
corse a folle velocita`, amori con la `a` maiuscola, con la `a` minuscola o senza nessuna `a`, ripicche, gelosie, tradimenti, risate e lacrime, personaggi gonfiati a colpi di charleston, viaggi su giove, esplorazioni, balletti, excursus storici e geografici di pura fantasia e sicura inattendibilita`, varia, variabile e variopinta umanita`, decine e decine di personaggi, centinaia di scenari diversi, spettacolari scene di massa con la partecipazione straordinaria (fra gli altri) di caterina d`austria, guest star nella parte di se stessa. e sopra tutto e tutti un unico protagonista: l`immancabile, ineffabile carlo, grande mattatore che da solo, ma con l`aiuto delle sue assurde capacita`, conduce un gioco al rimpiattino.

un giovane del volontariato si accosta a un universo di estranei al suo mondo. scopre che i nuovi compagni affrontano eta` della vita drammatiche: da una maturita` ormai sconvolta all`incombente dissolvimento, dagli anni estremi all`ignoto. il protagonista scopre in se stesso anticipi di percorsi inattesi, ritrova negli estremi paure, umori, domande. esplodono improvvise solidarieta` e insormontabili repulsioni. gli amori coetanei del protagonista sono messi a confronto con un quasi-amore, con la forte presenza di una lei fuori eta`, la cui intelligenza sensibile supera la condizione della vecchiaia e attinge all`eterno. la morte viene a far parte dell`esperienza ravvicinata del protatagonista, rivelandosi una parte della vita.



"il carcere" e "la casa in collina": sono i due romanzi brevi che sancirono la maturita` artistica di cesare pavese, scritti a distanza di dieci anni l`uno dall`altro (tra il 1938 e `39 il primo, tra il 1947 e il `48 il secondo). come afferma italo calvino nel testo che apre il volume "i due romanzi han tutt`e due andamento di memorie, e lo stesso tema generale: la posizione d`un intellettuale in un momento di `scelta` politica, non d`idee, che quelle son date gia` per scelte, ma d`azione, di presenza".








sulle ultime ore e sulla morte di mussolini e claretta petacci molto e` stato detto e scritto nel corso degli anni. in questo volume l`autore, testimone e protagonista in prima persona della vicenda, racconta, sul filo della memoria, quella fatidica "missione di guerra" che, nel suo esito, rappresento` la conclusione ineluttabile di un`epoca della nostra storia recente. i colloqui, le impressioni, gli stati d`animo contrastanti di quei giorni febbrili sono registrati e sullo sfondo di una guerra che ormai volge al termine, affiora un sentimento di solidarieta` umana, in particolare nei confronti della petacci.




