Il romanzo di Walter Wager da cui è stato tratto il celebre film con Arnold Schwarzenegger.

nella societa` delle immagini il colore informa, come nelle mappe. seduce, come in pubblicita`. narra, come al cinema. gerarchizza, come nelle previsioni del tempo. organizza, come nell`infografica. valorizza, come nei cosmetici. distingue, come negli alimenti. oppone, come nella segnaletica stradale. si mostra, come nei campionari. nasconde, come nelle tute mimetiche. si ammira, come nelle opere d`arte. infine, nell`esperienza di ciascuno, piace. tutto questo accade grazie a qualche tecnologia. in primis quella dei mass media, che comunicano e amplificano le abitudini cromatiche. il pubblico osserva, sceglie, impara; finche` queste consuetudini non standardizzano la percezione e il colore comincia a parlare da solo, al punto da sembrare un fatto naturale. perche` le matite gialle vendono di piu` delle altre? perche` flaubert veste di blu emma bovary? perche` nei dipinti di mondrian il verde non c`e` mai? e perche` invece hitchcock lo usa in abbondanza? intrecciando storie su storie, e con l`aiuto di 400 illustrazioni, falcinelli narra come si e` formato lo sguardo moderno, attingendo all`intero universo delle immagini: non solo la pittura, ma anche la letteratura, il cinema, i fumetti e soprattutto gli oggetti quotidiani, che per la prima volta ci fa vedere in maniera nuova e inconsueta. tutte le societa` hanno costruito sistemi simbolici in cui il colore aveva un ruolo centrale: pensiamo al nero del lutto, al rosso del comunismo o all`azzurro del manto della madonna. cio` che di straordinario e` accaduto nel mondo moderno e` che la tecnologia e il mercato hanno cambiato il modo in cui guardiamo le cose, abituandoci a nuove percezioni. visto su uno smartphone, un affresco risulta luminoso come una foto digitale. le tinte cariche e brillanti dello schermo sono ormai il parametro con cui valutiamo la purezza di ogni fenomeno cromatico. chi ha conosciuto il colore della televisione, insomma, non puo` piu` vedere il mondo con gli occhi del passato. magari non ne siamo



nella corrispondenza tra la mai completamente esperita singolarita` delle architetture e dei luoghi di roma e gli studi sulla stratificazione dei suoi insediamenti si colloca questa storia di teatri progettati e non costruiti. in parallelo a quella degli edifici realizzati, la storia delle architetture immaginate illumina la conformazione della citta` attuale e ne rende piu` evidenti caratteri e contraddizioni. la vicenda delle sale per gli spettacoli e` in questo senso esemplare; che alla citta` delle scenografie barocche e alla fitta rete di luoghi destinati agli spettacoli, realizzati nel corso dei secoli xvii e xviii, ha fatto seguito, all`inizio dell`800, una reiterata impossibilita` di arrivare alla costruzione d`un nuovo teatro pubblico, in conseguenza d`una difficolta` di trasformazione sociale, civile e architettonica, su cui molto resta da indagare. il non realizzato teatro di roma prende forma nelle storie del teatro municipale, del teatro massimo o teatro regio e in quella dell`auditorium, che fanno interagire immagini diverse, sul fondo della straordinaria complessita` formale dei luoghi. cosi` la citta` non costruita e` parte integrante di quella che abbiamo sotto gli occhi e, a volte, solo attraverso quella e` possibile "vedere" l`immagine piu` significativa di questa.













donna-cibo, donna-natura, fertilita`, fecondazione, inseminazione, sessualita`: nelle societa` primitive sono madri, raccoglitrici, sacerdotesse, vittime sacrificali, veneri della cucina. ma nella societa` moderna? che cosa opporre al sistema complesso della comunicazione e dei significati legati alla nutrizione? i messaggi pubblicitari, i rituali della donna consumatrice, i processi produttivi dell`alimentazione, il rapporto psicologico e patologico con il cibo, l`anoressia mentale: e` possibile invertire una tendenza cosi` consolidata proponendo il terreno (arduo) della controinformazione, dell`economia alimentare, dell`uso e controllo collettivo delle fonti energetiche? e, tanto per cominciare, come dove e quando mangiamo? le autrici propongono un test: dai suoi risultati una proposta per nutrirci meglio. introduzione di anna corciulo.









la tossicomania non e` che un aspetto di un problema piu` generale: la difficolta` di risolvere, nella nostra epoca, molte crisi di adolescenza e di rapporto con la societa`. questo dossier non si limita a denunciare gli effetti dell`uso delle droghe o a indicare definitive soluzioni, analizza piuttosto gli aspetti strettamente umani del problema droga, in particolare i fattori affettivi e relazionali che sono alla base delle diverse forme di tossicomania e che costituiscono gli aspetti fondamentali della personalita` del tossicomane.





















































