporale in cui essa ha conosciuto profonde e irreversibili trasformazioni del suo statuto e della sua funzione. e proprio tale prospettiva consente agli autori di riservare un adeguato spazio a voci e generi letterari tradizionalmente espunti o lasciati ai margini. il volume e suddiviso in sei capitoli, ognuno dei quali copre circa vent`anni di storia letteraria italiana. completa ogni capitolo una serie di letture dedicate a casi esemplari, che approfondiscono nelle diverse epoche le analogie con altre modalita di espressione, il realizzarsi di forme miste, l`influenza di media extra letterari sulla scrittura, le esperienze di collaborazione tra scrittori e artisti, ovvero le molteplici relazioni e contaminazioni in virtu delle quali la letteratura italiana ha corrisposto al mutare del contesto culturale di un lungo novecento.

"accade che le tre fasi della vita, giovinezza, maturita, vecchiaia, siano in realta due: quella in cui, consapevolmente, ci si allontana dalla matrice, e quella in cui, consapevolmente o inconsapevolmente, vi si ritorna". in una villa nella campagna piemontese che assomiglia a una dacia russa, ed e insieme casa delle illusioni e delle disillusioni, una famiglia si riunisce per rievocare il tempo e le persone che non ci sono piu. soprattutto jean e lisin, che si incontrano e si innamorano nella sanremo degli anni venti. lui, fascinoso e tormentato, rimarra sempre un "emigre" alle prese con i suoi "giorni neri". lei, testarda e saggia, di salde radici valdesi, cerchera per tutta la vita di sciogliere i nodi. ma "fare memoria" non e semplicemente ricordare. e dare vita a chi l`ha perduta, rallegrarsi, affliggersi, chiedere scusa quando e il caso. e cercare di capire, senza giudicare. quando i fratelli zagrebelsky vengono convocati dalle proprie figlie nella casa di famiglia, lo scopo e quello di ripercorrere il tempo perduto, scambiarsi aneddoti, rinsaldare un sentimento comune. i soggiorni al mare col nonno vestito di lino, i viaggi in macchina e la guida non proprio ortodossa, il cono gelato e le mani appiccicose, le notti nel letto con la nonna per vincere la paura del buio. ma per chi si avvicina alla vecchiaia quei ricordi sono dettagli di un quadro piu ampio, che forse oggi e possibile ricostruire facendosi finalmente le domande scansate nella giovinezza. e il terzo fratello, gustavo, l`unico a portare un nome legato al ramo materno della famiglia, ad assumersi la responsabilita di raccontare, partendo non solo da un tempo lontano, ma anche da terre e vicende lontanissime. perche jean e lisin - suo padre e sua madre - hanno alle spalle le storie di due minoranze per molti versi opposte: da un lato gli esuli russi, per i quali l`uguaglianza era stata la rovina, dall`altro i valdesi, per cui l`uguaglianza era stata la conquista. sorpresi dallo scoppio della prima

questo libro restituisce, nell`integrita del suo sviluppo, un pensiero politico inseparabile da un agire nel mondo, in altre parole l`opera-vita di antonio gramsci. antonio gramsci (1891-1937) resta uno dei principali classici del marxismo, e uno dei piu citati. questo volume affronta le differenti fasi della sua azione e del suo pensiero e illumina le relazioni con i grandi avvenimenti del suo tempo: la rivoluzione russa, le prese di posizione dell`internazionale comunista, la conquista del potere da parte del fascismo, la situazione europea e mondiale tra le due guerre. analizzando in dettaglio la corrispondenza, gli articoli militanti e poi i "quaderni del carcere", questa biografia intellettuale rende inoltre conto dei processi di elaborazione della riflessione politica e filosofica gramsciana, sottolineandone i leitmotiv e restituendo "il ritmo del pensiero" nel suo divenire. nel corso della scrittura dei "quaderni", gramsci comprende che "la filosofia della praxis" necessita di nuovi strumenti teorici e li inventa: "egemonia", "guerra di posizione", "rivoluzione passiva", "classi subalterne" e cosi via. concetti che si rivelano utili ancora oggi per pensare il nostro "mondo grande e terribile".

"la scena della sacra nascita allestita da de simone e una passione collettiva, una frenesia rituale, una febbre identitaria, un sabba devoto. che trasferisce la grotta di betlemme nel ventre di napoli" (marino niola). chi fra tutti coloro che ogni anno fanno il presepe sa che le statuine dei re magi sui loro tre cavalli bianco, rosso e nero simboleggiano l`iter del sole dall`aurora alla sera, e che sui presepi antichi si collocava una figura femminile, la re magia, a rappresentare la luna? in un viaggio nel cuore delle leggende popolari, dei giochi rituali, dei sogni, la penna musicale di roberto de simone, con il controcanto di 90 immagini tratte da un`antica smorfia settecentesca, risale fino alle origini precristiane del natale. una lettura che recupera il carattere notturno e infero del presepe e che racconta gli aspetti simbolici e gli inattesi significati delle sue figurine, anche attraverso la voce di quanti, ogni natale, costruiscono, recitano, vivono il presepe tradizionale. e poiche non c`e natale senza tombole e zampogne, completano il volume un`affascinante "tombola parlata" registrata nel dicembre del 1973 in un terraneo napoletano e una ninna nanna dedicata agli zampognari defunti. con l`introduzione di marino niola.

nessuna parola caratterizza l`arte contemporanea piu di "avanguardia". al punto da essere diventata, paradossalmente, sinonimo di arte in generale. come se non si potesse piu dare gesto artistico che non fosse "d`avanguardia". ma e ancora cosi? di cosa parliamo quando ricorriamo a questa categoria? duchamp e picasso, de chirico e warhol, koons e hirst, hockney e kentridge. vincenzo trione accompagna il lettore in un viaggio che non solo tocca alcuni tra i piu grandi "continenti" degli ultimi centocinquant`anni (dal futurismo al dadaismo, dalla metafisica al surrealismo, dalla pop art al postmoderno), ma che ci mostra come le promesse dell`avanguardia vivano oggi in territori inattesi: nel cinema, nella moda, nella musica pop, nei videogame, nei "writers", nell`attivismo di ultima generazione... ovunque bruci ancora la voglia di "rifare il mondo". concetto centrale dell`arte contemporanea, eppure idea sfuggente, contraddittoria e intimamente inafferrabile, l`avanguardia si e nutrita di antagonismo e di utopia, ha rifiutato il passato, ha cercato costantemente il nuovo, il dissonante, l`inaudito. cosa ne e, oggi, di quella carica eversiva e scandalosa? sopravvive come spirito diffuso, trasversale e inconsapevole, che contamina il quotidiano ben oltre i confini dell`"artworld". l`ardimento futurista, la provocazione dadaista, la sospensione metafisica e l`onirismo surrealista sembrano riemergere, in forma attenuata, quasi atmosferica, nei videoclip, nei videogame, nei concerti, nelle sfilate di moda, nei graffiti, nei tatuaggi. attraverso un racconto che intreccia analisi storica, critica culturale e passaggi autobiografici, vincenzo trione compone una sorprendente drammaturgia teorica che attraversa il novecento e si spinge fino al presente, mettendo in scena opere, gesti, manifesti e protagonisti di realta solo apparentemente distanti - dall`arte al cinema, dall`architettura alla moda, dal design alla musica, dai "writers" agli attivisti di ultima generazione. "rifar

"tutti quei morti ammazzati, e io ancora senza giustizia". serve coraggio quando si parte, ma a volte ne serve ancora di piu quando si torna. e il luglio del 1940, l`italia e in guerra. ricciardi - preoccupato per la figlia marta e per i suoceri, in grave pericolo a causa delle origini ebraiche - ha ormai trasferito la famiglia a fortino, il paese dove e nato. li, nei luoghi dell`infanzia, sperava di avere un po` di quiete. invece, mentre in citta il fido brigadiere maione cerca di salvare un comune amico da morte certa, tra le montagne del cilento il commissario e messo faccia a faccia con un passato che avrebbe voluto scordare. per lui, e non solo per lui, e arrivato il momento di regolare i conti con la propria storia. del resto e questo, quasi sempre, il destino di chi torna.

siamo condannati a essere spettatori passivi davanti alle mutazioni digitali che regolano e mettono a profitto le nostre vite? oppure esiste un modo diverso di usare la tecnologia, che la sfidi e la metta in crisi? la risposta e si, esiste. perche le macchine sono scatole dalle quali possiamo uscire, che possiamo imparare a guardare da fuori e smontare, appropriandocene. l`autrice di "exit reality" ci ricorda che quando la tecnologia impone regole e dogmi, l`unica reazione sana e mancarle di rispetto. oggi tendiamo a vivere la tecnologia come una minaccia. abbiamo sempre la sensazione che ci sottragga tempo, attenzione, identita, dati. e non abbiamo tutti i torti, perche in tanti casi e proprio quello che succede. i dispositivi che ci troviamo tra le mani sono progettati per condizionare i nostri comportamenti ed estrarre valore dall`utilizzo che ne facciamo. ogni innovazione tecnologica che arriva sul mercato e avvolta da un involucro narrativo fatto di promesse, speranze e credenze. una cornice ideologica che la innalza a dogma e richiede un`adesione totale e incondizionata. il legame tra tecnologia e religione, del resto, non e nuovo. se un tempo pero si trattava di una fiducia ingenuamente entusiasta nel progresso, adesso questa fede ha assunto sfumature cupe e apocalittiche: la tecnologia deve salvare il mondo oppure minaccia di distruggerlo. e quindi possiamo solo accettarla supinamente o rinnegarla. ma dev`essere proprio cosi? non potremmo invece provare a usarla a modo nostro, disobbedendo alle regole prestabilite e spingendoci nei territori dell`imprevisto, dell`improprio, persino dell`errore? soltanto immaginando (e praticando) soluzioni alternative, e possibile rigettare l`idea di un progresso lineare e predeterminato, oltre che demistificare le narrazioni sproporzionate e ingannevoli prodotte dall`industria tecnologica. in queste pagine valentina tanni esplora il lavoro di artisti, hacker, attivisti e comuni utenti che hanno scelto di ignorare "il libret

una festa. una ricetta segreta. un delitto. a natale siamo tutti piu... diabolici. e il venticinque dicembre e nella nevosa cornice del villaggio di st mary champton il reverendo daniel clement, parroco anglicano e uomo riflessivo, ha organizzato un pranzo natalizio per amici e parenti nella casa in cui vive con la madre. tra gli ospiti figurano jane cabot, aristocratica sofisticata ed egocentrica, e suo marito victor, enigmatico e silenzioso, con origini ebraiche che tiene discretamente nascoste. tutto sembra procedere secondo la tradizione finche victor, durante una partita di sciarada mimata, non cade a terra stringendosi la gola e muore. un terribile omicidio e stato, forse, commesso nella cittadina di champton e daniel e il detective sergente neil vanloo dovranno risolvere il crimine e catturare l`assassino del giorno di natale.

philippe de commynes e stato il primo consigliere di luigi xi per la gran parte del suo regno. caduto in disgrazia alla sua morte, fu ripescato per la sua esperienza e i suoi contatti italiani quando carlo viii comincio a pensare a un intervento militare in italia. e cosi i due ultimi libri dei suoi famosi "memoires" sono dedicati proprio alla preparazione e alla conduzione della campagna d`italia. attraverso la penna di commynes possiamo vedere tratteggiate le figure di ludovico il moro, di piero de` medici, di savonarola e di tutti gli altri personaggi in gioco in quel momento cruciale della storia italiana. con un punto di vista ben diverso da quelli, guicciardini in primis, a cui siamo abituati. acutezza dello sguardo, stile veloce e diretto, riflessioni politiche profonde (spesso erroneamente accostate a quelle di machiavelli): sono le caratteristiche dei "memoires" che ne hanno fatto uno dei capolavori del genere autobiografico e un classico della storiografia apprezzato da montaigne, michelet e sainte-beuve. l`einaudi li aveva pubblicati integralmente nel 1960, per l`intuizione di un grande storico come federico chabod. ora ne riproponiamo i due libri dedicati all`italia con la medesima traduzione di maria clotilde daviso di charvensod e con un ampio e aggiornato saggio di gabriele pedulla.

davvero il destino di ciascuno di noi e gia scritto? e questo che pensano gli ex alunni della iii a quando, superato l`esame di maturita, siglano il "patto sciagurato" che li vincolera fino all`ultimo giorno. del resto il tempo della scuola e l`unico a rimanere immobile: anche dopo trent`anni non saranno le rughe o i chili in piu a contraffare la sagoma di un vecchio compagno di banco. ma quando di mezzo ci sono il demone della competizione e il miraggio di un premio favoloso le variabili si moltiplicano. e cosi un accordo nato quasi per scherzo si tramuta in una sfida senza esclusione di colpi per rimanere in vita il piu possibile. michele mari ha scritto un romanzo commosso e giocoso, svelando con perfido divertimento le pulsioni che si nascondono dentro l`amicizia. perche in questa storia, prima di un imprevedibile finale, vale il contrario di quanto recita il proverbio: chi perde un amico trova un tesoro. 22 luglio 1975: la data fatidica in cui una classe del liceo, festeggiando con una cena il primo anniversario dell`esame di maturita, decide di stipulare un accordo di sangue e denaro. ognuno dei trenta ex alunni versera tutti gli anni una cifra, e il capitale sara investito in modo da generare - col trascorrere dei decenni - un`autentica fortuna. il meccanismo e semplice: la riffa terminera quando saranno rimasti in vita soltanto tre compagni di classe, e a quel punto i superstiti potranno godere del montepremi... ma i rancori sopiti, gli amori taciuti, le promesse e le invidie nate sui banchi di scuola s`infiammano un anno dopo l`altro. e quando ogni 22 luglio si rivedranno a cena, si informeranno dei malanni altrui per prevedere il prossimo di loro che passera a miglior vita. fino a trasformare i protagonisti di questa storia in giocatori seduti al tavolo di un`immaginaria roulette, "per i quali indovinare un numero significa desiderarlo, se non altro per poter continuare a giocare". e si sa che ogni gioco ha le sue regole e i modi per aggirarle: scommesse c

non c`e forse storia piu grandiosa di quella del modo in cui l`umanita e emersa dalla confusione della natura. non e un caso che tanti libri ne parlino. spesso pero ne parlano in maniera superficiale e insieme altisonante; e spesso lo fanno nascondendo dei secondi fini. a molti piace infatti pensare che essere umani, oggi, significhi partecipare a una grande avventura che accomuna tutti fin dalle nostre umili origini e che punta verso un futuro radioso. e una prospettiva rassicurante, certo, ma, purtroppo o per fortuna, le cose non stanno cosi. diamo per scontato che la preistoria, che l`idea di preistoria, sia sempre esistita. invece e un`invenzione relativamente recente. e lungi dall`essere un neutro settore della scienza, e invece una narrazione sempre mutevole in cui la scoperta si mescola con la rappresentazione. fino a una trentina di anni fa, per esempio, quando a scuola si parlava degli uomini di neanderthal venivano descritti come dei bruti: esseri ingobbiti, violenti e dai tratti scimmieschi, troppo stupidi per sopravvivere all`irresistibile ascesa dell`"homo sapiens". oggi invece hanno cambiato aspetto, si sottolinea la loro enorme scatola cranica, piu grande di quella di un "sapiens", e sono spesso mostrati con tratti somatici piu gentili: hanno i capelli rossicci tendenti al biondo e gli occhi chiari. cio e dovuto certo a nuove scoperte, almeno in parte. ma il fatto che somiglino cosi tanto a chi queste scoperte le ha fatte non e un caso, e ci dice molto su quanto le nostre origini siano un campo di battaglia che riguarda piu il presente del passato. questo discorso puo valere per ogni periodo storico, ma vale molto di piu per un periodo di cui ci sono poche testimonianze, nessuna delle quali e in grado di parlarci senza essere interpretata. ma le origini umane non sono una mera astrazione, ne un semplice spunto per condurre degli esperimenti di pensiero o un`indagine scientifica pura. e nel nome di queste origini, dal xix secolo ai giorni nostri, sono

in questa nuova raccolta di patrizia valduga sono numerose le assonanze tematiche con i libri precedenti (nostalgie e solitudini, desideri e indignazioni), ma qui la meditazione sulla vita che "vola via" viene trafitta dalla tragica attualita delle guerre in corso. nel flusso di umori ed emozioni si affaccia l`urgenza di reagire alle ingiustizie di "questa eta cruenta e tenebrosa". e gli scoramenti trovano qualche ristoro - non la salvezza, ma un punto d`equilibrio - nella cura formale, nell`intensita del canto e della pulsione metrica: "poesia, e ora: prendimi per mano, / tu, gioia e gioventu di un cuore umano!" i distici di endecasillabi a rima baciata compongono l`architettura dei dissidi e l`orchestrazione delle diverse voci: "io mi sdoppio e mi striplo a mio piacere". ed ecco allora la donna con le sue passioni, la poetessa che sorveglia la qualita del dettato o battibecca con una voce interiore che col suo metronomico entrare e uscire di scena scandisce la "guerra della mente", e c`e perfino lei stessa postuma, mentre ricerca nella clessidra del tempo la sparsa polvere dell`essere. un teatro dell`interiorita che reagisce alle storture del mondo e in cui si susseguono inquietudini, ironie, sconsolati recitativi seguiti da fiere arie di vendetta: "ne ho abbastanza di angosce e di sconforti... / io voglio vendicare tutti i morti / di queste guerre vere e d`invenzione / volute da chi merita il mio drone".

quattro racconti di murakami diventano manga: solitudini impalpabili, incontri onirici e misteri del quotidiano si intrecciano in uno straordinario viaggio per immagini sospeso tra sogno e realta. una sera, un comune impiegato di banca scopre di essere stato scelto per combattere il gran lombrico, che si nasconde nelle viscere di tokyo e si prepara a scatenare uno dei terremoti piu violenti della storia. in un mattino di pioggia, un uomo svanisce nel nulla mentre scende le scale di un grattacielo; per l`investigatore privato incaricato di seguire il caso, l`indagine diventa il pretesto per una riflessione piu ampia sul senso della vita. il giorno del suo ventesimo compleanno, la giovane cameriera di un popolare ristorante italiano di tokyo viene invitata a esprimere un desiderio da cui non potra piu tornare indietro. un pomeriggio di settembre, un bambino vede sparire per sempre il suo migliore amico, travolto da un`onda gigantesca. perseguitato da incubi ricorrenti, sara costretto a cambiare la sua vita nel tentativo di fare i conti col dolore. quattro racconti, tutti giocati sullo stretto crinale che separa sogno e realta. in filigrana, vite ordinarie che all`improvviso prendono svolte inaspettate, la visione fugace di un mondo diverso, popolato da fantasmi, angosce e paure, il mondo fantastico che si nasconde nel sottosuolo dell`esistenza quotidiana. jean-christophe deveney e pmgl riescono nella miracolosa impresa di creare il distillato perfetto dell`universo di murakami haruki, guidandoci in un viaggio illustrato attraverso i temi e le atmosfere che hanno fatto dello scrittore giapponese uno dei piu grandi maestri della letteratura contemporanea.

ottantuno immagini che restituiscono la magia della "hollywood sul tevere", catturata negli anni cinquanta e sessanta da quei fotografi che, dopo "la dolce vita" di federico fellini, vennero chiamati paparazzi. rino barillari, aldo durazzi, marcello geppetti, giuseppe palmas, pierluigi praturlon, carlo riccardi, tazio secchiaroli, elio sorci e tanti altri sono stati protagonisti - insieme alle celebrita che immortalavano - di quell`epoca d`oro. francesco piccolo racconta le loro fotografie con il suo sguardo unico, innamorato e affabulatorio. questo libro raccoglie un`ottantina di fotografie scattate fra gli anni cinquanta e sessanta dai fotoreporter universalmente noti come paparazzi. come ci fa notare francesco piccolo, che per noi le commenta con il suo sguardo unico, innamorato e affabulatorio, i fotoreporter non sono solo gli autori delle foto ma anche alcuni fra i protagonisti delle notti indimenticabili che queste foto documentano. chi l`aveva capito benissimo era federico fellini, che lo racconto nel film che a quella stagione ha dato il nome, "la dolce vita". lo stesso film in cui viene coniato anche il termine con cui questi fotografi sono ormai chiamati in tutto il mondo. mai come in quegli anni a roma, la "hollywood sul tevere", sembra avvenire un cortocircuito, uno sfumare dei confini tra cinema e vita. divi e fotografi si inseguono come guardie e ladri in notti folli e imprevedibili, nel grande gioco della mondanita e del divertimento. non sempre e un gioco innocente: a causa di quegli scatti rubati, gli amori travolgenti delle celebrita finiscono. i fotografi, invece, a volte finiscono all`ospedale. ma la caccia allo scatto rivelatore, il piu vero, non per forza il piu bello, e troppo avvincente. i paparazzi sono disposti a tutto: lunghissime attese, focosi alterchi e pure qualche gelato in faccia. lo scopo e far sognare chi quelle foto le guardera: sui rotocalchi all`epoca, in questo libro oggi. via veneto, poi, in quegli anni e un sogno a cielo aper

qual e il rapporto tra atene e il suo teatro? e cosa comunica una tragedia greca alla collettivita e agli individui? sulla scena teatrale gli eroi parlano spesso con il linguaggio degli ateniesi contemporanei e si dividono su problemi che rispecchiano l`esperienza quotidiana dei cittadini. e quel meccanismo che gia gli antichi definivano "anacronismo": il cortocircuito tra mito e realta, passato eroico e attualita politica, leggenda poetica e vita di ogni giorno. l`anacronismo e il nodo chiave dell`espressione tragica. non puo essere ridotto a un banale rispecchiamento della cronaca ne inquadrato in una generica relazione con l`ideologia della "polis" democratica. e invece un gioco drammaturgico complesso che crea sulla scena un tempo sospeso e irrisolto; e una lente deformante che trasforma sia il mito sia la realta in dimensioni inquietanti e inafferrabili. la tragedia del v secolo a.c. parla sempre di atene. ma ne parla in un modo paradossale che trascende la dimensione politica: il teatro diventa il luogo di una trasfigurazione del reale che apre squarci sulle dimensioni piu oscure ed enigmatiche dell`esistenza. il raffinato gioco di contrappunti tra mito e attualita richiede di essere decifrato mediante un`analisi ravvicinata dei testi. questo libro segue anno dopo anno la messinscena di dieci capolavori di eschilo, sofocle ed euripide, sullo sfondo degli eventi storici dell`atene del v secolo a.c. per decostruire gli ingranaggi della prodigiosa macchina della tragedia che da millenni affascina spettatori e lettori.

cosa succede quando un autore come marco presta decide di scrivere il suo "canto di natale" con un occhio a dickens e uno al nostro mondo? che ne viene fuori un libro divertentissimo, umoristico nel senso piu alto del termine. in una roma abbagliata dalle luminarie natalizie e dai buoni sentimenti, un produttore discografico inaridito non smette un secondo di lavorare. ma tra un incontro e l`altro con i suoi artisti arroganti e senza talento, questo scrooge contemporaneo riesce persino a confondere la pastiglia della pressione con una ben piu lisergica pilloletta. ed ecco che intorno a lui cominciano a capitare cose strane... aurelio scrocchia, produttore musicale di mezza eta, nei giorni prima di natale si aggira cupo per il centro di roma incontrando gli artisti della sua casa discografica e ragionando cinicamente sugli uomini e sulla vita. intorno a lui, implacabile, la bonta a mano armata dei dannati dello shopping natalizio. aurelio e un uomo di successo, disilluso e senza piu obiettivi. da ragazzo sognava di diventare un grande musicista, ora promuove cantanti che lo disgustano. tra questi c`e salome, una giovane performer che si esibisce solo con l`autotune, il correttore vocale che permette a chiunque di stare davanti a un pubblico senza fare brutte figure. salome cantera "adeste fideles" in uno show televisivo la notte della vigilia, e scrocchia sta organizzando il grande evento. ma accade qualcosa che sparigliera tutto. al posto del solito farmaco per la pressione, scrocchia trangugia per sbaglio un potentissimo alcaloide che gli e stato generosamente rifilato da un trapper della sua scuderia. in preda a buffe allucinazioni, sballottato da una visione improbabile all`altra, aurelio si trova di fronte tre personaggi bizzarri, i proverbiali fantasmi di dickensiana memoria, che lo obbligheranno a ripensare alla propria esistenza e ai tanti errori commessi, a quello che voleva essere e a quello che invece e diventato. e come in ogni "canto di natale" che si ri

la fotografia nel corso della sua storia ha affrontato una serie di rivoluzioni. oggi la produzione delle fotografie non e piu appannaggio di un ambito ridotto di persone, ma ha subito un grande processo di democratizzazione, divenendo accessibile a chiunque: ogni individuo partecipa attivamente alla costruzione della cultura visuale contemporanea, disseminando immagini in un flusso digitale incessante, ubiquo, vertiginoso. silvia camporesi, una fotografa d`eccezione, esplora la fotografia nelle sue intricate e sfuggenti maglie. ogni capitolo si propone come un omaggio alla profondita che essa ci offre nelle sue forme piu disparate; e un viaggio che mischia riflessioni su esperienze personali, storia, citazioni di autori considerati fondamentali, aneddoti; e un percorso in cui l`unica regola e il rispetto per la complessita della fotografia, il ribattere il suo statuto di ente strutturato, come recita il titolo, ispirato al verso celebre di una poesia di gertrude stein.

patriarcato. sessismo. intersezionalita. liberazione sessuale. violenza di genere. termini come questi, oggi centrali nel dibattito pubblico, affondano le loro radici in quell`elaborazione fatta di pratiche e teorie che chiamiamo femminismi. il plurale e d`obbligo, date la varieta e la complessita di quei percorsi. questa antologia propone un itinerario attraverso i testi fondamentali dei femminismi dal secondo dopoguerra a oggi, offrendo una visione ricca e sfaccettata delle trasformazioni politiche, sociali e culturali che hanno segnato il pensiero e l`azione delle donne. da simone de beauvoir fino al movimento non una di meno, passando per autrici come chandra talpade mohanty, angela davis, bell hooks, donna haraway, judith butler, adrienne rich, nancy fraser, audre lorde, luce irigaray, carla lonzi, luisa muraro, lea melandri e molte altre: piu di cinquanta testi per ascoltare direttamente le voci delle protagoniste, cogliere come alcuni degli strumenti del pensiero che oggi usiamo per analizzare il mondo sono stati elaborati per la prima volta e il loro specifico significato. una mappa critica per orientarsi in un campo in continua evoluzione, dedicata a chi voglia approfondire, interrogarsi - o prendere posizione.

non c`e pace per il capo della surete armand gamache. un dubbio lo tormenta. la sensazione di essersi lasciato sfuggire qualcosa lo divora. neppure l`apparente tranquillita di three pines gli da sollievo, perche un suo errore potrebbe aver messo in pericolo tutto cio che ama. gli uomini della polizia del quebec hanno da poco sventato un attacco terroristico e arrestato l`uomo che l`ha ideato. ma il sollievo e la soddisfazione per il brillante risultato sono di breve durata. gamache, quasi sordo a causa di un colpo di pistola che l`ha sfiorato, e certo che manchi un tassello. per questo, una volta a three pines, decide di proseguire le indagini. ha pochi indizi: numeri su una cartina, diari e le parole di un morto. ma e costretto a muoversi con cautela: se il "lupo nero" e stato cosi abile, se i suoi piani sono cosi ramificati, deve godere di complicita ad alto livello. potrebbe rivelarsi l`avversario piu sottile e pericoloso che gamache abbia mai affrontato.

noir, giallo, orrore, avventura. un puro distillato della scrittura di carlo lucarelli. "i racconti vanno via veloci, e non soltanto perche sono piu rapidi dei romanzi, ma perche si disperdono piu facilmente, antologie, riviste, collaborazioni, prendono direzioni diverse e a volte si perdono. per questo ogni tanto e bello raccoglierli, inseguirli e ritrovarli, quelli nati da una intuizione improvvisa o da un`occasione, che e come un dito che indica una direzione in cui non avevi ancora pensato di andare. e una mandria di cavalli diversi che una volta riuniti raccontano dove sono stati e tutte le volte e di nuovo una scoperta. e una sorpresa" (carlo lucarelli). un killer dall`aria insospettabile, con le fattezze di un uomo "peluche", che coglie di sorpresa le sue vittime. una giudice giovanissima, soprannominata "la bambina", gravemente ferita in un agguato nella bologna del 1980. un`insolita grazia negro, incinta e sul punto di andare in maternita, che deve scegliere se mettere la vita privata davanti a quella professionale. una poliziotta che nutre dei sospetti su un collega e viene intrappolata in una spirale di ritorsioni. un maggiore impazzito in piena guerra coloniale. un commissario di bordo che indaga sulla morte di una donna, su una nave che collega taranto a buenos aires nel 1939. sono solo alcuni degli straordinari personaggi che popolano le pagine di questa raccolta, ciascuno alle prese con un mistero da svelare o con una realta che d`improvviso sfugge al controllo, inganna, tradisce, colpisce. racconti tesi e affilati, nello stile di cui carlo lucarelli e maestro e che trova qui, nella forma breve, un`incisivita folgorante.

cosa significa diventare madre oggi? al tempo delle app e delle influencer. al tempo delle esistenze scandite e controllate dal proprio cellulare e delle mille ansie indotte da chi dalle nostre ansie vuole trarre soltanto profitto. al tempo in cui tutto, ma proprio tutto, punta a farti sentire inadeguata. il viaggio di una donna verso la maternita nel nostro assurdo, inquietante e ridicolo presente tecnologico. quando amanda decide di voler diventare madre, senza nemmeno rendersene conto si ritrova, in preda all`ansia di non riuscirci, a sottomettere questo suo desiderio cosi intimo al freddo controllo delle app, che sanno di lei molto piu di quanto lei potra mai sapere di se stessa: cicli lunari, posizioni favorevoli, alimenti propedeutici. dopodiche, una volta che finalmente e rimasta incinta, le ansie non diminuiscono, e nemmeno il controllo esercitato dalle opinioni che arrivano da ogni anfratto del web in cui si rifugia in cerca di certezze. e malgrado sappia di essere molto vulnerabile, e che ogni articolo o video di qualche presunta guru della maternita dalle dubbie credenziali non fara che renderla ancora piu insicura, non riesce comunque a smettere di leggerli o guardarli. perche e cosi che vanno le nostre esistenze oggi: non riusciamo a staccare gli occhi da quello che ci fa male. poi quando il figlio arriva e si concretizza una delle sue ansie piu temute, amanda continua a sentirsi addosso la pressione del mondo digitale, pronto ad accusarla di essere un pessimo modello di madre per il suo bambino tanto fragile. alla fine si rendera conto che, per quanto sia impossibile sfuggire al dominio della tecnologia, internet non potra mai davvero sapere tutto di noi. e basta staccare lo sguardo dal telefono, e posarlo su tuo figlio che dorme, per avere l`impressione di essersi riprese la propria vita.

quello tra antonietta pastore e il giappone e un rapporto di lunghissima data, dal primo viaggio, nel 1974, fino a oggi. in queste pagine lievi eppure ricche di aneddoti istruttivi, con voce partecipe, ironica e generosa, antonietta pastore ripercorre la sua appassionante scoperta di un paese ignoto e lontano, conducendoci dentro le case dei giapponesi, oltre il gradino del "genkan" che segna la soglia dell?intimita domestica. e un giappone inatteso, meno formale e ordinato di come lo immaginiamo di solito, in cui tradizione e modernita convivono in un equilibrio mobile e umanissimo. conoscere veramente un posto, soprattutto quando si tratta di un paese per noi esotico e lontano come il giappone, e il frutto di un processo lento, articolato, non sempre lineare. questo ci dice antonietta pastore fin dai titoli delle tre parti in cui e diviso il libro - scoprire, comprendere, ritrovare -, che corrispondono a tre diversi momenti della sua vita: il primo viaggio in giappone, per la luna di miele; i sedici anni trascorsi li; e poi l?ultimo dei tanti viaggi compiuti per rivedere gli amici, nella primavera del 2024. in tutto, un arco temporale di mezzo secolo. non sono molte le persone che possono vantare una conoscenza tanto approfondita del giappone, eppure nel tracciare questo squisito affresco della vita quotidiana dei giapponesi, nel descrivere case, oggetti, usanze e spiegarne l?origine, antonietta pastore sceglie di raccontare la propria conoscenza nel suo farsi, mostrando scherzosa dubbi e inciampi, entusiasmi, gaffe e adattamenti. siamo al suo fianco quando spia il comportamento del marito per capire se puo scartare subito un regalo di nozze; arrossiamo con lei nello scoprire che non avrebbe dovuto svuotare la vasca dopo essersi fatta il bagno per prima; comprendiamo la sua scelta di portare il kimono solo in casa, come vestaglia, e di chiuderlo come le pare, in barba alle regole tradizionali. il grande vantaggio di una frequentazione tanto lunga e la possibilita

zero virgola venti secondi. e questo il tempo che, secondo la scienza, impieghiamo per innamorarci di qualcuno. un manga d?autore. una commedia sentimentale, brillante e commovente, ideata e scritta da matteo bussola e disegnata da emilio pilliu. l?amore fa questo, di incredibile: ci rende nuovi a noi stessi. ci fa scoprire cose di noi che mai avremmo immaginato. antonio e sempre stato sicuro, egocentrico, sfrontato nella vita e nei rapporti con le donne. una sera, senza preavviso, la sua armatura da maschio alfa finisce in frantumi: antonio si scopre a provare qualcosa per un uomo. il nuovo, inatteso sentimento per marcel, istrionico e tenero ventinovenne, lo destabilizza, costringendolo a rivedere le sue certezze, i suoi pregiudizi, e pure le sue relazioni passate, compresa quella con nadine. ed e proprio a lei che si rivolge, nel tentativo di dare un nome al turbamento che sente. una storia ironica e romantica di genere yaoi, ambientata tra le luci e le ombre di napoli. la prima serie manga di einaudi stile libero. storie di formazione, di donne e di uomini che cercano il loro posto nel mondo, che vogliono dimenticare qualcuno, o lasciarsi qualcosa alle spalle, per cominciare una nuova vita. per andare incontro al proprio "zeroventi".

le numerose traduzioni disponibili anche in italiano consentono a un pubblico sempre piu attento ed esigente di apprezzare la straordinaria ricchezza della letteratura giapponese, rendendo accessibili capolavori immortali. come tutti i classici, anche quelli giapponesi, sebbene possano apparire distanti, sanno rivelarsi sorprendentemente attuali e vicini, scrigni di saggezza e autentiche enciclopedie del mondo, oltre che testimonianze di una raffinata sensibilita estetica che permea ancora oggi la societa giapponese. questo volume si propone di accompagnare il lettore - che sia studente, studioso o semplicemente appassionato di cultura giapponese - in un affascinante viaggio lungo oltre mille anni, dai primi documenti letterari dell?viii secolo fino ai generi che si affermano nella seconda meta del xix secolo, nel momento in cui il giappone si aprira all?occidente e alla modernizzazione, senza mai rinunciare alla propria fortissima identita culturale. ogni capitolo ricostruisce la storia letteraria dei diversi periodi e generi, dalla prosa alla poesia e al teatro, adottando uno sguardo sempre attento al piu ampio contesto culturale e sociale. cosi concepito, il libro e un invito a scoprire, o riscoprire, opere che continuano a ispirare generazioni, e che rappresentano le fondamenta di una delle tradizioni letterarie piu raffinate del mondo.

"rivendico il diritto all?arte del saccheggio, alla non-oggettivita, alla contraddizione, al procedere non scientifico, al libero prelievo di testi altrui e al loro casuale sovrapporsi e pure al loro confliggere". con grande sincerita e senza alcun timore di essere "politically incorrect", un linguista si scompone nelle sue manie e passioni, idiosincrasie e valori. la poesia e il jazz, l?irritazione per i luoghi comuni ricorrenti e il pensiero unico, le parole e il destino delle lingue, i vivi e i morti, le differenze e le analogie, l?intelligenza artificiale e quella artificiosa, la filosofia grammaticale e l?ironica saggezza dell?interpunzione... tutto questo e molto altro ancora creano un indimenticabile "me stesso", castello di carte e di carta nell?infinito gioco del mondo. mettiamo che un linguista, che e anche un poeta, decida di descrivere senza remore cio che vede e pensa del mondo, osservandolo dalla sua finestra affacciata su un tramonto occidentale. e, per farlo, cominci con l?aprirla... se percio vi attendete che questo libro sia un monologo, o un soliloquio, abbandonate da subito l?ipotesi: l?"io" narrante non sara mai solo. perche i linguisti parlano, certo, ma soprattutto ascoltano. se poi sono anche poeti sentono perfino i rumori bianchi, le pause, gli a capo. e da quella finestra d?occidente entra davvero di tutto. e irrompe con una folla di voci. e interrompe "io". di continuo. ma forse e per l?appunto nell?essere interrotti che si diventa davvero se stessi: nella propria libera e liberatoria reazione a cio che, da fuori (ma anche da dentro), ci avvolge costantemente di parole. quella reazione che e un discrimine e un vaglio, un generatore di categorie, di dilezioni, di appartenenza, di rifiuto. e quindi di pronomi. il fastidio tremendo di fronte alle vocette che blaterano parole alquanto cretine ma di moda; l?idiosincrasia per le astrusita pompose e spesso vuote di senso pronunciate in tono impostato (di solito un po? nasale); o, al contrario, l?

come avviene nel delta di certi fiumi, il pensiero, quando raggiunge la foce, si allarga e disperde in rivoli e piccoli stagni, ciascuno dei quali contrae in se in qualche modo l?intero corso. e quanto avviene in questo libro, in cui l?autore ha raccolto i testi degli ultimi anni, nei quali il pensiero sembra raggiungere i suoi esiti estremi, simili all?ultima mano che il vecchio pittore da alla tela che era andato dipingendo. non sorprende, allora, che i temi essenziali della sua ricerca acquistino qui un nuovo slancio e, insieme, motivi che erano rimasti non detti giungano per la prima volta alla parola, quasi che solo avvicinandosi alla foce il pensiero trovasse il suo vero inizio. "tutta l?opera di kafka non e che il tentativo di trovare un alibi che gli permetta di sfuggire all?accusa che egli stesso ha mosso contro di se. per questo, al di la della sua abilita di scrittore, egli ci appare esemplare, come se ogni sua parola ci riguardasse da vicino e mettesse in questione la nostra stessa esistenza. ognuno, infatti, deve trovare un alibi credibile per sfuggire all?autoaccusa - o all?autocalunnia - che si e fatto non ricorda ne come ne quando e della quale non riesce piu a venire a capo. e quanto kafka intende scrivendo che ciascun uomo costruisce la sua vita sulle proprie giustificazioni. ma un alibi e qualcosa di piu ingarbugliato e complesso di una semplice giustificazione. non puo consistere soltanto in un enunciato linguistico o in una dottrina, e piuttosto qualcosa cui diamo forma vivendo. e poiche siamo noi stessi ad accusarci e la querela proviene dalla nostra stessa vita, l?alibi dovra insistere sugli stessi fatti allegati dal delatore, ma senza confondersi con essi. le cose che ci non-sono si manifestano solo nella misura in cui le cose che ci sono appaiono in una nuova luce. esse non sono forse altro che questa luce - cosi reale e prezioso e il loro non esserci".

questo libro e un elogio del maestro. in modo originale massimo recalcati torna a interrogare la pratica dell?insegnamento. incontrare un maestro e incontrare una luce e un?onda. dieci anni dopo "l?ora di lezione", recalcati ritorna sul grande tema della scuola. ogni maestro e una luce e un?onda nello stesso tempo: e una luce perche allarga l?orizzonte del nostro mondo sospingendoci verso la necessaria soggettivazione del sapere; e un?onda poiche incarna l?impatto dell?allievo con qualcosa che resiste, con una differenza che non puo essere pareggiata e che, proprio per questo, ci costringe a trovare un nostro stile singolare: quello che e stato scolasticamente acquisito deve essere ripreso in modo singolare, riaperto, reinventato. se questi due movimenti del maestro non sono attivi, il sapere si devitalizza. poi c?e il grande capitolo della scuola al quale questo libro dedica molta attenzione. come e possibile conservare nel suo dispositivo istituzionale la grazia della luce e dell?onda? come e possibile non ridurre la sua azione a quella di una trasmissione tecnica di saperi piu o meno specializzati per salvaguardare invece il suo compito piu ampiamente formativo che e quello di contribuire in modo decisivo a dare una forma singolare alla vita dei nostri figli?

il racconto epico di un luogo quasi ultraterreno, dove il sole resta alto nel cielo per sei mesi all?anno e si eclissa nella distesa di ghiaccio per altri sei. per chiunque, guardando l?orizzonte, si sia chiesto che cosa succede se si continua a camminare verso nord. pochi luoghi sulla terra suscitano da sempre l?inquietudine e il fascino esercitati dal polo nord. per millenni, da erodoto in avanti, viaggiatori, cartografi, scienziati si sono interrogati sul punto piu settentrionale del pianeta. e fu soltanto con le prime, leggendarie spedizioni guidate da fridtjof nansen e robert peary all?inizio del novecento che molti misteri vennero svelati. erling kagge, che al polo nord ci e arrivato a piedi nella primavera del 1990, ricostruisce le principali esplorazioni tra i ghiacci e restituisce la suggestione del silenzio, il bagliore, l?incanto di un luogo mitico. "polo nord. storia di un?ossessione" e un libro su quel manipolo di visionari che ha inseguito un sogno magnifico e su un universo magico ma fragilissimo che sta mutando forse per sempre.

viviamo in un?epoca in cui duecento milioni di fotografie vengono realizzate ogni ora. la maggior parte poi viene caricata online, modificata, condivisa, archiviata nella marea infinita del visibile e del registrato insieme a miliardi di immagini generate da intelligenze artificiali addestrate sullo stesso repertorio del gia visto. nel 1840, un anno dopo l?invenzione della fotografia, il pittore paul delaroche esclamo: "d?ora in poi, la pittura e morta". la fotografia era piu veloce, economica e realistica: la sua invenzione emancipo i pittori dalla realta, aprendo la strada a tutte le forme dell?arte futura. oggi i fotografi si trovano di fronte alla stessa prova affrontata dai pittori quasi due secoli fa. possono essere altrettanto radicali? possono fare in modo che la fotografia continui a essere un testimone credibile del reale? l?immagine fotografica puo trasformarsi in qualcosa di prima impensabile? fred ritchin scrive un?analisi lucida e documentata sul destino della fotografia nell?epoca dell?intelligenza artificiale. l?occhio sintetico e uno strumento imprescindibile per interpretare criticamente il nuovo contesto visivo contemporaneo.