



giornalista rock il primo, fotografo il secondo, ermanno labianca e giovanni canitano condividono la stessa passione per bruce springsteen, di cui hanno seguito tutti i tour a partire dai primi anni ottanta a oggi. in questo libro raccontano il divo del rock in una biografia "trasversale", uno scrapbook fatto di immagini e parole. il libro ritrae venticinque anni di rock`n`roll presentando le trascrizioni dei lunghi discorsi offerti da springsteen prima di eseguire i brani dal vivo, le immagini dei tour, le dichiarazioni dell`artista su famiglia, amore, amicizia, altruismo, poverta`, emarginazione e gli altri temi centrali della sua opera.


autobiografia in forma di intervista di un grande armonicista blues italiano

"woody guthrie. american radical" delinea il profilo politico di uno dei maggiori autori di ballate che l`america abbia mai prodotto. sebbene oggi sia considerato un eroe nazionale e il suo volto campeggi sui francobolli degli stati uniti, e nonostante la sua "this land is your land" sia percepita come una sorta di secondo inno nazionale americano, woody guthrie dedico` la sua (r)esistenza alla lotta politica radicale. in questo saggio, will kaufman segue il pensiero e l`attivismo di guthrie lungo gli anni della grande depressione, della seconda guerra mondiale, della guerra fredda, della guerra di corea, delle battaglie per i diritti civili, dei veleni del maccartismo. esaminandone il ruolo nello sviluppo di una coscienza proletaria nel contesto di un radicalismo guidato dal partito comunista americano, dal fronte popolare e dal congresso delle organizzazioni industriali, kaufman dimostra l`importanza di guthrie nel perpetuare gli obiettivi del fronte culturale nell`era della new left e ancora oltre, sottolineando la sua influenza sui movimenti di protesta americani e internazionali. attraverso una prosa chiara ed efficace, e una miniera di materiali d`archivio prima inediti, lettere, testi di canzoni, saggi, appunti personali, manoscritti vari, "american radical" ci consegna un woody guthrie finora sconosciuto, l`astuto stratega, il filosofo irregolare e l`attivista culturale, aspetti troppo spesso oscurati dalla romantica celebrazione del "dust bowl troubadour".

Una raccolta interessante di saggi e contributi curata da Pivano, ristampa degli anni 2000 di un documento importante della storia dei movimenti culturali dell'America degli anni '60 e '70.



Arcana Ed., 1990, IT. Raccolta in italiano di racconti, scritti, poesie e disegni di John Lennon.

Arcana, 1997, IT. Nel 1967, chiuso nella cantina di una casa nei pressi di Woodstock, Bob Dylan registrò ore e ore di musica con la Band. Fuori, il mondo del rock si proiettava nel futuro, vivendo una stagione di irripetibili fermenti creativi. Dentro quella cantina, invece, Dylan rileggeva la tradizione musicale americana. Da quelle incisioni, che sprigionarono per anni il fascino irresistibile delle cose segrete e che vennero poi denominate The Basement Tapes (i nastri della cantina) prende vita La Repubblica Invisibile, l'ultimo capolavoro di Greil Marcus, uno dei più autorevoli critici musicali statunitensi. Partendo dalla controversa apparizione di Dylan al Festival di Newport (1965), indicata da molti come un colpo basso inferto alla musica folk da parte del rock elettrico, Marcus interpreta le registrazioni dei Basement Tapes come la risposta di Dylan agli attacchi di chi lo considerava un traditore. Svelandone genesi e retroscena, Marcus penetra il mistero dei Basement Tapes e di una musica che, portandosi appresso un'aura di familiarità, appariva al tempo stesso trasparente e inesplicabile. E che, con gli anni, si è rivelata essere una straordinaria rilettura del patrimonio culturale americano.




i linkin park sono considerati una delle rock band piu importanti di sempre. ma cosa c?e dietro il loro esordio folgorante, i milioni di dischi venduti e un successo che dura nel tempo? questo volume racconta la loro storia, dai primi passi come xero, passando per hybrid theory fino a one more light e alla rinascita con from zero, con uno sguardo anche ad alcuni progetti precedenti e paralleli: grey daze, dead by sunrise e post traumatic. "under my skin" va "sotto la loro pelle", cercando il significato dietro ogni testo e traduzione, e analizzando la storia e la chimica tra le diverse componenti: con chester bennington e la sua personalita magnetica, l?anima rock e tormentata e una voce potente, versatile e inarrivabile; mike shinoda e il suo rap tagliente e i mille talenti; la chitarra distorta di brad delson, i ritmi di batteria incisivi di rob bourdon, il basso solido di dave farrell e il giradischi irresistibile di joe hahn. i sei losangelini hanno sfondato nel duemila abbracciando sonorita nu metal con originalita, ma rapidamente hanno deciso di esplorare altri stili musicali per non confinarsi in un solo genere. fino al 2017, quando hanno subito una tragica battuta di arresto in seguito alla dolorosa perdita del proprio frontman. nel 2024 sono tornati con un nuovo album e una nuova cantante, emily armstrong, con la forza di chi ha bisogno di ricominciare da zero, senza mai dimenticare il passato. perche per loro rinascere significa anche tramandare la propria eredita ai fan, cosi che possano continuare a trovare conforto e gioia nella musica. ricordando sempre come bennington sia riuscito, con forza e coraggio, a trasformare il suo dolore in arte, solo per salvare gli altri dai propri demoni.

"elvis on stage" e un viaggio nella musica di elvis presley a partire dal suo grande ritorno sulle scene nel 1968. e qui che l?artista che piu di ogni altro nella seconda meta degli anni cinquanta aveva rivoluzionato il mondo della musica e della societa con il rock?n?roll, decise di rimettersi in gioco stravolgendo ogni aspettativa che lo certificava come un artista "finito". il re era tornato e non si sarebbe piu fermato: una costante evoluzione artistica, sia in sala di incisione sia live sul palco, il ritorno sulle scene di las vegas nel 1969, la continua sperimentazione musicale e stilistica che negli anni settanta non solo lo porteranno ancora ai vertici delle classifiche, ma andranno a mutare e strutturare i suoi spettacoli dal vivo. la consacrazione nel 1972, con le favolose jumpsuit entrate nell?immaginario collettivo, e poi l?apoteosi dell?aloha from hawaii del 1973. tra alti e bassi, il viaggio continua con la costante ricerca di qualcosa di nuovo, come le mitiche sessioni alla stax di fine 1973 e il 1974 (un anno quasi interamente passato in tour) dell?incontro con i led zeppelin nel backstage e uno show fondamentale nel mese di agosto che cambiera tutto, nel bene e nel male, fino agli ultimi anni e agli ultimi mesi del re, ancora e sempre in cerca di stimoli.

sessant`anni fa nasceva la beatlemania, sorta di gioiosa isteria collettiva che si propago` dall`inghilterra al resto del mondo, e contagio` anche l`italia, dove i fab four approdarono per alcuni, leggendari concerti nel 1965. e proprio in quell`anno, alla meta` del decennio piu` cruciale per la storia della musica, cominciarono a spuntare da noi i primi fan club votati al culto della formazione di liverpool. amilcare nicolai, beatlesiano ad honorem ed egli stesso promotore di fan club, ricostruisce in questo volume la storia dei club di sostenitori dei beatles succedutisi in sessant`anni nel nostro paese. la storia nasce dunque nel 1965, quando una ragazza di cagliari/roma, rossana lanfiuti baldi, decide di scrivere al fan club inglese dei beatles a liverpool. allora nacque il fan club official dei beatles in italia, gestito da diverse segretarie finche` i beatles non si sciolsero nel 1970. in seguito, dal 1975 ai giorni nostri, sono stati creati in italia 26 fan club, piu` o meno grandi, alcuni minuscoli, durati qualche mese o l`attimo di un`idea. attualmente in italia sono attivi quattro fan club dedicati ai beatles: official fan club pepperland di roma (fondato nel 1993); beatlesiani d`italia (1992); beatlesenigallia (2017); beatlemania a torino (ultimo nato, nel settembre 2023). attraverso le voci dei protagonisti e un ampio corredo iconografico, il libro rievoca tutte le iniziative beatles accadute dal 1976 in poi, organizzate sia da fan club sia da privati: concerti, raduni, statue, parchi a tema e mille altre curiosita` sul mondo della beatlemania in italia.

joni mitchell ha un particolare malanimo nei confronti dei biografi. pochi anni fa un intervistatore ha visto nel salotto della sua casa californiana, usato come fermaporte, un libro su di lei. "non c`e` magia in questi libri", si e` lamentata. "non sono autorizzati, e sono pieni di supposizioni ridicole e pettegolezzi". questa e` la prima biografia italiana di joni mitchell. non autorizzata ma, auspicabilmente, non riempita di supposizioni ridicole e pettegolezzi. piuttosto, un atto d`amore verso un`artista che ha composto musica straordinaria, pur definendosi "una pittrice solitaria". fuori, o meglio al di sopra delle categorie in cui generalmente incaselliamo chi fa musica. comparata sovente con bob dylan o leonard cohen. che ha conquistato nel tempo molti cuori: con la musica, con il coraggio di scelte mai facili, in una vita di certo non banale tra successi, delusioni, arte, sempre con una straordinaria capacita` di superare i (tanti) momenti difficili. una biografia che cerca di capire come gli artisti della musica che ancora negli anni settanta si definiva "giovane" hanno influenzato generazioni di ragazze e ragazzi, poi donne e uomini, inevitabilmente crescendo e invecchiando con noi. con un`intervista a carlo massarini.

una guida all`ascolto di alcuni dei piu` grandi classici del rock d`autore abbinati a una collezione di vini rossi, altrettanto d`autore.


"tutto dalla" e` il racconto, brillante e minuzioso, delle 304 canzoni che ci ha lasciato l`artista piu` geniale ed eccentrico della musica italiana, il meno allineato ma anche il piu` amato e popolare. dagli esordi jazz al festival di sanremo (4/3/1943, "piazza grande"), dalla stupefacente collaborazione con il poeta roberto roversi ai capolavori realizzati in proprio ("com`e` profondo il mare", "futura"), fino ai grandi successi di dimensione planetaria ("caruso", "attenti al lupo"), la vita e la personalita` multiforme di lucio dalla emergono da ogni singolo brano in un appassionante viaggio, affettuoso e insieme critico, con genesi, aneddoti, significato e giudizio in stile cinematografico, espresso in stelline da 1 a 5. e il modo per ricordare e ringraziare questo musicista miracoloso e` riascoltare, una per una, tutte le sue creature. con commozione e tenerezza.

franco battiato e` stato uno dei piu` grandi compositori d`italia. la sua figura merita di svettare insieme a immortali del passato come giuseppe verdi, giacomo puccini, antonio vivaldi. non solo, battiato e` stato anche uno dei piu` grandi divulgatori di cultura che il nostro paese ricordi, e cio` grazie al semplice uso di canzoni, che spesso non arrivano a cinque minuti di durata, e all`enorme capacita` di condensare alto e basso, di mischiare profumi provenienti da terre vicine e lontane, di citare il piu` infimo programma televisivo insieme alle piu` alte opere filosofiche, mistiche e religiose, di divagare sull`esoterismo, di mescolare pop, rock, cantautorato, elettronica, dance, opera, musica classica e psichedelia. dopo essersi soffermato sulla prima parte della sua carriera in "battiato: la voce del padrone", fabio zuffanti sviscera l`opera discografica di franco battiato in un volume che analizza, con maniacale dovizia di particolari, ogni album e canzone registrata dal nostro tra il 1965 e il 2019, al fine di aprire un forziere fatto di tesori preziosi e mostrare al lettore di quanta ricchezza musicale e culturale siano pregne le sue invenzioni. a chiusura del volume e` presente un`appendice sul cinema di franco battiato a cura del cantautore (gia` premio tenco) fabio cinti, che per l`occasione veste i panni del critico cinematografico.

essendo riconosciuto tra i piu` grandi songwriter di sempre a livello planetario, il libro ripercorre e approfondisce attraverso la puntuale analisi dei suoi brani i temi ricorrenti nell`infinita discografia di neil young. dall`introspezione degli esordi ai tormenti d`amore e di dolore di harvest, dalla sensibilita` ecologica e ambientale alle ballate pacifiste, dal ricordo di kurt cobain alle impressioni dell`11 settembre, dagli appassionati ritratti delle strade e dei paesaggi americani fino all`inno mondiale di "rockin` in the free world", le sue canzoni costituiscono la vivida testimonianza di un artista unico: inafferrabile, indomito, eccentrico e coraggioso. piu` di cinquanta album, dall`esordio del 1968 a colorado del 2019 (e ancora oltre) sono scandagliati scrupolosamente, ma con uno stile lineare e accessibile a tutti, alla ricerca delle sfumature poetiche, delle connessioni letterarie, degli appunti di viaggio e delle visioni psichedeliche, nonche` delle divagazioni sonore (dal country & western al rock`n`roll, dal blues ad altri mille esperimenti musicali) con cui neil young ha intrecciato quelle canzoni che lo hanno reso protagonista indiscutibile nel tempo a cavallo di due secoli. una vita percorsa a passi di gigante, seguendo soltanto l`istinto e l`ossessione verso una prospettiva artistica che, in fondo, nella sua meta finale, ha sempre avuto la speranza e il sogno di un mondo migliore.

da noi non ci saremo a natale a pa`vana, oltre mezzo secolo di francesco guccini da raccontare e riascoltare, bra?no per brano in ordine di apparizione, passando da classici come auschwitz, dio e` morto, la locomotiva, incontro, eskimo, l`avvelenata ma anche da capolavori piu` intimi come amerigo, canzone delle situazioni differenti, bisanzio, scirocco, samantha o cyrano. ci sono tutte, quelle 161 canzoni che il maestrone ci ha regalato, e ogni scheda ne svela la genesi, il significato, i retroscena, le curiosita` e una valutazione in stelline (da 1 a 5) per confrontarsi sulle emozioni e sull`incanto di quello che e` molto piu` di un cantautore: quando un colosso dal cervello appenninico - contadino e montanaro, di sincera cultura, affilata ironia generata da un senso di rassegnazione esistenzialista, vorace curiosita`, definitivo senso di appartenenza - irrompe nella musica leggera, la rende sublime e la cambia per sempre. se poi muove tra le dita una penna magica che sa raccontare, se tiene una voce lucente e poderosa con una erre piu` persuasiva che moscia, ecco nascere canzoni bellissime, tante ma non abbastanza. guccini, il sedicente burattinaio di parole, classe de andre` (1940) e quota de gregori (1,92), ha consegnato una dignita` narrativa alla definizione di cantautore, ha sperimentato, si e` divertito, intristito, incazzato, ubriacato, si e` innamorato, ha raccontato meraviglie di trame in bilico tra cronaca, ricordi, affabulazioni, citazioni, rime spericolate e miracolose, mai cavalcato comode ideologie, mai ricorso a retorica ne` allegorie, per questo compreso amato e riverito piu` o meno da tutti, senza confini sociali, politici e anagrafici. questo non ha la pretesa di essere un libro su guccini, ma sulle sue canzoni. e la differenza non e` sottile.


c`e` una sola strada per conoscere e apprezzare l`eredita` del piu` grande artista della musica italiana d`autore, a vent`anni dalla scomparsa: riascoltare tutte le sue canzoni. sono solo 131 in fondo, da "nuvole barocche" uscita nel 1961 all`album "anime salve" del 1996, piu` gli improbabili inediti usciti postumi nel 2008. tanto si e` detto, tanto si e` scritto e visto - perfino uno sceneggiato a puntate - ma il modo per ricostruire il ritratto piu` autentico, sacrilego e spirituale insieme, di fabrizio de andre` e` in questo libro che ripercorre ogni brano, dal primo all`ultimo, raccontato attraverso la genesi, le testimonianze, gli aneddoti, i segreti, i retroscena svelati dallo stesso faber - come era chiamato dall`amico paolo villaggio - e dalle persone che lo hanno vissuto, amato, odiato e compreso. il risultato e` una sorta di romanzo a capitoli, 131 appunto, con schede dettagliate, accompagnate dalle stelline - da 1 a 5, in stile cinematografico - che tengono conto del valore artistico e storico. "tutto de andre`", che richiama anche il titolo del primo album del 1967 ("tutto fabrizio de andre`") e` molto piu` che una guida all`ascolto di un protagonista - poeta, musicista, cantautore - del novecento, ancora oggi riferimento esistenziale e artistico delle nuove generazioni.


la notte del 10 gennaio 2016 la stella del rock registrata all?anagrafe come david jones e nota al mondo come david bowie ha concluso la sua orbita terrena e la sua luce ha repentinamente smesso di brillare, con uno di quei coup de theatre di cui e sempre stato maestro indiscusso. nulla era trapelato della sua battaglia - ormai evidentemente perduta - con il cancro, che lo aveva assalito nell?estate del 2014. "blackstar", suo 28? album di studio uscito due giorni prima della scomparsa, ha immediatamente assunto una luce diversa, si e rivelato per quello che in definitiva e: un testamento, l?ultimo atto di un uomo (prima ancora che un artista) che sta lottando disperatamente con la malattia ma sa di aver gia perso la battaglia. bowie e stato - e, e restera - uno dei grandi padri di quella che taluni chiamano musica rock, e altri preferiscono definire piu ecumenicamente pop. in cinquant?anni di carriera ha attraversato (quasi) tutti i generi e alcuni ha contribuito a crearli. musica potente, contrassegnata da testi talora misteriosi e di ardua decifrabilita. del resto, lui e sempre stato un maestro nel mandarti fuori strada, disseminando nei suoi testi molteplici riferimenti e facendo ampio uso della tecnica del "cut-up" di ispirazione burroughsiana. esiste pero una continuita di fondo nell?opera di bowie e, come egli stesso ha ammesso, "in fondo alla fine ricorrono sempre gli stessi temi, che poi sono i miei interessi". non puo che essere questo, pertanto, il punto di partenza per "decodificare" le liriche di un artista che ha saputo dare una brillante forma artistica ed estetica alle proprie ansie e ai propri travagli esistenziali. questi, a sua volta, erano i medesimi conflitti vissuti dai suoi fan; e bowie, in tutti questi anni, non ha mai smesso - e non smettera mai, nemmeno dopo la morte - di offrir loro quel conforto riassumibile nel metaforico abbraccio con cui concludeva i concerti degli anni settanta: "you?re not alone!".

"in the court of the crimson king" segna una forte discontinuita` con la psichedelia e il blues revival, e le varie forme miste, popolari in inghilterra verso la fine degli anni sessanta. supera cliche` estetici e filosofici ormai in crisi e inaugura una nuova era del rock non solo per mezzo di strumenti mai utilizzati prima come il mellotron, ma anche con sonorita` e stilemi del tutto originali come quelli della chitarra elettrica di fripp o del sax di mcdonald. i king crimson decidono di non abbeverarsi piu` al pozzo della musica americana, ma di attingere alla musica colta europea, al jazz e al folk con tutte le sue suggestioni medievali. in questa monografia dedicata a "in the court of the crimson king". staiti ripercorre anno dopo anno, aneddoto dopo aneddoto, le vicende umane e artistiche dei cinque componenti originari della band fino alla nascita dei king crimson, alla registrazione del disco e al tour americano che provoca lo scioglimento di quella incredibile band dopo soli nove mesi. tuttavia, soprattutto grazie a robert fripp, i king crimson - pur con diversi cambi di organico e di direzione musicale - hanno continuato fino ai nostri giorni a influenzare la scena internazionale. nel libro anche un`intervista esclusiva rilasciata da jakko jakszyk - secondo chitarrista e cantate degli attuali king crimson - e il racconto dell`ottava incarnazione della band che ripropone i brani dal primo album mai piu` suonati in concerto fin dal 1969.

a piu` di vent`anni dalla morte, avvenuta il 4 dicembre 1993, frank zappa resta, per molti versi, un musicista enigmatico. nonostante libri, saggi e volumi ne abbiano indagato da tempo e ampiamente la figura e la produzione sotto varie angolature, solo di recente, con notevole ritardo, si e` avviata nel mondo anglosassone una seria ricognizione musicologica, in grado di illustrare la sua capacita` di pensare il rock con gli strumenti compositivi della musica classico-contemporanea. zappa e` infatti una figura unica nella storia della musica del ventesimo secolo. e stato il solo grande compositore a cimentarsi con pari attenzione e maestria sia nel campo del rock che in quello della musica "colta" nel senso piu` ampio e aggiornato del termine: dall`ensemble all`orchestra sinfonica, alle forme elettroacustiche ed elettroniche. questo libro amplia un saggio apparso nel volume collettaneo "frank zappa domani", curato da gianfranco salvatore e pubblicato da castelvecchi nel 2000, affrontando per la prima volta alcuni degli affascinanti meccanismi teorico-pratici della sua arte, rivelando la sorprendente originalita` con cui zappa crea il suo lessico musicale e ponendosi come una pionieristica esplorazione del linguaggio modale del musicista. viene cosi` alla luce un magistero compositivo nel quale rock e pratiche eurocolte mostrano singolari affinita` di concezione. la narrazione e l`analisi abbracciano i primi, cruciali quindici anni dell`attivita` di zappa, da quando nella seconda meta` degli anni sessanta, alla testa dei mothers of invention, mette a soqquadro la scena rock internazionale, fino agli sviluppi successivi e alla compiuta elaborazione di quel suo stile unico e inconfondibile che lo ha consegnato alla storia della musica tout court: un tratto provocatorio, coltissimo ma anche divertentissimo, sempre al confine fra satira socioculturale e densita` di stile. ecco perche` questo saggio e` un testo prezioso, che va a collocarsi fra i rari studi analitici dell`

non tutti sanno che, quando quei quattro ragazzini di buona famiglia cominciarono a buttare giu` canzoni fra le mura di un austero college inglese, nessuno di loro aveva alcuna intenzione di creare una band. l`idea era infatti di scrivere pezzi che qualcun altro avrebbe dovuto interpretare. fortunatamente nessuno li prese sul serio, e cosi` quei brani gabriel, banks, rutherford e phillips si rassegnarono a suonarseli e cantarseli da soli. una filosofia che, alla fine, ha accompagnato tutta la parabola della band, in trent`anni di dischi e quasi quaranta di musica. anni nei quali i genesis hanno contraddistinto l`era migliore del progressive rock e cavalcato il periodo piu` fortunato del pop-rock senza mai venir meno al loro credo: scrivere canzoni valide, persino quando queste passavano in second`ordine rispetto alla complessita` di progetti- album. questo libro non racconta la storia dei genesis, ma la storia dei loro brani, si tratti degli hit degli anni ottanta o delle complesse opere del decennio precedente. con le testimonianze degli stessi membri del gruppo, viene delineata la nascita di ogni canzone, se ne analizzano testi e musica, se ne ricordano le versioni alternative e la cronistoria sul palco, tracciando il ritratto piu` approfondito possibile sulla musica dei genesis.

il 10 ottobre 1969 esce "in the court of the crimson king", il disco d`esordio dei king crimson. e un album rivoluzionario, che cambia il volto della storia del rock. in america la stagione psichedelica sta giungendo al termine dopo il climax di woodstock e la tragedia di altamont, l`inghilterra rivela la capacita` di superare la forma-canzone per aprirsi alla classica, al jazz, al folk, all`elettronica. yes, jethro tull, emerson lake & palmer, genesis, gentle giant, soft machine, van der graaf generator e tanti gruppi dell`underground sprigionano una nuova tensione compositiva, che aveva trovato una significativa radice nella rivoluzione dei beatles. l`europa diventa protagonista: anche germania, italia, francia, svezia, il giappone e le americhe diffondono il proprio stile progressivo. dopo anni di capolavori e memorabili tour, nella seconda meta` degli anni settanta termina l`era dei dischi concettuali, degli spettacoli altisonanti, dei progetti ambiziosi: punk e disco music spazzano via la pomposita` del prog, ormai troppo lontano dalle radici rock. solo durante i primi anni ottanta qualcosa di nuovo si muove: marillion, twelfth night, iq e pendragon sono i protagonisti di una rinascita new progressive. un`entusiasmante fioritura che persiste all`affacciarsi del nuovo millennio e che, tra nostalgie e slanci di innovazione, conquista ancora migliaia di appassionati.

le grandi canzoni appartengono alla storia, e sono fatte di leggenda. nel caso di "satisfaction", la storia e` nota: durante il loro primo tour americano, al ritorno da un concerto al jack russell stadium di clearwater, in florida, rovinato dalle intemperanze di una frangia di esagitati, keith richards cade addormentato, ma in piena notte si sveglia, afferra la chitarra e registra su una cassetta le note che gli ronzano nel cervello, rovinandogli il sonno. poi, si rimette a dormire (col nastro che ancora gira e per i successivi quaranta minuti incidera` il suo russare pacato). dopo neanche tre settimane, negli studi della chess records, a chicago, quel riff salvato nel dormiveglia diventa (i can`t get no) satisfaction, ed entra immediatamente nella storia. se a cinquant`anni dall`uscita, il 6 giugno 1965, siamo ancora qui a parlarne e` perche` e` una delle piu` belle rock song di sempre. e anche perche`, da quel giorno, i giovani e gia` ricchi rolling stones, brillanti e iconoclasti, trovarono la loro filosofia. questo libro racconta tutto quello che c`e` intorno, fuori e dentro uno spicchio di tempo sociale bloccato per sempre dal sonno leggero di un chitarrista di talento, e la genialita` di un gruppo che ha fatto storia. e anche leggenda.

direttamente dal 1963, ecco il libro mai sui bearjes con un`introduzione firmata dagli stessi fab fout e foto rarissime. il libro e` l`ultima istantanea di quattro musicisti colti alla vigilia della loro trasformazione da semplici ragazzi in miti universali e intramontabili. una rarita` che torna in libreria nella versione originale, e tradotta in italiano.

una controstoria degli ultimi 50 anni della musica leggera italiana, attraverso il racconto della carriera di toto` savio, geniale compositore e produttore artistico scomparso nel 2004. dalla vita quotidiana dei musicisti di night degli anni `50 e `60, ai comportamenti rapinosi dei discografici dell`epoca, alla realta` degli intrighi del cantagiro e del festival di sanremo, questo libro documenta dall`interno la discografia italiana dei tempi del vinile. con una ricca aneddotica sugli artisti piu` importanti, da little tony a renato zero, da dario fo a loretta goggi, da mina a franco califano. dalla gavetta ai successi internazionali di "cuore matto" e "maledetta primavera", la figura di toto` savio si colloca al centro di una stagione di cambiamenti del costume della vita italiana. nel 1971 esce il primo disco degli squallor di cui savio fu fondatore e autore di tutte le musiche. per la prima volta qui vengono svelati tutti i componenti degli squallor e raccontati tutti i retroscena della loro attivita` discografica. definito "un saggio troppo sentimentale" da dario fo, questo libro e` anche la cronaca di una grande storia d`amore. prefazione di dario fo. introduzione di gianni boncompagni.

non esiste luogo sulla terra in cui la sua immagine non campeggi su magliette, graffiti o cartoline. e stato oggetto di film, documentari, libri, interviste, mostre fotografiche. la sua pagina facebook e` la piu` cliccata di sempre, piu` di quella dei beatles, dei rolling stones, di bruce springsteen. i testi delle sue canzoni sono stati studiati e tradotti in tutte le lingue del mondo, la sua vita e` stata raccontata in centinaia e centinaia di libri. eppure mancava una pubblicazione che raccontasse la fonte che ha alimentato e alimenta il suo mito, ovvero le sue esibizioni dal vivo. perche` bob marley, prima di essere un rivoluzionario, un profeta e un`icona, e` stato uno straordinario musicista. ivan serra e marco virgona, due dei piu` grandi collezionisti ed esperti di cose marleyane, colmano ora la lacuna, consegnando al grande popolo dei fan di tuff gong un libro unico. il materiale dei loro archivi, frutto di quasi quarantanni di passione e di ricerche, si unisce a quello raccolto nella rete dei fan club di tutto il mondo e accompagna la storia di tutti concerti che marley ha tenuto dal 1962 al 1980: foto inedite, ticket, poster originali, articoli di quotidiani e settimanali dell`epoca, testimonianze dirette sulla vita in tour, setlist e line-up accompagnano il lungo viaggio di bob e delle sue band attraverso questo mondo, dal primo all`ultimo show, facendoci scoprire, oltre all`artista anche un marley intimo e quotidiano. introduzione di eugenio finardi. prefazione di bunna (africa unite)


le beibe beibe a gambe spalancate care ai led zeppelin, i pruriti e gli sberleffi di casa zappa, i diavolacci su di giri a zonzo con i black sabbath, i mattoni in caduta sui pink floyd, le strade di tuono per raggiungere springsteen: i king crimson sono davvero lontani. uomini schizoidi, divinita` marine, risvegli di principi e isole lontane, lingue di allodola, grandi ingannatori e incubi rossi, chiacchiere da elefante, nevrotiche e uomini modello, dinosauri, luci in costruzione e curve pericolose. altro che musica leggera. qui ci sono anomalie dentro altre anomalie, una matrioska rock tutta da smontare. se il progressive rappresenta una grande "deviazione" nella storia popular, i king crimson che del prog sono stati gli artefici e tuttora la massima incarnazione - sono una cellula impazzita a dir: poco sorprendente. hanno inventato un genere, se ne sono distaccati senza abbracciare i suoi opposti, hanno un padre-padrone-fondatore-demiurgo senza il quale non esisterebbero, ma i testi delle varie incarnazioni del re cremisi sono opera di personalita` esterne come peter sinfield e richard palmer-james, o di un alter ego conflittuale e pacifico come adrian belew. un gruppo/progetto che cammina tra esoterismo e humour, letterature e surrealta`, razionalismo e follia, allegorie e `clare loqui`. un`isola nel mare magno del rock, una piccola unita` collettiva dove si parla con il vento e si attende il ritorno di me, neal e jack.

il posto che bruce springsteen occupa nel pantheon del rock e` frutto principalmente dei dischi e degli infuocati concerti fatti con la e street band negli anni settanta e ottanta. incentrato su nuove interviste a compagni e colleghi di springsteen, questa illuminante biografia di clinton heylin cattura il boss nella fase classica della sua carriera, offrendo un vivace ritratto della sua ascesa da provinciale di asbury park a megastar internazionale. heylin traccia con cura i progressi di springsteen come songwriter e come performer, pedinando le prime svolte che condussero l`artista al fatale incontro con il mitico dirigente della columbia john hammond. disseppellendo vario materiale d`archivio, registrazioni, bootleg, appunti della sony, ci svela l`evoluzione del processo creativo di springsteen, facendo luce sul ruolo del pianista/arrangiatore david sancious e su quello di little stevie van zandt. il ritratto di bruce che emerge da queste pagine mostra un uomo determinato a rendere viva la sua visione d`autore, restando fedele alla sua musa anche a costo di frustrare la band e la casa discografica gettando via interi album di grandi canzoni. la narrazione ricca di sfumature di heylin rivela il contrasto tra gli esaltanti concerti grazie ai quali la band e` diventata leggendaria e i dischi di studio dalla cui difficile gestazione si evince l`ossessivo perfezionismo del loro creatore.

l`8 febbraio del 1972, i van der graaf generator sbarcavano in italia iniziando la loro prima tourne`e nel nostro paese con un doppio concerto al teatro massimo di milano. nonostante la band avesse alle spalle gia` quattro album e una lunga serie di concerti in inghilterra, olanda, svizzera e germania (compreso il celebre six bob tour insieme a genesis e lindisfarne) il loro seguito in europa era decisamente modesto. la sorpresa fu grande quando, gia` all`arrivo all`aeroporto, il gruppo fu accolto da decine di fan inneggianti alla loro musica, che accompagnarono i musicisti lungo il percorso verso il teatro, dove la polizia faticava a tenere a bada la folla che spingeva per entrare. il rapporto tra i van der graaf generator, gruppo di punta del movimento rock progressivo inglese, e il nostro paese e` sempre stato speciale, anche se movimentato e non privo di imprevisti: dalle tortuose tourne`e del 1972 (ben tre in pochi mesi per un totale di 43 date, compreso il leggendario festival pop di villa pamphilii a roma), ai trionfali concerti del 1975 culminati con il furto di tutta la strumentazione subito nella capitale, fino alla inaspettata reunion del 2005. in mezzo, le collaborazioni e i concerti del leader del gruppo, peter hammill, e dei suoi compagni, con artisti italiani come le orme, alan sorrenti, pfm. "van der graaf generator. la biografia italiana" racconta per la prima volta in italia quarant`anni di storia del generatore...

eclettica e frenetica, multiforme e pulsante di vita e opportunita`, new york e` per antonomasia la citta` dove tutto puo` accadere e dove ogni sogno puo` divenire realta`. da centro portuale e di contrabbando a capitale oltreoceano del rock`n`roll, ha vissuto mille vite. e stata citta` di gangster e lotte operaie, covo di rivoltosi e rivoluzionari, teatro di scontri fra gang, approdo di immigrati e palcoscenico di lusso per alcune fra le piu` grandi rock band del pianeta. la colonna sonora di new york e` fatta di mille identita` musicali, dal folk di bob dylan al glam dei new york dolls, dai raffinati velvet underground a blondie, dai tenebrosi type o negative all`hardcore dal queens e da brooklyn suonato da sick of it all, misfits, biohazard e agnostic front, fino ad arrivare al thrash metal degli anthrax e alle contaminazioni dei beastie boys. tra chiese neogotiche, grattacieli, ricordi del proibizionismo, richiami cinematografici e nuovi quartieri di tendenza come williamsburg, scopriamo dove poter ascoltare musica alle 5 del mattino, dove sid e nancy si dissero addio per sempre nel sangue e dove, tra hells angels e decadenza, e` nato il punk e con esso il mito dei ramones.

chalga, fado, lavarti, rebetiko, morna... sono musiche che abbiamo a malapena sentito nominare. in realta` nascondono mondi incredibilmente variegati, microcosmi esistenziali dove l`umanita` trova il suo piu` ampio respiro. non hanno nulla a che vedere con l`universo mainstream, ma proprio per questo conservano caratteristiche uniche, perfettamente in linea con il concetto di musica pura e incontaminata. molte di esse sono figlie della sofferenza e dell`emarginazione e riguardano figure leggendarie che hanno segnato percorsi storici epocali. i musicisti ra`f, per esempio, patiscono il dominio dei colonizzatori francesi (e poi quello degli integralisti); quelli csango non si sono ancora liberati dall`ansia di far parte di un paese che e` e non e` il loro. la musica che abbiamo ascoltato fino a oggi potrebbe non essere quella che meglio mette a fuoco la nostra quotidianita`. l`alternativa, allora, puo` essere quella ricamata da uno strumento che non abbiamo mai ascoltato, come lo shamisen giapponese, la cobza moldava o lo zither austriaco. contrariamente a quanto si creda, queste musiche non sono morte, ma vive e vegete, e in certi casi addirittura in espansione. la musica dell`assenza, titolo preso dallo scritto introduttivo di vinicio capossela, le va a cercare in ogni angolo di mondo raccontandone la storia, l`evoluzione, gli esponenti principali e gli strumenti piu` rappresentativi, svelando come dietro ogni canzone ci sia una lezione sociale e morale.


"mentre suonano "funhouse", "revolver", "born to run", "blonde on blonde" e altri capolavori del pop, rock, blues e jazz, sui fornelli rosola il maiale ubriaco alla zeppelin, sfrigola il petto d`anatra alla dylan, si amalgamano cremosi spaghetti allo stilton per i rolling stones, soffriggono le seppioline in bianco e nero dei beatles...".

ligabue e` un mondo. fino a oggi sono stati pubblicati numerosi testi dedicati al rocker emiliano, ma ben pochi sono riusciti a raccontare con parole e immagini il fascino e l`intimita` di quell`universo che per milioni di appassionati si condensa in due parole magiche: luciano ligabue. questa e` la sfida raccolta da due autori/esploratori d`eccezione: corrado minervini e chico de luigi, ovvero un giornalista in simbiosi con l`immaginario dell`artista di correggio e un fotografo originario delle medesime terre di ligabue. il risultato e` "sulla mia strada": un appassionato "on the road" che parte dall`ultima tourne`e live 2006 per ricostruire le geografie e le salde radici del liga, ma anche un percorso tra i luoghi e i personaggi piu` o meno immaginari che in piu` di quindici anni sono emersi dal canzoniere di questo carismatico artista.

uscito nel maggio del 1966, pet sounds e` l`album che ha segnato la svolta dei beach boys, che passarono dal pop spensierato di "surfin` usa" e "i get around" all`espressione piu` matura del genio compositivo di brian wilson. pet sounds ha avuto un`influenza determinante su molti artisti, non ultimi, i beatles dichiararono l`importanza che quel disco ebbe sulla loro musica. nel 1995 il magazine "mojo" elesse il capolavoro dei beach boys "il piu` grande album della storia del pop", che dall`anno della sua uscita non ha mai smesso di comparire in ogni sorta di classifica. questo volume racconta la storia della nascita dell`album, dalla prima stesura dei brani alla registrazione definitiva, l`accoglienza del pubblico e l`eredita` che ha lasciato.

un resoconto della trentennale carriera del gruppo cileno giunto in italia nel 1973 poco prima del colpo di stato di augusto pinochet. il volume ripercorre la storia del gruppo, le tourne`e, gli amici, ma getta uno sguardo anche sull`italia, i suoi protagonisti, la societa`. nel cd audio allegato, una raccolta dei piu` noti successi del gruppo.

la british invasion e la musica "usa e getta" dei searchers, degli herman`s hermits, di gerry & the pacemakers. e poi: garage band, protopunk, jim morrison e i doors, nascita e morte dell`heavy metal. questa e altra musica nei cinque pezzi di lester bangs usciti su rolling stone e pubblicati adesso in un`antologia tascabile. in appendice ad ogni pezzo le discografie complete dei singoli e degli album di cui bangs scrive, tratte dai volumi record research di joel whitburn e basate sulle classifiche di vendita pubblicate dal settimanale billboard.

basato su approfondite ricerche e su numerose testimonianze orali dei protagonisti, il volume spiega come e` nato (e perche`) il primo progetto musicale di frank zappa, conosciuto come "mothers of invention". nella seconda meta` degli anni sessanta, infatti, zappa allestisce un vero e proprio laboratorio di ricerca freak-musicale che crea uno stile di vita e offre una rilettura del mito americano.



il volume di nicholas pegg racchiude tutto cio` che riguarda david bowie e analizza ogni disco, singolo o album, ogni canzone, dagli esordi di "space oddity", passando per la fase americana, il periodo berlinese, fino agli exploit di videoarte, pittura e cinema.


erano uno sconosciuto gruppetto di ragazzini di liverpool, uno dei quali, con l`aria da rocker, rispondeva al nome di john lennon. una domenica pomeriggio ebbero un ingaggio a una festa parrocchiale e nel pubblico c`era un loro coetaneo, paul mccartney. ecco la cronistoria dell`edificazione di un mito.




un mito del rock e della cultura popolare raccontato tutto dall`interno, ad opera di uno dei suoi protagonisti. andrew loog oldham aveva solo diciannove anni quando scopri` e divenne il manager di una band sconosciuta della periferia di londra: i rolling stones. le sue rivoluzionarie strategie promozionali, l`istinto per lo show business e il raffinato intuito innovativo ne fecero l`opinion leader di un`epoca scatenata come gli anni sessanta britannici. oldham in prima persona ricostruisce e descrive quei tempi, quelle vicende e quelle atmosfere, con gli imperdibili contributi di protagonisti come mary quant (l`inventrice della minigonna), pete townshend (il leader degli who), vidal sassoon (il rivoluzionario parrucchiere).

un vagabondaggio in cui l`autore conduce il lettore, con una prosa ironica e vagamente malinconica, alla scoperta dei segreti di manhattan.

edith piaf, per il pubblico francese, e in genere per quello europeo, e` piu` di una grande cantante: e` l`incarnazione del momento in cui nella cultura moderna le canzoni e la vita si sono saldate e una donna qualsiasi come lei ha avuto la possibilita`, grazie alla sua voce e alle sue intransigenti scelte di vita, di diventare un simbolo per diverse generazioni. questa e` la storia di edith, dalla miseria di belleville alla gloria della carnegie hall a new york. una diva che aveva bisogno del palcoscenico ma che viveva per l`amore e alle cui vicende si e` appassionata morbosamente una nazione.





quello di bon jovi e` un fenomeno che trascende la moda e acquista anno dopo anno maggiore visibilita` e popolarita`. questa e` una biografia illustrata e aggiornata che traccia l`ascesa di bon jovi e della sua band dai concerti nei piccoli club del new jersey, stato d`origine del cantante, fino ai milioni di copie vendute da cross road e dal recente these days, dischi che hanno riscosso un grande successo anche in italia. il volume e` corredato da una discografia aggiornata.


Arcana, 1990, IT. Come in una favola underground, i R.E.M. sono passati in diecie anni dall'anonimato al più grande successo rock. Da un remoto angolo d'America come Athens Georgia, Michael Stipe, Peter Buck, Mike Mills e Bill Berry sono riusciti a parlare con accenti originali e grande energia alla nuova generazione di appassionati rock, coniugando visioni psichedeliche, buona cultura sixties e sensibilità dei tempi nuovi. Questo libro di Tony Fletcher, giornalista britannico famoso per aver fondato la rivista Jamming! e scritto una bella biografia di Echo & The Bunnymen, è la prima attendibile storia dei R.E.M. mai apparsa, frutto di anni di ricerca e della collaborazione deglii stessi membri del complesso. Dai giorni difficili di Chronic Town ai trionfi di Documment e Green, è un racconto travolgente, con il tocco in più di 100 fotografie a colori e in bianconero e una straordinaria discografia illustrata.











Arcana, 1988, IT. Il libro ufficiale del film e del disco "Rattle And Hum" con 150 foto tratte dal The Joshua Tree Tour e testi di Steve Turner e Peter Williams.


Arcana, 1976, IT. Travestiti e travestimenti nell'arte, nel teatro, nel cinema, nella musica, nel cabaret e nella vita quotidiana. Con saggi di Gillo Dorfles, Giovanni Buttafava, Gianni Romoli, Peppo Delconte, Carlo Romano.