

e possibile designare con una formula sintetica il carattere specifico della musica - in altri termini: che cos`e` la musica? e che cos`e` l`extramusicale? i quesiti di fondo legati alla definizione concettuale della musica, e al variare di questa concezione nella tradizione culturale dell`occidente dall`antichita` ai nostri giorni, vengono discussi qui in una trattazione che assume volta per volta la forma del contraddittorio o della riflessione monografica. se l`antichita` (da pitagora in poi) associo` la musica ai rapporti numerici in cui si manifestava l`armonia dell`universo, se s. agostino parla di "scientia bene modulandi", la pratica musicale che emerge all`inizio dell`eta` moderna rimanda alla "teoria degli affetti" e alla sfera delle emozioni; tra razionalismo settecentesco e irrazionalismo romantico si arriva poi alla rivendicazione, da un lato, dell`"asemanticita`" dell`espressione musicale, e dall`altro alla concezione della musica come "linguaggio" che da` forma a "pensieri musicali" (webern).



quali erano nell`antica grecia le forme della convivenza umana, quale il sistema su cui si reggeva l`ordinamento della societa`? sull`arco che va dal periodo miceneo all`ascesa al trono di alessandro magno nel 336 a.c, il volume illustra sia le istituzioni di volta in volta operanti nella societa` sia le pacifiche trasformazioni evolutive o le violente rotture cui esse vennero sottoposte. avvalendosi anche dell`apporto della storia economica, cosi` come della storia delle idee e della storia politico-istituzionale, l`autore mette a fuoco la questione centrale dell`ineguaglianza tra gli uomini. una ineguaglianza non presupposta come "naturale", ma determinata dall`ordinamento sociale che stabilisce le regole della convivenza umana ed e` fondamento di qualsiasi comunita` storica, e il significato storico delle stratificazioni e delle differenziazioni sociali che gschnitzer individua qui in tutte le sue implicazioni, senza mai perdere di vista la totalita` del corpo sociale, dagli strati superiori alla massa dei diseredati e degli schiavi.

forme di governo parlamentari, presidenziali o semipresidenziali: che cosa sono, a che cosa servono. quali sono i loro punti di forza e di debolezza. questo volume ricostruisce la storia e illustra la tipologia delle principali forme di governo democratiche: uno strumento per orientarsi e capire una stagione di grandi cambiamenti.

il volume di kemp rappresenta il tentativo di seguire dall`alto e sul piano europeo il processo di industrializzazione. il punto di partenza e` la rivoluzione industriale inglese, presa come parametro di riferimento per lo sviluppo degli altri paesi, e l`ambito temporale e` chiuso dalla prima guerra mondiale. i casi esaminati sono quelli della francia, della germania, della russia e dell`italia. l`autore studia caso per caso le forme di passaggio dall`economia agricola alla societa` industriale sottolineando le specificita` economiche, politiche, sociali e geografiche dei singoli contesti nazionali e il ruolo giocato volta per volta dallo stato, dalla borghesia, dall`aristocrazia.

l`autrice riporta al centro dell`attenzione l`evento politico della rivoluzione, il mutamento nei modi di concepire i valori e l`azione politica che ad un tempo ha generato ed e` stato generato dalla rivoluzione, e ne sono il legato permanente, nel bene e nel male, dal momento che democrazia e terrore, giacobinismo e stato di polizia sono da allora realta` ricorrenti della vita politica. l`assunto fondamentale della politica rivoluzionaria, vale a dire che la politica puo` cambiare la societa`, che la comunita` degli uomini pio` essere rifondata, prese corpo allora e porto` con se` pratiche politiche nuove, come la propaganda di massa, la mobilitazione delle classi inferiori, la politicizzazione della vita quotidiana.

in questo studio l`autrice fissa la sua attenzione sulle tre grandi rivoluzioni che fra xv e xvii secolo hanno dato forma all`eta` moderna: il rinascimento, la riforma protestante e la rivoluzione scientifica. ognuna di queste si dimostra influenzata nel profondo dall`invenzione della tipografia, nel senso che la diffusione dei libri resa possibile dalla scoperta di gutenberg sta nel cuore stesso di queste tre rivoluzioni: la riscoperta e la diffusione degli autori antichi, base del rinascimento, presuppone l`esistenza della tipografia; senza l`effetto moltiplicatore della stampa, che dissemino` 300.000 copie delle opere di lutero e infinite edizioni tradotte della bibbia, la rottura della cristianita` operata dalla riforma sarebbe stata impensabile.


luigi xiv e` il simbolo stesso dell`ancien re`gime, dell`assolutismo al suo stadio piu` alto e fulgido. deprecato da voltaire come tiranno, studiato nell`ottocento come artefice dello stato centralizzato, il re sole ha catalizzato l`attenzione degli storici che a lungo pero` hanno ripetuto un`interpretazione troppo centrata sulla persona del re.

l`autrice introduce l`oggetto del libro richiamando brevemente la fortuna del medievo nell`interpretazione della storiografia, e facendo l`appello dei vari tipi di fonte che ci consentono di studiare l`epoca. poi affronta partitamente i tre periodi classici in cui l`eta` di mezzo e` stata suddivisa: alto, pieno e basso medievo, illustrando di ognuno gli aspetti salienti. per l`alto medioevo i regni barbarici, la cristianizzazione, la rinascita carolingia; per il pieno medioevo, la formazione del sistema feudale, lo sviluppo delle citta` e dei commerci, il radicamento del cristianesimo, la fioritura artistica, l`espansione dei regni, le crociate; per il basso medioevo, la grande crisi della peste, la formazione degli stati moderni, i mutamenti religiosi.


l`autore affronta sistematicamente tutti i diversi aspetti dell`istruzione e dell`alfabetizzazione. i primi cinque capitoli si occupano del mondo della scuola, trattando in dettaglio i vari tipi di scuola esistenti, i metodi di insegnamento, i maestri e le maestre, le universita`, e da ultimo le occasioni di acculturazione extrascolastica (dalla famiglia al luogo di lavoro) che specie per le classi inferiori avevano un ruolo non secondario. i capitoli successivi trattano del problema di come misurare l`alfabetismo e di come fosse variamento distribuito; descrivono il mondo del libro e della carta stampata e infine mettono a fuoco il piu` vasto problema della capacita` di espressione e comprensione e della cultura orale.





questi studi ripropongono due lavori giovanili di uno dei maestri riconosciuti di almeno due generazioni di studiosi italiani di scienza politica. giovanni sartori inizio` la propria carriera accademica insegnando per sei anni storia della filosofia moderna nella facolta` di scienze politiche di firenze. con l`occasione del suo settantesimo compleanno, in questi due volumi vengono pubblicati per la prima volta i testi che egli preparo` per due corsi monografici su benedetto croce tenuti nel 1955 e nel 1956.

secondo boudon occorre accantonare le spiegazioni globali del mutamento sociale, con le loro pretese generalizzanti e i loro paradigmi causalistici. ispirandosi all`individualismo metodologico di weber e simmel, l`autore avanza un suo modello esplicativo applicabile e verificabile in contesti circoscritti. misurarsi col disordine significa dunque aderire alla realta` e rinunciare a paricolose "leggi" astratte. il mutamento ad esempio, puo` avvenire anche in assenza di conflitti, mentre la conflittualita` puo` essere una funzione della stabilita` sociale. vengono cosi` scardinati alcuni luoghi comuni del pensiero sociologico, e sfidate in campo aperto le ricorrenti aspirazioni metafisiche a una conoscenza universale e necessaria.


si puo` guardare e raccontare l`italia contemporanea con indagini politologiche, con inchieste sociologiche. in questo libro si sceglie un`altra strada. l`autore ha immaginato l`italia di oggi come una scheggia di medioevo sopravvissuta al tempo e l`ha descritta con la lingua di allora, un immaginoso italiano arcaico.



e` un`analisi di come l`idea di matrimonio si sia venuta formando nella societa` occidentale. non e` pero` una storia sistematica, ma per figure emblematiche. otto donne, prese dall`epica, dalla storia, dalla letteratura, incarnano i diversi aspetti del matrimonio: penelope, isotta, cenerentola, rosina (del "barbiere di siviglia"), costanza mozart, la madonna, regina (del trattato medievale dell`amore di andrea cappellano) e corinna (dalle opere di ovidio). dall`analisi di troje emerge la fondamentale polarita` fra la tradizione giudaico-cristiana che trionfa nel medioevo, di un matrimonio "tomba dell`amore", e l`"amor furtivus" della tradizione pagana.

il volume e` suddiviso in quattro parti che individuano le fasi essenziali della vita di tocqueville. la prima dedicata alla giovinezza, all`ambiente familiare, alla prima formazione intellettuale; la seconda comprende gli anni della missione negli stati uniti e della stesura del capolavoro che ne nacque, "la democrazia in america"; la terza e` dedicata all`attivita` politica di tocqueville che fu deputato e brevemente anche ministro degli esteri; e la quarta all`"esilio in patria" cui lo costrinse il colpo di stato di napoleone iii negli ultimi anni della vita.


ma chi e` altan? un disegnatore satirico, un critico del costume, un intellettuale sotto mentite spoglie, un filosofo dell`attualita`? lo si puo` scoprire in questo libro, in cui i disegni sono scomparsi e rimangono solo le parole, le battute memorabili che molti di noi hanno citato piu` volte, che sono entrate a far parte di un modo di rispondere, per legittima difesa, alla nostra realta`. si va dal 1976 al 1995: un ventennio di malefatte politiche, ma non solo, cattive azioni sociali, mode dementi, farneticazioni a` la page riportate nel linguaggio di un`italia che parla reagendo alla stupidita` generale facendo coro o defezionando ironicamente.

l`autore ha inteso raccontare quell`anno facendone un bilancio. l`attenzione non e` pero` solo centrata sulla crisi comunista; con la crisi di suez infatti, nel 1956 entra in gioco anche la decolonizzazione. e` insomma un generale riassetto degli equilibri internazionali, che sancisce la definitiva perdita di ruolo e di potere dell`europa dinanzi alle due superpotenze. flores poi non manca di ricordare le ripercussioni che la crisi del mondo comunista (xx congresso, autunno polacco, rivoluzione ungherese) ebbe in italia, e di tracciare un quadro del nostro paese, che sentiva le prime avvisaglie del boom economico che di li` a poco l`avrebbe radicalmente trasformato.

l`autrice ha sintetizzato nel volume la vicenda della scuola elementare italiana sotto il profilo degli interventi legislativi che l`hanno istiuita e regolata, e del dibattito politico svolto intorno a quegli interventi. i governi della destra e poi della sinistra vi si dedicarono con sollecitudine, sancendo il principio dell`istruzione elementare obbligatoria, gratuita e laica, cogliendo bene il nesso fra istruzione ed emancipazione sociale. a seconda della coloritura politica, la scuola elementare e` vista come strumento di riscatto o come luogo di controllo sociale. ma se fino al fascismo prevale il primo aspetto, con la riforma gentile e poi con gli interventi fascisti e` una visione autoritaria e totalitaria che s`impone.

il volume si sofferma su quattro nuclei principali: il dibattito sull`europeismo e il federalismo infranazionale sviluppatosi in "giustizia e liberta`" all`ombra delle posizioni di carlo rosselli; le posizioni dei socialisti e dei federalisti dopo la morte di rosselli e la stesura del manifesto di ventotene; l`azione federalista degli esuli in svizzera con il primo congresso federalista di ginevra; e infine il ruolo giocato dal federalismo di altiero spinelli nelle posizioni del partito d`azione del nord italia.


ebreo, arrivato in italia per l`universita` e poi fuoriuscito per le leggi razziali mieli rientra in italia nel 1943. incaricato del controllo sulla stampa, fonda l`ansa, ma presto lascia l`impresa per entrare come caporedattore all`"unita`" di roma. sara` in seguito direttore dell`"unita`" di milano, poi a capo di un ufficio studi del pci. la sua e` la storia di uno slancio ideale che si impantana nella routine di redazione, nello scollamento progressivo tra convinzioni ed agire, insomma in una "estraneita`" che investe anche la sfera privata. e` una storia non eroica: una vita di tensioni fra colleghi, di crisi matrimoniali, di cose fatte per inerzia. in questa storia si specchia una stagione dura della storia italiana.

dopo aver esaminato i contributi dei classici della sociologia sul tema della religione e il passaggio da una sociologia religiosa confessionalmente orientata a una sociologia delle religioni deconfessionalizzata, l`autore si concentra sull`analisi dei fenomeni religiosi recenti da parte della sociologia contemporanea. cio` consente anche di tornare su due questioni di fondo: il dibattito sulla secolarizzazione e il problema della definizione sociologica della religione.


in questo volume l`autore ripercorre i momenti principali del pensiero giuridico in occidente: dalle lontane origini greche sino all`eta` contemporanea. due millenni e mezzo di una tematica culturale in cui si intersecano la filosofia del diritto e la teoria generale del diritto. la dottrina dello stato e la storia delle dottrine politiche, vengono ripercorsi secondo un approccio anticonvenzionale che fu proprio di giovanni tarello. evitando gli schemi a base di scuole o di tradizioni, kelly tratta infatti l`evoluzione del pensiero giuridico ancorandola agli sviluppi storici generali e agli eventi politici, religiosi, economici rilevanti.

nel volume si passa in rassegna la critica francese, italiana e spagnola. per la francia la prima meta` del novecento e` un periodo di grande vivacita` intellettuale, che si riverbera anche nella riflessione sulla letteratura. ma anche in italia la critica letteraria puo` annoverare personaggi di statura internazionale: a cominciare da benedetto croce, per proseguire con pavese, praz, cecchi, gramsci, debenedetti, serra, de robertis, montale. il volume si conclude con una rassegna dei maggiori rappresentanti della critica spagnola, da ame`rico castro a unamuno, da madariaga a jorge guille`n, da alonso a ortega y gasset.

l`immagine di israele che la nirenstein disegna nel volume e` quella di una societa` ancora in formazione, ma che tuttavia e` entrata in una fase irreversibile post-sionista. per lungo tempo l`esercito e la guerra sono stati il ventre unificatore di polacchi, russi, americani, etiopi e marocchini immigrati. il lutto e la vittoria, la lotta per la sopravvivenza e i riti collettivi hanno forgiato i comportamenti dell`intera nazione, le pratiche familiari, l`uso del tempo libero, l`etica dei costumi. poi, a partire dal `73 con la guerra del kippur, la guerra del libano e l`intifada, l`invincibile esercito popolare di israele si e` trasformato in un popolo che ambisce alla normalita`, per cui la pace e` diventata un bene necessario.

il professor palimpsestus, un giornalista tedesco tutto impregnato di ricordi letterari, e il suo segretario dottor dapertutto, un giocherellone che ne sa una piu` del diavolo, scendono in italia nell`aprile 1994 per capire perche` gli intellettuali italiani hanno perso la bussola. e` dapertutto che racconta il viaggio in una serie di lettere. la coppia ha incontri in luoghi periferici e improbabili con tipi come il giornalista, il consigliere del principe, l`architetto rampante, l`economista di esperienza internazionale, il poeta tenero e speranzoso, il grande critico in lutto, il sociologo modernizzante, il philosophe parigino importato, lo storico del cinema, e via via tutti gli altri, fino all`oggetto degli amori di tutti loro: umberta cazzimberti.

il volume si apre con la ricostruzione del percorso ideologico socialista, all`interno del quale giugni colloca importanti conquiste come il suffragio uiniversale, gli statuti dei lavoratori, il welfare state, identificando nella rappresentanza degli strati sociali piu` deboli l`idea centrale di questo progetto politico. egli esamina poi le linee guida che ne hanno animato l`azione in europa occidentale, dove le socialdemocrazie si sono concentrate sulla costruzione di una democrazia sociale di mercato. il libro affronta poi il caso italiano, e in particolare il rapporto tra pci e psi. gli anni dell`unita` con la formazione comunista, il distacco dall`impostazione marxista e filosovietica, la scelta riformista, fino al collasso che travolse il psi.

la storia della filosofia si e` a lungo confrontata con lo studio della mente, delle sue facolta` e delle sue operazioni, mantenendo per secoli una sorta di dominio privilegiato su questo territorio. oggi pero` le scienze cognitive (psicologia cognitiva e dello sviluppo, linguistica, intelligenza artificiale, neuroscienze e antropologia cognitiva) hanno sviluppato metodi specifici sia sul piano teorico che sperimentale per analizzare e interpretare l`interazione tra la mente e il cervello studiando in particolare la percezione, la memoria, il linguaggio, l`interferenza e il controllo motorio. l`autore esamina talune acquisizioni emerse dalla ricerca cognitiva per vederne i riflessi sul piano filosofico.

la disciplina delle fonti normative e la loro gerarchia (dalle leggi ai decreti, ai regolamenti, fino alle consuetudini) forma un capitolo centrale e imprescindibile negli studi giuridici, strettamente collegato ad ognuna delle tematiche caratterizzanti il diritto stesso. le indagini sulle fonti rappresentano infatti una sorta di osservatorio privilegiato dell`intero sistema giuridico italiano e formano un punto di riferimento essenziale per inquadrarlo. le stesse riforme costituzionali e istituzionali di cui si discute da tempo, e che sono oggi piu` che mai al centro del dibattito, non possono essere progettate senza aver fatto chiarezza sul sistema delle fonti e sulle componenti del sistema stesso.


l`inizio dell`ottocento segna una cesura netta nella storia delle ricerche e delle riflessioni sul linguaggio; nel giro di pochi anni o decenni una nuova scienza linguistica prende piede e si istituzionalizza. per buona parte del secolo e` una disciplina prevalentemente tedesca. tedeschi i padri fondatori: dai fratelli schlegel a wilhalm von humboldt, pionieri nello studio del sanscrito e della parentela e classificazione delle lingue, a rask, bopp e grimm, iniziatori della linguistica storica e comparativa. l`autrice ripercorre questa prima fase tracciando da un lato un sintetico quadro istituzionale della linguistica e dall`altro analizzando in dettaglio la personalita` e le opere di quei primi studiosi.

il volume e` suddiviso in tre parti. la prima definisce l`oggetto: dopo aver chiarito che cosa si intende per sociologia della religione, si indaga l`importanza dei fenomeni religiosi nelle societa` moderne individuando alcuni fenomeni (come lo sport, la politica) tipicamente non religiosi ma ciononostante permeati di un atteggiamento tipico della pratica religiosa. la seconda parte mostra piu` in dettaglio le modificazioni succedutesi nella societa` moderna e contemporanea del concetto di credere nei suoi diversi aspetti (tradizionali, folkloristici, culturali e sociali). nella terza parte e nelle conclusioni l`autrice arriva alla sua definizione del significato attuale della religione intesa come tradizione i cui valori sono riconosciuti e accettati.


il libro si apre con un`analisi della storia economica italiana dal dopoguerra a oggi, e mostra come si sia verificata una crescita formidabile dell`imprenditorialita` privata, accompagnata pero`, a partire dagli anni settanta, dal tracollo dell`economia pubblica. questo sguardo storico permette di misurare i limiti della nostra cultura economica e di indicare nei principi fondanti dell`unione europea le linee-guida delle riforme necessarie. dopo aver ripercorso il processo di integrazione comunitaria, l`autore rivela come in germania, francia e inghilterra la crescita dell`economia si sia innestata su modelli statali differenti tra loro, ma sostanzialmente basati su un rapporto piu` equilibrato fra centro e periferia.


la memoria di ducci comprende gli anni dell`infanzia e della giovinezza, arrestandosi nel 1938 alla partenza del giovane diplomatico per la sua prima sede estera, il canada. si tratta dunque di un romanzo "di formazione", che ripercorre l`apprendistato culturale, mondano, amoroso di un ragazzo dell`alta borghesia: la precoce inclinazione alla scrittura, gli incontri con altri apprendisti intellettuali come moravia, chiaromonte, alberto mondadori, le prime collaborazioni all`"oggi" di pannunzio e all`"omnibus" di leo longanesi; i primi passi di una felice carriera di libertino, le prove della guerra d`africa e degli incarichi iniziali al ministero degli esteri.

il primo volume della "storia del mondo antico" e` dedicato agli inizi della storia greca, dall`ottavo secolo fino al 480 a.c. nel corso di quei 300 anni la grecia da societa` contadina si trasformo` in una delle piu` evolute civilta` del mediterraneo, destinata ad influenzare la storia successiva dell`occidente attraverso le sue conquiste politiche, letterarie e filosofiche. le fasi di tale ascesa sono ricostruite da murray risalendo ai reperti archeologici delle originarie civilta` minoica e micenea e tenendo sempre presente i contatti fra la grecia e il vicino oriente. l`obiettivo del volume e` di fornire un quadro non solo degli eventi politici di questa prima fase della storia greca, ma anche di restituire al vivo l`organizzazione della societa`, gli stili di vita.

il volume e` centrato su circa due secoli che vanno dall`ascesa al trono di alessandro magno (336 a.c.) ai decenni centrali del ii secolo a.c. quando roma inizia ad affermare la propria egemonia sul mediterraneo orientale. l`astro di alessandro duro` solo 13 anni, ma il vasto impero che seppe fondare sarebbe stato il nuovo teatro della grecita`, la matrice di un nuovo ordine politico e territoriale di monarchie e citta`-stato dall`india al mediterraneo orientale. il termine "ellenistico" sta appunto ad indicare questo vasto ambito territoriale entro il quale si sviluppo` un quadro politico, economico, sociale e culturale che perduro` a lungo immutato.

il volume mette a fuoco innanzi tutto un profilo di dini. ma non c`e` solo la figura del capo del governo, il diario presenta anche una galleria di ritratti, di esponenti della politica e delle istituzioni, tutti "visti da vicino". il libro costituisce una chiave di comprensione della fase politica che attraversa il nostro paese, anche in relazione agli sviluppi politici che discendono dal governo dini.

con un`accellerazione improvvisa di eventi, si e` innescato in italia un cambiamento politico che sembra avere una portata assai profonda. e` altresi` vero che questo mutamento si trova replicato e, in parte, anticipato nelle trasformazioni che sono avvenute nel tessuto sociale ed economico del paese, la cui conoscenza e` essenziale perche` lo stesso dibattito politico non si banalizzi in un presente senza prospettiva storica e non si appiattisca sull`effimero dei sondaggi. per offrire un`interpretazione unitaria di questi due aspetti, il libro di bagnasco ripercorre i cambiamenti intervenuti nella struttura sociale e nell`economia del nostro paese, ponendoli in costante riferimento con le istanze, i movimenti le idee piu` rilevanti di questa fase politica.


a partire dai concetti di colpa e di rischio, l`autrice esamina il comportamento dell`uomo primitivo e dell`uomo moderno di fronte alla percezione del pericolo. tutta la conoscenza accumulata dall`uomo moderno non e` sufficiente a proteggerlo dal pericolo che, anzi, la tecnologia sembra aver aumentato. non diversamente dall`uomo primitivo, la sua strategia di difesa si basa ancora sulla ricerca del colpevole, sull`attribuzione della colpa. tabu` e legislazione infortunistica assolvono, con un linguaggio diverso, la stessa funzione: proteggere la comunita` da comportamenti socialmente distruttivi.

il volume si apre con un capitolo che inserisce la vita e l`attivita` di galileo nel quadro della situazione storica del suo tempo, in particolare nel clima politico e intellettuale del granducato di toscana e in quello di padova dove fu chiamato a insegnare, e infine nel contesto piu` generale della scienza europea all`alba del seicento. un secondo capitolo tratta il problema della religione di galileo, concludendo che erano in realta` gli avversari della teoria eliocentrica e di galileo i veri miscredenti e che nella lotta galileiana per la verita` scientifica non c`erano risvolti di controversie religiose. con il terzo e il quarto capitolo spini affronta la questione del processo, sottolineando l`importanza delle gerarchie ecclesiastiche e di urbano viii.


il racconto segue ordinatamente la vita di segre` intrecciando eventi privati e carriera scientifica. si va cosi` dall`infanzia a tivoli, agli studi romani e al sorgere dell`interesse per la fisica che porta segre` nel gruppo di ricerca di fermi. gradatamente pero` per l`ebreo segre` l`orizzonte europeo si rabbuia, ed egli e` costretto ad emigrare, stabilendosi in california. segre` viene cooptato nel pool di scienziati che mette a punto la prima bomba atomica. dopo gli anni della guerra prosegue i suoi studi a berkeley, con una serie di successi scientifici che trovano la loro sanzione nel 1959 con il nobel, che idealmente costituisce l`apice conclusivo del libro.

piu` che andare alla ricerca di nuove basi su cui fondare la nozione di realta` l`autore si interroga sul suo significato esplorando il fenomeno, senza rivendicare per il sociologo la posizione privilegiata dell`osservatore esterno, ma anche senza cadere nel relativismo. il nucleo centrale del volume e` costituito dall`analisi concreta delle pratiche di ragionamento attraverso le quali gli attori mondani riescono a ricomporre la credenza nella realta` sociale in presenza di definizioni contradditorie. indice: il problema della mondanita`; idealizzazioni mondane; l`autoconservazione della ragione mondana; i rompicapi mondani e la politica dell`esperienza; autobiografia mondana; la riflessione mondana; la costruzione sociale della ragione mondana.

che cos`e` stata la guerra per quelli che sono rimasti a casa? quali cambiamenti ha indotto nella vita di una citta` come roma? l`autrice mostra come la mobilitazione bellica ridisegno` atteggiamenti e bisogni della popolazione romana; le posizioni politiche, innanzitutto; poi le reazioni ai nuovi problemi pratici posti dalla guerra, dall`assistenza alle famiglie povere alla renitenza alla leva, alla prostituzione, al controllo dei consumi, alla paura delle "spie" tedesche. in generale, la guerra determino` un massiccio ingresso dello stato nella vita civile, a cio` rispose una spinta dei cittadini ad aggregarsi fuori dalle strutture politiche tradizionali e sanci` una mentalita` di cittadinanza passiva che attende dallo stato la soluzione dei problemi.

il volume e` diviso in tre parti: "sistemi elettorali", "presidenzialismo e parlamentarismo", "temi e proposte". i sistemi elettorali sono un motore essenziale del sistema politico: plasmano il sistema dei partiti, incidono sul sistema della rappresentanza. l`autore parte quindi dai dispositivi elettorali per metterne in luce effetti e conseguenze. la seconda parte del volume confronta meriti e demeriti dei regimi presidenziali e dei regimi parlamentari, mettendo in luce l`interazione fra forma di governo, sistema elettorale e sistema partitico. la terza parte contiene una proposta dell`autore, volta a superare le strettoie delle forme parlamentari e presidenziali pure, combinando un effettivo controllo parlamentare con un`efficace azione di governo.

nel corso della lunga carriera di studioso, popper ha prodotto alcuni dei piu` importanti contributi apparsi nel xx secolo sul tema della scienza e della razionalita`. questi temi costituiscono anche il filo conduttore di questo volume in cui si discute del ruolo della conoscenza scientifica nella civilta` occidentale, della responsabilita` morale dello scienziato, di filosofia della storia, della scelta tra ragione e rivoluzione. i suoi bersagli intellettuali sono il positivismo, il materialismo, lo storicismo e il relativismo. ad essi popper oppone il suo razionalismo critico che considera la conoscenza scientifica come uno degli aspetti piu` creativi dell`attivita` umana, e che tuttavia e` soggetta ad errori e suscettibile di revisione.

l`autore distingue nella societa` contemporanea due diverse strtegie messe in opera dagli uomini per fronteggiare la morte. la prima, che chiama di tipo moderno, mira alla "decostruzione della mortalita`". nella societa` moderna non si muore, si e` uccisi da qualcosa. l`attenzione si concentra sulle singole cause, contingenti, evitabili e razionalmente aggredibili. veniamo a poco a poco addestrati a pensare non alla morte in generale, ma alle singole morti. la seconda strategia, che bauman chiama post-moderna, consiste nella "decostruzione dell`immortalita`". in un`epoca in cui il futuro e` gia` cominciato, il domani non si distingue dall`oggi, vita e morte si confondono e appaiono happening fugaci e passeggeri.

ci sono momenti in cui la lotta politica arriva in tribunale, quando lo scontro ideologico si incendia e gli avversari si combattono a colpi di codice penale. uno di questi momenti e` stato il decennio successivo alla seconda guerra mondiale, il periodo piu` acuto della guerra fredda nel quale, sia a est che a ovest, si sono celebrati centinaia di processi fondamentalmente politici. a questi processi politici e` dedicato lo studio di marcello flores: una cronistoria che segue in parallelo tutti i casi piu` noti, e molti anche dei meno noti, che si sono celebrati negli stati uniti come in europa occidentale, nei paesi d`oltrecortina come in oriente.

il libro inizia presentando i dati essenziali sulla distribuzione della popolazione mondiale e le principali tesi, neomalthusiane e antimalthusiane, che oggi si contendono il campo. seguono analisi specifiche dedicate ad altre variabili, quali istruzione, occupazione, risorse alimentari, salute, urbanizzazione, migrazioni internazionali, ambiente. senza sottovalutare le difficolta` che nascono da un incremento demografico troppo rapido, secondo l`autore non e` corretto fare della popolazione l`unico capro espiatorio del sottosviluppo: l`organizzazione del lavoro, i modi di consumo, la natura degli scambi internazionali sono altrettanto importanti. si impone invece una nuova nozione di sviluppo, non solo economico, ma anche sociale, umano e sostenibile.

un primo capitolo introduttivo, opera di carlo bardini, fornisce una base di informazioni sui fatti della rivoluzione industriale (principali eventi economici, ruolo dello stato, innovazione tecnica, trasporti, istruzione, credito). il volume e` poi composto di due parti ben distinte. la prima e` dedicata a una analisi della recente storiografia che secondo l`autrice ha troppo sottostimato l`impatto della rivoluzione industriale sull`economia, la politica e la societa` del tempo, enfatizzando la continuita` con la societa` preindustriale rispetto ai fenomeni di rottura. la seconda parte si sofferma in particolare su tematiche quali il ruolo dello stato, il mutare dei sistemi commerciali, il ruolo del lavoro minorile e femminile.

attraverso un`analisi serrata dei meriti e demeriti dei regimi presidenziali e parlamentari, nelle loro numerose varianti pure e miste, il volume mette in luce le caratteristiche di fondo dei due tipi di sistema - rigidita` nel primo caso, flessibilita` nel secondo - giungendo a una conclusione espressa con misura e tuttavia in contrasto con alcune teorie correnti. per la stabilita` della democrazia, il presidenzialismo sembra essere un sistema piu` rischioso del parlamentarismo e proprio le ormai numerose testimonianze accumulatesi sui regimi presidenziali dell`america latina e in asia, nonche` il successo delle democrazie europee occidentali, sembrano deporre a favore delle istituzioni parlamentari.

si tratta di un testo di sintesi alla storia dell`etica dall`antichita` al nostro secolo. l`autore pone al centro dell`analisi il nesso tra bene individuale e bene sociale. il filo conduttore risulta quindi duplice: come e perche` nel corso della storia occidentale si sia posto il problema del rapporto tra liberta`, razionalita` e giustizia dell`agire individuale e come e perche` tale nozione di etica individuale abbia interagito criticamente con la societa`, dando origine storicamente a differenti sistemi etici. nel volume trovano cosi` spazio sia la filosofia politica, sia la dimensione religiosa che dell`etica e` stata a lungo la fonte privilegiata. ne risulta una storia dell`etica giocata sulle coppie fede/liberta` e individuo/societa`.


ordinati cronologicamente (con l`eccezione del diavolo, collocato in posizione centrale per il suo essere senza tempo), sono raccolti in questo volume quindici ritratti di personaggi legati da una comune caratteristica. furono tutti apostati, ribelli all`ortodossia - religiosa, scientifica o letteraria in cui si erano formati. furono tutti apostati "ragionevoli", in quanto fecero dell`apostasia il loro problema teorico fondamentale e considerarono imprescindibile dare un`impostazione ragionata del loro disaccordo. l`intento dell`autore e` quello di smascherare la messainscena manichea di chi ignora le virtu` sovversive e critiche della reazione intelligente. alcuni personaggi: boccaccio, spinoza, voltaire, rousseau, jung, kant, russel, heidegger, e altri.

in questo volume cipolla racconta tre storie esemplari di pidocchi, bacilli ed altri "nemici invisibili" con cui guerreggiavano strutture sanitarie e professione medica nell`italia del rinascimento.


benche` in passato i rapporti tra storici e scienziati non siano sempre stati idilliaci, oggi lo scambio tra le due aree si e` fatto sempre piu` intenso e proficuo: la pratica della ricerca storica e` cosi` influenzata da concetti, modelli e metodi propri delle discipline sociali, cosi` come queste ultime si sono aperte all`approccio storico. l`autore e` stato uno dei protagonisti di questa convergenza. ora in questo nuovo volume, che testimonia del cammino percorso in questa direzione, burke allarga la sua visuale al contributo dell`intero campo delle scienze sociali.

pur non essendo un testo di storia costituzionale, ne` un manuale di diritto pubblico, "la costituzione inglese" (pubblicata nel 1867) rimane un punto di riferimento classico per l`analisi politica del sistema britannico, la cui influenza ha contribuito allo sviluppo di una cultura attenta ai meccanismi istituzionali, lontana dal formalismo della dottrina costituzionale dell`europa continentale.

la prima fase della storia di roma ha come centro focale l`incontro con la piu` complessa e raffinata civilta` degli etruschi. popolo urbano di artigiani e di mercanti, gli etruschi si insediano a roma sul finire del settimo secolo a.c., si mescolano alla popolazione nativa e trasformano in breve un piccolo villaggio di pastori in citta` vera e propria. in questi primi secoli tra la fine della monarchia e l`inizio della repubblica roma acquista una propria identita`, prende a espandersi nel territorio, scontrandosi con le popolazioni circostanti. non e` una storia lineare, ma una vicenda accidentata, segnata da crisi profonde in cui roma stessa rischia di scomparire. la calata dei galli e il sacco della citta` (390 a.c.) chiudono il periodo considerato nel volume.

fra il sacco della citta` nel 390 a.c. e la meta` del primo secolo a.c., roma procede alla conquista dell`italia intera e poi dei paesi che si affacciano sul mediterraneo. guida il bellicoso stato romano un`oligarchia determinata e tenace, gelosa dei propri privilegi ma nello stesso tempo aperta alle sollecitazioni provenienti dalle civilta` contigue, in primo luogo di quella greca. di questa vicenda l`autore fornisce un resoconto soffermandosi con particolare attenzione sulla dinamica istituzionale e sociale, sulle tensioni interne all`oligarchia, sui rapporti tra patrizi e plebei, e tra roma e le popolazioni sottomesse e alleate, fattori che stanno alla base sia della politica vittoriosa dei primi secoli repubblicani sia del precipitare nell`anarchia.

gli autori analizzano la visione che hitler aveva della guerra e della politica alleata nei confronti della germania. descrive le condizioni di vita delle donne, mobilitate anch`esse nel marzo del `45 per erigere un nuovo fronte. il prezzo pagato dalle donne alla fine della guerra fu alto: 1.200.000 vedove, migliaia di stupri, oltre al peso della lotta per sopravvivere. altri aspetti del volume sono la guerra aerea, le ultime resistenze dell`esercito tedesco e l`avanzata degli alleati. nell`ottobre del `44 la chiamata alle armi coinvolse 6.000.000 di uomini, dai 16 ai 60 anni, senza che ci fosse la possibilita` di equipaggiarli. seguono i capitoli dedicati alla fine di hitler, alla dissoluzione dei governi fascisti d`europa e, infine, al nuovo ordine mondiale.

l`opera si distingue per le correzioni che apporta all`immagine piu` diffusa del grande pensatore tedesco. contro le tante letture che hanno creato l`immagine conservatrice di un heidegger nostalgico delle origini, nemico della tecnica e della modernita`, schurmann intende mostrare come il pensiero heideggeriano ponga le condizioni per ripensare il rapporto tra teoria e pratica, consentendo di impostare in maniera radicalmente nuova il fenomeno dell`agire.

i saggi inclusi nell`antologia sono preceduti dall`introduzione di due studiosi italiani, paolo bosi e massimo matteuzzi. il volume, ricostruendo le tappe essenziali dell`itinerario scientifico dell`autore, precisa la portata dei suoi contributi alla teoria della tassazione e della spesa pubblica. chiude il volume una bibliografia completa delle opere di richard musgrave.

partendo dalle prime idee sullo sviluppo economico degli anni quaranta, l`autore traccia una rassegna delle teorie, evidenziando come queste hanno influenzato le politiche e come sono venute modificandosi nel tempo secondo la percezione dei loro successi e fallimenti. negli ultimi capitoli del volume vengono invece messi in luce i temi che sono stati centrali nei vari periodi: la crisi del debito (anni `80), la pianificazione e il mercato (fine anni `80), i problemi dell`ambiente e lo sviluppo sostenibile (anni `90). nel corso del testo vengono presentati casi-studio tra cui taiwan, egitto, corea del sud, tanzania, cuba, brasile, cina, che fornisce il materiale empirico per l`analisi dell`autore.

per essere democratici oggi e` ancora necessario essere antifascisti? il riferimento alla resistenza e` tuttora determinante? e a quale resistenza ci si deve riferire? sono questi gli interrogativi ai quali l`autore intende rispondere con questo volume che ripercorre alcuni passaggi decisivi che dalla resistenza armata portano alla democrazia del 1945-47. un momento centrale della nostra memoria storica e della nostra identita` collettiva che si riflette inevitabilmente (da allora in poi) sul grado e sulla qualita` della legittimazione della repubblica.