
il novecento e` stato per la musica un secolo di vertiginosa creativita` nel quale si sono succeduti molteplici stili, tendenze e sensibilita`. molti sono i compositori che ne hanno piu` volte ridisegnato i confini sonori: da debussy e stravinskij a scho`nberg e webern, da cage e stockhausen a nono e boulez, da bartok a xenakis e ligeti, da sostakovic a pa`rt, da ives a glass; per giungere fino alle prospettive aperte dai compositori nostri contemporanei, che sempre piu` dialogano non solo con la tradizione ma anche con le diversissime musiche del presente. leggere queste pagine ci permette di ascoltare il suono infinito che attraversa il secolo guidati da uno dei pochi critici musicali contemporanei in grado di dare un senso complessivo a questa gigantesca e variegata partitura di esperienze musicali, nella quale forma, melodie, timbri, ritmi e silenzi si sono costantemente trasformati tra analogie e differenze. l`ultima parte del volume individua e analizza un canone di cento opere rappresentative, utile per avvicinare una musica che troppo spesso viene considerata difficile e che invece non di rado colpisce per la sua immediatezza e potenza creativa.

la grande guerra non fu soltanto il primo conflitto "totale" - capace, cioe`, di coinvolgere e mobilitare ogni forza sociale ed enormi risorse economiche -, ma anche la prima guerra realmente globale nella storia del mondo. essa rappresento` non solo per l`europa, ma anche per molti paesi extraeuropei la "catastrofe originaria del xx secolo". prima di allora mai nessun evento aveva cambiato la vita di cosi` tante persone in tutti i continenti. la prima guerra mondiale dimostra quanto il mondo e il sistema di potere internazionale fossero globalizzati gia` nel 1914. un disastro su vasta scala che, a partire dai balcani, influenzo` in maniera diretta sia i sistemi produttivi e finanziari sia l`assetto sociale e politico dei paesi che presero attivamente parte al conflitto, dall`europa e le sue colonie fino ai molti stati extraeuropei. ed e` proprio a partire da questo punto di vista globale che oliver janz analizza gli eventi e le conseguenze di lungo periodo del conflitto. storia politica, economica, militare e sociale - dai movimenti delle masse e degli eserciti alla vita quotidiana delle popolazioni -, raccontata avvalendosi dei piu` recenti apporti della ricerca storiografica: un saggio che unisce al rigore della ricostruzione storica una prospettiva ricca di sfaccettature.

nell`arco secolare tra la meta` del quattrocento e la meta` del cinquecento, con una velocita` di acquisizioni, proposte, scelte che non ha eguali, l`arte a venezia si emancipa dall`ultima eredita` bizantina, propone prima una lezione tutta "italiana" con giovanni bellini, poi si impone come pienamente "europea" con tiziano vecellio. "nuova bisanzio" e poi "nuova roma" venezia assimila le versioni dei fiamminghi e dei nordici e restituisce una lezione coloristica con cui l`intera arte occidentale dovra` fare i conti. questo libro percorre quel secolo densissimo nel dialogo fra la pittura e l`architettura, la scultura e le arti proprie di venezia: i colori dei mosaici e dei marmi, dei tessuti e dei vetri, nel variare continuo di una citta` che affronta pericoli mortali e una civilta` orgogliosa della propria distinzione. l`umanesimo civile del patriziato, la committenza ecclesiastica e dogale, le scuole maggiori e minori danno vita a dialoghi intensi e ricchissimi, di cui ogni pittore seppe dare personale, e insieme collettiva, traduzione in immagini. che restano, nella loro autonomia, una componente essenziale ma anche "altra" del rinascimento.

un`antologia per rileggere "l`uomo di pena" saba, il cui percorso poetico e` in equilibrio perfetto fra classicita` e contemporaneita`: la classica perfezione formale delle sue forme poetiche, dove e` sedimentato il suono della migliore tradizione lirica italiana, e la sofferta testimonianza della crisi dell`uomo novecentesco. "saba - sosteneva pier paolo pasolini - e` il piu` difficile dei poeti contemporanei. al piu` semplice esame linguistico non c`e` parola in saba, la piu` comune, il "cuore-amore" della rima famosa, che non risulti immediatamente violentata, o almeno, nei momenti in cui meno chiara fosse la violenza espressiva, malconcia e strappata al suo abituale significato, al suo abituale tono semantico".

"il paese sbagliato" alla sua prima pubblicazione, nel 1970, mise a nudo le deficienze di una scuola vecchia e inadeguata. da allora molto e` cambiato, eppure l`insegnamento continua a essere sotto tiro, vittima delle storture di un sistema burocratico e inefficiente, mentre la televisione tende a occupare il tempo una volta dedicato ai giochi e alla lettura. capire che scrivere e` "scoprire gli altri", che le parole sono anche suoni e colori, che la storia non e` quella dei manuali, che si puo` stare insieme, anche se diversi, e` quanto hanno imparato gli allievi di mario lodi. il suo diario racconta quell`esperienza suggerendo il modello di una scuola che innanzitutto vuole educare, e che crede nello studio come occasione di crescita morale e civile. con una "lettera aperta ai giovani maestri".

il professor coleman silk da cinquant`anni nasconde un segreto, e lo fa cosi` bene che nessuno se n`e` mai accorto, nemmeno sua moglie o i suoi figli. un giorno pero` basta una frase (anzi una sola parola detta per sbaglio, senza riflettere) e su di lui si scatenano le streghe del perbenismo, gli spiriti maligni della "political correctness". allora tutto il suo mondo, la sua brillante vita accademica, la sua bella famiglia, di colpo crollano; e ogni cosa che coleman fa suscita condanna, ogni suo gesto e ogni sua scelta scandalizzano i falsi moralisti. non c`e` scampo perche` "noi lasciamo una macchia, lasciamo la nostra impronta. impurita`, crudelta`, abuso, errore, escremento, seme: non c`e` altro mezzo per essere qui".

sotto il titolo "il seminario" e` raccolto l`insegnamento orale che lacan tenne a parigi senza interruzione dal 1953 fino a poco prima della sua morte. a roma, nell`estate del 1953, alcuni mesi prima quindi dell`inizio del suo seminario, si era tenuto un congresso in cui lacan aveva pronunciato il cosiddetto "discorso di roma", che segna l`inizio del suo insegnamento e che trovera` forma definitiva nel testo "funzione e campo della parola e del linguaggio in psicoanalisi". per i primi dieci anni lacan si dedichera` al commento della teoria e della pratica clinica di freud, facendo anche riferimento ai lavori degli psicoanalisti formati da freud. dal 1964 in poi, invece, ossia dalla rottura definitiva con l`associazione freudiana, lacan si dedichera` alla messa a punto della dottrina psicoanalitica che stava elaborando, precisando gli aspetti strutturali e logici della scoperta freudiana. questo "seminario" e` il primo della serie dedicata all`opera di freud. come indica il titolo stesso, "gli scritti tecnici di freud", lacan prende spunto da alcuni articoli, che all`epoca furono riuniti in francia in una pubblicazione e che mettono l`accento sull`applicazione clinica della teoria freudiana. per questo i temi trattati riguardano sostanzialmente la conduzione della cura, e quindi interessano chiunque si domandi da che posizione uno psicoanalista possa ascoltare e possa interloquire con chi gli si rivolge.

dall`apocalissi festosa de "l`ultimo capodanno dell`umanita`" alle peripezie del picciotto albertino protagonista di "fango", i racconti di niccolo` ammaniti mettono in scena i nuovi eroi di un`umanita` borderline e metropolitana, capace di passare con leggerezza da una modesta aspirazione a un efferato delitto. sono racconti che mescolano tutti i generi, dall`horror alla commedia all`italiana, trovando infine in una grottesca vena comica il vero elemento comune. storie nelle quali una minuziosa osservazione della realta` si fonde con una scatenata fantasia, per cui anche la morte si trasforma in uno scintillante spettacolo.

in una calda notte di primavera, una giovane donna cammina nel centro esatto della strada provinciale. e nuda e coperta di sangue. a stagliarla nel buio, i fari di un camion sparati su di lei. quando, poche ore dopo, verra` ritrovata morta ai piedi di un autosilo, la sua identita` verra` finalmente alla luce: e` clara salvemini, prima figlia della piu` influente famiglia di costruttori locali. per tutti e` un suicidio. ma le cose sono davvero andate cosi? cosa legava clara agli affari di suo padre? e il rapporto che la unisce ai tre fratelli - in particolare quello con michele, l`ombroso, il diverso, il ribelle - puo` aver giocato un ruolo determinante nella sua morte? le ville della ricca periferia barese, i declivi di ogni rapida ascesa sociale, una galleria di personaggi indimenticabili, le tensioni di una famiglia in bilico tra splendore e disastro: utilizzando le forme del noir, del gotico, del racconto familiare, scandite da un ritmo serrato e da una galleria di personaggi e di sguardi che spostano continuamente il cuore dell`azione, nicola lagioia mette in scena il grande dramma degli anni che stiamo vivendo.

ci sono cose che non fareste mai. cosi dite: ne` ora ne` mai. sprecare una fruttuosa domenica pomeriggio negli studi di cinecitta` per partecipare a una trasmissione televisiva, per esempio. sgomitare in autogrill durante l`esodo delle vacanze. mettersi in coda per il giro della morte sulle montagne russe e spendere un intero stipendio sotto il giogo di figli ipnotizzati. affrontare il pigia-pigia per l`ultimo cinepanettone, quello che vanno a vedere tutti, quello che incarna l`animo dell`italiano medio e trovarsi li con tanti italiani medi a sorbirsi l`ennesimo girovagare degli equivoci. e poi succede che vi ritrovate dentro le cose che non fareste mai. a tutti, prima o poi, succede. "e il momento in cui ci si chiede se ci si sente un po` stupidi. e la risposta non e`: no. la risposta e`: si. ma questo si e` comprensivo e caloroso, suggerisce un diritto a essere un po` stupidi qualche volta nella vita. e a lasciarsi andare". francesco piccolo ci porta con se` alla scoperta di un paese, il nostro, dove i cliche` stereotipati che etichettano precisi gruppi umani non hanno "diritto di cittadinanza". perche` non puo` esistere un "noi" e un "loro".

la ricostruzione di ostrogorsky prende avvio con il trasferimento del centro politico dell`impero romano nell`oriente ellenistico, per concludersi con la presa di costantinopoli da parte di maometto ii. l`originale fisionomia dell`impero bizantino nasce dall`incontro della struttura statale romana con la cultura greca e la religione cristiana. sono le tre grandi linee di cui tiene conto l`autore nel delineare un`avventurosa vicenda di lotte armate, di dispute religiose e teologiche e una fioritura artistica che fece di bisanzio, per alcuni secoli, il piu` importante centro di cultura e di studi.

In un unico cofanetto, la trilogia di 1Q84, capolavoro di Murakami Haruki.

Il lato oscuro del cuore è quello che non possiamo governare. È il luogo in cui si annidano i sentimenti rimossi, pronti a risvegliarsi e scompigliare i destini. L'incontro fra due donne che non si assomigliano dà vita a un noir filosofico e inconsueto, un viaggio nelle profondità dell'inconscio e nella storia della sottomissione femminile.
Tra solitudine e connivenze, dolcezza e violenza, brutalità e passione.

"con il porta comincia, nella poesia italiana, quella linea lombarda, potentemente realistico-narrativa e, per cosi` dire, antipetrarchesca, che si ritrova anche all`interno della poesia del novecento e che e` l`unica della quale io aspiri a far parte, nonostante i molti debiti che so di avere nei confronti di altri poeti, da baudelaire (che considero il piu` grande poeta moderno) a pound (che considero il piu` grande inventore di possibilita` poetiche del nostro secolo), - e poi, per venire a nomi piu` vicini o addirittura vicinissimi, quasi fraterni, a rebora, a montale, a saba, a sereni. (...) parlando dei temi portanti del mio lavoro di poeta, ho finora ricordato l`importanza e il fascino per me del racconto evangelico, ho ricordato le storie familiari, ho ricordato il rapporto con gli scomparsi persone care, amici -, ho ricordato l`irruzione a un certo punto del tema amoroso. non ho parlato di quello che molti ritengono abbastanza importante nella mia esperienza poetica, cioe` il cosiddetto tema civile. alcuni critici l`hanno messo addirittura al primo posto fra i temi della mia poesia. di solito, quando mi chiedono cosa penso di questo aspetto del mio lavoro, dico che, si`, le poesie civili sono forse le piu` private che io abbia mai scritto, nel senso che non ho mai voluto essere un poeta civile. non lo dico per polemica, ma insomma c`e` stato piu` d`un poeta, per esempio pasolini, che ha voluto essere poeta civile..." (da giovanni raboni, `autoritratto` 1977, 2003)

l`agrimensore k. contempla il simbolo del potere. ogni sua azione e ogni suo pensiero sono rivolti a quell`incombente castello: la sua unica aspirazione e` mettersi al servizio del conte che vi dimora. ma le difficolta` sono insormontabili. quando tutti gli sforzi di k. si saranno rivelati vani, il caso gli offrira` l`occasione, tuttavia egli sara` troppo stanco per continuare la sua lotta. la solitudine, l`incapacita` di trovare nella trama dei gesti quotidiani un senso plausibile, la consapevolezza che a dominare e` una finalita` insensata perche` senza un fine: "il castello" - uguale e contrario del "processo" - denuda i punti cardine del pensiero di kafka, incastonandoli in una tensione narrativa che ci costringe a riflettere sul senso del nostro esistere.

texas, 1949. lacerato ogni legame che lo stringeva alla terra e alla famiglia, john grady cole sella il cavallo e insieme all`amico rawlins si mette sull`antica pista che conduce alla frontiera e piu` in la` al messico, inseguendo un passato nobile e, forse, mai esistito. attraverso la vastita` di un territorio maestoso e senza tempo, i due cowboy, cui si aggiunge il tragico e selvaggio blevins, intraprendono un viaggio mitico che li portera` fin nel cuore aspro e desolato dei monti messicani. qui la vita sembra palpitare allo stesso ritmo dei cavalli bradi e gli occhi di alejandra possono "in un batter di cuore sconvolgere il mondo". con una narrazione che all`asciuttezza stilistica di hemingway unisce la ritmicita` incantatoria di faulkner, mccarthy strappa al cinema il sogno western e lo restituisce, con sorprendente potere evocativo, alla letteratura.

che cosa puo` spingere un vecchio fantasma, sir simon de canterville, sull`orlo della depressione? forse i nuovi abitanti del suo antico castello, l`ambasciatore americano otis e la sua portentosa famiglia, che non si lasciano certo spaventare e mettere in fuga da catene scricchiolanti, ululati sinistri e macchie di sangue. pubblicato per la prima volta nel 1887, "il fantasma di canterville" e` una favola semplice e accattivante, un po` macabra e un po` amorosa, leggera e ironica, capace di conservare il sapore fondamentale dell`opera di wilde che, come diceva borges, "e` la felicita`".

protagonisti di "giro di vite", forse il piu` celebre tra i romanzi brevi di henry james, sono flora e miles, due bambini perseguitati dai fantasmi di un`istitutrice e di un maggiordomo, e intrappolati in quella che fausta cialente nella nota al testo definisce una "tirannica atmosfera". ai classici motivi del racconto nero, "gotico", james unisce una sottile indagine psicologica, consegnando al lettore uno dei piu` suggestivi racconti del mistero, sempre al confine tra realta` e soprannaturale.

nella grande russia conservatrice e patriarcale dei latifondi e dei primi timidi moti liberali, il rapporto conflittuale tra tradizione e rinnovamento trova una rappresentazione esemplare in "padri e figli", pubblicato nel 1862. e la vicenda di due amici appena usciti dall`universita` di pietroburgo: arkadij kirsanov, figlio di un proprietario terriero, e evgenij bazarov, il giovane medico che crede soltanto nelle scienze sperimentali, il nichilista, campione di una societa` di tecnici, che non e` ancora nata. sara` una passione non corrisposta ad avviarlo a un destino emblematico dei turbamenti di un`intera generazione.

le famosissime avventure del burattino creato da collodi vengono riproposte in una nuova edizione einaudi, dopo la prima edizione del 1943 nella collana "universale einaudi". il testo e` accompagnato da un`introduzione di stefano bartezzaghi dal titolo "il paese senza balocchi", una prefazione firmata da giovanni jervis, una cronologia della vita e delle opere di carlo collodi, un testo di italo calvino intitolato "ma collodi non esiste", pubblicato nel 1981 su "la repubblica", e da "play it again, pinocchio", firmato da luciano curreri.

scritto subito dopo la seconda guerra mondiale, la morante con questo romanzo ha iniziato il suo lungo percorso letterario. "o impareggiabile prosapia! mia madre fu una santa, mio padre un granduca in incognito, mio cugino edoardo un ras dei deserti d`oltretomba e mia zia concetta una profetessa regina. si fissarono cosi`, in solenni aspetti a me familiari, le maschere delle mie futili tragedie...". cosi` assediata da tali "magnifiche" ombre, l`io narrante di menzogna e sortilegio s`incammina verso la necropoli del proprio mito familiare: pari a un archeologo che parte verso una citta` leggendaria.

josef k. condannato a morte per una colpa inesistente e` vittima del suo tempo. sostiene interrogatori, cerca avvocati e testimoni soltanto per riuscire a giustificare il suo delitto di "esistere". ma come sempre avviene nella prosa di kafka, la concretezza incisiva delle situazioni produce, su personaggi assolutamente astratti, il dispiegarsi di una tragedia di portata cosmica. e allora tribunale e` il mondo stesso, tutto quello che esiste al di fuori di josef k. e` processo: non resta che attendere l`esecuzione di una condanna da altri pronunciata.

zazie, una ragazzina ribelle e insolente, arriva nella parigi degli anni `50 dalla provincia. il suo sogno e` vedere il metro; ma se uno sciopero glielo impedisce, nessuno puo` trattenerla dal salire su quella giostra vorticosa che per lei diviene parigi. fugge disinvolta dall`olezzo dello zio, ballerino travestito, per incontrare, grazie alla sua vitalita` straripante, una galleria eterogenea di personaggi: un conducente di taxi, diabolici flic, la dolce marceline, una vedova consolabile, un calzolaio malinconico e un querulo pappagallo.

"oggi, a quasi cinquant`anni dalla pubblicazione, questo celebre resoconto di un semplice sottoufficiale alpino che si trova a combattere nel settore centrale del fronte russo, proprio quando l`esercito dell`unione sovietica sferra il suo potente attacco demolitore, acquista rilievo speciale. man mano che i fatti narrati si allontanano nel tempo, il diario del sergente diventa piu` intenso e assume i caratteri dell`esperienza perenne. la testimonianza scritta, rispetto agli eventi storico-geografici da cui e` scaturita, intrattiene lo stesso rapporto che potremmo supporre fra la moneta e il suo conio." (dalla postfazione di eraldo affinati)

"questo libro e` opera di jimi hendrix a tutti gli effetti. essendo pero` stato realizzato dopo la sua morte, mi sembra opportuno spendere qualche parola su come sia giunto alla redazione finale. in qualche modo, persino l`idea del libro e` di jimi, dato che si e` sviluppata mentre lavoravo a un biopic su di lui insieme ad alan douglas. ne` io ne` alan avevamo infatti intenzione di mettergli in bocca parole non sue, percio` abbiamo iniziato a sperimentare dialoghi costruiti a partire da cose che jimi aveva effettivamente detto. pur utilizzando le sole fonti certificate, abbiamo cosi` messo insieme un dossier gigantesco. c`era materiale in sovrabbondanza perche` durante i quattro anni trascorsi sotto i riflettori jimi ha rilasciato interviste di continuo. inoltre era uno scrittore incallito: si serviva della carta da lettere degli alberghi e di fogli sciolti, pacchetti di sigarette, tovaglioli e tutto cio` che gli capitava sottomano. benche` alcuni passi delle sue interviste, come alcuni dei suoi scritti, siano gia` stati pubblicati altrove, troppo spesso sono serviti per accreditare la visione della vita e della musica di altri..." (dall`introduzione di peter neal). sul genio artistico di jimi hendrix moltissimo e` stato scritto e detto. mancava pero` la sua versione. ed eccola in questo libro. jimi hendrix ha lasciato una quantita` di scritti: cartoline, lettere, appunti, interviste, testi di canzoni e poi diari, poesie e discorsi on stage. "zero" ripropone questi materiali in forma cronologica e narrativa.

mentre l`europa, nei secoli che vanno dal 300 al 900 d.c., era dilaniata da guerre sanguinose, nel nuovo mondo si stava sviluppando in tutto il suo splendore l`antica civilta` dei maya. furono i secoli dei grandi monumenti, della crescita delle citta`, e della costruzione di piramidi e di templi, molti dei quali sono ancora oggi conservati. in questo libro, il maggiore studioso di quel mondo ne ricostruisce la storia sulla scorta di anni di studio e di ricerche sul campo: le strutture politiche e sociali, le arti plastiche e la scrittura, le conoscenze astronomiche, gli usi e i modi della vita di ogni giorno, i culti religiosi. thompson riesce a comunicare al lettore tutto il fascino di un popolo pacifico che fu tragicamente annientato dall`invasione spagnola nel corso del xvii secolo e il cui sistema di vita rappresento`, con quello degli aztechi e degli incas, una delle forme piu` sviluppate della civilta` precolombiana.

una donna veglia un uomo disteso in un letto. l`uomo e` privo di conoscenza, ha una pallottola in testa, gli ha sparato qualcuno per un futile motivo. in un paese che assomiglia all`afghanistan, in un tempo che potrebbe anche essere oggi. la donna parla senza interruzione, come non ha mai fatto prima. racconta al marito, finalmente presente e muto, molte storie che fanno la loro storia e quella del loro paese. prima sussurra, poi grida, si adira, ha paura. piange. e ancora sussurra, piano, dolcemente. si prende cura dell`uomo e insieme lo rimprovera. lo rimprovera di aver voluto essere un eroe, di aver preferito le armi e la guerra a sua moglie e alle figlie. di non avere mai parole per lei. a poco a poco, escono dalla bocca della donna parole proibite, parole ribelli. una finestra coperta da una tenda con uccelli migratori affaccia sul mondo esterno. tutto intorno infuria la guerra. in un crescendo serrato la donna inizia a svelare al marito piccole furbizie e grandi colpe. menzogne necessarie per non essere ripudiata con ignominia. forse, un limite c`e` anche per la sang-e sabur, la pietra di pazienza. quella pietra che nella mitologia persiana si tiene accanto per confidarle tutto quello che non si puo` rivelare a nessun altro. riversando su di lei i propri malesseri, sofferenze, dolori, miserie. la pietra ascolta, assorbe come una spugna, tutte le parole, tutti i segreti finche` un bel giorno non esplode. e quel giorno saremo liberati.

negli anni a cavallo fra otto e novecento, quando in austria e in germania si diffonde la filosofia nietzscheana del linguaggio, e tanto kafka con descrizione di una battaglia quanto hofmannsthal con il lord chandos rendono testimonianza della crisi, il giovane rilke non sembra avvertire il problema della non-corrispondenza fra parola e cosa. dotato di un infallibile istinto musicale e di una straordinaria abilita` nel dominare la lingua, vive i suoi inizi di poeta nella convinzione di possedere la capacita` di piegare qualsiasi soggetto alle leggi del metro e della rima. la lirica giovanile e` segnata da una soggettivita` prepotente, da un io che celebra il proprio mondo interiore, gli stati d`animo, le impressioni, e la propria maestria. passato per i successi del libro d`ore e del primo libro delle immagini, rilke si accorge pero`, con fatica e sofferenza, che per garantire qualita` e durata alla sua poesia deve riconoscere un valore autonomo al mondo fenomenico. comincia cosi`, intorno al 1903-1904, la ricerca formale e filosofica che portera` alle nuove poesie e di li`, attraverso una crisi di molti anni, alle elegie duinesi, ai sonetti a orfeo e alla lirica della maturita`, le grandi raccolte comprese nella presente edizione.

in una nuova traduzione e cura, uno dei piu` celebri dialoghi platonici nel quale il filosofo mette in scena tutto cio` che i greci hanno concepito in materia di eros. nel simposio si racconta di un banchetto organizzato per celebrare la vittoria che il poeta agatone aveva riportato nell`agone tragico delle lenee. i presenti, da aristofane ad alcibiade a socrate, tengono a turno discorsi sulla natura di eros e, nello sforzo di superarsi a vicenda in una sorta di gara, declinano la forma dell`encomio tradizionale in un climax drammatico in cui ogni discorso mette in risalto una tesi particolare: eros come il piu` antico degli de`i (fedro), il contrasto tra eros divino ed eros popolare (pausania), l`eros come principio universale della natura (erissimaco), l`eros come brama dell`uomo verso la sua meta` perduta (aristofane), eros come il piu` giovane, il pili bello e il piu` eccellente degli de`i (agatone). infine socrate, che non propone un suo discorso, ma riferisce quel che ha appreso dalla sacerdotessa diotima di mantinea, stabilendo un punto fondamentale, ma altrettanto ineluttabile: la natura carente dell`amore e dell`innamorato.

e un libro sul matrimonio, sulla morale familiare, sulla violazione delle convenzioni sociali, sulla necessita` del sacrificio di chi le viola. l`ineluttabilita` del finale tragico rinvia all`idea goethiana che dietro alle passioni degli uomini vi siano solo forze insondabili e beffarde che sfuggono alle ragioni della societa` e della storia. le affinita` elettive sono una storia tragica: alla tragedia della passione, alla natura trionfante si puo` opporre solo l`etica della rinuncia laica, la pace inviolabile del tempo e della morte nella cappella gotica dei due amanti.

la storia della cina si svolge tutta nella tensione tra unita` e molteplicita`. a un`infinita diversita` di forme di vita, alle divergenze tra visioni del mondo inconciliabili e all`aspro contrasto fra ricchezza e miseria, si sente continuamente contrapporre l`orgogliosa affermazione: "noi siamo una cosa sola. una sola e` la nostra tradizione, la nostra cultura, la nostra storia". l`attenzione di questa storia millenaria della cina si rivolge, invece, proprio a queste tensioni, a questi conflitti. descrive la dura vita dei cinesi, le sue peculiarita` e la straordinaria ricchezza delle creazioni culturali, e al tempo stesso segue tutti i tentativi di domare questa irrefrenabile molteplicita`: dall`invenzione della tradizione confuciana alla creazione dell`impero unitario, fino agli spaventosi eccessi del totalitarismo e al nazionalismo dell`era presente. solo chi conosca la molteplicita` che si agita dietro alla facciata unitaria puo` intendere la cina nella sua storia e nella sua realta` attuale.

la storia di zeno cosini, inetto a vivere: una specie di marionetta tirata da fili che quanto piu` egli indaga, gli sfuggono. una coscienza inutile a mutare un destino che sembra ineluttabile. e il capolavoro di svevo, la prima storia italiana dove entra prepotentemente in scena la psicanalisi come coprotagonista; forse il piu` grande romanzo del novecento italiano e uno dei maggiori della letteratura europea di questo secolo.

"proprio nella firenze contemporanea e nel cerchio dell`attivita` commerciale e artigiana piu` caratteristica, quella tessile, il boccaccio rinnova attualizzando, non senza dichiarazioni di poetica, uno dei temi piu` alti della narrativa cavalleresca, quello di `amore e morte`... ma lo rinnova su registro diverso, approfondito emotivamente, nella insistente e scandita sequenza delle cinque novelle con le sette eroine appartenenti al ceto borghese e addirittura operaio... l`amore non nasce fra dorate suggestioni cortigiane e cavalleresche, o tra contemplazioni affascinanti e incantate: germoglia su dagli stessi gesti di lavoro artigiano o dagli incontri nei giochi fanciulleschi che cancellano qualsiasi distinzione di classe... gli eroi si fanno uomini al livello dei lettori piu` umili e percio` possono parlare un linguaggio piu` immediato, piu` ricco di risonanze per l`uomo qualunque." (vittore branca)

"edipo re" e` uno dei momenti piu` alti del pensiero greco. il re tebano che inconsciamente uccide il padre e sposa la madre, e che poi lentamente scopre i propri misfatti, non e` solo il protagonista di un dramma scenico tecnicamente perfetto, ma altresi` il simbolo dell`oscura vicenda dell`uomo, creatura di enorme e nessun valore. ma quando poi "edipo a colono" riprende la storia e presenta il protagonista che, a distanza di anni, con l`unico sostegno della figlia antigone, approda ad atene per morirvi, il delitto e la sventura hanno trovato nella sofferenza la catarsi. dopo la morte di edipo, e` antigone a pagare il suo gesto di pieta` nei confronti del fratello polinice trasgredendo le leggi civili in nome di quelle divine. completano il volume un`introduzione generale, un saggio esplicativo che precede ogni singola tragedia e un apparato di note.

"ora che avverto quotidianamente l`incedere della vecchiaia, la memoria mi riporta sovente ai luoghi in cui ho vissuto..." dice enzo bianchi che parte con cuore, testa e memoria, alla ricerca di tutti i luoghi che hanno suscitato in lui affetti e sentimenti, dove ha trascorso l`infanzia o che ha raggiunto viaggiando. e noi partiamo con lui. quelli che visitiamo sono angoli di mondo ma anche luoghi della vita e dell`anima. sono il monferrato con le sue colline, i "bric", il paese con la sua comunita`, le usanze, i proverbi, l`esistenza grama, la fatica e i momenti di forte e gratuita solidarieta`. sono la cella del monaco, un luogo da dove osservare il mondo, dove diventare consapevoli delle gioie e delle sofferenze e dove prendono forma le parole con cui narrare qualcosa della vita. un luogo in cui si ripropone sovente la domanda: che ne e` di noi? perche` questo viaggio, naturalmente, e` anche un viaggio nel tempo, un viaggio nella vita che scorre, nei giorni di un uomo e in quelli delle stagioni. sono i giorni del focolare, passati a tavola conversando insieme ai famigliari e all`ospite, gustando il cibo preparato con cura e bevendo il vino che celebra e festeggia. ma sono anche le vacanze di natale, quando i bambini aspettavano la festa preparando il presepe e la sera della vigilia il grande ceppo, elsu`c `d nada`l, ardeva nel camino. sono tutti giorni che attraversano il tempo e fanno parte del nostro vivere: alcuni ci fanno soffrire, altri ci rallegrano e ancora ci stupiscono.

la storia di tonle bintarn, contadino veneto, pastore, contrabbandiere ed eterno fuggiasco e` l`odissea di un uomo che tra la fine dell`ottocento e la grande guerra rimane coinvolto per caso nei grandi eventi della storia e combatte una battaglia solitaria per la sopravvivenza sua e della civilta` cui sente di appartenere. "l`anno della vittoria", continuazione ideale della "storia di tonle", e` quello che va dal novembre 1918 all`inverno successivo e racconta la storia di una famiglia e di un paese che devono risollevarsi dall`immane naufragio della guerra. il lento ritorno alla vita, la fatica di riannodare i fili degli affetti e dei sentimenti, la riscoperta di luoghi e ritmi di vita perduti: rigoni stern da` voce alle cose, alle persone, alla natura nei loro aspetti piu` autentici, testimonianze di un`umanita` di confine che vince nonostante la storia.

un antico e misterioso documento scritto da uno scienziato e rinvenuto per caso; il sogno di giungere al centro della terra; la lotta con un rivale privo di scrupoli; la spaventosa solitudine degli abissi; l`incontro con animali preistorici; un oceano immenso che condurra` i protagonisti al centro della terra e a una soluzione imprevedibile.

casa di riposo villa delle betulle. agile e` un vecchiaccio con un odio viscerale per tutto, tranne che per i suoi compari: guttalax, cosi` chiamato perche` "piu` stitico di un bambolotto", sempre pronto ad assecondare chiunque; rubirosa, dal nome dell`ex playboy porfirio rubirosa, i capelli tinti di nero e una smaniosa attrazione per qualsiasi donna gli capiti a tiro, purche` over 60; e brio, il braccio armato del gruppo, che in tasca nasconde una fionda con la quale, nonostante il parkinson, e` un cecchino. i quattro devono vedersela ogni giorno con capitan findus, ex ammiraglio della marina in pensione, e i suoi due scagnozzi per il controllo della casa di riposo. quando le "miserabili monache" dell`ordine di santa lavinia d`oriente organizzano una gita a roma per la beatificazione di giovanni paolo ii, brio propone agli amici un piano segreto: scappare, occupare la sede di rete maria, annientare padre anselmo da procida con la sua insopportabile zeppola, e recitare in diretta il rosario delle diciotto, finalmente come dio comanda. agile coglie la palla al balzo: a roma vive flaminia, la donna che cinquanta anni fa gli ha spezzato il cuore, e lui deve ritrovarla. un`avventura scatenata e scorrettissima, che racconta l`ultimo, disperato, tragicomico guizzo di liberta` di quattro vecchi amici prima del tramonto.

esiste una roma che non compare in nessuna guida turistica, una citta` nella citta` fatta di inattesi frammenti di magia. una roma in cui la parola d`ordine e` girovagare, dalla primavera all`inverno, sotto la pioggia e sotto il sole, con il naso all`insu` o gli occhi ben piantati, in attesa di quelle scoperte che fermano il tempo e ripuliscono lo sguardo: il capolavoro meno visibile della storia dell`arte, una piazza affollata di poeti come un ascensore, l`elefantino del bernini "con un obelisco sul groppone", il pavone che passeggia sulla garbatella... nove anni dopo "isole", marco lodoli torna a vagabondare nella capitale per recuperare tutto cio` che non aveva trovato posto nella sua prima "guida". un libro che e` un invito a "scantonare" dalla vita di tutti i giorni, per imparare a riconoscere la bellezza e godersela, fino in fondo.

la scrittura di cortazar affonda le radici nella precisione realistica. i vari quartieri di buenos aires, gli ambienti borghesi, le atmosfere familiari, i locali dove si balla il tango: il misterioso, l`irrazionale, il tragico germogliano dalla piu` corporea descrizione del quotidiano. e proprio li` che salti nel tempo, scambi di destini, apparizioni e stregonerie prendono forma e senso: la vita segreta di una societa` si carica di segni e tensioni inquietanti. particolare suggestione ha il "bestiario" metafisico di cortazar: animali invisibili, come la tigre del racconto che da` il titolo al libro, o immaginari, o creati dal nulla come i coniglietti della "lettera a una signorina di parigi".

sulla base del materiale raccolto pirjevec ha ricostruito le sei diverse guerre susseguitesi nel territorio della ex-jugoslavia dal 1991 al `99 nei loro risvolti politico-militari e nelle loro implicazioni internazionali, concentrando l`attenzione tanto sulle dinamiche interne e sugli aspetti sociali, che le hanno condizionate, quanto sull`intervento delle grandi potenze e organizzazioni. ne e` nato un affresco complesso ma di agile lettura grazie all`articolazione del racconto, diviso in sette capitoli fondamentali relativi ad altrettanti nuclei tematici.

un appuntamento memorabile per i cultori del genere e per tutti coloro che amano la letteratura d`intrattenimento intelligente. da una produzione ricchissima sono stati scelti ventinove racconti di autori importanti, da h. g. wells a robert sheckley, da philip k. dick a ray bradbury, da richard matheson al grande maestro isaac asimov. colpi di scena, dimensioni stravolte, ora grottesche ora caricaturali, interrogano il presente nello schermo deformato del futuribile, facendo di questa storica antologia, pubblicata per la prima volta nel 1959, una galassia di racconti vorticosi e incalzanti, destinati a rimanere nel tempo.

investita da una tormenta di neve, la citta` e` un miscuglio di etnie e fazioni politiche. ci sono turchi, curdi, georgiani, nazionalisti laici e integralisti religiosi. c`e` la polizia segreta, c`e` l`esercito e ci sono i terroristi islamici. ka inizia la sua indagine, mentre la neve continua a cadere e le strade vengono chiuse. kars e` isolata. in citta`, ka rivede dopo diversi anni ipek, una compagna di universita` molto bella. ka se ne innamora e sogna di portarla con se` in germania. per realizzare questo sogno, fara` di tutto. la situazione precipita quando una compagnia di teatro mette in scena un dramma degli anni venti, scritto in sostegno della laicita` dello stato fondato da atatu`rk, dove una donna, coraggiosamente, brucia il chador in pubblico. durante lo spettacolo alcuni giovani del liceo religioso inscenano una protesta. e la serata finisce nel sangue. ka viene coinvolto suo malgrado. e uno spettatore imparziale, ma molto confuso. non sa nemmeno rispondere alla domanda: credi in dio? sostiene che a kars ha ritrovato allah, ma poi l`unica cosa che gli interessa e` la ricerca, molto occidentale, della felicita`. il dilemma di ka ruota intorno al confronto tra occidente e islam.

sei amici si alternano in un monologo. nei loro soliloqui "dicono" fatti e vite, e "pensano" riflessioni e sogni: la scuola e i giochi, i segreti e gli abbandoni, le rispettive famiglie e i desideri. le voci si confondono in un unico fiato, come un`onda che racconta l`esistenza di ciascuno dei sei, e non solo la loro. le onde sono la forma di questo romanzo: le onde del mare, della luce, del tempo, dell`emozione, dei gesti e dei dolori.

un racconto aggrappato alla realta`, "vissuto alla giornata": la lenta maturazione d`un giovane solo e arrabbiato, avido di conoscere, affamato di parole e di libri. "ragazzo negro", quasi un romanzo di formazione, e` l`autobiografia simbolica di richard wright, scrittore negro nativo del mississippi, dapprima sguattero, spazzino, spalatore, poi impiegato alle poste, agente di assicurazioni, disoccupato, infine narratore di brevi racconti pagati pochi dollari a cartella. l`esperienza di vivere nelle cose, scoprire le parole come arma di liberazione: il coraggio di progettare la propria esistenza proiettandola verso il viaggio dell`utopia come scelta d`una fuga che non e` piu` passiva sconfitta.

anno domini 1555. sopravvissuto a quarant`anni di lotte che hanno sconvolto l`europa, un eretico dai mille nomi racconta la sua storia e quella del suo nemico, q. predicatori, mercenari, banchieri, stampatori di libri proibiti, principi e papi compongono l`affresco dei tumultuosi anni delle guerre di religione: dalla germania di lutero, al regno anabattista di munster, all`italia insidiata dall`inquisizione. "q" e` l`esordio narrativo del rivoluzionario collettivo ora noto come wu ming.

che la letteratura argentina abbia dato nuovo spazio vitale a un glorioso genere narrativo quale il racconto fantastico, e` cosa nota. dopo borges, julio cortazar ha avuto, in questo, un ruolo preminente. la caratteristica del suo modo di narrare e` la precisione realistica in cui la trasfigurazione visionaria affonda le radici, dando vita a una galleria quasi metafisica di personaggi invisibili, dove il misterioso e l`irrazionale prendono corpo tra atmosfere popolari e ambienti altolocati, sullo sfondo di una buenos aires multiforme. a cent`anni dalla nascita del grande scrittore argentino, una raccolta completa dei suoi racconti: un`introduzione all`opera di cortazar, un "bestiario" di ossessioni, figure immaginarie, nate da una fantasia attica, eppure descritte con dolorosa determinazione.

scritto tra la fine del 1829 e la prima meta` del 1830, "il rosso e il nero" e` il secondo romanzo di stendhal. l`autore ne corregge le bozze proprio durante le giornate della rivoluzione di luglio, che liquida la restaurazione e inaugura la monarchia borghese di luigi filippo. di questo passaggio cruciale della storia francese stendhal restituisce con crudele fedelta` non la cronaca (malgrado il sottotitolo del romanzo), ma lo spirito, muovendo dalla realta` della provincia per approdare a parigi, dove da sempre si annodano e si sciolgono i destini politici della francia. l`impietosa analisi storica non esaurisce tuttavia la complessita` della vicenda e del suo protagonista. l`ostinata rivolta di julien sorel non e` riducibile semplicemente all`acuto senso della propria inadeguatezza economica e sociale. la sua non e` coscienza di classe, e "ii rosso e il nero" non e` il romanzo dell`ambizione e della scalata ai vertici della societa`: stendhal non e` balzac. julien sorel affronta il mondo brandendo la propria inferiorita` sociale come un`arma, ma il mondo creato dalla potenza del denaro lo disgusta, anche se tanto spesso deplora l`umile condizione in cui la sorte lo ha fatto nascere. percio` rimpiange l`epoca napoleonica (di cui questo romanzo rafforza il mito, nato gia` all`indomani di waterloo), convinto com`e` che allora fosse possibile affermarsi soltanto grazie ai propri meriti. edizione con nuova traduzione. nota introduttiva di emilio faccioli.

Nell'essere padre la biologia può entrarci poco o niente. Però c'entra moltissimo l'amore. Marcus è orfano a sette anni, ma resta, a pugni stretti, curioso e assetato di vita. Un impreparato padrino lo accoglie senza chiedergli niente e impara, giorno dopo giorno, a volergli bene come solo un padre sa fare. Una strampalata, allegra e variopinta comunità alla Malaussène lo adotta e se ne fa carico. Un libro che fa vedere le ferite della vita e insieme racconta l'importanza dei buoni, di quelli, cioè, sulla cui spalla puoi posare la testa per dormire.

"con `pedro paramo`, juan rulfo annuncia il modo attraverso cui la cultura di un intero continente trova forse per la prima volta una voce propria, magari a partire dalla contrazione di nuovi debiti, primo fra tutti quello con william faulkner, e dalla contemporanea accensione di futuri crediti, come la citatissima apertura del frammento 41: `il padre renteria si sarebbe ricordato molti anni dopo della notte in cui la durezza del suo letto lo tenne sveglio e poi lo obbligo` a uscire`, che e` evidente modello per il famoso incipit di `cent`anni di solitudine`: `molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello aureliano buendia si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio`. con quella voce trovata l`america latina entra in conversazione con il resto del mondo e a sua volta lo rigenera, lo porta a trovare nuove strade, racconti e nuove voci ancora." (dalla prefazione di ernesto franco)

perche` maria sia finita a vivere in casa di bonaria urrai, e` un mistero che a soreni si fa fatica a comprendere. la vecchia e la bambina camminano per le strade del paese seguite da uno strascico di commenti malevoli, eppure e` cosi` semplice: tzia bonaria ha preso maria con se`, la fara` crescere e ne fara` la sua erede, chiedendole in cambio la presenza e la cura per quando sara` lei ad averne bisogno. quarta figlia femmina di madre vedova, maria e` abituata a pensarsi, lei per prima, come "l`ultima". per questo non finiscono di sorprenderla il rispetto e le attenzioni della vecchia sarta del paese, che le ha offerto una casa e un futuro, ma soprattutto la lascia vivere e non sembra desiderare niente al posto suo. "tutt`a un tratto era come se fosse stato sempre cosi`, anima e fili`e anima, un modo meno colpevole di essere madre e figlia". eppure c`e` qualcosa in questa vecchia vestita di nero e nei suoi silenzi lunghi, c`e` un`aura misteriosa che l`accompagna, insieme a quell`ombra di spavento che accende negli occhi di chi la incontra. ci sono uscite notturne che maria intercetta ma non capisce, e una sapienza quasi millenaria riguardo alle cose della vita e della morte. quello che tutti sanno e che maria non immagina, e` che tzia bonaria urrai cuce gli abiti e conforta gli animi, conosce i sortilegi e le fatture, ma quando e` necessario e` pronta a entrare nelle case per portare una morte pietosa. il suo e` il gesto amorevole e finale dell`accabadora, l`ultima madre.

dopo "la trilogia adamsberg", che raccoglieva le prime indagini del commissario antirazionale, flemmatico e un po` filosofo creato da fred vargas, questo volume raccoglie i tre romanzi successivi. in "sotto i venti di nettuno" adamsberg, oltre a dover risolvere una catena di omicidi tutti uguali, deve fare i conti con un passato che sembra tornato per rovinargli la vita. il fantasma di una monaca del settecento, al centro di "nei boschi eterni", catapulta, invece, il nostro "spalatore di nuvole" in una francia esoterica, di scure e vivissime credenze, tra cadaveri profanati per estrarne misteriose pozioni magiche che assicurano la vita eterna, a costo di orrendi delitti. infine, in "un luogo incerto", il ritrovamento di diciassette piedi spinge adamsberg a percorrere un`europa dove, dopo quasi trecento anni, la stirpe di dracula non ha smesso di infestare il mondo.

"amore (kama) e` una divinita` potente e temibile. nell`epica e` spesso ricordata la sua distruzione a opera di siva, il grande dio dedito all`ascesi. kama, arso dal fuoco sprigionatosi dal terzo occhio di siva proprio mentre lo colpisce con una freccia incantata per farlo innamorare della divina parvati, ridotto in cenere si trasforma in ananga, "l`incorporeo". come tale gli sara` ancora piu` facile insinuarsi non visto nelle menti di quelli che vuole rendere schiavi della passione, tanto che persino siva sara` infine conquistato dalla dea innamorata". cosi racconta fabrizia baldissera nell`introduzione del volume. kama e siva rappresentano l`antitesi radicale dell`antica cultura indiana: l`amore da un lato, l`ascesi dall`altro. e il mito ci racconta dunque che kama sembra aver perso il duello con il suo avversario, ma alla fine e` invece proprio lui a trionfare. "omnia vincit amor", come diceva virgilio. anche in india. in questo millennio il fior fiore degli indologi italiani ha tradotto per la prima volta tutta una serie di testi che appartengono all`"universo di kama". pochi, rispetto alla quantita` dei testi esistenti, ma significativi per uno sguardo d`insieme, perche` toccano praticamente tutti i temi dell`antica letteratura amorosa indiana spaziando fra i generi piu` diversi.

l`uomo che vive con l`animo sereno e` paragonato da epicuro a colui che, al sicuro sulla terraferma, osserva con distacco il mare in tempesta. questa e` l`immagine epicurea della felicita`, che ben rappresenta quale sia lo scopo ultimo della filosofia: procurare piacere all`uomo, allontanandolo dal "mare in tempesta" delle false ansie, dei timori e dei cattivi pensieri e, soprattutto, distogliendolo dalle acque agitate dei desideri irrealizzabili. per afferrare il vero piacere, quello che porta alla felicita`, non servono infatti chissa` quali ricchezze: basta imparare ad allontanare la sofferenza e vivere del necessario. saremo cosi` liberi dai falsi bisogni, felici di cio` che abbiamo, capaci di affrontare la sorte e, nel caso arrivi di piu`, pronti ad apprezzarlo. la traduzione di angelo pellegrino, condotta con rigore filologico, e` accompagnata da una puntuale introduzione - che ricostruisce la figura di epicuro e il significato della sua opera - e da altri celebri testi epicurei, che sono stati sovente ripresi anche dalla mistica cristiana: le "massime capitali", il "gnomologium vaticanum epicureum" e la "vita di epicuro".

ogni epoca si e` riconosciuta nel principe, con argomenti sempre diversi. i motivi che lo hanno reso un classico sono ancora oggi attuali: il conflitto tra il desiderio di dominare la realta` politica e la ragione, la percezione di un momento storico indecifrabile, la natura del potere. il capolavoro di machiavelli viene qui presentato in una nuova edizione critica, con un ricco commento a pie` di pagina, ausili letterari, rimandi culturali, chiarimenti storico-politici e spunti interpretativi.

"ci sono buchi in sardegna che sono case di fate, morti che sono colpa di donne vampiro, fumi sacri che curano i cattivi sogni e acque segrete dove la luna specchiandosi rivela il futuro e i suoi inganni. ci sono statue di antichi guerrieri alti come nessun sardo e` stato mai, truci culti di santi che i papi si sono scordati di canonizzare, porte di pietra che si aprono su mondi ormai scomparsi, e mari di grano lontani dal mare, costellati di menhir contro i quali le promesse spose strusciano impudicamente il ventre nel segreto della notte, vegliate da madri e nonne. c`e` una sardegna come questa, o davanti ai camini si racconta che ci sia, che poi e` la stessa cosa, perche` in una terra dove il silenzio e` ancora il dialetto piu` parlato, le parole sono luoghi piu` dei luoghi stessi, e generano mondi. un`isola delle storie che va visitata cosi`: attraverso percorsi di parole che disegnino i profili dei luoghi, diano loro una forma al di la` delle pietre lise, li rendano ricordo condiviso e infine aiutino a dimenticarli, perche` non corrano il rischio di restare dentro e prenderne il posto. questa storia e` un viaggio in compagnia di dieci parole, dieci concetti alla ricerca di altrettanti luoghi, piu` uno. undici mete, perche` i numeri tondi si addicono solo alle cose che possono essere capite definitivamente. non e` cosi` la sardegna, dove ogni spazio apparentemente conquistato nasconde un oltre che non si fa mai cogliere immediatamente, conservando la misteriosa verginita` delle cose solo sfiorate."

Perché leggere Karl Kraus? Perché farsi coinvolgere dalla sua rabbia? Cos'hanno in comune il nostro mondo e la Vienna d'inizio Novecento? E sono ancora attuali gli allarmi apocalittici che Kraus lanciava dalle colonne della sua rivista, tuonando contro la tecnologia e la macchina infernale dell'informazione? Jonathan Franzen rilegge Kraus con acume polemico e molta ironia. Tra autobiografia e critica culturale, questo libro è una guida imprescindibile all'universo del Grande Odiatore e insieme il racconto della passione intellettuale di un lettore d'eccezione.

«Ero sicuro che l'argento di Nora e il mio nero si stessero mischiando lentamente. Mi sbagliavo. Eravamo, a dispetto delle nostre speranze, insolubili l'uno nell'altra».
Paolo Giordano, Il nero e l'argento

l`italia e` un paese dove i giovani dipendono dai vecchi, dove "e` anchise a portare sulle spalle enea mentre la citta` brucia. non il contrario, come sarebbe naturale". e "dove nessun futuro e` stato pensato per ascanio, il nipote". partendo da questa constatazione, giuseppe "pippo" civati, uno dei politici piu` noti della sinistra italiana, ci racconta la sua versione dei fatti. ci dice quali sono gli attori che si contendono la scena. quali sono gli ostacoli a un cambiamento che non puo` piu` essere rimandato. perche` se oggi e` il momento di fare, e di fare in fretta, non possiamo pero` ripetere l`errore che segna da sempre la vita del nostro paese, quello di agire senza riflettere, senza pensare alle ripercussioni delle nostre scelte sulle prossime generazioni.

alex portnoy ha trentre` anni ed e` commissario aggiunto della commissione per lo sviluppo delle risorse umane del comune di new york. nel lavoro e` abile, intransigente, stimato. il libro riporta il monologo di alex che, dall`analista ripercorre la sua vita per capire perche` e` travolto dai desideri che ripugnano alla "mia coscienza e da una coscienza che ripugna ai miei desideri".

da trent`anni il vino italiano ha conosciuto una rinascita che lo ha portato ai vertici in tutto il mondo. fino a generare mitologie e riti insopportabili. daniele cernilli di questa storia e` stato testimone attivo. ha frequentato i protagonisti di oggi quando erano giovani con un sogno e basta. e stato poi la guida dei vini del gambero rosso. oggi e` il sorridente, competente doctor wine. e ha deciso che era tempo di fare un bilancio. di raccontare la verita`, la storia di quei ragazzi e ragazze che "fecero l`impresa". e insieme distillare, da trent`anni di incontri cantine assaggi e valutazioni, una guida utile per chi vuole orientarsi tra prezzi e bottiglie famosissime o sconosciute. per chi cerca una qualita` indiscutibile, ma senza timore reverenziale verso nessuno, e liberandosi allegramente di ogni dipendenza dalle mode.

scritta nel 1919 e mai consegnata al destinatario, "lettera al padre" ripercorre la storia di un rapporto assolutamente squilibrato tra un padre troppo forte e un figlio troppo debole. una lotta impari. da una parte c`e` una figura che incarna l`autorita` assoluta, distante e brutale, dall`altra un figlio pieno di paure, che desidera con tutto se stesso l`affetto del padre, ma che non ha il coraggio di conquistarselo. cosi`, in pagine di forte impatto emotivo, kafka confessa la sua natura di figlio incompreso, insicuro e inadeguato, schiacciato dalla personalita` di un uomo che ha l`aspetto enigmatico del tiranno. uno spietato atto d`accusa, e insieme l`accorato appello di chi non puo` rinunciare alla speranza di una riconciliazione. con un`introduzione di klaus wagenbach.

il volume raccoglie una scelta dei testi piu` importanti di samuel beckett in una nuova cura, con introduzione di paolo bertinetti e traduzioni curate da carlo fruttero e firmate dallo stesso fruttero, da floriana bossi, john francis lane, franco lucentini. queste le opere raccolte: aspettando godot, finale di partita, tutti quelli che cadono, l`ultimo nastro di krapp, giorni felici, parole e musica, commedia, di` joe, respiro, non io, quella volta, dondolo.

una vita errabonda, chiusa a trentatre anni con il ricovero in manicomio, ha fatto di dino campana (1885-1932) un maudit, il rimbaud italiano, un caso clinico da affidare all`aneddotica. autore di un solo libro, i "canti orfici" (1914), pur affondando le proprie radici nella cultura europea, quella simbolista in particolare, il "poeta pazzo" ha in realta` caratteri propri che lo rendono difficilmente collocabile in una linea o in una tradizione. quella del "visionario", forse la figura piu` inquietante del nostro novecento letterario, e` una scrittura orfica (cioe` misteriosa, oscura, per iniziati) scaturita da una vena ben consapevole della "purita` di accento" che la percorre.


travolta da un ciclone, la piccola dorothy viene catapultata in un mondo strano e sconosciuto popolato da streghe buone e streghe cattive. se vuole tornare a casa, deve seguire un sentiero che la condurra` al misterioso regno del grande e terribile mago di oz; durante il cammino affronta avventure e avversita`, ma incontra anche nuovi amici, come lo spaventapasseri, il taglialegna di latta e il leone codardo. quando giunge con i suoi nuovi compagni nella meravigliosa citta` di smeraldo e si ritrova al cospetto del potentissimo mago, dorothy gli chiede di tornare a casa, lo spaventapasseri un cervello, il taglialegna un cuore e il leone il coraggio. ma qual e` il vero potere del mago di oz?

pubblicato postumo nel 1818, "persuasione" narra il contrastato amore tra l`aristocratica anne elliot e il capitano di marina frederick wentworth. a diciannove anni anne si e` lasciata persuadere dal padre e dall`amica di famiglia lady russell a rompere il fidanzamento con l`amato e squattrinato frederick. ma quando dopo sette anni di lontanza questi ritorna, anne, a cui ora si profila una vita da zitella, non si lascia sfuggire la seconda occasione che il destino le regala. ultimo e piu` maturo romanzo della austen, "persuasione" ritrae con straordinaria penetrazione psicologica i suoi personaggi e contiene un impareggiabile ritratto della societa` inglese d`inizio ottocento e delle sue rigide convenzioni sociali. introduzione di roberto bertinetti.

mario jime`nez, un giovane pescatore, decide di abbandonare il proprio lavoro per diventare il postino della isla negra, nella quale l`unica persona che riceve e invia corrispondenza e` il grande poeta pablo neruda. mario ammira neruda e vorrebbe che il poeta gli dedicasse un libro e che la loro relazione fosse qualcosa di piu` di un educato scambio di battute con mancia finale. quando il suo desiderio diventa realta`, tra i due nasce un`amicizia che conduce neruda a strane, e apparentemente poco poetiche, avventure. nel frattempo, il clima politico del cile di quegli anni fa precipitare gli eventi...

la triste vicenda di louisa grandgrin e di suo padre e` una delle piu` belle storie raccontate da dickens. thomas grandgrin, come molti suoi contemporanei, ha commesso il tremendo errore di fare della filosofia dei dati di fatto, cioe` la filosofia utilitaristica, la teoria guida della propria vita. e solo quando la figlia louisa, intrappolata in un matrimonio senza amore, diventa preda di un ozioso seduttore, il padre si vede costretto a prendere le distanze dalle proprie convinzioni. "tempi difficili" e` uno dei grandi romanzi della maturita` di dickens, una macchina travolgente in cui ricorrono gli ingredienti consueti della sua scrittura, ma con in piu un tono di favola che stempera gli eventi in chiave comica.

"la bizzarria si scosta dalla consuetudine. l`imbizzarrito e` uno sconosciuto capitato per sbaglio a una festa di nozze. cosi furono i profeti della scrittura sacra. abramo si sradica da casa, patria, affari, raggiunto da una voce a lui solo rivolta. e un ordine: "vai vattene", lo avvia a un vagabondaggio senza fine. per singolare sigillo dell`intesa si circoncide il prepuzio, da se stesso. non per mutilazione, ma in segno di apertura. poi salira` su un monte per scannare suo figlio, dietro richiesta assurda. poi si fara` fermare a coltello sguainato sulla gola. e raffica di mosse infervorate dall`obbedienza alla voce. abramo e` banderuola di una sola brezza. per molto meno di un ascolto simile, dei poeti, variante minore di profeti, holderlin, walser, si avvitarono in un silenzio impenetrabile, nella tenuta stagna di un isolamento. sentivano le voci, un parlottio di sala da teatro prima dell`alzata del sipario. nelle pagine di questa sezione si narrano comportamenti sgangherati ma provvisti di giustifica sacra. "navigare es preciso", dicono i portoghesi, dove "preciso" sta per obbligatorio. cosi e` la bizzarria della provvidenza, la deviazione urgente di un singolo diventa apripista del percorso di tutti gli altri. gli imbizzarriti di queste pagine sono esploratori." (dalla premessa)

I luoghi della vita e dell'anima: il solaio, il mulino dell'infanzia, la cappella, l'eremo. Gli animali: gli adorati gatti, i cavalli, il lupo e la tigre. Gli incontri: la sarta, il portalettere, il fratello. E poi le fresie, i tulipani, la luna, la neve. Ancora una volta la voce inconfondibile di Adriana Zarri, sottile eppure salda, canta dalla pagina il proprio amore per il mondo.

durer era un visual designer come steve jobs? perche` eva longoria, di desperate housewives, apprezza photoshop come regalo di natale? scopo del catalogo ikea e` informare o incantare? walter benjamin ha sbagliato previsioni? e il visual designer e` un pericoloso rivoluzionario, un puro esperto di grafica o un progettista di futuro? mentre scrive la nuova guida a un mestiere che ha cinquecento anni alle spalle, e tutto il futuro davanti, falcinelli mette ogni lettore di fronte ai due nodi fondamentali di oggi: la consapevolezza e la responsabilita`. un manuale per chi non vuole limitarsi a riconoscere e usare le forme, ma capire chi davvero sta parlando. quasi cinquant`anni dopo "il medium e` il massaggio" di mcluhan e fiore, un racconto che aggiorna la mappa di un mondo sempre piu` governato dalle immagini.

sospesi tra storia e invenzione in un medioevo che sembra vero, sono qui raccolti in un unico volume tre romanzi di laura mancinelli, in cui l`autrice approda a una visione fantastica e ironica della tradizione e della societa` medievale. "i dodici abati di challant", dove, in una cornice di ironia mondana e gaudente, dodici monaci ricevono l`incarico di sorvegliare un feudatario che eredita un castello con la clausola di mantener fede a un maligno obbligo di castita`. "il miracolo di santa odilia", immagine della vita che si afferma in chiave religiosa, ma non trascendente, attraverso la storia di due odilie: la prima devota e pia, la seconda giovane e bella. e infine, conclusione ideale di questa metafora, "gli occhi dell`imperatore", dove una contessa piemontese, un cavaliere-musico-poeta e l`imperatore federico ii, ormai prossimo alla morte, partecipano a un affascinante percorso di avventure e sentimenti, che e` anche un intreccio di entusiasmo, rassegnazione e senso del destino.

pubblicato nel 1868, e` la storia della sconfitta di un uomo "assolutamente buono", il principe myskin. un romanzo intricatissimo di avvenimenti, pieno di affetti opposti e di opposti sentimenti morali che dominano tutta l`opera entro cui si agitano bene e male, odio e amore.

vincenzo chironi mette piede per la prima volta sull`isola di sardegna - "una zattera in mezzo al mediterraneo" - nel 1943, l`anno della fame e della malaria. con se` ha solo un vecchio documento che certifica la sua data di nascita e il suo nome, ma per scoprire chi e` lui veramente dovra` intraprendere un viaggio ancora piu` faticoso di quello affrontato col piroscafo che l`ha condotto fin li. a nuoro trova ad attenderlo il nonno, michele angelo maestro del ferro, che gli fara` da padre e da complice in parti uguali -, e soprattutto sua zia marianna, che vede nell`inaspettato arrivo del nipote l`opportunita` per riscattare un`esistenza puntellata dalla malasorte. anni dopo, quando ormai a nuoro la presenza di vincenzo chironi sembra scontata, naturale come il mare e le rocce, la forza del sangue torna a far sentire il suo richiamo. perche` quando vincenzo conosce cecilia, che ha "gli occhi di un colore che non si puo` spiegare", innamorarsi di lei gli sembra l`unica cosa possibile. anche se e` promessa sposa di nicola, con cui lui e` mezzo parente... se e` vero che "la disobbedienza chiama il castigo", forse e` anche vero che quell`amore e` l`ultimo anello di una catena destinata a non aver fine. dopo l`epopea di "stirpe", marcello fois - con una lingua capace di abbracciare l`alto e il basso, e di potenziare lo scorrere del tempo - dipinge un mondo in cui i paesaggi sono vivi come i personaggi che li abitano.

il "rumore bianco" del titolo e` il suono che ossessiona il protagonista del romanzo: forse e` una semplice emissione della "partitura panasonica" in cui siamo immersi ogni giorno, oppure un minaccioso messaggio in codice. jack gladney, studioso di hitler e direttore di un dipartimento di studi hitleriani nella sua universita`, tiene un corso sul fascino ipnotico esercitato dai discorsi del fuhrer, dai canti e dagli inni del terzo reich; e finisce per calarsi nella materia delle sue ricerche al punto di ricavarne una specie di nicchia da cui non vuole piu` uscire. il romanzo e` appunto lo studio di questa perversione. sino al giorno in cui una nuvola di gas tossico lo costringe a uscire dal suo rifugio...

capolavoro della letteratura del novecento, nato dalle riflessioni sul rapporto tra l`artista e i personaggi della sua fantasia, "sei personaggi in cerca d`autore" puo` essere considerato l`apice della poetica pirandelliana: una perfetta tragedia dell`incomunicabilita` in cui viene messo in scena, illuminato dall`amara ironia di pirandello, l`insanabile conflitto tra l`essere e l`apparire che lacera ogni individuo umano. il presente volume raccoglie l`edizione 1925 (non ancora definitiva, ma testualmente cruciale) e, in appendice, l`edizione originaria del 1921, insieme a un`antologia di scritti pirandelliani, le recensioni dell`epoca e un inserto fotografico che documenta le diverse messinscene della commedia, dalla prima del 1921 a quella del 1953, curata da strehler.

la prima parte del volume e` dedicata alle vicende di un ramo della famiglla di alice munro, i laidlaw, a partire dai primi anni del settecento. i suoi antenati vivevano nella ettrick valley, nelle lowlands scozzesi, immersi in un`atmosfera che scolora nella leggenda folklorica, tra prove d`ardimento e incontri con fantasmi e folletti. fino a quando la famiglia si imbarca verso il sospirato nuovo mondo. il microcosmo della nave diventa per ognuno il segno di un irreversibile mutamento. quando una delle protagoniste, rimasta vedova, affronta insieme ai suoi cinque bambini il viaggio su un carro trainato dai buoi per trasferirsi dall`illinois in ontario, il figlio maggiore inscena il rapimento del piu` piccolo per far fare dietro front alla famiglia, ma il piano viene sventato. nel racconto seguente compare il padre dell`autrice: agricoltore, cacciatore, allevatore di volpi e guardiano notturno in una fonderia. in seguito compare alice scolara; e` la volta poi di una precoce esperienza sentimentale sotto i rami di un melo in fiore e di quella come donna di servizio presso una lussuosa villa. nel racconto "a casa", la scrittrice ormai affermata torna a trovare il padre da poco risposatosi; altrove un`alice sessantenne vaga nei cimiteri di campagna insieme al secondo marito, e` in attesa di una biopsia per un sospetto tumore al seno, per fortuna un falso allarme. l`epilogo chiude il cerchio con una visita in iiiinois alla ricerca della tomba del bis-bisnonno william lainlaw.

alessio medrano da bambino costruiva tabelline con i sassi e controllava, da un anno all`altro, che dall`elenco del telefono non fosse scomparso nessuno. oggi che ha trentacinque anni, della matematica ha fatto un mestiere e sta creando un fondo finanziario molto conveniente: compra, per poi rivendere, le polizze di clienti che non vogliono piu` pagare la propria assicurazione sulla vita. o non possono. e un investimento sicuro: "le persone si fidano di me perche` dico una cosa che gia` sanno, e cioe` che tutti muoiono". ma piu` che di morte, alessio preferisce parlare del tempo che rimane. solo che le vite non sono tutte uguali e non tutti i rischi possono essere previsti. quando si trova a contrattare la polizza di elena invitti, nell`equazione compare l`incognita per eccellenza, l`amore. ma "il tempo e` fatto solo di tempo, lo spazio solo di spazio, l`amore solo di amore. grandezze omogenee".

luz e` povera e bella, e questo a tljuana significa avere il destino segnato: la prostituzione, il matrimonio-prigione con el principe, il boss della malavita locale, le pillole per sopportare soprusi e violenze. l`unica ragione che ha per andare avanti e` isabel, la sua bambina, affidata a una zia in california. e per ricongiungersi a lei che luz decide di scappare, e per riuscirci non esita a uccidere. mentre cerca qualcuno disposto a farla espatriare clandestinamente, incontra kevin malone, un alcolizzato che campa di espedienti e a cui e` morta la figlia: un sopravvissuto a ss stesso, abbastanza indifferente alla vita da decidere di aiutare una sconosciuta in una missione impossibile. inizia cosi` una fuga a rotta di collo per lasciare il messico e sottrarsi a jeronimo, l`uomo incaricato di riportarla indietro, pena lo sterminio della sua famiglia se non ci riuscira`.

quattro personaggi per quattro scrittori. giancarlo de cataldo, "medusa": il barone stefano mallarme` viene trovato ucciso. brutta notizia per emma blasi, professoressa attempata, sguardo di pietra, e un lungo ostinato amore per il barone. maurizio de giovanni, "febbre": e` stato ucciso un assistito, uno che parlava con le anime del purgatorio, ricevendo i numeri del lotto. che cosa puo` accadere se ricciardi, che i morti li vede davvero, e` costretto stavolta a guardarsi dentro? diego de silva, "patrocinio gratuito": la legge prevede lo stalking telefonico tramite canzoni? e perche` il persecutore sceglie parole parole di mina? vincenzo malinconico coinvolto, da par suo, in una impresa titanica, dall`esito quanto mai incerto. carlo lucarelli, "a girl like you": "questa volta no". il crimine, il gioco e la pazzia si stringono in un nodo delicato e allucinato, nella piu sorprendente delle indagini di grazia negro.