
nora d. studia a pisa. ha scelto di raccontare, nella sua tesi di dottorato, le ragioni che portarono alla mancata elezione del presidente della repubblica nel corso di una celebre congiura politica di alcuni anni prima. prova a ricostruire la vicenda attraverso il racconto confidenziale di alcuni protagonisti di quelle ore. intitola il suo lavoro "nella notte" perche` tutto, come spesso nei momenti cruciali della nostra storia, avvenne tra le sette di sera e le nove del mattino. ma dove hanno luogo quegli incontri segreti? in quali palazzi, a che ora? chi e` il regista? nora indaga. dalle parole dei testimoni ricompone nei dettagli la congiura, si imbatte in un delitto. in virtu` della qualita` della sua tesi, trova un impiego di prestigio in un centro studi a roma e arriva nella capitale, oggi. il suo luogo di lavoro si rivela una centrale di dossieraggio, fulcro di una rete di ricatti e giochi di potere. una "fabbrica del fango". decide di rinunciare all`incarico, ma incontra alice: la sua migliore amica d`infanzia e giovinezza. il centro studi diventa per alice l`osservatorio ideale dove studiare il meccanismo delle tre esse - sesso, soldi, segreti - che governa l`informazione politica. insieme le due ragazze avviano un`indagine parallela e segreta che, ripartendo dal delitto di quella notte decisiva, mette a fuoco la guerra dei dossier: una serie di scandali sessuali che hanno coinvolto personaggi politici di primo piano e hanno cambiato il corso della storia. muovendosi tra la cronaca politica, descritta nei suoi retroscena con profonda conoscenza delle persone e delle storie reali, e il ritratto di due giovani donne costrette ad agire in un mondo ostile - e molto maschile -, concita de gregorio racconta una storia di potere esemplare: la matrice del presente, la minaccia perpetua sul futuro. un romanzo teso, elettrico, che ha il respiro del thriller e la potenza del ritratto generazionale.

l`europa si e` lasciata andare al sonno della ragione. imperversano ovunque caos e dissoluzione. l`invenzione della stampa ha sconvolto le menti e il continente. il veleno della propaganda alimenta il fanatismo religioso. nato in un piccolo villaggio nella germania del seicento, il piccolo tyll scappa, con la fedele amica nele, dopo che suo padre, appassionato di astri ed erbe, viene mandato al rogo con l`accusa di stregoneria. malgrado la guerra dei trent`anni, la fame e il cattivo tempo, prima come saltimbanco che balla in bilico sulla fune e incanta e irride gli astanti, poi come buffone alla corte del tragicomico re d`inverno, tyll non muore, anzi. tyll sopravvive alla storia e ai potenti, e diventa testimone eccellente di un passato europeo denso di parallelismi con i nostri tempi, mostrandoci con comicita` l`immenso orrore e la grande bellezza di cui siamo capaci.

sotto la direzione di ewald e fontana, una e`quipe composta da bertani, gros, lagrange, marchetti e senellart sta procedendo alla trascrizione dei tredici corsi tenuti da foucault al colle`ge de france. queste lezioni rappresentano una sorta di laboratorio in cui foucault sperimentava idee e ipotesi di ricerca, solo parzialmente riprese nei libri. in questo corso, in particolare, foucault esamina in che modo la guerra, nei suoi diversi aspetti, sia stata utilizzata come uno strumento di analisi della storia e dei rapporti sociali, individuando nella guerra delle razze e nell`emergere del razzismo di stato uno schema d`intelligibilta` della nostra modernita` storico-politica.

quando l`uragano katrina si abbatte` su new orleans, abdulrahman zeitoun, un americano di origini siriane, benestante e padre di quattro figli, decise di sfidare la tempesta e di restare in citta`, per proteggere la propria casa e l`attivita` lavorativa di ristrutturazioni immobiliari. nei giorni successivi si mise a girare per le strade allagate su una canoa di seconda mano, portando aiuti e viveri alle persone e agli animali bloccati nelle case dall`inondazione. ma il 6 settembre 2005 zeitoun spari` all`improvviso. la moglie, sfollata con i figli nel texas, disperata cerco` di avere sue notizie, nel timore che gli fosse successo qualcosa di molto brutto. cosa successe ad abdulrahman zeitoun? in questa opera di non-fiction, per la quale ha condotto ricerche e lavorato per tre anni, dave eggers, sulle tracce delle radici siriane del protagonista, racconta il suo matrimonio con kathy - un`americana convertitasi all`islam, la nascita dei figli, e soprattutto dipinge magistralmente l`atmosfera surreale (a new orleans e negli stati uniti) che ha reso possibile quanto e` accaduto a zeitoun.

un racconto di una famiglia lacerata dall`arrivo di ben, il loro ferale quinto figlio. quattro figli, una bella casa antica, l`amore di parenti e amici: la vita di harriet e david lovatt e` un glorioso inno alla felicita` domestica e ai valori familiari vecchio stile. ma quando nasce il loro quinto figlio, un`ombra malata e implacabile viene proiettata su questo tenero idillio. grande e brutto, violento e incontrollabile, il bambino ben, "pieno di fredda antipatia", piange stretto al petto di harriet. nel prendersi cura del suo bambino appena nato, di fronte a un`oscurita` e una strana sfida che non aveva mai conosciuto prima, harriet e` profondamente spaventata di cio` a cui ha dato vita...

"mi pento delle diete e di tutte le occasioni di fare l`amore che ho lasciato correre..." isabel allende conosce il gusto lieve e giocoso della vita. la troviamo alle prese con il mondo della cucina, tempio del piacere dei sensi e anticamera del "piacere dei piaceri". in un invito alla gioia dietro il grembiule, un gioco per nutrirsi e inebriarsi senza prendersi troppo sul serio. dalla salsa corallina alle pere ubriache, dall`habanera di gamberi all`insalata delle odalische, dalla zuppa scacciapensieri alle ciliegie civettuole: un patrimonio di ricette piccanti e spiritose condite con le spezie dell`ironia. "dopo aver fatto un paio di giri completi nel mondo degli afrodisiaci, scopro che l`unica cosa che davvero mi eccita e` l`amore. e allora dedico queste divagazioni erotiche agli amanti che giocano e, perche` no?, anche agli uomini spaventati e alle donne malinconiche... non posso separare l`erotismo dal cibo e non vedo nessun buon motivo per farlo; al contrario, ho intenzione di continuare a godere di entrambi fino a quando le forze e il buon umore me lo consentiranno. da qui nasce l`idea di questo libro, un viaggio senza carta geografica attraverso le regioni della memoria sensuale, la` dove i confini tra l`amore e l`appetito a volte sono talmente labili da confondersi completamente."

chi erano davvero gli eroi e le eroine della guerra di troia? quali sono le storie piu` autentiche e segrete delle figure cantate nell`iliade e nell`odissea? questo libro racconta in modo nuovo i protagonisti della grande epopea omerica che tutti abbiamo studiato a scuola. ma racconta anche quello che omero non dice, scavando nella miniera di leggende, spesso frammentarie ed enigmatiche, che gli antichi ci hanno lasciato. cosi`, intorno agli amori di achille, agli inganni di ulisse, alle avventure favolose di elena, rinasce tutta una costellazione di eroi perduti.

una sera, mentre rilegge , un uomo sente la presenza del figlio che non ha avuto, il figlio che la madre - la donna con cui in gioventu` lo concepi` - decise di abortire. alla fiamma del camino, il figlio gli appare gia` adulto, e quella presenza basta "qui e stasera" a fare la sua paternita`. per tutta la notte, al figlio "estratto da una cena d`inverno" lui racconta "un poco di vita scivolata". e cosi` ecco l`infanzia napoletana, la nostalgia della madre e del padre, il bisogno di andare via, di seguire la propria liberta`, le guerre trascorse ma anche i baci che ha dato... fino a che il figlio, da muto che era, prende la parola e il monologo diventa un dialogo, che indaga su una vita, sugli affetti, sulle scelte fatte, sui libri letti e su quelli scritti, sull`importanza delle parole e delle storie. un`indagine che, piu` che tracciare un bilancio, vuol essere scandaglio, ricerca interiore - quasi una rivelazione. con erri de luca scrive la sua storia piu` intima.

rimaste orfane, guriko e donko gestiscono un sito di posta del cuore che si chiama le sorelle donguri (donguri significa ghianda in giapponese). donko e` tanto energica e indipendente quanto la sorella e` solitaria e taciturna. questo fino a quando guriko riceve il messaggio di una donna che le scrive del dolore per la perdita del marito, parole che inducono guriko a ripensare al suo primo amore, mugi, incontrato ai tempi della scuola e poi sparito nel nulla. segretamente cova da sempre il desiderio e la speranza di ritrovarlo, decide allora di interrompere la sua clausura e di andare a cercarlo. attraverso la voce narrante di guriko, banana yoshimoto affronta temi quali la perdita e il superamento del dolore, ponendo l`accento sul potere salvifico della condivisione e sulla capacita` dei sogni di sciogliere tensioni e problemi.

tornano alcuni personaggi de "la banda dei brocchi" e di "circolo chiuso": benjamin e lois trotter e i loro amici, che ritroviamo qui ormai alle prese con le grane dell`eta` che avanza. ma l`attenzione del nuovo tragicomico romanzo si concentra sui membri piu` giovani della famiglia trotter, come la figlia di lois, sophie, ricercatrice universitaria idealista, che dopo un matrimonio poco probabile fatica a rimanere fedele al marito, soprattutto da quando le rispettive idee politiche si sono fatte sempre piu` distanti. intanto la nazione sfrigola e questioni come il nazionalismo, l`austerita`, il politicamente corretto e l`identita` politica incendiano il dibattito e gli animi.

"la prima qualita` con cui ci avvince la poesia di donne, pur ricca com`e` di significato, non e` il significato, ma qualcosa di molto piu` immediato e puro: e` l`esplosione con cui irrompe nel discorso. ogni prefazione, ogni convenevole e` stato consumato; egli balza nella poesia per la via piu` breve..." cosi` scriveva virginia woolf, nel 1913, per spiegare il fascino del grande poeta metafisico inglese john donne (londra 1572-1631). il suo testo introduce, assieme a quello di strachey, questa edizione dove si trovano tradotti in italiano tutti gli epigrammi di donne con una nuova versione delle poesie sacre e profane. completa il volume un ampio apparato di note, indispensabile per districarsi nei riferimenti religiosi e culturali del poeta inglese.

oggi in europa viviamo in societa` sempre piu` disomogenee. le tensioni e i conflitti etnici, religiosi e culturali che attraversano centri e periferie impongono la ricerca di nuove forme di convivenza. secondo cinzia sciuto, la strada da percorrere per una societa` capace di tenere insieme disomogeneita` culturale e diritti delle persone e` quella di una visione etica e politica radicalmente laica. ma che cosa significa essere laici? la laicita` e` l`insieme delle condizioni che permettono alle diverse espressioni religiose, e piu` in generale alle diverse visioni del mondo, di coesistere in una societa` pluralistica. condizioni che garantiscono la liberta` di religione ma allo stesso tempo stabiliscono princi`pi ai quali non si puo` derogare in nome di nessun dio. la laicita` dunque non e` il polo di una simmetria, ma la condizione prepolitica della convivenza civile in una societa` disomogenea. un saggio che smaschera le pretese velleitarie del multiculturalismo: nel reclamare riconoscimento e rispetto delle identita` delle diverse componenti etniche, religiose e culturali di una societa`, il rischio e` perdere di vista che il soggetto titolare di diritti e` solo ed esclusivamente il singolo individuo e non i gruppi. sciuto capovolge l`ordine di priorita`: e` l`individuo a essere portatore di identita` e appartenenze, non e` l`appartenenza a definire l`individuo.

nel 1947, dopo dieci anni di lavoro e rifiuti editoriali, di sbornie furiose e disavventure assortite (compreso un incendio dove il manoscritto rischio` di andare perduto), usciva sul mercato anglosassone il secondo libro di uno scrittore inglese poco noto. l`autore era malcolm lowry e il romanzo s`intitolava "sotto il vulcano". venne subito acclamato come un capolavoro e, nel giro di poco tempo, divento` prima un classico moderno e poi un film di john huston. raccontava la storia maledetta di un ex console britannico di stanza in una citta` immaginaria del messico e delle sue ultime ore di vita - nel giorno dei morti del 1938 - insieme a una moglie, innamorata ma infedele, e a un fratellastro, idealista ma sleale. ma soprattutto, con uno stile epico e modernista insieme, raccontava una vita in compagnia dei demoni dell`alcol e dei fantasmi del passato, all`ombra di un minaccioso vulcano e del fatalismo messicano.

boris pasternak nacque nel 1890 a mosca. il suo ingresso nella vita intellettuale russa coincise con la moda del cubofuturismo e con le piu` accese esperienze di rinnovamento letterario. ma per quanto animato da un ansioso bisogno di ricerca, egli non dimentico` mai la piu` genuina tradizione della sua terra, come testimoniano l`opera poetica e, ancor meglio e di piu`, il romanzo. la sua poesia, cosi` improduttiva ai fini della propaganda, non lo mise mai in buona luce presso le autorita`; egli stesso - non per una ben individuata ragione di ordine politico, ma per un preciso bisogno di salvare la liberta` dell`arte e del pensiero - sin dal 1930 visse in disparte nella sua dacia di peredelkino presso mosca, dove mori` nel 1960. fu in questa volontaria solitudine che maturo` e fu scritto ii dottor zivago. il premio nobel per la letteratura, conferitogli nel 1958, e l`eco enorme e l`impressione profonda suscitate in tutto il mondo dal romanzo non valsero a toglierlo dall`isolamento ne` ad attenuare il gelo ufficiale della politica e della letteratura sovietiche. unanime, la critica di tutto il mondo riconosce che ii dottor zivago si inserisce - per dirla con le parole di eugenio montale -"per l`ampiezza del quadro e per la primordialita` delle passioni nella tradizione tolstoiana" e tuttavia, come scrisse edmund wilson, esso "non e` affatto un romanzo d`antico stampo ... e` un romanzo poetico moderno, il cui autore ha letto joyce, proust, e kafka e ... s`e` allontanato dai suoi predecessori per inventare, in questo campo, un genere suo proprio ... l`intero libro e` una grandiosa, enorme espressione simbolica della visione della vita dell`autore".

tara, la sorella audrey e i fratelli luke e richard sono nati in una singolare famiglia mormona delle montagne dell`idaho. non sono stati registrati all`anagrafe, non sono mai andati a scuola, non sono mai stati visitati da un dottore. sono cresciuti senza libri, senza sapere cosa succede nel mondo o cosa sia il passato. fin da piccolissimi hanno aiutato i genitori nei loro lavori: in estate stufare le erbe per la madre ostetrica e guaritrice, in inverno lavorare nella discarica del padre, per recuperare metalli. fino a diciassette anni tara non aveva idea di cosa fosse l`olocausto o l`attacco alle torri gemelle. con la sua famiglia si preparava alla sicura fine del mondo, accumulando lattine di pesche sciroppate e dormendo con uno zaino d`emergenza sempre a portata di mano. il clima in casa era spesso pesante. il padre e` un uomo dostoevskiano, carismatico quanto folle e incosciente, fino a diventare pericoloso. il fratello maggiore shawn e` chiaramente disturbato e diventa violento con le sorelle. la madre cerca di difenderle, ma rimane fedele alle sue credenze e alla sottomissione femminile prescritta. poi tara fa una scoperta: l`educazione. la possibilita` di emanciparsi, di vivere una vita diversa, di diventare una persona diversa. una rivelazione. il racconto di una lotta per l`autoinvenzione. una storia di feroci legami famigliari e del dolore nel reciderli.

una bimba solitaria si innamora dell`amante della madre e, nelle torride sieste della pensione in cui vive, inventa misteriose cerimonie che conducono entrambi sull`orlo di un profondo abisso. da un sotterraneo abbandonato viene liberata una vecchia rimasta prigioniera per mezzo secolo, vittima di un caudillo geloso. quando si ritrova all`aperto, nuda, i lunghi capelli bianchi che sfiorano terra, gli occhi ciechi per il buio di decenni, non ricorda neppure il proprio nome. sono questi alcuni degli straordinari personaggi narrati da eva luna, accanto ai quali incontriamo rolf carle`, il fotografo segnato dagli orrori della guerra, riad halabi`, l`arabo dal cuore compassionevole, la maestra ines, il benefattore e altri che i lettori di "eva luna" gia` conoscono. un sottile filo narrativo unisce queste storie d`amore e di violenza, dal tono sempre contenuto, quasi dimesso, in contrasto con la ricchezza delle immagini, l`esuberanza degli scenari e la stravaganza delle passioni che determinano i destini di una stralunata umanita`. ventitre` racconti, storie di passione e violenza, popolati da personaggi a tinte forti, in cui corre un filo sottile e misterioso.

in una nuova traduzione, il romanzo che dostoevskij stava scrivendo al momento del suo arresto per mano della polizia zarista. le prime tre parti di vennero pubblicate all`inizio del 1849: a fine aprile dostoevskij fu arrestato, condannato a morte, graziato mentre gia` si trovava sul patibolo. a cio` seguirono la deportazione, i lavori forzati, il confino: dieci anni nel buio della steppa, a cercare la luce; dieci anni dai quali dostoevskij fece ritorno profondamente mutato, colmo di nuove idee, nuove passioni e intuizioni. le altre parti del libro non vennero mai scritte: l`aprile del 1849 segno` davvero la cesura fondamentale della creativita` dostoevskiana. dopo, nulla sarebbe piu` stato lo stesso, nulla di quanto prima era stato progettato sarebbe piu` stato realizzabile. ci si offre cosi` come straordinario esempio di un`opera "di confine" tra due mondi, con pagine di impressionante efficacia, di sconvolgente verita`, che preludono ai grandi romanzi del periodo maturo. netocka e` l`esclusa, e` colei che non e` invitata al banchetto della vita, e che dal suo cantuccio e` destinata a scrutare il mondo, degli adulti di casa prima, degli estranei di fuori poi. un dostoevskij al femminile, dunque, che pero` intreccia all`analisi del mondo interiore della bambina le tematiche tipiche del suo primo periodo, quello a suo modo "romantico", nel quale ragiona ancora sul ruolo dell`artista.

la storia di un ragazzo di ventidue anni, dave, che nell`arco di cinque settimane si trova a perdere per tumore entrambi i genitori e quindi a dover badare al fratellino toph di soli otto anni. con una decisione coraggiosa e sorprendente, dave vende la casa di famiglia, sale in macchina e, sempre con il fratellino al fianco, si muove alla scoperta di una nuova vita. insieme...

in una sonnolenta cittadina del profondo sud degli stati uniti l`avvocato atticus finch e` incaricato della difesa d`ufficio di un afroamericano accusato di aver stuprato una ragazza bianca. riuscira` a dimostrarne l`innocenza, ma l`uomo sara` ugualmente condannato a morte. questo, in poche righe, l`episodio centrale di un romanzo che da quando e` stato pubblicato, oltre cinquant`anni fa, non ha piu` smesso di appassionare non soltanto i lettori degli stati uniti, ma quelli di tutti i paesi del mondo dove e` stato tradotto. non si esagera dicendo che non c`e` americano che non l`abbia letto da bambino o da adolescente e che non l`abbia consigliato a figli e nipoti. eppure non e` un libro per ragazzi, ma un affresco colorito e divertente della vita nel sud ai tempi delle grandi piantagioni di cotone, dei braccianti neri che le coltivavano, delle cuoche di colore che allevavano i figli dei discendenti delle grandi famiglie dell`ottocento, della white trash, i "bianchi poveri" abbrutiti e alcolizzati; e anche, purtroppo, delle sentenze sommarie di giurie razziste e degli ultimi linciaggi americani della storia. quale il segreto della forza di questo libro? la sua voce narrante, che e` quella della piccola scout, la figlia di atticus, una huckleberry finn in salopette (dire "in gonnella" sarebbe inesatto, perche` scout e` una maschiaccia impertinente e odia vestirsi da donna) che, ora sola ora in compagnia del fratello maggiore e del loro amico piu` caro (ispirato all`autrice dal suo amico d`infanzia truman capote), ci racconta la storia di maycomb, alabama, della propria famiglia, delle pettegole signore della buona societa` che vorrebbero farla diventare una di loro, di bianchi e neri per lei tutti uguali, e della vana battaglia paterna per salvare la vita di un innocente.

una saga familiare del nostro secolo in cui si rispecchiano la storia e il destino di tutto un popolo, quello cileno, nei racconti delle donne di una importante e stravagante famiglia. un grande affresco che per fascino ed emozione puo` ricordare al lettore, nell`ambito della narrativa sudamericana, soltanto "cent`anni di solitudine" di garcia marquez.

zeus diventa un cigno oppure un toro per sedurre le ragazze di cui si e` invaghito. atena trasforma in ragno la donna che aveva osato sfidarla in una gara di tessitura. apollo scuoia vivo un rivale impertinente. ermes, appena nato, scivola via dalla culla e si dedica al furto di bestiame. dioniso fa impazzire una madre e la costringe a uccidere il suo stesso figlio. la capricciosa afrodite viene sorpresa ad amoreggiare con il dio della guerra ares: efesto, il marito tradito, ingabbia i due amanti in una rete d`oro. gli de`i dell`antica grecia sono rissosi, violenti, bugiardi, passionali. molto diversi dall`immagine imbalsamata che spesso abbiamo di loro. queste "biografie non autorizzate" svelano i lati oscuri e talvolta meno noti dei grandi protagonisti della mitologia in un racconto leggero e divertente, affidato alla penna di un autorevole studioso del mondo antico. un viaggio nel mito, dove le storie che stanno alla radice della nostra cultura ritrovano tutta la loro affascinante immediatezza.

con il crollo dell`unione sovietica nel 1991, le cinque repubbliche dell`asia centrale fino ad allora controllate da mosca ottengono l`indipendenza. nel corso di settant`anni di regime sovietico, turkmenistan, kazakistan, kirghizistan, tagikistan e uzbekistan, i paesi che, dalle catene montuose piu` alte del mondo al deserto, segnavano un tempo la rotta della via della seta, sono in qualche modo passati direttamente dal medioevo al ventesimo secolo. e dopo venticinque anni di autonomia, tutte e cinque le nazioni sono ancora alla ricerca della loro identita`, strette fra est e ovest e fra vecchio e nuovo, al centro dell`asia, circondate da grandi potenze come la russia e la cina, o da vicini irrequieti come l`iran e l`afghanistan. a unirle sono i contrasti: decenni di dominio sovietico convivono con le amministrazioni locali, la ricchezza esorbitante data da gas e petrolio con la poverta` piu` estrema, il culto della personalita` con usanze arcaiche ancora vitali. e mentre le steppe si riempiono di edifici ultramoderni e ville sfarzose abitate dai nuovi despoti, continuano a sopravvivere la passione per i tappeti e i bazar, l`amore per i cavalli e i cammelli, e innumerevoli tradizioni che rendono una visita alla regione e ai suoi abitanti indimenticabile. nel suo reportage sui paesi alla periferia dell`ex unione sovietica, erika fatland unisce un approfondito lavoro di ricerca e analisi geopolitica al gusto dell`avventura.

viaggio al centro della terra e` la mirabolante spedizione nelle viscere del mondo intrapresa dal professor otto lidenbrock, scienziato noto in tutta la germania, dal nipote axel e da hans, la guida che li accompagnera` per l`intera durata dell`avventura. all`origine di tutto quanto, la scoperta da parte dello scienziato di una vecchia pergamena in cui, in linguaggio cifrato, venivano fornite precise indicazioni per raggiungere il centro della terra attraverso l`entrata posta in un vulcano islandese. le avventure che il gruppo vive per arrivare al cuore del pianeta sono straordinarie e non a caso al libro arridera` una tale fama da renderlo fin da subito uno dei piu` letti di jules verne. una storia destinata ad accendere la fantasia dei suoi contemporanei, anche per merito delle splendide incisioni di edouard riou, che accompagnavano le prime edizioni del volume, qui riprodotte. il libro si e` guadagnato un posto di rilievo anche tra i romanzi del cosiddetto ciclo "alla scoperta del mondo perduto". ma anche negli anni a noi piu` vicini e` diventato uno dei testi di riferimento del "genere steampunk". da questo romanzo sono stati tratti innumerevoli film, serie televisive e videogame.

"il signor pirandello e` desiderato al telefono". cascais, 1935. un attore che interpreta pessoa (o pessoa stesso?) telefona a piran-dello, perche` ha l`anima in pena e "a lui interessano le anime in pena". un dialogo a una sola voce, un gioco del rovescio costruito su continue rifrazioni che danno l`illusione di una poetica polifonia. "il tempo stringe" e` un duello mancato. enrico usa le parole come fendenti, contro un avversario che si e` gia` sottratto allo scontro, poiche` giace morto su un letto di ospedale. tra il disperato e il grottesco, una surreale resa dei conti tra un uomo e un fantasma, simbolo della novecentesca solitudine dell`io. "i dialoghi mancati" di tabucchi sono a ben vedere due monologhi, perche` si articolano con interlocutori che non possono rispondere. e l`umano portato sulla scena attraverso il personaggio, maschera cava costruita per far risuonare l`anima dell`attore: la sua voce. "marconi, se ben mi ricordo". radio londra, 1935. lo speaker guida in una vivacissima trasmissione un gruppo eterogeneo di ospiti, tra cui un professore patriottico, orwell, la sua chiromante, un anarchico italiano e madame liberte`. con una tipica capriola tabucchiana, si finisce per commemorare non tanto marconi, quanto gli anarchici "scacciati senza colpa" da lugano proprio nel 1895. in un radiodramma polifonico, scritto per i cento anni della radio, tabucchi tesse un inno alla liberta` e scaglia un duro monito a non dimenticare la storia, oggi valido piu` che mai.

la scrittrice racconta la sua vita tra il 1944 e il 1945, quando militava a parigi nei ranghi della resistenza aspettando disperatamente il ritorno del marito deportato. sullo sfondo della guerra mondiale e della guerra civile, due racconti immaginari e quattro racconti in due vecchi quaderni.

nel 1872 la corte austro-ungarica finanzia una spedizione artica che ha il compito di rintracciare il leggendario passaggio a nord-est, un varco tra i ghiacci dell`artico che consentirebbe di raggiungere l`oriente. al comando della pericolosa avventura che ha gia` fatto diverse vittime sono due giovani e ambiziosi ufficiali: julius von payer e carl weyprecht. con loro si imbarcano i ventidue membri dell`equipaggio, i marinai perlopiu` triestini o dalmati, i due alpinisti e cacciatori tirolesi johann mailer e alexander klotz,e l`arpioniere norvegese elling carlsen.tutti a bordo dell`admiral tegetthoft salpano dal porto norvegese di tromso, ma gia` dopo un mese la nave e` incagliata a nord dell`isola di novaja zemlja. l`equipaggio deve cosi` affrontare l`orrore della notte artica, sei freddissimi mesi senza luce, in balia della deriva della banchina e degli orsi polari. l`artico li avvolge nella sua morsa e rivela il suo fascino mortale, la forza della creazione sotto forma di desolazione, freddo e gelo. quindi, assieme ai raggi del sole, torna la speranza, ma la nave comunque non puo` piu` fare vela verso casa. approdati sulla terraferma, trascorrono un secondo inverno, ancora piu` duro, poi di nuovo splende il sole...

a vent`anni, karl ove decide di trasferirsi a bergen per seguire i corsi di una prestigiosa accademia di scrittura. come studente piu` giovane mai ammesso, e` eccitato e pieno di aspirazioni. presto pero` si sente defraudato delle sue illusioni giovanili. a disagio in compagnia e senza speranza con le donne, si da` al bere e alla musica rock. poi, pian piano, le cose prendono una piega piu` luminosa. si innamora, lascia perdere lo scrivere e si concentra sulla piu` gratificante critica letteraria, e il principio di una vita adulta prende forma. questo, fino a quando i suoi demoni, le sbronze e l`irresistibile esca della battaglia dello scrittore lo richiamano all`ordine. nel quinto volume del ciclo de "la mia battaglia", karl ove knausg?rd rivela la sua personale e spesso vergognosa lotta contro l`introversione, l`abuso di alcol, l`infedelta` e le ambizioni artistiche, e ci riporta tutto il dramma quotidiano dell`esistenza, in un romanzo in equilibrio tra il disperato desiderio di essere buono e il terribile potere della trasgressione.

"zanna bianca, il protagonista del romanzo, e` l`unico di quattro cuccioli che riesce a sopravvivere in una grotta dello yukon, sopra un torrente, lontano da ovunque. dentro la tana inaccessibile, il piccolo lupo viene al mondo generato da colei che viene semplicemente presentata come `la lupa` e la prima parte del libro lascia in questa sospensione il lettore per condurlo sulla pista dei valori `primordiali`, senza nomi e cognomi. e come se london volesse sfruttare un archetipo e i suoi simboli; solo in seguito scopriamo che `la lupa` e` kiche, figlia di un lupo e di un cane, una femmina agguerrita e astuta, gia` di proprieta` del capotribu` castoro grigio. [...] zanna bianca nasce nel wild e nasce lupo con dentro il codice genetico del cane: quest`altro archetipo alla fine prevarra` dopo una lunga storia formativa fatta di durezza e amore, rinuncia e crudelta`. anche il padre di zanna bianca e` un archetipo, ma il vecchio lupo grigio occhio solo, sopravvissuto a mille battaglie e alla furia della natura selvaggia, diventa il simbolo della vita che sopravvive a se stessa, del wild che scorre dalle generazioni che lo hanno preceduto a quelle future." (dalla postfazione di davide sapienza). con un testo di mario maffi.

il romanzo usci` a puntate sulla rivista tra il 1921 e il 1922, con un finale piu` convenzionale di quello che sarebbe stato utilizzato per l`edizione in volume. e la storia di una coppia e della loro progressiva decadenza morale. da una parte anthony, giovane bello e annoiato, orfano di madre e di padre, che dopo una laurea a harvard trascorre qualche anno a roma dove, tra donne, serate con gli amici e ispirazioni artistiche di vario genere, come molti giovani sente che un giorno non lontano fara` grandi cose nella vita e si conquistera` un posto nel firmamento degli uomini di valore. dall`altra gloria, ventiduenne di kansas city, eccentrica, irrequieta, disincantata, che da subito affascina anthony per la sua bellezza e il suo carattere fiero. i due cominciano a frequentarsi, s`innamorano e si sposano, convinti di avere il mondo in pugno. ora che la vita adulta puo` finalmente cominciare, accade pero` che i due, ancorati ai loro privilegi di ricchezza e di bellezza, si scoprono incapaci di impegnarsi in qualsivoglia progetto. e` una satira sociale e una critica alla politica e alla morale americana di inizio novecento, gli anni del proibizionismo, dove i giovani - i nuovi protagonisti del xx secolo, tutti tesi al piacere - devono fare i conti con la crisi dei valori dell`epoca prebellica e la realizzazione di se` tramite l`attivita` lavorativa. incarnano l`illusione dell`era in cui vivono e che terminera` tragicamente con la crisi del `29.

e possibile parlare, poetare, pensare, oltre la lettera, oltre la morte della voce e della lingua? e l`interrogativo che si pone giorgio agamben nel saggio che introduce "il fanciullino" di giovanni pascoli, uno dei testi piu` profondi, significativi e misconosciuti del decadentismo italiano. per il fanciullino il linguaggio e` una riserva di oggetti che "furono vivi" e che stanno come congelati sull`orlo della vita, in attesa di essere "animati". l`opera poetica e` dunque, in primo luogo, un tentativo di restituire la vita alle cose morte che si sono depositate nella lingua, in una lingua che appare cosi` essa stessa lingua morta: la poesia diventa allora una sorta di attraversamento della morte, una "complicita` con la morte", che lega questo testo pascoliniano ai grandi testi del "moderno".

"sono convocata. giovedi` alle dieci in punto." una giovane donna senza nome, in una citta` rumena, un appuntamento obbligato e temuto con i servizi segreti del regime di nicolae ceausescu. durante il tragitto in tram per presentarsi all`interrogatorio, immagini e figure della vita attraversano la mente della protagonista: l`infanzia in una cittadina di provincia e il desiderio semierotico da lei provato per il padre, il primo matrimonio con un uomo che "non era capace di picchiarmi e percio` si disprezzava", i racconti strazianti del nonno sulla deportazione. e poi la giovane amica lilli, uccisa da una sentinella alla frontiera con l`ungheria mentre tentava di fuggire dal paese; e paul, le sue giornate e le sue notti trascorse fin troppo spesso nell`alcol, ma anche i momenti di felicita` vissuti insieme a lui, come bagliori fuggevolmente accesi. tutto si affaccia alla memoria e si intreccia al presente, agli interrogatori e alle vessazioni, all`angoscia quotidiana e agli stratagemmi con cui il pensiero cerca tenacemente di non soccombere. con questo romanzo herta muller ci offre un`esplorazione toccante e magistrale su come la dittatura arrivi a impadronirsi di ogni fibra dell`umano.

supplizi capitali, deportazioni spietate, ovattati isolamenti. in questo corso, uno dei piu` importanti del suo insegnamento al colle`ge de france, michel foucault si interroga sul significato delle punizioni che l`europa, nel corso dei secoli, ha predisposto per chi trasgrediva la legge e incorreva nelle sue sanzioni. per la prima volta possiamo toccare con mano la documentazione da cui foucault ricavera` le sue celebri analisi sul potere sovrano, sul potere disciplinare e sul paradigma biopolitico. ed ecco che il patibolo, le prigioni, i lavori forzati, le torture piu` feroci, l`isolamento piu` silenzioso diventano lo specchio di cio` che l`europa e` stata ed e` diventata nel corso dei secoli. c`e` stato il tempo della punizione spettacolare e granguignolesca e quello della pena silenziosa e sottratta agli sguardi, il tempo del potere che inscena la sua magnificenza e quello del potere che si nasconde, il tempo del potere che da` la morte e quello del potere che amministra minuziosamente la vita dei cittadini. in questo specchio straniante vediamo prendere forma decisioni epocali circa i rapporti tra soggetto e potere, legalita` e illegalita`, ordine e disordine. sullo sfondo di queste pagine, un`ipotesi finora meno evidente nell`itinerario foucaultiano: che la guerra civile non costituisca affatto una condizione eccezionale per le nostre societa`, ma sia lo stato normale, la materia sottostante, la stoffa eterna di cui e` fatto il potere.

sigillano silenzi, sanciscono alleanze, impartiscono assoluzioni e infliggono condanne, i baci feroci. baci impressi a stampo sulle labbra per legare anima con anima, il destino tuo e` il mio, e per tutti il destino e` la legge del mare, dove cacciare e` soltanto il momento che precede l`essere preda. la paranza dei bambini ha conquistato il potere, controlla le piazze di spaccio a forcella, ma da sola non puo` comandare. per scalzare le vecchie famiglie di camorra e tenersi il centro storico, nicolas `o maraja deve creare una confederazione con `o white e la paranza dei capelloni. per non trasformarsi da predatori in prede, i bambini devono restare uniti. ed e` tutt`altro che facile. ogni paranzino, infatti, insegue la sua missione: nicolas vuole diventare il re della citta`, ma ha anche un fratello da vendicare; drago` porta un cognome potente, difficile da onorare; dentino, pazzo di dolore, e` uscito dal gruppo di fuoco e ora vuole eliminare `o maraja; biscottino ha un segreto da custodire per salvarsi la vita; stavodicendo non e` scappato abbastanza lontano; drone, pesce moscio, tucano, briato` e lollipop sono fedeli a nicolas, pero` sognano una paranza tutta loro... fra contrattazioni, tradimenti, vendette e ritorsioni, le vecchie famiglie li appoggiano per sopravvivere o tentano di ostacolarli, seminando discordia direttamente in seno alle paranze. una nuova guerra sta per scoppiare? prosegue il ciclo della paranza dei bambini e roberto saviano torna a raccontare i ragazzi dei nostri giorni feroci, nati in una terra di assassini e assassinati, disillusi dalle promesse di un mondo che non concede niente, tantomeno a loro. forti di fame. forti di rabbia. pronti a dare e ricevere baci che lasciano un sapore di sangue.

per un intero secolo, da quando, giosue` carducci ne patrocino` la prima edizione a stampa, lo di giacomo leopardi e` assurto a simbolo del "frammento" per eccellenza. quello che e` da tutti considerato un capolavoro assoluto di prosa letteraria, e` stato presentato da una lunga tradizione come un`opera volutamente asistematica, un flusso di pensieri senza ordine. a distanza di oltre un secolo da quella prima edizione carducciana, il meticoloso e acuto lavoro critico-filologico di fabiana cacciapuoti ha portato alla luce l`idea di una grande opera per "trattati". un testo dotato di precise chiavi di lettura, organizzabile - se non compiutamente organizzato - a partire da ben definiti fuochi tematici. un suo progetto di riordino e indicizzazione degli appunti sara` effettivamente messo in atto, attraverso un rigoroso sistema di voci e di numeri, redatto su differenti schedine (conservate presso la biblioteca nazionale di napoli). sono, in particolare, sette paginette scarne ma decisive a evidenziare i differenti percorsi tematici. proprio seguendo quelle pagine, sono stati qui "rimontati" tutti i brani leopardiani, ricostruendo cosi` nella sua compiutezza il tendenziale suo "sistema". questa nuova edizione tematica dello viene ora proposta in un volume unico, con l`indicazione di tutte le indicizzazioni via via appuntate da leopardi. una riaggregazione dei materiali leopardiani che ne cambia la chiave di lettura. con un preludio di antonio prete.

dimenticate troia, gli scenari di guerra, i duelli, il sangue, la morte. dimenticate la violenza e le stragi, la crudelta` e l`orrore. e seguite invece il cammino di due giovani, prima amici, poi amanti e infine anche compagni d`armi - due giovani splendidi per gioventu` e bellezza, destinati a concludere la loro vita sulla pianura troiana e a rimanere uniti per sempre con le ceneri mischiate in una sola, preziosissima urna. madeline miller, studiosa e docente di antichita` classica, rievoca la storia d`amore e di morte di achille e patroclo, piegando il ritmo solenne dell`epica alla ricostruzione di una vicenda che ha lasciato scarse ma inconfondibili tracce: un legame tra uomini spogliato da ogni morbosita` e restituito alla naturalezza con cui i greci antichi riconobbero e accettarono l`omosessualita`. patroclo muore al posto di achille, per achille, e achille non vuole piu` vivere senza patroclo. sulle mura di troia si profilano due altissime ombre che oscurano l`ormai usurata vicenda di elena e paride.

un marito, una moglie, un amante: il classico triangolo al centro di tanta letteratura del passato e del presente costituisce il punto di partenza (e d`arrivo) dell`. l`ottocento letterario fu il secolo per eccellenza dell`adulterio, il rapporto coniugale borghese venne sottoposto a una sorta di costante radiografia, per individuarne la struttura e i meccanismi: da ad , passando per e la , le pieghe piu` riposte della relazione fra i tre vertici in questione furono messe a nudo e offerte all`occhio, perlopiu` avido e curioso, del lettore. naturalmente dostoevskij non pote` fare a meno di dire la sua al riguardo, e di dirla secondo il suo solito, ovvero attraverso l`annientamento del canone e il rovesciamento degli schemi precostituiti. il risultato sta in questo romanzo breve stranamente compatto per la scrittura dostoevskiana, con pochi personaggi e pochissime linee narrative minori, capace tuttavia di andare oltre la banalita` del soggetto e arrivare a soluzioni forse impreviste dallo scrittore stesso, sicuramente imprevedibili per il suo pubblico. arricchisce il volume "la moglie di un altro e il marito sotto il letto", un divertissement composto secondo i ritmi e le gag del vaudeville e con una struttura teatrale, in cui seppure la figura del marito cornuto rispetti i canoni in voga nell`ottocento, la presenza del male nel mondo e il suo costante tentativo di "sporcare" e violare l`innocenza si manifestano con forza.

febbraio 1862, la guerra civile e` iniziata da un anno, e il presidente degli stati uniti, abraham lincoln, e` alle prese con cio` che sta assumendo tutti i contorni di una catastrofe. nel frattempo willie, il figlio prediletto di undici anni, si ammala gravemente e muore. verra` sepolto a washington, nel cimitero di georgetown. a partire da questa scheggia di verita` storica - i giornali dell`epoca raccontano che lincoln si reco` nella cripta e apri` la bara per abbracciare il figlio morto - saunders mette in scena un inedito aldila` romanzesco popolato di anime in stallo. il bardo del titolo, un riferimento al , allude al momento di passaggio in cui la coscienza e` sospesa tra la morte e la prossima vita. e questo il limbo in cui si aggirano moltitudini di creature ancora troppo attaccate all`esistenza precedente, come willie, che non riesce a separarsi dal padre, e il padre, che non riesce a separarsi dal figlio. accompagnati da tre improbabili guide di ascendenza dantesca, assisteremo allo sconvolgimento prodotto nel mondo di queste anime perse dall`arrivo di willie lincoln, che e` morto e non lo sa, e di suo padre, il presidente, che e` come morto ma deve vivere per il bene del proprio paese. sentiremo le voci - petulanti, nostalgiche, stizzose, accorate - degli spiriti e il controcanto della storia. leggeremo nei pensieri di lincoln e nella mente di suo figlio, uniti da un amore che trascende il dolore e il distacco fisico. il romanzo si svolge in una sola notte, eppure abbraccia le epoche e arriva fino a noi, spaziando in un territorio dove tutto e` possibile, dove la logica convive con l`assurdo, le vicende vere con quelle inventate, dove tragedia e farsa non sono due categorie distinte e separate ma un`unica realta` indifferenziata e contraddittoria, che proprio per questo appare spaventosa e viene negata. come si puo` vivere, amare e compiere grandi imprese, sapendo che tutto finisce nel nulla?

brooklyn, ai giorni nostri. durante una tempesta di neve, richard bowmaster, professore universitario spigoloso e riservato, tampona la macchina di evelyn ortega, una giovane donna emigrata illegalmente dal guatemala. quello che sembra solo un banale incidente prende tutt`altra piega quando evelyn si presenta a casa del professore per chiedere aiuto. smarrito, richard si rivolge alla vicina, che conosce a malapena, lucia maraz, una matura donna cilena con una vita complicata alle spalle. lucia, evelyn e richard, tre persone molto diverse tra loro, si ritrovano coinvolte in un thriller dalle conseguenze imprevedibili. tre destini che isabel allende incrocia per dare vita a un romanzo molto attuale sull`emigrazione e l`identita` americana, le seconde opportunita` e la speranza che, oltre l`inverno, ci aspetti sempre un`invincibile estate.

(jose` saramago). il commentario politico, umano e letterario di jose` saramago scritto sul suo blog tra il 2008 e il 2009: dall`acido commento su berlusconi a jorge amado, da bush a chico buarque de hollanda, da obama ad adolf eichmann.

. a cento anni dalla rivoluzione russa, ezio mauro ritorna nei luoghi dell`insurrezione popolare che ha invertito la direzione della storia. di san pietroburgo esplora i palazzi principeschi e gli angoli piu` tetri, sulle orme dei fatti, delle storie proibite e degli arcani che hanno scandito il corso di un anno grandioso e terribile. e la scoperta della citta` si trasforma via via nel racconto delle vicende di cui e` stata teatro. nella reggia di tsarskoe selo rasputin, il monaco nero, ha stregato lo zar nikolaj ii e tutta la sua corte. l`aristocrazia che per secoli ha governato i territori sterminati della grande madre russia precipita verso il suo rovinoso declino. le strade diventano irrequiete e tumultuose. lenin e trotzkij tornano dall`esilio, i bolscevichi si organizzano. di li` a poco, il treno della storia travolgera` tutti. ezio mauro attraversa la rabbia, la paura e la tragedia di una popolazione stremata dalla guerra e dalla carestia. rimette in scena il furore che ha afferrato l`anima di una citta` e la storia di un paese, cambiando per sempre il loro destino. con la penna del grande inviato, crea un cortocircuito tra passato e presente che rievoca nei luoghi della rivoluzione la stessa atmosfera di sofferenza, di lotta e di speranza nel cambiamento che l`ha ispirata e accesa, sfociando poi nel terrore. .

siamo a teatro: il vincitore di un premio letterario ci mostra le spalle e grida "grazie, grazie!" verso la platea che ha di fronte. le luci si spengono, il sipario si chiude e il protagonista si volge verso di noi. cerca le parole per ringraziare, ma il problema e`: chi, come e perche` ringraziare? l`autore premiato "per l`insieme della sua opera", punta alla sincerita`: diventa puntiglioso, politicamente scorretto e piu` va a fondo nella questione piu` il "grazie" s`ingigantisce e finisce con il toccare temi morali che vanno ben oltre l`occasione. a chi tocca questo ringraziamento? un omaggio di pennac ai suoi lettori, ma a questo bell`inchino simbolico l`autore arriva disegnando una figura nevrotica, contorta, esilarante di uomo confuso. un uomo al bivio.

variamente legata, nelle prove piu` giovanili, al gusto di elegante sperimentazione e insieme al culto dei classici che caratterizza l`area veneta di fine settecento, e nel 1797 intensamente coinvolta nella nuova situazione rivoluzionaria, la poesia foscoliana matura intorno al 1800 una straordinaria densita` e fermezza di scrittura in cui si declina il mito dell`eroe sconfitto e disingannato, in attesa di morte. in seguito, fra i "sepolcri" e" le grazie", foscolo tenta percorsi piu` complessi, nella direzione, suggerita soprattutto dagli antichi, di un discorso poetico che esplori la condizione umana e le sue chances, oltre il male storico. nel suo insieme un`esperienza fra le piu` alte nella poesia europea del tempo e pure sottilmente aperta sull`oggi.

"vicolo del mortaio" e` la descrizione, lievemente ironica e distaccata, della vita quotidiana che si svolge in un vicolo del cairo, durante la seconda guerra mondiale. mahfuz ci offre il vivido ritratto di un`umanita` dolente, spesso molto misera: lo sfruttatore di mendicanti che procura mutilazioni definitive dietro compenso; il proprietario del caffe`, esacerbato da un`inclinazione omosessuale e dall`assuefazione alla droga; il giovane barbiere che vuole santificare il suo amore per il vicolo attraverso quello per una ragazza, hamida; e poi hamida stessa, nella cui volonta` di fuga dallo squallore del suo quartiere natio e` adombrata la ribellione radicale, l`impronta di un eterno e universale "esser-giovani", in opposizione a ogni forma di immobilita`. mahfuz rappresenta tutto cio` con semplicita` e insieme con esotica raffinatezza, dosando i dialoghi e i momenti di riflessione in modo da lasciare sempre un varco tra un episodio e l`altro. in ultimo, e` la vita, nella sua nudita` essenziale e drammatica, a imporsi a tutti come una sorta di riequilibratore deus ex machina.

dopo una giornataccia passata a lavorare su un quadruplo omicidio, il detective hoke moseley, cronicamente depresso, sempre squattrinato e fuori dagli schemi, finalmente si gode il meritato riposo in una piccola stanza dell`anonimo eldorado hotel di miami, cullato da un bicchiere di brandy. quando sente bussare alla porta, distratto e con la guardia abbassata, non esita ad aprire. il giorno dopo si ritrova all`ospedale, notevolmente ammaccato e con la mandibola spappolata. ripensa ai casi degli ultimi dieci anni e si interroga su chi avrebbe voluto picchiarlo fino a fargli perdere i sensi, rubargli la pistola e il distintivo e, dettaglio ancora piu` inquietante, scappare con la sua dentiera. i primi indizi pero` non sembrano portare a una vendetta, ma verso qualcosa di imponderabile che forse collega l`episodio a una giovanissima escort, al suo fidanzato e a un bizzarro omicidio di un hare krishna.

nel 1984, italo calvino cosi` annunciava la pubblicazione di : "dopo vari anni di silenzio, celati ritorna ora con un libro che ha al suo centro la rappresentazione del mondo visibile, e piu` ancora una accettazione interiore del paesaggio quotidiano in cio` che meno sembrerebbe stimolare l`immaginazione". queste trenta novelle, comiche e fantastiche, tristi o terribili, sulla valle del po, mentre recuperano antiche forme narrative della tradizione novellistica italiana, sono un viaggio di ritorno alle fonti del narrare: cioe` al "sentito dire che circola in un luogo o paesaggio". e una figura molto cara a walter benjamin, quella del narratore orale, che celati ha cercato di riscoprire viaggiando e raccogliendo storie sulle rive del po. celebrando con le sue novelle questa figura in via di estinzione, celati indica una degradazione ambientale che non riguarda soltanto i paesaggi, ma anche la facolta` di raccontare e di scambiarsi esperienze. cosi` queste sono altrettante parabole sulla nostra epoca, e costituiscono uno sforzo per ridare all`arte narrativa una credibilita` che non sia soltanto letteraria.

a fronte della crisi del concetto stesso di famiglia e di atroci episodi di cronaca, eva cantarella e` venuta interrogandosi - forte dei suoi strumenti di studiosa del diritto e della cultura antica - sulla storia di quel rapporto che, insieme alla dinamica degli affetti, porta inevitabilmente con se` tensioni, conflitti e, molto spesso, violenza. questa conflittualita` affonda le sue radici lontano: nei miti teogonici, nella famiglia patriarcale, nelle storie, spesso sanguinose, che la letteratura testimonia con straordinaria evidenza; nella mitologia, nei poemi omerici e nella tragedia classica, dove il tema della famiglia diventa il teatro pieno d`ombre della ferocia, della vendetta, della ribellione. un teatro che, se a tutta prima parrebbe non implicare uno scontro generazionale, in realta` lo contiene, lo nutre, lo agita. una volta di piu` eva cantarella si rivela evocatrice di personaggi e di storie, da crono, signore dei titani, divoratore dei suoi stessi figli, a teseo, il parricida che uccide il proprio figlio; da telemaco l`obbediente a ettore il saggio, sia come padre sia come figlio; dai ribelli antigone e oreste a medea, madre assassina.

storie viste dal marciapiede, dal basso di chi nei luoghi sta. cartoline, brevi lettere, trenta racconti scritti come si fa quando si parte per davvero e si racconta una storia a qualcuno che si ama. con lo stesso titolo era gia` uscito un altro libro di erri de luca, alla fine degli anni novanta. in quell`edizione c`erano le storie dei suoi viaggi nella bosnia in guerra, nel pieno della guerra civile jugoslava. in questo altro "pianoterra" quelle storie non ci sono quasi piu`. resta pero` identica la prospettiva di chi guarda. perche` questo libro e` un "atto di residenza": racconta luoghi, avventure, impressioni, uniti da un esclusivo punto di vista, quello del "pianoterra". "tra due esseri umani e` infinito il grado di premure che possono offrirsi incontrandosi al pianoterra di un marciapiede [...]. dall`angolo stretto di chi sta in una folla proviene la scrittura di queste pagine." cosa e` la virilita`, come cambia e cosa diventa. l`idea di patria. la pentola sul fuoco e nonna emma e decine di altre storie di residenza.

undici racconti, undici protagonisti; comune denominatore: la cattiveria, l`ipocrisia, il disprezzo per il dolore altrui, l`atavica mentalita` del servo che vuol solo essere padrone di altri servi. e un ritratto impietoso e sarcastico dell`egitto di oggi. molto lontano dall`esotismo turistico e dalla retorica "impegnata", e` il ritratto di un`umanita` piccolo-borghese irrimediabilmente sconfitta, improduttiva, rinchiusa nella propria rispettabilita` esteriore, ma moralmente abietta.

mark twain e` stato un autore dissacrante, sempre arguto e ironico nei confronti dei codici morali e delle convenzioni che strutturano le consuetudini tradizionali di vita. nelle storie qui raccolte - scritte nel suo periodo creativo piu` fertile, dal 1863 al 1895 - la sua verve umoristica e polemica diventa assoluta protagonista. ed ecco in rapida sequenza: i consigli spregiudicati a bambini e bambine, gli approcci irriverenti alla retorica sui "padri della patria" e la graffiante ironia nei confronti della religione e del perbenismo. ma anche il ribaltamento di trame edulcorate e moraleggianti, cattivi che hanno successo e buoni che falliscono miseramente, un mondo civile e politico messo alla berlina a volte in maniera macabra. per non parlare poi delle riflessioni al vetriolo sull`ansia di rispettabilita`, sull`ipocrisia diffusa, sulla filosofia della "legge e ordine" e degli aspri attacchi al razzismo della societa` americana... quella che risuona con vigore in questi racconti e` la voce di grande attualita` e fuori da ogni schema di twain: un salutare antidoto ai luoghi comuni e al razzismo. un grande scrittore libertario.

nel profondo sud degli stati uniti, tra i ruggenti anni venti e gli anni desolati della grande depressione, una strana coppia percorre le strade assolate del mississippi e dell`arkansas su una ford a due porte. lui e` il rappresentante di una ditta di amido per il bucato. lei e` sua moglie. si sono conosciuti giovanissimi, si sono sposati, si amano e hanno deciso di viaggiare insieme per non doversi separare. e cosi`, per una ventina d`anni, passeranno da un grossista all`altro, da un albergo all`altro, da un ristorante all`altro (festeggiando ogni tanto con qualche bevuta, alla faccia del proibizionismo), felici di una vita che non potrebbe essere migliore. l`imprevista gravidanza della moglie cambia tutto. l`arrivo di un figlio inatteso separa inevitabilmente quella coppia cosi` unita, costringendo l`uno a un pesante lavoro solitario, l`altra a una vita stanziale in citta`. ma quel figlio, peraltro graditissimo e accolto con immensa gioia da entrambi i genitori, non e` un ragazzo qualunque, e nel corso degli anni si affermera` come importante scrittore americano contemporaneo: l`autore di questo libro, richard ford.

il libro include nove fiabe originariamente pubblicate in due raccolte: "il principe felice e altre storie" del 1888 e "una casa dei melograni" del 1891. se riguardo al primo volume wilde stesso lascio` trapelare, ma non senza ambiguita`, che si trattava di un libro per bambini, il secondo volume non era, a suo dire, rivolto "ne` ai bambini inglesi ne` a un pubblico inglese". in queste favole per adulti s`intravede lo spirito rivoluzionario che aveva portato l`autore a comporre negli stessi anni "l`anima dell`uomo sotto il socialismo": un atteggiamento che tramite il paradosso e la battuta di spirito, e anche l`argomentazione allegorica, vuole sovvertire le aspettative del lettore e al contempo minare la possibilita` di letture tranquillizzanti. ma le diverse storie qui raccolte del principe felice, del gigante egoista, dell`infanta di spagna, dell`usignolo e la rosa sono anche le storie che oscar wilde raccontava ai figli: quindi favole educative, commoventi, attraverso le quali trasmetteva loro i suoi valori morali.

una citta` di provincia, una casa in cima a una scalinata, una stanza al piano di sopra, dove c`e` un uomo, immobilizzato in un letto. ester studia poco, frequenta un gruppo di amici con cui passa tutto il tempo a fumare al baretto sul mare o a bere nelle cantine dei ragazzi delle case popolari. ester sembra libera e indipendente, bacia e sa farsi sfiorare, si concede e si ritrae, e sa scatenare il desiderio di un uomo piu` grande. invece, a un certo punto si perde, smarrendosi nel silenzio spesso di casa sua, nell`impossibilita` di comunicare con la madre se non attraverso frasi brevi e sprezzanti. affonda nell`incapacita` di nutrirsi, nel disperato sgomento di quella stanza di cui non si puo` parlare: li` dove c`e` il padre, da dieci anni muto, congelato tra la vita e la morte. "la stanza di sopra" e` il primo romanzo di rosella postorino: una cronaca dell`anatomia emotiva del distacco doloroso e incolmabile che separa l`infanzia dalla maturita`.

il "livro do desassossego" e` costituito soprattutto da una disordinata collezione di frammenti nutriti dalla linfa del desassossego - dell`inquietudine esistenziale, dello spleen, del perturbante. l`opera originale e` di fatto uno zibaldone, un diario mai licenziato dall`autore come opera chiusa e compiuta. nel 1986, maria jose` de lancastre e antonio tabucchi tradussero e curarono per feltrinelli la prima edizione italiana del livro do desassossego, proponendo una scelta ragionata di lacerti da poco definitivamente attribuiti a bernardo soares - tratti dai due volumi della cosiddetta edizione "t" prado coelho - che finalmente dava a conoscere al pubblico, tentando una prima compilazione in forma di libro, lo zibaldone di bernardo soares filologicamente ancora "in divenire". "il secondo libro dell`inquietudine, a cura di roberto francavilla, completa il lavoro di antonio tabucchi e maria jose` de lancastre e gli rende omaggio (e proprio percio` contiene nel titolo l`arbitrio dell`aggettivo secondo).

un nuovo barnum. una nuova visita guidata alle cose del mondo, e agli uomini che lo rendono abitabile, o semplicemente piu` riconoscibile. baricco insegue il mondo, e induce i suoi lettori a partecipare la curiosita` con cui va a stanare notizie, episodi, insistenze, personaggi, dibattiti, immagini. stanando dice e dicendo mostra, con una varieta` di accenti e di esposizione che, per citare una sua antica generosa ossessione, fa pensare al circo, al barnum delle meraviglie. ecco dunque un nuovo barnum che si aggiunge ai due pubblicati negli anni novanta. qui facciamo i conti con la riforma dello spettacolo, con la scuola come videogame, con la priorita` delle storie, con il cantiere della morgan library di renzo piano, con la cinquecento miglia di indianapolis, con le immagini di vivian maier, con le provocazioni di houellebecq e l`eredita` di gabriel garcia marquez. una grande occasione per farsi sedurre, sorprendere, interrogare.

la protagonista indiscussa di questo grande romanzo d`amore e follia e` la giovane, oscuramente affascinante, marina crusnelli di malombra, ospitata dallo zio, il conte cesare d`ormengo, in una magnifica villa sul lago di como. venuta in possesso di un autografo dell`antenata cecilia, apparentemente portata alla morte dal marito, padre dell`attuale conte, si convince di esserne la reincarnazione e di avere l`obbligo di vendicarne l`assassinio. quando alla villa giunge lo sconosciuto scrittore corrado silla, orfano di una cara amica del conte cesare, i due giovani vengono subito travolti da un amore tormentato ma assoluto. un amore destinato tuttavia, a causa della crescente pazzia di marina, a essere trascinato verso un gorgo inevitabile.

la storia della fuga di enea da troia in fiamme e della fondazione, dopo molte peripezie e battaglie, di roma, fu scritta da virgilio tra il 29 e il 19 a.c. e rimase incompiuta per la morte dell`autore all`eta` di cinquantuno anni. nei secoli, generazioni e generazioni di lettori si sono formate, commosse e divertite sulle pagine dell`"eneide". come scrisse il poeta thomas s. eliot, nella celebre conferenza "what is a classic?", tenuta a londra il 16 ottobre 1944, mentre la barbarie infuriava nel mondo: "in lui si riassumono tanti simboli della storia d`europa e rappresenta valori europei tanto essenziali [...]. nessuna lingua moderna puo` sperare di produrre un classico in questo senso. il nostro classico, il classico di tutta l`europa, e` virgilio".

il pensiero occidentale e` da sempre caratterizzato da un pensiero binario asimmetrico, di cui le opposizioni uomo/donna e mente/corpo rappresentano solo due tra gli assi concettuali piu` importanti. si tratta di opposizioni tra termini mai tra loro equivalenti, dualismi da sempre funzionali alle pratiche del dominio: sulle donne, sulla gente di colore, sulla natura, sui lavoratori, sugli animali. la nascita del cyborg, da metafora fantascientifica a condizione umana, pero` cambia questo stato di cose. perche` il cyborg e` al contempo uomo e macchina, individuo non sessuato situato oltre le categorie di genere. la pretesa naturalita` dell`uomo e` quindi solo una costruzione culturale, poiche` oggi tutti noi siamo in qualche modo dei cyborg. l`uso di protesi, lenti a contatto, by-pass e` solo un esempio di come la scienza sia compenetrata nel quotidiano e abbia trasformato il corpo. se il corpo puo` venire trasformato e gestito, esso non e` piu` sede di una presunta naturalita` contrapposta all`artificialita` e non possiamo piu` pensare all`uomo in termini esclusivamente biologici. il cyborg non e` quindi ne` macchina ne` uomo, ne` maschio ne` femmina, situato oltre i confini delle categorie che normalmente utilizziamo per interpretare il mondo.

la rubrica "taccuino di un vecchio sporcaccione" debutta sulle riviste underground statunitensi nel maggio del 1967. cronista di eccezione e` charles bukowski, che in questa raccolta - estrapolata dalle sue migliori pagine - ci accompagna con la consueta lucidita` dissacrante dai rivoluzionari anni sessanta ai disincantati anni ottanta. gli scenari cambiano ma bukowski rimane sempre fedele e leale a se stesso. e bukowski, bellezza! bukowski! e non ci si puo` fare niente, se non amarlo e continuare a leggerlo.

scritto nel 1870, il romanzo di jules verne, tra i piu` celebri dello scrittore francese, e` stato ripreso nel corso del novecento da innumerevoli adattamenti televisivi e cinematografici. pensato come il primo volume di una trilogia, fin da subito il romanzo accese l`immaginazione dei contemporanei, per la straordinaria visione di un sottomarino in grado di esplorare il fondo dei mari. una nave, difatti, l`abraham lincoln, viene incaricata di catturare un misterioso mostro marino. nell`equipaggio spiccano il naturalista, professore aronnax, il servo conseil e il fiocinatore ned land. travolti da un`ondata, i tre vengono raccolti proprio dal "mostro marino", il nautilus, guidato dal misterioso capitano nemo, un uomo che rifugge il consesso civile, si schiera talvolta a sostegno degli oppressi e peraltro si sente un perseguitato. insieme al capitano nemo, avranno modo di percorrere in lungo e in largo gli oceani, alla riscoperta delle rovine dell`atlantide perduta e lottando contro piovre gigantesche, fino al sorprendente finale.

settimo pannello del ciclo dei rougon-macquart, iniziato nel 1871 con "la fortuna dei rougon" e che si concludera` venti anni piu` tardi con il "dottor pascal", "lo scannatoio" (1877) e` il primo "romanzo sul popolo che non menta, e che abbia lo stesso odore del popolo". quando inizia a uscire sulle pagine del "bien publique", nell`aprile del 1876, il romanzo viene immediatamente accusato di oscenita`. il successo e` enorme, senza precedenti: trentotto ristampe nel 1877, altre dodici l`anno seguente. inizia l`era dei bestseller. per ste`phane mallarme`, il libro non e` solo lo specchio di un`epoca di ricerca e rinnovamento, in cui l`arte si ritrova incapace di rappresentare e assecondare le convenzioni e le ipocrisie della gente perbene, ma e` anche "un eccezionale esperimento letterario", in cui la "verita` diviene la forma popolare della bellezza".


la proposta di mieli, illustrata nel libro e sperimentata in prima persona con coerenza estrema, e` un`utopia da vivere, partendo dal presupposto che la liberazione dell`eros nelle sue forme neglette e represse e` il solo serio antidoto al predominio mortifero della norma e del capitalismo. si tratta, dice mieli, di aprire una breccia nella psiche mutilata dalla dittatura della normalita` per lasciar emergere la transessualita` sepolta in ciascuno di noi, "l`ermafroditismo originario e profondo di ogni individuo". questa opera di liberazione e` alla base di un percorso di dissolvimento e ricomposizione dell`identita` umana che mira al conseguimento di una nuova soggettivita` androgina e pansessuale. temi di questo genere fanno di mieli un anticipatore di molte riflessioni successive che, a partire dagli anni ottanta, hanno rimesso in gioco le categorie della sessualita` in nome di una visione creativa dei concetti di genere e identita` sessuale. questa edizione di "elementi di critica omosessuale", a cura di gianni rossi barilli e paola mieli, include in appendice saggi di teresa de lauretis, simonetta spinelli, tim dean, david jacobson, christopher lane e claude rabant: studiosi di diversa estrazione e diverse nazionalita` che trovano importante l`incontro con mario mieli e il suo pensiero.

esiste un momento nella vita di ognuno di noi dopo il quale niente sara` piu` come prima: quel momento e` adesso. arriva quando ci innamoriamo, come si innamorano lidia e pietro. sempre in cerca di emozioni forti lei, introverso e prigioniero del passato lui: si incontrano. rinunciando a ogni certezza, si fermano, anche se affidarsi alla vita ha gia` tradito entrambi, ma chissa`, forse proprio per questo, finalmente, adesso... e allora lidia che ne fara` della sua ansia di fuga? e di lorenzo, il suo "amoreterno", a cui la lega ancora qualcosa di ostinato? pietro come potra` accedere allo stupore, se non affrontera` un trauma che, anno dopo anno, si e` abituato a dimenticare? chiara gamberale stavolta raccoglie la scommessa piu` alta: raccontare l`innamoramento dall`interno. cercare parole per l`attrazione, per il sesso, per la battaglia continua tra le nostre ferite e le nostre speranze, fino a interrogarsi sul mistero a cui tutto questo ci chiama. grazie a una voce a tratti sognante e a tratti chirurgica, ci troviamo a tu per tu con gli slanci, le resistenze, gli errori di lidia e pietro e con i nostri, per poi calarci in quel punto "sotto le costole, all`altezza della pancia" dove e` possibile accada quello a cui tutti aspiriamo ma che tutti spaventa: cambiare. mentre attorno ai due protagonisti una giostra di personaggi tragicomici mette in scena l`affanno di chi invece, anziche` fermarsi, continua a rincorrere gli altri per fuggire da se stesso...

la biografia di bukowski include due tentativi di lavorare come impiegato, dimissioni dal "posto fisso" a cinquant`anni suonati, "per non uscire di senno del tutto" e vari divorzi. questi scarsi elementi ricorrono con insistenza nella narrativa di bukowski, piu` un romanzo a disordinate puntate che non racconti a se`, dove si alternano e si mischiano a personaggi ed eventi di fantasia. "rispetto alla tradizione letteraria americana si sente che bukowski realizza uno scarto, ed e` uno scarto significativo", ha scritto beniamino placido su "la repubblica", aggiungendo: "in questa scrittura molto "letteraria", ripetitiva, sostanzialmente prevedibile, bukowski fa irruzione con una cosa nuova. la cosa nuova e` lui stesso, charles bukowski. lui che ha cinquant`anni, le tasche vuote, lo stomaco devastato, il sesso perennemente in furore; lui che soffre di emorragie e di insonnia; lui che ama il vecchio hemingway; lui che passa le giornate cercando di racimolare qualche vincita alle corse dei cavalli; lui che ci sta per salutare adesso perche` ha visto una gonna sollevarsi sulle gambe di una donna, li` su quella panchina del parco. lui, charles bukowski, "forse un genio, forse un barbone". "charles bukowski, detto gambe d`elefante, il fallito", perche` questi racconti sono sempre, rigorosamente in prima persona. e in presa diretta". un pazzo innamorato beffardo, tenero, cinico, i cui racconti scaturiscono da esperienze dure, pagate tutte di persona, senza comodi alibi sociali e senza falsi pudori.

gli occhi grandi e profondi a forma di mandorla, il volto dai tratti regolari, i folti capelli castani: la bellezza di maria e` di quelle che gettano una mali`a su chi vi posi lo sguardo, proprio come accade a pietro sala - che se ne innamora a prima vista e chiede la sua mano senza curarsi della dote - e, in maniera meno evidente, all`amico giosue`, che e` stato cresciuto dal padre di lei e che maria considera una sorta di fratello maggiore. maria ha solo quindici anni, pietro trentaquattro; lui e` un facoltoso bonvivant che ama i viaggi, il gioco d`azzardo e le donne; lei proviene da una famiglia socialista di grandi ideali ma di mezzi limitati. eppure, il matrimonio con pietro si rivela una scelta felice: fuori dalle mura familiari, maria scopre un senso piu` ampio dell`esistenza, una liberta` di vivere che coincide con una profonda percezione del diritto al piacere e a piacere. attraverso l`eros, a cui pietro la inizia con sapida naturalezza, arriva per lei la conoscenza di se` e dei propri desideri, nonche` l`apertura al bello e a un personalissimo sentimento della giustizia. durante una vacanza a tripoli, complice il deserto, maria scopre anche di cosa e` fatto il rapporto che, fino ad allora oscuramente, l`ha legata a giosue`. comincia una rovente storia d`amore che copre piu` di vent`anni di incontri, di separazioni, di convegni clandestini in attesa di una nuova pace.

agli estremi confini del mondo conosciuto, fra le tempeste e i ghiacci del mar nero, c`e` un paese selvaggio e poco abitato, tomi (l`odierna costanza), il luogo della relegatio di publio ovidio nasone, che li` visse per una decina d`anni e che vi fu sepolto il 17 o il 18 d.c. in una totale trasmutazione di tempi, in completo anacronismo, giunge a tomi un amico di ovidio, cotta, determinato a trovare tracce del poeta e del suo capolavoro incompiuto, le metamorfosi. la singolarita` di "il mondo estremo" fa si` che il lettore sia coinvolto nella ricerca di cotta e ritrovi, attraverso di lui, un mondo siamo ai giorni nostri - in cui il mito si trasfigura in realta`. ecco allora che il contesto diviene minutamente realistico e, per esempio, alla sera, nella desolata piazza della ferrigna tomi, giunge cypari, un "proiezionista" ambulante, che mostra un film d`amore disperato in cui la bella alcione viene trasformata, assieme al compianto sposo, in un uccello marino. cotta trovera` presso tomi, a trachila, in montagna, la casa di ovidio. lo aiutera` pitagora di samo, ridotto a servo di ovidio, e, nel folto dei boschi cupi e terribili, sotto una coltre di lumache striscianti, appariranno delle pietre con i versi incisi dal poeta. e ancora, in una memorabile alba, mentre si consumano i riti del carnevale, apparira` un corteo di pazzi, travestiti chi da dio sole, chi da medea, chi da orfeo... recitano strani versi di un`opera distrutta dall`autore, ma non scomparsa: le metamorfosi.

"avevamo la sensazione che la vita sarebbe stata una gran cosa" poeta dell`eccesso, bukowski porta alta la bandiera di un anticonformismo californiano che ha una lunga storia alle spalle (una storia che comprende henry miller, i poeti beat e una cultura underground tanto articolata quanto pittoresca). in , forse piu` che altrove, la vena satirico-umoristica dell`autore assume talora colorature selvagge o addirittura feroci. colpa dell`atmosfera alienante di los angeles (). ma anche in questi racconti il vitalismo sfrenato, la scelta provocatoria dell`emarginazione e della provvisorieta`, la sessualita` eternamente in furore sono tanti sberleffi contro il perbenismo conformista, del quale qui si occupa opportunamente l`. in fondo al sunset boulevard, charles bukowski, il "folle", il "fallito", salda il conto con il sogno americano. nuova traduzione di simona viciani.

diciottenne appena uscito dal liceo, karl ove knausg?rd va a vivere in un piccolo villaggio di pescatori nell`estremo nord della norvegia, sul circolo polare artico. lo attende il suo primo lavoro da insegnante, anche se karl ove non mostra grande interesse per la professione. il suo obiettivo e mettere da parte i soldi per viaggiare e trovare spazio e tempo per dare avvio alla sua carriera di scrittore. all`inizio tutto sembra andare bene: nascono i primi racconti, la bizzarra gente del posto e` interessante e riceve lusinghiere attenzioni da diverse ragazze. ma quando le lunghe notti polari cominciano a oscurare il meraviglioso paesaggio, la vita di karl ove prende un`altra piega. le storie che scrive tendono a ripetersi, beve sempre di piu` e i suoi tentativi di perdere la verginita` finiscono in umiliazione e vergogna, fino all`attrazione proibita per una giovanissima allieva. e lungo la strada riemergono gli anni del liceo e le radici dei suoi problemi. tutto, sempre, all`ombra del padre.

i primi quattro racconti di questa raccolta sono percorsi da una vena di ironica malinconia per le occasioni mancate e per il passaggio inesorabile del tempo. in "nona e tredicesima" un musicista di piano-bar sogna cio` che avrebbe potuto essere; in "v.o. versione originale" un regista della giuria di un festival dell`horror e del fantasy tentenna fra due rapporti possibili per ripiombare nell`inconcludenza di una vita mediocre; in "ai ferri corti" una coppia di pensionati vive nella solitudine rassegnata di una casa sul mare alla quale non sono riusciti a dare un nome, neppure dopo anni di lunghe discussioni; in "leida" una donna spiega la nostalgia a un giovane ammiratore. i successivi tre racconti sono storie compiute e allo stesso tempo - come dice l`autore nella nota introduttiva - schizzi e frammenti per un`opera di piu` ampio respiro intitolata "unrest", che traccia la storia di una famiglia borghese nella seconda meta` del ventesimo secolo. in "ivy e le sue sciocchezze" l`io narrante e` il figlio piu` piccolo, che a dieci anni, mentre la famiglia allargata e` riunita per natale, vede il fantasma di un uomo assassinato dalla moglie. in "pentatonica" assistiamo alla prima frattura di un matrimonio che rivela la fondamentale diversita` nel sentire dei coniugi, durante il saggio a scuola della figlia. e in "rotary park" una donna scompare proprio alla vigilia di natale nell`impossibilita` di porre rimedio al senso di inquietudine che domina il suo matrimonio. infine, "billy wilder. diario di un`ossessione", il racconto che chiude la raccolta, evoca la vera ossessione dell`autore per un film amato di billy wilder, "la vita di sherlock holmes", e in particolare per la colonna sonora.

a mezudat ram, un kibbutz isolato nel nord del paese, circondato da nemici e sormontato dall`ombra di cupe montagne, si svolge la vita di una comunita` di coloni, dediti all`agricoltura e all`allevamento, allo sport, alla musica, al dibattito, ma soprattutto alla purificazione. a trent`anni dalla fondazione del kibbutz, infatti, sono essenzialmente gli ideali di miglioramento personale e collettivo che sostengono i kibbutzim e il miglioramento si attua anche grazie al pettegolezzo. questo spiega la voce narrante di un colono che guida il lettore - non senza malizia e ironia - alla scoperta degli abitanti del kibbutz, concentrandosi soprattutto sulla famiglia di ruben harish. questi e` tra i piu` convinti sostenitori di una vita pacifica e collettiva, l`instancabile cantore delle virtu` di un`esistenza semplice e illuminata, il poeta del kibbutz. la moglie eva lo ha abbandonato per fuggire con un cugino in visita a mezudat ram come turista. si e` sposata, vive in germania e aiuta il nuovo marito a gestire un night-club. ruben lo ha accettato senza lamentarsi, sprofondando in una tristezza nobilitata dai doveri di maestro, guida turistica e poeta. e rimasto solo col figlio gai e la figlia noga e, per consolarsi, ha iniziato una blanda relazione con un`amica, bronka, un`insegnante sposata, madre di due figli. ma noga, che ha sedici anni, sembra aver ereditato la grazia e l`irrequietezza della madre; ezra, il marito di bronka, un camionista appassionato di bibbia che cita frasi sagge, diversamente da ruben sa vivere le proprie emozioni. e quando dalla germania arriva zachariah, il fratello di ezra, un personaggio misterioso e conturbante, le cui mire e comportamenti nessuno comprende, la comunita` e` gettata nello scompiglio.

la tenerissima storia dell`improbabile amicizia tra un grande e possente orso e un`impertinente topina pittrice. due personaggi bizzarri e dolcissimi, le situazioni comiche, il generale sovvertimento delle regole e la forza di un sentimento che sconfigge ogni pregiudizio... eta` di lettura: da 7 anni.

nel portogallo del primo settecento dominato da inquisizione e auto da fe`, incrociano i loro destini personaggi opposti e complementari: giovanni v re di portogallo, che per la grazia ricevuta di un erede avvia la faraonica costruzione del convento di mafra; padre bartolomeu lourenco de gusma`o, che mescola scienza e misticismo nel progetto di vincere la gravita` con una macchina per volare; baltasar mateus il sette-soli, ex soldato monco di una mano; blimunda la sette-lune, giovane dotata di poteri occulti che a baltasar si lega di tenacissimo amore; e il musicista domenico scarlatti. in questo prodigioso romanzo storico e d`invenzione, utopia e morte, riso e tragedia, affresco corale e struggente vicenda personale, immaginazione sfrenata e spirito critico si coniugano nella voce, ironica e compassionevole assieme, del narratore messo di fronte all`ipocrisia e all`arroganza dei tempi, ma anche ai primi sintomi di un rinnovamento sociale e culturale.

pubblicato anonimo nel 1816, "emma" appartiene agli scritti cosiddetti "della maturita`" di jane austen. tema centrale nel romanzo e` il fraintendimento in amore. emma, la protagonista, rimasta padrona assoluta della casa dove vive dopo il matrimonio della sorella, si trova a gestire il piccolo mondo che le ruota intorno con una buona volonta` alquanto presuntuosa. accolta in casa una giovane ragazza, henriette smith, emma cerca di maritarla adeguatamente. tra i possibili pretendenti sceglie per lei elton, il vicario del paese, inducendola a rifiutare al con tempo l`offerta di martin, un rispettabile agricoltore del luogo. ma ogni piano salta quando in realta` si scopre che elton, in fondo un arrampicatore sociale, voleva invece sposare emma. fra i tanti personaggi che la circondano, l`unico in grado di dire la verita` a emma, e di farle notare i suoi difetti e le sue debolezze, e` l` amico knightley, suo vicino e fratello maggiore del cognato. alla fine sara` proprio lui a sposarla, mentre henriette convolera` a nozze con il giovane martin, precedentemente respinto. anche in questo romanzo jane austen pone al centro della sua narrazione le atmosfere, i desideri e i vissuti della gentry inglese di inizio ottocento, riuscendone a restituire gli odori e le dinamiche piu` profonde.

"uscito nel 1971, `una teoria della giustizia` di john rawls puo` essere ormai considerato un classico della filosofia morale e politica contemporanea, da decenni al centro della discussione e della critica. portando a un alto grado di generalizzazione e astrazione la tradizionale teoria del contratto sociale, rawls propone una teoria della giustizia come equita` che ha per oggetto i principi che modellano l`assetto fondamentale delle istituzioni della societa`. i principi di giustizia sono quelli che persone razionali sceglierebbero in una posizione iniziale di eguaglianza. in questa situazione ipotetica, nessuno conosce la propria posizione nella societa`, la propria sorte nella distribuzione, naturale e sociale, di doti e capacita`. deliberando dietro un `velo di ignoranza`, gli individui determinano i loro diritti e doveri, accordandosi sullo schema equo (giustificabile per tutte le parti) di distribuzione dei costi e dei benefici della cooperazione sociale." (salvatore veca)

"il segno dei quattro", il secondo romanzo di arthur conan doyle sulle inchieste del piu` famoso detective di tutti i tempi, rappresenta il momento in cui la saga piu` fortunata e immarcescibile della letteratura popolare raggiunge la sua maturita`, un importante passaggio verso l`evoluzione di holmes a icona culturale planetaria (e` in queste pagine che troviamo l`enunciazione della sua memorabile regola "quando hai escluso l`impossibile, cio` che rimane, per quanto improbabile, deve essere la verita`"). la trama, comprensiva di un antesignano del delitto in una camera chiusa, procede ingegnosa e spedita sino all`ultimo capitolo, senza le lunghe pause dedicate agli antefatti tipiche della letteratura poliziesca dell`epoca; il personaggio di sherlock holmes diventa sempre piu` sfaccettato e umano tra crisi maniaco-depressive e dipendenza dalla cocaina in soluzione al 7%; e anche il dottor watson esce dal ruolo di semplice narratore per diventare protagonista a pieno titolo (e` qui che conosce l`amata mary). per questo "ii segno dei quattro" e`, assieme al "mastino dei baskerville", il romanzo su sherlock holmes piu` amato dai milioni di appassionati del detective di baker street. in appendice il racconto dell`autore sulla nascita del personaggio sherlock holmes.

e il decimo dei "dialoghi" di seneca, dedicato al suocero pompeo paolino, che aveva in quel momento l`importante incarico di prefetto dell`annona, cioe` di raccolta e distribuzione del grano nell`urbe. e proprio all`amico, oltre che parente, seneca da` il consiglio di ritirarsi a vita privata, tralasciando ogni attivita` pubblica. assumendo cioe` un atteggiamento filosofico apparentemente epicureo, nonostante lo stesso seneca fosse un esponente importante dello stoicismo romano. e in realta` una fase difficile, questa per seneca, per un breve lasso di tempo fuori dai giochi politici, prima ancora di ritornare in auge grazie al nuovo imperatore nerone. il trattatello si basa su un paradosso. non e` la vita a essere breve, come invece comunemente si crede. essa e` lunga, purche` la si sappia razionalmente impiegare. pero` la vita non deve essere dedicata agli altri, ma al sapere e alla filosofia. l`approccio di seneca in questo dialogo definisce un importante modello di vita spirituale per l`eta` classica: seneca concepisce la filosofia come ricerca della virtu` e pratica della liberta`.

la prima raccolta dei tre testi in prosa del poeta mahmud darwish. dice elias sanbar: "darwish non era ambasciatore del suo paese ma un poeta slegato dalla nazionalita` e dal passaporto. certamente la palestina era il suo humus, la terra dove affondava le radici: la sua flora e la sua fauna, la sua musica e le sue nuvole, ma tutto questo non doveva essere il suo limite. se parla di terra, quella terra e` proprio la sua terra. non si e` mai impantanato nelle chiavi di lettura che davano della sua opera". "diario di ordinaria tristezza" (1973) ripercorre il tempo che precede la scelta dell`esilio, gli arresti domiciliari, gli interrogatori degli ufficiali israeliani, il carcere, e chiude la fase piu` drasticamente militante del poeta. "memoria per l`oblio" (1987) evoca l`invasione israeliana di beirut nell`agosto del 1982. "in presenza d`assenza" (2006) e` una riflessione sull`esperienza poetica e sulla lingua. una sorta di testamento, che coincide con l`addio dello struggente poema "il giocatore d`azzardo" (2009), che chiude questo volume.

il correttore di bozze raimundo silva si trova a revisionare la "storia dell`assedio di lisbona" del 1147, un libro che ricostruisce il tentativo del re alfonso henriques di riconquistare i territori portoghesi sottratti dai mori piu` di trecento anni prima, per dar vita cosi` al futuro regno del portogallo. durante l`assedio passano da lisbona i crociati, provenienti dal nord e diretti in terrasanta. re alfonso chiede loro aiuto nella conquista della citta`. raimundo silva, cedendo a un improvviso quanto inspiegabile impulso, aggiunge un "non" al testo originale. i crociati "non" aiuteranno i portoghesi; mutando cosi` di segno la storia ufficiale del portogallo con un semplice tratto di penna. convocato dalla direzione, raimundo si trova di fronte non solo il direttore editoriale ma anche una funzionaria mai vista prima, la dottoressa maria sara, colpita e affascinata dal suo gesto temerario. anziche` licenziarlo, lei lo incoraggia a scrivere una sua "storia dell`assedio", sfidandolo di fatto a tenere fede al "non" da lui aggiunto con tanta audacia. dopo un primo momento di comprensibile smarrimento, il revisore accetta la sfida...

una famiglia di quattro - madre, padre e i due figli - si trasferisce sull`isola di tromoya, al largo della costa meridionale della norvegia, in una casa nuova. sono i primi anni settanta, i bambini sono piccoli, i genitori giovani e il futuro aperto. dagli immensi boschi carichi di promesse e misteri, meta prediletta delle scorribande del piccolo karl ove, descritto con ossessiva meticolosita`, si apre l`appassionato racconto delle sue esperienze e scoperte. la felicita` della scuola e lo sforzo per trovarvi un proprio posto; le gratificazioni e le frizioni dell`amicizia; l`eccitazione della vita all`aria aperta con le sue avventure; l`incontro con l`amore, le sue gioie, le sue amarezze; i vestiti, la lettura, la musica, lo sport; e, soprattutto, la famiglia, con le sue due figure antagoniste, l`una piu` sfumata, l`altra onnipresente: confortevole e serena la madre, autoritario e terrificante il padre, sempre vigile, sempre pronto a esaminare e sanzionare con violenza qualsiasi scivolata.

perche` la parola "io" e` diventata un`ossessione? perche` fare spettacolo di ogni istante del proprio vivacchiare? giulio non lo sopporta, e soprattutto non lo capisce. si sente fuori posto e fuori tempo. ma di questa sua estraneita` non si compiace: sospetta di essere un "rompiballe stabile", come lo definisce la fidanzata agnese. in un`imprecisata pianura che fu industriale e non e` quasi piu` niente, giulio si aggira in attesa che qualcosa accada. per esempio che qualcuno gli spieghi a cosa servono, se non a perdersi meglio, le rotonde stradali; o che qualcuno compri il capannone di suo padre, che fu un grande ebanista. una bottega un tempo florida e adesso silenziosa e immobile, come un grande orologio fermo. scritto quasi solo al presente, come se passato e futuro fossero temporaneamente sospesi, "ognuno potrebbe" e` il rimuginare sconsolato e comico di un vero e proprio eroe dell`insofferenza. un viaggio senza partenza e senza arrivo che tocca molte delle stazioni di una societa` in piena crisi. nella quale la morte del lavoro e della sua potenza materiale ha lasciato una voragine che il narcisismo digitale non basta a riempire.

i greci e i romani, al di la` delle profonde differenze tra le due culture, vivevano i rapporti tra uomini in modo molto diverso da quello in cui lo viviamo noi oggi. per i greci e i romani (ovviamente, salvo eccezioni) l`omosessualita` non era mai una scelta esclusiva. amare un altro uomo non era un`opzione fuori dalla norma, che esprimeva una diversita`. era "solo" una parte integrante dell`esperienza di vita: era la manifestazione di una pulsione vuoi sentimentale vuoi sessuale che nell`arco dell`esistenza si alternava e talvolta si affiancava all`amore per una donna. questo brillante saggio, stimolante e pungente, sulla bisessualita` a roma e atene ne esplora i contorni e ne rilegge le dinamiche piu` profonde, grazie all`accurato utilizzo delle fonti piu` diverse (testi giuridici e medici, poesia, letteratura filosofica). un libro importante e al contempo di gradevolissima lettura: il rituale educativo dell`amore per gli adolescenti in grecia e lo stupro nell`antica roma vengono riletti come gli elementi cruciali, per quanto rinnegati, del mondo classico. una tesi che ancora adesso suscita scalpore.