costruito in forma di giallo, il romanzo e` ambientato in un quartiere romano. i personaggi sono alcuni abitanti nativi, delle persone immigrate, due "gattare", un veterinario polacco, un carabiniere atipico, un piccolo speculatore, una cricca di criminali prestigiosi e potenti, quattro cani e la colonia felina del quartiere. un vecchio anarchico, erudito ed eccentrico, e` l`alter ego della voce narrante, un`archeologa gattofila. protagonista e` il gatto spelix: e` lui che dipana la trama dell`omicidio, grazie al fiuto straordinario e all`abitudine di raccogliere oggetti da regalare alle sue protettrici. spelix e` un apologo, molto aderente alla realta`, sulle derive intolleranti e autoritarie della citta` e del paese: il declino dell`amore e della protezione dei gatti vanno di pari passo con la crescita del disprezzo e dell`ostilita` verso gli estranei e i diversi. in fondo e` un`operetta morale sulla convivenza e il rispetto fra eguali e differenti. e anche un tentativo sperimentale di restituire le parlate delle persone comuni, soprattutto il romanesco degli immigrati. annamaria rivera e` antropologa, studiosa dei meccanismi e delle strutture del razzismo, attivista antirazzista.
una ricerca sulle cause profonde dei conflitti etnonazionali esplosi negli ultimi anni e sulle ragioni della loro difficile soluzione. l`etnonazionalismo si e` presentato come il fenomeno politico piu` importante della fine degli anni ottanta e probabilmente lo restera` nel decennio in corso. nonostante abbia una molteplicita` di cause scatenanti ed assuma caratteri via via diversi, le sue radici vanno cercate nel modo in cui si sono costruiti i confini politici degli stati e nell`affermarsi del principio di autodeterminazione come fonte di legittimazione del potere politico.