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"la consuetudine familiare e devota che nerino ebbe con aldo moro gli strappa il grande bellissimo dilemma del libro: e` quando, nel difficile tentativo di comporre ragione e animo, egli scrive che `era giusto tenere alto il capo di fronte a quella provocazione senza precedenti, senonche` tutto quell`accorrere a reggere i pilastri della storia gli procurava la sensazione di un generale stordimento retorico`..." (sergio zavoli)

il libro svela i metodi della cosiddetta rifiuti s.p.a. emersi dalle intercettazioni telefoniche che mostrano l`arroganza, la violenza e il cinismo degli ecocriminali. e punta il dito contro vent`anni di malgoverno, disattenzione delle istituzioni e false promesse. il dvd racconta di allevatori che vedono morire le proprie pecore per la diossina, di contadini che coltivano terre inquinate dalle vicine discariche... voci e immagini di una terra violata, consumata dall`alleanza fra un nord operoso e senza scrupoli e le nuove forme della criminalita` organizzata, raccontata con immagini inedite del traffico illecito di rifiuti.

mai si e` dipinto cosi` male come in questi ultimi decenni. pullulano nelle gallerie oggetti eterogenei che di artistico non hanno che i luoghi che li espongono e forse le parole di chi li commenta. la corsa all`innovazione, il perpetuo superamento, sono stati falsamente identificati con la modernita` quando non sono che la caricatura della modernita`. nel xx secolo ci sono stati due tipi di modernita`: il tipo acclamato da tutte le avanguardie, che ha preso a modello il messianismo politico (sia il comunismo sia il fascismo), e un`altra modernita` molto piu` sottile ed elaborata, pensata come riflessione critica dell`eredita` del passato.

la prima raccolta dei tre testi in prosa del poeta mahmud darwish. dice elias sanbar: "darwish non era ambasciatore del suo paese ma un poeta slegato dalla nazionalita` e dal passaporto. certamente la palestina era il suo humus, la terra dove affondava le radici: la sua flora e la sua fauna, la sua musica e le sue nuvole, ma tutto questo non doveva essere il suo limite. se parla di terra, quella terra e` proprio la sua terra. non si e` mai impantanato nelle chiavi di lettura che davano della sua opera". "diario di ordinaria tristezza" (1973) ripercorre il tempo che precede la scelta dell`esilio, gli arresti domiciliari, gli interrogatori degli ufficiali israeliani, il carcere, e chiude la fase piu` drasticamente militante del poeta. "memoria per l`oblio" (1987) evoca l`invasione israeliana di beirut nell`agosto del 1982. "in presenza d`assenza" (2006) e` una riflessione sull`esperienza poetica e sulla lingua. una sorta di testamento, che coincide con l`addio dello struggente poema "il giocatore d`azzardo" (2009), che chiude questo volume.

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