
reportage, cliche`, luoghi famosi, passeggiate: nei testi che compongono questo volume, attraverso la descrizione divertita e sensibile degli scenari turistici vecchi e nuovi che l`autore racconta in prima persona, lo sguardo dell`etnologo si confronta con le immagini del turismo piu` diffuso: disneyland e mont-saint-michel, la spiaggia di la baule e il campo di battaglia di waterloo, la cupola di plastica climatizzata di center parcs (contenente paesaggi tropicali in piena normandia!), i castelli di ludovico ii di baviera... e ancora un`immaginaria parigi del 2040 affidata in gestione alla societa` disneyland, divertente proiezione di una riflessione sul "viaggio impossibile" - quello che avrebbe potuto farci scoprire paesaggi e uomini nuovi. con tutta la curiosita` e la verve del viaggiatore intelligente e del grande antropologo, auge` si chiede se spostarsi in un "altrove" sia davvero possibile, o se i veri viaggi non possano essere soltanto quelli con cui attraversiamo la realta` a noi piu` prossima.

in "tre pietre fanno un muro" c`e` tutto quello che una persona curiosa del mondo antico vorrebbe conoscere. c`e` la prima scoperta di pompei, del 1594, e la lunga storia degli scavi nei secoli successivi; ci sono i pionieri della prima archeologia ottocentesca, l`epopea di troia e micene; c`e` petra, masada, le silenziose guardie di terracotta a difesa di una tomba imperiale cinese, ci sono gli ittiti, i minoici, gli inca e gli aztechi. e poi stonehenge, altamira, roma, olimpia, cnosso, ebla, abu simbel, nimrud, babilonia, palmira, ur, qumran, mesa verde, palenque, machu picchu, le misteriose linee di nazca. quasi cento siti archeologici di tutto il mondo, in un racconto entusiasmante della loro storia, accompagnato dalla voce vivida e appassionata di uno dei piu` importanti archeologi del nostro tempo, che non risparmia aneddoti personali e coinvolgenti resoconti delle ultime tecniche di ricerca e scavo. a quasi settant`anni dalla pubblicazione dell`ormai classico civilta` sepolte di c.w. ceram, eric cline scrive un grande racconto epico: una storia dell`archeologia in grande stile, che racchiude tutte le vicende dell`umanita` antica.

in questo testo vengono illustrati i principi della programmazione e forniti elementi di strutture dati, facendo riferimento al linguaggio di programmazione c++. la descrizione del linguaggio arriva fino alle classi e non viene esaminata la programmazione a oggetti. i vari costrutti linguistici del linguaggio c++ vengono presentati in forma semplificata e gli esempi sono stati scelti prendendo argomenti che hanno riscontro nell`esperienza comune.

l`insegnamento dell`informatica, anche a livello introduttivo, non puo` prescindere dalla comprensione dei concetti alla base dei sistemi di elaborazione, della loro struttura e dei principi di funzionamento, della teoria sulla quale il calcolo automatico e` fondato. un sufficiente livello di approfondimento e di rigore tecnico sono quindi indispensabili. scopo del volume e` di fornire i fondamenti della cultura informatica a chi si accosti in modo sistematico alla scienza dei calcolatori. il testo presenta un repertorio selezionato di argomenti, abbastanza ampio tuttavia da riflettere l`articolazione e la complessita` della disciplina.


in una lettera a umberto saba del 1949 primo levi scriveva tutta la sua ammirazione per il poeta triestino, di cui aveva appena letto le scorciatoie e raccontini, ritrovandovi, scrive, "molto del mio mondo, non del lager, voglio dire; meglio, non solo del lager". e sul finire della lettera aggiungeva: "ma tutto questo mi ha toccato meno di quel suo coraggio, di quella sua avidita` vigile di nulla lasciare inesplorato, di tutto sollevare dal buio del sottosuolo alla luce della consapevolezza". sollevare la memoria del lager dal "buio del sottosuolo" e` il compito che si prefiggono saba, levi e molti autori europei che nel secondo dopoguerra hanno scritto poesie sul lager: vittorio sereni, paul celan, jean cayrol, charlotte delbo, robert desnos. sempre levi dira` in una famosa intervista che "dopo auschwitz non si puo` fare poesia se non su auschwitz". questo volume, che raccoglie gli atti di un convegno svoltosi a torino nel gennaio 2005, intende per la prima volta mettere a confronto diverse tradizioni letterarie - francesi, italiane, tedesche, israeliane -, stabilendo un vincolo forte fra coloro che credono alla necessita` della poesia nella societa` contemporanea.

toto`, parcheggiatore abusivo, ci vive; eleonora ci lavora come assistente sociale; il giornalista vuole scovare proprio qui lo scoop che vale una carriera; l`urbanista ci vede poco piu` che una triste sfilza di anonimi caseggiati; il ricercatore sociale ne parla come di un "ghetto" ad alto tasso di delinquenza: sono questi i personaggi che si muovono dentro e intorno allo zen di palermo, paradigma maledetto della periferia italiana e non solo. ma quale e` la vera vita che si svolge fra le strade e nelle case di questo immenso quartiere, consegnato all`immaginario collettivo come il piu` violento e disperato d`italia e simbolo del degrado che accomuna molti sobborghi urbani europei? questo libro raccoglie tante storie sullo zen: case popolari occupate abusivamente sono divenute oggi un`enclave sociale distinta dal resto della citta` da frontiere fisiche e simboliche. le storie, pero`, non parlano da sole e non basta raccontarle. questo libro e` esso stesso una storia, il resoconto di una ricerca antropologica condotta per sette anni tra le maglie dell`esclusione.

questo libro sviluppa una riflessione sulle molteplici interpretazioni del dono (rivalistiche, puriste, relazionali, strumentali), sul collegamento tra dono e capitale sociale e tra dono ed economia. la connessione risiede nel fatto che, proprio attraverso il dono, si sviluppano e consolidano quelle reti di relazioni sociali fiduciarie che stanno a fondamento in primis di tutte le societa` e, di conseguenza, anche degli scambi di mercato.


focalizzandosi sul periodo 1960/2020, il volume delinea un preciso periodo della ricerca tanghiana, proiettandolo all`interno della sfera culturale giapponese e rintracciando, al contempo, quella trama di contatti e di stimoli da sempre intessuta con l`occidente. contestualizzando l`opera di tange all`interno delle sue diverse stagioni critiche (dal linguaggio simbolico degli esordi alle pianificazioni "megastrutturali" degli anni sessanta), il libro colma una fondamentale lacuna degli studi sull`architetto, avvalendosi inoltre di ridisegni e inediti materiali d`archivio, tra cui alcune foto scattate dal maestro.

l`immobilismo culturale e sociale del primo franchismo, la crescita economica degli anni sessanta, le speranze e il desencanto della transizione democratica, il nuovo millennio. fasi della recente storia spagnola che un romanzo dalla robusta vocazione civile e testimoniale ha puntigliosamente rappresentato e restituito. rinverdendo, nell`insieme, una nobilissima tradizione. il volume passera` in minuta rassegna le voci - critiche e integrate - degli esordi del franchismo (con il vertice riconosciuto del nobel camilo jose` cela); le avvisaglie dello sperimentalismo (con tiempo de silencio di luis martin-santo, soprattutto); la matura stagione dei "cronisti" che scandiscono il viaggio della penisola verso l`europa e gli approdi democratici (da miguel delibes a juan marse`, da eduardo mendoza a manuel vazquez montalban, tra gli altri) e le ultime generazioni (arturo pe`rez reverte, javier marias, lucia etxebarria, almudena grandes e i piu` recenti carlos ruiz zafon e ildefonso falcones) che, nell`estrema varieta` di temi e motivi, hanno lasciato un`impronta inconfondibile sulla scena letteraria contemporanea. l`autore intende gettare uno sguardo d`insieme sull`evoluzione del romanzo spagnolo degli ultimi settant`anni allo scopo di ordinarne il cammino e di gettare un fascio di luce sulle numerose zone d`ombra che ancora oggi, in un momento di varie e assortite "prosperita`", lo accompagnano.

il politecnico di milano, fondato nel 1863 come istituto tecnico superiore, e` la prima scuola di specializzazione per ingegneri e architetti in italia. l`antologia di testi proposta in questo volume, presenta le testimonianze e i contributi scientifici di docenti e allievi del politecnico di milano, che attraverso la propria ricerca e opera di divulgazione hanno messo a fuoco il rapporto tra scienza e arte, tecnica e cultura, tra la fine dell`ottocento e i primi del novecento. il volume contiene gli scritti del fondatore francesco brioschi (1824-1897), di giuseppe colombo (1836-1921), camillo boito (1836-1914), ignazio porro (1801-1875) ed enrico forlanini (1848-1930), introdotti da un saggio che esamina il ruolo del politecnico di milano in italia e in europa.

il ventesimo secolo e` stato segnato dall`epifania di una rinnovata e recrudescente decadenza riguardante i modelli sociali, ecologici e tecnologici, rivelatisi fallimentari panacee dell`assurdita` umana. questo senso opprimente di disagio e devastazione si riflette lungo una duplice articolazione all`interno del volume: apocalisse e post-apocalisse. nel primo caso, la ricorrenza di modelli e paradigmi apocalittici, per lo piu` di stampo religioso, rintracciabile all`interno di una serie di testi, romanzi e racconti, di autori appartenenti alla tradizione italiana e afro-americana. calvino, buzzati, landolfi, moravia ed ellison declinano, nelle loro opere, la fine del mondo attraverso visioni e pronunce stilistiche autonome e sorprendenti. il crinale sottile su cui si muovono si distende tra le macerie del mondo perduto e le rovine stilistiche, in qualche modo quell`apocalisse della narrazione additata da benjamin, sommandosi l`angoscia della fine a quella dello stile. nel secondo, l`indagine si sposta sull`interpretazione di storie che prendono l`abbrivio da una evento catastrofico gia` verificatosi e le cui conseguenze vanno valutate alla luce di cio` che e` sopravvissuto: i resti, le rimanenze di un mondo improvvisamente sparito. vonnegut, lessing, mccarthy, morselli si aggirano tra le rovine di una civilta` autoimplosa, rivelandone segni inquietanti, ma anche esiti inaspettati.

il corsaro nero (1898) e` considerato da molti il capolavoro di emilio salgari: concepito come romanzo a se` - ma destinato, per le pressanti richieste dei lettori, a dar vita a un intero ciclo - ha ottenuto dall`autore attenzioni insolite ed e` diventato "contenitore" di seduzioni, mescolanze, intersezioni, omaggi e prestiti. un`opera unica, capace di resistere al tempo e di trasformarsi, insieme a "la regina dei caraibi" (1901) che ne costituisce il seguito, in laboratorio ottimale per verificare, a cent`anni dalla drammatica morte dell`autore, non solo quanto fosse strutturato il suo metodo di lavoro, ma anche quanto incidessero sulla sua capacita` di invenzione quelle personali esaltazioni, angosce, sogni e incubi che grazie all`apporto di grandi illustratori come pipein gamba, scenografo del teatro carlo felice di genova, divennero movimento scenico di grande impatto visivo e influirono sulla formazione di intere generazioni di italiani.

quante volte leggendo una notizia su un giornale o su un blog, guardando un telegiornale o seguendo i dibattiti nei programmi d`approfondimento, vi e` capitato di scivolare nell`argomento "migranti" o "immigrati" in italia? ora che non ci osserva nessuno, con onesta`, senza accuse ne` giudizi, quanto pensate di saperne davvero sull`argomento? di quali informazioni realmente disponete per accedere a un`opinione senza pregiudizi, libera e consapevole? perche` tante persone vengono trasferite nei porti italiani e non in quelli maltesi o tunisini? conoscete perfettamente i flussi e i tragitti che i migranti percorrono per giungere in italia? sapete chi gestisce i protocolli di salvataggio per mare (sar)? cos`e` frontex? cosa comporta la convenzione di dublino? e la convenzione di amburgo o montego bay? l`italia e` vittima o colpevole? quanto pesano i trattati internazionali e quanto e` possibile legiferare liberamente? avete idea di quali siano i reali numeri dell`accoglienza? siete a conoscenza di come associazioni e cooperative agiscono nella gestione dei richiedenti asilo? qual e` il ruolo dello stato italiano in questo processo? quante e quali risorse economiche vengono impegnate per gestire questa emergenza? se sapete rispondere con precisione, questo non e` il libro che fa per voi. in caso contrario, vi auguriamo una buona lettura, anticipandovi fin da subito che forniremo le informazioni che vi permetteranno di rispondere personalmente e consapevolmente a queste (e speriamo molte altre) domande sull`argomento.

chi apprezza il registro stilistico e teorico con cui italo calvino ha parlato della "leggerezza" nelle suelezioni americane non potra` non salutare positivamente la decisione di ripresentare questo studio, da lungo tempo ingiustificatamente scomparso dagli scaffali delle librerie. la letteratura viene trattata ricorrendo a una seria impostazione ermeneutica a essa tutta interna, a differenza di quanto invece e` spesso, consapevolmente, accaduto negli ultimi decenni. una letteratura comefenomeno essenziale dell`esistenza umana, che non esita mai dinanzi al tentativo di individuare la struttura teorica dei problemi con cui si confronta.

nel corso del xvi secolo la parodia diviene oggetto di una specifica attenzione teorica che trova nei "poetices libri septem" (1561) di giulio cesare scaligero e nelle "parodiae morales" di henri estienne (1575) gli esiti piu` rilevanti. destinati a incidere a lungo sulla riflessione intorno a questa modalita` di riscrittura, fino a collimare per molti aspetti con le prospettive teoriche attuali, i due trattati compiono un recupero sistematico delle speculazioni e delle esperienze parodiche classiche, affinando i tratti stilistico-formali e ampliando la portata euristica del fenomeno. in dialogo continuo fra sintesi e innovazione, teoria e prassi scrittoria, inventio ed elocutio, le opere di scaligero e di estienne sollecitano in tal modo un`immediata applicazione dell`artificio in ambito poetico neolatino, fornendo un modello anche per il versante volgare. esse costituiscono percio`, insieme alle altre testimonianze cinque e seicentesche che in questo volume vengono considerate, il necessario viatico per avvicinare con uno sguardo d`insieme le forme che la parodia assume nel cinquecento italiano, illuminando al contempo la piu` generale definizione di parodia che e` stata al centro, negli ultimi trent`anni, di un rinnovato interesse.

se la passione pedagogica e l`ansia sperimentale alimentano da sempre l`opera di pasolini, e` su questi due assi fondamentali che si sono interrogati a palermo, dal 20 al 22 ottobre 2022, diciannove studiosi da tutto il mondo, con l`intento di sondare il contributo dello scrittore ? a cent`anni dalla nascita ? nell`universo delle scienze della formazione, cosi` come nel campo dei linguaggi audiovisivi. i saggi qui raccolti ci restituiscono la complessita` del pensiero pasoliniano, e insieme la tensione civile che ne innerva gli scritti.

il volume raccoglie nuovi studi su ernesto nathan rogers, proponendo una revisione critica della sua eredita` culturale, quanto mai attuale nel difficile panorama contemporaneo. due generazioni di architetti e di storici si confrontano con la figura, il pensiero e l`opera di rogers, gia` al centro del convegno internazionale organizzato dalla facolta` di architettura civile del politecnico di milano nel dicembre del 2009, in occasione del centenario della nascita. i ricordi e le riflessioni degli allievi di rogers si intrecciano, cosi`, con le ricerche inedite di giovani studiosi che guardano con rinnovato interesse alla sua esperienza e alla sua lezione. i saggi sono organizzati secondo capitoli tematici che rispecchiano i vari ambiti in cui si e` dispiegata la complessa e multiforme attivita` di rogers - progettista, docente di architettura, intellettuale, direttore delle riviste "domus" e "casabella" - senza, per questo, voler creare un`artificiosa separazione tra campi di azione che egli ha sempre considerato strettamente collegati, come dimostrano, peraltro, i molti rimandi e le connessioni che si possono cogliere nei contenuti dei saggi.

archetipi del sottosuolo e` un`antologia di testi medico-filosofici, per la maggior parte inediti in italia, in cui affiora una singolare quanto suggestiva rappresentazione della vita onirica. ma il discorso medico sul sogno inevitabilmente conduce su altre strade, sconfina in altri campi del sapere: antropologia, letteratura, arte, sociologia, fino a coinvolgere tutti gli aspetti della vita diurna degli uomini del xix secolo. agli occhi dello scienziato dell`ottocento la fisiologia del sonno coincide con uno stato patologico del sogno. allucinazioni, deliri, epilessia, isteria, catalessi, sonnambulismo, alienazione mentale sono tutti fenomeni che, in un modo o in un altro, sono riconducibili all`immagine di un corpo sognante. un corpo che, a causa della sua natura proteiforme e metamorfica, si trasforma liberamente, senza poter essere bloccato, cristallizzato in una diagnosi definitiva. ed e` proprio attorno a questo nucleo originale della patologia onirica, di cui l`incubo costituisce l`accesso che "riecheggia - come direbbe didi-huberman il pathos del tempo" e affiora il lato sintomatico di ogni cultura, la sua radice primitiva e arcaica formicolante di tutte quelle immagini insepolte destinate a sopravvivere nelle pulsioni, nelle angosce e nel terrore che la loro apparizione suscita agli occhi del sognatore paralizzato e pietrificato all`improvviso dallo sguardo di medusa.

frutto di una ricerca qualitativa originale sulle trasformazioni e i nascondimenti della religiosita e della spiritualita nella vita quotidiana (lived religion), il volume raccoglie una ricca e variegata quantita di narrazioni - prodotte da soggetti adulti, appartenenti a diverse confessioni religiose - attraverso interviste in profondita, diari e fotografie. un testo di risonanza internazionale, che illumina da prospettive diverse il fenomeno religioso nella sua permanenza/latenza/trasformazione: il libro si raccomanda all?attenzione di docenti e studenti di scienze religiose, insegnanti di religione, educatori e catechisti, studiosi e ricercatori accademici.

la letteratura post-coloniale e` una sintesi di protesta e imitazione. essa mescola al suo interno rivolta e conciliazione. questa dualita` ne permea gli stratagemmi, lo stile e i contenuti in una maniera tale che non sempre si mostra fin da subito percepibile alla critica. questa condizione s`impone decisa nella riscrittura della tragedia greca in africa. in questa si contemplano una varieta` di propositi e fini; talvolta l`impostazione e` metaforica, altre volte polemica (reclamare un`eredita` rubata), altre ancora puramente artistica. d`altronde, la storia del rapporto tra l`europa e l`africa e` tragicamente segnato da episodi di sofferenza, oppressione e razzismo. i drammaturghi hanno cosi` sfruttato le potenzialita` della tragedia greca, distante abbastanza per affermare verita` tanto disperate che il pubblico non sarebbe in grado di sentire e vedere direttamente. il proposito di questo studio, percio`, e` quello di esaminare come il materiale culturale greco sia stato impiegato in africa, attraverso la maestria di uno dei piu` illustri rappresentanti della sua drammaturgia, emmanuel gladstone rotimi (1938-2000), con particolare riferimento al suo componimento piu` celebre, the gods are not to blame (1969), reinterpretazione e riscrittura di un testo canonico della cultura occidentale, l`edipo re sofocliano, con cui ha presentato, rappresentato, definito ed esplorato la storia e l`identita` del proprio paese.

il volume indaga i nessi e i conflitti tra i processi di costruzione di un`identita` culturale nazionale e il carattere intrinsecamente internazionale della modernizzazione. l`autore propone una rinnovata storia del `campo` dell`architettura in colombia, partendo dai primi esperimenti modernisti e dai contemporanei tentativi di elaborare proposte architettoniche `nazionali`, fino alla piena affermazione del modernismo internazionale nel secondo dopoguerra. si tratta di una storia sfaccettata, con uno sguardo aperto a riconoscere la dimensione transnazionale dei fenomeni culturali e la continua presenza di scambi e dialoghi regionali. essa non si limita a indagare una serie di opere rappresentative o di biografie eccellenti, ma si estende allo studio delle pratiche e dei discorsi relativi all`architettura e alla citta`, senza dimenticare il contesto politico, economico, sociale e culturale colombiano.

quando si tratta di halloween e` subito polemica. nell`immaginario collettivo rappresenta la festa americana per eccellenza, simbolo di una societa` dedita a un consumismo sfrenato. gli stati uniti, attraverso il cinema, la televisione, i libri e i racconti horror con halloween come sfondo e come spunto delle loro trame, l`hanno esportata in tutto il mondo, contagiando anche quella parte dell`europa che le era rimasta estranea. la pratica del "dolcetto o scherzetto" costituisce forse l`aspetto piu` simpatico e divertente di tutta la festa e da qualche anno lo si osserva anche da noi; coinvolge sia i bambini mascherati, che suonano casa per casa, sia gli adulti che nelle loro abitazioni si preparano ad accoglierli con i dolci. da tempo l`inarrestabile diffusione di halloween in italia ha allarmato la chiesa, che ha dichiarato la propria avversione nei suoi confronti. ma questa ricorrenza, che non e` una minaccia alla nostra integrita` culturale quanto piuttosto un elemento di arricchimento, e` tuttora una commemorazione dei defunti e deve essere interpretata in termini di continuita` con il tradizionale culto dei morti.
il volume presenta una serie di contributi di riflessione a partire dall`opera di amalia signorelli (1935-2017). studiosi di diversa formazione e allievi si sono confrontati con la sua opera, con un intento non meramente commemorativo, ma analitico, riflessivo e anche continuativo delle molte questioni di cui ella e` stata antesignana e di cui si e` occupata: la citta` e le specificita` culturali urbane, le migrazioni, la condizione delle donne, le relazioni clientelari che permeano il nostro sistema politico e la nostra vita sociale. il volume racchiude una serie di contributi di riflessione, corredati da ricordi istituzionali, a partire dall`opera di amalia signorelli. docente di antropologia all`universita` federico ii di napoli, signorelli e` stata tra i fondatori dell`attuale dipartimento di scienze sociali, della scuola di servizio sociale, nonche` docente entro il primo corso di laurea campano in psicologia. ha inoltre insegnato all`universita` autonoma metropolitana di citta` del messico.

"io mi fermero` e avro` riposo, tu invece dovrai vagare". con queste parole, secondo alcune leggende medievali, cristo aveva condannato l`ebreo errante per averlo insultato lungo il calvario. da allora il mesto vagabondo ha viaggiato nel patrimonio letterario universale, assumendo di volta in volta il ruolo di pio pellegrino, di savio veggente o di crudele alchimista, fino al novecento, quando diviene la personificazione dell`uomo che resiste alle prove della vita, l`altro o everyman. questo volume vuole ricreare il contesto letterario in cui si e` sviluppato il mito dell`ebreo errante, per mettere in risalto le peculiari caratteristiche della sua costante e inquietante presenza nelle letterature anglofone. dall`incontro con i pellegrini sulla via di canterbury nei versi di chaucer, l`eterno viandante ha vagato col suo sguardo mesmerico fra i testi di coleridge, shelley, lewis, maturin, joyce, wiesel e molti altri fino ad approdare, nel 2007, sulle pagine di stephen gallagher.

questo libro, frutto di un lungo itinerario di riflessioni, di studio e di ricerca, parla della valenza di dispositivo etnografico attribuita alla fotografia, in quanto strumento di indagine e di analisi, da alcune importanti figure della storia dell`antropologia nazionale e internazionale della prima meta` del novecento: franz boas, bronislaw malinowski, marcel griaule, renato boccassino, lamberto loria e raffaele corso, gregory bateson e margaret mead. nel loro lavoro sul campo e nella restituzione pubblica messa in atto in forme diversificate, libri, articoli accademici e divulgativi, allestimenti museali, cinema, e` possibile comporre un multiforme paesaggio di esperienze scientifiche fondative, ineludibili per delineare un itinerario di pionieristici studi di antropologia visiva. uno dei piu` significativi punti di convergenza tra questi studiosi e` la disseminazione divulgativa dei risultati delle ricerche antropologiche. in tal senso le fotografie etnografiche hanno avuto una decisiva funzione transculturale nella restituzione pubblica ante litteram del sapere antropologico attraverso gli strumenti della comunicazione di massa dell`epoca.

l`immediatezza della vita e delle umane passioni, l`ansia di verita` e di liberta`, l`affermazione insistente della "bellezza della condizione umana", pur nella sofferenza di tante sfide, che percorrono le numerose lettere scritte nell`arco di una vita fragile e intensa, suggeriscono, meglio di qualsiasi contributo critico, la dimensione profondamente umana del conflitto esistenziale di joyce, sempre in difficile equilibrio tra la ricerca di una quotidiana, rassicurante normalita` e la consapevolezza esasperata della propria eccezionale diversita`. e proprio questo conflitto, espressione complessa della sua visione del mondo e di quello che si cela dietro la superficie delle cose, che ci restituisce james joyce e i suoi scritti come nostri contemporanei, dando voce alle certezze, alle fragilita`, alle aspettative, al disagio di oggi. da qui la scelta particolare del tessuto narrativo di james joyce, la vita, le lettere. l`intento e` quello di catturare la simpatia del lettore medio sul piano, appunto, della dimensione quotidiana - profondamente umana e familiare - del ritratto suggerito dalle lettere, quasi un altro ritratto, che va a integrare quello di james joyce, uomo e artista difficile e contraddittorio, sottratto a volte dai suoi stessi esegeti alla ricezione di un pubblico piu` ampio, in nome dell`antico privilegio dei marginalismi specialistici.

a partire dalla disgregazione dell`unione sovietica, nella repubblica di sacha (jacuzia, siberia orientale), si e` assistito a una vera e propria rinascita sia di pratiche legate allo sciamanesimo sia dell`attivita` sciamanica. i nove saggi che compongono il volume vogliono offrire uno sguardo sull`evoluzione della pratica sciamanica, attraverso le fonti etnografiche e le ricerche empiriche condotte dal 2005 al 2011 dall`autrice nella repubblica di sacha, e proporre alcuni spunti di riflessione su tre tematiche legate inevitabilmente allo sciamanesimo: il revival, l`autenticita` culturale e la reinvenzione. le pratiche di revival dello sciamanesimo e degli sciamani sembrano veicolare un piu` ampio messaggio di risveglio culturale e politico che ha avuto come obiettivo la ricerca di memorie, di un determinato passato storico, di antenati, di una lingua comune al popolo jacuto che fossero "autentiche", "tipiche" e uniche: si tratta di dinamiche di invenzione della tradizione ben documentate dalla letteratura antropologica. se l`antropologia ha attribuito a concetti come etnicita`, autenticita`, tradizione, l`essenza di costrutti culturali e prodotti storici che variano a seconda del contesto di riferimento, sono proprio gli usi che gli attori sociali fanno di questi concetti che costituiscono l`aspetto piu` rilevante di quanto sta accadendo oggi allo sciamanesimo e agli sciamani.

il panorama cerimoniale del nostro paese sembra caratterizzato da profondi processi di reinvenzione, rifunzionalizzazione e risemantizzazione, dopo aver vissuto un periodo di dimenticanza e abbandono. ma la ripresa della festa, che appare oramai un dato scontato, presenta in realta` una fenomenologia complessa. si sa che la festa possiede una forza conservativa e rigenerativa, che i suoi simboli fondanti si aggiornano costantemente, in linea con le trasformazioni economiche, sociali e culturali del contesto cui si adegua. coniuga tradizione e innovazione, mescolando in maniera creativa passato e presente, innestando nuove valenze su vecchi modelli, attribuendo nuovi significati a simboli del passato. accanto a quelle strettamente legate alla tradizione nel nostro paese compaiono e si celebrano pero` feste nuove, funzionali alle esigenze dei fruitori, che molti studiosi considerano invenzioni gratuite, legittimate solamente da ragioni di tipo commerciale e legate al business turistico: feste che sembrano non avere un passato e di cui non si trova traccia ne` nel calendario religioso ne` in quello contadino. usando in maniera convenzionale la distinzione tra feste "tradizionali" e feste "nuove", avendo consapevolezza della complessita` della problematica e facendo ricorso all`osservazione etnografica, si cerchera` di individuare il comune denominatore che spesso lega le une alle altre.

il 2012 e` stato l`anno dedicato alle celebrazioni per il centenario della nascita del logico e matematico inglese alan mathison turing (23 giugno 1912 7 giugno 1954), figura geniale ed eclettica, chiave risolutiva per l`intelligence britannica, ironico ed eccentrico, precorritore dei computer e delle intelligenze artificiali, corridore fulmineo, uomo bizzarro e pieno di stranezze, omosessuale dichiarato perseguitato fino alla morte. il presente volume raccoglie i contributi presentati in occasione della giornata di studi alan mathison turing: l`indecidibilita` della vita, promossa e organizzata dal centro interuniversitario di ricerca seminario di storia della scienza dell`universita` degli studi di bari, che ha mirato a ricordare il matematico inglese nella sua totalita`, per il suo lavoro e per la sua vita. e stato un momento di riflessione su come i suoi contributi, noti per lo piu` agli appassionati di informatica, abbiano avuto ripercussioni nel nostro quotidiano. il risultato e` stato un inevitabile e proficuo confronto tra storici della scienza, filosofi, logici, matematici e informatici alla ricerca di un punto d`incontro nelle differenti discipline coinvolte. oggi, a 100 anni dalla nascita, turing rimane ancora un`equazione irrisolta; vale la pena tuttavia ricordarlo nella sua interezza, per il suo lavoro, per le sue intuizioni, per la sua vita.

lettore assiduo, attento alle novita` nel campo della storia della lingua italiana come nei terreni (contermini e sinottici) della storiografia, della medicina, della scienza in senso piu` ampio, luca serianni offre in questo libro una prova esemplare della sua attivita` di recensore e di prefatore. raggiungendo le soglie del libro e invitando a oltrepassarle, la sua scrittura ci conduce per mano al centro dell`opera, attraverso la porta della lettura linguistica, paradigma di un metodo e ancor piu` di uno sguardo.

i temi presentati in questo testo costituiscono una parte essenziale della preparazione di uno specialista informatico. la loro trattazione si puo` svolgere in un unico corso, o anche in piu` corsi universitari di informatica, ingegneria informatica o matematica, nell`ambito sia della laurea triennale che della laurea magistrale. oltre che per gli specialisti, la conoscenza dei principi teorici dell`informatica assume anche un ruolo importante nella preparazione culturale degli insegnanti di discipline informatiche nell`ambito della scuola media superiore. in ogni caso, la conoscenza delle proprieta` di grammatiche ed automi, dei limiti del calcolo automatico, della complessita` computazionale e del problema "da un milione di dollari" p = np? ha assunto un ruolo importante anche nella cultura scientifica contemporanea, e puo` risultare interessante per chi voglia approfondire alcuni dei temi che hanno caratterizzato la logica e la matematica dell`ultimo secolo. il volume contiene anche esercizi, note storiche e bibliografiche che consentono di comprendere meglio i concetti introdotti e rinviano ad altre letture di approfondimento. questa nuova edizione, ampliata, riveduta e corretta, presenta un capitolo aggiuntivo dedicato agli algoritmi di risoluzione approssimata di problemi di ottimizzazione; inoltre, sono state aggiunge delle sezioni dedicate alle applicazioni pratiche degli argomenti trattati.

giuseppe terragni e` indubbiamente la figura piu` celebrata dell`architettura moderna italiana del periodo 1920-40, dopo che, a partire dalla morte prematura nel 1943, un ventennale riserbo critico lo aveva lasciato ai margini della storia contemporanea a causa della sua adesione al fascismo. questo libro esamina le influenze esercitate su terragni dai movimenti artistici e filosofici dell`ambiente comasco e fornisce una nuova interpretazione del progetto terragnano, la cui complessita` ha portato a sondare in soli quindici anni di attivita` professionale le possibilita` di sviluppo della tematica razionalista fino a esaurirne le potenzialita`.

la vicenda biografica e spirituale del filosofo bengalese aurobindo ghose (1872-1950) ha diviso tanto gli studiosi che si sono confrontati con il suo pensiero quanto il piu` vasto pubblico di ricercatori che ha guardato al millenario deposito orientale per ritrovare una dimensione spirituale in cui riconoscersi. sottoposto a priori alle piu` rigide critiche dottrinali o entusiasticamente accettato come un moderno profeta hindu, aurobindo deve essere considerato come una figura paradigmatica nella difficile transizione tra il lungo capitolo coloniale e la successiva indipendenza indiana, rappresentando una delle piu` intense voci alternative alla non-violenza del mahatma gandhi. le ragioni di questa duplicita` sono da ricercarsi nella sintesi tra cultura occidentale e tradizione religiosa indiana su cui il pensatore bengalese ha edificato la propria peculiare dottrina dello yoga integrale. la sua opera legge il corso della storia come il divenire di un organismo vivo e consapevole, cercando le regioni comuni tra il monismo metafisico dell`advaita vedanta e l`assenso occidentale al realismo scientifico. politicamente, aurobindo e` stato da alcuni considerato come uno dei piu` luminosi combattenti per l`indipendenza indiana, da altri un estremista facinoroso che non ha esitato a ricorrere alla violenza per contrastare l`egemonia britannica. sulla base di un`attenta analisi testuale dell`imponente opera letteraria del filosofo bengalese e attraverso il confronto con quelle figure occidentali che hanno diversamente interpretato il dettato tradizionale (gue`non, evola, steiner e scaligero), il volume suggerisce una linea d`indagine che non riduce il senso dell`opera aurobindiana alle categorie intellettuali dell`oriente o dell`occidente, ma ne segue la caratteristica identita` senza sacrificarla in un`ortodossia in cui il filosofo non si e` mai pienamente riconosciuto.
le pietre si muovono, crescono, muoiono? le foreste pensano? gli animali hanno intenzionalita`? in una parola, la natura puo` essere considerata animata? e come? solo all`apparenza semplici, le questioni sollevate svelano tre decenni di dibattiti, discussioni, riflessioni sulla ricchezza di relazioni tra l`uomo e la natura, nel passato e nel presente, in differenti ambiti culturali europei ed extraeuropei. il volume e` dedicato alla memoria di enrico comba, scomparso prematuramente nel 2020. rappresenta la volonta`, da parte degli autori e dei curatori, di accogliere i contributi presentati al convegno "la natura animata: cerimonie, feste, tradizioni attraverso tempi e culture", tenutosi a fine 2019 e organizzato da enrico stesso. nel libro trovano spazio lavori che indagano contesti lontanissimi tra loro nello spazio e nel tempo, dalle alpi all`india e all`himalaya, dalla corsica alla siberia, dal giappone alle hawai`i, dal paleolitico e dagli antichi sumeri e babilonesi fino al medioevo, ma che convergono su un aspetto fondamentale: la natura (umana, non-umana) e` sempre e comunque animata.

il volume, la cui impostazione manualistica affronta alcune delle tematiche trattate dall`antropologia contemporanea, e` composto da saggi di taglio storico e teorico-metodologico, con esempi tratti da studi e ricerche sul campo. sono oggetto di riflessione la storia dell`antropologia e le analisi di alcuni nodi teorici contemporanei (vincenzo matera); l`antropologia giuridica e le sue tematiche etico-politiche sul piano teorico e storico (patrizia resta); l`antropologia della disabilita` e il concetto di embodied space come chiave di lettura per collegare la disabilita` in relazione agli ambienti urbani (gianfranca ranisio); l`antropologia urbana nelle sue correnti principali (riccardo cruzzolin); l`antropologia della famiglia, dalle sue formulazioni classiche fino alle famiglie omoparentali (rosa parisi); il complesso dibattito riguardante razzismo e antirazzismo sul piano storico e istituzionale, con riferimento alle migrazioni e alla globalizzazione (fiorella giacalone); le fasi del ciclo di vita e la diversa articolazione oggi dei riti di passaggio (paola falteri); i modelli educativi e le contraddittorieta` delle seconde generazioni all`interno della scuola (giovanna guerzoni). gli antropologi sono oggi chiamati a riflettere su tematiche sempre piu` ampie e nuove, per la complessita` della societa` e le questioni epistemologiche connesse alla disciplina; allo stesso tempo sono portati a focalizzare specifici aspetti della ricerca sociale. il volume intende fornire alcuni strumenti teorico-metodologici utili per cogliere tale complessita`, anche attraverso le bibliografie che accompagnano i diversi saggi.

il termine mizuko viene tradotto letteralmente con bambino d`acqua, e nella cultura giapponese rappresenta l`anima dei bambini abortiti. l`immaginario vede gli spiriti dei bambini radunarsi lungo il fiume dei morti, incapaci di attraversarlo perche` i demoni impediscono loro di salire sulla barca che conduce al di la`; su questa riva grigia le piccole anime giocano e cercano di costruire degli stupa con i sassi del fiume, cosi` da accumulare meriti e raggiungere l`altra sponda del fiume o una rinascita immediata; immancabilmente i demoni arrivano e distruggono senza pieta` le costruzioni, e immancabilmente i piccoli spiriti ricominciano da capo. e un`immagine estremamente triste: la piccola anima e` rappresentata sola, spesso dimenticata dai genitori e incapace di liberarsi da questo luogo di pena, per certi versi simile al limbo cristiano, a meta` tra la vita e la morte. nelle diverse preghiere e composizioni in cui questa credenza puo` essere rintracciata, a un certo punto entra in scena il bodhisattva jizo, divinita` estremamente popolare in giappone, che distrugge i demoni e salva i piccoli dal loro stato di tristezza e miseria. questi culti, raccolti sotto il nome generico di mizuko kuyo, si sono sviluppati a partire da tradizioni antiche, e rispetto a esse hanno subito un notevole slittamento di significato; essi inoltre non fanno riferimento a un`unica particolare tradizione religiosa, ma sono in qualche modo trasversali rispetto alle varie correnti contemporanee. l`analisi di una realta` cosi` lontana rispetto al nostro panorama culturale vuole provare a spostare la riflessione su un altro piano, e cercare di vedere come affrontare la problematica dell`aborto da una angolazione diversa. l`intento e` dimostrare che esiste un modo di rapportarsi al problema che non e` solo quello di una negazione del diritto o del lutto; al contrario, partendo dall`assunto che il diritto all`aborto e` irrinunciabile, si cercano soluzioni, modalita` di mediazione del dolore che

a partire da una prospettiva storico-culturale, giuseppina de nicola descrive le evoluzioni storiche che segnano i principali cambiamenti sociali e culturali nelle diverse epoche a partire dal periodo protostorico fino alle problematiche della contemporaneita`. con un grande lavoro di sintesi, l`autrice coglie il particolare e il generale, e ci rivela aspetti sul sistema familiare, le pratiche matrimoniali, i valori e i costumi, accentuandone le sfumature e mostrandone la complessita`.

il progetto che ha avviato questo libro e` semplice: ho chiesto a un certo numero di autori e autrici di raccontare (in modo piu` o meno ampio, a loro discrezione) esperienze di viaggi di formazione alle quali essi stessi avevano fatto cenno in occasioni pubbliche (convegni, seminari, gruppi di studio), senza pero` approfondirle con racconti veri e propri. nel libro s`incontrano molti luoghi e idee legate al viaggio: paesaggi della pianura padana col torrente samoggia; strade di milano, memoria viva di storia recente; villaggi rurali in india; genova, cuba, cammino di santiago; diari di bordo degli esploratori del `500; faafu-magoodhoo e arcipelago delle maldive; lisbona e isola di lanzarote; regioni del corno d`africa; citta` della cina; parigi e disneyland paris; costa brava e altopiano di bettelmatt; l`antropocene come riflessione sul clima; palestina e niger; harward e l`universita`; tel aviv e gerusalemme dove incontrare e capire; la versilia e la sua pineta come luoghi di ricerca di senso. i racconti delle esperienze di viaggi e di formazione presenti nel libro sono realizzati dall`interno delle esperienze stesse: gli autori e le autrici ripercorrono territori di conoscenza che hanno lasciato tratti di formazione in loro. ciascuno si muove nel proprio ambito disciplinare e scientifico (pedagogia, estetica, storia, antropologia, geografia, psicologia, narrativa) per misurarsi con il viaggio e racconta una parte di mondo vicina o lontana. dopo aver oltrepassato citta`, oceani, atmosfere, storie e confini; dopo aver percorso strade e incontrato persone, ora gli scritti, qui raccolti, rendono trasmissibili le esperienze di viaggi compiute. i territori sono stati interpretati e disegnati come nuove mappe metaforiche di conoscenza; sono stati raccontati affinche` possano essere formativi non solo per chi li ha percorsi e studiati ma anche per chi leggera`. il libro si rivolge a insegnanti, a studiosi di pedagogia e ai lettori interessati a trovare nuovi sguardi poss

fin dalle prime testimonianze etnografiche, il tema dello sciamanismo da un lato ha affascinato intere generazioni di studiosi, dall`altro ha colpito profondamente l`immaginario occidentale. l`incanto e il mistero dell`agire sciamanico, nonche` la difficolta` di circoscrivere il fenomeno in un paradigma definitivo, hanno attraversato il dibattito scientifico per decenni. e lo sciamano un terapeuta, un mago, un esorcista? oppure - com`e` stato definito - un eroe culturale, un intermediario col mondo degli spiriti, o una sorta di psicoanalista ante litteram della collettivita`? partendo dalle piu` aggiornate teorie scientifiche, ventuno saggi a opera dei maggiori specialisti sul tema propongono una panoramica pressoche` globale sugli studi sciamanici, apportando nuove testimonianze e ricerche sul campo, ove la percezione del cosmo sembra essere il cardine di un diverso modo d`interpretare l`alterita` e la liminalita`. dalla foresta amazzonica alle giungle indiane, dalle steppe dell`asia alle isole del giappone, dalle vette andine alle vallate himalayane: lungo queste e altre rotte si snoda un viaggio affascinante fra tradizioni religiose, folklore e ontologie indigene.

per diventare "una di lingua", l`italia puo` e deve diventare "una di scuola". questo suggerimento affida nel 1868 la relazione di alessandro manzoni e della commissione milanese al ministro broglio, che ha chiesto indicazioni su "tutti i provvedimenti e i modi coi quali si possa aiutare e rendere piu` universale in tutti gli ordini del popolo la notizia della buona lingua e della buona pronunzia". strumento fondamentale della trasmissione di una cultura condivisa, a partire dall`unita` la scuola si propone come istituzione cardine nel processo di educazione a una lingua nazionale, che, proprio sulla scorta delle indicazioni manzoniane, e` ritenuta fattore unificante non solo di una geografia politica frammentata, ma anche di un rinnovato tessuto sociale. sui banchi l`apprendimento dell`italiano diviene "mezzo" essenziale per garantire un avvicinamento davvero democratico al sapere e quindi la partecipazione di "tutti gli ordini del popolo" alla vita civile della nazione. il volume propone una scelta, parziale per necessita`, di documenti, decreti, relazioni, manuali, abbecedari, ma anche di passi tratti dai romanzi e di articoli giornalistici, che in progressione cronologica vogliono far luce su alcune tappe evolutive dell`educazione linguistica nella scuola del secondo ottocento.

la piu` controversa tra le tragedie greche, medea, e` anche la piu` moderna nella sua autentica disperazione e nella sua perenne vitalita`; proprio per questo, tale dramma si offre a inedite letture e nuove forme di rappresentazione, facendosi carico di esprimere le patologie della civilta` contemporanea. il volume propone una panoramica novecentesca del mito euripideo di medea, soffermandosi su contingenze espressive diverse, passando dal teatro alla letteratura, al cinema. le "medee nere" riscrivono il motivo classico in un contesto coloniale e oppressivo, mostrando medea come vittima che si ribella e vince le costrizioni dell`apartheid e le contraddizioni etniche e razziali. in "medea e l`elefantessa: corrado alvaro e la lunga notte del mito", l`eroina di euripide dismette le sue vesti terribili per aprirsi a una disarmata e straziate umanita`, in un`opera in cui grecita` e modernita` perfettamente convivono. ne "la violenza del sacro e il disordine del dolore. il mito di medea secondo pasolini" si analizza la trasposizione cinematografica della tragedia, realizzata dal poliedrico intellettuale, nella quale vengono messe in luce le ragioni oscure di un sapere lontano.

il volume e` la sintesi delle iniziative per le celebrazioni del centenario della nascita di carlo de carli, condotte con il patrocinio di tutte le scuole di architettura italiane e sostenute dal politecnico di milano, dalla scuola di architettura civile, da quella di architettura e societa`, e dai dipartimenti di area, oltre che dalla triennale di milano e dal consorzio artigiano la permanente mobili di cantu`. mostre, convegni e seminari si sono tenuti a milano (scuola di architettura civile e triennale), al pan di napoli e alla casa dell`architettura di roma, con la partecipazione di architetti, storici e studiosi di diverse discipline, i cui interventi sono stati ripresi e approfonditi nei saggi che compaiono in questo volume. nella stessa occasione si e` riordinato e inventariato il materiale d`archivio, conservato presso gli archivi storici del politecnico di milano, e si e` compiuta una campagna fotografica sui maggiori edifici progettati da de carli; una iniziativa parallela ha riguardato i suoi arredi, approfonditi anche attraverso la ricostruzione al vero di alcuni esemplari e una specifica campagna fotografica. il libro vuol essere un nuovo contributo per portare a conoscenza del piu` vasto pubblico la figura di de carli: un pensiero, un`opera e un atteggiamento verso il progetto che possono essere proficui per l`architettura e per il suo insegnamento oggi.

by exploring the ongoing evolution of some strategic areas and the experiences of selected architects - atelier deshaus, atelier liu yuyang architects and original design studio -, the book analyses the fields, the reasons and the modalities of the transformations in contemporary shangai, and outlines the raise of a counter-trend emerging from the most recent interventions on both existing and new buildings, which are experimenting with new relationships with the local history, cultural heritage and urban identity. contemporary shanghai is the epicenter of outstanding economic, social and cultural changes, resulting in the raise of new questions about demographic growth, environmental sustainability, urban security and cultural identity. these issues coalesced in the development of extensive, accelerated and sometimes contradictory architectural transformations, also driven by increasing resource availability and the necessity for rapid densification in the central areas of the city, which led to the progressive loss of significant historical traces. by exploring the ongoing evolution of some strategic areas - the lilong quartiers, the bund, the system of public spaces facing the water - and the experiences of selected architects - atelier deshaus, atelier liu yuyang architects and original design studio -, the book analyses the fields, the reasons and the modalities of these transformations, and outlines the raise of a counter-trend emerging from the most recent interventions on both existing and new buildings, which are experimenting with new relationships with the local history, cultural heritage and urban identity.

dov`e` oggi l`antropologia? e dove sta andando? e dentro o fuori dalle accademie? e nelle agenzie internazionali, nelle sale di regia dello sviluppo economico o nelle case dei cittadini? e, soprattutto, in che direzione si sta muovendo? i saggi qui pubblicati tentano di rispondere a tali quesiti o di abbozzarne almeno una prima formulazione. sono ricorrenti i dibattiti sulla crisi dell`antropologia cosi` come su quella di altri settori scientifici. le discipline sono in transizione e allo stesso modo anche i loro cultori e le stesse questioni che sorgono all`interno di ogni disciplina modificano la stessa; e queste nuove modifiche, configurazioni di tematiche e corrispondenti teorie, nuovamente trasformano la disciplina nella sua identita`. in questo senso, l`antropologia segue l`inevitabile cammino di ogni altro ambito scientifico come la sociologia, le scienze politiche, l`economia. ma siamo sicuri che l`antropologia sia semplicemente una disciplina? o e` immanente all`antropologia l`essere altro da se stessa nel suo limite di disciplina? l`antropologia e` sempre stata in crisi, e questa e` la sua fortuna, e ora probabilmente si trova proiettata su una dorsale: oggi e` chiamata a compiere delle scelte che riguardano la definizione della sua piu` profonda identita`.

nell`ambito della storia culturale del giappone, il periodo nara (710-794) ha svolto un ruolo di fondamentale importanza per la maturazione materiale e spirituale del paese. la lontananza temporale e le difficolta` di ordine linguistico relative alle fonti hanno contribuito a relegare la cultura del periodo nara ai margini della riflessione critica degli studiosi giapponesi e occidentali. l`intento di questo libro e` di fornire uno strumento agile e scientificamente valido che permetta, ai piu` attenti estimatori della civilta` giapponese ma anche a una fascia di lettori piu` ampia, di avvicinarsi e comprendere diversi aspetti della vita culturale del giappone dell`viii secolo: dalla letteratura alla storia, dalla giurisprudenza alle conoscenze scientifiche, dalla linguistica al pensiero filosofico, dall`archeologia alla storia del costume. i saggi qui riuniti sono frutto delle ricerche condotte da studiosi italiani e giapponesi in occasione del milletrecentesimo anniversario (nel 2010) della fondazione della citta` di nara, l`antica heijoky. scritti di: giorgio fabio colombo, naomi hayashi, shinobu kuranaka, antonio manieri, susanna marino, hiroyuki masuno, andrea maurizi, maria chiara migliore, giuseppe pappalardo, virginia sica.

chi racconta di papa` goriot? a chi appartengono le voci che raccontano di edward waverley, di emma bovary o del lettore di se una notte d`inverno un viaggiatore? i narratologi strutturalisti hanno affermato che in ogni narrazione letteraria dobbiamo distinguere la persona storica dell`autore dall`istanza testuale del narratore e questa distinzione e` rimasta al centro della narratologia. ancora oggi, mentre crescono le narratologie postclassiche, essa resta valida e necessaria per la maggioranza degli studiosi. questo saggio sostiene invece che distinguere a priori autore e narratore non consenta di rendere conto di interi periodi della storia del romanzo e che la questione teorica - chi racconta in una narrazione letteraria? - debba essere posta su un terreno ermeneutico e storicista. idee diverse di romanzo erano presenti a scott e balzac, a flaubert e ai modernisti o a calvino e ai postmodernisti. a queste diverse idee e alle opere che le espressero deve corrispondere una visione complessa, che integri le categorie teoriche con una riflessione ermeneutica e storicista sulle opere e sul genere del romanzo.

il volume costituisce una riflessione approfondita, di architetti e di storici, sulla figura e l`opera di questo maestro dell`architettura italiana, al quale il dipartimento di architettura e design del politecnico di torino ha voluto dedicare nel mese di novembre 2015, anche in occasione dei novant`anni dalla nascita, un convegno nazionale di studi e una mostra delle opere e dei progetti, a riconoscimento del suo fondamentale contributo alla costruzione del progetto culturale della facolta` di architettura torinese. in un confronto di studiosi di differenti generazioni, nelle pagine del volume i saggi di alcuni dei principali protagonisti dell`attuale architettura italiana si affiancano alle riflessioni di colleghi del politecnico di torino e agli studi di giovani docenti e ricercatori chiamati dalle principali scuole di architettura italiane per una testimonianza allargata sul suo insegnamento e sulle opere realizzate in sodalizio con aimaro isola. un ricco apparato iconografico delle opere e dei progetti (suddiviso in architetture realizzate, modelli di studio, arredi e allestimenti) accompagna i testi scritti, facendo di questo volume uno strumento prezioso per approfondire criticamente la figura e l`opera di roberto gabetti e tramandare anche alle generazioni piu` giovani la sua lezione e la sua originale visione dell`architettura.


la millenaria vicenda cristiana costituisce un dato ineliminabile del nostro patrimonio storico e culturale. si puo` guardare a essa in una prospettiva storica sensibile al contributo decisivo che il cristianesimo ha fornito alla formazione di un`europa cristiana. la si puo` accostare in un`ottica sensibile alla situazione religiosa attuale, in cui i valori cristiani paiono sempre piu` emarginati. o si puo` anche decidere di avvicinarsi a questa storia, cosi` complessa e affascinante, nella prospettiva del credente desideroso di approfondire le radici della propria fede. a tale insieme di esigenze e interrogativi risponde la storia del cristianesimo di cui questo volume fa parte.

la millenaria vicenda cristiana costituisce un dato ineliminabile del nostro patrimonio storico e culturale. si puo` guardare a essa in una prospettiva storica sensibile al contributo decisivo che il cristianesimo ha fornito alla formazione di un`europa cristiana. la si puo` accostare in un`ortica sensibile alla situazione religiosa attuale, in cui i valori cristiani paiono sempre piu` emarginati. o si puo` anche decidere di avvicinarsi a questa storia, cosi` complessa e affascinante, nella prospettiva del credente desideroso di approfondire le radici della propria fede. a tale insieme di esigenze e interrogativi risponde la storia del cristianesimo di cui questo volume fa parte.

il romanzo inglese, con la sua varieta` di forme, linguaggi, generi e sottogeneri, costituisce una delle principali ricchezze del patrimonio letterario europeo. gli autori, le opere e i temi di questa grande tradizione, dalla sua nascita nel settecento a oggi, in una sintesi mirabile che e` anche una guida alla lettura di defoe e fielding, dickens e george eliot, delle sorelle bronte e hardy, di joyce, woolf, le carre` e molti altri.

la storia degli albi illustrati senza parole - i silent book - e` frutto del coraggio di editori, autori e artisti che offrono all`infanzia nuove possibilita` divisione. illustrazione, pittura, fumetto, fotografia, cinema, letteratura, pantomima, musica confluiscono nel linguaggio narrativo dei libri per immagini. i libri muti concorrono cosi` a educare il nostro sguardo, ci invitano a provare meraviglia e spaesamento, dispongono nuove immersioni nell`immaginario e al contempo determinano un nuovo rapporto con la parola. il volume, in un pionieristico lavoro critico, rielabora riflessioni, ricerche internazionali, esperienze condotte con lettori di ogni eta`. con piu` di cento immagini a colori, si propone come strumento di educazione estetica e poetica per tutti.


gli anni 1918-1933 furono in germania gli anni della repubblica di weimar, di uno storico incontro fra il vecchio e il nuovo nella cultura e nella politica, nelle arti e nella letteratura, nel pensiero sociale e nella scienza, con i cabaret affollati, l`espressionismo, lola-lola e heinrich mann, la musica di arnold schonberg e il teatro di bertold brecht, l`espressionismo e la bauhaus. ma quegli anni conobbero anche la miseria, la rabbia politica, gli estremismi, la violenza, l`inflazione devastante, gli effetti del trattato di versailles.

giornalista e scrittore, luca goldoni ripercorre in questo volume la vita di giuseppe garibaldi, "l`amante dei due mondi". combattente strenuo contro la tirannia e per la liberta` degli oppressi, l`eroe risorgimentale, tra i padri della nostra patria, fu infatti anche un irresistibile tombeur de femmes. ed e` proprio su questo aspetto, sul quale le biografie generalmente sorvolano, che goldoni vuole puntare il suo sguardo indiscreto.

usare le posate per mangiare, evitare di sputare nel piatto, soddisfare in privato i bisogni fisici ci sembrano comportamenti del tutto naturali. ma sono davvero tali o sono invece il risultato dell`evoluzione culturale? elias mostra, sulla base di fonti spesso curiose come i galatei, che anche le forme di convivenza piu` ovvie e quotidiane hanno alle spalle un processo di genesi storica. le "buone maniere" cominciano ad affermarsi alla fine del medioevo, con l`avvento della societa` di corte, una sorta di laboratorio dove si perfezionano tecniche di autodisciplina degli impulsi spontanei - per lo piu` smodati e violenti - cui i liberi cavalieri medievali potevano dare incontrollata soddisfazione. si costruiscono cosi` quei codici di comportamento, destinati col tempo a diffondersi in tutta la societa`, che saranno di fondamentale importanza nello sviluppo dell`eta` moderna. ma il "processo di civilizzazione" non e` affatto concluso: forse i posteri troveranno rozze e sorprendenti le nostre abitudini piu` raffinate.

"vivere e narrare. l?essere umano, in quanto "animal narrans", si distingue dagli altri animali per il fatto che narrando realizza nuove forme di vita. la narrazione ha la forza del nuovo inizio. lo storytelling, di contro, conosce solo una forma di vita, quella consumistica". le narrazioni sono in crisi da tempo. ridotte ad ancelle del capitalismo, si trasformano in storytelling e lo storytelling, ormai ubiquo, scade nella pubblicita, nel consumo di informazioni. l?accumulo di notizie ha preso, insomma, il posto delle storie. dati e informazioni, pero, frammentano il tempo, ci isolano e ci bloccano in un eterno presente, vuoto e privo di punti di riferimento. a diventare impossibile e la felicita stessa. perche la vita, con tutti i suoi imprevisti, inciampi, tentativi ed errori, incontra la pienezza solo quando puo essere condivisa e tramandata all?interno di una narrazione collettiva.

il ghiaccio e tanto solido quanto sfuggente, puo tramutare in polvere una montagna e affondare la piu grande nave mai costruita dall?uomo, eppure basta che la temperatura della terra si alzi ancora di qualche grado per farlo sparire per sempre dal mondo naturale. max leonard ci racconta la storia della civilta attraverso un punto di vista che rischiamo di non poter piu conoscere; un appassionato canto d?amore per quanto stiamo perdendo in questi tempi di stravolgimenti climatici: il freddo. quand?e l?ultima volta che avete visto davvero del ghiaccio? ormai di rado lo possiamo osservare nella gran parte delle nostre citta, durante inverni sempre piu caldi. mentre dappertutto i ghiacciai stanno letteralmente scomparendo: esempio plastico e drammatico del cambiamento climatico. e il "semplice" cubetto che mettiamo in una bibita non lo notiamo neanche, lo diamo cosi per scontato da diventare invisibile; invisibile come il costo energetico che ha produrlo e conservarlo. ma non c?e nulla di scontato nel ghiaccio: e anzi un elemento che definisce la civilta umana tanto quanto il fuoco. una sostanza curiosa e paradossale, che esiste e non esiste, e puo diventare uno specchio attraverso cui vedere noi stessi da un?angolazione nuova e inaspettata. il ghiaccio ha influenzato il nostro sviluppo dalle profondita della preistoria, ha accompagnato gli agricoltori e i pastori nomadi e ha iniziato a essere sfruttato come risorsa quando sono emerse le prime grandi civilta. senza il ghiaccio, la scienza non avrebbe fatto molti dei suoi passi in avanti, non potremmo nutrirci come facciamo oggi ne sottoporci a molte delle terapie mediche che ci salvano la vita. senza il ghiaccio, le metropoli, le campagne e gli oceani sarebbero molto diversi e i nostri musei e biblioteche non conserverebbero molti dei capolavori che piu amiamo. max leonard traccia in queste pagine una storia culturale, naturale ma soprattutto umana. sulla scia dei grandi scrittori di natura, intreccia i racconti delle e

la cronaca appassionata del 6 giugno 1944, in cui le forze da sbarco alleate, sotto la guida del generale eisenhower, sbarcarono in normandia e crearono il secondo fronte, a lungo invocato da stalin, dal quale sarebbero scattate per puntare direttamente al cuore della "fortezza europa". in questo libro cornelius ryan ricostruisce quelle 24 ore decisive facendo parlare i protagonisti di entrambi i fronti, conducendoci sui mezzi da sbarco, sugli alianti a bordo dei quali si trovavano i paracadutisti britannici e americani, nell`alto comando del generale von rundstedt, nello studio di hitler a berlino, a bordo dei due soli caccia tedeschi che mitragliarono le forze alleate al momento dello sbarco.

intrigante, esagitata, acutissima, dorothy parker (1893-1967) e` stata l`autentica protagonista dei "roaring twenties". comincio` su "vanity fair", fu la firma piu` sprezzante e temuta del "new yorker", il suo humour nero, eleganza barricata nel cinismo, non risparmiava nessuno. fece moda, fece scuola, dorothy parker, "dot" per tutti: la prima raccolta di versi, enough rope, supero` le 47mila copie vendute. scrisse per hollywood, ottenendo due candidature all`oscar; in un film di culto di qualche anno fa, ragazze interrotte, angelina jolie recita una delle poesie di culto di "dot": "i rasoi fanno male; i fiumi sono freddi/ l`acido lascia tracce; le droghe danno i crampi/ le pistole sono illegali; i cappi cedono/ il gas ha un odore nauseabondo. tanto vale vivere". fu un`icona. scontrosa.

i brevi racconti che compongono la casa di claudine sono bagliori d`oro della memoria. se il titolo richiama il celebre ciclo di romanzi della serie claudine, qui la monella in grembiulino e` solo un pretesto d`autore: per ribadire, a vent`anni di distanza, che claudine e` creatura sua. ma oggi la protagonista e` colette bambina, racconto della felicita` e della meraviglia d`infanzia, e con lei la famiglia di esseri originali dominata dalla madre sido, il padre capitano, i fratelli achille e le`o, gli animali di questa "vecchia casa natale" nel villaggio di borgogna, gli abitanti di saint sauveur. "il bisogno veemente di toccare, vive, pellicce o foglie, piume tiepide, la commovente umidita` dei fiori": eccola, tutta qui, la grazia di colette. la maison mette in scena i miti del cuore.

il tantrismo e`, da piu` di un millennio, un elemento essenziale della vita religiosa dell`india e del suo pensiero filosofico. alcuni degli aspetti piu` caratteristici, ma anche e soprattutto molti tratti fondamentali dell`induismo antico e moderno, derivano dal tantra: il culto della dea kali, i mantra, la sessualita` rituale... in occidente il tantrismo ha una notorieta` spesso ingiustificata, connessa a eccessi e stravaganze e alimentata da una letteratura che cerca per lo piu` di sedurre il pubblico piuttosto che di istruirlo. andre padoux, direttore onorario della ricerca al cnrs e specialista indiscusso della materia, offre al lettore con questo lavoro gli strumenti indispensabili per scoprire l`universo del tantra. facendo piazza pulita delle nozioni sbagliate, padoux rivela la ricchezza del tantrismo e gli interessi reali che esso presenta per noi occidentali.

e universalmente noto che le prime grandi civilta` ebbero origine nella regione situata fra le coste orientali del mediterraneo e l`himalaya: qui, nella valle dell`indo e in mesopotamia, vennero edificate le prime grandi metropoli e fondati i primi vasti imperi. non altrettanto noto, invece, e` che questa stessa regione ha costituito per millenni il crocevia della civilta`. lungo il suo fitto reticolo di strade che collegavano citta` costiere e remote localita` dell`interno, e che gia` a fine ottocento prese il nome di , battute da mercanti, conquistatori, pellegrini e nomadi provenienti da ogni dove, si sono scambiate materie prime, merci e manufatti, ma anche morte, violenza e malattie, e soprattutto idee nei campi piu` disparati, dalla scienza alla filosofia; e lungo le sue rotte commerciali hanno visto la luce le grandi religioni (giudaismo, cristianesimo, islam, buddhismo e induismo), che, in paradossale antitesi con quanto accadde piu` tardi e continua ad accadere oggi, hanno convissuto a lungo in pace e armonia. in contrasto con la narrazione dominante che celebra il trionfo politico, culturale e morale dell`occidente quale artefice e custode della civilta`, con il suo monumentale affresco peter frankopan ci invita a guardare alla storia con occhi diversi e a riconsiderare il ruolo cruciale svolto in passato da popoli e luoghi finora pressoche` ignorati o relegati sullo sfondo, e in procinto di tornare alla ribalta.

alessandro cassieri, come inviato della rai, ha vissuto l`evolversi della situazione tra russie ucraina sin dai primi inquietanti segnali, a partire dal 1991, l`anno dell`indipendenza dell`ucraina dall`urss. in un intenso e avventuroso racconto in prima persona, cassieri si muove lungo l`asse mosca-kiev, attraversando decine di volte un confine sempre piu` armato, spingendosi anche in ossezia e georgia, crimea e donbass, kirghizistan e afghanistan, america e cina, per poi tornare nel focolaio ucraino, e raccogliendo le testimonianze, le invettive, le paure, le minacce di notabili e gente comune, che vanno a comporre il quadro storico e sociale di un mondo in cui si gioca la partita epocale tra grandi potenze.

queste lezioni - qui pubblicate in italiano per la prima volta sulla base degli appunti di alice ambrose e margaret macdonald - sono essenziali per comprendere l?evoluzione delle idee di wittgenstein, in particolare la lenta transizione dalla visione logicizzante del linguaggio che permeava il tractatus a quella pragmatico-antropologica che dominera le ricerche filosofiche. la vivida testimonianza del suo pensiero in divenire, tuttavia, non esaurisce i motivi d?interesse di queste pagine, che ci offrono anche un punto di vista privilegiato su temi cruciali - e ancora oggi controversi - della filosofia del linguaggio novecentesca, come la critica dell?identificazione del significato di un?espressione linguistica con il suo riferimento, o il riconoscimento della dimensione intrinsecamente normativa della nozione di significato. perno attorno al quale ruotano tutte le minuziose discussioni di wittgenstein sono le sue convinzioni metafilosofiche: la concezione dell?origine e della natura dei problemi della filosofia, ricondotta alle confusioni che il linguaggio stesso genera; e l?individuazione degli obiettivi appropriati e dei metodi dell?analisi filosofica, radicalmente contrapposti a quelli delle scienze. scopo della "buona" filosofia, ribadisce wittgenstein ancora una volta, e infatti la chiarificazione dei pensieri - condizione necessaria non tanto per risolvere i tormentosi problemi della filosofia, quanto, piu semplicemente, per dissolverli.



in italia non si trovano piu case e quando ci sono hanno prezzi stellari. i centri storici delle nostre citta hanno visto l?espulsione di centinaia di migliaia di residenti e l?afflusso incontrollato di turisti mordi e fuggi. per moltissimi, la coabitazione e diventata una costante della propria vita. su tutto domina la rendita e la finanziarizzazione e la politica e completamente scomparsa. ma un?altra citta e possibile e anche facile da realizzare.

a partire dall?8 settembre del 1943 e fino al 25 aprile del 1945, migliaia di giovani e meno giovani abbandonarono la loro vita abituale, presero le armi e si gettarono in un?avventura che stravolse la loro esistenza. quali furono i sentimenti e le passioni che li spinsero a fare questa scelta e li sostennero in quei venti mesi?

opera capitale del pensiero occidentale, il "de civitate dei" di agostino e` stato scritto tra 413 e 426 d.c, per difendere il cristianesimo contro il paganesimo e per indicare la via della salvezza dell`uomo. questo cofanetto presenta per la prima volta un monumento della fede e della filosofia in formato tascabile di altissimo livello scientifico. tradotto e commentato da uno dei massimi studiosi di agostino, il teologo gesuita domenico marafioti, il testo si presenta particolarmente adatto per un pubblico universitario ma non necessariamente di soli specialisti.

per piu di trent?anni pietro citati, oltre che alla scrittura e alla critica letteraria, si e dedicato a una singolare impresa editoriale. ha creato una collana di classici greci e latini: ha scelto testi famosi, ha scoperto capolavori sconosciuti o dimenticati, ha inventato raccolte di opere che mai prima erano state accostate fra loro. per ciascun volume ha scritto il risvolto, la breve presentazione che compare sulla copertina. i risvolti qui raccolti contengono, in dosi infinitesimali, il suo genio migliore. c?e anzitutto la fede assoluta nella letteratura, intesa come lo strumento attraverso cui i grandi autori rivelano all?umanita la sua stessa essenza, la sua verita ultima. citati e affascinato dalla vita segreta e profonda del mondo antico; insegue ovunque le tracce dell?invisibile e del divino, da sofocle ai testi gnostici, fino agli inni orfici. piu forte, pero, e la suggestione di "quanto gli uomini hanno sognato, fantasticato, simboleggiato attorno alla figura del cristo". la letteratura cristiana, ci dice citati, e immensa. ci sono libri fondamentali come le confessioni di agostino, "questo libro tessuto in parti uguali di luce e di tenebra". ci sono testi oggi meno frequentati: le vite dei santi, le regole monastiche, i meravigliosi scritti dei mistici, perche "solo i libri che nessuno puo dissigillare completamente, continuano a infuocare per secoli i pensieri degli uomini". l?appassionato catalogo tocca anche le grandi narrazioni dei miti greci, le storie di alessandro magno, i testi "abbaglianti e sinistri" che raccontano la lenta fine di bisanzio. a lettura ultimata, ci accorgiamo che questa raccolta apparentemente casuale e attraversata da infinite corrispondenze, echi, allusioni. negli anni, citati ha creato con i suoi risvolti una cassa armonica complessa. e viene il sospetto che, presentandoci gli amati classici greci e latini, ci abbia voluto consegnare il ritratto di una mente, la sua, abitata dalla "follia degli antichi". "citati e stato un

prefazione di eugenio colorni e presentazione di tommaso padoa schioppa. con un saggio di lucio levi.

un faldone e una grossa cartella nella quale raccogliere scritti o documenti. possiamo immaginarcelo chiuso da legacci di canapa, ma nessun faldone e chiuso per sempre: nuovi fogli possono esservi facilmente infilati, altri possono esserne sottratti e sparire, l?ordine si puo perdere, modificare, ristabilire. a una simile idea di disposizione sempre provvisoria del materiale verbale?-?e, in metafora, della storia collettiva e dell?esistenza individuale?-?e ispirata la costruzione del faldone, l?opera che si vuole unica di vincenzo ostuni, "apertissima" e indecidibile (ne raccolta poetica ne poema), in continuo e indefinito mutamento che qui compare per la prima volta in forma completa, per quanto completa possa dirsi un?opera per principio interminabile. chi vi prende la parola sembra riversare in questo corpo mutante la sua intera esperienza vitale, le contraddizioni e i rovesci del nostro tempo. nel faldone si discute di linguaggio e paternita, di politica ed erotismo, di letteratura e di infanzia, e ogni tesi, ogni posizione sentimentale, ogni possibilita storica risuona al contempo della propria sgrammaticata aspirazione alla permanenza e del suo corrompersi prima ancora di essere formulata. attingendo alla lezione di grandi maestri novecenteschi?-?montale, sanguineti, pagliarani su tutti?-?ma anche a fonti, registri, lessici narrativi, drammaturgici, saggistici, ostuni presenta al lettore un?opera-mondo che, battendo le mille strade della lirica occidentale?-?dalle piu tradizionali alle piu sperimentali?-?sembra volerle trasmutare e conservare assieme, e affidare questo antichissimo "macrogenere" alle incertezze e agli slanci del futuro.

da piu` di due millenni la mitologia greca e` una parte fondamentale della cultura e dell`immaginario dell`occidente, tanto che molti dei suoi personaggi sono ancora oggi universalmente noti e presenti nell`arte, nella letteratura, nel teatro e nel cinema. raccontati con i versi dei piu` grandi poeti dell`antichita` - da omero a nonno di panopoli, passando per esiodo, pindaro, euripide, callimaco, ovidio - in questo volume troviamo i miti piu` celebri: leggiamo cosi` la presa del potere da parte di zeus che fonda il nuovo e definitivo ordine del cosmo, la storia remota dell`umanita`, le vicende immortali di afrodite, ermes, artemide, apollo e degli altri de`i olimpici, le storie epiche di eroi gloriosi come ercole, perseo, orfeo e meleagro. una raccolta, qui arricchita dagli splendidi affreschi di pompei ed ercolano, a loro volta "leggendari" e che costituiscono il perfetto completamento per immergersi anche visivamente nella vitalita` e nella bellezza dei grandi miti della classicita`.

la storia della trasmissione dei testi greci e latini e della loro fortuna nel corso dei secoli e` l`oggetto di questo manuale, proposto come guida semplice a un campo di studi classici spesso lasciato in margine: questa storia e` la chiave per interpretare correttamente gli apparati di varianti nelle edizioni critiche, ma anche per ben valutare l`importanza della tradizione classica nella cultura europea dalla caduta dell`impero romano all`eta` moderna. la prima edizione, apparsa quasi cinquant`anni fa, andava a colmare un vuoto. subito in italia ne fu pubblicata la traduzione (1969), raccomandata agli studenti che dovevano affrontare la filologia e la civilta` del mondo antico, del medioevo e dell`umanesimo. se ne offre ora la quarta edizione italiana, traduzione della quarta inglese (2013), che mantiene l`impostazione delle precedenti, ma e` ampliata e aggiornata in profondita`, per rendere conto del rapido e costante progresso scientifico delle discipline classiche.

patria della filosofia, la grecia e` anche all`origine di un sistema religioso le cui propaggini, purificate dalla riflessione cristiana, sono giunte sino a noi. la stessa riflessione filosofica e` in stretta connessione con la speculazione religiosa, laddove questa - come sottolinea burkert - non e` da intendersi come somma di idee sublimi, bensi` come forma necessaria di vita e di pensiero di una civilta` evoluta, colta nel momento della sua rapida ascesa. il cuore di questa indagine e` la religione della polis greca (viii-iv sec. a.c.) che, col suo intreccio ricco di tensioni tra rituali e miti, offre un orientamento sicuro alla vita sociale. piu` tardi, con lo sviluppo dell`individualismo, cresce l`esigenza di nuove forme culturali, occasioni di piu` stretto contatto con la filosofia, che, dopo un primo periodo di crisi, punta a una sintesi con la religiosita` tramandata. l`opera di burkert costituisce un`originale sintesi della corrente storica tradizionale e delle correnti avanguardistiche. lavoro fondamentale per la storiografia del novecento, rappresenta un necessario e solido punto di partenza, costituendo un manuale di riferimento per specialisti del mondo classico e per chiunque ami la religione greca, coi suoi miti e soprattutto i suoi numerosissimi riti, di cui l`autore e` stato appassionato informatore e interprete.

l`edizione e` cartonata e arricchita da nuove fotografie e aggiornamenti sulle recenti scoperte: il borgo romano e la cripta. il rigore della ricostruzione storico-artistica; il percorso dettagliato con cui paola viotto guida il visitatore lungo il viale delle cappelle, il borgo e il santuario; le immagini realizzate da franco restelli nelle diverse stagioni, tutto cio` spiega il fascino di questo libro. oltre alle bellezze paesaggistiche e architettoniche, alla maestosita` delle statue e degli affreschi, protagonisti assoluti del percorso fotografico sono i pellegrini, varesini e non, che ogni giorno da tre secoli compiono l`ascesa verso il santuario e l`antico borgo di santa maria del monte.

"l`umanita` intera oggi sta facendo un `esperimento` sui propri limiti di specie. a me pare che sia proprio questa esperienza dei limiti dell`uomo a ridare ai saperi umanistici, dopo decenni di autodichiarata perdita di ruolo, una posizione cruciale nel mondo contemporaneo, altrettanto decisiva di quella che compete alle scienze. piu` che un ruolo e` una sfida, la massima: la possibilita` di riaprire il gioco. la possibilita` di creare strutture di pensiero e di giudizio che funzionino come dei `correttivi` rispetto a quelle che ci stanno portando verso una catastrofe annunciata. la possibilita` di elaborare proiezioni potenti dell`umano dotate di una forza agente e capaci di rimettere in movimento energie da tempo addormentate o paralizzate": con lo stile brillante e provocatorio che caratterizza carla benedetti, questo volume prende in esame alcuni dei fenomeni che secondo l`autrice hanno portato la cultura tutta, quella italiana in particolare, ad avere uno sguardo distruttivo e apocalittico sul mondo. benedetti imputa questo declino all`imperare del linguaggio televisivo, alla scelta di prediligere la quantita` alla qualita` della scrittura, al tono ironico usato anche a sproposito, all`uso dell`anonimato in rete, che cancella ogni responsabilita`. per andare controcorrente e` necessario tornare a pensare la cultura come invenzione e creazione del singolo, come uso di una parola `non convenzionata` che sfugga alle gabbie predisposte dall`odierno ordine del discorso.

la storia dei movimenti femministi e` tutt`ora in corso: generazione dopo generazione, nei diversi momenti storici e nelle differenti situazioni sociali, politiche e culturali, le donne hanno piu` volte ridefinito i loro obiettivi nella lotta per la parita` di genere. attingendo a un`enorme quantita` di fatti, lucy delap mostra i molteplici volti del femminismo, raccontando come, dal giappone alla russia, dall`egitto alla germania, le rivendicazioni femministe non abbiano riguardato solo una minoranza di donne bianche e colte dal novecento in poi, ma siano un fenomeno globale. "femminismi" offre uno sguardo nuovo su un movimento che parla ancora al nostro presente. e al futuro che vogliamo costruire.