


"le storie di questo libro stanno nel perimetro di quattro cantoni: un`eta` giovane e stretta, di preludio al fuoco; una citta` flegrea e meridionale; la materia di qualche libro sacro; gli anni di madrevita operaia di uno che nacque in borghesia. il possedimento minimo per un passante, e` stato immenso per chi si e` fermato. esso rinchiude per attrazione un me narrato piu` che un io narrante, qualche tu femminile scalzo e ben piantato in terra, un noi promessa di frantumi. i pronomi sono frutti che maturano in stagioni diverse. qui sono colti acerbi, prima che si carichino di succhi e di se`. avvengono dei colpi fortunati, qualche salvataggio. si sbatte a zonzo tra i limiti del campo, come biglia di flipper..." (erri de luca)




il libro riprende e raccoglie, in versioni spesso rinnovate rispetto all`originale, ventisei saggi degli anni 1985-1990. rispetto alle altre opere di arnheim il libro si distingue per il tentativo di confrontarsi con la realta` contemporanea della negazione dell`arte, della sua possibile scomparsa, con il rifiuto di ogni intento rappresentativo da parte degli artisti d`oggi, inteso come rifiuto di un confronto con la realta` dei sensi e dell`oggetto della percezione. l`atteggiamento di arnheim in proposito e` fermo e chiaro, anche se non troppo fiducioso: occorre salvare l`arte, come elemento costitutivo e non sostituibile dell`esperienza umana. l`opera si rivolge anche a un pubblico non specializzato.


non e` una storia della medicina nel senso tradizionale e neppure una storia delle malattie, ma una storia del modo in cui la cultura, la societa`, le mode hanno influito sulla diagnosi delle malattie di origine psicogena, le cosiddette malattie psicosomatiche e del modo in cui queste diagnosi hanno influenzato a loro volta la produzione di sintomi da parte dei pazienti. nel periodo vittoriano ebbero una grande diffusione malattie come l`isteria, nel clima piu` libero di oggi i disturbi psicogeni hanno assunto forme del tutto diverse: dolori e stanchezza, fatica e nausea, i sintomi dell`esaurimento.


la natura e la sua rappresentazione nel linguaggio dell`arte, in particolare nel linguaggio della poesia: questo l`oggetto del libro. il libro e` diviso in sei parti, allusione ai sei giorni della creazione e ai sei libri del lucreziano de rerum natura.

il matrimonio e` equiparabile all`arte, in quanto in entrambi l`inclinazione, il capriccio, l`ispirazione soggettiva si sottomettono a una specie di patto etico-formale. entrambi sono un servizio borghese alla vita ed entrambi un sacramento, perche` e` nei sacramenti che lo spirito si fonda sulla materia, la carne, il sangue. questo il messaggio di thomas mann in un gustoso saggio che dedico` alla moglie katja e che proponiamo nelle autorevoli traduzioni del germanista italo alighiero chiusano e di lavinia mazzucchetti.




































































