
nel 1999- daniel barenboim ed edward said danno vita al grande progetto della west-eastern divan orchestra, che fonde nel proprio organico musicisti arabi e israeliani. non e` un progetto "di pace". non c`e` nulla di pateticamente ecumenico in questa esperienza che continua. unica certezza e` la musica, il fare musica insieme. elena cheah - violoncellista della divan orchestra - ci racconta, attraverso una serie di ritratti, attraverso le testimonianze di alcuni protagonisti di questa avventura, i conflitti, gli affiatamenti, le speranze di ciascuno di loro. ed ecco emergere gli entusiasmi, la condivisione del tempo, gli spostamenti, il lavoro assiduo delle prove, l`imperio seduttivo del maestro barenboim. e ancora la vitalita` e la problematicita` che stanno intorno a quella forma tutt`affatto particolare di costruzione di armonia che e` il lavoro collettivo dell`orchestra. la west-eastern divan orchestra di elena cheah e` un microcosmo dove si intrecciano storie di vita tragiche e momenti esilaranti, paradossali peripezie burocratiche ed esistenze avvitate sull`amore per la musica.

quella che racconta alberto manguel non e` la storia della lettura, ma e`, appunto, una storia della lettura: soggettiva e unica, e proprio per questo di tutti. infatti, alla dissertazione letteraria, manguel aggiunge annotazioni personali, passi autobiografici, aneddoti che dissacrano la letteratura in quanto scienza e che invece sanciscono la superiorita` della lettura e, soprattutto, dei lettori. cosi`, dopo aver chiamato in causa autori come plinio, dante, cervantes. victor hugo, rabelais e borges, manguel parla della forma del libro, dei libri proibiti, del valore delle prime pagine, di cosa vuol dire leggere in pubblico e, al contrario, dentro la propria testa, e ancora, del potere del lettore, della sua capacita` di trasformare e dare vita al libro, quanto e forse piu` dell`autore stesso, della follia dei librai e del fuoco sacro che divora ogni vero appassionato di storie.

l`harry`s bar e` molto piu` che un bar. l`harry`s bar e` un`istituzione. ai suoi tavoli si sono seduti re, principi, i protagonisti della storia e le stelle dello spettacolo - da woody allen a giorgio de chirico, da ernest hemingway a frank sinatra. arrigo cipriani racconta con schiettezza, umorismo e agilita` i cinquant`anni passati dietro il bancone dell`harry`s bar, che nella sua narrazione diventa il centro del mondo il punto d`incontro in cui storia personale e storia si confondono e si compenetrano. ecco allora un arrigo che si barcamena tra il lavoro nel bar e gli studi di giurisprudenza mentre infuria la seconda guerra mondiale; e ancora, gli insegnamenti ricevuti in collegio e le lezioni impartitegli da avventori abituali; le battaglie contro l`acqua alta e le visioni di donne bellissime che calcano il "palcoscenico" dell`harry`s bar.

jack harrington e` un quarantenne arrivato. vive a londra ed esercita con successo la professione di psicanalista. dopo il divorzio vive ossessionato dal rimorso per il fallimento del suo matrimonio. jack ha una sorella, kate, che fa la modella che e` sul punto di sposarsi per la seconda volta. ma, come spesso le succede prima di decisioni importanti, kate entra in crisi, una crisi dai contorni inquietanti che rimanda ad una tragedia remota, condivisa da entrambi i fratelli. jack decide di tornare in irlanda e di riacquistare la casa della loro infanzia, dove il dramma ha avuto inizio, e di trasformarla in un complesso di miniappartamenti. e durante la

pepe carvalho e biscuter, come due novelli don chisciotte e sancho, si sono lasciati dietro il nido di vipere afghano e sono giunti a bangkok, luogo mitico del passato del detective, scenario di "gli uccelli di bangkok". imbarcati su una nave da crociera, l`uno come interprete, l`altro come cuoco, proseguono il loro viaggio verso bali, dopo una breve sosta a singapore. tappa dopo tappa hanno pero` accumulato troppi nemici e sono nuovamente costretti alla fuga che li portera` in australia, poi in sud america, dal cile all`argentina, in brasile, e poi nel deserto africano, fino ad alessandria e al ritorno in patria.

giovane eroe della lotta per l`indipendenza dell`irlanda, il narratore ha accettato la missione di "ufficiale atmosferico" su un`isola remota al largo della patagonia, apparentemente disabitata. li` si trova ad affrontare il suo predecessore, un misterioso tedesco impazzito dalla solitudine, e le orrende creature anfibie dalla pelle fredda e dal sangue blu che attaccano la sua capanna. da bestia immonda il nemico acquisisce poco a poco un`altra natura e il giovane inizia a intuire una possibile umanita` dietro la terribile apparenza, fino a innamorarsi di una femmina, aneris, che il tedesco aveva ridotto in schiavitu`. quando finalmente giunge la nave per riportarlo in patria, la scena iniziale sembra ripetersi, in un circolo da incubo...

la moglie di jack e` scomparsa. era nella macchina quando si sono fermati alla stazione di servizio per fare benzina, questo jack se lo ricorda. e andato a comprare uno snack alle macchinette dietro l`angolo e... non riesce piu` a ricordare. ma anne non c`e` piu`. torna nella casa vuota che un tempo divideva con la moglie e trova una mappa con una linea tracciata che da new york, attraverso lexington, il kentucky, boulder e il colorado termina a san diego. allora compra una vecchia macchina rossa e segue quella linea che forse lo portera` ad anne. un romanzo on the road ambientato tra fluorescenti minimarket, sorgenti termali e cittadine polverose, popolato da hippies espansivi e altri bizzarri personaggi.

per festeggiare i cento anni della nascita di woolrich, francis m. nevins ha raccolto quattordici racconti editi su riviste pulp ("detective fiction weekly", "pocket detective", "argosy", "dime detective", "black mask", "baffling detective stories"). i primi tredici furono pubblicati tra il 1936 e il 1943. il quattordicesimo, new york blues, che da` il titolo a questo volume, ha una storia diversa. usci` postumo nel 1970 sulla "ellery queen`s mystery magazine" e fu probabilmente l`ultimo dei suoi racconti. "new york blues", il primo dei due volumi antologici, e` arricchito da una prefazione nevins e da una postafazione di goffredo fofi.

spaziando per tre generazioni il narratore racconta la storia della sua sgangherata famiglia. questa prende le mosse dalla fuga dai tedeschi del nonno paterno negli anni trenta passando per la storia di niels che viene alla luce nella latrina di casa - e passa tutta la sua vita a sfuggire da questo segno del destino - per arrivare al presente, in cui il narratore e` tornato a casa dal suo esilio d`artista ad amsterdam per dare l`ultimo saluto alla nonna paterna morente. quest`ultima e` la narratrice della famiglia, e le resta ancora qualcosa da raccontargli. e forse ha anche sepolto da qualche parte in giardino un tesoro costituito dai soldi guadagnati dal nonno con il contrabbando...

alcuni dei piu` importanti racconti di cornell woolrich. del filone noir, tanto caro all`autore, spiccano "la figlia di endicott" (1938) in cui un capitano distrugge gli indizi che sembrano collegare sua figlia con un omicidio e fa perfino arrestare un`innocente per non vedere rovinata la sua reputazione, e "detective william brown" (1938), archetipo dello "sbirro noir": un opportunista senza scrupoli che sale nella gerarchia delle forze dell`ordine grazie a una mescolanza di brutalita` e coraggio allo stato puro. il vero protagonista e` un amico di william brown che scopre la verita` dietro la stupefacente carriera del detective, una verita` che verra` messa a tacere, perche`, come dice woolrich, gli uomini come brown hanno licenza di ucciderci a loro piacimento. ma il piu` sconvolgente di questo filone e` "tre omicidi per uno" (1942) di cui colpisce la forte similitudine fra le scene d`apertura e la prima mezz`ora della pellicola di hitchcock "il ladro". il protagonista e` rogers, un ex poliziotto che diventa l`ombra che bracca un delinquente di nome blake. chiunque ritenga che dovremmo parteggiare per rogers, o vederlo come un eroe, si e` gia` perso in un mondo che e` radicalmente opposto al mondo di woolrich in cui, con poche eccezioni, questi mostri con licenza di torturare e uccidere sono i vicari delle potenze maligne e invisibili che governano le nostre vite. sbirri, droghe, jazz, suspense e terrore: il secondo volume di racconti in occasione del centenario della nascita del "padre del noir".

micol ha preso la direzione sbagliata. ha perso l`amore della sua vita, la passione che travolge una volta sola. ora un libro riaccende la sua memoria. l`ha appena acquistato e nel risvolto di copertina - non ha dubbi - si fa cenno a un episodio che la riguarda. legge il romanzo e ogni dettaglio coincide. come mai il nome dell`autore non le dice nulla? in verita` non lo conosce nessuno. forse si tratta di uno pseudonimo. che fare? una cosa e` chiara: deve scoprire chi e`. in quel raccponto c`e` la sua storia d`amore con manlio, tenero e affascinante, c`e` la sua decisione di abbandonare la famiglia, c`e` infine l`appuntamento al quale manlio non si e` mai presentato. seguendo gli indizi disseminati nel romanzo micol riesce a trovare una strada.

betti vive a parigi, e` appena uscita da un divorzio e per arrotondare lo stipendio lavora nella rosticceria araba di hassan. tra i clienti abituali spicca suleiman - algerino, professore in un liceo di periferia, musulmano praticante e depresso. betti e suleiman si guardano, si scrutano, lanciandosi occhiate di sfuggita e sperando che prima o poi uno dei due faccia un passo avanti. ma quando finalmente si incontrano casualmente a una festa e si parlano per la prima volta entrambi rimangono delusi. si immergono di nuovo nelle rispettive solitudini concedendosi qualche altro appuntamento. ed e` proprio la solitudine che alla fine salda il loro rapporto, che all`inizio ruota attorno alla voglia di betti di soggiacere alle fantasie erotiche dell`uomo, spesso al limite della violenza, ma che poi si tramuta in sincera intesa. betti riesce cosi` a rielaborare il trauma legato alla sua prima storia d`amore: ha solo quattordici anni quando si innamora di ennio - un meccanico trentenne sposato - con il quale, in cambio della sua innocenza, impara a conoscere i segreti del proprio corpo e del sesso. la moglie di ennio li scopre e denuncia il marito per pedofilia. betti e ennio scappano, vanno a torino, ma la polizia li blocca, nasce uno scontro a fuoco e ennio perde la vita. da allora betti non e` piu` riuscita a voltare pagina, ma soprattutto non e` piu` stata capace di ammettere con se stessa di meritare un futuro migliore. e forse con suleiman, un uomo cosi` diverso, ha l`ultima possibita`.

"il personaggio principale, almeno in quei momenti di lucidita` in cui riusciro` ad impormi una linea di condotta, sara` il mio defunto fratello maggiore seymour glass che (preferisco dir tutto in un`unica frase da necrologio) nel 1948, all`eta` di trentun anni, mentre era in vacanza in florida con sua moglie, si tolse la vita. egli ebbe un grande significato per moltissime persone con cui venne a contatto e per noi, suoi fratelli e sue sorelle, egli fu tutto. tutto quel che e` realta`, egli fu, per noi: il nostro unicorno striato di blu, il nostro specchio ustorio, il genio di famiglia che da` consigli a tutti, la nostra coscienza portatile, il nostro commissario di bordo, il nostro unico poeta..."










"duri a marsiglia", scritto nel 1974, racconta le avventure (autobiografiche o no, non importa) di un adolescente italiano che si fa chiamare "charles fiori" e in poco tempo diventa "bambu", soldato di marciapiede della mala, sempre mantenendo il suo sguardo meravigliato e insieme finto-cinico. "charles fiori" si immerge a capofitto tra i gangster corsi, calabresi e via dicendo dai panciotti colorati, dai nomi assurdi e dai traffici molteplici, in guerre senza quartiere, nel gran respiro della citta`. e ne nasce, ha scritto giovanni arpino, "un "feullieton" inesausto, tutto giocato sull`onda del filone "nero" francioso, un po` gabin e un po` teatro "d`abord", tanto cinema in sequenza e grani di pre`vert sparsi qua e la`."










i protagonisti di questo libro, un missionario, un naturalista e un giornalista, si stabilirono nel giappone del xix secolo contribuendo in modo attivo alla modernizzazione del paese. fu un incontro con una cultura che cercarono di comprendere senza riuscirvi mai veramente. ma tutti e tre vennero trasformati dal giappone: specchiandosi nelle sue tradizioni e nella sua vita quotidiana, questi primi osservatori ne riportarono una nuova immagine del proprio mondo. rosenstone ripercorre la loro avventura intrecciando la ricostruzione storica con le osservazioni condotte in prima persona dai tre personaggi.

questo libro si propone di sviluppare un`etica delle relazioni d`intimita` e del contatto umano prendendo le mosse da wittgenstein. esaminando non la natura teorica del ragionamento morale ma le nostre risposte fondamentali verso la vita e gli atteggiamenti assunti nei confronti degli altri e concentrandosi sul rapporto tra individui, sparti mostra cosa accade quando cadiamo vittime dell`impulso di eludere il confronto con l`altro. il libro va oltre una mera analisi del pensiero di wittgenstein, allargandosi al contesto meno filosofico e piu` ordinario delle relazioni personali.

l`argomento discusso in questo saggio ruota intorno alla seguente domanda: nel tipo di societa` che si va oggi configurando, una societa` in cui il compito di elaborare, accumulare e reperire informazioni dovrebbe svolgersi prevalentemente in rete e tramite il computer, quale sara` il futuro della memoria e del sapere? in breve, un cambiamento tanto radicale contribuira` nel futuro a un potenziamento o a un depotenziamento della nostra capacita` individuale e collettiva di ricordare e conoscere? il volume e` il seguito ideale di "reale e virtuale" e "critica della ragione informatica".

bambini di nove o dieci anni affermano di sentirsi "stressati" e spesso viene loro diagnosticato uno stato di depressione o di trauma. delusioni quotidiane - un rifiuto, un insuccesso, il sentirsi ignorati - vengono visti come una minaccia all`autostima. sempre piu` si incoraggiano le persone a vedersi come impotenti e insicure e a esternare la propria fragilita` interiore. esempi estremi li vediamo sullo schermo televisivo negli innumerevoli reality e talk show o nelle esibizioni da parte di uomini politici della propria umana debolezza. questo nuovo conformismo emotivo e` per furedi una forma di gestione sociale, un governo delle anime piu` sottile e pervasivo di quanto le religioni e le ideologie del passato siano mai riuscite a fare.

questo testo, la cui stesura risale a un periodo compreso tra l`ottobre e il novembre 2001 (pierre bourdieu e` morto il 23 gennaio 2002) ma su cui lavorava da parecchi anni, e` stato concepito durante le lezioni al colle`ge de france. bourdieu aveva deciso di tenere il suo ultimo corso sottomettendosi in prima persona, quasi un`ultima sfida, all`esercizio della riflessivita`, che in tutta la sua vita aveva eretto a uno dei preliminari indispensabili della ricerca scientifica. bourdieu non costruisce pero` un`autobiografia, genere che aborriva giudicandolo falso, ma un vero e proprio studio delle costellazioni di gusto, delle pratiche culturali e delle strategie professionali che ne avevano formato la traiettoria sociale.

la corrispondenza tra vittorio sereni e alessandro parronchi inizia nel 1939, quando i due poeti si incontrano per la prima volta a firenze, e continua fino al 1983, anno della morte di sereni. il rapporto epistolare e` particolarmente intenso nella prima parte della loro lunga conoscenza, dai contatti iniziali fino a tutti gli anni cinquanta, mentre successivamente si riduce. i loro colloqui definiscono uno spaccato molto ampio della vita culturale del novecento, sia per quanto riguarda la vastita` degli argomenti trattati, sia in relazione alla finezza e all`originalita` del giudizio critico che entrambi formulano sul loro lavoro come sulle piu` generali questioni di poetica.

una carrella sul mare, piena di umanita` che fugge dalla guerra, dalla fame, dalla persecuzione, dalla tirannia, con il sogno di un altrove. fra loro, c`e` un vecchio. una specie di saggio o di sciamano che ha vissuto, in tempi diversi, molte vile in molti luoghi del mondo. assumendo via via le sue mutevoli identita`, risponde alle domande dei migranti. salvatore veca affida al suo vecchio, carico di anni, di sapere, di scritture, il compito di guardare dentro il nostro destino, il destino di un occidente che. una volta di piu`. si sporge sulla catastrofe possibile. la voce del vecchio e` la voce di una cultura che. per segmenti, per lacerti luminosi, e` tutta chiamata a raccolta, prima del silenzio, e contro il silenzio.





nei racconti che compongono questo volume, rinvenuti tra le carte di fenoglio dopo la sua morte e rimasti a lungo inediti, scene e personaggi delle langhe sono colti con la vena del cronista disincantato ma partecipe del mondo di casa, tra asprezze e generosita`, miserie e grandezze. ma siccome e` di fenoglio che parliamo, le storie di famiglia, i matrimoni, l`ossessione per la "roba", le beghe e le risse lievitano ben presto, fino ad assumere le dimensioni di una ruvida epica paesana. forse perche` dietro a ognuna di queste vicende sta l`incessante sperimentazione dello scrittore: il linguaggio che utilizza accortamente le durezze del dialetto e le robuste metafore del parlare contadino, con il suo piglio svelto e concreto. o forse perche` fenoglio ha, come pochi, la straordinaria capacita` di consegnarci eventi e personaggi memorabili.


tartufo ha saputo conquistare, con la sua falsita`, orgon e madame pernelle, sua madre. elmire, moglie di orgon, ne ha invece riconosciuto l`ipocrisia cosi` come il figlio damis che viene addirittura cacciato di casa quando rivela che tartufo ha cercato di sedurre elmire. orgon vorrebbe invece dargli in moglie la figlia e gli fa donazione dei suoi beni. infine elmire convince il marito ad assistere, non visto, ad un suo colloquio con tartufo in cui lei fingera` di corrispondere alla sua passione. orgon scoprira` cosi` la vera natura del suo protetto. scoperto, tartufo cerca di impadronirsi dei beni di orgon, riconosciuto dalla giustizia, da cui era ricercato da tempo, viene arrestato.



















mugnai e villani, ladri e mercanti, asinai e vedove, giovinetti e giullari si aggirano nel mondo fantastico eppure iperrealistico dei "fabliaux", anonime narrazioni in versi dei secoli xii-xiv provenienti dalla francia nordorientale. questi racconti, dove coesistono alto e basso, nobilta` e miseria, passioni e avvenimenti, sono i precursori della novella e dunque alle origini della narrazione moderna.




commedia in prosa in tre atti, rielaborazione di una sua commedia precedente in francese "l`e`ventail". durante un colloquio tra gli innamorati evaristo e candida a quest`ultima cade un ventaglio che si rompe. evaristo ne compra uno nuovo che da` alla contadina giannina perche` lo porti in regalo a candida. la cosa suscita la gelosia di crespino e coronato, innamorati di giannina, che pensano che il dono sia per lei. anche candida lo crede e per dispetto accetta la proposta di matrimonio del barone del cedro. evaristo, deluso, lascia il ventaglio in dono a giannina. infine l`equivoco si chiarisce e evaristo si riconcilia con candida.



gli ebrei che combatterono contro il nazifascismo in tutta europa furono centinaia di migliaia. in questo romanzo primo levi racconta le avventure drammatiche e vere di quei partigiani ebrei polacchi e russi che resero colpo su colpo a chi tento` di sterminarli. dalle foreste della russia bianca attraverso incontri, separazioni, battaglie, stretti da vincoli fraterni e da passioni contrastate, i protagonisti di questa interminabile epopea percorrono la polonia e la germania, e raggiungono tra molte peripezie le vie della vecchia milano. venato di comicita` sottile e mai incline a compiaciute descrizioni, se non ora, quando?, il primo, vero romanzo dell`autore di se questo e` un uomo, si e` imposto al grande pubblico, vincendo, quando usci` nel 1982, il premio campiello e il premio viareggio.








