Registrazioni 1952-1954.
costruito in forma di giallo, il romanzo e` ambientato in un quartiere romano. i personaggi sono alcuni abitanti nativi, delle persone immigrate, due "gattare", un veterinario polacco, un carabiniere atipico, un piccolo speculatore, una cricca di criminali prestigiosi e potenti, quattro cani e la colonia felina del quartiere. un vecchio anarchico, erudito ed eccentrico, e` l`alter ego della voce narrante, un`archeologa gattofila. protagonista e` il gatto spelix: e` lui che dipana la trama dell`omicidio, grazie al fiuto straordinario e all`abitudine di raccogliere oggetti da regalare alle sue protettrici. spelix e` un apologo, molto aderente alla realta`, sulle derive intolleranti e autoritarie della citta` e del paese: il declino dell`amore e della protezione dei gatti vanno di pari passo con la crescita del disprezzo e dell`ostilita` verso gli estranei e i diversi. in fondo e` un`operetta morale sulla convivenza e il rispetto fra eguali e differenti. e anche un tentativo sperimentale di restituire le parlate delle persone comuni, soprattutto il romanesco degli immigrati. annamaria rivera e` antropologa, studiosa dei meccanismi e delle strutture del razzismo, attivista antirazzista.
follia, poverta` e congedo: al di la` del primo aspetto, quello della follia, gli altri due risultano talora in ombra nelle valutazioni critiche. pur nell`ambito di generi letterari differenti e spesso sperimentali, emergono intersezioni e dialoghi a distanza sotto il segno di una malinconia attiva. e` infatti sintomatico che, al di la` delle tipologie del romanzo-saggio, del poemetto in prosa, della lirica d`amore, del resoconto di viaggio, si facciano strada orientamenti che testimoniano tanto un "disagio umano" quanto il contraddittorio definirsi di uno "stile di pensiero". per questa via si muove una critica, ora radicale e disincantata, ora "leggera" e di segno utopico, a un dominante senso comune fondato sulla logica dell`utile.
nato a parma nel 1927, vincitore del premio viareggio con la raccolta "visi e foglie" (garzanti 1993), ha pubblicato la sua opera piu` importante, "scritture vegetali", nella collana dello specchio nel 1999. con questo libro egli prosegue e amplia il lavoro svolto in quella raccolta: ritroviamo i percorsi all`interno della natura e cogliamo i percorsi del tempo, che rendono ogni realta` vivente una sorta di orologio.
north segno`, al suo apparire nel 1975, la definitiva canonizzazione poetica del suo autore. heaney vi affronta la questione irlandese distaccandosi dall`attualita` e incastonandola nell`arco del divenire dei secoli, nel mondo celtico delle incisioni su roccia e dei sacrifici umani. come in una specie di spoon river preistorica, i corpi degli antenati parlano di se`, del presente e del futuro, in un monologo di intensa drammaticita`.
i problemi del trascendente e della costituzione in scritti postumi di husserl; la questione teologica e l`evoluzione dell`idea di filosofia in heidegger; i rapporti della fenomenologia con il pensiero di nietzsche, con la filosofia analitica e con l`antropologia di ludwig binswanger: sette ricerche fenomenologiche originali e nuove prospettive critiche ed ermeneutiche.
attraverso l`analisi di alcuni casi, dalla diaspora ebraica in europa fino alla diaspora antillana, dalla "versione britannica" della societa` multiculturale a quello straordinario crogiuolo di culture che e` bruxelles e attraverso l`interrogazione critica intorno alle diverse forme in cui viene declinata e manipolata la diversita` culturale, l`insieme degli scritti qui raccolti contribuisce a sfatare luoghi comuni e pregiudizi non sempre innocenti.
una ricerca sulle cause profonde dei conflitti etnonazionali esplosi negli ultimi anni e sulle ragioni della loro difficile soluzione. l`etnonazionalismo si e` presentato come il fenomeno politico piu` importante della fine degli anni ottanta e probabilmente lo restera` nel decennio in corso. nonostante abbia una molteplicita` di cause scatenanti ed assuma caratteri via via diversi, le sue radici vanno cercate nel modo in cui si sono costruiti i confini politici degli stati e nell`affermarsi del principio di autodeterminazione come fonte di legittimazione del potere politico.
nei suoi tentativi di riprodurre la natura, l`uomo ha generato una quantita` di oggetti, macchine e processi definiti artificiali. ma quale e` il denominatore comune, di ordine genetico e antropologico, che unisce concettualmente la "perspectiva artificialis" di leon battista alberti e l`"intelligenza artificiale", "l`arcobaleno artificiale" di bacone e i "paradisi artificiali" di baudelaire, l`"olfatto artificiale" progettato dalla sony corporation e la "vita artificiale" di langton? individuando nell`attitudine "inventiva" e in quella "imitativa" le due anime permanenti della tecnologia, la teoria dell`artificiale riesce a fornire un`interpretazione originale anche degli sforzi di riproduzione di stati mentali.
l`autrice mette in luce in questo volume lati ancora ignoti o poco esplorati che riescono a dare un`immagine non soltanto piu` compiuta, ma in una certa misura piu` nuova, dell`opera narrativa di carlo levi, nei suoi nessi con i disegni, con il manoscritto, con il linguaggio filmico e con la storia del mezzogiorno.
secondo modalita` diverse gli autori intendono dimostrare che l`interpretazione sociologica puo` costituire un momento fondamentale di comprensione dell`arte, proprio nel porre attenzione ad eventi esteticamente rilevanti piuttosto che alla natura del bello e alla sua collocazione all`interno dell`analisi o della critica filosofica. dunque, le opere d`arte come oggetti empirici della cultura, il pubblico come naturale interlocutore dell`artista, il comportamento creativo e le sue tipologie, l`arte come comunicazione e, su un piano piu` teorico, l`analisi delle correlazioni fra istituzioni, complessita` del prodotto artistico e paradigmi culturali.
King of the Blues e My Kind of Blues, due dei dischi più belli di B.B. King, incisi nel 1960 e pubblicati dalla Crown Records, sono conten uti in queszto CD rimasterizzato. Ed oltre ai due dischi il CD contiene anche 5 bonus tracks. Rimasterizzato.
figura centrale della nostra poesia novecentesca, in ogni sua opera vittorio sereni ha saputo scriverne un capitolo particolare. il volume che si ripropone, apparso per la prima volta postumo nel 1986, ripercorre - identificando anche le edizioni di riferimento - i momenti essenziali della sua vicenda poetica, scanditi dai suoi quattro libri con l`importante aggiunta del quaderno di traduzioni, dove si trova concreta traccia delle sue predilezioni letterarie per poeti come - tra gli altri - apollinaire, char, williams. si inizia con le delicate trasparenze liriche della raccolta d`esordio, frontiera (1941), seguita dal diario d`algeria (1947), in cui la tragica vicenda storica della seconda guerra mondiale, vissuta dall`autore e subita in prima persona con la prigionia, trova decisiva testimonianza. si tratta di un testo classico in cui le lacerazioni del conflitto e il dramma personale toccano la piu` alta dimensione espressiva nella fermezza antiretorica e nella impeccabile pronuncia di sereni. un poeta che, nella coerente fedelta` a se stesso e nella strenua attenzione alla realta`, riesce a rinnovare ogni volta la fisionomia della propria scrittura e perviene cosi`, con gli strumenti umani (1965), a una tensione viva e potente del linguaggio, a un`assunzione del dato esperienziale nel corpo del testo, passando dalla castita` formale degli esordi a un dire felicemente abbassato con inserti prosastici, rompendo , come scrisse montale. la complessita` dei mutamenti epocali si riflette nella consapevole, per quanto problematica presenza del poeta negli intrecci del reale, ma sempre con un`opzione di netta apertura alla vita, nonostante la piena coscienza della precarieta`, e tenendo bene aperta , come scrive dante isella nella prefazione. un`apertura vitale che si esplicita nel quarto capitolo del suo cammino poetico, stella variabile (1981), in cui trovano spazio, in perfetto e
partita da una scrittura preziosa e dotta, maria luisa spaziani, si e` avvicinata nel corso della sua storia ad una quotidianita` sempre piu` illuminata dai bagliori della rivelazione.
la riproposizione dell`ampia autoantologia disegnata dal grande poeta irlandese, premio nobel per la letteratura nel 1995, appositamente per il proprio meridiano (uscito postumo nel 2016) ci da` modo di tornare a uno dei percorsi poetici di maggiore risalto e autenticita`, in campo internazionale, tra novecento e nuovo millennio. in questi testi, composti nell`ampio arco temporale di quasi cinquant`anni, seamus heaney ha saputo esplorare a fondo la natura umana, come scrive marco sonzogni, . grazie a una straordinaria naturalezza di voce e di stile e in virtu` della sua , il poeta frequenta spazi diversi, dalla sua terra e dai suoi paesaggi alle aree metropolitane dove ha abitato, e dunque dall`irlanda fino agli stati uniti; svaria ; e agisce sulla pagina nella piena consapevolezza che le vicende e le inquietudini personali possano costituire una impareggiabile testimonianza del nostro appartenere alla condizione umana. nel libero, coinvolgente fiato di queste "poesie", nella formidabile capacita` di rendere la dimensione piu` umile dell`esistenza, in quella inesausta tensione tra limpida apertura vitale e impegno morale, heaney realizza uno straordinario cammino in cui il pensiero poetico prende forma nelle concrete immagini colte nel reale e disegnate sulla pagina. tra mito e spunti autobiografici, i suoi versi offrono presenza viva di personaggi e cose, narrando di vicende anche minime come di presagi. immergersi nel mondo del poeta irlandese diviene per il lettore un viaggio sempre appagante e capace di nuove sensibili rivelazioni a ogni nuovo incontro, come e` nella speciale virtualita` espressiva dei veri classici. i traduttori delle poesie: massimo bacigalupo, luca guerneri, gabriella morisco, roberto mussapi, anth

