
in questa nuova raccolta di patrizia valduga sono numerose le assonanze tematiche con i libri precedenti (nostalgie e solitudini, desideri e indignazioni), ma qui la meditazione sulla vita che "vola via" viene trafitta dalla tragica attualita delle guerre in corso. nel flusso di umori ed emozioni si affaccia l`urgenza di reagire alle ingiustizie di "questa eta cruenta e tenebrosa". e gli scoramenti trovano qualche ristoro - non la salvezza, ma un punto d`equilibrio - nella cura formale, nell`intensita del canto e della pulsione metrica: "poesia, e ora: prendimi per mano, / tu, gioia e gioventu di un cuore umano!" i distici di endecasillabi a rima baciata compongono l`architettura dei dissidi e l`orchestrazione delle diverse voci: "io mi sdoppio e mi striplo a mio piacere". ed ecco allora la donna con le sue passioni, la poetessa che sorveglia la qualita del dettato o battibecca con una voce interiore che col suo metronomico entrare e uscire di scena scandisce la "guerra della mente", e c`e perfino lei stessa postuma, mentre ricerca nella clessidra del tempo la sparsa polvere dell`essere. un teatro dell`interiorita che reagisce alle storture del mondo e in cui si susseguono inquietudini, ironie, sconsolati recitativi seguiti da fiere arie di vendetta: "ne ho abbastanza di angosce e di sconforti... / io voglio vendicare tutti i morti / di queste guerre vere e d`invenzione / volute da chi merita il mio drone".

dopo alcuni anni di silenzio, patrizia valduga riparte da dove eravamo rimasti, e cioe` dalle poesie pubblicate nella postfazione agli "ultimi versi" di raboni. questa dolente preghiera iniziale da` alla nuova raccolta il senso della continuita` e di un dialogo ininterrotto che si dirama pero`, nelle due sezioni successive, in direzioni diverse e complementari. da un lato una sorprendente autoanalisi tra biografia, psicologia e letteratura, dall`altro lo scontro con alcuni aspetti della societa` contemporanea. dall`interiorita` piu` segreta all`esterno e al collettivo con ritorno all`interiorita` e alla preghiera, a chiudere in un ciclo tutto il libro. apparentemente e` la raccolta piu` varia e diversificata di patrizia valduga, in realta` e` forse la piu` compatta, legata a un unico forte nodo ispirativo.
