
l`irrompere dell`immaginario, e dell`invenzione, il confessare, raccontare o scoprire se stessi, riaprire segrete ferite, esplorarle, scavare nel pozzo degli angoli bui di se` e degli altri, evocare e rappresentare ricordi, sogni, porre domande con o senza risposte, assecondare la propria nevrosi per trarne ora uno sfarzo stilistico, ora equilibri e bellezze formali. si scrive infine per indagare intorno a una verita`, aprire una finestra sul mondo, catturarlo attraverso una rappresentazione discorsiva, quando lo scrivere diventa necessita`, impegno per comprendere la vita, gettare luce sull`essere dell`uomo e su cio` che dentro e intorno a lui sta accadendo o e` accaduto. si scrive insomma in infiniti modi e con infinite aspirazioni. ma si scrive anche perche` si ha paura di essere dimenticati. scrivere e` un qualcosa che ha a che fare con il senso della vita. consapevole di tutti questi aspetti, gian luigi beccaria, studioso dello stile, si sofferma soprattutto sullo scrivere come lavorazione, e procede scavando tra esecuzioni e varianti di poeti e prosatori, da dante e pascoli a sereni e zanzotto, da cechov e proust a roth e murakami.

"la fine del mondo" di ernesto de martino va ormai annoverato tra i classici del pensiero europeo contemporaneo. la presente edizione offre numerosi elementi di sostanziale novita` rispetto a quella pubblicata da einaudi nel 1977, e consente ai lettori di gettare nuova luce sul capolavoro del grande studioso. il lavoro collegiale di valutazione critica dei materiali preparatori dell`ampio saggio rimasto incompiuto si e` proposto di far emergere in tutta la sua portata un pensiero complesso, situato al punto d`incrocio tra antropologia, filosofia e storia, in cui convergono stimoli intellettuali di varia provenienza, rielaborati dall`autore in modo del tutto personale. a tale scopo i tre curatori hanno deciso sia d`inserire nel testo una selezione degli scritti filosofici piu rappresentativi, non presenti nell`edizione italiana, sia di porre in risalto i nessi strutturali tra le varie sezioni in cui si articola il progetto dell`opera: cio` ha comportato la revisione dell`intera architettura del volume, nel rispetto delle intenzioni dell`autore. alla base dell`indagine sulle diverse declinazioni storiche del tema della

Nel giugno 1219 Francesco d'Assisi parte per nave alla volta dell'Oriente e si lancia in un'impresa temeraria: raggiungere Damietta assediata dai crociati e incontrare il Sultano d'Egitto. Che cosa si sono detti il giullare di Dio e il sovrano saraceno nel pieno di una guerra sanguinosa? Il capitolo piú avventuroso e rivelatore della vita del santo come non è mai stato raccontato.

L'ultima opera teatrale di Massini, l'autore della celebre Lehman Trilogy. Tutte le sue opere sembrano essere attraversate dalla medesima vena etico-politica, come in questa piece che mette in scena il processo a Herbert Nolan, proprietario di un piccolo giornale di provincia accusato di aver strumentalizzato una innocua notizia di cronaca.

e il 1946 quando amerigo lascia il suo rione di napoli e sale su un treno. assieme a migliaia di altri bambini meridionali attraversera` l`intera penisola e trascorrera` alcuni mesi in una famiglia del nord; un`iniziativa del partito comunista per strappare i piccoli alla miseria dopo l`ultimo conflitto. con lo stupore dei suoi sette anni e il piglio furbo di un bambino dei vicoli, amerigo ci mostra un`italia che si rialza dalla guerra come se la vedessimo per la prima volta. e ci affida la storia commovente di una separazione. quel dolore originario cui non ci si puo` sottrarre, perche` non c`e` altro modo per crescere.

un uomo che ha trascorso quarant`anni costruendo ponti in giro per il mondo, ed e` da poco rimasto vedovo, ha preparato con cura un pranzo di famiglia. e la prima volta. ma una nipote ha un piccolo incidente e l`appuntamento salta. preoccupato, con addosso un po` di amarezza, l`uomo esce a fare una passeggiata. e conosce elena e gaston, madre e figlio, soli come lui. si siederanno loro alla sua tavola, offrendogli la possibilita` di essere padre, nonno, in modo nuovo. trasformando una normale domenica di novembre nell`occasione per riflettere sulle imperfezioni dell`amore, sui rimpianti, sulla vita che resta. in equilibrio tra nostalgia e speranza, fabio geda racconta una giornata che racchiude un`intera esistenza. una storia che prima o poi ci attraversa, o ci sfiora, tutti.

Tutti vogliono che Hekla diventi la nuova reginetta di bellezza d'Islanda. Ma il suo unico sogno è scrivere


l`assassinio del padre e la sfrenata sensualita` della madre inducono il giovane amleto a sentirsi prigioniero in un mondo di inganni e corruzione, ma le molte angustie e indecisioni non gli impediscono di portare a termine la propria vendetta. in questa opera immortale si contrappongono due strutture. una drammatica, di azione, riferita all`argomento; un`altra essenzialmente lirica, di riflessione, condensata nei monologhi del principe di danimarca. una esterna, cioe` la tragica vendetta; e l`altra interna, nella mente di amleto, nei suoi pensieri e nei suoi dubbi.

Come molti adolescenti formati nelle scuole dei gesuiti, anche il quindicenne Daniello che bussò alla porta del noviziato di Novellara nel 1623 vi fu condotto dal desiderio di una missione tra i pagani, dalla volontà di diventare un apostolo e di trovare magari il premio supremo del sacrificio nelle remote terre d'oltreoceano. Ma anche nel suo caso, come in tanti altri, i superiori decisero altrimenti. E a giudicare dal risultato, l'averlo destinato al compito di scrivere non fu l'ultima delle scelte giuste che fecero." (dall'Introduzione di Adriano Prosperi)

frances e` troppo intelligente per innamorarsi di un uomo sposato. o almeno cosi pensava prima di incontrare nick. bobbi, la sua ex amante, e melissa, la moglie di nick, sono troppo moderne e consapevoli per essere gelose. o almeno cosi` pensavano. "parlarne tra amici" si puo` leggere come una commedia romantica o un manifesto femminista. si puo` leggere come un libro sul tradimento ai tempi di whatsapp o su cio` che nei rapporti di coppia non cambia mai. ma in qualsiasi modo si decida di leggerlo, "parlarne tra amici" e` un romanzo universale sui complicati capricci dell`amore.

<`guerra` e` il mondo storico, `pace` il mondo umano. il mondo umano interessa ed attrae particolarmente tolstoj soprattutto perche` egli e` convinto che ogni uomo - di ieri, di oggi, di domani - valga un altro uomo...> (leone ginzburg). la piu` autentica epopea narrativa della letteratura moderna. sullo sfondo della crisi europea degli inizi dell`ottocento, si intrecciano le vicende dei membri di due famiglie dell`alta nobilta` russa, i bolkonskij e i rostov, fra i quali emergono le figure di natasa rostova, andrej bolkonskij e pierre bezuchov. tolstoj accompagna i tre protagonisti, simboli dell`armonia del mondo, attraverso balli, battaglie, matrimoni, morti, partecipando direttamente alle loro inquietudini e dando voce ai moti interiori del cuore.

il teatro di agota kristof si snoda sul filo di una comicita` che a un certo punto deraglia nell`amarezza o nell`angoscia. in questo puo` ricordare beckett (e senz`altro "john e joe" non e` esente da influenze beckettiane), ma il cuore dei testi della scrittrice e` decisamente piu politico che metafisico. i suoi personaggi, clownesco-laconici o istrionico-verbosi secondo le due diverse pie`ce, sono figure che le permettono di parlare dei temi che le stavano piu a cuore, legati ai due sistemi politico-sociali antitetici in cui aveva vissuto e che, in entrambi i casi, suscitavano in lei profonde riserve. "john e joe" e` una riflessione sulla divisione del mondo fra chi ha e chi vorrebbe avere. i protagonisti sono due poveracci che vediamo sempre seduti al tavolino di un caffe`, col perenne problema di come pagarsi le bevute finche`, nella loro storia, entra un biglietto della lotteria... un ratto che passa affronta invece il gioco di autoinganni e di mascheramenti dell`io all`interno di una societa` totalitaria. roll e` un intellettuale puro e scrive poesie. le due scene che si alternano lo mostrano nel salotto della sua casa borghese, alle prese con la moglie e certi ospiti non troppo graditi, e in una cella assieme al carceriere e ad altri personaggi, fra cui il losco

in una clinica psichiatrica immersa nella campagna innevata alle porte di berlino si consumano le nove ore che precedono la paura. pazienti, medici, infermieri scoprono che il ladro di anime, il folle che da tempo terrorizza la citta` si trova all`interno della struttura. di lui si conoscono soltanto i crudeli effetti provocati da un misterioso trattamento che svuota le anime delle vittime riducendole a meri involucri, e gli ambigui indovinelli che lascia dietro di se` come macabra firma. inizia cosi` una frenetica caccia al serial killer, guidata da caspar, un ex chirurgo che ha perso la memoria in seguito a una tragedia personale e che si trovera` a far fronte a qualcosa di assolutamente inaspettato e terribile. mentre il tempo scorre inesorabile nel tentativo di neutralizzare il ladro di anime, caspar vede riaffiorare dal suo subconscio pezzi della sua vita precedente, che progressivamente fanno luce sulla sua identita` e sul suo drammatico passato, costringendolo a uno sconvolgente viaggio negli abissi piu` oscuri della propria psiche.

una pattuglia di giovani sommozzatori si avventura nelle acque profonde del game, dove le correnti sono forti e cambiano direzione di continuo. ognuno di loro illumina una porzione di quest`abisso, tracciando rotte sempre diverse che raccontano un universo complesso, in cui sapersi orientare e` piu urgente che mai. dalla retromania alle serie tv, dall`inflazione del capitale simbolico alla celebrita` di massa, dall`intelligenza collettiva ai bot. tenetevi pronti: e` un viaggio mozzafiato.

il paesaggio e` il grande malato d`italia: e` devastato impunemente ogni giorno, sotto gli occhi di tutti, per il profitto di pochi. ecco la diagnosi lucida e spietata da cui salvatore settis prende le mosse per analizzare il baratro che separa i principi di tutela del territorio, sanciti dalla costituzione, dal degrado dello spazio che abitiamo. un degrado che rappresenta anche una forma di declino complessivo nelle regole del vivere comune, reso possibile dall`indifferenza, dal malcostume diffuso e dalle leggi contraddittorie, aggirate con disinvoltura. un`indagine che risale alle radici etiche e giuridiche del saccheggio del bel paese, per reagire e fare

anno domini 1555. sopravvissuto a quarant`anni di lotte che hanno sconvolto l`europa, un eretico dai mille nomi racconta la sua storia e quella del suo nemico, q. predicatori, mercenari, banchieri, stampatori di libri proibiti, principi e papi compongono l`affresco dei tumultuosi anni delle guerre di religione: dalla germania di lutero, al regno anabattista di munster, all`italia insidiata dall`inquisizione. "q" e` l`esordio narrativo del rivoluzionario collettivo ora noto come wu ming. edizione speciale, illustrata, a tiratura limitata con introduzione degli autori.

il testo degli yogasatra risale al periodo compreso tra il ii e il iv secolo d. c. e viene tradizionalmente attribuito a patanjali, filosofo indiano di cui si conosce pochissimo. costituito da circa duecento aforismi, massime e frammenti, intrisi di saggezza e precisione, il libro tratta di ascesi, meditazione e del percorso da intraprendere per giungere a un`autentica conoscenza e padronanza dell`esperienza di se`. finora spesso travisati o banalizzati, gli yogasutra vengono qui presentati in una edizione tradotta dal sanscrito sulla base della recente edizione critica, con un commento storico-filologico e filosofico che cambia profondamente la struttura e il senso del testo.

ercole santia` trascorre l`infanzia ricucendo gli strappi quotidiani della vita. lui e sua sorella asia tirano avanti a stento - con fantasia e caparbieta` - insieme al padre, un personaggio tanto inadeguato quanto innocente; eppure, come tutti, crescono, vanno a scuola, s`innamorano. finche`, all`improvviso, ogni cosa attorno a ercole inizia a crollare. niente sembra in grado di fermare la slavina che lo sta travolgendo, nemmeno viola, la ragazza che da qualche tempo illumina i suoi giorni. convinto che quello di incasinarsi sia un destino scritto nel sangue della propria famiglia, e` sul punto di arrendersi quando viene a sapere che la madre, di cui non ha notizie da anni, abita non lontano da lui. l`incontro con la donna lo mettera` di fronte alla necessita` di reagire compiendo una scelta drammatica. l`unica possibile, forse, se vuole cambiare il proprio destino e proteggere le persone che ama.


viviamo in un mondo in cui i modi di comunicare, e di pensare, cambiano a una velocita` che la storia non ha mai conosciuto. cosa significa tutto questo per la lettura? davanti ai rischi, e alle nuove sfide che oggi si delineano, questo libro guarda al passato per farne emergerei grandi miti che hanno nutrito l`esperienza della lettura all`inizio del mondo moderno: miti pieni di fascino, fragili e potenti insieme; inesorabilmente lontani, ci osservano con "uno sguardo familiare".

stendhal fu un profondo conoscitore e ammiratore dell`italia. vi frequento` principi, militari, dame famose, poeti e artisti. questo romanzo, il piu` tipico dei suoi, racconta il nostro paese attraverso le vicende del giovane fabrizio del dongo, incerto tra sogni d`amore e di gloria. sono gli anni di napoleone, di fermenti ideali e di passioni trascinanti: fabrizio va alla guerra ma torna presto in italia dove comincia per lui una lunga stagione di incredibili avventure. famosi gli episodi della battaglia di waterloo, le descrizioni degli intrighi di corte e della prigionia: stendhal riesce a raccontare l`amore, l`eroismo e l`astuzia coinvolgendo i lettori e nello stesso tempo assistendo con animo distaccato allo svolgersi degli eventi, proprio lui che in questo romanzo ha trasfuso ogni sua autentica esperienza di vita.

amy, la devota figlia del vecchio william dorrit, si prende cura del padre rinchiuso da molti anni per debiti nella prigione londinese di marshalsea. la piccola dorrit e` segretamente innamorata del giovane amico di famiglia arthur clennam, ma un`improvvisa eredita` cambiera` completamente le cose... in questo romanzo, scritto tra il 1855 e il 1857, il grande scrittore inglese concepi` un potente apologo su poverta` e ricchezza, scagliandosi come mai prima contro la societa` vittoriana e il ceto medio che la rappresentava.

il saggio piu` antico, "cio` che dobbiamo a primo levi", e` del 1989; il piu` recente, "il canto di ulisse", e` del 2018. sono esattamente trent`anni che pier vincenzo mengaldo, noto critico e storico della lingua italiana, studia i testi di primo levi, ne analizza la scrittura, ne individua il senso piu` profondo. la

intrecciando una solida narrazione storica con la scienza del clima e le scoperte della genetica, kyle harper evidenzia come il destino di roma sia stato deciso non solo da imperatori, soldati e barbari, ma anche da eruzioni vulcaniche, cicli solari, instabilita` climatica e virus e batteri devastanti. il racconto prende le mosse dall`apogeo di roma nel i secolo a.c., quando l`impero sembrava una superpotenza invincibile, fino alla sua completa disfatta nel vii d.c., quando roma era ormai politicamente frammentata e impoverita. harper descrive in che modo i romani cercarono di resistere a un enorme stress ambientale, finche` l`impero non fu piu` in grado di sopportare le sfide combinate di una piccola era glaciale e ricorrenti focolai di peste bubbonica. riflessione sull`intima relazione dell`umanita` con l`ambiente, "il destino di roma" offre al lettore una panoramica completa di come una delle piu` grandi civilta` della storia si sia arresa al peso cumulativo della violenza della natura.

STREGA 2020 (Proposto da Nicola Lagioia)
LA SESTINA
Questo romanzo limpido e intenso forse e` una piccola storia d`amore, forse una grande lezione sulla possibilità di non fermarsi. di espiare, dimenticare, ricominciare. Vederli andare via e` la cosa più difficile, perché: dove andranno. sono ancora cosi` piccoli, e torneranno da dove sono venuti, e dove sono venuti e` il motivo per cui stanno qui.


"`la vita delle ragazze e delle donne`, pubblicato per la prima volta in canada nel 1971, e` l`unica incursione di alice munro nella forma-romanzo, seppure declinata secondo il metodo e lo stile inconfondibile dell`autrice. in principio del ha nove anni, l`eta` delle curiosita` complesse di un bambino che anticipa la propria puberta`. sono gli anni quaranta: da qualche parte e` in corso una guerra i cui echi contaminano anche l`egloga rude di un ontario lontanissimo dal precipizio della storia. quali e quanti sono i riti di passaggio dall`infanzia alla giovinezza, dall`inesperienza all`ingresso nel solco della vita? non esiste un`eta` edenica per le ragazze e le donne di alice munro: la bambina del fiuta il pericolo senza saperlo nominare; l`adolescente del gioca con il sacro animata dal desiderio di contraddire la laicita` di sua madre e dallo zelo di un sentimento acerbo e acceso come ogni primo amore. del rifiuta e insieme difende le stravaganze della madre che illuministicamente si ostina a vendere enciclopedie nel medioevo fanatico di religione di una campagna inospitale. ha nostalgia di dio, ma registra il suo eterno scacco nella vita degli uomini e degli animali. a quattordici anni del e` attratta dai languidi misteri del sesso fantasticato, conosce l`agrodolce di una complicita` tradita con l`amica naomi, e nel fervore con cui anno dopo anno un`insegnante si dedica ad allestire la recita della scuola, intuisce il seme tragico di una vita senza sbocchi. poco dopo del e` pronta per un privato rito di iniziazione sessuale, come la gerty macdowell di james joyce, una nausicaa corrotta dal desiderio di sapere, vedere, piacere. l`eden che non c`e` mai stato e` ora comunque inesorabilmente alle spalle; e` tempo di battesimi, di vere e proprie deliberate rinascite. del ha diciassette anni e gia` intravede anche il concludersi dell`adolescenza. sperimenta la perdita e l`amore; si tuffa nel delirio di una relazione senza ossigeno. e infine accetta per se` la necessita


predomina ancora una visione del periodo dell`umanesimo che ne esalta, da un lato, i valori estetico-artistici, e tende a ridurne, dall`altro, il pensiero a elementi retorico-filologici. massimo cacciari ci fa capire come le cose siano piu` complesse e meno schematiche, e come la stessa filologia umanistica vada in realta` inserita in un progetto culturale piu` ampio nel quale l`attenzione al passato e` complementare alla riflessione sul futuro, mondano e ultramondano. dunque una filologia che e` intimamente filosofia e teologia. e i nodi filosofici affrontati dagli umanisti (che in quest`ottica non iniziano con petrarca o con i padovani, ma con lo stesso dante) sono difficilmente ascrivibili a sistemi armonici o pacificanti, secondo una visione tradizionale del rinascimento. c`e` un nucleo tragico del pensiero umanistico, fortemente

La vita dispari è la pirotecnica, profonda ed esilarante parabola umana di un ragazzino che vede solo una metà del mondo, destinato a diventare un adulto che vive solo a metà. E se metà fosse meglio di tutto?

terzo capitolo del

cosa sarebbe stato della nostra vita se invece di quella scelta ne avessimo fatta un`altra? che persone saremmo oggi se quel giorno non avessimo perso il treno, se avessimo risposto al saluto di quella ragazza, se ci fossimo iscritti a quell`altra scuola, se... ogni vita nasconde, e protegge, dentro di se` tutte le altre che non si sono realizzate, che sono rimaste solo potenziali. e cosi ogni individuo conserva al suo interno, come clandestini su una nave di notte, le ombre di tutte le altre persone che sarebbe potuto diventare. la letteratura, e il romanzo in particolare, ha da sempre esplorato la


questo volume riunisce le sei raccolte di valerio magrelli: "ora serrata retinae" (1980), "nature e venature" (1987), "esercizi di tiptologia" (1992), "didascalie per la lettura di un giornale" (1999), "disturbi del sistema binario" (2006) e "il sangue amaro" (2014). grazie all`aggiunta di dodici testi successivi, il libro presenta dunque una produzione che, dopo il precoce esordio dal taglio meditativo, e` passata a descrivere paesaggi tecnologici e patologici, toccando timbri di carattere civile, morale, politico.

jonathan israel, uno dei maggiori storici mondiali dell`illuminismo, ci spiega come le idee radicali dei fondatori americani come paine, jefferson, franklin, madison e monroe abbiano impostato il modello per le rivoluzioni democratiche, i movimenti e le costituzioni in francia, gran bretagna, irlanda, paesi bassi, belgio, polonia, grecia, canada, haiti, brasile e america spagnola. perche` la rivoluzione americana fu un evento sorprendentemente radicale, che non si concluse con la trasformazione e l`indipendenza degli stati uniti, ma continuo` a riverberare in europa e nelle americhe per i successivi tre quarti di secolo. furono proprio le idee dell`illuminismo radicale - con la distruzione dei tre pilastri della societa` europea di ancien re`gime (monarchia, aristocrazia e autorita` religiosa) e la promozione del repubblicanesimo democratico, dell`autogoverno e della liberta` - a ispirare le rivoluzioni in molte nazioni, dove i vari leader sposarono i valori democratici americani, seguendo esplicitamente l`esempio proposto dal nuovo continente.


pietro e` un ragazzino di citta`, solitario e un po` scontroso. la madre lavora in un consultorio di periferia, e farsi carico degli altri e` il suo talento. il padre e` un chimico, un uomo ombroso e affascinante, che torna a casa ogni sera dal lavoro carico di rabbia. i genitori di pietro sono uniti da una passione comune, fondativa: in montagna si sono conosciuti, innamorati, si sono addirittura sposati ai piedi delle tre cime di lavaredo. la montagna li ha uniti da sempre, anche nella tragedia, e l`orizzonte lineare di milano li riempie ora di rimpianto e nostalgia. quando scoprono il paesino di grana, ai piedi del monte rosa, sentono di aver trovato il posto giusto: pietro trascorrera` tutte le estati in quel luogo "chiuso a monte da creste grigio ferro e a valle da una rupe che ne ostacola l`accesso" ma attraversato da un torrente che lo incanta dal primo momento. e li, ad aspettarlo, c`e` bruno, capelli biondo canapa e collo bruciato dal sole: ha la sua stessa eta` ma invece di essere in vacanza si occupa del pascolo delle vacche. iniziano cosi` estati di esplorazioni e scoperte, tra le case abbandonate, il mulino e i sentieri piu` aspri. sono anche gli anni in cui pietro inizia a camminare con suo padre, "la cosa piu` simile a un`educazione che abbia ricevuto da lui". perche` la montagna e` un sapere, un vero e proprio modo di respirare, e sara` il suo lascito piu` vero: "eccola li, la mia eredita`: una parete di roccia, neve, un mucchio di sassi squadrati, un pino". un`eredita` che dopo tanti anni lo riavvicinera` a bruno.

hai cinque anni, due sorelle e desidereresti tanto un fratellino per fare con lui giochi da maschio. una sera i tuoi genitori ti annunciano che lo avrai, e che sara` speciale. tu sei felicissimo: speciale, per te, vuol dire

il natale e` appena trascorso e la citta` si prepara al capodanno quando, sul palcoscenico di un teatro di varieta`, il grande attore michelangelo gelmi spara con la pistola contro la moglie, fedora marra. nulla di strano, succede tutte le sere, ogni volta che i due recitano nella canzone sceneggiata: solo che dentro il caricatore, quel 28 dicembre, tra i proiettili a salve ce n`e` uno vero. gelmi giura di non aver mai avuto intenzione di uccidere fedora, ma in pochi gli credono. il caso sembrerebbe gia` risolto, eppure ricciardi non e` convinto. cosi`, mentre il fedele maione aiuta il dottor modo in una questione privata, il commissario - la cui vita sentimentale pare giunta a una svolta decisiva - si dedica con pazienza a ricostruire la vicenda. un mistero reso ancora piu` oscuro da una strana nebbia calata all`improvviso e che riservera` un ultimo, drammatico colpo di coda.

le impronte sul mare sono le piu crudeli. a parte chi le lascia nessun altro le vede. ora l`acqua vibra spinta dal vento in piccole onde bianche, a migliaia, verso il largo: e mentre si aspetta l`arrivo dell`anticiclone, strane apparizioni sconvolgono l`europa. ma a noi e` dato seguire il destino di poche persone. una donna, un ragazzo e un bambino. da quando suo figlio e` scomparso, karolina e` una madre disarmata, fa scorrere i giorni persa nell`attesa. sistema il letto di andreas come se lui dovesse rientrare a casa la sera, ma non lo vede da molto tempo, e sa che nel suo computer ruggiscono filmati estremisti che fanno tremare. khaled e` un ragazzino forse siriano, arrivato in europa con il fratello e la promessa di un lavoro. ora e` rimasto solo e non ha piu niente di cui aver cura, a parte quel trolley rosso che non molla mai. li dentro tiene il suo segreto. tra sbarchi di clandestini in massa e pattuglie della polizia che presidiano il paese, una nuova inquietudine infesta i sonni della gente: torme di bambini evanescenti che occupano lo spazio in silenzio, con uno sguardo che fa paura.

"in questo libro ci sono due testi semplicemente alternati; potrebbe quasi sembrare che non abbiano niente in comune, eppure sono inestricabilmente intrecciati, come se nessuno dei due potesse esistere da solo, come se soltanto il loro incontro, quella debole luce che gettano l`uno sull`altro, potesse rivelare cio` che non e` mai detto apertamente nell`uno, mai detto apertamente nell`altro, ma solo nella loro fragile intersezione. uno di questi testi e` interamente immaginario: e` un romanzo di avventure, la ricostruzione, arbitraria ma minuziosa, di una fantasia infantile attorno a uno stato retto dall`ideale olimpico. l`altro testo e` un`autobiografia: il racconto frammentario di una vita di bambino durante la guerra, un racconto povero di exploit e di ricordi, fatto di brani sparsi, di assenze, di oblio, di dubbi, di ipotesi, di magri aneddoti. il racconto di avventure, in confronto, ha qualcosa di grandioso, o forse di sospetto. perche` comincia con una storia e, all`improvviso, si lancia in un`altra storia: in questa interruzione, in questa frattura che sospende il racconto sul filo di non si sa quale attesa, si trova il luogo di origine di questo libro, quei punti di sospensione in cui si sono impigliati i fili spezzati dell`infanzia e la trama della scrittura." (g. p.)






i funerali di berlinguer e la scoperta del piacere di perdere, il rapimento moro e il tradimento del padre, il coraggio intellettuale di parise e il primo amore che muore il giorno di san valentino, il discorso con cui bertinotti cancello` il governo prodi e la resa definitiva al gene della superficialita`, la vita quotidiana durante i vent`anni di berlusconi al potere, una frase di craxi e un racconto di carver... se e` vero che ci mettiamo una vita intera a diventare noi stessi, quando guardiamo all`indietro la strada e` ben segnalata, una scia di intuizioni, attimi, folgorazioni e sbagli: il filo dei nostri giorni. francesco piccolo ha scritto un libro che e` insieme il romanzo della sinistra italiana e un racconto di formazione individuale e collettiva: sara` impossibile non rispecchiarsi in queste pagine (per affinita` o per opposizione), rileggendo parole e cose, rivelazioni e scacchi della nostra storia personale, e ricordando a ogni pagina che tutto ci riguarda. "un`epoca quella in cui si vive - non si respinge, si puo` soltanto accoglierla".

dal giovane efraim, soldato israeliano di stanza in libano nei primi anni ottanta, al patriarca abraham vissuto nell`atene di meta` ottocento, i diversi

maria ha superato da poco i quarant`anni, vive a napoli, lavora come insegnante in una scuola serale e un giorno, al sesto mese appena di gravidanza, partorisce una bambina che viene subito ricoverata in terapia intensiva neonatale. dietro l`oblo` dell`incubatrice maria osserva le ore passare su quel piccolo corpo come una sequenza di possibilita`. niente e` piu` come prima: si ritrova in un mondo strano di medicine, donne accoltellate, attese insensate sui divanetti della sala d`aspetto, la speranza di portare sua figlia fuori da li`. nei giorni si susseguono le mense con gli studenti di medicina, il dialogo muto con i macchinari e soprattutto il suo lavoro: una scuola serale dove camionisti faticano su dante e leopardi per conquistarsi la terza media. la circonda e la tiene in vita un mondo pericolante: quello napoletano, dove la tragedia quotidiana si intreccia con la farsa, un mondo in cui il degrado locale e` solo la lente d`ingrandimento di quello nazionale.




tutto e` estremo nel lembo di terra piu` a ovest d`europa. anche le suggestioni e i grandi misteri. nell`isola di lewis, aspra e inospitale come le rocce nere che la intrappolano, su scogliere spazzate dal vento, tre omicidi sembrano affondare le loro radici in vecchie rivalita` e menzogne spietate. l`ispettore fin macleod e` scappato da ragazzo da quell`isola e dai suoi sanguinari, antichissimi rituali. ora, dopo aver perso un figlio, e` costretto a tornare, e a fare i conti con il suo passato.

"girandosi, guardo` al di la` della baia, e laggiu`, certo, scivolando a intervalli regolari sulle onde, prima due lampi veloci, poi uno lungo e durevole, c`era la luce del faro. l`avevano acceso". 1914. la signora ramsay, serena e materna. il signor ramsay, brusco e severo. insieme a loro, in vacanza sull`isola di skye, ci sono gli otto figli e una nutrita schiera di amici. una sera programmano una gita al faro. per james, il figlio piu` piccolo, quel faro lontano rappresenta una meta magica e sconosciuta, un luogo a lungo sognato. ma trascorreranno dieci lunghi anni prima che i superstiti della famiglia ramsay realizzino quel desiderio in una giornata che fara` riaffiorare ricordi mai dimenticati e si trasformera` in un ultimo tentativo di riconciliazione. a partire da un episodio all`apparenza insignificante, virginia woolf costruisce un romanzo profondo e straordinario, un viaggio nel cuore di una famiglia, tra conflitti sotterranei, alleanze e tensioni che sopravvivono nel tempo. un esperimento letterario, un`elegia ai fantasmi dell`infanzia, un caleidoscopio di punti di vista e pensieri che la nuova traduzione di anna nadotti restituisce in tutta la sua struggente poesia. introduzione di hisham matar.

simona e` morta ma non ha nessuna intenzione di svanire e di essere dimenticata da suo marito e da sua figlia. con determinazione e ironia, il suo fantasma si aggira in scena attivando pensieri ed emozioni. "la vita ferma" e` un testo sul lutto, sul dolore e sullo svanire del dolore, sul senso di mancanza che permane oltre l`attenuarsi del ricordo. daria, invece, e` una donna non piu` giovane che lotta contro la depressione, tra l`incudine e il martello di una figlia (che talvolta in scena si trasforma nella sua psicanalista) e di una madre. un testo che gioca sul filo schizofrenico di una quotidianita` tutta frigorifero e lavatrice e dialoghi coltissimi a partire da citazioni di onetti o wittgenstein.

pubblicati nel 1687, i "principi matematici della filosofia naturale" sono il culmine della rivoluzione scientifica del xvii secolo. in un quadro coerente e unitario, arricchito di nuovi contenuti empirici, newton offre un monumentale compendio di tutti i risultati che - da copernico a keplero e galileo - avevano demolito la concezione aristotelico-tolemaica dell`universo. e lo fa grazie a una rigorosa definizione matematica di quei concetti - tempo, forza e movimento - che avevano guidato gli sviluppi della scienza moderna e che ora trovano un`impressionante sintesi in una formula semplice ed elegante: la legge di gravitazione universale. un`unica e fondamentale legge che sancisce l`unificazione dei fenomeni celesti e terrestri, superando definitivamente la tradizionale divisione tra astronomia e meccanica. e questo il nuovo

la chiesa e` ancora oggi, in italia, il fattore decisivo nella costruzione dell`immagine della donna. partendo sempre da casi concreti, citando parabole del vangelo e pubblicita` televisive, icone sacre e icone fashion, encicliche e titoli di giornali femminili, questo libro dimostra che la formazione cattolica di base continua a legittimare la gerarchia tra i sessi, anche in ambiti apparentemente distanti dalla matrice religiosa. anche tra chi credente non e`. con la consapevolezza delle antiche ferite femminili e la competenza della persona di fede, ma senza mai pretendere di dare facili risposte, michela murgia riesce nell`impresa di svelare la trama invisibile che ci lega, credenti e non credenti, nella stessa mistificazione dei rapporti tra uomo e donna.



al suo secondo libro in versi, marcello fois racconta la sopravvivenza e la sparizione di modelli di vita legati alle origini dell`uomo. i suoi sono poemetti antropologici che ripercorrono l`intero ciclo della civilizzazione umana attraverso i passaggi generazionali e i salti sociali che si sono verificati in eta` moderna; in sardegna a partire dalla fine dell`ottocento. il verso e` molto narrativo, con ritmo e tonalita` mitico-ieratiche ma anche con spunti ragionativi; cicli di vita incommensurabili rispetto a una singola esistenza umana non provocano annichilimento della capacita` di riflessione e discussione: quello di fois e` un ossimorico mito illuminista, apodittico-dialettico, fuori dal tempo e nella storia. un discorso a se` merita dal silenzio, un po` tragedia greca e un po` antologia di spoon river: una sorta di oratorio per i morti in seguito al siluramento dell`arandora star il 2 luglio del 1940. erano perlopiu italiani residenti in gran bretagna, internati all`entrata in guerra dell`italia e imbarcati sulla vecchia nave da crociera per essere deportati in un campo di concentramento in canada. la nave fu colpita da un u-boot tedesco e si inabisso` nell`atlantico. nel poemetto diversi narratori formano una catena di voci per raccontare le storie di alcuni e di tutti. voci che emergono dal silenzio del mare e della storia in una scrittura poetica al tempo stesso epica e sommessa.


il romanzo fu pubblicato nel 1871. e` il sogno positivista ad animare verne inventore di un universo di macchine fantastiche e appassionato cultore di un enciclopedismo di cui offre continui ragguagli. in questa edizione del romanzo, proposto nel centenario della morte dell`autore, al testo tradotto da luciano tamburini si affianca un saggio di daniele del giudice.

la gravidanza di trudy e` quasi a termine, ma l`evento si prospetta tutt`altro che lieto per il suo piccolo ospite. ad attenderlo nella grande casa di famiglia (e nel letto coniugale) non c`e` il legittimo marito di trudy e suo futuro padre, john cairncross, poeta povero e sconosciuto, innamorato della moglie e della civilta` delle parole, ma il fratello di lui, il ricco e becero agente immobiliare claude. dalla sua posizione ribaltata e cieca, il nascituro gode nondimeno di una prospettiva privilegiata sugli eventi in corso, ed e` lui a metterci a parte di una vicenda di lutto e di sospetto dagli echi assai familiari. certo, la scena non e` quella corrotta e claustrofobica del castello di elsinore. certo, i due cognati fedifraghi, trudy e lo zio claude, non hanno regni nordici cui aspirare. piuttosto a far gola ai due vogliosi amanti e` l`edificio georgiano su hamilton terrace, decrepito ma d`inestimabile valore, incautamente ereditato da john, i cui pavimenti luridi e la cui onnipresente immondizia prendono il posto del marcio in danimarca. ma amletico e` il crimine orrendo che il narratore vede (o meglio sente) arrivare, e amletico e` pure il suo inesauribile flusso di pensieri dubitanti, gli stessi che hanno inaugurato al mondo la danza della modernita`. se nel testo shakespeariano l`origliamento, l`atto di spiare e raccogliere informazioni rovistando i recessi e gli anditi del regno, e` spesso motore dell`azione, nel guscio l`udito e` il senso privilegiato per ragioni fisiologiche, e a essere rovistati a pochissima distanza dal capo dell`inorridito narratore sono spesso e volentieri i recessi e gli anditi del corpo materno. mentre all`orecchio non sempre affidabile del nostro eroe non-nato si dipana la tragica detective story, nella manciata di giorni che separano il suo


e passato piu` di un secolo da quando, nel 1886, cuore venne pubblicato per la prima volta e rese de amicis lo scrittore piu` letto d`italia. eppure, ancora oggi questo libro ci colpisce non solo per la straordinaria, ineguagliata fortuna che l`ha accompagnato lungo tutta la sua storia, ma anche per i suoi pregi letterari: per la scrittura, per la sapienza di una sceneggiatura completa, per la capacita` di concludere un episodio con una singola, magistrale frase. lo stesso intento pedagogico e l`impegno civile che lo permeano sono la dimostrazione di una tensione morale capace di renderlo emozionante e commovente anche per il lettore contemporaneo - e per lo spettatore: come dimostrano i molti film e sceneggiati che sono stati tratti da cuore.

la storia della passione, mai appagata e mai sopita, del giovane fre`de`ric moreau per madame arnoux e` la rappresentazione universale dell`amore possibile, intravisto e sognato. e non vissuto.

fino a che punto una madre aiuta o mette in difficolta` un figlio negli anni della sua formazione? si puo` raccontare il rapporto tra una madre e un figlio? un confronto tra generazioni nel segno di un coraggio morale che non si ferma davanti alle verita` piu` difficili. il romanzo ha vinto il premio strega 1969.


antonio piccolo ci ripropone il mito di antigone da un punto di vista che non era mai stato considerato: quello di emone, figlio di creonte e promesso sposo dell`eroina sofoclea. con alcune varianti che riguardano, tra l`altro, i rapporti tra ismene, la sorella di antigone, e lo stesso emone. questa originale rappresentazione del mito e` un testo che attraversa tutti i generi teatrali, dalla commedia alla farsa, alla tragedia, sul ritmo di un fantasioso e affascinante dialetto napoletano che mescola alto e basso, registri letterari e popolari, lirismo e comicita`. il mito rivive cosi` nella sua sostanza piu` autentica, specchio antico e rinnovato per parlare allo spettatore di oggi d`amore, di politica, di rapporti tra padri e figli. un testo che sfida i parametri consueti del teatro contemporaneo riuscendo a sorprendere, divertire e commuovere.

per l`importanza e la complessita` dell`argomento (che cos`e` la conoscenza?), la profondita` e la sottigliezza dell`analisi, e la straordinaria ricchezza e varieta` dei temi filosofici che vi sono trattati, il teeteto e` indubbiamente uno dei dialoghi piu` importanti dell`opera di platone, e in generale uno dei testi fondativi del pensiero occidentale. ne sia prova il fatto che ha suscitato l`interesse di filosofi del calibro di ludwig wittgenstein e john mcdowell. ma il teeteto e` anche un testo enigmatico, perche` tutte le soluzioni proposte al problema in oggetto sono sorprendentemente demolite: con il risultato di lasciare ai lettori, da piu` di 2000 anni a oggi, il difficile compito di capire il significato di questa scelta. la presente edizione contiene, oltre a un testo greco affidabile e a una traduzione scorrevole ma anche linguisticamente e storicamente accurata, un`ampia introduzione e un ricco apparato di note, dove l`obiettivo di spiegare il testo cercando di ricostruire le intenzioni che potrebbero aver guidato platone nella stesura si accompagna a una attenta e puntuale discussione dei molti temi filosofici che per il loro rilievo teorico continuano a stimolare le ricerche dei pensatori contemporanei.

cairn e` una parola di origine gaelica che significa

senza nome, inafferrabile, impalpabile, evanescente, minuto eppure infinito... questo e` il dao. anzi, solo questo, forse, si puo` dire del dao, ineffabile assoluto che il linguaggio non carpisce e che solo un`esperienza di totale abbandono consente di esperire e contemplare al di la` della sua mancata manifestazione. il daodejing e` l`opera che raccoglie l`impossibile sfida di accostarsi a cio` che si sottrae al giogo delle parole, per misurarsi con il tentativo estremo di sospingere il linguaggio oltre il limite di un paradossale discorso su cio` di cui nulla puo` esser detto. noto anche come laozi o laozi daodejing, quest`autentica gemma della letteratura mondiale e` stata gradualmente compilata a partire dal iv-iii secolo a.c. ed e` assurta a scrittura canonica per eccellenza del daoismo. scritta in una lingua asciutta e aspramente lirica, essa ha esercitato nell`arco di una lunghissima storia un`influenza inversamente proporzionale alla sua brevita`, diffondendosi ben oltre i confini cinesi in oriente come in occidente e ispirando una sconfinata letteratura esegetica. pervaso di una potenza evocativa senza pari, il "daodejing" esplora l`inesplorabilita` del dao fino a lambire il precipizio che s`affaccia sull`origine del cosmo, aprendo squarci improvvisi sull`arcana natura di quella forza che permea l`intero mondo, assumendo i tratti della madre da cui traggono origine i diecimila esseri.

pubblicato a puntate nel 1861 sulla rivista "vremja", e` il primo grande romanzo di dostoevskij dopo il ritorno dalla deportazione in siberia. "umiliati e offesi" e` costruito secondo i moduli del romanzo d`appendice in cui colpi di scena, intreccio, estrema inquietudine dei personaggi, tempi narrativi ora bruschi, ora trattenuti, danno vita a una narrazione d`effetto, spesso avvolta nel mistero. l`autore schiera i suoi personaggi su due fronti, secondo una contrapposizione netta tra vizi e virtu`, luce e tenebre. tuttavia, di la` dall`epopea avventurosa, la sua capacita` di soffrire insieme con i singoli personaggi, l`intensita` dei sentimenti che egli infonde, conferiscono una tensione continua a questo romanzo di relazioni impossibili e d`amore.

quando la pace dei boschi e` percorsa da un fremito improvviso di rabbia silvestre, e di notte le volpi sembrano mettere sotto assedio il villaggio, forse bisognerebbe credere a una premonizione. in quel villaggio svizzero che vive da sempre in armonia, tutti e mille gli abitanti si sentono scrittori. ma l`uomo che sta arrivando e` il diavolo in persona. le sue sembianze, neanche a dirlo, sono quelle di un editore.

l`area x e` un territorio in costante espansione dove un fenomeno sconosciuto altera le leggi della fisica, trasforma gli animali, le piante e manipola lo scorrere del tempo. la southern reach e` l`agenzia governativa che deve esplorarla e nasconderla all`opinione pubblica. ma chi o cosa ha generato l`area x? e qual e` il vero scopo della southern reach?

sono l`ottica e il metodo del grande studioso, la sintesi ampia, chiara e puntuale in cui e` organizzata la materia, la vastita` del disegno, la compiutezza dell`analisi a rendere attuale ancora oggi questo libro, uscito per la prima volta nel 1958. se il barocco romano - caravaggio, bernini, borromini, ma anche algardi, rainaldi e maratti - costituisce il nucleo del saggio, l`aspetto piu` innovativo che lo caratterizza e` l`attenzione costante rivolta alle aree culturali

la rivoluzione americana e` spesso raffigurata come un evento sorto da nobili principi, la cui chiave di volta, la costituzione federale, forni l`impalcatura ideale a una nazione prospera e democratica. con questo libro, alan taylor ha scritto un racconto della fondazione della nazione americana. l`aumento delle rivalita` tra imperi europei e i loro alleati nativi si diffuse come un incendio nelle colonie della gran bretagna, alimentato dalle condizioni locali, devastante e difficile da soffocare. il conflitto si innesco` sulla frontiera, la` dove i coloni chiedevano a gran voce di spingersi a ovest nelle terre indiane, andando contro le restrizioni britanniche, e nelle citta` della costa, dove le e`lite commerciali organizzarono disordini, boicottando le politiche fiscali britanniche. quando la guerra scoppio`, la brutale violenza della guerriglia si allargo` lungo tutta la frontiera, da new york fino alla carolina, alimentata da divisioni interne e dallo scontro con la gran bretagna. nella fragile nuova nazione sorta negli anni ottanta del settecento, i leader nazionalisti come james madison e alexander hamilton cercarono di frenare le indisciplinate democrazie statali e di consolidare il potere attraverso una costituzione federale. i sostenitori del potere nazionale ratificarono una nuova struttura di governo. ma gli avversari prevalsero durante la presidenza di thomas jefferson, la cui visione di un



l`impero ottomano duro` per piu` di sei secoli, prima di dissolversi durante un ampio conflitto che ebbe al centro la prima guerra mondiale. a partire dall`invasione italiana della tripoli ottomana nel mese di settembre 1911, l`impero si trovo` in uno stato di emergenza continua, con a malapena una frontiera non minacciata. era sotto costante assedio, ormai considerato un guscio vuoto, e tuttavia dimostro` di essere ancora in grado di resistere, respingendo i principali attacchi a gallipoli e in mesopotamia, prima del definitivo crollo del potere centrale nel 1918. mentre gli europei stavano decidendo come spartirsi i territori e costantinopoli sembrava impotente di fronte agli accordi dei vincitori, si materializzo` un`entita` del tutto inaspettata: la turchia moderna. grazie alla sorprendente genialita` di mustafa kemal, un nuovo potente stato era emerso dai frammenti dell`impero. mcmeekin scrive questo epico racconto per intero - dagli albori fino al trattato di losanna del 1923 che stabili` l`indipendenza della repubblica turca - e cio` obblighera` molti lettori a riconsiderare il conflitto sotto una nuova luce. le ripercussioni di questa