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barnaby gaitlin e` il rampollo di una famiglia agiata di baltimora. alle spalle ha un matrimonio fallito e un`adolescenza irrequieta, dovuta piu` ad una curiosita` invadente che ad altro. ora, a trent`anni, ha messo un po` d`ordine nella sua vita, trovando in sophia una donna adatta a lui. ma quando una somma di denaro scompare dalla casa della zia di sophia, dove talvolta lavora, i sospetti cadono inevitabilmente su di lui. e` il suo destino, frutto di quel suo interessamento stravagante, un po` morboso, ma in fondo bonario, per i fatti degli altri, del suo desiderio di ricucire i brandelli sfilacciati delle vicende proprie e altrui in un mondo di relazioni umane spesso superficiali e troppo inconsistenti.

questo libro si propone di sviluppare un`etica delle relazioni d`intimita` e del contatto umano prendendo le mosse da wittgenstein. esaminando non la natura teorica del ragionamento morale ma le nostre risposte fondamentali verso la vita e gli atteggiamenti assunti nei confronti degli altri e concentrandosi sul rapporto tra individui, sparti mostra cosa accade quando cadiamo vittime dell`impulso di eludere il confronto con l`altro. il libro va oltre una mera analisi del pensiero di wittgenstein, allargandosi al contesto meno filosofico e piu` ordinario delle relazioni personali.

questo romanzo trasgressivo e ricchissimo ci restituisce il disagio della pace in agonia in francia, nell`europa, nel mondo alla vigilia della seconda guerra mondiale.

Marsilio Editori, 1982, IT. Autori, critica e teoria nel processo per l'autogestione socialista nel cinema iugoslavo: questo è il tema fondamentale del volume che raccoglie porzioni differenziate e talvolta antitetiche, ma segnate da una vivacità di dibattito insospettata per la cultura occidentale. Il materiale presentato nel libro vuole consentire al lettore una visione problematica della realtà cinematografica iugoslava, delle sue diverse articolazioni interne, del ruolo che viene svolto dalla critica, dalla teoria e dalla realizzazione dei film in un dibattito il cui interrogativo centrale può così riassumersi: quale rapporto debba esservi tra la costruzione di una società nuova per la quale è necessaria la sconfitta sul piano economico e politico dei residui del vecchio ancora presenti nel paese, e la produzione estetica, che sembra incaricarsi talvolta della funzione di complicare la situazione, fuoriuscendo il più delle volte dai limiti di quel fondamentale ottimismo della volontà che è alla radice delle rivoluzioni politiche e sociali.

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