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omissioni come cose non dette o non fatte, come montaliane "occasioni" sprecate. la prima raccolta poetica di ottavio fatica e` un libro di dissipazioni, un libro in cui anche la disperazione viene "buttata via" a colpi di ironia. fuoco, dramma, crogiolo, ribollire sono parole ricorrenti della raccolta, a indicare le accensioni della vita, ma contemporaneamente la certezza che le fiamme si spengono nell`"immortalita` dell`estinzione" da il senso della distanza verso le cose, il senso del comune destino: "una pietra sopra come unica cura".

una specie di "apriti sesamo": cosi wilhelm worringer volle poi definire la sua opera prima, meditando su quell`enorme e inaspettata fortuna di pubblico che fece di una tesi di dottorato uno dei libri di teoria dell`arte piu` letti del novecento. contemporaneo del primo kandinskij astratto e delle sperimentazioni del cavaliere azzurro, questo scritto matura nella monaco a cavallo fra otto e novecento. le avanguardie lo adottano come manifesto, trovando nelle pagine dedicate a primitivi, egizi, bizantini e gotici l`albero genealogico del loro stesso operare. nel confronto fra gesti artistici cosi diversi, e cosi radicalmente estranei alla cultura figurativa greca e rinascimentale, quel che a worringer preme soprattutto e` comprendere l`intima affinita` che lega il sentimento del mondo all`espressione figurativa di un popolo, il nesso profondo tra anima collettiva e stile. capace, grazie alla potente antitesi del titolo, di dare la parola a una intera costellazione di problemi avvertiti come urgenti dalle nuove generazioni, "astrazione e empatia" ha saputo parlare ai filosofi, da spengler a ortega, da luka`csa bloch, fino a deleuze e guattari. la teoria dell`immagine dell`intero novecento ne e` stata permeata: la sua riproposizione oggi ai lettori, a cento anni dalla sua pubblicazione e in pieno dibattito sullo statuto (filosofico, artistico, sociale) delle immagini, e` nutrita dalla convinzione che questo classico possa continuare a parlare a lungo anche al xxi secolo.

gli ebrei, negli anni del fascismo, videro le loro identita` e le loro vite progressivamente limitate, sopraffatte, annientate. alla vigilia del ventennio essi costituivano una minoranza pienamente integrata nella vita nazionale, con proprie caratterizzazioni che venivano riconosciute dal paese. la svolta politica del 1922 segno` una profonda cesura col periodo precedente, portanto al potere un`italia gretta, ultranazionalista, sempre piu` "cattolicista" e aperta agli antiebraismi connessi. questo libro narra la storia della vita e della persecuzione degli ebrei negli anni che vanno dalla "marcia su roma" alla definitiva vittoria degli eserciti alleati e dell`insurrezione partigiana.

"il racconto biblico in questo caso mette in scena il legame di una suocera e una nuora che non solo si amano e si rispettano, ma fanno a gara per aiutarsi e sostenersi, fedeli al loro affetto nonostante siano state private di ogni figura maschile protettiva." [dall`introduzione di dacia maraini]. la consulenza generale e` di paolo de benedetti, l`appendice storico-critica di agnese cini tassinaro.

. fu questa la richiesta di philip roth al suo biografo. in cambio, il genio di newark offriva a bailey l`accesso a un`impressionante quantita` di materiali esclusivi, fra documenti e interviste, sulla propria vicenda umana e artistica. il frutto di questo patto, elaborato in quasi dieci anni di lavoro, e` un ritratto vivido, esaustivo, composito, a tratti sorprendente a tratti piccante, mai agiografico, di uno dei piu` grandi scrittori americani di ogni tempo; un`opera definitiva e inevitabilmente controversa, destinata a far parlare a lungo di se`. determinato a tutelare la propria immagine postuma - , soleva dire, - philip roth dedico` gli ultimi anni della propria esistenza a collaborare con blake bailey, scelto come proprio biografo perche` ritenuto in grado di fornire della sua vita una versione composita e articolata, capace di dar conto dei suoi aspetti controversi ma anche di liberarlo dalla gabbia in cui lo avevano rinchiuso prima le accuse di antisemitismo e e poi quelle di misoginia. nel corso di una decina d`anni di lavoro, terminati poco dopo la morte di roth nel 2018, bailey ha rielaborato l`immensa mole di materiale raccolto - centinaia di ore di interviste e di lettere, appunti, diari, ritagli di giornale, prime stesure di romanzi, pubblicati e non, privatissime memorie - fino a produrre una biografia ricchissima, vivace, curiosa, mai agiografica, che si muove con ordine e misura sul crinale fra vita e opera dell`autore del teatro di sabbath e di pastorale americana, soffermandosi su tantissimi episodi piu` o meno noti di un`esistenza quotidiana dedicata quasi esclusivamente alla letteratura (letta, scritta, insegnata, sorprendentemente spesso criticata) e alle donne (dai giovanili flirt ai due catastrofici matrimoni, prima con margaret martinson e poi con claire bloom; dalle numerose amanti

"trascendendo il suo tempo, beccadelli continua a insegnare al mondo che la letteratura e` stata - e ancora puo` essere - il solo modo per parlare degli istinti; che la letteratura ammette nello spazio del sociale le inclinazioni di ciascuno, anche le piu` difficili da comprendere e da definire sul piano della morale, a cominciare dal sesso. non si sottolineera` mai abbastanza che la poesia e la prosa per secoli hanno svolto il compito di rappresentare la diversita` e l`eccezione e di affermarle, se non come alternative, si come realta` possibili. l`"ermafrodito", ispirato o no che sia da vicende dell`autore, dice quegli amori e quegli affetti che nessun altro puo` o vuole dire, se non nella forma del rifiuto. e, a suo modo, una rivendicazione. qualunque rivendicazione, alla fine, non e` che un appello alla dignita` assoluta della parola umana. solo cosi, al livello superiore della formulazione linguistica, ben oltre il preteso spazio della biografia (che chissa` poi cos`e`), arte e vita diventano una cosa, e la verita` si identifica non con il verbale dei peccati personali, ma con la liberta` di tutti." (dall`introduzione di nicola gardini)

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