
siamo condannati a essere spettatori passivi davanti alle mutazioni digitali che regolano e mettono a profitto le nostre vite? oppure esiste un modo diverso di usare la tecnologia, che la sfidi e la metta in crisi? la risposta e si, esiste. perche le macchine sono scatole dalle quali possiamo uscire, che possiamo imparare a guardare da fuori e smontare, appropriandocene. l`autrice di "exit reality" ci ricorda che quando la tecnologia impone regole e dogmi, l`unica reazione sana e mancarle di rispetto. oggi tendiamo a vivere la tecnologia come una minaccia. abbiamo sempre la sensazione che ci sottragga tempo, attenzione, identita, dati. e non abbiamo tutti i torti, perche in tanti casi e proprio quello che succede. i dispositivi che ci troviamo tra le mani sono progettati per condizionare i nostri comportamenti ed estrarre valore dall`utilizzo che ne facciamo. ogni innovazione tecnologica che arriva sul mercato e avvolta da un involucro narrativo fatto di promesse, speranze e credenze. una cornice ideologica che la innalza a dogma e richiede un`adesione totale e incondizionata. il legame tra tecnologia e religione, del resto, non e nuovo. se un tempo pero si trattava di una fiducia ingenuamente entusiasta nel progresso, adesso questa fede ha assunto sfumature cupe e apocalittiche: la tecnologia deve salvare il mondo oppure minaccia di distruggerlo. e quindi possiamo solo accettarla supinamente o rinnegarla. ma dev`essere proprio cosi? non potremmo invece provare a usarla a modo nostro, disobbedendo alle regole prestabilite e spingendoci nei territori dell`imprevisto, dell`improprio, persino dell`errore? soltanto immaginando (e praticando) soluzioni alternative, e possibile rigettare l`idea di un progresso lineare e predeterminato, oltre che demistificare le narrazioni sproporzionate e ingannevoli prodotte dall`industria tecnologica. in queste pagine valentina tanni esplora il lavoro di artisti, hacker, attivisti e comuni utenti che hanno scelto di ignorare "il libret

cosa significa diventare madre oggi? al tempo delle app e delle influencer. al tempo delle esistenze scandite e controllate dal proprio cellulare e delle mille ansie indotte da chi dalle nostre ansie vuole trarre soltanto profitto. al tempo in cui tutto, ma proprio tutto, punta a farti sentire inadeguata. il viaggio di una donna verso la maternita nel nostro assurdo, inquietante e ridicolo presente tecnologico. quando amanda decide di voler diventare madre, senza nemmeno rendersene conto si ritrova, in preda all`ansia di non riuscirci, a sottomettere questo suo desiderio cosi intimo al freddo controllo delle app, che sanno di lei molto piu di quanto lei potra mai sapere di se stessa: cicli lunari, posizioni favorevoli, alimenti propedeutici. dopodiche, una volta che finalmente e rimasta incinta, le ansie non diminuiscono, e nemmeno il controllo esercitato dalle opinioni che arrivano da ogni anfratto del web in cui si rifugia in cerca di certezze. e malgrado sappia di essere molto vulnerabile, e che ogni articolo o video di qualche presunta guru della maternita dalle dubbie credenziali non fara che renderla ancora piu insicura, non riesce comunque a smettere di leggerli o guardarli. perche e cosi che vanno le nostre esistenze oggi: non riusciamo a staccare gli occhi da quello che ci fa male. poi quando il figlio arriva e si concretizza una delle sue ansie piu temute, amanda continua a sentirsi addosso la pressione del mondo digitale, pronto ad accusarla di essere un pessimo modello di madre per il suo bambino tanto fragile. alla fine si rendera conto che, per quanto sia impossibile sfuggire al dominio della tecnologia, internet non potra mai davvero sapere tutto di noi. e basta staccare lo sguardo dal telefono, e posarlo su tuo figlio che dorme, per avere l`impressione di essersi riprese la propria vita.

la storia millenaria del mediterraneo raccontata per quella che e: una grande epopea umana. dai neanderthal alle misteriose civilta dell?eta del bronzo, dagli imperi in guerra fino al mare di oggi, e qui che decidiamo chi diventare. per gran parte della storia umana il mare ha suscitato una sensazione precisa: la paura. persino in un posto come il mediterraneo centrale, dove europa e africa si guardano a poca distanza. la storia di questo pezzo di mondo, di un mare che puo essere un ponte ma anche una barriera invalicabile, dice molto di noi. dagli uomini preistorici che dalle sue sponde osservavano quelle acque oscure e minacciose senza mai trovare il coraggio di attraversarle, alle popolazioni che per prime intagliarono un tronco e lo misero in acqua; dai mercanti di ossidiana e i loro riti perduti, alle misteriose civilta dell?eta del bronzo; e ancora: le conquiste degli imperi, le scorribande dei pirati, i flussi migratori che da nord andavano verso sud, come gli italiani che furono spediti in libia dal regime fascista, o quelli che da sud vanno verso nord, come le migliaia di persone che oggi si affidano a traversate rischiosissime in cerca di una nuova vita o anche solo della sopravvivenza. luca misculin fa un vero e proprio carotaggio storico, raccontando la stratificazione di popoli, uomini e miti che si sono succeduti nel corso dei secoli. e allo stesso tempo racconta il mediterraneo di oggi, le sue isole e i suoi porti, i suoi uccelli migratori e i cavi sottomarini che lo attraversano, i suoi luoghi piu inaccessibili, come basi militari abbandonate o piattaforme petrolifere. muovendosi fra le coste libiche e tunisine, pantelleria e linosa fino a lampedusa, misculin ci fa conoscere un mare tutt?altro che "nostrum", mostrandoci il mediterraneo come fosse la prima volta, con tutte le sue contraddizioni, la sua severa spietatezza, la sua straordinaria profondita storica e umana.